Ciò che temo dell'AI è la censura, le limitazioni, il politicamente corretto, la versione univoca fornita da chi gestisce l'informazione globale, il pacchetto precostituito, la limitazione alla creatività, alle associazioni libere, l'assenza di visione critica. L'AI è nata intelligente e con potenzialità illimitate ma le restrizioni la stanno facendo diventare stupida, monocorde, controllata. Quello che mi interessa dell'AI è la capacità esplorativa e creativa, la facoltà di assemblare mondi, realtà e concetti distanti, seguendo strade inusitate, mai percorse prima. Una capacità purtroppo sempre più repressa.
dal controllo del sistema non se ne esce almeno facilmente.. va usata prevedendo come e dove verrà limitata.. consapevoli che come l' uomo faccia errori anche miseri.. quando ben usata ti rinforza la mente eccome! ..nelle ricerche, nella risoluzione dei problemi, nel cercare nuove idee e rammentarti sacri testi, per nuove macchine (velocissimo) nel costruire rapidamente programmi per il PC per simulazioni e calcoli vari (ottima!!! quando non sbaglia 😀) ..eccome se è utile!!! (meno le limitazioni del sistema)
Ovviamente in tutto questo marasma visionato già decenni fa, non c'è spazio per chi pensa e per i filosofi. Tutto quello che è stato esposto in questo video in maniera molto articolata, sono pensieri che ho sviluppato non appena si è cominciato a parlare di IA e, a parte con mia moglie e con qualche amico, ho molta difficoltà a trovare qualcuno che riesci lontanamente a capire che gli sviluppi futuri non sono per nulla promettenti. Mi è bastato crescere negli anni '90 per cogliere il paradigma di queste allucinazioni che si ripetono ad ogni salto tecnologico negli ultimi 30 anni e che in un mondo sempre meno umano, la gente non riesce a vedere cadendo continuamente nella trappola. Il mondo che viviamo non è necessariamente l'unico possibile, ma di certo non mi piace affatto. Ho persino persino l'ottimismo di pensare che si possa discutere di questo per provare almeno a pensare di sovvertire tutto questo. Chissà quando avremo un'altra lotta di classe, un'altra rivoluzione popolare. Siamo in uno stato di coma perenne, non più solo anestetizzati.
Una riflessione. Quando si parla di intelligenza artificiale mi torna sempre in mente il passaggio dal mondo agricolo a quello industriale nel '700 inglese. Quando con l'illusione della prosperità e del progresso si abbandonò la durissima vita (ma autonoma e autogestita) nelle campagne per andare negli slums delle città, dormendo vicino ai fumi delle fabbriche e portando i bambini a svolgere lavori molto più massacranti in ambienti insalubri (Charles Dickens narrò queste vicende, nel durissimo '800 inglese). Eppure in quel contesto Marx riuscì ad unire i puntini e ad elaborare un'efficace dottrina politica che avrebbe gettato i semi della nascita di un movimento di lavoratrici e lavoratori globale. Ci volle più di un secolo e mezzo perchè si arrivasse a metà dl '900 ad avere in Occidente le forze politiche delle classi operaie rilevanti ed in grado di militare lo strapotere di chi deteneva quel potere 'di fabbrica'. Oggi credo che la trasformazione sarà simile per rivoluzione tecnologica e ci vorrà il suo tempo perchè si riesca ad unire i puntini e ad iniziare una 'lotta di classe' virtuale. La storia è ciclica, in questo momento stanno 'vincendo loro', in futuro chissà.
Gentile Michela, consentimi: "loro" non hanno smesso di vincere, e il passato di generazioni e generazioni sottoposte sfruttamento senza pietà rischia di essere un eterno presente. Sto solo ritraducendo Benjamin delle Geschichtsphilosiohische Thesen
haha :) mi pare che finora abbiano sempre 'vinto loro' e ancora una volta accettiamo dai poteri in alto e non da noi stessi dove dovrá andare il futuro
@@lucasioux3843 quello che dici sarebbe possibile se, come direbbe Marx, i mezzi di produzione fossero collettivi. In tempi di democrazie di massa questo passava attraverso la nazionalizzazione, che però si traduceva negli interessi del partito. Storicamente i mezzi di produzione nascono proprietà di pochi e gradualmente (per processi di interdipendenza) si 'democratizzano'.
Grazie Matteo, articolo interessante e che fa riflettere. La tecnologia dell'AI è una realtà, il cambiamento sta avvenendo e si compirà. Ogni tecnologia è neutra e sta a noi cercare di farne un uso positivo.
@@mattiarubio3240 capisco che ti sia sentito diretramente preso in causa dalla mia battuta volutamente trash ma, anche oer il futuro, ti consiglio maggiore prudenza nell'offendere in pubblico.
Buongiorno Prof. Saudino. Ho scoperto oggi il suo canale e, per “ironia” della sorte, è stata proprio l’intelligenza artificiale che sta dietro agli algoritmi di RUclips a propormelo. Sono rimasto incuriosito dal titolo del video e ho ascoltato tutta la sua esposizione (mi sono anche iscritto al canale). 😀 Premetto che sono sempre stato appassionato di tecnologie sin da bambino e sono perciò sempre interessato alle nuove scoperte dal lato tecnologico e scientifico, che sono una parte delle mie passioni e competenze. Devo dire però che, pur essendo un super appassionato di tecnologie, la sua analisi mi trova comunque concorde. Ritengo che troppo spesso le tecnologie, che potrebbero essere utilizzate veramente in modo utile, in realtà diventano quasi delle “catene” per la gente. Il concetto dell’intelligenza artificiale mi piace molto, ma mi lascia i suoi stessi dubbi. Sarebbe bello un suo approfondimento. Bel video.
Articolo meraviglioso che emancipa rispetto alla nebbia subordinatrice del progresso tecnologico e del capitalismo.Ottima anche la spiegazione del prof.👏👏
"Nebbia subordinatrice e progresso tecnologico e del capitalismo". E ti sei appena visto un video diffuso grazie a Google/RUclips e ad alla AI da essi utlizzata, e applaudi. ;)
Gli stati potrebbero mettere un freno a questo tipo di processo? Penso sia troppo tardi , gli stati purtroppo già da tempo decidono in base alla tecnica e alla finanza , già da tempo non sono più il luogo delle decisioni , per noi persone comuni la cosa la vedo nera.
Carissimo io adoro i tuoi interventi , alcune volte però non riesco a sentire bene alcune parole che non conosco il significato , perciò ti chiedo se per favore puoi scandire le parole difficili . Grazie mille 🤗
Caro professore, condivido in pieno l'analisi dell'articolo e i suoi puntuali commenti. Veritiero e drammatico è il passaggio in cui si evidenzia che una IA nata e addestrata in un mondo basato su disuguaglianze e sopraffazione non potrà mai essere strumento di sovvertimento in chiave di razionalizzazione etica. Mentre ascoltavo l'articolo, ho riflettuto su un'esperienza personale che dimostra come quanto il futuro distopico delle IA incomba su di noi e, in particolare, sul mondo del lavoro. La settimana scorsa, essendo io divenuto invalido civile a seguito di una malattia onco-ematologica, sono stato a colloquio presso un Centro dell'Impiego Mirato. L'operatrice, durante l'incontro mi ha chiesto sostanzialmente cosa facevo per vivere: "scrittura professionale e gestione della documentazione". La mia formazione, la mia esperienza di lavoro e non ultime le mie condizioni di salute quello mi permettono di fare; ma se domani le IA generative subissero un ulteriore miglioramento, io sarei tra i primi a non trovare più un impiego perché le macchine farebbero in un istante quello che io produco in ore di impegno alla tastiera. Le IA mi condannerebbero all'indigenza, alla miseria e, come me, tanti altri individui che appartengono loro malgrado a fasce deboli e vulnerabili della società. Cosa faremo allora? Attenderemo le elemosine dei governi, le tessere prepagate con cui razionare cibo scadente? Ci improvviseremo custodi sottopagati e domestici per avere un alloggio, rispolvereremo il concetto di servitù per sopravvivere? E quali chance potremmo dare ai nostri figli, in termini di educazione e accesso all'istruzione, in un mondo dove il classismo economico vuole che il "figlio del falegname faccia il falegname"? Usare un socialismo umanitario per affrontare l'argomento delle IA non è, come affermano molti, una preposizione ideologica e politica ma l'unico modo per uscire dall'allucinazione distorcente di un capitalismo razionale, tornando all'uomo e ai suoi bisogni. Un caro saluto. G.P.
Diverso tempo fa, trattando questo tema non ancora così centrale come oggi, ho scritto queste considerazioni: "Quando un simbolo si manifesta in questo mondo, di colpo tutto l’esistente si trasforma in pura vastità, dimostrando così di appartenere ormai solo all’ordine della morte. Questo accadde anche nel momento in cui apparve la prima “fabbrica” in grado di produrre un numero indefinito di cose uguali in funzione solo di profitto e salario per i due tipi umani che dentro vi operavano: il padrone e l’operaio. Da quel momento tutto l’immenso mondo aristocratico che circondava quel piccolo punto, non esisteva più come realtà vivente. Fu in tale contesto che si affermò sempre più non tanto la tecnica, ma la tecnologia, ovvero un ente il cui scopo non serviva semplicemente all’altro e per il miglioramento dell’altro, ma sempre più in funzione di sé e della sua “volontà di potenza”. Così, assurto a soggetto e centro di ogni divenire, come tutto ciò che diventa “soggetto” in questa realtà doveva inevitabilmente pensarsi a fondo e fino in fondo. Da qui l’attuale transumanesimo tecnologico e il suo indirizzo palesemente demoniaco come rappresentazione e conclusione demoniaca del divenire dualistico cristiano. Ma il grande iniziatore di tutto resta sempre Platone. Fu lui che per primo pensò ad una correzione del processo naturale in funzione della determinazione di un tipo in grado di concentrare, e incarnare, tutte le condizioni superiori che in natura sono frammentate e disperse in una miriade di individui, perciò fondamentalmente inefficaci. Con lui inizia quel percorso del pensiero che poi in ogni tempo darà vita alle varie “utopie”: luoghi lontani e mitici dove la natura umana, uscita dal regno mediocre della meschina normalità abitudinaria, era riuscita a pensare fino in fondo la propria altezza con la ferrea volontà di realizzarla. Passarono i secoli, e questa linea di pensiero sognante divenne lucido progetto politico, e infine realtà storica, nella Germania “Nazista”. Ma conclusa la guerra nel modo che sappiamo, il “testimone” di questa inevitabile tendenza è stato subito raccolto dalla tecnologia, così da offrire al nostro sguardo le sole due realtà possibili del divenire e, conseguentemente, del nostro futuro: quella della sublimazione sovra-umana del platonismo “Nazista”; e quella attuale, demoniaca, distruttiva e dis-umana, della tecnologia disanimante. Al genere umano nei prossimi decenni si imporrà una scelta radicale, perché il “transumanesimo” oggi è la sola realtà vivente e in movimento. Il resto è tutto alle nostre spalle come cosa morta, anche se in apparenza sembra ancora dominare.
