Il fatalismo genera conseguenze contrastanti: rende comprensivi verso sé stessi e gli altri, dona rassegnazione e capacità di sopportare le sventure. Nondimeno può causare insofferenza e collera, quando si prova la sensazione di essere incatenati ad una sorte rea. Il determinismo è in modo paradossale l’unica dottrina che può conciliarsi con l’idea di libero arbitrio, nel momento in cui ci ricordiamo che ognuno di noi, in quanto frammento dell’Assoluto, pensa ed agisce secondo la volontà parziale dell’Assoluto: è una volontà esterna alla nostra volontà, ma è pur sempre Dio che liberamente usa ognuno di noi per manifestare la Sua volontà. In questo senso e solo in questo senso, siamo liberi. Quando Nietzsche ammonisce: “Diventa quel che sei”, intende appunto rammentarci che è nel nostro destino palesare ciò che siamo in nuce dall’origine. Naturalmente tale consapevolezza non ci esime dall’interrogarci su tutte quelle volontà individuali, eppure assolute, che viviamo come incompatibili con la visione di un Creatore giusto ed amorevole: ciò dimostra che la contraddizione si annida nel principio. In principio è, non era, l’àlogos.
L'uomo ha la sensazione di essere libero come ha la sensazione che la terra sia ferma., l'uomo posto di fronte ad un biglietto da duecento euro e ad un biglietto da 5 euro, se non li sa distinguere o non sa leggere, si sente libero, perché gli è indifferente scegliere uno o scegliere l'altro e ne sceglierà uno secondo certi suoi criteri: magari perché è più bello, o perché è più piccolo, o perché è più interessante. Ma non lo sceglie in base al valore, perché non lo conosce. Nell'ignoranza l'uomo si trova di fronte a delle cose che per lui sono indifferenti. E se invece ne conosce il valore non è libero perché sceglierà necessariamente quello da duecento euro..
Purtroppo, 17 minuti di inconcludente chiacchiera: male come non conoscenza della ragione del tutto, come se fosse assodata l'esistenza di tale "ragione"
Mai sentito un intervento più mostruoso. Recupera un po' di Platone, decontestualizzandolo, per poi avventurarsi in un delirio. Non solo, inventa il vocabolo "perficersi". Ignoranza crassa.
+FirstPublicChannel Il tuo primo commento del ovetto kinder è da geni vero? Dimostra allora che non sei un'idiota, spiegami la frase che ha detto Massimo Cucciari nel video; "Diciamo libera quella cosa che esiste per sola necessità della sua natura e si determina ad agire sola".
Noi non siamo liberi perche ogni nostra scelta é determinata dalla ricerca della felicità, o del piacere se vogliamo andare all'essenziale. E questo principio vale per qualsiasi forma di vita, la ricerca del piacere, nelle sue innumerevoli forme, tra cui quella della LIBERAZIONE dal dolore, è ciò che determina qualsiasi atto di qualsiasi vivente. Noi non vogliamo la libertà, vogliamo la LIBERAZIONE dal dolore.
Sofocle, Aiace :"ὦ δέσποτ᾽ Αἴας, τῆς ἀναγκαίας τύχης οὐκ ἔστιν οὐδὲν μεῖζον ἀνθρώποις κακόν." "Aiace, mio signore, non esiste per gli uomini un male più terribile della sorte cui non è possibile sfuggire."
C'è un motivo se la filosofia non se la fila più nessuno... Di tanti video sul determinismo ed il libero arbitrio che si trovano, gli unici davvero sensati e pieni di vere riflessioni sono quelli dei fisici; poi, addirittura, possono essere interessanti quelli di youtuber qualsiasi perfetti sconosciuti; ed invece di cosa ci parla il maestro Cacciari? Di Platone, della metempsicosi, dell'iperuranio, e di Dio? Ah, beh, allora... Ma parla di Einstein, invece che di Dio. Parla del paradosso di Andromeda. Ma avanza, da quella dimensione in cui sei entrato con la filosofia (continentale) italiana cinquant'anni fa. Da quando la filosofia ha smesso di essere RICERCA? Questo video è solo mera ricapitolazione storiografica. Non c'è riflessione. C'è solo lettura dei classici.
Spiegazione interessante, ma a me sembrano considerazioni un po' artificiose che ormai sono superate dalla scienza. Ormai il dibattito si è spostato a livello fisico: determinismo, superdeterminismo, ecc.
Nessuno di noi possiede il libero arbitrio perchè in ognuno di noi, vi è un anima ed è quest'anima che decide da quali genitori farci nascere, come farci nascere, quando farci nacere, dove farci nascere e decide pure le esperienze che dovremo fare nella nostra vita. Per quanto invece riguarda il Bene e il Male posso afferemare che ciò che è bene puo trasformasi in male e viceversa. Basta pensare all'Acqua della quale abbiamo tanto bisogno per vivere. Essa è un bene per tutti gli esseri viventi. Ma se essa cadesse dal cielo in continuazione, tutto quanto nasce dalla terra finirebbe per marcire e sarebbe un male. Lo stesso ragionamento vale per il Sole che con il continuo dardeggiare dei suoi raggi, ridurrebbe il tutto un deserto. E se uccidessi una persona? E male quando tolgo intenzionalmente la vita ad una persona ma potrebbe anche essere un bene se offro ad persona che stà soffrendo da tempo dolori insopportabili e senza possibilità di lenire determinati dolori, la possibilita di por fine alla sua vita. Come potete constatare, tutto cambia in funzione di determinate situazioni.
Solo l’onnipotenza potrebbe evitare l’insoddisfazione, perché qualsiasi cosa di meno ci lascerebbe con la consapevolezza di non poter essere in ogni istante liberi. La consapevolezza di essere legati dalle catene della causalità non può mitigare il senso di insoddisfazione. Si rilegga, il “buon” Cacciari, il Canto del pastore errante di Leopardi.
Per avere pace dobbiamo conoscere gesù.la Bibbia dice se il figlio vi fa liberi sarete veramente liberi.gesu alla croce ha vinto le potesta' diaboliche
Noi ci interroghiamo sulla nostra libertà perché non è mai vera libertà perficente intesa come libertà perfettamente perfetta svincolatamente svincolante come svincolo autorealizzativo dal giudizio indipendentemente indipendente
MassimoAngotzi Sei veramente un maleducato. Invece di fare delle cadute di stile così ignobili e di prendertela con tutti: dovresti riflettere prima di parlare ; che tutto il mondo ti ringrazia ossia si alza in piedi e ti fa un applauso: ossia che tutto il mondo te ne è profondamente grato .
Se per libero arbitrio si intende quello "inventato" dalla chiesa cattolica per "scaricare di responsabilità" il creatore, faccio notare che, sempre secondo il cattolicesimo, ogni nostra azione presente, passata e futura, è già scritta nella mente di Dio e quindi, mi chiedo come potremmo andare contro la sua onniscienza. Mi spiego. Se mi trovo ad un bivio, io mi illudo di aver il libero arbitrio di potere scegliere di andare a destra o a sinistra; ma se Dio sa già che io prenderò a destra, io sono obbligato ad andare a destra. Mi illudo di aver fatto una scelta, ma il mio destino era già scritto nella mente di Dio.
