Come Wittgenstein può aiutarci a leggere la Bibbia

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  • Опубликовано: 8 июл 2024
  • L'opera di Ludwig Wittgenstein, filosofo austriaco del XX secolo, può essere divisa in due fasi distinte: quella del primo Wittgenstein, rappresentata principalmente dal "Tractatus Logico-Philosophicus", e quella del secondo Wittgenstein, esemplificata dagli "Investigazioni Filosofiche".
    Nel "Tractatus", Wittgenstein tenta di delineare i limiti del linguaggio e del pensiero, sostenendo che la struttura logica del linguaggio rispecchia la struttura logica della realtà. Ciò che non può essere detto chiaramente tramite il linguaggio logico, secondo lui, dovrebbe essere passato sotto silenzio. Questo approccio poneva dei limiti rigidi al linguaggio e alla sua capacità di descrivere la realtà.
    Il secondo Wittgenstein, invece, critica e allontana gran parte delle sue precedenti convinzioni. Nei suoi "Investigazioni Filosofiche", egli introduce il concetto di "giochi linguistici", sostenendo che il significato delle parole non è fisso o intrinseco, ma piuttosto deriva dall'uso che ne facciamo all'interno di specifici contesti culturali e sociali. Questa visione del linguaggio come qualcosa di fluido e contestuale ha profonde implicazioni per l'interpretazione e l'esegesi di testi classici.
    Relativamente all'esegesi biblica, l'approccio del secondo Wittgenstein può essere particolarmente illuminante. Se accettiamo che il significato non è fissato ma dipende dal contesto, allora l'interpretazione dei testi sacri come la Bibbia non può essere intesa come la ricerca di un singolo, "vero" significato intrinseco. Piuttosto, si tratta di comprendere i vari giochi linguistici in cui le parole e le frasi bibliche sono state usate e come questi, fondandosi sul contesto/gioco linguistico originale, possono tuttavia variare nel tempo e nello spazio. In tal modo, l'interpretazione dei testi biblici diventa un processo dinamico e aperto, attento alle molteplici sfumature e contesti in cui un testo può essere letto e compreso.
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Комментарии • 27

  • @nonsolotrek5222
    @nonsolotrek5222 9 месяцев назад +4

    Video che spacca! Geniale, inaspettato. Interessante il modo in cui sono stati collegati Wittgenstein e l'interpretazione biblica, non credevo che fossero collegabili

  • @pasqualesellitto7324
    @pasqualesellitto7324 9 месяцев назад +6

    Ho molto apprezzato il video, personalmente mi fa piacere rivedere certi aspetti trattati all'università relativi al linguaggio e alla sua complessità, unitamente anche ai suoi limiti che possono essere un punto di forza in ambito letterario. L'esempio classico di Dante risulta decisamente significativo, a maggior ragione che ha fatto della poetica dell'ineffabilità un elemento di una certa produzione stilnovista e ne ha fatto un fondamento dell'ultima cantica della "Commedia", sin dal canto I del "Paradiso", con l'esperienza del "trasumanar" che non si potrebbe esprimere "per verba". Penso sempre che una poesia veramente efficace sia in grado di giocare, per l'appunto, anche col non detto, lasciando una certa dose di evocatività in grado di far leva sulle esperienze del singolo. Sperando di non deviare, tale discorso ricorda molto quello di Novecento alla fine dell'omonimo monologo di Alessandro Baricco e magistralmente ripreso da Giuseppe Tornatore nel suo film con Tim Roth: da un numero limitato di tasti di un pianoforte è possibile ricavare tutta la musica possibile ed immaginabile (d'altronde, con un numero circoscritto di note, Mahler e Bruckner hanno composto sinfonie che sono letteralmente cattedrali musicali). Poi c'è la "tastiera di Dio", quella dell'inespremibile che può però essere evocato

