Sono d’accordo con te, forse è perchè il filo che divide il concetto che spiega Francesco e l’”accettare una vita mediocre” è sottilissimo per l’ascoltatore medio, ma, almeno per me, sono due concetti ben distinti
Video illuminante. Ad ogni modo, volendo essere pignoli, la formula esatta sarebbe: Felicità = Soddisfazione / (Desideri + Bisogni) ... ché pure i bisogni vanno inclusi, per forza di cose ;)
Io penso che la felicità non possa avere regole. Felicità è fare quello che vuoi quando vuoi. Per esempio mi piace uscìre, ma se un giorno non sto bene , sto a casa. Ed è bello poter stare a casa. Non c'è regola perché tutto muta ,anche noi. È bello curare il giardino, ma se quel giorno mi va di uscire, esco. Vero, non è importante diventare importanti, né ricchi, né avere potere. La pace è anch' essa felicità, perché è un valore non da poco e ci appaga. Ci appaga uno stile di vita semplice, dove soddisfi i bisogni e non rincorri le apparenze e le pubblicità. Un aspettativa bassa, aiuta molto, perché quello che arriva in più è un regalo. Bel video.
Grazie sempre Francesco.. Ho letto decine di libri simili, ma poi esco sempre fuori dai binari ed ho aspettative sempre altissime che mi portano a fare cose il più delle volte inutili. Poi ascolto le tue parole e torno a riflettere veramente su cosa vuol dire veramente essere felici. Che poi è tutto legato anche alla nostra salute, perché smettendo di correre e scalare chissà quali montagne, smettiamo automaticamente di stressarci e di conseguenza siamo pure più in salute. Un abbraccio Francesco
Sempre sempre sempre, saggie parole ❤❤❤ Concordo ogni volta pienamente con quel che condividi, che sintetizza ed illustra davvero molto bene, in maniera semplice e sincera, ciò che penso ormai da lungo tempo. Grazie Narmenni! 🎉
Grazie per queste perle di saggezza è proprio così... Non sono mai stato un genio in matematica...ma questa frazione l'ho compresa e me la ricordo alla grande. Grazie Francesco
Bellissima riflessione. Aggiungo la mia. Questa strada puo' portare anche alla depressione. Eliminare i desideri indotti e' salutare. Non e' buono secondo me invece smettere di sapere chi siamo, di conoscere i nostri desideri piu' profondi e vivere per raggiungerli (certo con la serenita' di saper accettare anche di poter anche non riuscire a raggiungerli) ma essere comunque felici gia' solo perche' li si sta perseguendo... Non so se mi sono spiegata bene... In fin dei conti non siamo guerrieri ne' animali senza passato e futuro costretti al presente dei bisogni essenziali. La nostra sfida come umani e' fare buon uso di tutte le cose di cui siamo fatti e la deprivazione per contrastare il mondo folle attorno a noi non è" detto torni completamente a nostro beneficio. Rischiamo di buttare il bambino con l'acqua sporca. Riportando questo discorso in chiave sociopolitica, con un esempio sciocco, e' come ribellarsi al capitalismo diventando eremiti. L'umanita' deve invece secondo me ritrovare il coraggio di sognare, di avere ideali che, anche se imperfetti, possono darci la grinta per desiderare di nuovo un mondo non solo migliore, ma diverso. Cosa saremmo senza desideri? Dove sarebbe l'arte, la scienza, il progresso? Quella gioia di vivere, di costruire anche le piccole cose perche' inserite in un progetto che ci siamo inventati? Se i desideri sono solo guide e non pressioni possiamo averne a milioni ed essere felicissimi. L'importante e' che siano di qualita' e non inventati per renderci schiavi. Buona giornata 😊
A mio avviso il messaggio vuol far prendere consapevolezza della relazione tra quanti desideri abbiamo e quante soddisfazioni dobbiamo ricercare e di come queste due variabili si possono gestire per essere felici. Parla di ridurre i desideri piuttosto che eliminarli ("poco", "semplicità volontaria"), evitando appunto gli estremi: un eccesso di desideri, da compensare con un gran numero di soddisfazioni (corsa del criceto) e una mancanza di desideri, da un risultato indeterminato (perdita di uno scopo, depressione?).
vero, infatti è un percorso iniziatico, si lascia andare la zavorra poco alla volta per poter volare... la depressione se arriva è solo un altro gradino del processo.
