📌 Per chi è libero ci vediamo martedì sera alle ore 21 in LIVE, per la progettazione in diretta della scheda in SMD MicroESR, versione 2.0 ⚠️ Mi sono dimenticato di specificare che il Mosfet è polarizzato "al contrario" rispetto al solito, cioè con Vds negativa, terzo quadrante , ma non è un problema, il canale è sempre attivo solo che la corrente scorre dal drain al Source. Poi bisogna vederla nel transitorio. Quando l'alimentazione è presente i carichi sono alimentati dal diodo Schottky e il mosfet è spento perché la sua Vgs è la caduta del diodo Schottky. Il diodo del mosfet non conduce perché è polarizzato in inversa sull'anodo hai la tensione di batteria sul Catodo la tensione di alimentazione meno la bassa caduta dello Schottky. Quando l' alimentazione va via inizialmente conduce il diodo parassita del mosfet, ma appena la resistenza di pull down tira giù il gate del mosfet questo inizia a condurre e bypassa il diodo perché si crea il canale conduttivo
Sei sempre molto chiaro nelle tue spiegazioni. Inoltre, con la tranquillità e la sicurezza con cui spieghi i circuiti, infondi un piacevole senso di felicità! Bravissimo. Ciao.
Video istruttivo spiegato con semplicita . Penso lo mettero in opera all'interno di una lampada portatile con luce a led autocostruita dotata di batterie al litio. Ogni volta che dovevo ricaricarle le estraevo ed utilizzavo un carica batterie apposito. Con il sistema da te spiegato basta un alimentatore con presa usb. Complimenti
Bellissimo video, con una spiegazione semplice, chiara, utile e precisa. Grazie a te, ho arricchito ancor di più il mio bagaglio culturale e oggi ho imparato anche a gestire questo tipo di situazioni sulle ricariche delle batterie al litio con il TP4056. Buona domenica, Pier!
Gran bel video Pier, spiegato chiaro e semplice anche per chi come me non è così ferrato, e molto utile perché in effetti è una situazione "comune". Grazie ancora e buona domenica! 👏🏻👏🏻💪🏻💪🏻
Beh, tra il video come sempre impeccabile e i commenti del pubblico sempre più attento, poco nulla posso aggiungere se non come è emerso, di non sottovalutare mai il grande potenziale che risiede nei Datasheet. Magari non c'è la soluzione immediata, ma sicuramente l'ispirazione per crearne una ad hoc che è sempre quella che regala maggiori soddisfazioni. Grande Pier ci vediamo sicuramente martedì sera.
Buonasera Enzo, ti ringrazio come sempre perché hai sottolineato un aspetto fondamentale... lo studio dei datasheets, dei limiti operativi del componente, degli Absolute Maximum Ratings e delle sue condizioni applicative è sempre da fare in maniera attenta. Esistono molto esempi applicativi, anche richiamati dalle Application Notes, grande fonte di informazioni. Ci vediamo martedì sera... sto preparando tutto con un nuovo setup di montaggio
@@PierAisa Adesso fortunatamente non c'è limite di risorse, come hai anche trattato nel video 770, forse _noi_ che veniamo dai vari cataloghi Sylvania semiconductors siamo più avvezzi alla ricerca e confronto di dati.
Grazie gentilissimo oramai siamo entrati in una produzione industriale con oltre 900 video all'attivo. Proprio voi siete il mio carburante. Se ti può fare comodo ecco la mia videolist www.pieraisa.it/videolist. Se sei iscritto al canale ci vediamo alla prossima puntata
Ciao Pier, sempre perfetto nelle spiegazioni, praticamente hai sostituito i due transistor con il mosfet, risolvendo il problema de surriscaldamento. Avremo un riferimento in caso di utilizzo, grazie. Buona domenica.
Supeeeer! Questi modulini sono molto comodi x applicazioni varie e occupano poco spazio 👍👍👍,grazie al mosfet ,diodi , hai risolto.È un argomento interessante e ci sono tanti tipi di moduli, spunto x una serie di video su caricatori.
@@PierAisa Sarebbe molto interessante anche affrontare la circuiteria per realizzare i convertitori DC-DC ti tipo isolato, argomento trattato di rado ma che possono risolvere molti problemi.
Ottima spiegazione del ricaricare le batterie al litio con dei circuiti stampati con dei kit di montaggio per ricaricare le batterie al litio molto interessante ho visto che martedì farai una live di sicuro sarò presente alla tua live grande Pier Aisa e ciao da Riccardo Bella 995
i mosfet usati per la convivenza di più sistemi di alimentazione sono utilissimi perché con la loro velocità garantiscono commutazioni trasparenti da un sistema ad un altro
Grazie gentilissimo dal momento che lo facciamo aggiungiamo anche qualche funzione ausiliaria sulla regolazione delle tensioni di uscita con numeri più elevati rispetto al video
Grazie Pier Aisa, mai video è giunto più puntuale di questo: Proprio quando mi accingevo a cambiare la batteria tipo 18350 a un vecchio powerbank da 2200mAh 🙂
grazie gentilissimo... quando Roberto mi ha raccontato la sua storia ho subito pensato che possa essere qualcosa che capiti spesso, ciao e alla prossima... martedì sera in diretta se potrai / vorrai
carissimo Ing Pier complimenti per il video, che tratta una carica regolare di una 18650 in condizioni ottimali. Mi piacerebbe che spiegassi meglio e smentissi tu che sei un titolato esperto, tutta quella miriade di video in giro che sono dei tutorial di come recuperare delle batterie 18650 scese di voltaggio sotto la soglia dei 2,5V, Tutti palliativi e pure pericolosi. Una batteria 18650 scesa sotto la soglia dei 2,5V o peggio ancora ancora più bassa ( ho visto video di gente con 18650 a 0,17 V resuscitate in precarica con 5volt diretti di una USB per poter essere lette da un carica batterie specifico per 18650); si riesce a caricare però poi crolla cioè quando viene utilizzata si scarica subito. Solitamente una 2600- 3400mA ha di datasheet dai 28 - ai 44 mOHM di resistenza interna ( dipende da marca e modello). Quando giunge alla soglia dei 100 mOHM di res interna, gia è mezza andata. Dai 120mOHM in su non regge più la carica! (misure eseguite con tester specifico per batterie YR 1035+ con risoluzione del voltaggio della batteria 0,1mV e risoluzione della resistenza interna della batteria a 0,01 mOHM . Una 18650 ricaricata che non tiene più la carica può andare bene per carichi leggeri , tipo torce, led ecc,ecc meglio se con fattore C di scarica elevato tipo 20-30C. Se gia di suo ha un fattore C esempio 8 ovviamente regge ancora di meno di meno. Assolutamente non indicate per carichi pesanti quali avvitatori, trapani ecc.ecc .
Grazie per il commento Sono assolutamente d'accordo con te non tutte le 18650 sono uguali esistono particolari modelli con predisposizione per elevate correnti di Picco appunto adatte ad oggetti che hanno motori elettrici
@@PierAisa ok intendevo dire che una 18650 che in origine ha già di suo un fattore C elevato ma che ormai è "finita" cioè presenza una res interna elevata, se caricata ancora permette un uso limitato nel tempo e nei carico che la utilizza. Parecchi sono convinti che dopo averle pseudo-caricate leggendo 4,1 Volt sono convinti di averle fatte rinascere. Niente di più sbagliato! Anche i caricatori specifici caricano in riferimento al Delta V non alla res interna che invece si limitano ad indicare. Per cui continueranno a caricarla sempre anche con res interne elevatissime. Esempio un 18650 da 2200 mA con res interna a 220mOHM alimenta una torcia led per circa 10 minuti po si spegne, ma messa sotto carica il caricatore continua a caricarla, l'importante che non scenda sotto una certa soglia di valori in volt (dove altrimenti non viene rilevata)ecco perche la carica intelligente purtroppo avviene con in riferimento il voltaggio e non la res interna
Ciao Pier, sto utilizzando anch'io il modulo 03962A come gestore di carica e protezione delle batterie al litio ed esaminando lo schema che hai riportato nel video non serve la circuiteria aggiuntiva dell'AN1149 perchè praticamente è già inclusa nel modulo 03962 (FS8205A + DW01A). Le uscite OUT +/- verso il carico sono disaccoppiate dalla batteria sul ramo negativo dal doppio MOSFET FS8205A gestito dal DW01A. La batteria va collegata sui pads B+ e B- e basta. E funziona tutto alla grande, un mini UPS a tempo d'intervento zero perfetto, con controllo della corrente di carica iniziale, controllo della fine carica a 4,2 V che stacca la batteria dal TP4056 (sul negativo) ma non verso l'uscita OUT +/-. I moduli con TP4056 ma senza FS8205A + DW01A hanno bisogno della circuiteria che hai spiegato nel video.
Grazie per il commento. Con il solo modulo 03962A il passaggio della corrente dalla sorgente di energia a monte del circuito03962A, verso il carico avviene "attraverso" il TP4056. Il modulo di protezione DW010 non viene interessato. Questo attraversamento di corrente su TP4056, non va bene. Fino a che hai correnti basse magari non te ne accorgi, ma se aumenti la corrente richiesta dal carico con alimentazione da sorgente esterna il TP4056 va letteralmente a fuoco. Ho proposto quindi un ramo che bypassa i TP4056 quando si alimenta non da batteria.
In effetti la mia applicazione assorbe intorno a 100 mA. Con la presa USB attaccata ricarico la batteria e alimento il mio circuito, se stacco la USB l'alimentazione la da la batteria. La batteria e' 3,7V 2000 mAhe mi alimenta il circuito per 14 ore.
Ciao Pier! Oggi sigla nuova! ma ce lo avevi annunciato, forse in una live, non ricordo esattamente. Sempre comodi questi circuiti, semplificano la vita in molte occasioni. Forse mi è sfuggita la condizione che definisce quando la batteria è carica... ma per chi usa o progetta con questi circuiti dovrebbe essere scontato... Grazie, buon fine domenica e, alla prossima!
.. si giusto... mi ero dimenticato di annunciare la sigla nuova... anche il setup video verrà molto modificato. Ne parlerò martedì prossimo 22/11 alle 21 in diretta. Esatto la carica finale viene stabilita dal circuito TP4056. Il datasheet spiega tutto.
Molto Interessante: è una cosa che volevo fare, ma ne intuivo la problematica quindi mai messa in pratica. Non avevo pensato al mosfet . Utilissimo se si riesce a salire un pochino con la potenza
@@DanieleVetrucci grazie.. quando me lo hai detto ero sicuro di averla dimenticata... perché spesso per l'ora tarda perdo dei pezzi. Ti ringrazio come sempre per la partecipazione attiva. buona domenica
@@PierAisa Grazie a te, complimenti per tutto il giro positivo community ecc. che hai messo in piedi attorno all'elettronica, forse coi miei interventi passo per rompiballe ma l'intento è sempre costruttivo come hai sicuramente capito.
Ciao Pier, purtroppo non ho più commentato i tuoi video in quanto ho avuto un problema fisico che mi ha costretto in ospedale da Settembre 2022 fino a ieri, con la speranza di aver risolto definitivamente il guaio. Ottimo circuito, ma sembra che con il collegamento diretto della batteria sul carico per mezzo del mosfet, bypassa completamente la protezione per fine scarica che è contenuta nel modulino di ricarica che provvedeva a sezionarla a fina scarica. A presto Alberto
Ciao Alberto e grazie per il riscontro... in effetti è da un po' che non ti vedevo in giro. Buona ripresa!!!! A presto... domenica per un video molto "vintage"
video molto interessante..manon ho capito l'importanza di due dc\dc per arrivare a 12V, quando forse si potrebbe fare con uno solo...Grazie per i tuoi video !!!
