Dama col mazzolino- Andrea del Verrocchio

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  • Опубликовано: 23 мар 2020
  • Andrea del Verrocchio, Dama col mazzolino, 1475 ca. Firenze, Museo Nazionale del Bargello
    Attribuita prima a Donatello e poi a Leonardo da Vinci, la “Dama col mazzolino” entra ufficialmente a far parte del catalogo di Verrocchio solo nel 1884. Celeberrima per l’aria malinconica e sicura, incorniciata da un crepitio di riccioli che coprono le orecchie, l’opera rappresenta un’importante innovazione nel genere del busto-ritratto: infatti la scelta, non casuale, di rappresentare anche le braccia e le mani fa sì che l’attenzione di chi osserva ricada quasi esclusivamente sul mazzolino di fiori che tiene in mano, la cui freschezza è rappresentata anche dalle gocce di rugiada sui fiori e sulle foglie, ma soprattutto sulle mani. Infatti il lieve gesto che viene rappresentato sembra donare dilatare il racconto e dare leggerezza, togliendo pesantezza al marmo, riconducibile ad un naturalismo psicologico. La somiglianza fisionomica con il “Ritratto di Ginevra de’ Benci” è stata la prova per molti che la paternità dell’opera doveva essere di Leonardo da Vinci oggi conservata a Washington, dando per scontato che la donna del busto fosse la stessa del ritratto; in realtà, quando entrò a far parte della collezione degli Uffizi (e solo successivamente spostato al Bargello), il busto venne presentato come ritratto di Lucrezia Donati, moglie di Niccolò Ardinghelli e musa di Lorenzo il Magnifico.
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