@@Vegeth89Z sì anche io ho capito questo. La mia riflessione aggiungeva la questione della qualita' dei desideri ed anche della possibilita' di averne anche molti ma essere comunque soddisfatti anche se non si riescono a raggiungerli. Vivere i desideri piu' come dei percorsi che non come cose da ottenere per forza. L'esempio della fontana dell'acqua del Piccolo Principe spiega molto bene questa cosa secondo me.
@Ric Cardo sei assolutamente sicuro di avere il controllo sui tuoi pensieri? e soprattutto sono veramente i tuoi? è una piccola provocazione. Quello a cui sono arrivato io, e che è valido per me è che i sogni ti proiettano nel futuri ipotetici quando la felicità è a portata di mano qui in questo momento.
È proprio un libro che cambia la vita,sicuramente la mia....e consiglio anche gli altri, di Dan.,.senza nulla togliere a te, Francesco...ma lo stile romanzato ti catapulta in un universo parallelo, dove sei tu il guerriero...dove devi iniziare a fare, che sia lucidare un pomello o inglobare una grande azienda...o semplicemente guardare come una farfalla sbatte le ali... grazie, Francesco per avermelo fatto ricordare
Grazie mille Francesco,avevo sentito parlare anni fa di questo libro del tutto casualmente e mi aveva incuriosita molto ma poi non essendo riuscita a ricordare e ad appuntarmi né il titolo né il suo autore l'avevo quasi completamente dimenticato,ora guardando il tuo video posso recuperarlo e grazie alla tua spiegazione ho anche più chiara la sua tematica👍.Ps: sono iscritta da poco al tuo canale e mi sento parecchio in linea con la tua visione della vita,grazie per i preziosi spunti di riflessione che ci offri con i tuoi video🙏.
Un libro letto 5-6 volte.. e ogni volta noto parti a cui non avevo prestato abbastanza attenzione o che non avevo capito profondamente le volte precedenti..
Io vorrei distinguere... da una parte ci sono i desideri materiali più o meno indotti, dall'altra la realizzazione della propria persona per costruire un mondo migliore, per aiutare gli altri. Io insegno a scuola. Non è sempre facile, ma avere studiato per far crescere gli altri, per aiutare, è una delle cose che ci fa vivere dei momenti di vera felicità. Io penso che quando ci si sente di aiutare gli altri si è veramente felici, realizzare qualcosa di bene è meglio di rinunciare a tutto. Io ho rinunciato a tanto, ma penso che non tutti i desideri siano indotti, direi soprattutto i desideri che permangono, che ci portiamo dietro per anni
Un giorno,un uomo disse al Buddha: “Io voglio la felicità”. Il Buddha rispose: “Rimuovi IO, quello è l’ego. Rimuovi VOGLIO, quello è il desiderio. E quello che ti rimarrà sarà solo la FELICITÁ”. 🙏🏻✨
Inversamente proporzionale ai desideri, direttamente proporzionale alla soddisfazione, chiamasi Presenza. Per ogni momento di Presenza, moltiplicato il tempo allora si ottiene la felicità in merito al Training mentale propedeutico. Se, poi, dividessimo per zero non avrebbe senso, perché lo zero indica qualcosa di indeterminato, infinito. E sono perfettamente d'accordo. I desideri devono essere pochi ma buoni, semplici e pervasivi. Ad esempio recarsi in un bosco è un desiderio, non un bisogno come la necessità di bere o mangiare o coprirsi per il freddo. Andando in un bosco (ammesso che per il soggetto specifico questo sia un modo per soddisfare la formula) si ottiene la pienezza dell'esperienza. Se andassimo a zero non si starebbe ricercando la felicità ma il distacco. Un po' alla Buddha: non si tratta di felicità ma del fatto che andare in un bosco o meno diventa indifferente perché persino quell'esperienza è vista come insignificante. È una forma di libertà dalla felicità stessa dove il soggetto non è più schiavo delle emozioni e positive e negative. È, semplicemente, un'altra ricerca.