La risposta teologica cattolica è che il sapere onnisciente di Dio non influenza la tua scelta: tu infatti non conosci la mente onnisciente di Dio, che già sa quel che sceglierai. Invece Lutero è più radicale: tu scegli il bene perché Dio non solo sa, ma ti ha anche predestinato ad agire in tal senso. Se tu scegli il bene è perché Dio, predestinandoti, ti ha già salvato... che è come dire che non ti salvi perché fa il bene, ma fai il bene per ché Dio .- imperscrutabilmente - ha già da sempre deciso di salvare te e, poniamo, non me (che, per questo, non potrò che scegliere il male)
Kumpel Marco Sul libero arbitrio e il caso (destino). Visto che nel libro di Giobbe si è accennato al libero arbitrio, voglio aprire una parentesi per esprimere meglio (se possibile) il mio umile pensiero. Voglio farlo con una storiella: c’è un uomo che ha dei forti dubbi in materia di fede: dubbi che lo pongono al di fuori della Grazia. Un giorno il curato del paese cerca di convincerlo ad andarlo a trovare perché lui possa spiegargli le ragioni della fede. L’uomo non sembra convinto di andare dal curato ma durante la notte si sveglia con un pensiero determinato: l’indomani sarebbe andato da lui per cercare di capire. È un bell’inizio per uno che vive nel dubbio: lui vuole capire. Non è detto che si convincerà e accetterà la fede: lui non lo sa. La sua mente per la prima volta si apre alla possibilità di accettarla; diciamo che è molto propenso a farlo. Neanche il tempo di addormentarsi, che un violento terremoto distrugge la sua casa ed egli muore sotto le macerie. Si presenterà al cospetto di Dio come peccatore o come redento? Durante il viaggio lui non può saperlo: non ha sentito le ragioni del prete. Non può sapere pertanto se queste sarebbero state sufficienti a convincerlo. Sarebbe stato, in definitiva, il suo parere, il suo libero arbitrio a farlo propendere per la fede o meno. Un libero arbitrio che non ha potuto esercitare perché il caso (o destino?) glielo ha impedito. Arriva davanti a Dio. Il suo avvocato difensore presenta le carte della sua vita. Sulla base delle carte, Dio lo deve condannare, perché è vissuto al di fuori della Grazia e quindi è un peccatore. Però Egli sa (e solo Lui può saperlo), che quell’uomo, quel peccatore, l’indomani sarebbe stato convinto dal curato e avrebbe abbracciato la fede. Cosa fece Dio? Io giro questa domanda ai credenti. Diano essi la risposta, visto che sono illuminati dalla grazia divina. Morale della favola: il libero arbitrio e subalterno al caso, o destino, che è poi la onniscienza di Dio. Dal «Riflessioni di un uomo della strada» del sottoscritto in attesa di pubblicazione. Ciao.
Sul libero arbitrio e il caso (destino). Visto che nel libro di Giobbe si è accennato al libero arbitrio, voglio aprire una parentesi per esprimere meglio (se possibile) il mio umile pensiero. Voglio farlo con una storiella: c’è un uomo che ha dei forti dubbi in materia di fede: dubbi che lo pongono al di fuori della Grazia. Un giorno il curato del paese cerca di convincerlo ad andarlo a trovare perché lui possa spiegargli le ragioni della fede. L’uomo non sembra convinto di andare dal curato ma durante la notte si sveglia con un pensiero determinato: l’indomani sarebbe andato da lui per cercare di capire. È un bell’inizio per uno che vive nel dubbio: lui vuole capire. Non è detto che si convincerà e accetterà la fede: lui non lo sa. La sua mente per la prima volta si apre alla possibilità di accettarla; diciamo che è molto propenso a farlo. Neanche il tempo di addormentarsi, che un violento terremoto distrugge la sua casa ed egli muore sotto le macerie. Si presenterà al cospetto di Dio come peccatore o come redento? Durante il viaggio lui non può saperlo: non ha sentito le ragioni del prete. Non può sapere pertanto se queste sarebbero state sufficienti a convincerlo. Sarebbe stato, in definitiva, il suo parere, il suo libero arbitrio a farlo propendere per la fede o meno. Un libero arbitrio che non ha potuto esercitare perché il caso (o destino?) glielo ha impedito. Arriva davanti a Dio. Il suo avvocato difensore presenta le carte della sua vita. Sulla base delle carte, Dio lo deve condannare, perché è vissuto al di fuori della Grazia e quindi è un peccatore. Però Egli sa (e solo Lui può saperlo), che quell’uomo, quel peccatore, l’indomani sarebbe stato convinto dal curato e avrebbe abbracciato la fede. Cosa fece Dio? Io giro questa domanda ai credenti. Diano essi la risposta, visto che sono illuminati dalla grazia divina. Morale della favola: il libero arbitrio e subalterno al caso, o destino, che è poi la onniscienza di Dio. Dal libro «Riflessioni di un uomo della strada» del sottoscritto in attesa di pubblicazione.
Santo La Rosa La domanda fondamentale è: PERCHE' la "sua mente per la prima volta si apre alla possibilità di accettare la fede" ? Se ciò dipendesse dalla pura ragione, non sarebbe fede, ma gnosi. Se tale "grazia" è essa stessa parte della fede (un portato che è _già_ fede), allora essa deriva direttamente e solo da Dio: è la grazia "irresistibile" luterana: l'uomo non ha - a rigore - né meriti né colpe. Nel tuo esempio, sarebbe già salvo, perché quella scintilla di apertura è il sintomo che Dio lo aveva predestinato ad aver fede, quindi ad essere tra i redenti. Per suo imprescrutabile volontà. Questo penso ti direbbe Lutero (per il quale la mediazione della Chiesa non è determinante). Ma, d'altra parte, nel Libro di Giobbe, Dio dà forse qualche _ragionevole_ spiegazione dei mali di Giobbe? Dio si giustifica forse al cospetto dell'uomo? Io una risposta assoluta in termini religiosi non posso dartela, non essendo credente. Ma esistono in ambito di fede religiosa risposte (certezze) assolute)?
Ho letto un articolo sul libero arbitrio a firma di un giornalista britannico: alcuni argomenti non sono così forti, a differenza di quelli che adducemmo noi, altri sono un po’ scontati, ad esempio quello circa la concatenazione delle cause, visto anche che il concetto di “causa” è piuttosto nebuloso, sebbene anche sostituendo al propter hoc il post hoc, sia evidente che ogni evento, se non ne genera uno successivo, comunque lo precede. Mi pare che l’idea più originale, quantunque espressa in modo poco chiaro, sia il riferimento all’esperienza che si esplicita a prescindere dall’io che può essere concepito come un fantasma, un “fascio di sensazioni”, per dirla con David Hume. Giustamente l’autore si sofferma più sulle conseguenze del determinismo che sulla sua solidità teoretica: le ripercussioni sulla morale e sull’applicazione della giustizia, che l’autore evidenzia, sono indiscutibili. Mi pare, però, che non sia sottolineato il fatto che, mentre la responsabilità individuale, in un’ottica determinista, si ridimensiona fin quasi a scomparire, si palesa la colpa di… qualcun altro. E una colpa che può essere vista come avventatezza, ma che, se non suscita condanna, causa sgomento ed incredulità, quando, verbigrazia, si ricordano le indicibili sofferenze in cui si dibattono moltissimi esseri senzienti, uomini, animali e perché no? pure le piante. Si ha l’impressione di essere al cospetto di una Coscienza masochista o, per lo meno, così incauta da non essere conscia dell’immane dolore che provocherà per aver assecondato i suoi impulsi. In soldoni, perché Essa, fra le innumerevoli manifestazioni, decide di “incarnarsi” in un bambino torturato da un sadico o in un animale seviziato in un laboratorio di ricerca? E’ una domanda lancinante che non ha risposta e non l’avrebbe neppure se accogliessimo il sistema opposto, quello incentrato sulla libertà, giacché ci chiederemmo per quale ragione Dio permetta che il libero arbitrio culmini in questo massacro. I due modelli antitetici non sono esenti da incongruenze, ancorché il loro indice di contraddittorietà sia inferiore da quello che sgretola il paradigma dei compatibilisti, da Machiavelli in giù, che meglio sarebbe definire con un neologismo un po’ rozzo ma efficace, ossia “cerchiobottisti”.