I due dcdc servono per isolarsi completamente dalla alimentazione e ottenere due tensioni di 5v e 12v. Un caso tipico è quando la alimentazione non regolata proviene da un pannello solare
Ciao Pier, circuito molto utile per tante applicazioni, quando fai vedere il circuito con in due moduli Dc DC, minuto 21,13, per sicurezza non e' meglio inserire un altro diodo 1N5819 tra l'uscita del primo DC e il nodo tra il primo diodo e la resistenza di carico , per evitare un ritorno del 5 volt all'uscita del primo DC? Ciao e buona domenica
ma il primo dcdc funziona solo quando è assente la alimentazione, il mosfet è abbastanza veloce per sezionare l'ingresso al primo dcdc. Si potrebbe però osservare il transitorio con l'oscilloscopio.
Ciao Pier, circuito molto interessante che sinceramente non conoscevo...ma ti pongo un quesito, sul gate del pmos non sarebbe il caso di mettere un resistore per limitare la corrente? Inoltre si potrebbe pensare di integrare un dispositivo per la protezione ESD, visto che in teoria l'utilizzatore farà una manovra di "attacca e stacca" caricabatteria. Grazie Pier e sempre al top 💪😎👍
La resistenza in Gate sul mos è sempre. buona pratica, anche se di piccolo valore limita le correnti di picco per la carica / scarica della capacità Ciss (Cgs). Grazie e alla prossima.
Salve Pier, video utilissimo e ben fatto! Avrei una domanda: se l'alimentazione principale arrivasse da un pannello solare da 6V che tipo di accortezze bisognerebbe avere oltre a quanto già detto, tenendo conto che non sarebbe costante la corrente in ingresso? Mille grazie.
Ciao Pier! Non è possibile sostituire il diodo Schottky con un "diodo virtuale", in modo da avere una tensione ai suoi capi ancora più bassa di 0.4V? Ti spiego: se volessi utilizzare un Rasperry come carico, tutto ciò sarebbe un problema perché il Rasperry è molto "energivoro"... Grazie ancora per i tuoi video!
Buongiorno Pier, intanto ti faccio i miei complimenti per la tua conoscenza in elettronica. Da qualche giorno sto combattendo più o meno con lo stesso circuito. Nel mio, oltre al modulo GSM SIM800L che come picco può assorbire fino a 2Ah, ho anche il GPS NEO6M. Il circuito da te progettato potrebbe arrivare ad assorbire anche oltre 3Ah, 1Ah batteria in ricarica, 2Ah il modulo GSM e diciamo altri 500mAh il resto del circuito. Totali 3,5Ah. Alimentando il tutto tramite un alimentatore come il tuo, nessun problema. Ma cosa succederebbe se io alimentassi il modulo 4056 per ricaricare la batteria tramite tradizionale caricabatterie degli smartphone da 5V 1Ah o 5V 2Ah? E se collegassi il cavo di alimentazione alla porta USB 2.0 o inferiore del computer che eroga massimo 500mAh? Sia i caricabatterie che l'USB del pc si guasterebbero? Se si, come sarebbe possibile ovviare a una cosa del genere? Nel senso, dando il circuito ad altre persone, uno vede che è un USB e la mette in una qualsiasi porta USB senza prestare attenzione alla corrente erogata e spacca tutto. Ti ringrazio in anticipo per il tempo che dedicherai nel rispondermi.
Ciao grazie, sul PC le porte USB vengono limitate a 500mA e quindi non rischieresti di romperle, sarebbe lo stesso scenario che avresti mettendole in corto il PC avvisa e protegge. Sui caricabatterie dipende da come sono protetti. Alcuni lo sono: se chiedi troppa corrente disabilitano l'uscita, altri si siedono ... altri ancora si potrebbero rompere.
grazie Stefano... devo decidere quando fare l'unboxing di quello che mi hai mandato. Direi martedì sera in diretta così riceviamo commenti su come usare i componenti
Lo schema di principio può essere esteso ad assorbimento più importanti, magari lo vedremo in un altro episodio. Dipende dal modem. Questi dcdc dichiarano 2A su 12V.... tutto da dimostrare
Ottima spiegazione e ottimo video come al solito 😉 Una domanda: ci sono partiolari differenze se si collega l'ingresso del DC/DC che genera la 12VDC direttamente al source del MOSFET (come fatto per l'altro DC/DC)?
ottima osservazione, nussun problema. La cosa importante è verificare il giro delle masse e delle correnti di ritorno. Non è detto che i carichi a valle possano avere la massa in comune
Video interessante, bravo Pier! Colgo l'occasione per domandarti se sono effettivamente necessari due moduli step-up in cascata? Non è possibile avere un modulo che in ingresso tolleri un range di tensioni un pochino maggiore e risolvere con un diodo schottky tra +bat e l'ingresso positivo del modulo DC/DC?
Come sempre ottimo video! Due domande: se il fine e' quello di avere 12V, perche' due step up? Non ne basterebbe uno? Ad un certo punto dici che la tensione di ingresso del primo step up e' di 5.3V con una uscita da 5V. Non ho mai fatto prove con i miei modulini ma se in ingresso supero la tensione di uscita non dovrebbe regolarla (a meno che non sia un modulo buck boost...). Grazie!
dipende da come è la sorgente di alimentazione. Se è già regolata e va bene così diciamo a 5V, il dcdc non servirebbe, ma nel caso ad esempio di pannello solare dove puoi avere una grande dinamica ogni uscita è bene che sia regolata da un dcdc dedicato, perché potresti avere richieste di corrente molto diverse e anche masse non in comune. Con il dcdc ti separi dalla alimentazione.
Salve Pier se non dovesse servire la doppia alimentazione ma solo quella a 12v posso spostare il diodo 1n5819 in ingresso al dcdc e tararlo a 12v? Grazie in anticipo per la risposta
Ciao, seguo da sempre i tuoi video. Ma se vorrei alimentare dei carichi con correnti più alte, tipo router a 12V che assorbe circa 2A basterebbe avere dei moduli che riescano ad erogare giusto? Ovviamente con alimentatore predisposto e batterie sufficienti.
Esattamente in teoria è solo un fattore di scala e quindi bisogna dimensionare i circuiti per maggior corrente per quanto riguarda il mosfet non abbiamo problemi sul diodo Schottky, almeno un diodo da 1 watt e anche le batterie vanno gestite con combinazioni di serie parallelo
@@PierAisa Grazie per l'immediata risposta. Sarebbe interessante proporre un circuito tipo, per alimentare un carico come router a 12V e farlo lavorare come un mini UPS dedicato a tale scopo. 💪💪
Salve,grazie per il video,volevo chiedere se invece era sicuro usare semplicemente due diodi shottky ,uno tra il positivo ingresso del tp4056 e il positivo del carico,l'altro tra l'uscita della lipo collegata al b+ e il primo diodo( con i catodi in comune) .credo si chiami" diode oring ".
Dipende dalla corrente che gestiscono. Se puoi misura corrente e tensione ai capi del diodo ne pai il prodotto e ottieni la potenza per verificare che sia compatibile con il diodo scelto.
ciao Pier , chiedo, il problema di usare un solo dc- dc ? il limite tensione in ingresso? pila scarica scende sotto i 3 volt. non ci sono step up con caratteristiche adatte? Grazie, si impara un sacco dalle tue lezioni
questo è un tema molto spinoso. I dcdc che partono da basse tensioni sono molto complessi. I modelli che si trovano a basso costo in rete spesso si fermano vicino a 3V. Sarebbe interessante progettare uno per tensioni molto basse.... chiaramente richiamerebbe molta corrente
Ciao Pier, ho notato che i terminali di batteria schizzano da 3.1V quando non e' in carica direttamente a 4.1V, che e' il valore di fine carica. Due sono le cose: o la batteria e' scadente e ha resistenza alta, oppure il circuito di protezione incorporato alla batteria stessa (o i fili dalla morsettiera alla batteria?) offre una resistenza alta in ricarica. Un elemento "nudo" posto direttamente in ricarica per cosi' dire imporrebbe la tensione (in questo caso 3.1V) e questa si alzerebbe a poco a poco fino ai 4.1V finali. Grazie per il video interessante. Buona domenica
ottima osservazione e mi dispiace che non me ne sono reso conto sul momento. Quasi sicuramente la batteria è andata... quella cella la ho massacrata a forza di test
Ciao Pier, grazie questa bellissima lezione per "elettronico"Ignorante entusiasta come me! 😄 Mi è stato Utilissimo! Vorrei farti una domanda: quando il circuito è alimentato dalla Lipo il TP4056 riesce a impedire la scarica della stessa sotto i 3v? ...anzi due domande: a cosa serve e come si determina il valore del resistore di pull down in parallelo all'ingresso? GRAZIE MILLE per tutto quello che fai!
Come da datasheet il TP4056 gestisce la scarica fino a 2.9V.Per quando riguarda il pull down serve un valore alto di resistenza visto che si trova in oarallelo all'alimentazione, così non sprechiamo potenza, tanto il mosfet P richiede solo lo svuotamento di carica sul gate per accendersi. Un valore troppo elevato compromette la velocità di accensione
Ciao Pier, non so se ci hai fatto caso che questi step up hanno una criticità per tensioni di ingresso da circa 3,5V in giù (per es. la batteria si sta scaricando da un lungo black out): alzano la tensione di uscita di qualche volt, sufficiente a mandare fuori uso un apparato a 5V. E' possibile mettere 2 step down in parallelo, regolati a 5V e 12V, al posto del secondo step up, onde evitare l'inconveniente appena accennato? Ovviamente il primo step up dovrebbe essere regolato per una tensione maggiore di 12V. per far lavorare correttamente lo step down a 12V...
Si con tensioni basse lavorano nel loro punto peggiore, cioè quello dove devono assorbire molta corrente impulsive. Rispetto allo schema preparato da Roberto, anche io credo che sia meglio utilizzare una configurazione parallelo dei DCDC piuttosto che quella serie.
@@PierAisa Si puo pensare ad un kit come stai facendo per altri strumenti utili. Una sorta di power bank auto costruita magari con la possibilita di prevedere una tensione di uscita che a seconda delle necessita possa variare da un minimo di 3,7 ( ovvero 1 cella ) fino a circa 20 volt ( 5 celle).
ogni cella deve essere gestita da un singolo modulino TP4056 e poi segui la configurazione serie parallelo che ti serve stando attento ai riferimenti di massa
bel lavoro come al solito del resto... potrebbe servirmi per evitare che il mio raspberry pi3 muoia all'improvviso in caso di black out, c'è qualcosa in giro in effetti di pronto ma mi sembra che manchi una feature fondamentale:un'uscita analogica o digitale che vada a +5 o gnd quando manca la corrente in modo da innescare uno shutdown pulito in circa 1 minuto ed evitare una caratteristica del raspberry, che rovina le sd in caso di blackout. L'unica cosa che il rasperry è un pò "pignolotto" sulla tensione/corrente di alimentazione, quando scende un pò comincia a lagnarsi il circuito dovrebbe sostenere anche 2A in erogazione per essere tranquilli....
@@PierAisa Non so se esiste qualcosa che abbia i requisiti che cerco, ma potrebbe essere interessante una tua proposta, magari partendo proprio dal circuitino visto in questo video. dopotutto mancherebbe solo un segnale indicante "main power supply unavailable" che da quello che vedo è facilmente derivabile già da questo circuito in se.