Sono assolutamente d accordo sul concetto di base ma penso che a volte anche le cose che rientrano nella categoria bisogni possono "costri ngere" a dover lavorare. X averle Abitazione x quanto modesta cibo sanità ec ecc.
per me la formula è 1x1x1 desideri soddisfazione difficolta relazione l'aiuto ddll'altro (1) aiuta a realizzare e realizzarsi (1) in una trama bella di relazioni (il 3° 1)
Riflettendo bene comunque, per soddisfare i bisogni e non i desideri, è comunque necessaria una certa quantità di denaro. Quello che noto è che in Sicilia, ed in particolare nei centri rurali come quello dove vivo, la disoccupazione è praticamente al 90%. Quindi teoricamente sarebbe un posto bello dove vivere, dove si spende veramente poco, si respira aria pulita, si mangia cibo genuino ecc. ecc., ma nella pratica vedo molti ragazzi disperati che con una laurea in mano giustamente non vogliono finire in campagna (tra l'altro a guadagnare due soldi) e quindi vanno via al nord Italia o addirittura all'estero. Quelli che non hanno una laurea vengono schiavizzati e pagati due soldi (quando li pagano). In queste condizioni mi rendo conto che non si può essere mai felici. Quindi riflettevo sul fatto che qui è molto complicato soddisfare anche solo i bisogni primari in queste condizioni. Le uniche persone che potrebbero vivere qui bene sono quelle che lavorano totalmente in smart working. Quindi forse sarebbe il caso di specializzarsi in quello per ripopolare questi centri ed avere una qualità di vita comunque dignitosa. Stiamo provando a sviluppare un progetto per attirare questa tipologia di lavoratori a prendere casa e vivere qui. Io spero che funzioni veramente perché tra un paio d'anni, sarò costretto pure io ad andare via. Siamo rimasti in 350 e capirete che una farmacia con questa utenza, che tra l'altro scende al ritmo di 150/200 abitanti ogni 10 anni, non può stare in piedi per tantissimo tempo.
Pensa io che non ho studiato al nord Italia che sono costretto a invidiare i terroni che mangiano pane e patate e nessuno li giudica mentre qui sarei considerato un fallito destinato a vivere con mille euro al mese
Ho letto un paio dei tuoi libri e mi piacciono davvero molto i tuoi pensieri , però quest'ultimo video non lo ho capito , nel senso che se si abbassano i desideri e si pensa di aver già tutto nella vita qual'è lo scopo della vita ?per cosa ti alzi dal letto se l'indispensabile lo si ha già?per me sarebbe un po' noioso mangiare sempre lo stesso o fare sempre le stesse cose , non trovi?🤔
La penso cosi.sempre più cosi. Quindi sono sulla via giusta. Se nn fosse che sono sempre triste e psicolabile perché non reggo più il dover lavorare,e son sempre a rincorrere un posto di lavoro migliore ma credo non esista😢
fu un uomo che visse senza desideri ,si chiamava Ernesto Giroto, a visuto in totale isolamento nella sua dimora nel trevigiano, morì nell 2003 e si richiuse nell 1964, a visuto per merito di quello che coltivava rinunciando a tutto il progresso e il benessere che tutti noi atingiamo, o forse quello è stato il suo desiderio a vivere da solitario con i soli messi propri. tutto è desiderio a mio parere ,dai biscoti a kegere un libro ,al andare al cinema ,come si fa senza ,poi è ovio che la società consumistica a inflitto desideri che possiamo fare a meno ,poi a pari passo la cariera lavorativa comporta anche un certo status . una mia conoscente menager di una grossa azienda doveva presentarsi n un determinato modo ,non è obligatorio ma certe profesioni iplicano un certo status.oggi questa signora non fa più il menager e di conseguenza non è più la signora di prima ,ben tenuta ,vestita bene etc, il bisogno di per se e un desiderio ,stare bene ,essere amati ,vivere in una bella casa ,
Condivido. Bellissime parole ma io creso siano abbastanza utopistiche. Mi spiego con un banale esempio: sono un comune operaio e dialogando con la banca (da monoreddito) e facendo una vita sacrificata, posso permettermi una casa che finirò di pagare fra 30anni e sarà costata il doppio ( a causa degli interessi) di quanto realmente vale. Ora per ricongiungermi al tuo video mi chiedo: come si può annullare il desiderio quando soddisfare i bisogni primari come un tetto sulle spalle è diventato pressocchè impossibile?