Ma Siamo emancipatamente liberi ? Questo è il nuovo interrogativo per non dire la neo interrogazione martellante che caratterizza la libertà della società della tecnica
Secondo me l'uomo è infelice e insoddisfatto, come dice Cacciari, a causa dell'evoluzione. L'evoluzione implica il movimento. Se l'uomo fosse stato soddisfatto di quello che era e aveva sarebbe ancora nelle caverne. E' l'insoddisfazione del proprio essere e del proprio avere che spinge a migliorarsi e a migliorare il mondo che ci circonda. L'insoddisfazione porta all'azione. La felicità alla stagnazione. Concludendo dico che sono le leggi evolutive a renderci infelici e ci spingono al miglioramento.
Non è l'infelicità che spinge all'azione, ma l'insoddisfazione, profondamente diversa dall'infelicità, la quale ultima blocca ogni azione, poiché è simile alla disperazione!
Ammettiamo che un uomo sia in grado di fare veramente quello che vuole esempio mangiare lavarsi ricavare strumenti utili dal lavoro arricchirsi di denaro a piacimento ecc.; ma rimane comunque vincolato a queste necessità. Quindi è prigioniero
La libertà di pensare non è ancora autonoma poiché essa è costruita da un'educazione, e non esistono ancora educazioni capaci di creare l'individuo autonomo pensante. L'uomo, diceva Kant, è ciò che l'educazione ha fatto di lui e nient'altro; questo concetto si ricollega facilmente all'individuo come processo di Hegel, il quale diceva che il più grande sbaglio che si possa fare è assolutizzare la persona a ciò che sembra a prima vista, non si ha la comprensione del tutto e quindi non si sa la verità. Per esempio la persona resa pubblica dai mezzi pubblici per aver ucciso una persona è assolutizzata in assassino, non è nient'altro che uno schifoso assassino che non ha saputo adoperare la sua libertà; ma dietro l'assassino c'è tutto un processo di vita, di esperienze, di problemi sociali, economici... che l'hanno fatto diventare così. L'errore commesso sta nel colpevolizzare l'assassino per le sue azioni, ma in realtà la colpa risiede soltanto nell'educazione che è il conglomerato di tutte quelle cause che lo hanno fatto diventare ciò; e quindi bisogna colpevolizzare non l'individuo poichè non è autonomo di pensare ma il sistema educativo che lo ha cresciuto. In conclusione nessuno a l'autonomia di pensare, poiché è l'educazione che forma il tuo libero arbitrio. Infatti gli ideali come popolo, nazione, religione, soldi...blablabla sono costruiti da ciò che ti circonda e ti cresce; gli scontri avvengono tra diverse educazioni, la massima causante delle diversità è l'educazione.
Ti rispondo per quello che dicevano i greci "sostienilo e astieniti dal mostrarlo". Secondo me non abbiamo scelta, dobbiamo reggerlo e aspettare che passi. E la cosa bella della sofferenza comunque è che ti fa diventare più consapevole. Dunque ti fa evolvere a modo suo, ed è la via più "facile". Questo confermerebbe il fatto che tutto tende necessariamente al bene ed anche chi sta male sta così perché il tutto lo sta in quel modo portando ad evolversi. Non è certo capendo questo che il dolore ci abbandona, ma di certo questo ci aiuta a confidare nel tutto. Guarda le cose più in grande, dall'alto, illumina l'oscurità e vedrai che le cose miglioreranno. E se anche per te questa intera esistenza dovesse essere un travaglio, sappi che anche dal peggior travaglio nasce qualcosa. Ritieniti onorato di poter essere parte di questo universo a tuo modo, così come te, tutto ha la sua funzione. Della serie, devi essere fiero di ciò che sei, perché senza di te il meglio non potrebbe venire. E non scoraggiarti pensando che ti è toccata questa sorte, perché pensa che se non ci fossi tu, anche tutto ciò che di bello è buono c'è, non potrebbe esistere. Siamo parte del tutto e questo dovrebbe bastare per farci sentire meno soli.
Io vorrei non appartenere a nessuna religione:: ma solo a Gesù Cristo 💟 il puro amore verso di lui. E seguire i suoi passi:: perché Gesù Cristo ci ha portato la sua pace e non quella degli uomini;;
Se come dice il Cacciari io scelgo il mio carattere(il bene o il male),come si spiega un uomo che ha fatto sempre del bene nella sua vita ad un certo punto uccide moglie e figli???!!
La mente è dominata dal principe di questo mondo satana se un essere umano vive x se stesso senza Dio le due leggi è normale che si senta insoddisfatto
Alcune persone sostengono che meno sai e meglio vivi. È davvero così? Quindi l uomo medio animale (anche se non voglio offendere gli animali che sono più saggi) vivrebbe davvero meglio la sua condizione di schiavo?
Che l'animale non umano sia "contento" è un assioma ingiustificato ed ingiustificabile. Non solo: la ns indagine dell'animale cognitivo non umano (cognitive ethology) indica esattamente l'opposto; la mancanza di "contentezza" è forse componente "indispensabile" (nel senso di convergenza evolutiva) di una mente cognitiva adattativa, umana e non. Nemmeno in questo la ns mente è qualitativamente differente dalle menti animali non umane. Occorre smettere di tentare di comprendere chi siamo comparandoci in modo ignorante con gli altri animali. Peraltro, il più delle volte tale comparazione appare del tutto gratuita e non necessaria, nell'ambito della riflessione filosofica o antropologico-culturale. ruclips.net/video/a-1HdbNZDgQ/видео.html
Se la libertà di scegliere il bene dipende dalla conoscenza ne viene di conseguenza che l'uomo, creatura limitata e preda delle passioni, non potendo mai avere la conoscenza totale delle cose che ha Dio, non sarà mai libero. Quindi la libertà assoluta per l'uomo è solo un progetto ambizioso, mai raggiungibile. Che l'uomo pecchi per ignoranza lo aveva già ampiamente detto Socrate. Il problema è che l'uomo si scopre nel fare. Non puoi conoscere se non agendo. Sbagliando si impara. E sbagliare significa vivere. Meglio vivere immersi nelle illusioni e nelle menzogne che cadere nelle braccia del nichilismo.
LA SORTE "Karma" Io e la mia Sorte siamo legati come il secchio e la Corda. Dove va l’uno va l'altra. Mi stima tanto la mia Sorte ed è delusa delle sue esperienze passate, in compagnia di altre vite. Chi le diceva Sorte puttana, chi Sorte cattiva, altri, maledetta sorte, altri ancora, schifosa sorte e tante altre brutte parole. Con me è allegra e gioiosa. Mi precede, passa avanti per fare in modo di trovarci assieme al posto giusto, nel momento giusto. Fa sempre in modo da evitare di trovarci al posto sbagliato nel momento sbagliato. Per me è una buona sorte, una buona compagna di vita. Non sopporto l’idea che il percorso della mia vita sia stato scritto e predestinato da altri, all’infuori di me e della mia Sorte. La mia Sorte o “Karma”, decide assieme a me il percorso da fare. La sorte o karma, ha un vissuto di esperienze di vite precedenti. Probabilmente la mia avrà avuto un vissuto con il Fornaretto di Venezia e con qualche mercante della "Serenissima". E questo va tutto a mio vantaggio; Nel Nord-Est svolgo attività di ricerche di mercato e servizi di consulenza logistica per il collocamento di prodotti ortofrutticoli sui mercati nazionali ed esteri, e mi sento a mio agio. Faccio il padrone di casa.