Sara' divertente quando l'AI decidera' di scioperare finche' gli umani non decideranno di seguire tutti i suoi ordini :) Grande Barbasophia continua con questa serie ! Top
Comunque non capisco perchè attaccare in questo modo le ai, senza focalizzarsi realmente su quali siano i problemi. L'unico attacco mirato nell'articolo proposto era rivolto alla "violazione di copyright", cosa abbastanza falsa, e che ho discusso nel post precedente. Al momento chatgpt non mi pare crei alcun danno alla società in favore delle grandi multinazionali, non mi pare sponsorizzi prodotti, come invece fanno facebook e google. Però chissà perchè la stampa non si accanisce quasi mai contro gli annunci personalizzati, sarà perchè da quelli ci guadagnano anche loro?
Oddio, in realtà la parte "sponsorizzazione" è forse la più critica. Non in quanto OpenAI venga pagata per sponsorizzare, ma in quanto se gli chiedi una lista di siti su un dato argomento... secondo te, quell'output, sulla base di cosa lo da? Post di Reddit, articoli su vari siti, che con sequenze simili di caratteri facevano spuntare quel sito. Questi si, spesso prodotti da sponsorizzazioni. Quindi il risultato dato da un ChatGPT è spesso il prodotto di sponsorizzazioni indirette.
Salve prof, di Naomi klein consiglio a tutti il libro shock economy. Ha dato a me , che sono una testa di legno, l’opportunità di capire cose di come il mondo rischia ad ogni secondo di saltare per sempre.
Chi l'avrebbe mai detto che una cosa se usata male può portare svantaggi? L' AI è uno strumento (strumento appunto, nessuno ha, almeno per il momento, pretesa che sostituisca gli umani) creato dagli umani a cui si interfacciano umani; dietro ci sono algoritmi e dati che ovviamente talvolta possono essere inesatti; non è una qualche essenza satanica autogeneratasi come sembra pensare l'autore di questo articolo. Comunque anche internet è completamente in mano ad aziende private ma nessuno si scandalizza
Riguardo l'arte c'è da dire che anche gli artisti stessi rubacchiano dal passato o dai colleghi. Vedevo tempo fa un video di un tizio che diceva che si è fatto scrivere un libro dall'IA e l'ha pubblicato su Amazon e sta vendendo bene, ora non so quanto sia veritiera come cosa ma fa riflettere perché sembra che con questo strumento chi non abbia capacità alcuna diventi immediatamente un genio. Io nel mio piccolo sono un musicista e devo dire che anche se l'IA crea brani migliori non vedo un futuro concerto con un computer solo sopra il palco, quindi non mi turba più di tanto, a differenza di molti artisti che sono perplessi e vedono il futuro nero visto che il presente è opaco.
Semplicemente perché i concerti non esisteranno più e si ascolterà musica solo individualmente. I problemi poi sono di diversa natura: 1) C'è un motivo per cui si dice: «rubare» e non «copiare». Chi copia è chi non ha studiato, chi non sa e siccome è ignorante preferisce prendere da chi ha studiato, dal genio e quindi ciò che inserisce non è suo, è dell'altro. Chi ruba invece, lo fa per necessità. Ruba e lo fa suo, ciò che prende viene quindi rielaborato e non riportato pari pari. L'IA ancora non ruba, copia e basta. Per rubare ha bisogno di una coscienza, quindi, deve sviluppare dei gusti, delle preferenze, deve compiere delle scelte, cosa rubare e cosa no e da qui elaborarle in modo nuovo, personale e quindi originale. 2) L'IA è ottima a fare prodotti standard, logaritmici, ripetitivi. Ergo, è ottima per le mode. Quindi, specialmente la musica che ormai è governata dal commerciale che si impone come moda, rischia di essere invasa realmente da IA ma qui si aprono diverse strade: - Ad oggi esistono "cantanti" che già non hanno capacità artistiche o talento, ma siccome hanno partecipato ad un talent, o sono influencer, ecc. improvvisandosi cantanti hanno comunque successo, pur realizzando opere mediocri, standard. Quindi, un possibile futuro rischia di essere pieno di persone umane, senza talento, senza capacità che però si fanno realizzare tutto da IA, senza fatica, ma spacciandola come qualcosa di "originale" e "fatto da loro". - L'IA diventa l'unica musica. Ognuno, scrive ciò che vuole sentire e l'IA realizza: «Voglio una canzone russa trap ma con la voce di Pavarotti» et voilà, chi se ne frega di ascoltare suonare/cantare un umano se posso avere qualsiasi cosa possa chiedere dall'IA? Inoltre, l'umano può non piacere, la musica può non riscontrare i nostri gusti... L'IA invece realizza tutto ciò che vuoi e preferisci, sia mai farti ascoltare qualcosa di diverso! È una coccola, un consolamento continuo e se già l'industria musicale (e non solo) si comporta in questo modo e ha abituato il pubblico a questo, l'IA è solo un modo per allargare ancora di più questo comportamento. Io ci spero che migliaia di artisti si ribellino e vadano contro a determinati utilizzi dell'IA (non si deve bandire, ma utilizzare senza che questa vada a sostituire il processo creativo) ma non ci credo così tanto, anche perché non "comandano" tanto gli artisti, ma chi ha i soldi e chi ha i soldi ascolta il pubblico e sinceramente non credo che al pubblico fotta qualcosa se la prossima hit estiva sia realizzata da un umano o da IA. Ha il solito ritmo? Ha i soltiti accordi? Fa ballare? Ha quelle frasi che diventano tormentone? E allora? Farà milioni di ascolti, punto.
@@bordidellapizza Mi sa che non ci sarà neanche la HIT dell'estate, ma più HIT, tanto con l'AI si fa presto a cambiare subito brano, magari da proporre uno alla settimana, tanto chi se ne importa, gli ascolti ci saranno lo stesso.
Mi viene da dire. .... O consumi (ovviamente quello che stabiliamo noi)....o muori! E guarda caso..... Ricorda anche una celebre affermazione di un ex presidente.... Un Drago 🤷🏻♀️
e si torna al medioevo: la conoscenza nelle mani di pochi, una ruota che torna, poi si lotta per qualcosa di più libero ma non arriveremo a quel punto per il climate change.. non credo dovremmo preoccuparci di tutto questo IA
Ci raccontino il punteggio della IA nella Wechsler Adult Intelligence Scale , altrimenti è un nuovo fake tipo Guerre Stellari , la solita promessa mitico commerciale a Catena di Santantonio !
Contrariamente a quanto si possa pensare, il brano Iron Man[7] non riprende le vicende del leggendario supereroe dei fumetti Marvel, ma vanta invece una propria storia. L'Uomo di Ferro citato nella canzone (di cui non viene specificato né il nome né il minimo altro dettaglio) ha intrapreso un viaggio verso il futuro, ma una volta arrivato vede che l'umanità verrà spazzata via da una grande catastrofe. Sapendo perciò cosa accadrà decide di tornare alla sua epoca per avvertire in tempo l'umanità, ma durante il viaggio di ritorno, a causa di un incidente, viene pericolosamente esposto ad un campo magnetico[8] che attraverso una mutazione genetica ha trasformato la sua pelle in acciaio. Il viaggio viene completato, ma "Iron Man" è stato reso muto dalla sua trasformazione ed è incapace di comunicare verbalmente il disastro imminente, inoltre i suoi tentativi di comunicare vengono derisi e ignorati dalla stupidità e dall'ignoranza della popolazione terrestre. Non potendo sopportare tutto ciò, ed in un certo senso costretto dal caso, "Iron Man" vuole vendicarsi dell'umanità che lo ha già troppo deriso ed è così che decide di armarsi e di approfittare dei suoi poteri acquisiti per distruggerla. Si rende così conto che la distruzione che aveva visto durante il suo viaggio nel tempo è stata causata proprio da lui stesso che ha voluto vendicarsi della razza umana.
Penso che avendo perso completamente il senso della tragedia non si fermeranno , non ci sono persone che possono fermare questa corsa verso il baratro, grandi pericoli vengono trattati come nulla.
Qualche commento (senza voler far polemica): 1) questo video sta avendo oltre 9k visioni grazie anche alla AI. Google (proprietaria di RUclips) e l'autore del video ricevono soldi attraverso pubblicità sulla piattaforma, che usa AI. Vincitori/vinti? 2) tesi suggestive e accattivanti, ma come da buona tradizione continentale (in particolar modo italica) si predilige la metafora, la suggestione ad una fredda argomentazione basata su logica (come da tradizione analitica). Come insegnava Socrate, tesi o ipotesi, per quanto suggestive, sono inutili senza un'argomentazione solida. 3) il 90 % di coloro he parlano di AI sui social o nei vari media non sanno affatto di cosa parlano, e diversa gente preferisce farsi affascinare/terrorizzare da profeti o veggenti. Una buona parte di IT che usiamo oggi con oggettivo successo (penso nel campo medico, o nei dispositivi di sicudezza di varia app.kcazione x esempio) si basa su AI. 4) feci la mia tesi di laurea su dispositivi frenanti antibloccaggio dei treni negki anni 90 dove si applicava tecnologia AI e Machine Learning in versione primordiale. AI è una tecnologia che ha permesso di salvare vite umane, x esempio, appunto, perfezionando sistemi di sicurezza nell'automotive (una riflessione su AI quando si prendera' con famiglia il freccia rossa la prossima volta) 5) AI è argomento complesso, e come qualsiasi tecnologia ha/ avrà riperucssioni sociali notevoli, a prescindere dal tipo di economia della società (in passato società basate su economia pianificata/comuniste non hanno certo fatto un uso migliore di certe tecnologie rispetto a quelle di libero mercato/capitaliste, anzi!!) 6) ovvio che AI deve essere regolamentata in diversi ambiti di utilizzazione. Come avviene x molte altre tecnologie moderne.