Nello schema a 12:09, vedo Rload connessa a B- mentre poi, nella breadboard, vedo il carico collegato a OUT-. Mi sfugge qualcosa? Secondo me è giusta la realizzazione pratica. Mi sfugge qualcosa?
Ciao lo schema a 12:09, si riferisce alla Application Note che fa uso del Microchip MCP73837, che non ha distinzione fra i terminali di B- e OUT-, come la breadboard usata nel video. Il concetto però è identico, se assorbi corrente direttamente dalla batteria quando questa è in fae di ricarica si falsa la lettura a TP4056 che non termina mai la fase di ricarica e si rischia di fargli prendere fuoco come successo a Roberto.
8:15 verso la fine la fase non dovrebbe essere a tensione costante? 14:30 non mi torna il fatto che tra batteria scollegata si misura una tensione di 3,140V (batteria scarica) e che appena si collega il circuito di ricarica 14:49 sale immediatamente a 4,173V. Mi fa supporre che la corrente non sia settata correttamente o che più probabilmente la batteria non sia più buona. Non capisco a cosa serve aggiungere questi componenti al circuito per separare il circuitino di ricarica e la batteria dal carico, quando la scheda del tp4056 prevede due uscite separate (batteria e output con mosfet in mezzo). Forse per utilizzare la batteria "mentre sta in ricarica", ipotizzando che la scheda di ricarica preveda di utilizzare il carico solo mentre non si sta ricaricando la batteria, ma che al tempo stesso permette di proteggere la batteria scollegando il carico in certe situazioni?
grazie Davide per le tue interessanti osservazioni. Con riferimento ai tuoi punti 1) Si esatto perdonate il lapsus. Il ciclo corretto lo descrivo in questo video ruclips.net/video/rfY_LrIAMbg/видео.html 2) giusto! La batteria usata per i test la ho massacrata, è quella che uso per tutti i test e probabilmente è degradata. 3) i mosfet della breakout board sono pilotati dal chip DW01A esclusivamente per la protezione della batteria da overvoltage e undervoltage, ma non effettuano nessuna separazione dal carico e quindi se mettiamo in parallelo alla batteria direttamente il carico sia il DW010A che il TP4056 funzioneranno male. il carico potrebbe ributtare indietro transienti di tensione/corrente che alterano le funzioni di carica e protezione della batteria, questi circuiti sono pensati per questo e non per gestire un carico in parallelo alla batteria. Inoltre la corrente assorbita dal carico fa credere a TP4056 che siamo in fase di carica e quindi fino a che abbiamo corrente questa fase di ricarica non termina mai. Se poi la corrente richiesta dal carico è alta e "passa" attraverso TP4056, lo manda a fuoco come verificato da Roberto
Grazie Pasquale Questo era il primo passaggio ora sarebbe interessante a realizzare un piccolo kit per gestire anche correnti molto più importanti in sicurezza
Ciao Pier, sono arrivati i MOSFET , ho provato il circuito e funziona ma tra diodo e MOSFET ho troppa caduta ti tensione e quindi energia sprecata , non sarebbe meglio usare un MOSFET Logic gate? Grazie per eventuale risposta e complimenti ancora 👍🏼
Interessante...io ho il problema che dopo un po' di inutilizzo la batteria si scarica segno che, evidentemente, il modulo di ricarica assorbe corrente. Ho provato a mettere l'interruttore sul cavo della batteria ma così, per ricaricarla, devo avere il dispositivo acceso e impiega diverso tempo. Con l'aggiunta di questo piccolo circuito posso ovviare a questo inconveniente? Grazie
Ciao Pier, ottimo video, come sempre! Ti chiedo un favore, se puoi ovviamente... Vorrei creare un qualcosa di simile però con 4 batterie 18650 per poter alimentare un Raspberry PI 4 che, come ben sai, è molto "energivoro": potresti creare un video specifico in cui progetti un sistema di ricarica bilanciata per le 4 batterie 18650, utilizzandole come dicevo prima come UPS per il Raspberry PI 4? Purtroppo non ho mai trovato sulla rete qualcosa del genere... grazie a prescindere!!!
grazie per la interessante proposta. In questo episodio abbiamo affrontato uni schema di principio di base. Sarebbe interessante estenderlo a carichi più pesanti. Me lo segno... in mezzo al delirio di contenuti che ho in pentola in questo momento. Grazie per il commento
@@PierAisa Grazie a te, Pier!!! Sei una persona umile e molto preparata!!! Attendo trepidante il video della mia proposta di un sistema di ricarica per "carichi pesanti"! Grazie ancora!
i link cambiano spesso, la cosa importante è che a bordo abbiano mosfet e integrato di protezione. Questo dovrebbe essere identico a quello he ho usato io www.amazon.it/RED-DAMORE-ricarica-batteria-protezione/dp/B0BJQPN3RG/ref=mp_s_a_1_3?crid=1ZER6Y9ZI361Z&keywords=TP4056+3692A&qid=1687774084&sprefix=tp4056+3692a%2Caps%2C194&sr=8-3
@@PierAisa Ok, ho capito per quale motivo non ci stiamo capendo :) Nel video ad un certo punto c'era un testo che parlava di un kit che sarebbe stato messo in vendita. Stavo dando per scontato che fosse stato commercializzato e ne chiedevo il link.
ah ok ora ho capito... scusa ma è passato troppo tempo. Non è ancora pronto.... è stato sorpassato dai due ultimi kit proposti il Magnetic Tester e Il trasmettitore in FM. Spero di poterlo riprendere presto in mano
Ciao Pier. C'è una cosa che non mi convince...il mosfet P non è contropolarizzato così? Più che altro si sfrutta il diodo connesso in antiparallelo contenuto all'interno (che si trova a condurre direttamente quindi) e faccio fatica a comprendere come possa il mosfet switchare/interrompere la fornitura di corrente al dc/dc converter tarato a 5v. Non so se mi sono spiegato bene. Soprattutto nel secondo schema, ma anche nel primo. Un carissimo saluto
Ottima osservazione, mi sono dimenticato di specificare che il Mosfet è polarizzato "al contrario" rispetto al solito, cioè con Vds negativa, terzo quadrante , ma non è un problema, il canale è sempre attivo solo che la corrente scorre dal drain al Source. Poi bisogna vederla nel transitorio. Quando l'alimentazione è presente i carichi sono alimentati dal diodo Schottky e il mosfet è spento perché la sua Vgs è la caduta del diodo Schottky. Il diodo del mosfet non conduce perché è polarizzato in inversa sull'anodo hai la tensione di batteria sul Catodo la tensione di alimentazione meno la bassa caduta dello Schottky. Quando l' alimentazione va via inizialmente conduce il diodo parassita del mosfet, ma appena la resistenza di pull down tira giù il gate del mosfet questo inizia a condurre e bypassa il diodo perché si crea il canale conduttivo
Interessante video tutorial...😉 Pier una domanda: immaginando il modulino TP4056 con una Lipo in ricarica ed un carico collegato gestito da un MOSFET (come hai indicato), se il modulino è alimentato da un pannellino PV si ottiene la funzione di ricarica fintanto che è illuminato dal sole il pannellino dopo di che all'imbrunire entra in gioco la batteria...giusto ? Ovviamente dimensionando correttamente il Mosfet..😉 Buona Domenica a tutti 👍💪
Assolutamente si, la cosa bella è che la soglia di collegamento alla alimentazione è regolata dal mosfet secondo la sua VTH e quindi la si può dimensionare adhoc.
@@PierAisa sarebbe interessante facessi un video di approfondimento dove aggiungi anche la possibilità dell'alimentazione da pannello solare (tipo quelli che arrivano a 20V 5/10 W) e se è possibile collegare più batterie lion in parallelo
@@giorgioboiero... eh già un grande classico per queste applicazioni. Così valutiamo bene come regolano quei dcdc economici a fronte di grandi variazioni della tensione proveniente dal pannello
Ciao Pier, volevo chiedere una cosa , se possibile rendere più sicuro il circuito magari usando un fotoaccoppiatore per sentire la vcc principale e spegnere il MOSFET, in caso di problemi al MOSFET la vcc principale arriverebbe direttamente alla batteria facendo danni, buona serata e ringrazio in anticipo per eventuale risposta 👍🏼
Oppure si può aggiungere un ulteriore diodo Schottky in serie al mosfet in modo che la corrente dalla alimentazione non possa risalire verso la batteria se il mosfet si rompe in corto circuito
si esatto o prima o dopo il mosfet in serie così siamo sicuri che fa quella parte la corrente può solo uscire dalla batteria anche se. il mosfet è in corto circuito
@@PierAisa ottimo, grazie, mi procuro irf9540n e provo, il mio progetto si basa su un pacco batterie da 2s con relativo bms e tp5100 come caricatore, quindi credo che il MOSFET non abbia problemi a commutare, l'inversione d e s è corretta nello schema?
Ok ottimo. Eh si in questo circuito il Mosfet è polarizzato al contrario di come si fa di solito... lavoriamo in terzo quadrante con la Vds negativa... ma non ci sono problemi perché il canale nel mos si forma bene comunque. Lo ho scritto nei commenti in evidenza. Buon lavoro!
17:27 beh in realtà dipende per cosa è stato progettato il circuito per quale contenitore. Magari l'uscita è effettivamente sulla sinistra e l'ingresso per N ragioni sulla destra. Non vedo l'involucro per cui è stato progettato, per cui difficile dirlo.
Forse è una "nostra deformazione culturale" partire da sinistra verso destra e dall'alto in basso... ma non è assolutamente detto dipende dal circuito come giustamente hai osservato
ciao, una considerazione che mi sfugge riguardo alla caduta tensione diodo, perche'se aumenta la corrente la tensione di soglia aumenta di conseguenza?non dovrebbe rimanere sempre la stessa previo quei 2.2mV per ogni aumento di 1°C?.
Dall'equazione di Shockley si vede che la tensione di soglia del diodo dipende anche dalla corrente secondo il logaritmo, oltre che dalla temperatura. Rispetto alla resistenza differenziale con riferimento al mio video sul decalogo BJT paragrafo 6 ruclips.net/video/3Ip-2cAS_uI/видео.html, dal modello ai piccoli segnali si ottiene che la rd (resistenza differenziale del diodo) = dv/di= Vt / i, che è come dire che all'aumentare di i, cala la rd
grazie per la risposta, non capivo il fatto che superata la tensione di soglia indipendentemente dalla corrente che lo attraversa era sempre la stessa, invece la resistenza differenziale diminuisce all'aumentare della corrente. ci si sofferma sulla tensione di soglia dai datasheet senza considerare invece che la stessa può variare a seconda la corrente che lo attraversa. mi è più chiaro ora. grazie pier
@@PierAisa se sono nei tuoi obbiettivi e lo ritieni utile, non sarebbe male approfondire la curva caratteristica di un diodo. abituato a misurare i classici 0,6V dal prova diodo del tester con 10/20mA erogati. tutt'altra storia con le correnti in- circuit, per esempio sarebbbe utile capire quanta caduta di tensione offre, alla massima corrente che può sopportare il diodo o meglio una giunzione p-n, restando nei limiti consentiti da specifica. per chi è esperto sono argomenti banali ma chi tenta di approcciarsi non lo è. grazie
@@valentinovalenti-bt5ll ho in programma a breve una diretta sui mosfet all'interno della quale c'è anche la caratterizzazione del diodo di body in quell'occasione si potrebbe fare anche una prova sperimentale in live
ciao Pier vorrei un tuo contatto ,riguardo per una riparazione della mia saldatrice inverter 3in1 rotta a causa di un fulmine, aspetto una tua risposta ciao
Si giusto, bisogna però verificare se i tempi di volo del relè (tipicamente 50-100ms) siano compatibili con il buco di tensione per la applicazione (ad esempio reset) , per passare da una alimentazione all'altra. Nel caso aggiungere capacità tampone
@@PierAisa Oppure (forse) anche l'utilizzo di un modulo relè allo stato solido, visto che la circuiteria è composta da moduli. Gran bel video, tanti spunti, buona domenica!
ah si quelli sono veloci... magari se salgono le correnti possono risolvere il problema in maniera furba.. ce lo teniamo come spunto di approfondimento
Ciao Pier, ho ordinato dei pcb da jlcbpcb, ho pagato con paipal il totale che mi hanno chiesto, dopo poco mi hanno detto che il pacco era troppo piccolo e ci vogliono degli aumenti. come posso risolvere in questo caso. grazie
Pier, perdona la totale incompetenza. Il condensatore in uscita deve essere in serie o in parallelo al carico per smorzare eventuali transienti? E come va dimensionato? Grazie!!!