Ma quale libertà,Ma quale libero arbitrio!!! Il vostro ego vi porta a pensare che siete liberi!! E.voi pensate che 6 miliardi di persone abbiano il libero arbitrio??!? Pensate per un attimo il caos che ci sarebbe??? Pure filosofo è questo??? Mah.....
Diciamo libera ogni cosa che esiste per sola sostanza ed è indeterminatamente fattore agibile fattuale che effettua moralmente attraverso la natura categorica dei fatti
Rispondendo a tutti quelli che commentano io non me lo chiedo quindi sono libero, siete degli ipocriti... chi se lo chiede forse si rende conto di non esserlo, mentre voi neanche ve ne rendete conto è semplicemente questa la differenza.
+CocacolaBoy83 Parliamo "oggettivamente": nella vita (nei vari momenti della vita) hai SEMPRE qualcosa che vuoi e che non puoi ottenere; se accetti questa cosa, allora difficilmente ti chiederai se sei libero MA se ciò ti da fastidio, inizi a chiederti inconsciamente perché ci sono cose che vuoi tanto e che però non puoi avere quindi facilmente ti chiederai se sei veramente libero... Comunque il problema sta sempre e solo nelle definizioni di "libertà", "libero arbitrio", "volontà" etc se definisci bene queste parole, qualsiasi dubbio sulla libertà sparisce (garantito per esperienza; in tutti i video che ho guardato finora sulla libertà trovo sempre i soliti VECCHI ragionamenti basati su definizioni vecchie e "mal funzionanti", poco chiare, anche un po' circolari, etc).
Diciamo libero arbitrio quel ente tutto ciò che è svincolato da ferree ed inesorabili catene catenate che tende a svincolarsi come fattore alleante ed ente alleato emancipatamente emancipato indipendentemente indipendente volontariamente volenteroso
Ma Siamo emancipatamente liberi ? Questo è il nuovo interrogativo per non dire la neo interrogazione martellante che caratterizza la libertà della società della tecnica
antonio rua olivares Libertà e dovere non coincidono per nulla. Non foss' altro che la vita umana è libertà liberatoria svincolata da ferrei ceppi vincolanti .
Leprof Cacciari il libero Arbitrio è uno scarabocchio in quanto l'agire ci "ammacca" perché si nasce , si ama, si muore per enumerare il rischio così facendo è attendibile sposare l'oltre. Lei ha ragione bisogna dire anche quando non si capisce.
+gianpaolo arlati Cartesio all'interno dell'opera "Discorso sul metodo" rispose alla tua domanda, cogito ergo sum, penso dunque sono, neanche i piu scettici possono affermare il contrario. Si, la domanda sul libero arbitrio è filosoficamente piu complessa ed intrigante a mio avviso.
Non siamo liberi. Questo è assodato.
Il fatalismo genera conseguenze contrastanti: rende comprensivi verso sé stessi e gli altri, dona rassegnazione e capacità di sopportare le sventure. Nondimeno può causare insofferenza e collera, quando si prova la sensazione di essere incatenati ad una sorte rea. Il determinismo è in modo paradossale l’unica dottrina che può conciliarsi con l’idea di libero arbitrio, nel momento in cui ci ricordiamo che ognuno di noi, in quanto frammento dell’Assoluto, pensa ed agisce secondo la volontà parziale dell’Assoluto: è una volontà esterna alla nostra volontà, ma è pur sempre Dio che liberamente usa ognuno di noi per manifestare la Sua volontà. In questo senso e solo in questo senso, siamo liberi. Quando Nietzsche ammonisce: “Diventa quel che sei”, intende appunto rammentarci che è nel nostro destino palesare ciò che siamo in nuce dall’origine. Naturalmente tale consapevolezza non ci esime dall’interrogarci su tutte quelle volontà individuali, eppure assolute, che viviamo come incompatibili con la visione di un Creatore giusto ed amorevole: ciò dimostra che la contraddizione si annida nel principio. In principio è, non era, l’àlogos.
L'uomo ha la sensazione di essere libero come ha la sensazione che la terra sia ferma., l'uomo posto di fronte ad un biglietto da duecento euro e ad un biglietto da 5 euro, se non li sa distinguere o non sa leggere, si sente libero, perché gli è indifferente scegliere uno o scegliere l'altro e ne sceglierà uno secondo certi suoi criteri: magari perché è più bello, o perché è più piccolo, o perché è più interessante. Ma non lo sceglie in base al valore, perché non lo conosce.
Nell'ignoranza l'uomo si trova di fronte a delle cose che per lui sono indifferenti. E se invece ne conosce il valore non è libero perché sceglierà necessariamente quello da duecento euro..
Il libero arbitrio serve a decidere se vogliamo Governare noi popolo o i capi piramide.
VOGLIO CHE IL GOVERNO SIA DEL POPOLO TERRESTRE
....
Ma non si può scegliere il proprio destino e molte volte siamo costretti a subirlo
Prof risponda alla domanda, però.
Che cosa è il libero arbitrio?
Ho trovato molto interessante il sito VERITÀ UNIVERSALE, eccezionale per approfondire queste tematiche 😮
Ma il carattere non si può scegliere. Il nostro caratte è determinato dal DNA e dagli insegnamenti che riceviamo quando siamo bambini
Purtroppo, 17 minuti di inconcludente chiacchiera: male come non conoscenza della ragione del tutto, come se fosse assodata l'esistenza di tale "ragione"
Il libero arbitrio serve a decidere se vogliamo Governare noi popolo o i capi piramide.
VOGLIO CHE IL GOVERNO SIA DEL POPOLO TERRESTRE
.....
Mai sentito un intervento più mostruoso. Recupera un po' di Platone, decontestualizzandolo, per poi avventurarsi in un delirio. Non solo, inventa il vocabolo "perficersi". Ignoranza crassa.
Una cosa è certa: i 12 che hanno cliccato su "non mi piace" non sono liberi quanto noi.
se ti chiedi se sei libero, credo non lo sei! Se lo fossi, non te l'ho chiederesti!
+CANARIAS HAPPY CARD® l'hai trovata nell'ovetto kinder questa brillante spiegazione o te l'ha detta la nonna?
+FirstPublicChannel si tua nonna me lo ha detto!
Commento idiota prima, commento idiota poi.
+FirstPublicChannel Il tuo primo commento del ovetto kinder è da geni vero?
Dimostra allora che non sei un'idiota, spiegami la frase che ha detto Massimo Cucciari nel video; "Diciamo libera quella cosa che esiste per sola necessità della sua natura e si determina ad agire sola".
+CANARIAS HAPPY CARD® non te LO chiederesti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Deturpare la lingua più bella del mondo in questo modo!!!!!!!
Noi non siamo liberi perche ogni nostra scelta é determinata dalla ricerca della felicità, o del piacere se vogliamo andare all'essenziale.
E questo principio vale per qualsiasi forma di vita, la ricerca del piacere, nelle sue innumerevoli forme, tra cui quella della LIBERAZIONE dal dolore, è ciò che determina qualsiasi atto di qualsiasi vivente.
Noi non vogliamo la libertà, vogliamo la LIBERAZIONE dal dolore.
Posso, perché sono costretto. (Jaspers)
In principio è l'alogos.