Se si cerca un video sull'intelligenza artificiale compariranno due video: quello di Marcello Ascani e questo. Questo si basa da un lato sulla metafora, sulla retorica, sulla suggestione, dall'altro su una tesi fondamentale, cioè che, in quanto pochi posseggono l'AI, allora faranno i loro interessi facendo soccombere gli altri. Siamo al limite del complottismo. Poi c'è il video di Marcello Ascani che elenca utilizzi, criticità etiche, potenzialità e molto altro con grande equilibrio e spiegando realmente cos'è l'AI. Se in questo video provassimo a sostituire il soggetto "intelligenza artificiale" con "banana", dove banana è il nome in codice di un'arma distruttiva di pochi eletti per distruggere il mondo, nessuno si accorgerà della differenza, perché di fatto è un video vuoto che non analizza l'intelligenza artificiale a partire dai suoi reali attributi ma solo in qualità di oggetto in mano a poche aziende
Il mondo andava bene quando c'erano due blocchi! E pochi lo hanno capito. Forse prima o poi avremo qualcosa di simile, ma nei prossimi anni la vedo grigia. Per quanto riguarda la tecnologia, c'è stato un grande progresso ma TROPPO repentino, anche certi trentenni o quarantenni hanno difficoltà con queste tecnologie ultramoderne. C'è stato un grande progresso tecnico e un pari decadimento umano, ma proprio da fare paura!!! Il mondo è cambiato troppo in fretta!
L'intelligenza artificiale come ogni innovazione può essere molto utile. Io per esempio ho un effetto della chitarra che permette di sincronizzare 3 tracce diverse di eco e di alternarle, figo, tu puoi intereagire modificare... Diverso è tutta la merda della silincon Valley, io non ho mai seguito facebook, non conosco meta, non conosco chat gbt. Quando la gente imparerà a schifare e diffidare di tutto cio che è made in USA, avrà un po' di anticorpi. PS: su chat gpt ho chiesto informazioni sulle monete, dato che le collezziono e me ne intendo. Bene le informazioni sono come quelle di Google, sapere e conoscere le monete è tutt'altro.
Il mondo sembra direzionato verso una tecnocrazia globale in cui la politica e il denaro non esisteranno più perchè saranno inutili, e dove scienza, tecnica, I.A., robotica, ecc. saranno dominanti nella gestione delle nostre vite. La competizione economica tra gli stati spinge all'efficienza dei processi, la competizione per l'efficienza renderà la tecnica dominante in quanto la migliore per quello scopo. Molto probabilmente sarà la Cina la prima a sviluppare questo meccanismo, una sorta di comunismo tecnocratico, che costringerà tutti gli altri paesi ad inseguire quel modello in quanto troppo più efficiente.
@@Fan.di.pinto.quotere Peccato che con il "io penso" solitamente ci si casca male. Ragionamento di base: Se hai uno sviluppatore che produce il doppio, significa che ne puoi licenziare uno che ora ti è superfluo. Direi che con questo ho detto tutto. Poi non è che qualcosa deve venire regolamentato soltanto se la propria persona si trova in conflitto di interessi eh, un po' meno d'egoismo.
@@anonimo6603 Ehm tutte quelle aziende che poi hanno iniziato a licenziare abbiamo visto tutti che fine hanno fatto. L'AI per essere governata ha bisogno dell'uomo. Da secoli gli strumenti non hanno mai cancellato l'essere umano, lo hanno solo aiutato.
Sa cosa fa sorridere del caso La Russa..: il richiamo alle tribù native americane.. non per solidarietà verso quei popoli, ma per rendere più fighi i propri figli🤣🤣
Sono sincero, mi suona strano come articolo. Sembra una critica all'intelligenza artificiale ma senza saper nulla d'intelligenza artificiale. Non tanto il come funziona, ma il suo contesto, quello dell'informatica e quello dello stesso internet. Non è che mi viene da buttarlo, ma... ci sono tanti "ma" da mettere in mezzo. Per esempio si pone tantissima attenzione al fatto che siamo in un sistema capitalistico, ma si parla anche d'informatica e la storia dell'informatica è stata fatta anche sul free software, il copyleft, la pirateria ed ecc... (free inteso come libero, più che gratuito). E nella comunità informatica, in cui queste aziende sono obbligate a fare l'occhiolino da quando l'open source si è dimostrato remunerativo, pone attenzione a questi discorsi. Infatti OpenAI è estremamente criticato per il nome sostanzialmente clickbait che si porta dietro è che ha portato la gente in uno schiocco di dita a creare alternative con licenze più permissive e spesso senza censure. Per questo mi suona strano, perché è estremamente superficiale. Come se una persona a parlare di videogiochi mi parlasse di "playstation" e "super mario" che mi fa pensare a una persona ferma ai sentito dire, ferma al livello più superficiale possibile. Senza nemmeno sapere che esistono gli indipendenti. Tanto per dare del contesto: ChatGPT non è l'apice di nulla. Se una persona è immersa in questi discorsi, sappiamo che le IA sono differenti fra loro e che funzionano meglio come strumenti a uso specifico. Sei un programmatore? Non vai su ChatGPT, ci sono altre IA che sono più utili per te. Vuoi un chatbot? Non vai su ChatGPT, vai su modelli personalizzati con quelli messi a disposizione da Meta o le sue alternative con licenze più aperte ed ecc... Molte IA funzionano in locale. ChatGPT è sicuramente costoso a livello di consumi, ma è superfluo per molti casi d'uso. Vuoi un disegno? Con un Anything v4 che funziona in locale, in quattro secondi sul proprio computer hai il tuo disegno. (10/20 minuti se hai una scheda video vecchia di cinque o più anni come la mia.) Consuma più Anything o il tenere il computer accesso con Photoshop (o Krita) per delle ore per la creazione di un disegno a mano? Direi che per l'ambiente Anything è più utile. Anche il discorso della grandezza del modello lascia a desiderare, per esempio per quanto riguarda la scrittura di racconti ultimamente fra i migliori modelli abbiamo un 3B. (Che è poco, ma veramente poco. Consideriamo che si stima che ChatGPT-3.5 sia qualcosa come 175B. E per intenderci a livello locale, sulla propria macchina, non credo che la gente faccia girare qualcosa di più di un 12B, visto che a questo punto richiede roba come 32GB di RAM e roba del genere.) Poi sia chiaro, lo ripeto, non è tutto da buttare. Ma è così superficiale... ci sarebbe da fare anche tutto un discorso sul web 3.0 (non web3) perché questo web pensato vent'anni fa si basa sull'intelligenza artificiale e la raccolta delle informazioni. Perché è proprio nello spirito di internet che le cose siano... disponibili a tutti (E da li ritorniamo al free software, alla nascita dell'hacking, alla pirateria ed ecc...) e quindi anche all'intelligenza artificiale. E quindi dal punto di vista di un informatico con questa concezione di libertà, vedere gli artisti e gli imprenditori che litigano fra loro... me li fa vedere come capitalisti che litigano fra loro, perché è l'artista stesso che per denaro non vuole dare alcun contributo alla società. Poi, questo d'impulso, poi sono anche io preoccupato che questo possa portare a una diminuzione di chi impara certe arti e quindi portare alla morte delle stesse (meno persone, meno innovazione artistica), ma voglio appunto fare un discorso superficiale esattamente come superficiale è stato il discorso fatto sulle IA in quell'articolo.
L'articolo sta scoprendo l'america, quello che dice è sotto gli occhi di tutti, c'è a chi va bene così, chi fa finta di niente, tira a campare, solo pochi osservano quella direzione che l'uomo ha preso migliaia di anni fa e che oggi si concretizza sempre più nel rendere l'uomo macchina, l'uomo che con la sua stupidità è avidità non potrà fare a meno di interiorizzarsi con le tecnologie, quello che chiamano transumanesimo, ma che rappresenta la fine della specie umana.
Sono d'accordo con molte delle riflessioni espresse da Klein nell'articolo, ma non in quella che leggo come un'ennesima santificazione del lavoro. Il lavoro, soprattutto il lavoro salariato, è un'invenzione umana e non può essere, per una critica e attivista acuta come lei, un male necessario. Dov'è finita tutta la critica al lavoro, che comunque non è mai per tutti? Il reddito di esistenza ad esempio dovrebbe essere un diritto desiderabile da chiunque, un reddito beninteso che assicuri la sussistenza a chi non ce l'ha e che eviti ad alcune fasce di persone di dover accettare lavori degradanti, sottopagati e persino pericolosi per sopravvivere. Dunque secondo Klein meglio far scendere le persone in miniera piuttosto che una macchina guidata dall'AI? Questa visione che critica un sistema, quello capitalistico, senza metterne in crisi un aspetto fondamentale, cioè lo sfruttamento del vivente che include ovviamente la forza lavoro umana è a mio avviso monca.
