"chi scopre il modo di diventare miliardario non viene a dirvelo" Adesso tutto si spiega, studente universitario milionario che si finge il volto di breaking italy
La questione di Glassdoor secondo me non è affatto una questione di un punto di equilibrio. In un rapporto di lavoro c'è un impiegante ed un impiegato, e solo il secondo è soggetto alle regole interne, all'ambiente, al rapporto con i colleghi, al rapporto il con il management, eccetera. Tutte queste cose agiscono sulla qualità della vita dell'impiegato, in modo spesso anche grave. È quindi importante che le aziende non siano una "scatola chiusa" in cui ciò che succede dentro rimane dentro con il risultato di permettere all'azienda di poter proiettare verso l'esterno una certa immagine (cosa su cui molte aziende investono molto, non verso la clientela, ma verso la potenziale forza lavoro) e poi all'interno rimanere tossiche e vessatorie per i dipendenti. I "diritti dei lavoratori" sono definiti a livello troppo generico, ed anche quando formalmente rispettati non identificano un buon posto di lavoro da un pessimo posto di lavoro. Glassdoor ha cercato di fare un business per andare a prendere questa zona grigia che è, in effetti, totalmente a discrezione e sotto il controllo delle aziende, e che non dovrebbe esserlo. Chi entra in una nuova azienda sta facendo infatti una scelta complessa, magari non per la vita, ma certamente per un certo tempo, e che avrà certamente strascichi (positivi o negativi che siano) dopo che sarà finita. L'ambiente di lavoro è sano? È ben organizzato? La gerarchia è vessatoria? C'è possibilità di crescita professionale? C'è possibilità di carriera? L'azienda investe in formazione? È rispettosa dell'equilibrio lavoro/vita privata del lavoratore? Sono domande importantissime, che il lavoratore ha DIRITTO di sapere, e per cui non esiste alcun sistema per avere risposte se non ciò che è presentato dall'azienda stessa, che è come chiedere all'oste se il suo vino è buono. Quindi, sembra palese, che Glassdoor offra un servizio importantissimo, che non dovrebbe, a mio giudizio, essere nemmeno sotto il controllo di una compagnia privata. È probabilmente la risposta sbagliata alla domanda giusta, ma almeno è una risposta per cui nessuno ha mai fatto niente. Probabilmente sarebbe più corretto un costante sistema di monitoraggio dei luoghi di lavoro basato sui feedback dei dipendenti, ovviamente completamente al di fuori del controllo dei datori di lavoro, perché sarebbe folle dare spago a chi ha il potere di impiccarti. È un problema che nessuno si è mai posto, è un problema da porsi, Glassdoor ha provato a fornire una soluzione. Magari la soluzione è migliorabile, magari no, ma rimane il fatto che non ci sia un punto di equilibrio: leggere ciò che si può trovare su Glassdoor dovrebbe essere un diritto inalienabile del lavoratore.
Si... ma anche no. Non sono molto ferrato in materia ma, che io sappia, a me come dipendente è fatto divieto di sparlare della mia azienda all'esterno altrimenti sono, teoricamente, perseguibile. Che poi nelle chiacchere "da bar" sui capi se ne dicano di ogni e nessuno mi abbia mai denunciato ciò non toglie che la legge ci sia. Nel mio caso, ad esempio, io sono un tecnico che lavora ogni giorno a contatto con i clienti recandomi nelle loro aziende e quindi virtualmente non direttamente controllabile dalla mia azienda. Prova ad immaginare se io, per qualche motivo, comiciassi a sparlare della mia azienda dai miei clienti. Potenzialmente, se ho un minimo di dialettica ed avessi una "faccia credibile", creerei un danno di immagine all'azienda, e quindi un danno economico, che magari a me mi fa felice ma magari ai miei 9 colleghi, che magari in azienda si trovano bene, potrebbe fare un po' girare le scatole (estremizzando moltissimo: cattiva reputazione dell'azienda = meno clienti = chiusura = no busta paga). E quindi: - caso 1: voglio dire al mondo che in azienda mi maltrattano ed ho ragione? Invece che sparlare ai quattro venti vado dai sindacati, esistono per quello! Se ho ragione all'azienda gli rompono le scatole a go-go, mi faccio pagare i 5 mesi di arretrati che mi dovevano (esempio tratto da quanto capitato ad un mio parente autotrasportatore un paio d'anni fa). Personalmente poi, probabilmente, comicerei a cercare un altro lavoro perchè arrivato a questi livelli troverei difficile lavorare giorno per giorno gomito a gomito con persone che odio senza che mi venga l'ulcera. Ma questa è una mia opinione. - caso 2: sono "normalmente" scontento dell'ambiente lavorativo? Rugno a casa o con i miei amici di quanto sia un rompi il mio capo. Legalmente magari non dovrei ma sono miei amici, con chi dovrei sfogarmi? E poi al massimo, se anche mi beccano, si fa una baruffa in ufficio e bon. - caso 