Quindi se so fare le equazioni... la soddisfazione è il prodotto dei desideri per la felicità... Per avere soddisfazione bisogna avere desideri... La soddisfazione aumenta con i desideri?
Mha.." Tratti" un argomento che non si può definire con un equazione per quanto complesso, per esempio: conosco persone che fanno lavori semplici come il netturbino, eppure sono sempre felici o cmq sempre sorridenti, ne conosco altri, da anni, che pur avendo scritto libri, aver raggiunto una certa popolarità e indipendenza, paiono sempre anime in pena e mai veramente contenti.. Dico paiono eh..
Per quanto mi riguarda, è un concetto che ho chiaro da quando ero poco più che bambino. Essendo nato da famiglia incapiente impari presto a cercare in altre cose il tuo equilibrio
Nello stato depressivo si riduce anche la capacità di percepire la soddisfazione, così si abbassa il punteggio della frazione in cui consiste la formula
@@ib2606 Pur non potendoli prescrivere (faccio lo psicoterapeuta da psicologo) spesso li consiglio in caso di depressione, soprattutto se grave, e sono di grande aiuto!
Quindi io dovrei lavorare tutta la vita 8 ore al giorno facendo una vita tristissima senza fare scusate il francesismo un cazzo ,che vita de mmerda , invece la penso al contrario io lavoro e devo raggiungere i miei desideri altrimenti gia la vita e triste, figuriamoci senza fare nulla , lavorare e basta
Ecco il libro del GUERRIERO di pace 👉amzn.to/3HgfCL9
Ti seguo da molto..dico la mia .ammaccare troppo i desideri ti spegne l ambizione ..secondo me ci vuole equilibrio tutto qui .grazie Francesco
Sono d’accordo con te, forse è perchè il filo che divide il concetto che spiega Francesco e l’”accettare una vita mediocre” è sottilissimo per l’ascoltatore medio, ma, almeno per me, sono due concetti ben distinti
Video illuminante.
Ad ogni modo, volendo essere pignoli, la formula esatta sarebbe:
Felicità = Soddisfazione / (Desideri + Bisogni)
... ché pure i bisogni vanno inclusi, per forza di cose ;)
Io penso che la felicità non possa avere regole. Felicità è fare quello che vuoi quando vuoi. Per esempio mi piace uscìre, ma se un giorno non sto bene , sto a casa. Ed è bello poter stare a casa. Non c'è regola perché tutto muta ,anche noi. È bello curare il giardino, ma se quel giorno mi va di uscire, esco. Vero, non è importante diventare importanti, né ricchi, né avere potere. La pace è anch' essa felicità, perché è un valore non da poco e ci appaga. Ci appaga uno stile di vita semplice, dove soddisfi i bisogni e non rincorri le apparenze e le pubblicità. Un aspettativa bassa, aiuta molto, perché quello che arriva in più è un regalo. Bel video.