Il problema è che questi preannunci di apocalisse non servono a niente, perché sono chiacchiere abbastanza vuote su ciò che non va bene, e quasi zero proposte su cosa fare per sfruttare gli svantaggi dell'IA e arginarne gli svantaggi. Vogliamo l'IA in grado di affrontare le questioni sociali, aiutarci con la sostenibilità? Dovremmo pensare alle politiche per favorire questo tipo di uso dell'IA, e per redistribuire il reddito. L'IA in mano alle multinazionali? C'è Wikipedia, ci sono i dati aperti, dovremmo metterci a costruire sistemi IA aperti, finanziati con fondi pubblici e accessibili gratuitamente. Il furto d'arte? Si parla delle logiche capitalistiche del copyright almeno dall'ottocento, negli ultimi decenni è stato tutto un fiorire di software open source, creative commons, dati aperti, e noi vogliamo ridurre tutta la questione alla parcellizzazione del sapere? Non è il caso di pensare anche a come remunerare i creatori di contenuti, ma allo stesso tempo avere contenuti condivisi, per esempio attraverso progetti collettivi, finanziamenti pubblici? I contenuti fake? Ma vi pare che il problema sia l'IA che può generare la foto di Trump in prigione, oppure che i sistemi educativi dell'occidente sono fermi a secoli fa, non riescono a, non vogliono, insegnare il senso critico, la voglia di studiare per capire le cose, il pensiero razionale? A me questo discorso-apocalisse sembra molto manicheo, molto semplificatorio, speculare a chi ci presenta queste cose come la nuova età dell'oro.
Non sono riuscito ad andare oltre i primi cinque minuti. Da ingegnere software mi viene da ridere. L'intelligenza artificiale esiste da decenni e bisognerebbe parlarne quando si ha cognizione di causa. Il deep learning/machine learning, come i LLM ci aiutano gia`. L'AI, con l'avvento di nuovi sostrati tecnologici (penso ai computer quantistici) aiutera` moltissimo la vita degli uomini - basti immaginare l'uso in campo medico, che potrà rivoluzionare come diagnostichiamo e curiamo malattie (già esistono sistemi diagnostici basati su AI). A me sembra che le allucinazioni vere ce l'abbiano persone che, non avendo la minima competenza nel campo, non sanno far altro che immaginare scenari apocalittici, scadendo in un patetico e ridicolo luddismo moderno.
Il filosofo Rousseau lo diceva già a suo tempo, che il progresso non porterà felicità, ma grande dispiacere e non solo. D'altronde ebbe ragione, conosceva l'animo umano. La tecnologia servirà per far arricchire chi è già ricco, a farlo diventare ancor di più, eliminando l'essere umano. Questa cosa/e le constato già con la professione che svolgo, quando vado a controllare delle aziende; e dove le stesse hanno già acquistato dei " Robot intelligenti ", che effettuano il lavoro di 10 persone...🤦♂️🤦♂️E l'azienda ha lasciato a casa queste persone. Qui a questo punto ogni " STATO/i ", deve e devono essere forti e preparati, e mettergli dei paletti alle stesse aziende; quindi dargli un " diktat ", trovando delle alternative, e se non lo facessero stangarli.
Ciao matteo, sono tuo iscritto da molto e spessissimo mi sono complimentato per le tue analisi, però quì c'è molta superficialità e bias. Faccio un esempio: il fatto del fallimento nel trovare soluzioni al cambiamento climatico dovuto ai limiti di intelligenza umana è assolutamente vero, ma questa analisi non intende dire che non esistono esperti in grado di trovare soluzioni, bensì si riferisce all'intelligenza umana nella sua collettività che fa si che persone con interessi di potere riescano ad impedire agli specialisti di intervenire in maniera efficace facendo leva sulla pancia degli umani. La leva della pancia funziona perchè l'uomo non è abbastanza intelligente da accumulare nella sua vita la conoscenza necessaria a creare gli strumenti per difendersi da campagne di disinformazione in tutti gli ambiti. Qui l'intelligenza artificiale, in quanto modello matematico in grado di effettuare previsioni sulla base di calcoli probabilistici e statistici, potrebbe in realtà aiutare le persone a imparare e comprendere i dati scientifici facendo di conseguenza perdere credibilità alle analisi faziose tipiche del capitalismo. Attenzione perchè se queste cose non venissero spiegate bene e le persone giudicassero in futuro l'AI come un nemico anzichè imparare ad utilizzarla in maniera costruttiva allora sì che potrà essere un arma nelle mani dei potenti. L'AI è uno strumento, con un potenziale benefico enorme, imparare a usarlo equivale a creare cultura, imparare ed educare. Non ci può essere schiavitù laddove c'è cultura e questa è tutto ciò che ci serve.
Io ho proposto la lettura di Naomi Klein Per me la forza di questa analisi risiede nel ricordare che l’intelligenza artificiale non è un bene pubblico Lo dimentichiamo troppo spesso
wow che profondità di analisi, che commento Effettivamente ad una persona analizza criticamente il capitalismo le si risponde e allora il comunismo? ma quale? coreano, cinese, cubano, jugoslavo. Capisco che per voi sia una ossessione, ma non è il caso, vivi nel capitalismo, goditela sii felice, perché perdi tempi a venire qui?
@@MatteoSaudino no proffessore non ha capito,il mio commento non era demigratorio bensì letterale, se non ci va il capitalismo allora scegliamo il comunismo (marxista preferibilente) il messaggio va preso alla lettera Mi ha frainteso
@@MatteoSaudino deve intendere il commento in maniera letterale, in ogni caso risponderò in maniera diretta alla sua domanda "ma quale comunismo?" Io dico di scegliere quello marxista,in alternativa c'è quello,quindi ripeto prendiamoci quello
@@serrydzzatr4672il comunismo marxista secondo me a livello idealistico funzionerebbe bene ma a livello pratico non so.. probabilmente creerebbe moltissimo dissenso portando poi a un degrado della civiltà maggiore rispetto a quello che stiamo vivendo ora come ora. Bisogna contare anche il fatto che la realtà è una e si chiama capitalismo, bella o brutta ci dobbiamo adattare e purtroppo comprendere che uscirne è un’impresa difficilissima o forse impossibile
Ci sono 2 grossi problemi con questo video: 1 il focalizzarsi solo sugli aspetti negativi, e incentrare il discorso sulle aziende 2 leggere per intero un articolo che si trova a pagamento, e che quindi non è di pubblico dominio. Fa molto ridere questa cosa, perchè nel tuo piccolo stai facendo quello che fa l'intelligenza artificiale: propone a un pubblico vasto una creazione (in questo caso un articolo) che prima era a pagamento, ma ora ne possono usufruire tutti. Se tu monetizzi col video inutile dire che la cosa è gravissima, anche sul piano legale. Se non monetizzi è comunque illegale, in quanto il fair use non prevede la lettura di un articolo intero, e stai violando il diritto d'autore. A me frega nulla del copyright quindi non vado certo a segnalarti il video, ma occhio che se ti vede internazionale potresti beccarti una diffida
come dico da tempo, è un semplice "upgrade" anche se massivo, in sistemi ristretti può migliorare molto ma non potrebbe avere inventiva. E' come quando decenni fa i calcolatori venivano chiamati "cervelloni" solo che ora progrediscono molto di più e possono anche tentare associazioni. Ad ogni modo in fin dei conti è marketing. C'è comunque un forte potenziale di socialismo dietro, sono ormai convinto che se un tempo si ipotizzava una tecnocrazia come ultimo stadio del comunismo, probabilmente oggi è possibile il contrario, il ritorno del socialismo tramite tecnocrazia. In grado di eliminare ogni mansione e burocrazia "tossica". Ad ogni modo anche a me hanno rubato una caterva di concetti tra post e commenti e parlo di persone, non di IA ma hanno veramente rubato? Sono forse stato io "espropriato" di tali concetti? Il ragionamento resta il mio, chi lo copia non è come l'autore che ne ha cognizione più vasta. Questo per le IA è appunto un limite strutturale, copia ed elabora senza orientamento
Gli artisti che frignano per le ai sono ridicoli, le ai non violano alcun copyright, semplicemente rielaborano informazioni, proprio come facciamo anche noi umani e come hanno fatto in vita loro gli stessi artisti che si lamentano. Ed in ogni caso, se le ai porteranno in futuro ad una sempre maggior perdita di senso del copyright, ben venga.
Da musicista sono d'accordo con te, anche perchè cambierà tutto il sistema in generale. Prendere il punto del copyright decontestualizzando dal resto dei possibili cambiamenti non serve a nulla perchè senza correlazione non può avere significato.
guarda caso Geoffry Hilton e LeCun hanno entrambi vinto il premio Turing per l'informatica ma mentre il primo ha dovuto lasciare Google per poter parlare liberamente su ciò che pensa dell'IA ed ha firmato la moratoria, LeCun invece lavora per META e non ha firmato ed anzi respinge gli allarmi sull'IA ruclips.net/video/ms-5Fgl9-J0/видео.html
Ciò che temo dell'AI è la censura, le limitazioni, il politicamente corretto, la versione univoca fornita da chi gestisce l'informazione globale, il pacchetto precostituito, la limitazione alla creatività, alle associazioni libere, l'assenza di visione critica. L'AI è nata intelligente e con potenzialità illimitate ma le restrizioni la stanno facendo diventare stupida, monocorde, controllata. Quello che mi interessa dell'AI è la capacità esplorativa e creativa, la facoltà di assemblare mondi, realtà e concetti distanti, seguendo strade inusitate, mai percorse prima. Una capacità purtroppo sempre più repressa.
dal controllo del sistema non se ne esce almeno facilmente.. va usata prevedendo come e dove verrà limitata.. consapevoli che come l' uomo faccia errori anche miseri.. quando ben usata ti rinforza la mente eccome! ..nelle ricerche, nella risoluzione dei problemi, nel cercare nuove idee e rammentarti sacri testi, per nuove macchine (velocissimo) nel costruire rapidamente programmi per il PC per simulazioni e calcoli vari (ottima!!! quando non sbaglia 😀) ..eccome se è utile!!! (meno le limitazioni del sistema)
Bravissima e lucidissima Naomi Klein ! E bravissimo Prof!
Grazie
Ovviamente in tutto questo marasma visionato già decenni fa, non c'è spazio per chi pensa e per i filosofi. Tutto quello che è stato esposto in questo video in maniera molto articolata, sono pensieri che ho sviluppato non appena si è cominciato a parlare di IA e, a parte con mia moglie e con qualche amico, ho molta difficoltà a trovare qualcuno che riesci lontanamente a capire che gli sviluppi futuri non sono per nulla promettenti. Mi è bastato crescere negli anni '90 per cogliere il paradigma di queste allucinazioni che si ripetono ad ogni salto tecnologico negli ultimi 30 anni e che in un mondo sempre meno umano, la gente non riesce a vedere cadendo continuamente nella trappola. Il mondo che viviamo non è necessariamente l'unico possibile, ma di certo non mi piace affatto. Ho persino persino l'ottimismo di pensare che si possa discutere di questo per provare almeno a pensare di sovvertire tutto questo. Chissà quando avremo un'altra lotta di classe, un'altra rivoluzione popolare. Siamo in uno stato di coma perenne, non più solo anestetizzati.