  • @marialetizia5809
    @marialetizia5809 9 месяцев назад +4

    Molto interessante! Alcune le cose le sapevo, avendo studiato lingue straniere, e quindi avendo una certa familiarità con la linguistica. Ma è bello poter rinfrescare e ampliare le nostre conoscenze.
    Ma è a proposito della "conoscenza", umana o biblica, che volevo dire alcune cose. Nel tempo mi sono andata convincendo che se il primo desiderio dell'uomo (di Adamo) era stato un desiderio di relazione, perché non voleva restare solo, e a questo desiderio (buono), il Signore aveva risposto con la creazione di Eva; il secondo desiderio dell'uomo era stato il desiderio di conoscenza, un desiderio cattivo, suggerito dal serpente, seguito dalla scacciata dal Paradiso Terrestre.
    Dunque la conoscenza, grande e bella aspirazione umana, ha in sé il germe di tutti i mali, a cominciare da quello dell'orgoglio, seguito a ruota da quello di potere. In verità più avanza la nostra conoscenza, più l'uomo si trova intrappolato da ciò che lui stesso ha creato...
    Quanto allo studio e alla conoscenza della Bibbia, mi risulta sempre più evidente che la conoscenza storico-scientifica è senza dubbio molto interessante. Eppure la Bibbia si rivela nella sua grande bellezza divina, solo se la si legge col cuore, un cuore sgombro di tutti i possibili pregiudizi. Ed è in questo che si rivela appieno che la Bibbia è un libro divino...dove il vento soffia e si sa da dove viene ma non dove va...

  • @marialetizia5809
    @marialetizia5809 9 месяцев назад +1

    Ah, dimenticavo! Grazie per i sottotitoli anche in diretta...

  • @Qoelet88
    @Qoelet88 8 месяцев назад +1

    Il linguaggio apofatico di certa teologia negativa è una sorta di applicazione dell'idea di Wittgenstein ante litteram, riguardo l'inadeguatezza della lingua di rappresentare la totalità delle cose, credo. Come sempre ottima lezione, si impara tanto in questo canale. Ottimo lavoro.

  • @patrickck
    @patrickck 8 месяцев назад

    27:30 Argomento molto interessante e spiegato con un esempio alla portata di tutti, che è proprio quello che deve fare un bravo divulgatore. Complimenti
    La prima volta che ho sentito parlare di questo argomento è stato leggendo Nietzsche che, nella sua opera "ecce homo" scrisse : " In definitiva nessuno può trarre dalle cose, compresi i libri, più di quanto già non sappia. Per ciò di cui non si ha esperienza, non si hanno orecchie. "

  • @danielabenetti7032
    @danielabenetti7032 9 месяцев назад +2

    Evviva stasera ci sono anche io, finalmente

  • @emiliopiombini2038
    @emiliopiombini2038 8 месяцев назад

    Wittgenstein era molto avanti per i suoi tempi...specialmente quando se n'era andato in Norvegia a meditare....un grande

  • @edurock8528
    @edurock8528 9 месяцев назад +1

    Grazie prof, per la vostra bella conversazione sui "giochi linguistici" di Wittgenstein. 👐🏻🌟

  • @enzavalenti7069
    @enzavalenti7069 6 месяцев назад

    Sono iscritta da poco....dico solo che meraviglia proff ❤

  • @1cazuza
    @1cazuza 9 месяцев назад

    Molto molto interessante, ci sono tanti spunti di cui riflettere

  • @eugeniodifulvio3483
    @eugeniodifulvio3483 9 месяцев назад +2

    Buonasera al prof e a tutta la classe.

  • @mariadelapaz3215
    @mariadelapaz3215 8 месяцев назад

    Grazie, Prof, grazie

  • @Pippi22.
    @Pippi22. 9 месяцев назад +2

    grazie ❤

  • @marinabottigliero4086
    @marinabottigliero4086 9 месяцев назад +2

    ❤️grazie ❤️

  • @marialetizia5809
    @marialetizia5809 9 месяцев назад +3

    ...Se leggete le istruzioni per fare un maglione su una rivista di Tricot....beh, sicuramente moltissimi non capirebbero niente (salvo chi sa lavorare ai ferri ed è abituato a leggere certe istruzioni)...😊

  • @paolorinaldi7707
    @paolorinaldi7707 9 месяцев назад

    La programmazione neurolinguistica, secondo me, ha contribuito a far capire come funziona l'organizzazione del linguaggio, ossia come gli esseri senzienti o meglio cosa fanno questi per applicarsi, per comunicare. Non e' poco.