3: e se invece fossi un piantagrane? Vado a lagnarmi con i clienti? Comincio a scrivere sui social? Faccio articoli sui giornali? Tutto questo crea un danno alla ditta, ritieni sbagliato che io sia contestabile, o nel caso perseguibile, perchè nessuno sa chi sono? E se io sono "fatto a modo mio" e cio' che ho detto a mezzo mondo erano mezze verità, valutazioni opinabili, o persino balle? Ritieni che la ditta non abbia diritto di denunciarmi? Solo che, per denunciarmi, deve almeno sapere chi sono. O no? E' giusto che io possa dire qualunque cosa, vera o falsa che sia, senza che nessuno possa venirmi a dire "ma che cavolo stai dicendo" semplicemente perchè io sono un fantasma? Non è che invece, in quanto facente parte di uno stato di diritto, io abbia la pregevolissima possibilità di dire (salvo, lo ammetto, alcune restrizioni per esempio su tematiche nazi-fasciste) praticamente ciò che voglio senza che nessuno possa virtualmente impedirmelo ma assumendomi pur sempre la responsabilità di ciò che dico? Buona giornata Æ
@@user-uv2zm4lq2z è un ragionamento ovvio ma parti dal presupposto sbagliato: non si tratta di "sparlare" dell'azienda. Certo, può capitare sporadicamente il dipendente incattivito che per motivi personali pianti grane, ma non è questo il punto né il caso del discorso. Si tratta di avere un modo per monitorare come funziona un'azienda in modo che chi detiene una posizione di forza non sia legittimato ad usarla contro i suoi dipendenti, e, molto più in generale, si tratta di capire se l'azienda in questione offre ciò che il potenziale dipendente cerca, che è qualcosa che va moltissimo oltre il "lavorare", specialmente per molte mansioni ad alta specializzazione. Motivo per cui un servono a niente i sindacati né sfogarsi con gli amici: una azienda non è perseguibile se non ti manda ai convegni o non ha un management che ti permetta di realizzare obiettivi chiari, o ti faccia perdere 20 ore settimanali in meeting inutili. Sono cose tanto essenziali per la qualità della vita e per la crescita professionale quando sono ininfluenti dal punto di vista dei "diritti". C'è infine una questione di contesto, che per come la vedo io è assolutamente generalizzabile, ma giusto per chiarirla, Glassdoor si è espansa negli anni con molti servizi (anche per le aziende, non solo per dipendenti ed ex dipendenti), ma nasce in America con in testa il settore dell'IT, che è un settore ad altissima specializzazione e ad altissima mobilità, in cui molti professionisti possono tranquillamente cambiare azienda perché questa ha in pentola un progetto interessante, o perché in un certo posto significa fare esperienza con certi strumenti tecnologici. La scelta corretta di questi aspetti e quindi della giusta azienda, in questo lavoro, che peraltro mi riguarda direttamente, fa la differenza sul medio periodo tra un mediocre informatico parcheggiato per anni su un progetto vecchio quanto lui ed un professionista ricercatissimo. Perdi tre o quattro anni in una azienda che non avanza ed in cui non cresci, sei fondamentalmente fottuto, sarà difficilissimo impossibile colmare il gap ed ottenere il lavoro che vuoi. Diventa quindi ESSENZIALE un servizio come Glassdoor, perché è l'unico modo per sapere cosa succede dentro un'azienda e quindi capire se è il posto giusto per te o meno. Poi ovviamente tutto questo discorso nel mio settore ha un moltiplicatore x1000, ma è facilmente generalizzabile sicuramente a gran parte dei lavori ad alta conoscenza, ed anche a buona parte di tutti gli altri. Non stiamo parlando di un servizio di pettegolezzi, non frega a nessuno se il tuo capo ti sta antipatico, stiamo parlando di un servizio che renda trasparenti i meccanismi interni delle realtà aziendali, ed è un meccanismo di tutela che dovrebbe essere essenziale.
@@user-uv2zm4lq2z e, aggiungo, giusto per essere precisi, che stiamo parlando di contesti lavorativi in cui il salario non è il vero motore del lavoro. Una buona azienda è una azienda che oltre a darti un salario commisurato al valore che porti in azienda (che ovviamente è molto più del salario, altrimenti l'azienda fallirebbe) investe su di te e sulla tua crescita, in modo che tu possa portare sempre più valore. Un dipendente non è una marionetta da usare per svolgere una mansione: è un investimento che va fatto rendere al meglio. Allo stesso modo, per un dipendente un'azienda è altrettanto un investimento: vi dedicherà il suo tempo, le sue prospettive di carriera e vi sacrificherà la propria libertà decisionale, quindi anche lui deve essere nelle condizioni di valorizzarsi. In molti lavori lavorare per il solo salario è a tutti gli effetti una perdita di tempo, tempo perso prima del prossimo lavoro: per poter dire di averlo investito, il tempo, serve molto di più.