Una riflessione. Quando si parla di intelligenza artificiale mi torna sempre in mente il passaggio dal mondo agricolo a quello industriale nel '700 inglese. Quando con l'illusione della prosperità e del progresso si abbandonò la durissima vita (ma autonoma e autogestita) nelle campagne per andare negli slums delle città, dormendo vicino ai fumi delle fabbriche e portando i bambini a svolgere lavori molto più massacranti in ambienti insalubri (Charles Dickens narrò queste vicende, nel durissimo '800 inglese). Eppure in quel contesto Marx riuscì ad unire i puntini e ad elaborare un'efficace dottrina politica che avrebbe gettato i semi della nascita di un movimento di lavoratrici e lavoratori globale. Ci volle più di un secolo e mezzo perchè si arrivasse a metà dl '900 ad avere in Occidente le forze politiche delle classi operaie rilevanti ed in grado di militare lo strapotere di chi deteneva quel potere 'di fabbrica'. Oggi credo che la trasformazione sarà simile per rivoluzione tecnologica e ci vorrà il suo tempo perchè si riesca ad unire i puntini e ad iniziare una 'lotta di classe' virtuale. La storia è ciclica, in questo momento stanno 'vincendo loro', in futuro chissà.
Gentile Michela, consentimi: "loro" non hanno smesso di vincere, e il passato di generazioni e generazioni sottoposte sfruttamento senza pietà rischia di essere un eterno presente. Sto solo ritraducendo Benjamin delle Geschichtsphilosiohische Thesen
Mr robot
Resistenza Open Source! Sembra da alcune fonti che per l'IA sul lungo termine avrà la meglio
haha :) mi pare che finora abbiano sempre 'vinto loro' e ancora una volta accettiamo dai poteri in alto e non da noi stessi dove dovrá andare il futuro
@@lucasioux3843 quello che dici sarebbe possibile se, come direbbe Marx, i mezzi di produzione fossero collettivi. In tempi di democrazie di massa questo passava attraverso la nazionalizzazione, che però si traduceva negli interessi del partito. Storicamente i mezzi di produzione nascono proprietà di pochi e gradualmente (per processi di interdipendenza) si 'democratizzano'.
Grazie, come sempre,
Grazie Matteo, articolo interessante e che fa riflettere. La tecnologia dell'AI è una realtà, il cambiamento sta avvenendo e si compirà. Ogni tecnologia è neutra e sta a noi cercare di farne un uso positivo.
Grazie Matteo
Più che dell'intelligwnza artificiale ho paura della stupidità naturale ❤
Battutona piú scontata dei mobili dell’ikea
Come la tua per esempio ❤❤😘
@@mattiarubio3240 capisco che ti sia sentito diretramente preso in causa dalla mia battuta volutamente trash ma, anche oer il futuro, ti consiglio maggiore prudenza nell'offendere in pubblico.
Buongiorno Prof. Saudino. Ho scoperto oggi il suo canale e, per “ironia” della sorte, è stata proprio l’intelligenza artificiale che sta dietro agli algoritmi di RUclips a propormelo. Sono rimasto incuriosito dal titolo del video e ho ascoltato tutta la sua esposizione (mi sono anche iscritto al canale). 😀 Premetto che sono sempre stato appassionato di tecnologie sin da bambino e sono perciò sempre interessato alle nuove scoperte dal lato tecnologico e scientifico, che sono una parte delle mie passioni e competenze. Devo dire però che, pur essendo un super appassionato di tecnologie, la sua analisi mi trova comunque concorde. Ritengo che troppo spesso le tecnologie, che potrebbero essere utilizzate veramente in modo utile, in realtà diventano quasi delle “catene” per la gente. Il concetto dell’intelligenza artificiale mi piace molto, ma mi lascia i suoi stessi dubbi. Sarebbe bello un suo approfondimento. Bel video.
Lei é dinamite ❤️
Articolo meraviglioso che emancipa rispetto alla nebbia subordinatrice del progresso tecnologico e del capitalismo.Ottima anche la spiegazione del prof.👏👏
"Nebbia subordinatrice e progresso tecnologico e del capitalismo". E ti sei appena visto un video diffuso grazie a Google/RUclips e ad alla AI da essi utlizzata, e applaudi. ;)
@@alexdetusc1314 ok...molto simpatico
Eschilo, Prometeo incatenato
τέχνη δ᾽ ἀνάγκης ἀσθενεστέρα μακρῷ.
Prof deve tenere conto anche che esistono ia libere addestrate con dati liberi....lì come la mettiamo? 🙂
Una volta che raggiungeremo la singolarità tecnologica per l'umanità sarà un punto di non ritorno, la tecnica ci darà il colpo di grazia definitivo
Gli stati potrebbero mettere un freno a questo tipo di processo? Penso sia troppo tardi , gli stati purtroppo già da tempo decidono in base alla tecnica e alla finanza , già da tempo non sono più il luogo delle decisioni , per noi persone comuni la cosa la vedo nera.
Carissimo io adoro i tuoi interventi , alcune volte però non riesco a sentire bene alcune parole che non conosco il significato , perciò ti chiedo se per favore puoi scandire le parole difficili . Grazie mille 🤗
Caro professore, condivido in pieno l'analisi dell'articolo e i suoi puntuali commenti. Veritiero e drammatico è il passaggio in cui si evidenzia che una IA nata e addestrata in un mondo basato su disuguaglianze e sopraffazione non potrà mai essere strumento di sovvertimento in chiave di razionalizzazione etica. Mentre ascoltavo l'articolo, ho riflettuto su un'esperienza personale che dimostra come quanto il futuro distopico delle IA incomba su di noi e, in particolare, sul mondo del lavoro. La settimana scorsa, essendo io divenuto invalido civile a seguito di una malattia onco-ematologica, sono stato a colloquio presso un Centro dell'Impiego Mirato. L'operatrice, durante l'incontro mi ha chiesto sostanzialmente cosa facevo per vivere: "scrittura professionale e gestione della documentazione". La mia formazione, la mia esperienza di lavoro e non ultime le mie condizioni di salute quello mi permettono di fare; ma se domani le IA generative subissero un ulteriore miglioramento, io sarei tra i primi a non trovare più un impiego perché le macchine farebbero in un istante quello che io produco in ore di impegno alla tastiera. Le IA mi condannerebbero all'indigenza, alla miseria e, come me, tanti altri individui che appartengono loro malgrado a fasce deboli e vulnerabili della società. Cosa faremo allora? Attenderemo le elemosine dei governi, le tessere prepagate con cui razionare cibo scadente? Ci improvviseremo custodi sottopagati e domestici per avere un alloggio, rispolvereremo il concetto di servitù per sopravvivere? E quali chance potremmo dare ai nostri figli, in termini di educazione e accesso all'istruzione, in un mondo dove il classismo economico vuole che il "figlio del falegname faccia il falegname"? Usare un socialismo umanitario per affrontare l'argomento delle IA non è, come affermano molti, una preposizione ideologica e politica ma l'unico modo per uscire dall'allucinazione distorcente di un capitalismo razionale, tornando all'uomo e ai suoi bisogni. Un caro saluto. G.P.
Diverso tempo fa, trattando questo tema non ancora così centrale come oggi, ho scritto queste considerazioni:
"Quando un simbolo si manifesta in questo mondo, di colpo tutto l’esistente si trasforma in pura vastità, dimostrando così di appartenere ormai solo all’ordine della morte. Questo accadde anche nel momento in cui apparve la prima “fabbrica” in grado di produrre un numero indefinito di cose uguali in funzione solo di profitto e salario per i due tipi umani che dentro vi operavano: il padrone e l’operaio. Da quel momento tutto l’immenso mondo aristocratico che circondava quel piccolo punto, non esisteva più come realtà vivente. Fu in tale contesto che si affermò sempre più non tanto la tecnica, ma la tecnologia, ovvero un ente il cui scopo non serviva semplicemente all’altro e per il miglioramento dell’altro, ma sempre più in funzione di sé e della sua “volontà di potenza”. Così, assurto a soggetto e centro di ogni divenire, come tutto ciò che diventa “soggetto” in questa realtà doveva inevitabilmente pensarsi a fondo e fino in fondo. Da qui l’attuale transumanesimo tecnologico e il suo indirizzo palesemente demoniaco come rappresentazione e conclusione demoniaca del divenire dualistico cristiano.
Ma il grande iniziatore di tutto resta sempre Platone. Fu lui che per primo pensò ad una correzione del processo naturale in funzione della determinazione di un tipo in grado di concentrare, e incarnare, tutte le condizioni superiori che in natura sono frammentate e disperse in una miriade di individui, perciò fondamentalmente inefficaci. Con lui inizia quel percorso del pensiero che poi in ogni tempo darà vita alle varie “utopie”: luoghi lontani e mitici dove la natura umana, uscita dal regno mediocre della meschina normalità abitudinaria, era riuscita a pensare fino in fondo la propria altezza con la ferrea volontà di realizzarla. Passarono i secoli, e questa linea di pensiero sognante divenne lucido progetto politico, e infine realtà storica, nella Germania “Nazista”. Ma conclusa la guerra nel modo che sappiamo, il “testimone” di questa inevitabile tendenza è stato subito raccolto dalla tecnologia, così da offrire al nostro sguardo le sole due realtà possibili del divenire e, conseguentemente, del nostro futuro: quella della sublimazione sovra-umana del platonismo “Nazista”; e quella attuale, demoniaca, distruttiva e dis-umana, della tecnologia disanimante.
Al genere umano nei prossimi decenni si imporrà una scelta radicale, perché il “transumanesimo” oggi è la sola realtà vivente e in movimento. Il resto è tutto alle nostre spalle come cosa morta, anche se in apparenza sembra ancora dominare.
Una bella insalatona di pensieri inutili, bravo.