Sofocle, Aiace :"ὦ δέσποτ᾽ Αἴας, τῆς ἀναγκαίας τύχης
οὐκ ἔστιν οὐδὲν μεῖζον ἀνθρώποις κακόν."
"Aiace, mio signore, non esiste per gli uomini un male più terribile
della sorte cui non è possibile sfuggire."
Il libero arbitrio serve a decidere se vogliamo Governare noi popolo o i capi piramide.
VOGLIO CHE IL GOVERNO SIA DEL POPOLO TERRESTRE
..
Non si sceglie il daimon: è il daimon che sceglie e dà a noi la nostra sorte. Infatti daimon significa colui che dà.
C'è un motivo se la filosofia non se la fila più nessuno... Di tanti video sul determinismo ed il libero arbitrio che si trovano, gli unici davvero sensati e pieni di vere riflessioni sono quelli dei fisici; poi, addirittura, possono essere interessanti quelli di youtuber qualsiasi perfetti sconosciuti; ed invece di cosa ci parla il maestro Cacciari? Di Platone, della metempsicosi, dell'iperuranio, e di Dio? Ah, beh, allora...
Ma parla di Einstein, invece che di Dio. Parla del paradosso di Andromeda. Ma avanza, da quella dimensione in cui sei entrato con la filosofia (continentale) italiana cinquant'anni fa. Da quando la filosofia ha smesso di essere RICERCA? Questo video è solo mera ricapitolazione storiografica. Non c'è riflessione. C'è solo lettura dei classici.
Spiegazione interessante, ma a me sembrano considerazioni un po' artificiose che ormai sono superate dalla scienza. Ormai il dibattito si è spostato a livello fisico: determinismo, superdeterminismo, ecc.
Siamo liberi nella nostra mente (?)
ruclips.net/video/2-StINO19zA/видео.html
#LiberoArbitrio , #Liberta , #FreeWill , #consapevolezza
Nessuno di noi possiede il libero arbitrio perchè in ognuno di noi, vi è un anima ed è quest'anima che decide da quali genitori farci nascere, come farci nascere, quando farci nacere, dove farci nascere e decide pure le esperienze che dovremo fare nella nostra vita. Per quanto invece riguarda il Bene e il Male posso afferemare che ciò che è bene puo trasformasi in male e viceversa. Basta pensare all'Acqua della quale abbiamo tanto bisogno per vivere. Essa è un bene per tutti gli esseri viventi. Ma se essa cadesse dal cielo in continuazione, tutto quanto nasce dalla terra finirebbe per marcire e sarebbe un male. Lo stesso ragionamento vale per il Sole che con il continuo dardeggiare dei suoi raggi, ridurrebbe il tutto un deserto. E se uccidessi una persona? E male quando tolgo intenzionalmente la vita ad una persona ma potrebbe anche essere un bene se offro ad persona che stà soffrendo da tempo dolori insopportabili e senza possibilità di lenire determinati dolori, la possibilita di por fine alla sua vita. Come potete constatare, tutto cambia in funzione di determinate situazioni.
Vai a dormire...
E per finire. la libertà è un mito. il male e il bene sono fratelli gemelli e se mai ebbero una nascita fu comune .
Il libero arbitrio serve a decidere se vogliamo Governare noi popolo o i capi piramide.
VOGLIO CHE IL GOVERNO SIA DEL POPOLO TERRESTRE
...
Solo l’onnipotenza potrebbe evitare l’insoddisfazione, perché qualsiasi cosa di meno ci lascerebbe con la consapevolezza di non poter essere in ogni istante liberi. La consapevolezza di essere legati dalle catene della causalità non può mitigare il senso di insoddisfazione. Si rilegga, il “buon” Cacciari, il Canto del pastore errante di Leopardi.
Il libero arbitrio serve a decidere se vogliamo Governare noi popolo o i capi piramide.
VOGLIO CHE IL GOVERNO SIA DEL POPOLO TERRESTRE
.......
Per avere pace dobbiamo conoscere gesù.la Bibbia dice se il figlio vi fa liberi sarete veramente liberi.gesu alla croce ha vinto le potesta' diaboliche
se è determinismo assoluto meccanicistico e scientifico sí, esclude la libertá. in che modo non dovrebbe essere cosí?
Dio è causa di tutti i beni ma effetto di tutti i nostri prìncipi peculiari caratteristici
Dio non è casta.
Noi ci interroghiamo sulla nostra libertà perché non è mai vera libertà perficente intesa come libertà perfettamente perfetta svincolatamente svincolante come svincolo autorealizzativo dal giudizio indipendentemente indipendente
E della tua stupidità stupidamente stupidante come svincolo per la tangenziale che ti porta a fanculo, ne vogliamo parlare?
MassimoAngotzi Sei veramente un maleducato. Invece di fare delle cadute di stile così ignobili e di prendertela con tutti: dovresti riflettere prima di parlare ; che tutto il mondo ti ringrazia ossia si alza in piedi e ti fa un applauso: ossia che tutto il mondo te ne è profondamente grato .
No, questo no! Noamente no.
Se per libero arbitrio si intende quello "inventato" dalla chiesa cattolica per "scaricare di responsabilità" il creatore, faccio notare che, sempre secondo il cattolicesimo, ogni nostra azione presente, passata e futura, è già scritta nella mente di Dio e quindi, mi chiedo come potremmo andare contro la sua onniscienza. Mi spiego. Se mi trovo ad un bivio, io mi illudo di aver il libero arbitrio di potere scegliere di andare a destra o a sinistra; ma se Dio sa già che io prenderò a destra, io sono obbligato ad andare a destra. Mi illudo di aver fatto una scelta, ma il mio destino era già scritto nella mente di Dio.
La risposta teologica cattolica è che il sapere onnisciente di Dio non influenza la tua scelta: tu infatti non conosci la mente onnisciente di Dio, che già sa quel che sceglierai.
Invece Lutero è più radicale:
tu scegli il bene perché Dio non solo sa, ma ti ha anche predestinato ad agire in tal senso.
Se tu scegli il bene è perché Dio, predestinandoti, ti ha già salvato... che è come dire che non ti salvi perché fa il bene, ma fai il bene per ché Dio .- imperscrutabilmente - ha già da sempre deciso di salvare te e, poniamo, non me (che, per questo, non potrò che scegliere il male)
Kumpel Marco
Sul libero arbitrio e il caso (destino).
Visto che nel libro di Giobbe si è accennato al libero arbitrio, voglio aprire una parentesi per esprimere meglio (se possibile) il mio umile pensiero. Voglio farlo con una storiella: c’è un uomo che ha dei forti dubbi in materia di fede: dubbi che lo pongono al di fuori della Grazia.
Un giorno il curato del paese cerca di convincerlo ad andarlo a trovare perché lui possa spiegargli le ragioni della fede. L’uomo non sembra convinto di andare dal curato ma durante la notte si sveglia con un pensiero determinato: l’indomani sarebbe andato da lui per cercare di capire. È un bell’inizio per uno che vive nel dubbio: lui vuole capire. Non è detto che si convincerà e accetterà la fede: lui non lo sa. La sua mente per la prima volta si apre alla possibilità di accettarla; diciamo che è molto propenso a farlo. Neanche il tempo di addormentarsi, che un violento terremoto distrugge la sua casa ed egli muore sotto le macerie.
Si presenterà al cospetto di Dio come peccatore o come redento? Durante il viaggio lui non può saperlo: non ha sentito le ragioni del prete. Non può sapere pertanto se queste sarebbero state sufficienti a convincerlo. Sarebbe stato, in definitiva, il suo parere, il suo libero arbitrio a farlo propendere per la fede o meno. Un libero arbitrio che non ha potuto esercitare perché il caso (o destino?) glielo ha impedito.