@@artemis83 vedila dall'altra parte. Se, come sottindendi, si parla di aziende per cui avere le menti migliori è la base per ottenere un vantaggio sulla concorrenza al fine di ottenere prodotti migliori per poter primeggiare nel mercato diventa importante avere una buona facciata come datore di lavoro. Tanto che, come tu dici, investono per averla. Se quindi dico, anche pubblicamente, "il mio capo mi sta antipatico" è un'opinione, non credo mi sia contestabile alcunchè ne credo possa essere denunciato (almeno in Italia e, credo, nemmeno in Nuova Zelanda. In Cina effettivamente si ma parto dal presupposto che non sia questo il caso). Potrà anche essere un danno di immagine per l'azienda ma se la tiene. Se affermo "solo i raccomandati partecipano a corsi di aggiornamento" invece è misurabile e, se falso, contestabile in quanto starei creando un danno ingiustamente Per avere un giudizio personale meno filosofico è più nel merito del caso specifico bisognerebbe conoscere nel dettaglio i commenti in questione che io non sono riuscito a trovare Considerato pero che già ora sul sito di Glassdor nella presentazione di Zuro appare un'allert bello rosso con scritto "questa azienda sta facendo causa a 6 recensioni" (e questo è un bel danno se Zuru sta cercando dipendenti) mi aspetto che, se un domani Zuru dovesse perdere la causa, sul sito di Glassdor apparirà un dolcissimo pop-up lampeggiante a colori sgargianti tutto in maiscolo con scritto "Zuru ha fatto causa a 6 recensioni... ED HA PERSO" Ora, od a Zuru la dirigenza è composta da dei "pollastri" (e quindi "è giusto" che ne abbiano un danno), oppure ciò che è stato scritto è effettivamente, almeno secondo la legge NeoZelandese, denunciabile. E se è denunciabile è giusto che Glassdor sia tenuta a dire chi siano i responsabili. Buona giornata Æ
@@user-uv2zm4lq2z perdonami, ma non stiamo parlando di una situazione abusabile. Chi detiene il potere non ha bisogno di essere tutelato, per definizione. Una azienda da fondi, ha avvocati, ha marketing, ha tutto quello che le serve per crearsi l'immagine che vuole e per difenderla. Al contrario il dipendente non ha un cazzo: ha il suo salario, ha gli obblighi contrattuali da rispettare, la propria carriera da salvaguardare, e basta. Qualsiasi rapporto possibile tra una azienda ed un dipendente vede necessariamente la prima che abusa ed il secondo che è abusato. Perché la prima ha potere e strumenti per fare cio che vuole, mentre il secondo ha solo da perdere. Se l'azienda ha un danno di immagine perché i suoi dipendenti lavorano male, se lo tiene o fa in modo di diventare un posto migliore in cui lavorare. Altrimenti si crea una situazione di forzata omertà. Glassdoor non è né il primo ne l'unico modo per sapere come sono le aziende interne. Esistono report annuali da parte di diverse organizzazioni indipendenti sulla qualità del lavoro nelle maggiori compagnie mondiali, ovviamente raccolti da feedback protetti dall'anonimato. E puntualmente esistono numerose aziende che si pettinano tanto verso il mercato del lavoro ma si dimostrano puntualmente pessimi luoghi in cui lavorare. Facciamo i nomi, tanto non è roba che mi invento ma roba che riporto: Activision-Blizzard, Square-Enix, Uber, Sky, Tesla. Sono tutte compagnie che compaiono regolarmente agli ultimi posti per qualità della vita del dipendente, per svariate ragioni. Alcune di essere hanno anche fatto emergere casi legali di abuso veri e propri, come Uber o Activision-Blizzard, ed è piuttosto ovvio di come questi siano la punta di un iceberg. Ripeto, quando un dipendente sceglie un azienda ha il completo diritto ad essere informato da fonti indipendenti e non corporative di questi aspetti, perché mentre alla azienda non cambia niente, il dipendente si gioca moltissimo. Non c'è nessun bisogno di tutelare chi detiene il potere economico e coercitivo, e quindi non c'è alcun bisogno di tutelare le compagnie. Se lasciano i dipendenti insoddisfatti e questi si lamentano, è giusto che ne vengano danneggiati. Anche questa è concorrenza, anche questo è capitalismo. Se i dipendenti sono un investimento, va da sé che se gli investimenti vanno male è colpa di chi investe.
Il problema delle recensioni dei posti di lavoro è lo stesso delle recensioni su ogni altra cosa: - Dipendente licenziato o dimissionario che ne parla male a ragione perchè è un posto di merda/tossico/pagato male per quello che chiedono - Hater prezzolato che fa bei soldi parlando male dell'azienda perchè è pagato dalla concorrenza - Dipendente interno che ne parla bene perchè deve tenere il posto - Proprietario che deve portare il grano e per il quale la reputazione è tutto, quindi farà di tutto per cancellare ciò che di negativo si dice dell'azienda, sia questo vero o meno. Non se ne esce e mai se ne potrà uscire.
Abito in Macedonia e conosco bene la situazione attuale dei negoziati UE. Una precisazione é dovuta: l'inserimento dei Bulgari in costituzione non è una giusta richiesta di tutela dei diritti umani di una minoranza. La legislazione Macedone è già assolutamente in linea con le tutele dei diritti umani dei paesi UE (tutela anche noi 64 italiani presenti in Macedonia eheh) e tutela quindi i 3500 bulgari presenti nel paese al contrario della Bulgaria che ha 16! sentenze della corte dei diritti umani dell'UE che la condannano per il fatto di non riconoscere la minoranza macedone (si parla di 20'000 persone minimo) nel suo territorio. La richiesta della Bulgaria è di essere inserita nella parte della costituzione che parla dei popoli fondatori della "Repubblica della Macedonia del Nord". Oltre a questo c'è un protocollo negoziale bilaterale molto sbilanciato verso le pretese bulgare di revisione di tutti i personaggi storici macedoni e di tutta la storia precedente al 1945 per considerarla solo storia bulgara. È come se all'Italia si dicesse che tutto quello che é successo prima dell'unità d'Italia non è proprio patrimonio nazionale ma è italiano solo quello che è successo dopo il 1861. Questo protocollo é vincolante per il proseguo dei negoziati e la Bulgaria può bloccare in ogni momento i negoziati se non soddisfatta dei risultati, mentre la Macedonia può solo esaudire queste richieste se non vuole rimanere bloccata nei negoziati per altri 20 anni. Nel protocollo è indicato anche una parte sulla "persecuzione dell'incitamento all'odio" in cui ad esempio verrà perseguito chiunque farà riferimento all'occupazione bulgara della seconda guerra mondiale che era uno stato fascista alleato con la Germania nazista.