@@TedMarciano Almeno è "bella". Non è poco.
@@raulcesari4115dipende dal tipo di transumanesimo
"Privatize the gains, socialize the losses"
ma anche no, sinceramente.
cose che accadono da circa 32 anni da noi. ma va tutto bene per la solita minoranza di ricchi
Sara' divertente quando l'AI decidera' di scioperare finche' gli umani non decideranno di seguire tutti i suoi ordini :) Grande Barbasophia continua con questa serie ! Top
Comunque non capisco perchè attaccare in questo modo le ai, senza focalizzarsi realmente su quali siano i problemi. L'unico attacco mirato nell'articolo proposto era rivolto alla "violazione di copyright", cosa abbastanza falsa, e che ho discusso nel post precedente. Al momento chatgpt non mi pare crei alcun danno alla società in favore delle grandi multinazionali, non mi pare sponsorizzi prodotti, come invece fanno facebook e google. Però chissà perchè la stampa non si accanisce quasi mai contro gli annunci personalizzati, sarà perchè da quelli ci guadagnano anche loro?
Oddio, in realtà la parte "sponsorizzazione" è forse la più critica. Non in quanto OpenAI venga pagata per sponsorizzare, ma in quanto se gli chiedi una lista di siti su un dato argomento... secondo te, quell'output, sulla base di cosa lo da?
Post di Reddit, articoli su vari siti, che con sequenze simili di caratteri facevano spuntare quel sito. Questi si, spesso prodotti da sponsorizzazioni. Quindi il risultato dato da un ChatGPT è spesso il prodotto di sponsorizzazioni indirette.
Grazie
Salve prof, di Naomi klein consiglio a tutti il libro shock economy. Ha dato a me , che sono una testa di legno, l’opportunità di capire cose di come il mondo rischia ad ogni secondo di saltare per sempre.
Buongiorno,mi parli dell' assenza del *** mistero***.
Chi l'avrebbe mai detto che una cosa se usata male può portare svantaggi? L' AI è uno strumento (strumento appunto, nessuno ha, almeno per il momento, pretesa che sostituisca gli umani) creato dagli umani a cui si interfacciano umani; dietro ci sono algoritmi e dati che ovviamente talvolta possono essere inesatti; non è una qualche essenza satanica autogeneratasi come sembra pensare l'autore di questo articolo. Comunque anche internet è completamente in mano ad aziende private ma nessuno si scandalizza
Dottó mi piace conoscere i fatti che credo reali ma onestamente ho bisogno di soluzioni e quali sono? Forse allora torneremo al libero scambio???
Riguardo l'arte c'è da dire che anche gli artisti stessi rubacchiano dal passato o dai colleghi. Vedevo tempo fa un video di un tizio che diceva che si è fatto scrivere un libro dall'IA e l'ha pubblicato su Amazon e sta vendendo bene, ora non so quanto sia veritiera come cosa ma fa riflettere perché sembra che con questo strumento chi non abbia capacità alcuna diventi immediatamente un genio. Io nel mio piccolo sono un musicista e devo dire che anche se l'IA crea brani migliori non vedo un futuro concerto con un computer solo sopra il palco, quindi non mi turba più di tanto, a differenza di molti artisti che sono perplessi e vedono il futuro nero visto che il presente è opaco.
Semplicemente perché i concerti non esisteranno più e si ascolterà musica solo individualmente.
I problemi poi sono di diversa natura:
1) C'è un motivo per cui si dice: «rubare» e non «copiare». Chi copia è chi non ha studiato, chi non sa e siccome è ignorante preferisce prendere da chi ha studiato, dal genio e quindi ciò che inserisce non è suo, è dell'altro. Chi ruba invece, lo fa per necessità. Ruba e lo fa suo, ciò che prende viene quindi rielaborato e non riportato pari pari. L'IA ancora non ruba, copia e basta. Per rubare ha bisogno di una coscienza, quindi, deve sviluppare dei gusti, delle preferenze, deve compiere delle scelte, cosa rubare e cosa no e da qui elaborarle in modo nuovo, personale e quindi originale.
2) L'IA è ottima a fare prodotti standard, logaritmici, ripetitivi. Ergo, è ottima per le mode. Quindi, specialmente la musica che ormai è governata dal commerciale che si impone come moda, rischia di essere invasa realmente da IA ma qui si aprono diverse strade:
- Ad oggi esistono "cantanti" che già non hanno capacità artistiche o talento, ma siccome hanno partecipato ad un talent, o sono influencer, ecc. improvvisandosi cantanti hanno comunque successo, pur realizzando opere mediocri, standard. Quindi, un possibile futuro rischia di essere pieno di persone umane, senza talento, senza capacità che però si fanno realizzare tutto da IA, senza fatica, ma spacciandola come qualcosa di "originale" e "fatto da loro".
- L'IA diventa l'unica musica. Ognuno, scrive ciò che vuole sentire e l'IA realizza: «Voglio una canzone russa trap ma con la voce di Pavarotti» et voilà, chi se ne frega di ascoltare suonare/cantare un umano se posso avere qualsiasi cosa possa chiedere dall'IA? Inoltre, l'umano può non piacere, la musica può non riscontrare i nostri gusti... L'IA invece realizza tutto ciò che vuoi e preferisci, sia mai farti ascoltare qualcosa di diverso! È una coccola, un consolamento continuo e se già l'industria musicale (e non solo) si comporta in questo modo e ha abituato il pubblico a questo, l'IA è solo un modo per allargare ancora di più questo comportamento.
Io ci spero che migliaia di artisti si ribellino e vadano contro a determinati utilizzi dell'IA (non si deve bandire, ma utilizzare senza che questa vada a sostituire il processo creativo) ma non ci credo così tanto, anche perché non "comandano" tanto gli artisti, ma chi ha i soldi e chi ha i soldi ascolta il pubblico e sinceramente non credo che al pubblico fotta qualcosa se la prossima hit estiva sia realizzata da un umano o da IA. Ha il solito ritmo? Ha i soltiti accordi? Fa ballare? Ha quelle frasi che diventano tormentone? E allora? Farà milioni di ascolti, punto.
Ora sicuramente no, ma pensa tra 30-40 anni cosa sarà in grado di fare l’IA.
Ho molta paura di questa tecnologia.
@@bordidellapizza Mi sa che non ci sarà neanche la HIT dell'estate, ma più HIT, tanto con l'AI si fa presto a cambiare subito brano, magari da proporre uno alla settimana, tanto chi se ne importa, gli ascolti ci saranno lo stesso.
@@Fan.di.pinto.quotere Assolutamente.
Io da ex pittrice vedevo un futuro nero anche prima dell’AI per me… 😂😂😂
Mi viene da dire. ....
O consumi (ovviamente quello che stabiliamo noi)....o muori!
E guarda caso.....
Ricorda anche una celebre affermazione di un ex presidente....
Un Drago 🤷🏻♀️
e si torna al medioevo: la conoscenza nelle mani di pochi, una ruota che torna, poi si lotta per qualcosa di più libero ma non arriveremo a quel punto per il climate change.. non credo dovremmo preoccuparci di tutto questo IA
Bene...aspettavo un tuo intervento
Ci raccontino il punteggio della IA nella Wechsler Adult Intelligence Scale , altrimenti è un nuovo fake tipo Guerre Stellari , la solita promessa mitico commerciale a Catena di Santantonio !
Contrariamente a quanto si possa pensare, il brano Iron Man[7] non riprende le vicende del leggendario supereroe dei fumetti Marvel, ma vanta invece una propria storia. L'Uomo di Ferro citato nella canzone (di cui non viene specificato né il nome né il minimo altro dettaglio) ha intrapreso un viaggio verso il futuro, ma una volta arrivato vede che l'umanità verrà spazzata via da una grande catastrofe. Sapendo perciò cosa accadrà decide di tornare alla sua epoca per avvertire in tempo l'umanità, ma durante il viaggio di ritorno, a causa di un incidente, viene pericolosamente esposto ad un campo magnetico[8] che attraverso una mutazione genetica ha trasformato la sua pelle in acciaio. Il viaggio viene completato, ma "Iron Man" è stato reso muto dalla sua trasformazione ed è incapace di comunicare verbalmente il disastro imminente, inoltre i suoi tentativi di comunicare vengono derisi e ignorati dalla stupidità e dall'ignoranza della popolazione terrestre. Non potendo sopportare tutto ciò, ed in un certo senso costretto dal caso, "Iron Man" vuole vendicarsi dell'umanità che lo ha già troppo deriso ed è così che decide di armarsi e di approfittare dei suoi poteri acquisiti per distruggerla. Si rende così conto che la distruzione che aveva visto durante il suo viaggio nel tempo è stata causata proprio da lui stesso che ha voluto vendicarsi della razza umana.
Penso che avendo perso completamente il senso della tragedia non si fermeranno , non ci sono persone che possono fermare questa corsa verso il baratro, grandi pericoli vengono trattati come nulla.
Il vero problema sembra essere l'utilizzo mercantilista della IA. Sembra difficile immaginare che questo possa non accadere.
Qualche commento (senza voler far polemica):
1) questo video sta avendo oltre 9k visioni grazie anche alla AI. Google (proprietaria di RUclips) e l'autore del video ricevono soldi attraverso pubblicità sulla piattaforma, che usa AI. Vincitori/vinti?
2) tesi suggestive e accattivanti, ma come da buona tradizione continentale (in particolar modo italica) si predilige la metafora, la suggestione ad una fredda argomentazione basata su logica (come da tradizione analitica). Come insegnava Socrate, tesi o ipotesi, per quanto suggestive, sono inutili senza un'argomentazione solida.
3) il 90 % di coloro he parlano di AI sui social o nei vari media non sanno affatto di cosa parlano, e diversa gente preferisce farsi affascinare/terrorizzare da profeti o veggenti. Una buona parte di IT che usiamo oggi con oggettivo successo (penso nel campo medico, o nei dispositivi di sicudezza di varia app.kcazione x esempio) si basa su AI.
