Molto molto interessante lo scambio di idee! Ero molto curiosa di sapere cose ne pensavate, sopratutto perché in italiano sembra ancora piú complicato dallo spagnolo per esempio, anche se per il resto da noi ci chiediamo le stesse cose, piú in lá della grammatica propria delle lingue. Un abbraccio
Eh sì, in italiano la questione è molto complessa. Ci sono alcune idee, ma come vedi non funzionano molto. Dal mio punto di vista, comunque, la cosa più importante è l'intenzione. Si può essere offensivi anche con il linguaggio inclusivo, se uno vuole. E viceversa ovviamente. Grazie per il tuo commento!
A proposito del saluto verso un gruppo di persone non, o poco, conosciute, cosa mi stupisce nei vostri discorsi è che suona solo "io" la sento così. Ma, per carità, un saluto è destinato alle persone per una calda accoglienza... Non : eccoci sono io qui ! Avete fortuna di trovarmi...o qualcosa del genere. A mio parere sono loro, il loro sentimento di essere veramente riconosciuto, desiderato, che conta... No ? Non è quello quello lo scopo di un saluto? ... Salutarsi. Auguri a voi per la seguita.... 😊
Una bella discussione! Essendo inglese non abbiamo questi problemi con il maschile e il femminile. Sono curioso… con le altre lingue romantiche c’è la stessa discussione? Grazie per questi diretti, devo concentrarmi tantissimo per capire la fila del discorso e sono sempre stimolanti.
Ciao! Con l'inglese in effetti è più semplice, ma in realtà anche lì alcuni hanno iniziato a usare il they/them inclusivo per evitare di dire he/him/she/her. Non so se la gente lo usi comunemente, ma di certo a livello grammaticale non crea troppi problemi come le soluzioni italiane. Altre lingue stanno provando soluzioni differenti, ma il discorso è sempre lo stesso: imporre un cambiamento non funziona mai. Servono decenni perché entri nell'uso normale. Piano piano... Grazie a te per seguirci!
Parlando di Elsa Morante, Natalia Ginzburg dice in un’intervista: “Io la considero uno dei grandi scrittori del nostro secolo. Uno dei grandi scrittori - lei voleva che si dicesse scrittore, non scrittrice. E aveva ragione in qualche modo, perché uno quando scrive scavalca il proprio sesso, cioè lo conserva ma lo scavalca, e difficile spiegare. Essere una donna per uno scrittore è come per Svevo essere triestino, cioè è nelle radici del suo scrivere, ma è anche qualcosa che viene oltrepassato.”
è vero! usando "scrittrice" avrebbe portato troppa enfasi sul fatto di essere donna, sviando anche dal messaggio che voleva lanciare. Bellissimo il paragone con Svevo! Oltrepassarsi dovrebbe essere l'obiettivo di tutti!
Ay Dios mío. Creí que estas pendejadas solo estaban entrando ridículamente y lamentablemente en el idioma castellano. ¿Hablan de inclusividad? Il linguaggio "inclusivo" è fortemente escludente . È una realtà.
Ciao a voi. Perché vuoi mettere tutto insieme? La questione non è negare la realtà biologica nella sua diversità per carità. Guarda. Ci sono nomi neutri. Niente di nuovo. Calma, tutto va bene da tempo, genitori hanno da prevedere in anticipo tra i 3 nomi uno neutro... Non ci sarà neanche un problema su a documenti. La questione di genere è solo un problema di funzione sociale senza alcuna necessaria distinzione oggettiva tra le persone. Che ti importa che sia uomo o donna se il lavoro è ben compiuto! Con la generazione z diminuisce l'importanza del lavoro. Primo passo, cambiamo neutro, tutti o solo, i mistieri. 🎉
ho ascoltato fino a "ciao a tutti e tutte". Grazie, basta per me. Se sono esclusa del "tutti" allora me sento esclusa per essere donna.
Molto molto interessante lo scambio di idee! Ero molto curiosa di sapere cose ne pensavate, sopratutto perché in italiano sembra ancora piú complicato dallo spagnolo per esempio, anche se per il resto da noi ci chiediamo le stesse cose, piú in lá della grammatica propria delle lingue. Un abbraccio
Eh sì, in italiano la questione è molto complessa. Ci sono alcune idee, ma come vedi non funzionano molto. Dal mio punto di vista, comunque, la cosa più importante è l'intenzione. Si può essere offensivi anche con il linguaggio inclusivo, se uno vuole. E viceversa ovviamente. Grazie per il tuo commento!
A proposito del saluto verso un gruppo di persone non, o poco, conosciute, cosa mi stupisce nei vostri discorsi è che suona solo "io" la sento così. Ma, per carità, un saluto è destinato alle persone per una calda accoglienza...
Non : eccoci sono io qui ! Avete fortuna di trovarmi...o qualcosa del genere. A mio parere sono loro, il loro sentimento di essere veramente riconosciuto, desiderato, che conta... No ? Non è quello quello lo scopo di un saluto? ... Salutarsi.
Auguri a voi per la seguita.... 😊
Una bella discussione! Essendo inglese non abbiamo questi problemi con il maschile e il femminile. Sono curioso… con le altre lingue romantiche c’è la stessa discussione?
Grazie per questi diretti, devo concentrarmi tantissimo per capire la fila del discorso e sono sempre stimolanti.
Ciao! Con l'inglese in effetti è più semplice, ma in realtà anche lì alcuni hanno iniziato a usare il they/them inclusivo per evitare di dire he/him/she/her. Non so se la gente lo usi comunemente, ma di certo a livello grammaticale non crea troppi problemi come le soluzioni italiane. Altre lingue stanno provando soluzioni differenti, ma il discorso è sempre lo stesso: imporre un cambiamento non funziona mai. Servono decenni perché entri nell'uso normale. Piano piano... Grazie a te per seguirci!
Parlando di Elsa Morante, Natalia Ginzburg dice in un’intervista: “Io la considero uno dei grandi scrittori del nostro secolo. Uno dei grandi scrittori - lei voleva che si dicesse scrittore, non scrittrice. E aveva ragione in qualche modo, perché uno quando scrive scavalca il proprio sesso, cioè lo conserva ma lo scavalca, e difficile spiegare. Essere una donna per uno scrittore è come per Svevo essere triestino, cioè è nelle radici del suo scrivere, ma è anche qualcosa che viene oltrepassato.”
è vero! usando "scrittrice" avrebbe portato troppa enfasi sul fatto di essere donna, sviando anche dal messaggio che voleva lanciare. Bellissimo il paragone con Svevo! Oltrepassarsi dovrebbe essere l'obiettivo di tutti!
L* biond* è proprio un* bell* gnocc*, detto in maniera inclusiva.
Ay Dios mío. Creí que estas pendejadas solo estaban entrando ridículamente y lamentablemente en el idioma castellano. ¿Hablan de inclusividad? Il linguaggio "inclusivo" è fortemente escludente . È una realtà.
Ciao a voi. Perché vuoi mettere tutto insieme? La questione non è negare la realtà biologica nella sua diversità per carità. Guarda. Ci sono nomi neutri. Niente di nuovo. Calma, tutto va bene da tempo, genitori hanno da prevedere in anticipo tra i 3 nomi uno neutro... Non ci sarà neanche un problema su a documenti. La questione di genere è solo un problema di funzione sociale senza alcuna necessaria distinzione oggettiva tra le persone. Che ti importa che sia uomo o donna se il lavoro è ben compiuto! Con la generazione z diminuisce l'importanza del lavoro. Primo passo, cambiamo neutro, tutti o solo, i mistieri. 🎉