Devi pensare al condensatore come ad una bassa impedenza per le frequenze più alte, per le ondulazioni e quindi una sorta di cattura una via di fuga e quindi in parallelo. Per fissarlo nella memoria ricordati un filtro RC o LC passa basso dove il condensatore compare sempre in parallelo al carico
@@PierAisa Si sono abituato con i crossover, ma lì c'è anche un'induttanza in serie. Comunque ottima spiegazione lo terrò presente. Ancora grazie mille ☺
@@PierAisa senza carico(una striscia led)mi da 5.022v allingresso del tp4056 ,4.553v allingresso del mt3608 e 5v all'uscita (impostato da me).quando attacco il carico :4,937v all'ingresso del tp4056 ,3.512v all'ingresso del mt3608 e all'uscita uguale...
Vorremmo fare in modo che il circuito sia automatico, di modo che non ce ne dobbiamo preoccupare manualmente, ma sia lui in autonomia a selezionare l'alimentazione giusta. Il caso tipico è quello di un circuito che anche in caso di assenza di alimentazione debba proseguire la sua funzione senza bisogno dell'intervento umano. La batteria tampone farà in modo che non avvengano reset della scheda o perdite di dati
Bisognerebbe polarizzarlo in modo opportuno. Considera che in questo circuito il mosfet a canale P è polarizzato al "contrario", rispetto a quanto si fa di solito, cioè con la Vds negativa ossia con la corrente che fluisce dal drain al source.
Interessante circuito Pier, mi hai dato lo spunto per provare un circuito con mosfet P polarizzato inversamente, cosa sulla quale ho grosse mancanze 😉 Dato che stai maneggiando il TP4056 ti faccio la domanda da un milione di dollari : quando l'integrato porta la batteria a fine carica lascia una alimentazione di pareggio per tenere la batteria a 4,2 V o stacca tutto ?
Scusatemi se mi sono dimenticato di sottolineare la polarizzazione con vds negativa sul mosfet... esattamente l'integrato tp4056 si occupa anche del mantenimento, come da datasheet
@@PierAisa grazie Pier, ma guardando il datasheet non ho capito se l'integrato lascia una polarizzazione di pareggio o interrompe tutto. Mi procurerò uno di quei moduli.
Riguardando il datasheet del TP4056 spiega il tutto abbastanza chiaramente. Non capisco come anni fa mi sia sfuggito. Sembra che a fine carica con Vbat 4,2 V e mA < 1/10 C l'integrato stacchi tutto, pero' monitorizza la tensione della batteria, e se questa scende a 4,05 V o meno (che nel DS scrivono che indicherebbe un 80-90% di carica residua) ricomincia un altro ciclo di carica. Cio' potrebbe indicare che questo integrato potrebbe non essere adatto per un mantenimento di tipo "tampone" delle batterie, dove io sapevo che la tensione di mantenimento per una ottimale lunghezza di vita delle stesse batterie sarebbe poco superiore ai fatidici 3,7 V. Leggende metropolitane ? Boh.
Si in effetti fa un attacca stacca. Bisognerebbe studiare bene i cicli perfetti richiesti dal particolare tipo di batteria. In questo video avevo fatto un richiamo abbastanza generico ruclips.net/video/rfY_LrIAMbg/видео.html
Avendo a disposizione un mosfet canale P IRF9540 ho voluto provare il circuito proposto da Pier in 12:10, e naturalmente funziona perfettamente : veramente interessante perche' disattivando la Vin principale si attiva la scarica dalla batteria. Ottimo. PS se qualcuno volesse provarlo attenzione perche' e' molto facile sbagliare dato che non e' uno schema classico.
In quel caso la cosa importante è mantenere una corrente costante per il numero di ore necessario di solito si utilizza la regola C/10 ossia impostare una corrente pari a un decimo della capacità nominale per 10 ore
sarebbe interessante riuscire a capire se è possibile utilizzare direttamente il mosfet pilotato dal modulo dw per sezionare la batteria dal carico quando applicata alimentazione esterna senza usare un mosfet esterno.
Sarebbe alimentato dalla batteria Il problema è che il circuito tp4056 rimane sempre nello stato di carica e non gestisce correttamente il litio che ha bisogno di un ciclo ben definito per allungare la sua vita
@@PierAisa quindi meglio non usare il carico mentre è in carica la batteria. Grazie mille, aspettavo questo video da un sacco di tempo. Ora bisogna trovare una 16850 che riporti una capacità corretta, ho visto cose in giro da brividi, 19999 mAh e via dicendo 😅
@@PierAisa resistenza tra uscita modulo dw e gate mosfet (interrompendo la pista) seguito da collettore di npn generico che mantiene a massa il gate quando il modulo è alimentato... potrebbe funzionare ma decisamente più complicato da realizzare... (unico vantaggio è il non dover usare un mosfet "particolare")
Sarebbe bello vedere una modifica sul modulo di ricarica per ammortizzare l'assorbimento delle batterie troppo scariche quando sono in carica, scalda davvero tanto le batterie sono troppo scariche
@@PierAisapensavo tipo ad un mosfet per controllare il carico d'assorbimento essendo che quando si attiva la carica e la batteria 18650 sono troppo scariche scalda molto, ed avere più di 1Ampere in uscita. Sarebbe bello vedere anche il controllo temperatura
📌 Per chi è libero ci vediamo martedì sera alle ore 21 in LIVE, per la progettazione in diretta della scheda in SMD MicroESR, versione 2.0
⚠️ Mi sono dimenticato di specificare che il Mosfet è polarizzato "al contrario" rispetto al solito, cioè con Vds negativa, terzo quadrante , ma non è un problema, il canale è sempre attivo solo che la corrente scorre dal drain al Source. Poi bisogna vederla nel transitorio. Quando l'alimentazione è presente i carichi sono alimentati dal diodo Schottky e il mosfet è spento perché la sua Vgs è la caduta del diodo Schottky. Il diodo del mosfet non conduce perché è polarizzato in inversa sull'anodo hai la tensione di batteria sul Catodo la tensione di alimentazione meno la bassa caduta dello Schottky. Quando l' alimentazione va via inizialmente conduce il diodo parassita del mosfet, ma appena la resistenza di pull down tira giù il gate del mosfet questo inizia a condurre e bypassa il diodo perché si crea il canale conduttivo
Non mancherò assolutamente!
Ho già avvertito la mia compagna, non mancherò.
elettronica quella moderna e' affascinante , anche se quella vecchia scuola fa paura ...
Su easyeda userò la versione italiana, magari intercettiamo altre modifiche al volo
.. il "nostro" obiettivo è applicare le arti antiche alla tecnologia moderna.. vediamo se martedì sera ci riusciremo
Spieghi sempre molto dettagliato complimenti prof. Pier Aisa👍
Sei sempre molto chiaro nelle tue spiegazioni. Inoltre, con la tranquillità e la sicurezza con cui spieghi i circuiti, infondi un piacevole senso di felicità! Bravissimo. Ciao.
grazie gentilissimo, il mio scopo è proprio quello di attivare entusiasmo, che è la molla che fa partire tutto
Grazie Pier. Questi video pratici sono molto, molto interessanti.
Video istruttivo spiegato con semplicita . Penso lo mettero in opera all'interno di una lampada portatile con luce a led autocostruita dotata di batterie al litio. Ogni volta che dovevo ricaricarle le estraevo ed utilizzavo un carica batterie apposito. Con il sistema da te spiegato basta un alimentatore con presa usb. Complimenti
Queste breakout board sono comodissime ed economiche... la cosa importante è applicarle correttamente
Bellissimo video, con una spiegazione semplice, chiara, utile e precisa. Grazie a te, ho arricchito ancor di più il mio bagaglio culturale e oggi ho imparato anche a gestire questo tipo di situazioni sulle ricariche delle batterie al litio con il TP4056. Buona domenica, Pier!
Gran bel video Pier, spiegato chiaro e semplice anche per chi come me non è così ferrato, e molto utile perché in effetti è una situazione "comune". Grazie ancora e buona domenica! 👏🏻👏🏻💪🏻💪🏻
grazie a voi che seguite, cerco sempre di cogliere il pretesto per fare un pó di divagazioni elettroniche
Beh, tra il video come sempre impeccabile e i commenti del pubblico sempre più attento, poco nulla posso aggiungere se non come è emerso, di non sottovalutare mai il grande potenziale che risiede nei Datasheet. Magari non c'è la soluzione immediata, ma sicuramente l'ispirazione per crearne una ad hoc che è sempre quella che regala maggiori soddisfazioni. Grande Pier ci vediamo sicuramente martedì sera.
Buonasera Enzo, ti ringrazio come sempre perché hai sottolineato un aspetto fondamentale... lo studio dei datasheets, dei limiti operativi del componente, degli Absolute Maximum Ratings e delle sue condizioni applicative è sempre da fare in maniera attenta. Esistono molto esempi applicativi, anche richiamati dalle Application Notes, grande fonte di informazioni. Ci vediamo martedì sera... sto preparando tutto con un nuovo setup di montaggio
@@PierAisa Adesso fortunatamente non c'è limite di risorse, come hai anche trattato nel video 770, forse _noi_ che veniamo dai vari cataloghi Sylvania semiconductors siamo più avvezzi alla ricerca e confronto di dati.
Il bello delle tue lezioni è che si apprezzano nel tempo, grande Pier
Grazie gentilissimo oramai siamo entrati in una produzione industriale con oltre 900 video all'attivo. Proprio voi siete il mio carburante. Se ti può fare comodo ecco la mia videolist www.pieraisa.it/videolist. Se sei iscritto al canale ci vediamo alla prossima puntata
@@PierAisa toglimi una curiosità… il locomotore della sigla è un simbolo o ha a che fare con il tuo lavoro?
@carlovendraminetto237 si esatto, segnalamento ferroviario
Molto interessante guardare nel dettagli i circuiti batteria che usiamo quotidianamente... aspettiamo il kit adesso 😁
Spiegazione come sempre eccellente. Grande Pier
grazie Pier spiegazione sempre molto chiara.........ci vediamo martedi sera
a stasera per luccicanti sorprese
Ciao Pier, sempre perfetto nelle spiegazioni, praticamente hai sostituito i due transistor con il mosfet, risolvendo il problema de surriscaldamento. Avremo un riferimento in caso di utilizzo, grazie. Buona domenica.
grazie ora sarebbe bello applicare lo schema di principio a potenze più elevate
... e un'altra mezzora investita nella conoscenza. Grazie mille per la costante presenza
il ringraziamento è ovviamente molto "reciproco" !
Complimenti, video molto utile e basato su un concetto semplice e di semplice realizzazione, ma molto efficace!