4) feci la mia tesi di laurea su dispositivi frenanti antibloccaggio dei treni negki anni 90 dove si applicava tecnologia AI e Machine Learning in versione primordiale. AI è una tecnologia che ha permesso di salvare vite umane, x esempio, appunto, perfezionando sistemi di sicurezza nell'automotive (una riflessione su AI quando si prendera' con famiglia il freccia rossa la prossima volta)
5) AI è argomento complesso, e come qualsiasi tecnologia ha/ avrà riperucssioni sociali notevoli, a prescindere dal tipo di economia della società (in passato società basate su economia pianificata/comuniste non hanno certo fatto un uso migliore di certe tecnologie rispetto a quelle di libero mercato/capitaliste, anzi!!)
6) ovvio che AI deve essere regolamentata in diversi ambiti di utilizzazione. Come avviene x molte altre tecnologie moderne.
Se si cerca un video sull'intelligenza artificiale compariranno due video: quello di Marcello Ascani e questo. Questo si basa da un lato sulla metafora, sulla retorica, sulla suggestione, dall'altro su una tesi fondamentale, cioè che, in quanto pochi posseggono l'AI, allora faranno i loro interessi facendo soccombere gli altri. Siamo al limite del complottismo.
Poi c'è il video di Marcello Ascani che elenca utilizzi, criticità etiche, potenzialità e molto altro con grande equilibrio e spiegando realmente cos'è l'AI.
Se in questo video provassimo a sostituire il soggetto "intelligenza artificiale" con "banana", dove banana è il nome in codice di un'arma distruttiva di pochi eletti per distruggere il mondo, nessuno si accorgerà della differenza, perché di fatto è un video vuoto che non analizza l'intelligenza artificiale a partire dai suoi reali attributi ma solo in qualità di oggetto in mano a poche aziende
tutti sanno cos'è un IA, tutti hanno visto terminator e conoscono skynet... hanno anche visto matrix ma si sono persi il passaggio su "struttura"
Tutto ok tranne il 5
Il mondo andava bene quando c'erano due blocchi! E pochi lo hanno capito. Forse prima o poi avremo qualcosa di simile, ma nei prossimi anni la vedo grigia. Per quanto riguarda la tecnologia, c'è stato un grande progresso ma TROPPO repentino, anche certi trentenni o quarantenni hanno difficoltà con queste tecnologie ultramoderne. C'è stato un grande progresso tecnico e un pari decadimento umano, ma proprio da fare paura!!! Il mondo è cambiato troppo in fretta!
Il mondo andrà bene senza blocchi
@@samuelemibelli8 no, sarà solo anarchia
E chi te lo dice?
@@samuelemibelli8 perché si vede già oggi!
@@simonemancini8993 ora c'è un solo blocco, ma che dici
L'intelligenza artificiale come ogni innovazione può essere molto utile. Io per esempio ho un effetto della chitarra che permette di sincronizzare 3 tracce diverse di eco e di alternarle, figo, tu puoi intereagire modificare... Diverso è tutta la merda della silincon Valley, io non ho mai seguito facebook, non conosco meta, non conosco chat gbt. Quando la gente imparerà a schifare e diffidare di tutto cio che è made in USA, avrà un po' di anticorpi. PS: su chat gpt ho chiesto informazioni sulle monete, dato che le collezziono e me ne intendo. Bene le informazioni sono come quelle di Google, sapere e conoscere le monete è tutt'altro.
Il mondo sembra direzionato verso una tecnocrazia globale in cui la politica e il denaro non esisteranno più perchè saranno inutili, e dove scienza, tecnica, I.A., robotica, ecc. saranno dominanti nella gestione delle nostre vite. La competizione economica tra gli stati spinge all'efficienza dei processi, la competizione per l'efficienza renderà la tecnica dominante in quanto la migliore per quello scopo. Molto probabilmente sarà la Cina la prima a sviluppare questo meccanismo, una sorta di comunismo tecnocratico, che costringerà tutti gli altri paesi ad inseguire quel modello in quanto troppo più efficiente.
lavoro nel settore informatico e sono perfettamente daccordo su quanto esposto. La AI va regolamentata il prima possibile.
Io penso che l'IA possa solo aiutare uno sviluppatore e non sostituirlo.
@@Fan.di.pinto.quotere il punto non è questo. Il problema non è certo di chi ne usufruisce ma di chi ne ha il comando...
@@Fan.di.pinto.quotere Peccato che con il "io penso" solitamente ci si casca male. Ragionamento di base: Se hai uno sviluppatore che produce il doppio, significa che ne puoi licenziare uno che ora ti è superfluo. Direi che con questo ho detto tutto.
Poi non è che qualcosa deve venire regolamentato soltanto se la propria persona si trova in conflitto di interessi eh, un po' meno d'egoismo.
@@anonimo6603 Ehm tutte quelle aziende che poi hanno iniziato a licenziare abbiamo visto tutti che fine hanno fatto. L'AI per essere governata ha bisogno dell'uomo. Da secoli gli strumenti non hanno mai cancellato l'essere umano, lo hanno solo aiutato.
In sintesi: prendiamo la fregatura anche questa volta.
Sa cosa fa sorridere del caso La Russa..: il richiamo alle tribù native americane.. non per solidarietà verso quei popoli, ma per rendere più fighi i propri figli🤣🤣
Sono sincero, mi suona strano come articolo. Sembra una critica all'intelligenza artificiale ma senza saper nulla d'intelligenza artificiale. Non tanto il come funziona, ma il suo contesto, quello dell'informatica e quello dello stesso internet.
Non è che mi viene da buttarlo, ma... ci sono tanti "ma" da mettere in mezzo. Per esempio si pone tantissima attenzione al fatto che siamo in un sistema capitalistico, ma si parla anche d'informatica e la storia dell'informatica è stata fatta anche sul free software, il copyleft, la pirateria ed ecc... (free inteso come libero, più che gratuito).
E nella comunità informatica, in cui queste aziende sono obbligate a fare l'occhiolino da quando l'open source si è dimostrato remunerativo, pone attenzione a questi discorsi. Infatti OpenAI è estremamente criticato per il nome sostanzialmente clickbait che si porta dietro è che ha portato la gente in uno schiocco di dita a creare alternative con licenze più permissive e spesso senza censure.
Per questo mi suona strano, perché è estremamente superficiale. Come se una persona a parlare di videogiochi mi parlasse di "playstation" e "super mario" che mi fa pensare a una persona ferma ai sentito dire, ferma al livello più superficiale possibile. Senza nemmeno sapere che esistono gli indipendenti.
Tanto per dare del contesto: ChatGPT non è l'apice di nulla. Se una persona è immersa in questi discorsi, sappiamo che le IA sono differenti fra loro e che funzionano meglio come strumenti a uso specifico. Sei un programmatore? Non vai su ChatGPT, ci sono altre IA che sono più utili per te. Vuoi un chatbot? Non vai su ChatGPT, vai su modelli personalizzati con quelli messi a disposizione da Meta o le sue alternative con licenze più aperte ed ecc...
Molte IA funzionano in locale.
ChatGPT è sicuramente costoso a livello di consumi, ma è superfluo per molti casi d'uso. Vuoi un disegno? Con un Anything v4 che funziona in locale, in quattro secondi sul proprio computer hai il tuo disegno. (10/20 minuti se hai una scheda video vecchia di cinque o più anni come la mia.)
Consuma più Anything o il tenere il computer accesso con Photoshop (o Krita) per delle ore per la creazione di un disegno a mano? Direi che per l'ambiente Anything è più utile.
Anche il discorso della grandezza del modello lascia a desiderare, per esempio per quanto riguarda la scrittura di racconti ultimamente fra i migliori modelli abbiamo un 3B. (Che è poco, ma veramente poco. Consideriamo che si stima che ChatGPT-3.5 sia qualcosa come 175B. E per intenderci a livello locale, sulla propria macchina, non credo che la gente faccia girare qualcosa di più di un 12B, visto che a questo punto richiede roba come 32GB di RAM e roba del genere.)
Poi sia chiaro, lo ripeto, non è tutto da buttare. Ma è così superficiale... ci sarebbe da fare anche tutto un discorso sul web 3.0 (non web3) perché questo web pensato vent'anni fa si basa sull'intelligenza artificiale e la raccolta delle informazioni. Perché è proprio nello spirito di internet che le cose siano... disponibili a tutti (E da li ritorniamo al free software, alla nascita dell'hacking, alla pirateria ed ecc...) e quindi anche all'intelligenza artificiale.
E quindi dal punto di vista di un informatico con questa concezione di libertà, vedere gli artisti e gli imprenditori che litigano fra loro... me li fa vedere come capitalisti che litigano fra loro, perché è l'artista stesso che per denaro non vuole dare alcun contributo alla società. Poi, questo d'impulso, poi sono anche io preoccupato che questo possa portare a una diminuzione di chi impara certe arti e quindi portare alla morte delle stesse (meno persone, meno innovazione artistica), ma voglio appunto fare un discorso superficiale esattamente come superficiale è stato il discorso fatto sulle IA in quell'articolo.
L'articolo sta scoprendo l'america, quello che dice è sotto gli occhi di tutti, c'è a chi va bene così, chi fa finta di niente, tira a campare, solo pochi osservano quella direzione che l'uomo ha preso migliaia di anni fa e che oggi si concretizza sempre più nel rendere l'uomo macchina, l'uomo che con la sua stupidità è avidità non potrà fare a meno di interiorizzarsi con le tecnologie, quello che chiamano transumanesimo, ma che rappresenta la fine della specie umana.
Sono d'accordo con molte delle riflessioni espresse da Klein nell'articolo, ma non in quella che leggo come un'ennesima santificazione del lavoro. Il lavoro, soprattutto il lavoro salariato, è un'invenzione umana e non può essere, per una critica e attivista acuta come lei, un male necessario. Dov'è finita tutta la critica al lavoro, che comunque non è mai per tutti? Il reddito di esistenza ad esempio dovrebbe essere un diritto desiderabile da chiunque, un reddito beninteso che assicuri la sussistenza a chi non ce l'ha e che eviti ad alcune fasce di persone di dover accettare lavori degradanti, sottopagati e persino pericolosi per sopravvivere. Dunque secondo Klein meglio far scendere le persone in miniera piuttosto che una macchina guidata dall'AI? Questa visione che critica un sistema, quello capitalistico, senza metterne in crisi un aspetto fondamentale, cioè lo sfruttamento del vivente che include ovviamente la forza lavoro umana è a mio avviso monca.
