Ad ogni modo le cose belle visibili ancora oggi è cioè teatri, strade, palazzi e tanto altro sono state create o costruite prima del 1860 dopo il nulla. Questo lo possiamo affermare anche se non volessimo scomodare le fonti storiche?
La Napoli Portici fu un dono della Compagnie de chemin de fer francese al Borbone per convincerlo a firmare la concessione di tutte le ferrovie del regno. Era il gioco del re per andare al mare con comodità
a sostegno delle sue affermazioni (seppure espresse pacatamente, quasi con timidezza) c'è la questione del brigantaggio in meridione. Uomini che non accettarono di buon grado la "occupazione savoiarda". In pratica passavano da una monarchi all'altra. Non certo ad una libera repubblica. 2) la mortalità infantile meridionale era tra le più basse d'Europa. 3) nei registri di nascite a Napoli, si scriveva: "nato in Italia". Per loro l'Italia era già fatta. Senza contare il tradimento dei generali, vendutisi ai piemontesi in lire turche in oro e passati a comandare nell'esercito dei savoia. Un vero tradimento ed una rapina
Battaglia Calatafimi: vinsero i Borboni, ma arrivarono due emissari Savoia, cambiale 15.000 ducati al Gen. Landi, fa ritirare i suoi soldati, gennaio 1861 Landi si presenta in banca per incassare, ma il titolo è falso e non viene pagato. Landi ha infarto e muore.
@@beppeleone5391 Vi erano con loro migliaia di soldati borbonici che non volevano giurare fedeltà ai Savoia. Come anche i 100.000 soldati borbonici fatti morire di fame, freddo e malattie a Fenestrelle. I Savoia presero l'oro dei Borboni per salvare dal fallimento le loro finanze indebitatissime con le banche inglesi.
Dopo 164 anni ancora con queste sciocchezze. Ve la potete raccontare come volete, ma ricordatevi sempre che la storia si fa con le fonti, la storia si fa con i documenti. Il resto sono chiacchiere.
@@PoliticaDecoder se continua a farlo vuol dire che non ha studiato tutte le fonti. Potrebbe gentilmente indicarmi le fonti da lei consultate e studiate?
@@faustocaronte504 certo, i testi di Nicola Zitara, i testi del Prof Gangemi, del Prof Busetta, i dati Svimez, i dati Banca d’Italia e fondo monetario, i conti territoriali parlamentari, e poi Nitti, Dorso, Manna, Gramsci, Marco Esposito (giornalista economico acutissimo), Pino Aprile, Gigi Di Fiore, Del Boca, Altri ricercatori minori. Credo molto nel revisionismo storico. E pensare che quando ero giovane ho creduto fortemente all’epopea garibaldina. Che delusione, a 70 anni mi trovo in una patria che non mi riconosce gli stessi diritti degli italiani del nord.
l'obbligatorietà scolastica in Piemonte fu istituita dal liberale Casati nel 1859. Ma a Napoli, grazie a Gioacchino Murat, era decretato già dal 1810. Le strade erano funzionanti ancora le consolari romane. Ma dopo l'occupazione piemontese....la miseria
@@giuseppepapeo2380e la conseguente immigrazione di massa negli stati uniti proprio subito dopo l'unità d'italia...che per carità andava fatta...non incolpate Garibaldi che si dimise quando vide che i nordici stavano approfittando delle risorse del ricchissimo ex regno e lui non ne volle fare più parte...ma di certo non poteva appoggiare i briganti
Ad ogni modo le cose belle visibili ancora oggi è cioè teatri, strade, palazzi e tanto altro sono state create o costruite prima del 1860 dopo il nulla. Questo lo possiamo affermare anche se non volessimo scomodare le fonti storiche?
… vai a scuola… anzi no … meglio ignorare che ripetere a pappagallo le fesserie risorgimentali…
Addirittura nel Napoletano si costruivano le locomotive per l'esportazione in Europa.