Arriva davanti a Dio.
Il suo avvocato difensore presenta le carte della sua vita. Sulla base delle carte, Dio lo deve condannare, perché è vissuto al di fuori della Grazia e quindi è un peccatore. Però Egli sa (e solo Lui può saperlo), che quell’uomo, quel peccatore, l’indomani sarebbe stato convinto dal curato e avrebbe abbracciato la fede.
Cosa fece Dio?
Io giro questa domanda ai credenti. Diano essi la risposta, visto che sono illuminati dalla grazia divina.
Morale della favola: il libero arbitrio e subalterno al caso, o destino, che è poi la onniscienza di Dio.
Dal «Riflessioni di un uomo della strada» del sottoscritto in attesa di pubblicazione. Ciao.
Sul libero arbitrio e il caso (destino).
Visto che nel libro di Giobbe si è accennato al libero arbitrio, voglio aprire una parentesi per esprimere meglio (se possibile) il mio umile pensiero. Voglio farlo con una storiella: c’è un uomo che ha dei forti dubbi in materia di fede: dubbi che lo pongono al di fuori della Grazia.
Un giorno il curato del paese cerca di convincerlo ad andarlo a trovare perché lui possa spiegargli le ragioni della fede. L’uomo non sembra convinto di andare dal curato ma durante la notte si sveglia con un pensiero determinato: l’indomani sarebbe andato da lui per cercare di capire. È un bell’inizio per uno che vive nel dubbio: lui vuole capire. Non è detto che si convincerà e accetterà la fede: lui non lo sa. La sua mente per la prima volta si apre alla possibilità di accettarla; diciamo che è molto propenso a farlo. Neanche il tempo di addormentarsi, che un violento terremoto distrugge la sua casa ed egli muore sotto le macerie.
Si presenterà al cospetto di Dio come peccatore o come redento? Durante il viaggio lui non può saperlo: non ha sentito le ragioni del prete. Non può sapere pertanto se queste sarebbero state sufficienti a convincerlo. Sarebbe stato, in definitiva, il suo parere, il suo libero arbitrio a farlo propendere per la fede o meno. Un libero arbitrio che non ha potuto esercitare perché il caso (o destino?) glielo ha impedito.
Arriva davanti a Dio.
Il suo avvocato difensore presenta le carte della sua vita. Sulla base delle carte, Dio lo deve condannare, perché è vissuto al di fuori della Grazia e quindi è un peccatore. Però Egli sa (e solo Lui può saperlo), che quell’uomo, quel peccatore, l’indomani sarebbe stato convinto dal curato e avrebbe abbracciato la fede.
Cosa fece Dio?
Io giro questa domanda ai credenti. Diano essi la risposta, visto che sono illuminati dalla grazia divina.
Morale della favola: il libero arbitrio e subalterno al caso, o destino, che è poi la onniscienza di Dio.
Dal libro «Riflessioni di un uomo della strada» del sottoscritto in attesa di pubblicazione.
Santo La Rosa La domanda fondamentale è: PERCHE' la "sua mente per la prima volta si apre alla possibilità di accettare la fede" ?
Se ciò dipendesse dalla pura ragione, non sarebbe fede, ma gnosi.
Se tale "grazia" è essa stessa parte della fede (un portato che è _già_ fede), allora essa deriva direttamente e solo da Dio: è la grazia "irresistibile" luterana: l'uomo non ha - a rigore - né meriti né colpe.
Nel tuo esempio, sarebbe già salvo, perché quella scintilla di apertura è il sintomo che Dio lo aveva predestinato ad aver fede, quindi ad essere tra i redenti.
Per suo imprescrutabile volontà.
Questo penso ti direbbe Lutero (per il quale la mediazione della Chiesa non è determinante).
Ma, d'altra parte, nel Libro di Giobbe, Dio dà forse qualche _ragionevole_ spiegazione dei mali di Giobbe? Dio si giustifica forse al cospetto dell'uomo?
Io una risposta assoluta in termini religiosi non posso dartela, non essendo credente.
Ma esistono in ambito di fede religiosa risposte (certezze) assolute)?
Kumpel Marco Mi piaci, Marco. Dimmi, se puoi con parole semplici, da dove viene il male. Con parole semplici!
Ho letto un articolo sul libero arbitrio a firma di un giornalista britannico: alcuni argomenti non sono così forti, a differenza di quelli che adducemmo noi, altri sono un po’ scontati, ad esempio quello circa la concatenazione delle cause, visto anche che il concetto di “causa” è piuttosto nebuloso, sebbene anche sostituendo al propter hoc il post hoc, sia evidente che ogni evento, se non ne genera uno successivo, comunque lo precede. Mi pare che l’idea più originale, quantunque espressa in modo poco chiaro, sia il riferimento all’esperienza che si esplicita a prescindere dall’io che può essere concepito come un fantasma, un “fascio di sensazioni”, per dirla con David Hume. Giustamente l’autore si sofferma più sulle conseguenze del determinismo che sulla sua solidità teoretica: le ripercussioni sulla morale e sull’applicazione della giustizia, che l’autore evidenzia, sono indiscutibili. Mi pare, però, che non sia sottolineato il fatto che, mentre la responsabilità individuale, in un’ottica determinista, si ridimensiona fin quasi a scomparire, si palesa la colpa di… qualcun altro. E una colpa che può essere vista come avventatezza, ma che, se non suscita condanna, causa sgomento ed incredulità, quando, verbigrazia, si ricordano le indicibili sofferenze in cui si dibattono moltissimi esseri senzienti, uomini, animali e perché no? pure le piante.
Si ha l’impressione di essere al cospetto di una Coscienza masochista o, per lo meno, così incauta da non essere conscia dell’immane dolore che provocherà per aver assecondato i suoi impulsi. In soldoni, perché Essa, fra le innumerevoli manifestazioni, decide di “incarnarsi” in un bambino torturato da un sadico o in un animale seviziato in un laboratorio di ricerca?
E’ una domanda lancinante che non ha risposta e non l’avrebbe neppure se accogliessimo il sistema opposto, quello incentrato sulla libertà, giacché ci chiederemmo per quale ragione Dio permetta che il libero arbitrio culmini in questo massacro.
I due modelli antitetici non sono esenti da incongruenze, ancorché il loro indice di contraddittorietà sia inferiore da quello che sgretola il paradigma dei compatibilisti, da Machiavelli in giù, che meglio sarebbe definire con un neologismo un po’ rozzo ma efficace, ossia “cerchiobottisti”.
Ma Siamo emancipatamente liberi ? Questo è il nuovo interrogativo per non dire la neo interrogazione martellante che caratterizza la libertà della società della tecnica
Sì.
Secondo me l'uomo è infelice e insoddisfatto, come dice Cacciari, a causa dell'evoluzione. L'evoluzione implica il movimento. Se l'uomo fosse stato soddisfatto di quello che era e aveva sarebbe ancora nelle caverne. E' l'insoddisfazione del proprio essere e del proprio avere che spinge a migliorarsi e a migliorare il mondo che ci circonda. L'insoddisfazione porta all'azione. La felicità alla stagnazione. Concludendo dico che sono le leggi evolutive a renderci infelici e ci spingono al miglioramento.
Non è l'infelicità che spinge all'azione, ma l'insoddisfazione, profondamente diversa dall'infelicità, la quale ultima blocca ogni azione, poiché è simile alla disperazione!