Tra le riflessioni dal bosco è la mia preferita fin'ora. Grazie anche per il consiglio del libro. Già prenotato in biblioteca.
Grazie sempre Francesco.. Ho letto decine di libri simili, ma poi esco sempre fuori dai binari ed ho aspettative sempre altissime che mi portano a fare cose il più delle volte inutili. Poi ascolto le tue parole e torno a riflettere veramente su cosa vuol dire veramente essere felici. Che poi è tutto legato anche alla nostra salute, perché smettendo di correre e scalare chissà quali montagne, smettiamo automaticamente di stressarci e di conseguenza siamo pure più in salute. Un abbraccio Francesco
Sempre sempre sempre, saggie parole ❤❤❤ Concordo ogni volta pienamente con quel che condividi, che sintetizza ed illustra davvero molto bene, in maniera semplice e sincera, ciò che penso ormai da lungo tempo. Grazie Narmenni! 🎉
Eliminiamo dalla nostra vita la parola “devi” e viviamo con la parola “ mi piace “
Io eliminerei "devo" e lo sostituirei con "posso"
Gran bel video Francesco 👍🏻 ragionamento che fa riflettere molto, grazie.
Libro letto un paio di volte. Molto bello. Consigliatissimo
Grazie come sempre per il video, interessante! Mi regalarono questo libro anni fa e fu una bellissima esperienza di lettura. Lo consiglio!
Grazie infinite Francesco! 😊
Quante verità...bravo Francesco,ti stimo🔝🔝🔝👏👏👏👏👏👏
Il libro lo avevo ma l'ho prestato e non è tornato. 🤣 È quindi ora di ricomprarlo e rileggerlo!
Grazie per queste perle di saggezza è proprio così... Non sono mai stato un genio in matematica...ma questa frazione l'ho compresa e me la ricordo alla grande.
Grazie Francesco
Bellissima riflessione. Aggiungo la mia. Questa strada puo' portare anche alla depressione. Eliminare i desideri indotti e' salutare. Non e' buono secondo me invece smettere di sapere chi siamo, di conoscere i nostri desideri piu' profondi e vivere per raggiungerli (certo con la serenita' di saper accettare anche di poter anche non riuscire a raggiungerli) ma essere comunque felici gia' solo perche' li si sta perseguendo...
Non so se mi sono spiegata bene...
In fin dei conti non siamo guerrieri ne' animali senza passato e futuro costretti al presente dei bisogni essenziali. La nostra sfida come umani e' fare buon uso di tutte le cose di cui siamo fatti e la deprivazione per contrastare il mondo folle attorno a noi non è" detto torni completamente a nostro beneficio. Rischiamo di buttare il bambino con l'acqua sporca.
Riportando questo discorso in chiave sociopolitica, con un esempio sciocco, e' come ribellarsi al capitalismo diventando eremiti. L'umanita' deve invece secondo me ritrovare il coraggio di sognare, di avere ideali che, anche se imperfetti, possono darci la grinta per desiderare di nuovo un mondo non solo migliore, ma diverso.
Cosa saremmo senza desideri? Dove sarebbe l'arte, la scienza, il progresso? Quella gioia di vivere, di costruire anche le piccole cose perche' inserite in un progetto che ci siamo inventati?
Se i desideri sono solo guide e non pressioni possiamo averne a milioni ed essere felicissimi. L'importante e' che siano di qualita' e non inventati per renderci schiavi.
Buona giornata 😊
A mio avviso il messaggio vuol far prendere consapevolezza della relazione tra quanti desideri abbiamo e quante soddisfazioni dobbiamo ricercare e di come queste due variabili si possono gestire per essere felici. Parla di ridurre i desideri piuttosto che eliminarli ("poco", "semplicità volontaria"), evitando appunto gli estremi: un eccesso di desideri, da compensare con un gran numero di soddisfazioni (corsa del criceto) e una mancanza di desideri, da un risultato indeterminato (perdita di uno scopo, depressione?).
vero, infatti è un percorso iniziatico, si lascia andare la zavorra poco alla volta per poter volare... la depressione se arriva è solo un altro gradino del processo.