Grazie mille per le precisazioni! Pensi che si riesca a trovare un compromesso o comunque una versione che possa essere accettata da entrambe le parti?
@@MatteoBucci95 ormai il dado è tratto. il compromesso é già stato fatto con la proposta francese che ha tolto il veto bulgaro ma ha di fatto inserito per la prima volta questioni bilateri nei negoziati all'adesione UE. Ora si è creato un precedente per cui un paese membro può condizionare l'intero processo di adesione inserendo questioni identitarie e territoriali bloccando capitoli se non soddisfatti e senza troppe conseguenze se non tentativi di moral suasion degli altri stati. Ci sarà da ridere quando toccherà all'Ucraina-Moldavia e Ungheria, Polonia, Romania e Bulgaria vorranno regolare conti vecchi di 80 anni
"È come se all'Italia si dicesse che tutto quello che é successo prima dell'unità d'Italia non è proprio patrimonio nazionale ma è italiano solo quello che è successo dopo il 1861" non credo sia esattamente corretto, in quanto il punto conteso e' il revisionismo storico nella quale fatti successi in territorio bulgaro/macedone sono appropriati all'altra nazione. Non credo si voglia pretendere che prima della creazione della Macedonia tutto quello successo su quei territori sia parte della storia bulgara, pero' stranamente alcune atrocita' commesse da macedoni nella vecchia bulgaria vengono attribuite ai bulgari, ed eroi della storia bulgara vengono improvvisamente rivisti come macedoni.
@@Kris96431 Alcuni personaggi storici sicuramente sono importanti per tutti e due i popoli ed è giusto che vengano "condivisi".. Cirillo e Metodio, Sveti Naum, Re Samuel ed altri personaggi vissuti nel medioevo sono patrimonio comune ed è giusto festeggiarli insieme. Ma il tentativo della Bulgaria è far passare il messaggio che tutto ciò che è successo prima del 1945 è storia bulgara e la macedonia non esisteva come popolo. in questo modo ad esempio si vuole far passare che l'occupazione Bulgara nella seconda guerra mondiale non è una occupazione ma una "liberazione del popolo bulgaro dai Serbi", peccato che li vivevano macedoni che non volevano essere liberati dai bulgari e hanno combattuto per questo. Dire "occupazione fascita Bulgara" sarà un incitamento all'odio verso la bulgaria ed è una mostruosità perchè si sta dicendo solo la verita: i bulgari erano occupanti e fascisti, come lo erano gli italiani in albania e l'italia non pretende in nessun modo di perseguire chi dice questo.
Sostanzialmente parliamo della soita questione, vecchia di centinaia di anni ed ogni volta frittamista con accezioni e protagonisti leggermente diversi, che "balkans being balkans". Il cercare di arrogarsi la paternità di personaggi del passato e varie vicende storiche basandosi su fonti scarse, spesso inesistenti o puramente leggendarie, o a volte addirittura del tutto inventate, è una pratica squisitamente balcanica (non che altrove qualcuno ogni tanto non ci provi, ma nei balcani è la regola) e riguarda letteralmente qualsiasi personaggio storico dal periodo tardoantico fino a Tesla, a volte con punte di storiografia che supera punte spaziali come i tentativi, sia bulgari che yugoslavi, di arrogarsi i natali di alessandro magno, che è una cosa palesemente senza senso. Vedo che nonostante i tempi cambino questo bisogno spasmodico di "crearsi una Storia", di quelle con la S maiuscola che contano, e quindi un'identità, da parte degli stati balcanici, non viene meno. Fa onestamente sorridere leggere un italiano, calato nel contesto macedone in quanto residente lì, citare Cirillo, Metodio e Naum di Ocrida, come una problema tra macedonia e bulgaria, quando in realtà, nonostante le fonti, come dire, "un po' sportive", un po' tutta la storiografia moderna non ha problemi a riconoscere oltre che ellenofoni anche etnicamente greci. Che poi tra l'altro furono evangelizzatori di popolazioni slave che NON SONO direttamente imparentate con le popolazione odierne, per un complesso sistema di specchi e leve migratorie e demografiche su cui non mi dilungherò ma che essenzialmente si sintetizzano, ancora una volta, in "balkans being balkans". Però vabbè, d'altro canto finché per loro rimane una questione tanto importante, chi siamo noi per giudicarli? Del resto noi italiani parliamo dallo scranno di un popolo la cui storia è estremamente ben definita e documentata, e per me non è un problema entrare in un archivio e trovare gli atti notarili delle vigne vendute dai miei antenati per linea maschile nel 1250 (non è un eufemismo), ed è un lusso che sono sicuro nessuno in quell'area d'europa possa permettersi.