  • @studiobunetto
    @studiobunetto 9 месяцев назад

    Salve, mi chiedevo se la stessa cosa vale anche per altre opere come per esempio l'ODISSEA ecc. Grazie

  • @PaoloCerutti
    @PaoloCerutti 9 месяцев назад +2

    « Era questo il dilemma di Wittgenstein: o si tratta il linguaggio come un puntino infinitamente piccolo e denso, o lo si lascia diventare il mondo - il mondo esterno, è tutto ciò che contiene. La prima ipotesi equivale alla cacciata dall’Eden. La seconda sembra più promettente. Se il mondo stesso è un costrutto linguistico, non c’è nulla «al di fuori» del linguaggio che il linguaggio debba raffigurare o a cui debba riferirsi. Questa ipotesi ci permette di evitare il solipsismo, ma porta dritti al dilemma postmoderno, poststrutturalista, di dover negare a noi stessi un’esistenza indipendente dal linguaggio. In genere si ritiene che sia stato Heidegger a condurci a questo dilemma, ma mentre scrivo La scopa del sistema ho capito che era Wittgenstein il vero architetto della trappola postmoderna. È morto proprio quando stava per cominciare ad essere esplicitamente la realtà come un’entità linguistica invece che ontologica. Questa posizione eliminava il solipsismo, ma non il terrore. Perché siamo ancora bloccati. La tesi delle ricerche è che il problema fondamentale del linguaggio è, cito testualmente, «Non mi ci raccapezzo». Se fossi separato dal linguaggio, se potessi in qualche modo distaccarmene, arrampicarmi da qualche parte e guardarlo dall’alto, osservarne la topografia, per così dire potrei studiarlo «obiettivamente», smembrarlo, decostruirlo, capire le sue dinamiche, i suoi confini e le sue mancanze. Ma le cose non stanno così. Io ci sono dentro. Noi siamo dentro il linguaggio. » (David Foster Wallace, Un antidoto contro la solitudine)

  • @FrancisMetal
    @FrancisMetal 9 месяцев назад +3

    se dovessi rivedere e riscrivere la mia prima tesi di laurea, dove trovai il pretesto di parlare di questi identici argomenti, le faccio una dedica e le mando una copia.
    Ma non credo che avrei mai il tempo

  • @giuseppemoschetta2944
    @giuseppemoschetta2944 8 месяцев назад +1

    ...purtroppo troppo spesso mi sembra che all'ascolto delle omelie mi sembra che mi stiano venendo un' aspirapolvere.

    • @fabriziocassinari1536
      @fabriziocassinari1536 9 дней назад

      Mi piace leggere anche i commenti ma questo e' wittgenstaniamete sensato?

  • @giuseppemoschetta2944
    @giuseppemoschetta2944 8 месяцев назад

    Credo che,con tutto rispetto prof,Wittgstein sia Enrico Fermi del pensiero: se pensiamo a come stiano sostituendo i significati anche sulla descrizione di cosa è un' embrione umano.

  • @claudiovarnerin5795
    @claudiovarnerin5795 9 месяцев назад

    certi rabbini affermano che il buono o cattivo provengono dal cuore, il giusto o sbagliato provengono dal cervello 🤷‍♀️

  • @SalvatoreAntoine
    @SalvatoreAntoine 9 месяцев назад

    Ecco cominciamo a dire ai cristiani di leggere i filosofi, io solo attraverso la filosofia ho capito certe cose, furbi i preti! :-)

    • @michelespaticchia
      @michelespaticchia 9 месяцев назад

      Pardon, ma la metà se non di più dei filosofi è appartenuta a qualche ordine presbiteriale o religioso...i preti in questo caso nn sono furbi 😅 ma seguono la tradizione... perché anche i dogmi sono promulgati secondo principi filosofici...per i cattolici la filosofia è necessaria poi si trasforma in teologia ok...ma la teologia secondo la mia modesta opinione è filosofia che si stacca dalla materia e inizia a volare alto ma sempre filosofia è ❤

    • @fabriziocassinari1536
      @fabriziocassinari1536 9 дней назад +1

      E' necessario distinguere filosofia e teologia. Secondo i medievali la filosofia e' ancella della teologia. Oggi non e' piu neanche accettabile questa posizione. E' vero pero' che fare teologia non pyo' prescindere dalla conoscenza delle discipline filosofiche: la logica , l'antologia, la teoria della conoscenza , la metafisica, e filosofia morale.