@@Vegeth89Z sì anche io ho capito questo. La mia riflessione aggiungeva la questione della qualita' dei desideri ed anche della possibilita' di averne anche molti ma essere comunque soddisfatti anche se non si riescono a raggiungerli. Vivere i desideri piu' come dei percorsi che non come cose da ottenere per forza. L'esempio della fontana dell'acqua del Piccolo Principe spiega molto bene questa cosa secondo me.
@Ric Cardo di cosa abbiamo controllo? Davvero di poco quindi il discorso va esteso praticamente a tutti i desideri.
@Ric Cardo sei assolutamente sicuro di avere il controllo sui tuoi pensieri? e soprattutto sono veramente i tuoi?
è una piccola provocazione.
Quello a cui sono arrivato io, e che è valido per me è che i sogni ti proiettano nel futuri ipotetici quando la felicità è a portata di mano qui in questo momento.
È proprio un libro che cambia la vita,sicuramente la mia....e consiglio anche gli altri, di Dan.,.senza nulla togliere a te, Francesco...ma lo stile romanzato ti catapulta in un universo parallelo, dove sei tu il guerriero...dove devi iniziare a fare, che sia lucidare un pomello o inglobare una grande azienda...o semplicemente guardare come una farfalla sbatte le ali... grazie, Francesco per avermelo fatto ricordare
Grazie mille Francesco,avevo sentito parlare anni fa di questo libro del tutto casualmente e mi aveva incuriosita molto ma poi non essendo riuscita a ricordare e ad appuntarmi né il titolo né il suo autore l'avevo quasi completamente dimenticato,ora guardando il tuo video posso recuperarlo e grazie alla tua spiegazione ho anche più chiara la sua tematica👍.Ps: sono iscritta da poco al tuo canale e mi sento parecchio in linea con la tua visione della vita,grazie per i preziosi spunti di riflessione che ci offri con i tuoi video🙏.
Quel libro è un capolavoro
Un libro letto 5-6 volte.. e ogni volta noto parti a cui non avevo prestato abbastanza attenzione o che non avevo capito profondamente le volte precedenti..
Il mio senso di felicità :il grappino che mi faccio la mattina prima di andare a dormire. (La notte lavoro).
Io vorrei distinguere... da una parte ci sono i desideri materiali più o meno indotti, dall'altra la realizzazione della propria persona per costruire un mondo migliore, per aiutare gli altri. Io insegno a scuola. Non è sempre facile, ma avere studiato per far crescere gli altri, per aiutare, è una delle cose che ci fa vivere dei momenti di vera felicità. Io penso che quando ci si sente di aiutare gli altri si è veramente felici, realizzare qualcosa di bene è meglio di rinunciare a tutto. Io ho rinunciato a tanto, ma penso che non tutti i desideri siano indotti, direi soprattutto i desideri che permangono, che ci portiamo dietro per anni
Un giorno,un uomo disse al Buddha:
“Io voglio la felicità”.
Il Buddha rispose:
“Rimuovi IO, quello è l’ego.
Rimuovi VOGLIO, quello è il desiderio.
E quello che ti rimarrà sarà solo la FELICITÁ”.
🙏🏻✨
Il Potere di Adesso è anche un bellissimo libro!
Video molto bello e molto interessante.