Io trovo disarmante e PERICOLOSO il precedente formatosi con l'ultimo argomento: le recensioni. Al di là di chi vota a caso, quelle persone hanno lavorato li dentro e se si son trovati male è giusto che possano esprimerlo anche autotutelandosi, ovvero facendolo anonimamente. In un certo senso loro hanno "usufruito del servizio" "lavoro" e lo hanno recensito; da questo a dire che l'acquirente che si è trovato male col mio prodotto mi sta diffamando il passo è breve, concettualmente. Lo trovo inconcepibile. Il problema è l'attendibilità del sito di recensioni. Spero solo che, impossibilitati su questo punto dal punto di vista aziendale, tengano riservati i nominativi o li diano ad un ente terzo i per occuparsi di verificare la veridicità delle recensioni e in tal caso, tenendo l'anonimato, far cadere le accuse.
Glassdoor dovrebbe organizzarsi come SIgnal. Gli chiedi chi ha lasciato la recensione, ti rispondono "non lo so". Gli ingiungi di consegnarti tutti i dati che hanno a riguardo, e ti danno la data. Vai dentro a perquisire tutto, ti fanno entrare tranquilli e hanno davvero solo la data.
Continuo a leggere di persone che ottengono entrate a più cifre negli investimenti ogni mese, anche in questi giorni folli nel mercato, qualche indicazione su come fare progressi sostanziali nelle entrate? Gradirei. Il costo della vita in questo momento sta diventando davvero alto. Ho davvero bisogno di buoni modi per aumentare le mie finanze
Sono d'accordo con te e credo che il segreto della stabilità finanziaria sia avere le giuste idee di investimento in modo da poter guadagnare di più Non so chi è d'accordo con me, ma raccomando immobili o criptovalute e azioni come alcuni di quei buoni investimenti che si possono rendere
Crypto sta portando una rivoluzione diversa nell'economia globale. Le persone che sono investitori ottimisti vincono costantemente... Gli altri staranno semplicemente seduti a guardare!
Non faccio trading davvero, investo solo con un professionista assegnato da una società di criptovalute che commercia per persone e guadagna profitti su base settimanale per me e puoi investire il tuo capitale e ottenere rendimenti settimanali (ROI) senza costi aggiuntivi allegati
@@josephineemile9672 Oh, anche tu la conosci????, non è la prima volta che mi imbatto in questo nome. La mia collega dice davvero cose positive su di lei, che la sua strategia di trading è eccellente. E ha molta esperienza
Glassdoor francamente lo trovo un servizio utilissimo e molto ben fatto. Questa tesi dell'ipotetico "sciame di haters" che mira a rovinare la reputazione della tale azienda francamente mi sembra molto poco probabile come anche il fatto che a lasciare le recensioni negative siano solo dipendenti frustrati senza motivo anche perchè possiedono un database vastissimo e di conseguenza se a livello statistico le recensioni negative sono più di quelle positive evidentemente un motivo ci sarà
In merito alle recensioni : quando cercavo lavoro ho ricevuta un'offerta relativa al pagamento di qualcosa come due euro per ogni recensione lasciata sulle principali piattaforme. Da pazzi
Ma Amazon è la prima che lascia recensioni false. Ci sono persone in Amazon che hanno come ruolo quello di lasciare recensioni positive sui prodotti che loro devono spingere... Per la questione Zuru su Glassdoor... già il fatto che ha bisogno denunciare per diffamazione dei dipendenti che hanno lasciato delle libere recensioni anonime, la dice lunga su come sia l'azienda
Come si fa a dire che Amazon lotta contro le fake reviews? Bastano 2 minuti sul sito per capire quanto non sia vero. Prodotti con review falsificate che sono anche prodotti consigliati da Amazon.
Credo che i dipendenti spesso siano in posizione di svantaggio. La perdita dell’anonimato è un’altro buco nei loro diritti. Che le recensioni siano false lo dicono ovviamente i padroni. E Se fossero vere? Chi se la sente di farsi un processo con una multinazionale? Ritiri la recensione, ti scusi e ti mangi la bile di nuovo. Siamo sempre qui a difendere chi non ha bisogno di essere difeso.