Il libero arbitrio per essere libero deve essere consapevolezza svincolante
Il libero arbitrio per essere vincolato può essere ignoranza liberata.
Ammettiamo che un uomo sia in grado di fare veramente quello che vuole esempio mangiare lavarsi ricavare strumenti utili dal lavoro arricchirsi di denaro a piacimento ecc.; ma rimane comunque vincolato a queste necessità. Quindi è prigioniero
Concordo
La libertà di pensare non è ancora autonoma poiché essa è costruita da un'educazione, e non esistono ancora educazioni capaci di creare l'individuo autonomo pensante. L'uomo, diceva Kant, è ciò che l'educazione ha fatto di lui e nient'altro; questo concetto si ricollega facilmente all'individuo come processo di Hegel, il quale diceva che il più grande sbaglio che si possa fare è assolutizzare la persona a ciò che sembra a prima vista, non si ha la comprensione del tutto e quindi non si sa la verità. Per esempio la persona resa pubblica dai mezzi pubblici per aver ucciso una persona è assolutizzata in assassino, non è nient'altro che uno schifoso assassino che non ha saputo adoperare la sua libertà; ma dietro l'assassino c'è tutto un processo di vita, di esperienze, di problemi sociali, economici... che l'hanno fatto diventare così.
L'errore commesso sta nel colpevolizzare l'assassino per le sue azioni, ma in realtà la colpa risiede soltanto nell'educazione che è il conglomerato di tutte quelle cause che lo hanno fatto diventare ciò; e quindi bisogna colpevolizzare non l'individuo poichè non è autonomo di pensare ma il sistema educativo che lo ha cresciuto.
In conclusione nessuno a l'autonomia di pensare, poiché è l'educazione che forma il tuo libero arbitrio. Infatti gli ideali come popolo, nazione, religione, soldi...blablabla sono costruiti da ciò che ti circonda e ti cresce; gli scontri avvengono tra diverse educazioni, la massima causante delle diversità è l'educazione.
Educazione, genetica e contingenza nel tempo e nello spazio.
Dio è colui che rende tutti gli esseri umani salvi .
Dea è colei che rende tutte le essere umane salve.
Un grandissimo Professore.
ma se il necessario implicasse il mio male soggettivo? come mi comporto
Ti rispondo per quello che dicevano i greci "sostienilo e astieniti dal mostrarlo". Secondo me non abbiamo scelta, dobbiamo reggerlo e aspettare che passi. E la cosa bella della sofferenza comunque è che ti fa diventare più consapevole. Dunque ti fa evolvere a modo suo, ed è la via più "facile". Questo confermerebbe il fatto che tutto tende necessariamente al bene ed anche chi sta male sta così perché il tutto lo sta in quel modo portando ad evolversi. Non è certo capendo questo che il dolore ci abbandona, ma di certo questo ci aiuta a confidare nel tutto. Guarda le cose più in grande, dall'alto, illumina l'oscurità e vedrai che le cose miglioreranno. E se anche per te questa intera esistenza dovesse essere un travaglio, sappi che anche dal peggior travaglio nasce qualcosa. Ritieniti onorato di poter essere parte di questo universo a tuo modo, così come te, tutto ha la sua funzione. Della serie, devi essere fiero di ciò che sei, perché senza di te il meglio non potrebbe venire. E non scoraggiarti pensando che ti è toccata questa sorte, perché pensa che se non ci fossi tu, anche tutto ciò che di bello è buono c'è, non potrebbe esistere. Siamo parte del tutto e questo dovrebbe bastare per farci sentire meno soli.
Io vorrei non appartenere a nessuna religione:: ma solo a Gesù Cristo 💟 il puro amore verso di lui. E seguire i suoi passi:: perché Gesù Cristo ci ha portato la sua pace e non quella degli uomini;;
Le nostre imperfezioni sono causa non della nostra libertà ma della nostra incapacità
Per accumulare la libertà bisogna conoscere non solo il destino ma la totalità del cosmo
Un cumulo di libertà è come un cumulo di letame: serve solo se diffuso.
Se come dice il Cacciari io scelgo il mio carattere(il bene o il male),come si spiega un uomo che ha fatto sempre del bene nella sua vita ad un certo punto uccide moglie e figli???!!
La mente è dominata dal principe di questo mondo satana se un essere umano vive x se stesso senza Dio le due leggi è normale che si senta insoddisfatto
@@margheritaaddis6552 Non è una risposta soddisfacente.
Si dice etica quel valore che esiste nella natura come stato d’ espressione del mondo e della società
L'etichetta è il commento del mondo.
La salvezza non è approvazione verso la libertà ma è revoca
Dio è innocente?
Bella domanda.
Una cosa è determinata ad agire da altri effetti
Quasi sempre.
@@elmaskapegama4049 sempre
Alcune persone sostengono che meno sai e meglio vivi.
È davvero così? Quindi l uomo medio animale (anche se non voglio offendere gli animali che sono più saggi) vivrebbe davvero meglio la sua condizione di schiavo?
Di che anno è più o meno quest'intervista?
Dio ci vuole tutti salvi - perché Dio è salvezza sostanziale detto alla Tommaso D’ Aquino
A’ Dame’, Dio non ne può più delle tue fregnacce
Ma Dio può non volere la nostra salvezza?
Mi tocca guardare sta roba per un compito a scuola porcoddio
ahahah
Che l'animale non umano sia "contento" è un assioma ingiustificato ed ingiustificabile. Non solo: la ns indagine dell'animale cognitivo non umano (cognitive ethology) indica esattamente l'opposto; la mancanza di "contentezza" è forse componente "indispensabile" (nel senso di convergenza evolutiva) di una mente cognitiva adattativa, umana e non. Nemmeno in questo la ns mente è qualitativamente differente dalle menti animali non umane. Occorre smettere di tentare di comprendere chi siamo comparandoci in modo ignorante con gli altri animali. Peraltro, il più delle volte tale comparazione appare del tutto gratuita e non necessaria, nell'ambito della riflessione filosofica o antropologico-culturale.
ruclips.net/video/a-1HdbNZDgQ/видео.html
La possibile salvezza è la riconoscenza della speranza
La speranza è tale solo nella disperazione.
Non sta' a dir solite cazzate !... io non ho scelto NULLA; ma proprio NULLA !!.....
Se la libertà di scegliere il bene dipende dalla conoscenza ne viene di conseguenza che l'uomo, creatura limitata e preda delle passioni, non potendo mai avere la conoscenza totale delle cose che ha Dio, non sarà mai libero. Quindi la libertà assoluta per l'uomo è solo un progetto ambizioso, mai raggiungibile. Che l'uomo pecchi per ignoranza lo aveva già ampiamente detto Socrate. Il problema è che l'uomo si scopre nel fare. Non puoi conoscere se non agendo. Sbagliando si impara. E sbagliare significa vivere. Meglio vivere immersi nelle illusioni e nelle menzogne che cadere nelle braccia del nichilismo.
L’ azione umana è errore originario
L'universo è errore originario.
Il destino si erige sul fato
Il fato crolla sulla contingenza.
Difficile argomento, trattato sinteticamente al meglio. Grazie
LA SORTE "Karma"
Io e la mia Sorte siamo legati come il secchio e la Corda.
Dove va l’uno va l'altra.
Mi stima tanto la mia Sorte ed è delusa delle sue esperienze passate, in compagnia di altre vite.
Chi le diceva Sorte puttana, chi Sorte cattiva, altri, maledetta sorte,
altri ancora, schifosa sorte e tante altre brutte parole.
Con me è allegra e gioiosa.
Mi precede, passa avanti per fare in modo di trovarci assieme al posto giusto, nel momento giusto.