Non so se sia la formula della felicità, ma probabilmente è una gran parte di quella della serenità
Grazie Mille 😊
Inversamente proporzionale ai desideri, direttamente proporzionale alla soddisfazione, chiamasi Presenza. Per ogni momento di Presenza, moltiplicato il tempo allora si ottiene la felicità in merito al Training mentale propedeutico. Se, poi, dividessimo per zero non avrebbe senso, perché lo zero indica qualcosa di indeterminato, infinito. E sono perfettamente d'accordo. I desideri devono essere pochi ma buoni, semplici e pervasivi. Ad esempio recarsi in un bosco è un desiderio, non un bisogno come la necessità di bere o mangiare o coprirsi per il freddo. Andando in un bosco (ammesso che per il soggetto specifico questo sia un modo per soddisfare la formula) si ottiene la pienezza dell'esperienza. Se andassimo a zero non si starebbe ricercando la felicità ma il distacco. Un po' alla Buddha: non si tratta di felicità ma del fatto che andare in un bosco o meno diventa indifferente perché persino quell'esperienza è vista come insignificante. È una forma di libertà dalla felicità stessa dove il soggetto non è più schiavo delle emozioni e positive e negative. È, semplicemente, un'altra ricerca.
Sono assolutamente d accordo sul concetto di base ma penso che a volte anche le cose che rientrano nella categoria bisogni possono "costri ngere" a dover lavorare. X averle
Abitazione x quanto modesta cibo sanità ec ecc.
per me la formula è
1x1x1
desideri soddisfazione difficolta relazione
l'aiuto ddll'altro (1)
aiuta a realizzare e realizzarsi (1)
in una trama bella di relazioni (il 3° 1)
Grazie grazie grazie 🙏
Riflettendo bene comunque, per soddisfare i bisogni e non i desideri, è comunque necessaria una certa quantità di denaro. Quello che noto è che in Sicilia, ed in particolare nei centri rurali come quello dove vivo, la disoccupazione è praticamente al 90%. Quindi teoricamente sarebbe un posto bello dove vivere, dove si spende veramente poco, si respira aria pulita, si mangia cibo genuino ecc. ecc., ma nella pratica vedo molti ragazzi disperati che con una laurea in mano giustamente non vogliono finire in campagna (tra l'altro a guadagnare due soldi) e quindi vanno via al nord Italia o addirittura all'estero. Quelli che non hanno una laurea vengono schiavizzati e pagati due soldi (quando li pagano). In queste condizioni mi rendo conto che non si può essere mai felici.
Quindi riflettevo sul fatto che qui è molto complicato soddisfare anche solo i bisogni primari in queste condizioni. Le uniche persone che potrebbero vivere qui bene sono quelle che lavorano totalmente in smart working. Quindi forse sarebbe il caso di specializzarsi in quello per ripopolare questi centri ed avere una qualità di vita comunque dignitosa.
Stiamo provando a sviluppare un progetto per attirare questa tipologia di lavoratori a prendere casa e vivere qui. Io spero che funzioni veramente perché tra un paio d'anni, sarò costretto pure io ad andare via. Siamo rimasti in 350 e capirete che una farmacia con questa utenza, che tra l'altro scende al ritmo di 150/200 abitanti ogni 10 anni, non può stare in piedi per tantissimo tempo.