Supeeeer! Questi modulini sono molto comodi x applicazioni varie e occupano poco spazio 👍👍👍,grazie al mosfet ,diodi , hai risolto.È un argomento interessante e ci sono tanti tipi di moduli, spunto x una serie di video su caricatori.
si infatti ho selezionato due moduli molto diffusi in rete, alla prossima
Ottima ed elegante soluzione circuitale.
ci teniamo un episodio due per l'aumento dei valori di corrente e tensione
@@PierAisa Sarebbe molto interessante anche affrontare la circuiteria per realizzare i convertitori DC-DC ti tipo isolato, argomento trattato di rado ma che possono risolvere molti problemi.
Mi è comparso questo video nella home del tubo cosi per caso, ed era proprio quello che stavo cercando per un'ups che mi serviva.
Grande come sempre!!
... oramai l'intelligenza artificiale capta anche le onde cerebrali...
Ottima spiegazione del ricaricare le batterie al litio con dei circuiti stampati con dei kit di montaggio per ricaricare le batterie al litio molto interessante ho visto che martedì farai una live di sicuro sarò presente alla tua live grande Pier Aisa e ciao da Riccardo Bella 995
Molto interessante, le litio sono effettivamente molto diffuse . Come sempre ben spiegato
grazie, Buon domenica... e buona trasmissione 💚
Grazie Pier! Anche oggi un video davvero interessante, soprattutto la parte in cui usi il mosfet come interruttore!
i mosfet usati per la convivenza di più sistemi di alimentazione sono utilissimi perché con la loro velocità garantiscono commutazioni trasparenti da un sistema ad un altro
@@PierAisa e aggiungerei che, se ben dimensionato, un circuito di commutazione a mosfet può essere migliore di uno a relay.
Ennesimo video utilissimo complimenti Pier grazie
grazie Giuseppe, questo tipo di applicazioni credo che sia molto diffuso, considerando la presenza assoluta del litio nei sistemi ad accumulo
Una nuova sigla... bella.. buona domenica pier
grazie... se sei libero martedì sera ti aspetto in diretta alle 21
@@PierAisa certo... sarò presente
Bravissimo Pier 👏spiegazione cristallina 💎...Like & Commento d’obbligo! 😉👍
grazie per seguire sempre... buona domenica!
@@PierAisa Buona Domenica anche a te 😉
Spiegazione sempre chiare, il prossimo su come gestire situazione simile con batterie serie/parallelo magari per ottenere 12/24V 5A. Ciao
.. eh infatti dobbiamo aggiungere un paio di ordini di grandezza per rendere la cosa interessante 😉
Bel video come sempre! Sicuramente un semplice circuito che potrà tornare utile a tanti 😁
Grazie gentilissimo dal momento che lo facciamo aggiungiamo anche qualche funzione ausiliaria sulla regolazione delle tensioni di uscita con numeri più elevati rispetto al video
Com’è rilassante la domenica con Pier
grazie Vito... non ti chiedo cosa hai mangiato a pranzo oggi.. conoscendo le vostre specialità..
Grazie Pier Aisa, mai video è giunto più puntuale di questo: Proprio quando mi accingevo a cambiare la batteria tipo 18350 a un vecchio powerbank da 2200mAh 🙂
.. voi non lo sapete ma quando guardate il video io vi vedo 😜
Eccomi...in visione...buona Domenica a tutti/e...
ciao Marco, buona domenica.. qui a Bologna oggi sole pieno
Forse il più Bel Video degl'ultimi tempi Pier 👍 Bravo ! come al solito , grazie 👋
grazie gentilissimo... quando Roberto mi ha raccontato la sua storia ho subito pensato che possa essere qualcosa che capiti spesso, ciao e alla prossima... martedì sera in diretta se potrai / vorrai
Grazie per avermi inviato il link al video.👍🏻👍🏻😁😁🖖🏻🖖🏻
carissimo Ing Pier complimenti per il video, che tratta una carica regolare di una 18650 in condizioni ottimali. Mi piacerebbe che spiegassi meglio e smentissi tu che sei un titolato esperto, tutta quella miriade di video in giro che sono dei tutorial di come recuperare delle batterie 18650 scese di voltaggio sotto la soglia dei 2,5V, Tutti palliativi e pure pericolosi. Una batteria 18650 scesa sotto la soglia dei 2,5V o peggio ancora ancora più bassa ( ho visto video di gente con 18650 a 0,17 V resuscitate in precarica con 5volt diretti di una USB per poter essere lette da un carica batterie specifico per 18650); si riesce a caricare però poi crolla cioè quando viene utilizzata si scarica subito. Solitamente una 2600- 3400mA ha di datasheet dai 28 - ai 44 mOHM di resistenza interna ( dipende da marca e modello). Quando giunge alla soglia dei 100 mOHM di res interna, gia è mezza andata. Dai 120mOHM in su non regge più la carica! (misure eseguite con tester specifico per batterie YR 1035+ con risoluzione del voltaggio della batteria 0,1mV e risoluzione della resistenza interna della batteria a 0,01 mOHM . Una 18650 ricaricata che non tiene più la carica può andare bene per carichi leggeri , tipo torce, led ecc,ecc meglio se con fattore C di scarica elevato tipo 20-30C. Se gia di suo ha un fattore C esempio 8 ovviamente regge ancora di meno di meno. Assolutamente non indicate per carichi pesanti quali avvitatori, trapani ecc.ecc .
Grazie per il commento Sono assolutamente d'accordo con te non tutte le 18650 sono uguali esistono particolari modelli con predisposizione per elevate correnti di Picco appunto adatte ad oggetti che hanno motori elettrici
@@PierAisa ok intendevo dire che una 18650 che in origine ha già di suo un fattore C elevato ma che ormai è "finita" cioè presenza una res interna elevata, se caricata ancora permette un uso limitato nel tempo e nei carico che la utilizza. Parecchi sono convinti che dopo averle pseudo-caricate leggendo 4,1 Volt sono convinti di averle fatte rinascere. Niente di più sbagliato! Anche i caricatori specifici caricano in riferimento al Delta V non alla res interna che invece si limitano ad indicare. Per cui continueranno a caricarla sempre anche con res interne elevatissime. Esempio un 18650 da 2200 mA con res interna a 220mOHM alimenta una torcia led per circa 10 minuti po si spegne, ma messa sotto carica il caricatore continua a caricarla, l'importante che non scenda sotto una certa soglia di valori in volt (dove altrimenti non viene rilevata)ecco perche la carica intelligente purtroppo avviene con in riferimento il voltaggio e non la res interna
@maxastuto ok
Utilissimo, grazie!
Grazie pier sempre belli e istruttivi i tuoi video
ciao ci vediamo stasera in diretta se sei libero
Grande pier .sempre piu intusiasmanti i tuoi video👍👍👍👍
Ciao Pier,
sto utilizzando anch'io il modulo 03962A come gestore di carica e protezione delle batterie al litio ed esaminando lo schema che hai riportato nel video non serve la circuiteria aggiuntiva dell'AN1149 perchè praticamente è già inclusa nel modulo 03962 (FS8205A + DW01A). Le uscite OUT +/- verso il carico sono disaccoppiate dalla batteria sul ramo negativo dal doppio MOSFET FS8205A gestito dal DW01A. La batteria va collegata sui pads B+ e B- e basta. E funziona tutto alla grande, un mini UPS a tempo d'intervento zero perfetto, con controllo della corrente di carica iniziale, controllo della fine carica a 4,2 V che stacca la batteria dal TP4056 (sul negativo) ma non verso l'uscita OUT +/-. I moduli con TP4056 ma senza FS8205A + DW01A hanno bisogno della circuiteria che hai spiegato nel video.
Grazie per il commento. Con il solo modulo 03962A il passaggio della corrente dalla sorgente di energia a monte del circuito03962A, verso il carico avviene "attraverso" il TP4056. Il modulo di protezione DW010 non viene interessato. Questo attraversamento di corrente su TP4056, non va bene. Fino a che hai correnti basse magari non te ne accorgi, ma se aumenti la corrente richiesta dal carico con alimentazione da sorgente esterna il TP4056 va letteralmente a fuoco. Ho proposto quindi un ramo che bypassa i TP4056 quando si alimenta non da batteria.
In effetti la mia applicazione assorbe intorno a 100 mA. Con la presa USB attaccata ricarico la batteria e alimento il mio circuito, se stacco la USB l'alimentazione la da la batteria. La batteria e' 3,7V 2000 mAhe mi alimenta il circuito per 14 ore.
In questo caso non è un problema, ma vedrai che basta tirare un po' più di corrente è il TP4056 si offende.. è abbastanza permaloso 🤣🤣
Grande Pier sempre utili i video grazie per il Tuo impegno
grandi voi che avete la pazienza di seguire!!
Grazie Pier, sempre interessanti e utili i tuoi video
Ciao Pier! Oggi sigla nuova! ma ce lo avevi annunciato, forse in una live, non ricordo esattamente. Sempre comodi questi circuiti, semplificano la vita in molte occasioni. Forse mi è sfuggita la condizione che definisce quando la batteria è carica... ma per chi usa o progetta con questi circuiti dovrebbe essere scontato... Grazie, buon fine domenica e, alla prossima!
.. si giusto... mi ero dimenticato di annunciare la sigla nuova... anche il setup video verrà molto modificato. Ne parlerò martedì prossimo 22/11 alle 21 in diretta. Esatto la carica finale viene stabilita dal circuito TP4056. Il datasheet spiega tutto.
Molto Interessante: è una cosa che volevo fare, ma ne intuivo la problematica quindi mai messa in pratica. Non avevo pensato al mosfet . Utilissimo se si riesce a salire un pochino con la potenza
.. beh allora dobbiamo aumentare la potenza. gestita
Argomento molto interessante e ben fatto, segnalo se non erro la mancanza della resistenza di pull down nello schema a 21:30
la resistenza si trova nello schema proprio in ingresso a TP4056 sull'alimentazione
@@PierAisa ottimo, non l'avevo vista
@@DanieleVetrucci grazie.. quando me lo hai detto ero sicuro di averla dimenticata... perché spesso per l'ora tarda perdo dei pezzi. Ti ringrazio come sempre per la partecipazione attiva. buona domenica
@@PierAisa Grazie a te, complimenti per tutto il giro positivo community ecc. che hai messo in piedi attorno all'elettronica, forse coi miei interventi passo per rompiballe ma l'intento è sempre costruttivo come hai sicuramente capito.
Ciao Pier, purtroppo non ho più commentato i tuoi video in quanto ho avuto un problema fisico che mi ha costretto in ospedale da Settembre 2022 fino a ieri, con la speranza di aver risolto definitivamente il guaio. Ottimo circuito, ma sembra che con il collegamento diretto della batteria sul carico per mezzo del mosfet, bypassa completamente la protezione per fine scarica che è contenuta nel modulino di ricarica che provvedeva a sezionarla a fina scarica. A presto Alberto
Ciao Alberto e grazie per il riscontro... in effetti è da un po' che non ti vedevo in giro. Buona ripresa!!!!
A presto... domenica per un video molto "vintage"
eccellente lavoro
grande.... io mi prenoto per il kit!!!
.. si ma dobbiamo realizzarlo con numeri più importanti
@@PierAisa intanto io do' il la'.... se lo fai io saro' un acquirente. 🙂
Grazie pier sempre al top
video molto interessante..manon ho capito l'importanza di due dc\dc per arrivare a 12V, quando forse si potrebbe fare con uno solo...Grazie per i tuoi video !!!