Fa sempre in modo da evitare di trovarci al posto sbagliato nel momento sbagliato.
Per me è una buona sorte, una buona compagna di vita.
Non sopporto l’idea che il percorso della mia vita sia stato scritto e
predestinato da altri, all’infuori di me e della mia Sorte.
La mia Sorte o “Karma”, decide assieme a me il percorso da fare.
La sorte o karma, ha un vissuto di esperienze di vite precedenti.
Probabilmente la mia avrà avuto un vissuto con il Fornaretto di Venezia
e con qualche mercante della "Serenissima". E questo va tutto a mio
vantaggio;
Nel Nord-Est svolgo attività di ricerche di mercato e
servizi di consulenza logistica per il collocamento di prodotti
ortofrutticoli sui mercati nazionali ed esteri,
e mi sento a mio agio.
Faccio il padrone di casa.
se è determinismo assoluto meccanicistico e scientifico sí, esclude la libertá. in che modo non dovrebbe essere cosí?
maXim ma non ti e' venuto ancora un bel blocco, ma di quelli tosti eh ?!!!!!!! incredibile, ma quanto vivono gli scarafaggi ?
E no sej Liber né interiore a eser iinseniato cosa El bene e cosa al male
Ma quale libertà,Ma quale libero arbitrio!!! Il vostro ego vi porta a pensare che siete liberi!! E.voi pensate che 6 miliardi di persone abbiano il libero arbitrio??!? Pensate per un attimo il caos che ci sarebbe??? Pure filosofo è questo??? Mah.....
Bravo. La libertà aggiungere entropia ad un universo già entropico.
Per esplorare il qualcosa bisogna tener prettamente in considerazione che bisogna esplorare l’ indietro e non l’ avanti del mondo
Io opto invece per un determinismo relativo.
Il nostro male è l’ azione
A te, trovarti un lavoro serio farebbe solo bene
Vero, qualche volta è meglio fare melina.
+Canale di BlackSkevros
perché non carichi il video integrale?
Grazie, facci sapere, a presto.
L' erudizione : È necessariamente utile ....
Diciamo cosa quella cosa che esiste come avvenimento avvenente e una volta avvenuta avviene come fenomeno
Diciamo che la nostra vita è libera soltanto se la nostra vita si fonda su due prìncipi: autorealizzazione - emancipazione
Ma se è libera può fondarsi anche su irrealizzazione e autoschivizzazione.
Il principio di non contraddizione per essere principio di non contraddizione deve essere intuibile e non dimostrabile detto alla Aristotele
Come quando in sogno quella donna con cui ho copulato era e non era mia cugina nello stesso tempo.
Dovunque estende la sua influenza l' erudizione : erudifica la civiltà
Diciamo libera ogni cosa che esiste per sola sostanza ed è indeterminatamente fattore agibile fattuale che effettua moralmente attraverso la natura categorica dei fatti
Dio ride.
Il libero arbitrio e la libertà interiore di scegliere il bene o il male
Inquietante, τραγικό, δαιμονικό...
Rispondendo a tutti quelli che commentano io non me lo chiedo quindi sono libero, siete degli ipocriti...
chi se lo chiede forse si rende conto di non esserlo, mentre voi neanche ve ne rendete conto è semplicemente questa la differenza.
+CocacolaBoy83
Parliamo "oggettivamente": nella vita (nei vari momenti della vita) hai SEMPRE qualcosa che vuoi e che non puoi ottenere; se accetti questa cosa, allora difficilmente ti chiederai se sei libero MA se ciò ti da fastidio, inizi a chiederti inconsciamente perché ci sono cose che vuoi tanto e che però non puoi avere quindi facilmente ti chiederai se sei veramente libero...
Comunque il problema sta sempre e solo nelle definizioni di "libertà", "libero arbitrio", "volontà" etc se definisci bene queste parole, qualsiasi dubbio sulla libertà sparisce (garantito per esperienza; in tutti i video che ho guardato finora sulla libertà trovo sempre i soliti VECCHI ragionamenti basati su definizioni vecchie e "mal funzionanti", poco chiare, anche un po' circolari, etc).
Diciamo libero arbitrio quel ente tutto ciò che è svincolato da ferree ed inesorabili catene catenate che tende a svincolarsi come fattore alleante ed ente alleato emancipatamente emancipato indipendentemente indipendente volontariamente volenteroso
ma anche volentariamentvolentariamente volenteroso.
Decisione vuol dire scegliere
Le nostre imperfezioni e miserie sono frutto e prodotto delle nostre interpretazioni
Capire il qualcosa significa capire l’ indietro e non l ‘avanti del mondo
Ma Siamo emancipatamente liberi ? Questo è il nuovo interrogativo per non dire la neo interrogazione martellante che caratterizza la libertà della società della tecnica
No.
Noi siamo liberi soltanto se noi quaggiù la nostra vita è governata dalla autorealizzazione
Sì, ma dalla autorealizzazione autorealizzata.
Cosa è confrontabile con Qualcosa
L’ interpretazione è il male originario
Chi non conosce il logos non ha logos
Ogni lavoro è lavoro di qualcos'altro
La nostra libertà dipende dalla nostra autorealizzazione
Non scarterei la nostra eterorealizzazione.
Libero arbitrio: Quel ente che sia chiama libero arbitrio è sia libero che arbitrio
Ma se è libero, allora può essere anche servo.
L’ interpretazione è il male supremo che echeggia nella ignoranza
Il male non echeggia, riverbera.
Credo siano collegati .
antonio rua olivares Libertà e dovere non coincidono per nulla. Non foss' altro che la vita umana è libertà liberatoria svincolata da ferrei ceppi vincolanti .
Siamo liberi solo e soltanto in cui se la nostra vita è attraversata dall’ autorealizzazione
Confermo: solo e soltanto in cui.
Il male è l’ignoranza
La possibilità di conoscere il destino significa armonizzarsi alla ragione necessaria formata come necessità suprema
Ma il servo arbitrio e l'arbitro servile sono due facce della stessa medaglia?
Il bene ed il male e la nostra cattiveria è determinata dalla nostra ignoranza
Il male e la nostra perplessità determinano il mondo.
Condurre la vita significa costruirsene una nuova che una di riserva
La vita nella riserva.
Prima neo terminologia : lavorologia .
Leprof Cacciari il libero Arbitrio è uno scarabocchio in quanto l'agire ci "ammacca" perché si nasce , si ama, si muore per enumerare il rischio così facendo è attendibile sposare l'oltre. Lei ha ragione bisogna dire anche quando non si capisce.
Ma non sempre.
@@elmaskapegama4049 voster semper voster
Non è detto che sia la verità (•‿•)
La libertà è incondizionata che si erige sulla incondizionatezza
Ma l'incondizionatezza è condizionata dalla propria incondizionalità.
Come puo' essere la domanda fondamentale ? Prima bisogna vedere se siamo invece
+gianpaolo arlati Cartesio all'interno dell'opera "Discorso sul metodo" rispose alla tua domanda, cogito ergo sum, penso dunque sono, neanche i piu scettici possono affermare il contrario. Si, la domanda sul libero arbitrio è filosoficamente piu complessa ed intrigante a mio avviso.
La classicità consiste nella tipicità esemplare tradizionale
La classicità è l'interdizione della modernità.
Il necessario è contributo peculiare del mondo
Ma non è necessario contribuire al mondo un un commento.
MONADE è libero
Per farsi una ragione bisogna essere ragionevoli con sensatezza
Per avere un senso bisogna farsi un'irragionevole ragione dell'insensatezza.