Pensa io che non ho studiato al nord Italia che sono costretto a invidiare i terroni che mangiano pane e patate e nessuno li giudica mentre qui sarei considerato un fallito destinato a vivere con mille euro al mese
Ho letto un paio dei tuoi libri e mi piacciono davvero molto i tuoi pensieri , però quest'ultimo video non lo ho capito , nel senso che se si abbassano i desideri e si pensa di aver già tutto nella vita qual'è lo scopo della vita ?per cosa ti alzi dal letto se l'indispensabile lo si ha già?per me sarebbe un po' noioso mangiare sempre lo stesso o fare sempre le stesse cose , non trovi?🤔
La penso cosi.sempre più cosi. Quindi sono sulla via giusta. Se nn fosse che sono sempre triste e psicolabile perché non reggo più il dover lavorare,e son sempre a rincorrere un posto di lavoro migliore ma credo non esista😢
illuminazione = nessun desiderio (ricerca del futuro) = "essere" il presente = comunione con il creato (Dio) = perdita dell'ego = felicità infinita
Francesco esiste anche la versione cinematografica, il film s'intitola "la forza del campione"
per non incappare in "divisioni per 0", la condizione migliore da mantenere è quella di avere un solo desiderio, ovvero quello di non averne altri 😉
Anche! Ma penso sia ovvio che alcuni desideri sono "forzati" dalla nostra natura di esseri viventi! (Cibo, acqua, sicurezza)
fu un uomo che visse senza desideri ,si chiamava Ernesto Giroto, a visuto in totale isolamento nella sua dimora nel trevigiano, morì nell 2003 e si richiuse nell 1964, a visuto per merito di quello che coltivava rinunciando a tutto il progresso e il benessere che tutti noi atingiamo, o forse quello è stato il suo desiderio a vivere da solitario con i soli messi propri. tutto è desiderio a mio parere ,dai biscoti a kegere un libro ,al andare al cinema ,come si fa senza ,poi è ovio che la società consumistica a inflitto desideri che possiamo fare a meno ,poi a pari passo la cariera lavorativa comporta anche un certo status . una mia conoscente menager di una grossa azienda doveva presentarsi n un determinato modo ,non è obligatorio ma certe profesioni iplicano un certo status.oggi questa signora non fa più il menager e di conseguenza non è più la signora di prima ,ben tenuta ,vestita bene etc, il bisogno di per se e un desiderio ,stare bene ,essere amati ,vivere in una bella casa ,
Condivido. Bellissime parole ma io creso siano abbastanza utopistiche. Mi spiego con un banale esempio: sono un comune operaio e dialogando con la banca (da monoreddito) e facendo una vita sacrificata, posso permettermi una casa che finirò di pagare fra 30anni e sarà costata il doppio ( a causa degli interessi) di quanto realmente vale. Ora per ricongiungermi al tuo video mi chiedo: come si può annullare il desiderio quando soddisfare i bisogni primari come un tetto sulle spalle è diventato pressocchè impossibile?
Quindi se so fare le equazioni... la soddisfazione è il prodotto dei desideri per la felicità... Per avere soddisfazione bisogna avere desideri... La soddisfazione aumenta con i desideri?
👍👍👍
Mha.." Tratti" un argomento che non si può definire con un equazione per quanto complesso, per esempio: conosco persone che fanno lavori semplici come il netturbino, eppure sono sempre felici o cmq sempre sorridenti, ne conosco altri, da anni, che pur avendo scritto libri, aver raggiunto una certa popolarità e indipendenza, paiono sempre anime in pena e mai veramente contenti.. Dico paiono eh..
Ma la formula inversa? se voglio ricavare la soddisfazione?🙂o i desideri? c'e' solo un incognita?
Per quanto mi riguarda, è un concetto che ho chiaro da quando ero poco più che bambino. Essendo nato da famiglia incapiente impari presto a cercare in altre cose il tuo equilibrio
Se uno è in depressione non ha desideri e non è nemmneo felice
Infatti non suggerisce di essere drastici ed eliminare tutti i desideri
@@Vegeth89Zbisogni forse...cmq parla anche di equilibrio mentale
Nello stato depressivo si riduce anche la capacità di percepire la soddisfazione, così si abbassa il punteggio della frazione in cui consiste la formula
@@matteovicentini7747 vabbè esistono gli psicofarmaci 🤭🤭✌️✌️
@@ib2606 Pur non potendoli prescrivere (faccio lo psicoterapeuta da psicologo) spesso li consiglio in caso di depressione, soprattutto se grave, e sono di grande aiuto!
Quindi io dovrei lavorare tutta la vita 8 ore al giorno facendo una vita tristissima senza fare scusate il francesismo un cazzo ,che vita de mmerda , invece la penso al contrario io lavoro e devo raggiungere i miei desideri altrimenti gia la vita e triste, figuriamoci senza fare nulla , lavorare e basta