I due dcdc servono per isolarsi completamente dalla alimentazione e ottenere due tensioni di 5v e 12v. Un caso tipico è quando la alimentazione non regolata proviene da un pannello solare
Ciao Pier, circuito molto utile per tante applicazioni, quando fai vedere il circuito con in due moduli Dc DC, minuto 21,13, per sicurezza non e' meglio inserire un altro diodo 1N5819 tra l'uscita del primo DC e il nodo tra il primo diodo e la resistenza di carico , per evitare un ritorno del 5 volt all'uscita del primo DC? Ciao e buona domenica
ma il primo dcdc funziona solo quando è assente la alimentazione, il mosfet è abbastanza veloce per sezionare l'ingresso al primo dcdc. Si potrebbe però osservare il transitorio con l'oscilloscopio.
Ciao Pier, circuito molto interessante che sinceramente non conoscevo...ma ti pongo un quesito, sul gate del pmos non sarebbe il caso di mettere un resistore per limitare la corrente? Inoltre si potrebbe pensare di integrare un dispositivo per la protezione ESD, visto che in teoria l'utilizzatore farà una manovra di "attacca e stacca" caricabatteria. Grazie Pier e sempre al top 💪😎👍
La resistenza in Gate sul mos è sempre. buona pratica, anche se di piccolo valore limita le correnti di picco per la carica / scarica della capacità Ciss (Cgs). Grazie e alla prossima.
Salve Pier, video utilissimo e ben fatto! Avrei una domanda: se l'alimentazione principale arrivasse da un pannello solare da 6V che tipo di accortezze bisognerebbe avere oltre a quanto già detto, tenendo conto che non sarebbe costante la corrente in ingresso? Mille grazie.
Gli integrati che si occupano della ricarica, regolano tensione e corrente in modo opportuno per le batterie.
Bello il kaimano nella copertina...ho passato tanto tempo su quella loco ebbene sì proprio lei
... mi sembrava doveroso dare un posto di prima importanza dopo le puntate fatte questa estate... ruclips.net/video/L8_NEYXHwJc/видео.html
Ciao Pier!
Non è possibile sostituire il diodo Schottky con un "diodo virtuale", in modo da avere una tensione ai suoi capi ancora più bassa di 0.4V? Ti spiego: se volessi utilizzare un Rasperry come carico, tutto ciò sarebbe un problema perché il Rasperry è molto "energivoro"...
Grazie ancora per i tuoi video!
più basso dello Schottky con funzione di blocco non lo conosco. Sto elaborando una parte due per correnti e potenze maggiori.. proprio per Rpi
Buonasera Pier, ottimo video! ...una curiosità, ma un piccolo relè normalmente chiuso potrebbe funzionare in modo analogo?
Assolutamente, grazie per il commento
Buongiorno Pier, intanto ti faccio i miei complimenti per la tua conoscenza in elettronica.
Da qualche giorno sto combattendo più o meno con lo stesso circuito.
Nel mio, oltre al modulo GSM SIM800L che come picco può assorbire fino a 2Ah, ho anche il GPS NEO6M.
Il circuito da te progettato potrebbe arrivare ad assorbire anche oltre 3Ah, 1Ah batteria in ricarica, 2Ah il modulo GSM e diciamo altri 500mAh il resto del circuito.
Totali 3,5Ah.
Alimentando il tutto tramite un alimentatore come il tuo, nessun problema.
Ma cosa succederebbe se io alimentassi il modulo 4056 per ricaricare la batteria tramite tradizionale caricabatterie degli smartphone da 5V 1Ah o 5V 2Ah?
E se collegassi il cavo di alimentazione alla porta USB 2.0 o inferiore del computer che eroga massimo 500mAh?
Sia i caricabatterie che l'USB del pc si guasterebbero?
Se si, come sarebbe possibile ovviare a una cosa del genere?
Nel senso, dando il circuito ad altre persone, uno vede che è un USB e la mette in una qualsiasi porta USB senza prestare attenzione alla corrente erogata e spacca tutto.
Ti ringrazio in anticipo per il tempo che dedicherai nel rispondermi.
Ciao grazie, sul PC le porte USB vengono limitate a 500mA e quindi non rischieresti di romperle, sarebbe lo stesso scenario che avresti mettendole in corto il PC avvisa e protegge. Sui caricabatterie dipende da come sono protetti. Alcuni lo sono: se chiedi troppa corrente disabilitano l'uscita, altri si siedono ... altri ancora si potrebbero rompere.
Sempre interessanti i tuoi video.
grazie Stefano... devo decidere quando fare l'unboxing di quello che mi hai mandato. Direi martedì sera in diretta così riceviamo commenti su come usare i componenti
@@PierAisa Grazie. Spero ti siano utili.
Inoltre mi iscriverò al patreon.
Bella storia!
👍🏻🙂👍🏻
Complimenti per il video.Una domanda utilizzando uno solo dcdc schema 1.Puo reggere a 12 volt l'accensione di un modem quando manca la tensione?Grazie
Lo schema di principio può essere esteso ad assorbimento più importanti, magari lo vedremo in un altro episodio. Dipende dal modem. Questi dcdc dichiarano 2A su 12V.... tutto da dimostrare
@@PierAisa quindi basterebbe mettere un dcdc con Ampere superiore.
Grazie
esatto come quello che ho mostrato a inizio video
Ottima spiegazione e ottimo video come al solito 😉
Una domanda: ci sono partiolari differenze se si collega l'ingresso del DC/DC che genera la 12VDC direttamente al source del MOSFET (come fatto per l'altro DC/DC)?
ottima osservazione, nussun problema. La cosa importante è verificare il giro delle masse e delle correnti di ritorno. Non è detto che i carichi a valle possano avere la massa in comune
Video interessante, bravo Pier! Colgo l'occasione per domandarti se sono effettivamente necessari due moduli step-up in cascata? Non è possibile avere un modulo che in ingresso tolleri un range di tensioni un pochino maggiore e risolvere con un diodo schottky tra +bat e l'ingresso positivo del modulo DC/DC?
Dipende dai requisiti di corrente dei diversi carichi da alimentare, se sono similari si può usare un unico dcdc con rete di disaccoppiamento
Come sempre ottimo video! Due domande: se il fine e' quello di avere 12V, perche' due step up? Non ne basterebbe uno? Ad un certo punto dici che la tensione di ingresso del primo step up e' di 5.3V con una uscita da 5V. Non ho mai fatto prove con i miei modulini ma se in ingresso supero la tensione di uscita non dovrebbe regolarla (a meno che non sia un modulo buck boost...). Grazie!
dipende da come è la sorgente di alimentazione. Se è già regolata e va bene così diciamo a 5V, il dcdc non servirebbe, ma nel caso ad esempio di pannello solare dove puoi avere una grande dinamica ogni uscita è bene che sia regolata da un dcdc dedicato, perché potresti avere richieste di corrente molto diverse e anche masse non in comune. Con il dcdc ti separi dalla alimentazione.
Utile circuito soprattutto per il potenziale pericolo di una non corretta gestione di questi accumulatori
Si infatti quei circuitini lì lavorano bene solo se collegato unicamente la batteria altrimenti possono creare guai e non proteggere più
Salve Pier se non dovesse servire la doppia alimentazione ma solo quella a 12v posso spostare il diodo 1n5819 in ingresso al dcdc e tararlo a 12v? Grazie in anticipo per la risposta
si
Ciao, seguo da sempre i tuoi video. Ma se vorrei alimentare dei carichi con correnti più alte, tipo router a 12V che assorbe circa 2A basterebbe avere dei moduli che riescano ad erogare giusto? Ovviamente con alimentatore predisposto e batterie sufficienti.
Esattamente in teoria è solo un fattore di scala e quindi bisogna dimensionare i circuiti per maggior corrente per quanto riguarda il mosfet non abbiamo problemi sul diodo Schottky, almeno un diodo da 1 watt e anche le batterie vanno gestite con combinazioni di serie parallelo
@@PierAisa Grazie per l'immediata risposta. Sarebbe interessante proporre un circuito tipo, per alimentare un carico come router a 12V e farlo lavorare come un mini UPS dedicato a tale scopo. 💪💪
Salve,grazie per il video,volevo chiedere se invece era sicuro usare semplicemente due diodi shottky ,uno tra il positivo ingresso del tp4056 e il positivo del carico,l'altro tra l'uscita della lipo collegata al b+ e il primo diodo( con i catodi in comune) .credo si chiami" diode oring ".
Con quella configurazione non ci sono problemi esattamente crei proprio un or
@@PierAisa solo che i diodi si scaldano tantissimo,è normale?vorrei usare questa dei due diodi solo per un fattore economico e di praticità. Grazie
Dipende dalla corrente che gestiscono. Se puoi misura corrente e tensione ai capi del diodo ne pai il prodotto e ottieni la potenza per verificare che sia compatibile con il diodo scelto.
ciao Pier , chiedo, il problema di usare un solo dc- dc ? il limite tensione in ingresso? pila scarica scende sotto i 3 volt. non ci sono step up con caratteristiche adatte? Grazie, si impara un sacco dalle tue lezioni
questo è un tema molto spinoso. I dcdc che partono da basse tensioni sono molto complessi. I modelli che si trovano a basso costo in rete spesso si fermano vicino a 3V. Sarebbe interessante progettare uno per tensioni molto basse.... chiaramente richiamerebbe molta corrente
Ciao Pier, ho notato che i terminali di batteria schizzano da 3.1V quando non e' in carica direttamente a 4.1V, che e' il valore di fine carica. Due sono le cose: o la batteria e' scadente e ha resistenza alta, oppure il circuito di protezione incorporato alla batteria stessa (o i fili dalla morsettiera alla batteria?) offre una resistenza alta in ricarica. Un elemento "nudo" posto direttamente in ricarica per cosi' dire imporrebbe la tensione (in questo caso 3.1V) e questa si alzerebbe a poco a poco fino ai 4.1V finali.
Grazie per il video interessante. Buona domenica
ottima osservazione e mi dispiace che non me ne sono reso conto sul momento. Quasi sicuramente la batteria è andata... quella cella la ho massacrata a forza di test
Ciao Pier, grazie questa bellissima lezione per "elettronico"Ignorante entusiasta come me! 😄 Mi è stato Utilissimo!
Vorrei farti una domanda: quando il circuito è alimentato dalla Lipo il TP4056 riesce a impedire la scarica della stessa sotto i 3v?
...anzi due domande: a cosa serve e come si determina il valore del resistore di pull down in parallelo all'ingresso?
GRAZIE MILLE per tutto quello che fai!
Come da datasheet il TP4056 gestisce la scarica fino a 2.9V.Per quando riguarda il pull down serve un valore alto di resistenza visto che si trova in oarallelo all'alimentazione, così non sprechiamo potenza, tanto il mosfet P richiede solo lo svuotamento di carica sul gate per accendersi. Un valore troppo elevato compromette la velocità di accensione
@@PierAisa Grazie per il tempo che mi hai dedicato!
wow interessante
Ciao Pier, non so se ci hai fatto caso che questi step up hanno una criticità per tensioni di ingresso da circa 3,5V in giù (per es. la batteria si sta scaricando da un lungo black out): alzano la tensione di uscita di qualche volt, sufficiente a mandare fuori uso un apparato a 5V. E' possibile mettere 2 step down in parallelo, regolati a 5V e 12V, al posto del secondo step up, onde evitare l'inconveniente appena accennato? Ovviamente il primo step up dovrebbe essere regolato per una tensione maggiore di 12V. per far lavorare correttamente lo step down a 12V...