Bè, ma non può esserci un processo se la recensione negativa si basa su fatti oggettivi o comunque è espressa in toni normali. La differenza sta proprio qui: a me è capitato spesso di sentire dipendenti incazzati esprimere opinioni veramente molto forti sui propri datori di lavoro...arrivando anche ad insinuare irregolarità passibili di denuncia....se è comprensibile lo sfogo del momento (anche se rischioso, se giunge alle orecchie sbagliate) è altrettanto vero che quegli stessi dipendenti, chiamati a fare ufficialmente quelle accuse, sarebbero i primi a fare un passo indietro. Se invece le prove le hai e gli eventi che vivi sono oggettivamente irregolari, allora non stai diffamando niente e nessuno. E questa, per me, si chiama responsabilità....che sul web è un concetto dimenticato da decenni
@@matteosalvestrini3553 Si in parte sono d'accordo ma se le recensioni non fossero anonime nessun ex dipendente si azzarderebbe mai a esporre nessun tipo di critica in quanto, poi si ritroverebbe in una situazione di difficoltà per la ricerca di un secondo impiego nel medesimo settore. Ti faccio un esempio se decido di lasciare un aziende per X motivo e lo vado a dire in giro con tanto di nome e cognome mio, da un lato mi espongo alla denuncia della mia vecchia azienda che sarà disposta a fare di tutto spendendo soldi in avvocati pur che questa cosa non emerga, sopratutto se è un azienda quotata in borsa, o se questa mia critica può più o meno influenzare le vendite dei prodotti o servizi della mia ex azienda. Dall'altro lato non sono così sicuro che quando vado a ripropormi sul mercato del lavoro un azienda concorrente sia disposta a assumere una persone che ha già fatto emergere criticità id un altra aziende dello stesso settore. E' molto probabile che la persona che decide di denunciare una ex azienda con tanto di nome e cognome non troverà più lavoro nello stesso settore sopratutto se le critiche che muove alla sua ex azienda sono reali ma non dimostrabili. Ti ricorderei che in questo ambito sono molto più frequenti le situazioni da zona grigia che quelle in qui è tutto bianco o tutto nero, cioè situazioni in qui non si fa una denuncia su un sito ma situazioni chiare e lampanti di abuso in qui ci si rivolge ai sindacati o alle forze dell'ordine. E sì le aziende devono accettare il fatto che i dipendenti possano parlare anche anonimamente, d'altro canto anche chi va a leggere queste recensioni deve dargli il peso che meritano, e sapere in anticipo che in mezzo ci saranno critiche basate su fatti reali e altre sono critiche frutto di interpretazioni personali, mentre altre ancora possono essere critiche false. E' difficile distinguerle tra di loro, e per questo sono critiche che valgono quello che valgono. Si alle aziende non farà piacere, ma va benissimo così o inevitabilmente determinate dinamiche lavorative tossiche non emergerebbero mai. Quello che conta non è la critica anonima, ma l'importanza che tu azienda gli dai, se hai la coscienza tranquilla non fai di tutto per tappare la bocca a ex dipendenti che ti criticano, se invece hai cose da nascondere hai tutto il tuo interesse a cercare di usare avvocati ben pagati per far sparire 6 recensioni negative da un sito.
@@flowz100 parto dal presupposto che una recensione su un'azienda ha poco senso, secondo me, ma comunque ammesso e non concesso questo, se si esprime un'opinione nei limiti della forma e della correttezza, anche se questa fosse negativa, rimane un'opinione assolutamente non contestabile e attaccabile. Poi sulla difficoltà nel trovare lavoro nello stesso ambito, non so... può essere come no: un competitor che sente di poter offrire a quel lavoratore scontento delle condizioni migliori nello stesso ambito, secondo me, potrebbe vedere l'assunzione dello stesso come motivo di pubblicità positiva e/o come occasione per migliorare la propria azienda. Tutto è possibile. Il mio ragionamento per sommi capi verte sul fatto che deve finire questa tendenza di internet a essere una zona libera dove chiunque può dire o fare ciò che vuole senza filtro e senza prendersi la responsabilità del proprio operato
Alessa'... Ho retto un anno con Gimme5, in un anno gli investimenti sono calati del 20%, anche trattandosi di investimenti a lungo termine un 20% di perdite (tradotti in 40 euro dato che ne avevo investiti 200 in questo periodo) è veramente tanto! In più ho anche fatto non poca fatica a ritirarli perché non mi arrivavano mai i TOTP per sms o email quindi non riuscivo a rimborsarmi i rimanenti... A sto punto mi tengo l'inflazione, ci perdo molto di meno.
purtroppo tutti gli investimenti son crollati con questa situaizone di merda, io ho fatto un -10% con money farm, però se li tieni li fermi tra qualche anno dovrebbero ritornare al valore di prima.. così ci hai solo perso Discorso diverso se per te quei 200 euro messi sono importanti nel senso che non ci arrivi a fine mese
ultimo argomento su glassdoor e zuru incredibilmente interessante. Complimenti! concordo con te: difficile trovare un equilibrio; è evidente che il problema sta nel modo e nella quantità con cui una mente razionale dotata di pensiero critico dovrebbe "affidarsi" alle recensioni. In genere già non è facile dare peso a pareri di persone che conosciamo fisicamente, e che talvolta crediamo di conoscere dal punto di vista della personalità, dell'utilizzo del linguaggio, ecc... direi che tentare di ponderare delle recensioni di sconosciuti sia esponenzialmente più difficile, se non impossibile. Ad ogni modo, alcuni fatti indiscutibilmente oggettivi che possono essere raccontati potranno essere sempre trovati, quindi questo mezzo ha i suoi limiti: se ci si fa influenzare in una recensione per una valutazione su aspetti soggettivi, si cade o si rischia di cadere in errore. Grazie per questo ottimo spunto di riflessione, credo di essere un po' più consapevole su: -come fare le eventuali mie future recensioni; -quanto peso dare sulle recensioni di siti online; -quali problemi si possono creare con le recensioni su internet, anche di grossi siti; -quanti problemi abbia la gente che su facebook si fa pagare due spicci sporchi per diffondere il falso e peggiorare la qualità dei beni e servizi che gli stessi utenti utilizzano per alimentare giri loschi tipo certi gruppi facebook - un cane che insomma si morde la coda;
Togliessero la possibilita di veto che puo fare un singolo paese, prima di aggiungerne altri, ci troveremo che non si potra piu fare nulla perche ci sara sempre qualcuno che si mette di traverso
@@Gothic258 non so, nemmeno alla nato e alle nazioni unite é così, non so, in ogni caso, democraticamente ê comunque dare più potere alle nazioni più popolate, come diversi meccanismi di maggioranza in UE già funzionano. Tanto vale dare il veto secondo questo criterio, o ai fondatori.