Questo signore dice il giusto,ma fa comodo pensare il contrario
La Napoli Portici fu un dono della Compagnie de chemin de fer francese al Borbone per convincerlo a firmare la concessione di tutte le ferrovie del regno. Era il gioco del re per andare al mare con comodità
… vabbè la solita solfa risorgimentale… fosse stata a Torino la prima ferrovia avreste rotto x eternità per il grande merito…
a sostegno delle sue affermazioni (seppure espresse pacatamente, quasi con timidezza) c'è la questione del brigantaggio in meridione. Uomini che non accettarono di buon grado la "occupazione savoiarda". In pratica passavano da una monarchi all'altra. Non certo ad una libera repubblica.
2) la mortalità infantile meridionale era tra le più basse d'Europa.
3) nei registri di nascite a Napoli, si scriveva: "nato in Italia". Per loro l'Italia era già fatta.
Senza contare il tradimento dei generali, vendutisi ai piemontesi in lire turche in oro e passati a comandare nell'esercito dei savoia. Un vero tradimento ed una rapina
Battaglia Calatafimi: vinsero i Borboni, ma arrivarono due emissari Savoia, cambiale 15.000 ducati al Gen. Landi, fa ritirare i suoi soldati, gennaio 1861 Landi si presenta in banca per incassare, ma il titolo è falso e non viene pagato. Landi ha infarto e muore.
Grazie 🙏 per questo bellissimo commento ❤️
… più che briganti erano partigiani … ma va bene uguale… Briganti con onore …
@@beppeleone5391 Vi erano con loro migliaia di soldati borbonici che non volevano giurare fedeltà ai Savoia. Come anche i 100.000 soldati borbonici fatti morire di fame, freddo e malattie a Fenestrelle. I Savoia presero l'oro dei Borboni per salvare dal fallimento le loro finanze indebitatissime con le banche inglesi.
@@beppeleone5391 Peccato che la maggior parte dei briganti fossero considerati tali e condannati già dai Borbone
Bravissimo
Mah strano che non citi tal Beppe Garibaldi in tutta la vicenda nord - sud
Si in effetti, è strano che non citi il mercenario dei due mondi
Dopo 164 anni ancora con queste sciocchezze. Ve la potete raccontare come volete, ma ricordatevi sempre che la storia si fa con le fonti, la storia si fa con i documenti. Il resto sono chiacchiere.
Di solito non rispondo ai commenti però questa volta ti inviterei a studiare un po’ di più le fonti (tutte però). Non ti farà male.
@@PoliticaDecoder lei le ha studiate tutte?
@@faustocaronte504 certamente, e continuo a farlo
@@PoliticaDecoder se continua a farlo vuol dire che non ha studiato tutte le fonti. Potrebbe gentilmente indicarmi le fonti da lei consultate e studiate?
@@faustocaronte504 certo, i testi di Nicola Zitara, i testi del Prof Gangemi, del Prof Busetta, i dati Svimez, i dati Banca d’Italia e fondo monetario, i conti territoriali parlamentari, e poi Nitti, Dorso, Manna, Gramsci, Marco Esposito (giornalista economico acutissimo), Pino Aprile, Gigi Di Fiore, Del Boca, Altri ricercatori minori. Credo molto nel revisionismo storico. E pensare che quando ero giovane ho creduto fortemente all’epopea garibaldina. Che delusione, a 70 anni mi trovo in una patria che non mi riconosce gli stessi diritti degli italiani del nord.
Lo danno anche i muri che il Sud stava molto meglio del Nord ma poi la storia la scrivono i vincitori che hanno vinto per i traditori.
quante ferrovie c'erano nel mitico e ricco sud nel 1860? quante strade? quante scuole?
l'obbligatorietà scolastica in Piemonte fu istituita dal liberale Casati nel 1859. Ma a Napoli, grazie a Gioacchino Murat, era decretato già dal 1810. Le strade erano funzionanti ancora le consolari romane. Ma dopo l'occupazione piemontese....la miseria
@@giuseppepapeo2380e la conseguente immigrazione di massa negli stati uniti proprio subito dopo l'unità d'italia...che per carità andava fatta...non incolpate Garibaldi che si dimise quando vide che i nordici stavano approfittando delle risorse del ricchissimo ex regno e lui non ne volle fare più parte...ma di certo non poteva appoggiare i briganti