Si con tensioni basse lavorano nel loro punto peggiore, cioè quello dove devono assorbire molta corrente impulsive. Rispetto allo schema preparato da Roberto, anche io credo che sia meglio utilizzare una configurazione parallelo dei DCDC piuttosto che quella serie.
E' presente un termistore di rilevazione della temperatura nel modulo TP4056 in esame Pier Alessandro ?
ottima osservazione Marco. Questa breakout board non sfrutta la protezione temica offerta da TP4056
Vero...mi sembrava infatti di aver visto i pin 1 e 3 in cortocircuito sul TP4056.
Marco sei sempre un ACUTISSIMO osservatore.... e meno male!!!!!
Ottimo come sempre. Da questo schema si potrebbe realizzare un ups per un router?
bisogna adeguare le potenze, ma lo schema di principio rimane valido. Magari ora che penso al kit ci diamo come obiettivo numeri più alti
@@PierAisa Si puo pensare ad un kit come stai facendo per altri strumenti utili. Una sorta di power bank auto costruita magari con la possibilita di prevedere una tensione di uscita che a seconda delle necessita possa variare da un minimo di 3,7 ( ovvero 1 cella ) fino a circa 20 volt ( 5 celle).
potremmo estendere il kit con funzioni che riguardano le regolazioni delle tensioni di uscita sui diversi carichi .. intetessante
Se avessimo la necessita di utilizzare 2 o 3 celle in serie esiste un modulino al posto del 4056?
ogni cella deve essere gestita da un singolo modulino TP4056 e poi segui la configurazione serie parallelo che ti serve stando attento ai riferimenti di massa
8:17 è CV l'ultima fase di ricarica :)
bel lavoro come al solito del resto... potrebbe servirmi per evitare che il mio raspberry pi3 muoia all'improvviso in caso di black out, c'è qualcosa in giro in effetti di pronto
ma mi sembra che manchi una feature fondamentale:un'uscita analogica o digitale che vada a +5 o gnd quando manca la corrente in modo da innescare uno shutdown pulito in circa 1 minuto ed evitare
una caratteristica del raspberry, che rovina le sd in caso di blackout. L'unica cosa che il rasperry è un pò "pignolotto" sulla tensione/corrente di alimentazione,
quando scende un pò comincia a lagnarsi il circuito dovrebbe sostenere anche 2A in erogazione per essere tranquilli....
la protezione della SD in shutdown è fondamentale... serve una energia "tampone".. tema interessante
@@PierAisa Non so se esiste qualcosa che abbia i requisiti che cerco, ma potrebbe essere interessante una tua proposta, magari partendo proprio dal circuitino visto in questo video. dopotutto mancherebbe solo un segnale indicante "main power supply unavailable" che da quello che vedo è facilmente derivabile già da questo circuito in se.
Nello schema a 12:09, vedo Rload connessa a B- mentre poi, nella breadboard, vedo il carico collegato a OUT-. Mi sfugge qualcosa? Secondo me è giusta la realizzazione pratica. Mi sfugge qualcosa?
Ciao lo schema a 12:09, si riferisce alla Application Note che fa uso del Microchip MCP73837, che non ha distinzione fra i terminali di B- e OUT-, come la breadboard usata nel video. Il concetto però è identico, se assorbi corrente direttamente dalla batteria quando questa è in fae di ricarica si falsa la lettura a TP4056 che non termina mai la fase di ricarica e si rischia di fargli prendere fuoco come successo a Roberto.
8:15 verso la fine la fase non dovrebbe essere a tensione costante?
14:30 non mi torna il fatto che tra batteria scollegata si misura una tensione di 3,140V (batteria scarica) e che appena si collega il circuito di ricarica 14:49 sale immediatamente a 4,173V. Mi fa supporre che la corrente non sia settata correttamente o che più probabilmente la batteria non sia più buona.
Non capisco a cosa serve aggiungere questi componenti al circuito per separare il circuitino di ricarica e la batteria dal carico, quando la scheda del tp4056 prevede due uscite separate (batteria e output con mosfet in mezzo). Forse per utilizzare la batteria "mentre sta in ricarica", ipotizzando che la scheda di ricarica preveda di utilizzare il carico solo mentre non si sta ricaricando la batteria, ma che al tempo stesso permette di proteggere la batteria scollegando il carico in certe situazioni?
grazie Davide per le tue interessanti osservazioni. Con riferimento ai tuoi punti
1) Si esatto perdonate il lapsus. Il ciclo corretto lo descrivo in questo video ruclips.net/video/rfY_LrIAMbg/видео.html
2) giusto! La batteria usata per i test la ho massacrata, è quella che uso per tutti i test e probabilmente è degradata.
3) i mosfet della breakout board sono pilotati dal chip DW01A esclusivamente per la protezione della batteria da overvoltage e undervoltage, ma non effettuano nessuna separazione dal carico e quindi se mettiamo in parallelo alla batteria direttamente il carico sia il DW010A che il TP4056 funzioneranno male. il carico potrebbe ributtare indietro transienti di tensione/corrente che alterano le funzioni di carica e protezione della batteria, questi circuiti sono pensati per questo e non per gestire un carico in parallelo alla batteria. Inoltre la corrente assorbita dal carico fa credere a TP4056 che siamo in fase di carica e quindi fino a che abbiamo corrente questa fase di ricarica non termina mai. Se poi la corrente richiesta dal carico è alta e "passa" attraverso TP4056, lo manda a fuoco come verificato da Roberto
Ottimo video Pier, così ora per ricaricare le batterie non si fanno piu danni ! Complimenti come sempre. 73s Pasquale IW0HEX
Grazie Pasquale Questo era il primo passaggio ora sarebbe interessante a realizzare un piccolo kit per gestire anche correnti molto più importanti in sicurezza
Ciao Pier, sono arrivati i MOSFET , ho provato il circuito e funziona ma tra diodo e MOSFET ho troppa caduta ti tensione e quindi energia sprecata , non sarebbe meglio usare un MOSFET Logic gate? Grazie per eventuale risposta e complimenti ancora 👍🏼
Si bisogna fare i conti ma direi che più riusciamo a tenere bassa la VTH, meglio è
@@PierAisa che MOSFET mi consigli, visto che ho pacco batterie 2s? Col circuito attuale ho quasi 1 volt di perdita 🙁
Interessante...io ho il problema che dopo un po' di inutilizzo la batteria si scarica segno che, evidentemente, il modulo di ricarica assorbe corrente. Ho provato a mettere l'interruttore sul cavo della batteria ma così, per ricaricarla, devo avere il dispositivo acceso e impiega diverso tempo. Con l'aggiunta di questo piccolo circuito posso ovviare a questo inconveniente?
Grazie
eh già.. il circuito seziona la batteria, si può aggiungere un ulteriore diodo Schottky a monte della batteria
Ciao Pier, ottimo video, come sempre!
Ti chiedo un favore, se puoi ovviamente...
Vorrei creare un qualcosa di simile però con 4 batterie 18650 per poter alimentare un Raspberry PI 4 che, come ben sai, è molto "energivoro": potresti creare un video specifico in cui progetti un sistema di ricarica bilanciata per le 4 batterie 18650, utilizzandole come dicevo prima come UPS per il Raspberry PI 4? Purtroppo non ho mai trovato sulla rete qualcosa del genere... grazie a prescindere!!!
grazie per la interessante proposta. In questo episodio abbiamo affrontato uni schema di principio di base. Sarebbe interessante estenderlo a carichi più pesanti. Me lo segno... in mezzo al delirio di contenuti che ho in pentola in questo momento. Grazie per il commento
@@PierAisa Grazie a te, Pier!!! Sei una persona umile e molto preparata!!!
Attendo trepidante il video della mia proposta di un sistema di ricarica per "carichi pesanti"! Grazie ancora!
Grazie, veramente istruttivo questo video. Vorrei acquistare il kit con uscita 5v, magari con 2 batterie. Dove lo trovo?
lo puoi trovare anche su amazon cercando con la sigla TP4056 e le batterie 18650
@@PierAisa ce ne sono tantissimi, come riconosco quello fatto da te? E' uno store ben preciso?
i link cambiano spesso, la cosa importante è che a bordo abbiano mosfet e integrato di protezione. Questo dovrebbe essere identico a quello he ho usato io www.amazon.it/RED-DAMORE-ricarica-batteria-protezione/dp/B0BJQPN3RG/ref=mp_s_a_1_3?crid=1ZER6Y9ZI361Z&keywords=TP4056+3692A&qid=1687774084&sprefix=tp4056+3692a%2Caps%2C194&sr=8-3
@@PierAisa Ok, ho capito per quale motivo non ci stiamo capendo :) Nel video ad un certo punto c'era un testo che parlava di un kit che sarebbe stato messo in vendita. Stavo dando per scontato che fosse stato commercializzato e ne chiedevo il link.
ah ok ora ho capito... scusa ma è passato troppo tempo. Non è ancora pronto.... è stato sorpassato dai due ultimi kit proposti il Magnetic Tester e Il trasmettitore in FM. Spero di poterlo riprendere presto in mano
Ciao Pier. C'è una cosa che non mi convince...il mosfet P non è contropolarizzato così? Più che altro si sfrutta il diodo connesso in antiparallelo contenuto all'interno (che si trova a condurre direttamente quindi) e faccio fatica a comprendere come possa il mosfet switchare/interrompere la fornitura di corrente al dc/dc converter tarato a 5v. Non so se mi sono spiegato bene. Soprattutto nel secondo schema, ma anche nel primo. Un carissimo saluto
Ottima osservazione, mi sono dimenticato di specificare che il Mosfet è polarizzato "al contrario" rispetto al solito, cioè con Vds negativa, terzo quadrante , ma non è un problema, il canale è sempre attivo solo che la corrente scorre dal drain al Source. Poi bisogna vederla nel transitorio. Quando l'alimentazione è presente i carichi sono alimentati dal diodo Schottky e il mosfet è spento perché la sua Vgs è la caduta del diodo Schottky. Il diodo del mosfet non conduce perché è polarizzato in inversa sull'anodo hai la tensione di batteria sul Catodo la tensione di alimentazione meno la bassa caduta dello Schottky. Quando l' alimentazione va via inizialmente conduce il diodo parassita del mosfet, ma appena la resistenza di pull down tira giù il gate del mosfet questo inizia a condurre e bypassa il diodo perché si crea il canale conduttivo
Interessante video tutorial...😉
Pier una domanda: immaginando il modulino TP4056 con una Lipo in ricarica ed un carico collegato gestito da un MOSFET (come hai indicato), se il modulino è alimentato da un pannellino PV si ottiene la funzione di ricarica fintanto che è illuminato dal sole il pannellino dopo di che all'imbrunire entra in gioco la batteria...giusto ?
Ovviamente dimensionando correttamente il Mosfet..😉
Buona Domenica a tutti 👍💪
Assolutamente si, la cosa bella è che la soglia di collegamento alla alimentazione è regolata dal mosfet secondo la sua VTH e quindi la si può dimensionare adhoc.