Tu dici un gran giorno per l'Unione europea ma in realtà più aumentano i paesi, più l'Europa è debole è bloccata da esigenze e storie differenti. Quelli del gruppo di Visegrad sono sempre i primi quando c'è da ritirare i contributi europei e gli ultimi quando si parla di diritti delle minoranze e ridistribuzione degli immigrati.
Sta storia di spalmare gli immigrati che facciamo sbarcare è peak mentalità italiota. Assieme al nostro paese dobbiamo rovinare culture a mille km di distanza, lmao.
@@lanfrancoadreani9212 Su questo sarei anche d'accordo ma il discorso è un'altro: nessuno li ha obbligati a entrare nella comunità europea però una volta dentro dovete rispettare le regole. Se vi piace stare isolati come il Giappone padronissimi però basta attingere dalle casse della UE. I soldi che drenano sono soprattutto di Germania e Francia ma anche nostri che siamo contributori netti.
@@claudioperra4101 beh dai, il lato positivo è che se andiamo avanti di sto passo fra qualche anno diventeremo pure noi un paese che ottiene più soldi di quelli che dà 👍🏼
@@claudioperra4101 la verità è che i paesi contributori netti come Germania, Francia e Italia, in misura minore, ci guadagnano comunque. Perché il libero scambio di merci e persone consente alle classi dirigenti e imprenditoriali di questi paesi di arricchirsi facendo outsourcing delle loro aziende nei paesi con meno regolamentazioni del lavoro e salari più bassi, e, per chi non fa outsourcing e resta nel proprio paese, di poter assumere dipendenti stranieri affluiti nei paesi più ricchi dell'UE ad un salario minore rispetto a quello di un lavoratore "autoctono" precedente, salario comunque appetibile per il migrante. Quindi si tratta come ad ogni scala ( nazionale, europea, globale), di sfruttamento, in questo caso dei paesi poveri dell'est Europa da parte dei paesi ricchi UE, più occidentali. Di nuovo c'è una socializzazione delle perdite, ovvero il contributo netto che diamo all'ue, ma una privatizzazione dei guadagni, ovvero il profitto che risulta dai fenomeni che ho descritto prima, solo per pochi però, i grandi industriali e imprenditori, a noi poveri della classe subalterna non arriva niente ovviamente. Stessa cosa nei paesi a cui invece arrivano i fondi UE. Molti di questi finiscono come sussidi statali alle grandi imprese e alla classe dominante capitalista, pochi arrivano alle opere pubbliche come le strade. In compenso questi paesi vengono svuotati della loro forza lavoro, perché c'è la fuga dei cervelli e un esodo di persone anche non qualificate alla ricerca di condizioni migliori, e inoltre sono costretti a cedere molti posti chiave delle loro industrie a aziende straniere tedesche, francesi e anche italiane. La stessa cosa accade anche all'Italia, paradossalmente, perché nonostante da una parte rientri come sfruttatore nei meccanismi di prima, dall'altra è nella parte dello sfruttato quando la si relaziona ai paesi più ricchi UE come Francia e Germania (la NOSTRA fuga di cervelli e lavoratori). Stessa cosa accade a livello globale tra mondo occidentale e i paesi del sud del mondo, con meccanismi ancora più spietati e deregolamentati. Semplicemente chiudiamo gli occhi finché stiamo relativamente bene.
@@MrFreezFree Inoltre nei paesi più poveri molte aziende italiane delocalizzano per poter usufruire di manodopera a bassocosto mentre nei paesi a tassazione ridotta (Olanda, Irlanda) spostano le sedi sociali. Due fenomeni che possono avvenire anche con paesi fuori dalla UE però con quelli UE è più comodo.
6:47 ma insomma.... Shy ma perché non menzioni mai i costi di Givme5 ? Perché i costi ci sono e come Non ne vale la pena Costa 1% l' anno che fino a qua ci sta anche Ma si tengono anche il 20% dei profitti (Il che è altissimo 😂) Poi c' è la tassazione che in Italia è il 26% sui profitti C' ha fatto un video completissimo Alessandro di "Io investo"
Fa ridere il fatto che su tutto il capital gain hai una tassa per qualsiasi guadagno, anche 1000€ e può andare oltre il 26%, per le crypto invece solo per la parte di plusvalenza eccedente i circa 51000€ e rimane del 26%.🤣
a proposito di gimme5... nell'arco dell'ultimo anno ho perso una media superiore al 15% sui 3 fondi risparmio che ho scelto (aggressivo, eurobbligazionario, prudente). Se avessi tenuto i soldi fermi in baca avrei perso "soltanto" il valore dell'inflazione. La app è fatta bene, parecchio bene, ma i fondi, purtroppo, sono in caduta e fino ad ora non o visto ancora alcun rimbalzo. Spero nel futuro, intanto invito alla prudenza
Avessi investito in crypto, come molti fanno, avresti perso 2/3 di quello che hai investito. Siamo in una fase dove i mercati sono in crollo costante, magari si potrebbe rendere più chiaro, non c'è nulla di male e, come detto, continuare a risparmiare é la scelta migliore
@@MatteoBucci95 Ma in che modo un'app di risparmio gestito ti è utile in questo momento (o peggio per chi l'ha iniziata a usare qualche anno fa)? Se al momento ti fa solo perdere valore in aggiunta all'inflazione ti conviene davvero tenerli fermi, no? La cosa migliore mi sembra di capire che sarebbe cercare di beccare un buon minimo in questo periodo turbolento e comprare un po' in quel momento, sperando che da lì in poi ci sia una graduale ripresa, sbaglio?