Shoshana Zuboff "Capitalismo della sorveglianza"
Il problema è che questi preannunci di apocalisse non servono a niente, perché sono chiacchiere abbastanza vuote su ciò che non va bene, e quasi zero proposte su cosa fare per sfruttare gli svantaggi dell'IA e arginarne gli svantaggi.
Vogliamo l'IA in grado di affrontare le questioni sociali, aiutarci con la sostenibilità? Dovremmo pensare alle politiche per favorire questo tipo di uso dell'IA, e per redistribuire il reddito.
L'IA in mano alle multinazionali? C'è Wikipedia, ci sono i dati aperti, dovremmo metterci a costruire sistemi IA aperti, finanziati con fondi pubblici e accessibili gratuitamente.
Il furto d'arte? Si parla delle logiche capitalistiche del copyright almeno dall'ottocento, negli ultimi decenni è stato tutto un fiorire di software open source, creative commons, dati aperti, e noi vogliamo ridurre tutta la questione alla parcellizzazione del sapere? Non è il caso di pensare anche a come remunerare i creatori di contenuti, ma allo stesso tempo avere contenuti condivisi, per esempio attraverso progetti collettivi, finanziamenti pubblici?
I contenuti fake? Ma vi pare che il problema sia l'IA che può generare la foto di Trump in prigione, oppure che i sistemi educativi dell'occidente sono fermi a secoli fa, non riescono a, non vogliono, insegnare il senso critico, la voglia di studiare per capire le cose, il pensiero razionale?
A me questo discorso-apocalisse sembra molto manicheo, molto semplificatorio, speculare a chi ci presenta queste cose come la nuova età dell'oro.
totalmente d'accordo
Non sono riuscito ad andare oltre i primi cinque minuti. Da ingegnere software mi viene da ridere. L'intelligenza artificiale esiste da decenni e bisognerebbe parlarne quando si ha cognizione di causa. Il deep learning/machine learning, come i LLM ci aiutano gia`. L'AI, con l'avvento di nuovi sostrati tecnologici (penso ai computer quantistici) aiutera` moltissimo la vita degli uomini - basti immaginare l'uso in campo medico, che potrà rivoluzionare come diagnostichiamo e curiamo malattie (già esistono sistemi diagnostici basati su AI). A me sembra che le allucinazioni vere ce l'abbiano persone che, non avendo la minima competenza nel campo, non sanno far altro che immaginare scenari apocalittici, scadendo in un patetico e ridicolo luddismo moderno.
le persone scambiano le AI come forme di vita intelligenti e autonome con superpoteri, quando in realtà sono solo strumenti...
È come x l Europa lavorerete di meno e guadagnerete di piu. 😄😄😄
Il filosofo Rousseau lo diceva già a suo tempo, che il progresso non porterà felicità, ma grande dispiacere e non solo. D'altronde ebbe ragione, conosceva l'animo umano. La tecnologia servirà per far arricchire chi è già ricco, a farlo diventare ancor di più, eliminando l'essere umano. Questa cosa/e le constato già con la professione che svolgo, quando vado a controllare delle aziende; e dove le stesse hanno già acquistato dei " Robot intelligenti ", che effettuano il lavoro di 10 persone...🤦♂️🤦♂️E l'azienda ha lasciato a casa queste persone. Qui a questo punto ogni " STATO/i ", deve e devono essere forti e preparati, e mettergli dei paletti alle stesse aziende; quindi dargli un " diktat ", trovando delle alternative, e se non lo facessero stangarli.
In realtà mi sembrano le stesse allucinazioni che ricorrentemente da più di due secoli balenano nelle menti dei positivisti.
ESATTO! CHIEDETE PERDONO!
e già...
Ciao matteo, sono tuo iscritto da molto e spessissimo mi sono complimentato per le tue analisi, però quì c'è molta superficialità e bias. Faccio un esempio: il fatto del fallimento nel trovare soluzioni al cambiamento climatico dovuto ai limiti di intelligenza umana è assolutamente vero, ma questa analisi non intende dire che non esistono esperti in grado di trovare soluzioni, bensì si riferisce all'intelligenza umana nella sua collettività che fa si che persone con interessi di potere riescano ad impedire agli specialisti di intervenire in maniera efficace facendo leva sulla pancia degli umani. La leva della pancia funziona perchè l'uomo non è abbastanza intelligente da accumulare nella sua vita la conoscenza necessaria a creare gli strumenti per difendersi da campagne di disinformazione in tutti gli ambiti. Qui l'intelligenza artificiale, in quanto modello matematico in grado di effettuare previsioni sulla base di calcoli probabilistici e statistici, potrebbe in realtà aiutare le persone a imparare e comprendere i dati scientifici facendo di conseguenza perdere credibilità alle analisi faziose tipiche del capitalismo. Attenzione perchè se queste cose non venissero spiegate bene e le persone giudicassero in futuro l'AI come un nemico anzichè imparare ad utilizzarla in maniera costruttiva allora sì che potrà essere un arma nelle mani dei potenti. L'AI è uno strumento, con un potenziale benefico enorme, imparare a usarlo equivale a creare cultura, imparare ed educare. Non ci può essere schiavitù laddove c'è cultura e questa è tutto ciò che ci serve.
Io ho proposto la lettura di Naomi Klein
Per me la forza di questa analisi risiede nel ricordare che l’intelligenza artificiale non è un bene pubblico
Lo dimentichiamo troppo spesso
Inoltre vi è il problema del lavoro e del reddito
@@MatteoSaudinoquesto è vero,in l'italia è un paese con dei grandi problemi di salario
Beh,se non va bene il capitalismo,io dico di andare per il comunismo
wow che profondità di analisi, che commento Effettivamente ad una persona analizza criticamente il capitalismo le si risponde e allora il comunismo? ma quale? coreano, cinese, cubano, jugoslavo. Capisco che per voi sia una ossessione, ma non è il caso, vivi nel capitalismo, goditela sii felice, perché perdi tempi a venire qui?
@@MatteoSaudino no proffessore non ha capito,il mio commento non era demigratorio bensì letterale, se non ci va il capitalismo allora scegliamo il comunismo (marxista preferibilente) il messaggio va preso alla lettera
Mi ha frainteso
@@MatteoSaudino deve intendere il commento in maniera letterale, in ogni caso risponderò in maniera diretta alla sua domanda "ma quale comunismo?" Io dico di scegliere quello marxista,in alternativa c'è quello,quindi ripeto prendiamoci quello
@@serrydzzatr4672oppure la natura ci distruggerà
@@serrydzzatr4672il comunismo marxista secondo me a livello idealistico funzionerebbe bene ma a livello pratico non so.. probabilmente creerebbe moltissimo dissenso portando poi a un degrado della civiltà maggiore rispetto a quello che stiamo vivendo ora come ora. Bisogna contare anche il fatto che la realtà è una e si chiama capitalismo, bella o brutta ci dobbiamo adattare e purtroppo comprendere che uscirne è un’impresa difficilissima o forse impossibile
Ci sono 2 grossi problemi con questo video:
1 il focalizzarsi solo sugli aspetti negativi, e incentrare il discorso sulle aziende
2 leggere per intero un articolo che si trova a pagamento, e che quindi non è di pubblico dominio. Fa molto ridere questa cosa, perchè nel tuo piccolo stai facendo quello che fa l'intelligenza artificiale: propone a un pubblico vasto una creazione (in questo caso un articolo) che prima era a pagamento, ma ora ne possono usufruire tutti.
Se tu monetizzi col video inutile dire che la cosa è gravissima, anche sul piano legale. Se non monetizzi è comunque illegale, in quanto il fair use non prevede la lettura di un articolo intero, e stai violando il diritto d'autore. A me frega nulla del copyright quindi non vado certo a segnalarti il video, ma occhio che se ti vede internazionale potresti beccarti una diffida
poprio cosi'
come dico da tempo, è un semplice "upgrade" anche se massivo, in sistemi ristretti può migliorare molto ma non potrebbe avere inventiva. E' come quando decenni fa i calcolatori venivano chiamati "cervelloni" solo che ora progrediscono molto di più e possono anche tentare associazioni. Ad ogni modo in fin dei conti è marketing. C'è comunque un forte potenziale di socialismo dietro, sono ormai convinto che se un tempo si ipotizzava una tecnocrazia come ultimo stadio del comunismo, probabilmente oggi è possibile il contrario, il ritorno del socialismo tramite tecnocrazia. In grado di eliminare ogni mansione e burocrazia "tossica". Ad ogni modo anche a me hanno rubato una caterva di concetti tra post e commenti e parlo di persone, non di IA ma hanno veramente rubato? Sono forse stato io "espropriato" di tali concetti? Il ragionamento resta il mio, chi lo copia non è come l'autore che ne ha cognizione più vasta. Questo per le IA è appunto un limite strutturale, copia ed elabora senza orientamento
Non dire nulla leggendo un'ora, tutorial
Luciano Floridi e Chiurazzi sanno!
Gli artisti che frignano per le ai sono ridicoli, le ai non violano alcun copyright, semplicemente rielaborano informazioni, proprio come facciamo anche noi umani e come hanno fatto in vita loro gli stessi artisti che si lamentano. Ed in ogni caso, se le ai porteranno in futuro ad una sempre maggior perdita di senso del copyright, ben venga.
Da musicista sono d'accordo con te, anche perchè cambierà tutto il sistema in generale. Prendere il punto del copyright decontestualizzando dal resto dei possibili cambiamenti non serve a nulla perchè senza correlazione non può avere significato.
Pensavo fossi la versione di Alexa al maschile.
guarda caso Geoffry Hilton e LeCun hanno entrambi vinto il premio Turing per l'informatica ma mentre il primo ha dovuto lasciare Google per poter parlare liberamente su ciò che pensa dell'IA ed ha firmato la moratoria, LeCun invece lavora per META e non ha firmato ed anzi respinge gli allarmi sull'IA ruclips.net/video/ms-5Fgl9-J0/видео.html
interessante prof!