@@PierAisa
Ottimo..mi hai dato la soluzione ad un circuitino che vorrei realizzare...👍
@@PierAisa sarebbe interessante facessi un video di approfondimento dove aggiungi anche la possibilità dell'alimentazione da pannello solare (tipo quelli che arrivano a 20V 5/10 W) e se è possibile collegare più batterie lion in parallelo
@@giorgioboiero... eh già un grande classico per queste applicazioni. Così valutiamo bene come regolano quei dcdc economici a fronte di grandi variazioni della tensione proveniente dal pannello
bellissimo
Ciao Pier, volevo chiedere una cosa , se possibile rendere più sicuro il circuito magari usando un fotoaccoppiatore per sentire la vcc principale e spegnere il MOSFET, in caso di problemi al MOSFET la vcc principale arriverebbe direttamente alla batteria facendo danni, buona serata e ringrazio in anticipo per eventuale risposta 👍🏼
Oppure si può aggiungere un ulteriore diodo Schottky in serie al mosfet in modo che la corrente dalla alimentazione non possa risalire verso la batteria se il mosfet si rompe in corto circuito
@@PierAisa tra vbat e drain del MOSFET?
si esatto o prima o dopo il mosfet in serie così siamo sicuri che fa quella parte la corrente può solo uscire dalla batteria anche se. il mosfet è in corto circuito
@@PierAisa ottimo, grazie, mi procuro irf9540n e provo, il mio progetto si basa su un pacco batterie da 2s con relativo bms e tp5100 come caricatore, quindi credo che il MOSFET non abbia problemi a commutare, l'inversione d e s è corretta nello schema?
Ok ottimo. Eh si in questo circuito il Mosfet è polarizzato al contrario di come si fa di solito... lavoriamo in terzo quadrante con la Vds negativa... ma non ci sono problemi perché il canale nel mos si forma bene comunque. Lo ho scritto nei commenti in evidenza. Buon lavoro!
I pier quante batterie puo caricare il tp 4056, e il tutto può essere alimentato a 12v?
la. massima corrente gestibile per la carica è 1A. Si possono mettere due celle in parallelo
17:27 beh in realtà dipende per cosa è stato progettato il circuito per quale contenitore. Magari l'uscita è effettivamente sulla sinistra e l'ingresso per N ragioni sulla destra. Non vedo l'involucro per cui è stato progettato, per cui difficile dirlo.
Forse è una "nostra deformazione culturale" partire da sinistra verso destra e dall'alto in basso... ma non è assolutamente detto dipende dal circuito come giustamente hai osservato
ciao, una considerazione che mi sfugge riguardo alla caduta tensione diodo, perche'se aumenta la corrente la tensione di soglia aumenta di conseguenza?non dovrebbe rimanere sempre la stessa previo quei 2.2mV per ogni aumento di 1°C?.
Dall'equazione di Shockley si vede che la tensione di soglia del diodo dipende anche dalla corrente secondo il logaritmo, oltre che dalla temperatura. Rispetto alla resistenza differenziale con riferimento al mio video sul decalogo BJT paragrafo 6 ruclips.net/video/3Ip-2cAS_uI/видео.html, dal modello ai piccoli segnali si ottiene che la rd (resistenza differenziale del diodo) = dv/di= Vt / i, che è come dire che all'aumentare di i, cala la rd
grazie per la risposta, non capivo il fatto che superata la tensione di soglia indipendentemente dalla corrente che lo attraversa era sempre la stessa, invece la resistenza differenziale diminuisce all'aumentare della corrente. ci si sofferma sulla tensione di soglia dai datasheet senza considerare invece che la stessa può variare a seconda la corrente che lo attraversa. mi è più chiaro ora. grazie pier
@@valentinovalenti-bt5ll proprio così, sperimentalmente lo si vede molto bene. Potremmo approfondirlo in un prossimo video.
@@PierAisa se sono nei tuoi obbiettivi e lo ritieni utile, non sarebbe male approfondire la curva caratteristica di un diodo. abituato a misurare i classici 0,6V dal prova diodo del tester con 10/20mA erogati. tutt'altra storia con le correnti in- circuit, per esempio sarebbbe utile capire quanta caduta di tensione offre, alla massima corrente che può sopportare il diodo o meglio una giunzione p-n, restando nei limiti consentiti da specifica. per chi è esperto sono argomenti banali ma chi tenta di approcciarsi non lo è. grazie
@@valentinovalenti-bt5ll ho in programma a breve una diretta sui mosfet all'interno della quale c'è anche la caratterizzazione del diodo di body in quell'occasione si potrebbe fare anche una prova sperimentale in live
ciao Pier vorrei un tuo contatto ,riguardo per una riparazione della mia saldatrice inverter 3in1 rotta a causa di un fulmine, aspetto una tua risposta ciao
ciao puoi scrivermi a pieraisaforum@gmail.com anche se ti anticipo che ho troppo ritardo su altri lavori
In alternativa al mosfet si potrebbe inserire un semplice relè con bobina a 5v collegata in parallelo ai 5v di ingresso..
Si giusto, bisogna però verificare se i tempi di volo del relè (tipicamente 50-100ms) siano compatibili con il buco di tensione per la applicazione (ad esempio reset) , per passare da una alimentazione all'altra. Nel caso aggiungere capacità tampone
@@PierAisa Oppure (forse) anche l'utilizzo di un modulo relè allo stato solido, visto che la circuiteria è composta da moduli. Gran bel video, tanti spunti, buona domenica!
ah si quelli sono veloci... magari se salgono le correnti possono risolvere il problema in maniera furba.. ce lo teniamo come spunto di approfondimento
Ciao Pier, ho ordinato dei pcb da jlcbpcb, ho pagato con paipal il totale che mi hanno chiesto, dopo poco mi hanno detto che il pacco era troppo piccolo e ci vogliono degli aumenti. come posso risolvere in questo caso. grazie
girami la mail a pieraisaforum@gmail.com con il numero d'ordine
Pier, perdona la totale incompetenza. Il condensatore in uscita deve essere in serie o in parallelo al carico per smorzare eventuali transienti? E come va dimensionato? Grazie!!!
Devi pensare al condensatore come ad una bassa impedenza per le frequenze più alte, per le ondulazioni e quindi una sorta di cattura una via di fuga e quindi in parallelo. Per fissarlo nella memoria ricordati un filtro RC o LC passa basso dove il condensatore compare sempre in parallelo al carico
@@PierAisa Si sono abituato con i crossover, ma lì c'è anche un'induttanza in serie. Comunque ottima spiegazione lo terrò presente. Ancora grazie mille ☺
Ciao ho provato a ricreare il circuito ma il modulo mt3608 inizia a fare un ronzio abbastanza forte,sapresti dirmi il perché? Grazie
riesci a misurare le tensioni in ingresso e uscita ?
@@PierAisa senza carico(una striscia led)mi da 5.022v allingresso del tp4056 ,4.553v allingresso del mt3608 e 5v all'uscita (impostato da me).quando attacco il carico :4,937v all'ingresso del tp4056 ,3.512v all'ingresso del mt3608 e all'uscita uguale...
Non bastava scollegare il circuito dopo la batteria mettendoci due deviatori o uno doppio che stacca la rete ?
Vorremmo fare in modo che il circuito sia automatico, di modo che non ce ne dobbiamo preoccupare manualmente, ma sia lui in autonomia a selezionare l'alimentazione giusta. Il caso tipico è quello di un circuito che anche in caso di assenza di alimentazione debba proseguire la sua funzione senza bisogno dell'intervento umano. La batteria tampone farà in modo che non avvengano reset della scheda o perdite di dati
@@PierAisa si potrebbe anche usare un transistor di potenza al posto del mosfet ?
Bisognerebbe polarizzarlo in modo opportuno. Considera che in questo circuito il mosfet a canale P è polarizzato al "contrario", rispetto a quanto si fa di solito, cioè con la Vds negativa ossia con la corrente che fluisce dal drain al source.
Interessante circuito Pier, mi hai dato lo spunto per provare un circuito con mosfet P polarizzato inversamente, cosa sulla quale ho grosse mancanze 😉
Dato che stai maneggiando il TP4056 ti faccio la domanda da un milione di dollari : quando l'integrato porta la batteria a fine carica lascia una alimentazione di pareggio per tenere la batteria a 4,2 V o stacca tutto ?
Scusatemi se mi sono dimenticato di sottolineare la polarizzazione con vds negativa sul mosfet... esattamente l'integrato tp4056 si occupa anche del mantenimento, come da datasheet
@@PierAisa grazie Pier, ma guardando il datasheet non ho capito se l'integrato lascia una polarizzazione di pareggio o interrompe tutto. Mi procurerò uno di quei moduli.
Riguardando il datasheet del TP4056 spiega il tutto abbastanza chiaramente. Non capisco come anni fa mi sia sfuggito.
Sembra che a fine carica con Vbat 4,2 V e mA < 1/10 C l'integrato stacchi tutto, pero' monitorizza la tensione della batteria, e se questa scende a 4,05 V o meno (che nel DS scrivono che indicherebbe un 80-90% di carica residua) ricomincia un altro ciclo di carica. Cio' potrebbe indicare che questo integrato potrebbe non essere adatto per un mantenimento di tipo "tampone" delle batterie, dove io sapevo che la tensione di mantenimento per una ottimale lunghezza di vita delle stesse batterie sarebbe poco superiore ai fatidici 3,7 V. Leggende metropolitane ? Boh.
Si in effetti fa un attacca stacca. Bisognerebbe studiare bene i cicli perfetti richiesti dal particolare tipo di batteria. In questo video avevo fatto un richiamo abbastanza generico ruclips.net/video/rfY_LrIAMbg/видео.html
Avendo a disposizione un mosfet canale P IRF9540 ho voluto provare il circuito proposto da Pier in 12:10, e naturalmente funziona perfettamente : veramente interessante perche' disattivando la Vin principale si attiva la scarica dalla batteria. Ottimo.
PS se qualcuno volesse provarlo attenzione perche' e' molto facile sbagliare dato che non e' uno schema classico.
👍👍👍👍👍
👏👏👏👏👏
Ciao invece per caricare le batterie al piombo
In quel caso la cosa importante è mantenere una corrente costante per il numero di ore necessario di solito si utilizza la regola C/10 ossia impostare una corrente pari a un decimo della capacità nominale per 10 ore
sarebbe interessante riuscire a capire se è possibile utilizzare direttamente il mosfet pilotato dal modulo dw per sezionare la batteria dal carico quando applicata alimentazione esterna senza usare un mosfet esterno.
i mosfet del modulo dw sono impiegati per proteggere la batteria, bisognerebbe creare una sorta di OR logico
Ma quindi utilizzando solo il modulino, cosa succede se mentre è in ricarica collego il carico? Da cosa sarebbe alimentato?
Sarebbe alimentato dalla batteria Il problema è che il circuito tp4056 rimane sempre nello stato di carica e non gestisce correttamente il litio che ha bisogno di un ciclo ben definito per allungare la sua vita
@@PierAisa quindi meglio non usare il carico mentre è in carica la batteria. Grazie mille, aspettavo questo video da un sacco di tempo. Ora bisogna trovare una 16850 che riporti una capacità corretta, ho visto cose in giro da brividi, 19999 mAh e via dicendo 😅
@@PierAisa resistenza tra uscita modulo dw e gate mosfet (interrompendo la pista) seguito da collettore di npn generico che mantiene a massa il gate quando il modulo è alimentato... potrebbe funzionare ma decisamente più complicato da realizzare... (unico vantaggio è il non dover usare un mosfet "particolare")
Sarebbe bello vedere una modifica sul modulo di ricarica per ammortizzare l'assorbimento delle batterie troppo scariche quando sono in carica, scalda davvero tanto le batterie sono troppo scariche
rifacciamo la breakout board.. integrando anche la separazione al carico e usando il controllo temperatura offerto da TP4056?
@@PierAisapensavo tipo ad un mosfet per controllare il carico d'assorbimento essendo che quando si attiva la carica e la batteria 18650 sono troppo scariche scalda molto, ed avere più di 1Ampere in uscita. Sarebbe bello vedere anche il controllo temperatura
Ed ecco subito i due gufi in giallo oggi anche il gufo reale...Fluke 87V e 289.