Fidati, tutti hanno e stanno perdendo, finché non si riattiva il mercato. Ma per risparmi a lungo termine non ti interessa, alla fine a meno che non venga un apocalisse, il mercato va sempre più su nell'arco di anni/decenni. A pensarci bene i soldi che metti in momenti come questi sono quelli che poi a distanza di anni ti porteranno maggiori profitti(ma sempre senza esagerare). Basta solo avere pazienza e sperare che l'uomo non si estingua.
Glassdoor in Italia è poco utilizzato, ma io nel mio piccolo ho dato il mio contributo qua e là. Purtroppo quando si parla di recensioni, che sia la pizza, un caricabatteria o un luogo di lavoro, tutto è sempre soggettivo e l'argomento è molto delicato.
Riguardo Glassdoor, almeno qua in UK,a immagino sia uguale anche in altri paesi, quando lasci un'azienda in malo modo, è prassi firmare un accordo in cui sei obbligato a non postare recensioni negativa su Glassdoor. Non è, come si dice nel video, che dipendenti scontenti lasciano ovviamente recensioni negative, è evidente semmai il contrario, che qualle veramente negative non vengono fatte per paura di ritorsioni giudiziarie.
Si potrebbe verificare se una persona ha lavorato in un azienda con il numero del contratto di lavoro o qualcosa del genere ma diventa un archivio di dati sensibili dopo…
Tutti felici per Macedonia, Albania , domani Ucraina e chissà chi altro. Ma nessuno si chiede chi sono queste persone, come la pensano, in quali valori credono, chi manderanno a Bruxelles e cosa voteranno. E se poi ci ritroviamo in minoranza? Se la linea vincente sui diritti civili umani politici diventerà quella dei paesi dell’est, saremo ancora così convinti di aver fatto una bella campagna acquisti?
Fa ridere perché ci sono persone di sinistra al potere in entrambi i due paesi, quindi il progressismo dovrebbe essere di casa (quello dell'Albania, per esempio, lo è molto).
Credo valga la pena di provare a creare un sentimento comunitario unico, che lasci spazio ma vada oltre alle storie nazionali. In Italia é successo, non é stato facile ma storie molto diverse possono coesistere. Che ci siano dei rischi é comunque vero
@@lapatti Forse non sono i valori migliori solo perché sono i nostri, ma dimmi una cosa: sei contenta del fatto che vivendo in un Paese occidentale tu possa scegliere se vuoi uscire con addosso uno scafandro oppure in minigonna e scollata e nel secondo caso (quasi) nessuno ti additerà e (quasi) nessuno ti guarderà male, al massimo ti guarderà con la faccia allupata, e se poi qualcuno ti tocca il culo lo puoi andare a denunciare e ricevere solidarietà da gran parte della società invece di sentirti dire che in fondo te la sei cercata e magari potevi anche andare in giro un po' meno svestita? Forse non saranno i valori migliori perché l'abbiamo deciso noi, ma immagino che molte altre persone nel mondo vorrebbero essere al nostro posto e non essere discriminate, aggredite, emarginate per quello che sono o per quello che (legittimamente secondo noi) fanno, come invece accade a casa loro. Penso che un ragazzo gay russo o ungherese avrebbe preferito nascere in Italia, o in Germania, o in Francia, o in Spagna (senza spingersi ai Paesi nordici). E io sono maschio etero bianco cis privilegiato, quindi quello che meno avrebbe da lamentarsi, ma non per questo sputo sulla civiltà che qualcuno prima di me ha faticosamente conquistato lasciandolo in eredità alle minoranze, ma anche a me. Perché se adesso io posso parlare e dire quello che voglio perché tanto sono nella maggioranza, è comunque merito di qualcuno, perché non è una cosa scontata neanche questa, sono comunque un cittadino qualunque di una fascia sociale non esattamente apicale, quindi ho il dovere anch'io di fare il possibile per difendere queste conquiste, anche quelle che mi riguardano di meno. E questo non significa che da noi si siano risolti tutti i problemi e non ci sia più niente per cui lottare (gli USA ci hanno appena dimostrato che a tornare indietro si fa abbastanza presto), ma che stiamo meno peggio di altri forse sì. (Sempre se non consideri la libertà di espressione all'occidentale un disvalore, nel qual caso boh evidentemente non ne sei mai stata privata e non sai cosa significa non averla)
Mi preoccupa non poco la vicenda di Glassdoor. Sono fermamente convinto che la libertà di opinione debba essere tutelata ad ogni costo. Agire in questo modo crea un precedente per uno squilibrio di potere tra chi ha potenza di fuoco economica, che quindi può dire e fare un po' quello che vuole, e chi non la ha. Glassdoor è un servizio molto utile, perché da qualche vantaggio a chi cerca lavoro ed evita di far perdere tempo e soldi. Magari bisognerebbe migliorare il processo di identificazione per capire se una persona ci ha lavorato o meno in quell'azienda, ma concedere i dati su richiesta è veramente una follia. Una persona si fa un'idea dalla media di molte recensioni. Ci sta che qualcuno abbia avuto esperienze negative, ma se la maggior parte sono positive quelle passano in sordina. E' un po' come se i ristoratori denunciassero chi lascia una recensione negativa al ristorante, come se da una recensione dipendesse tutta la reputazione del ristorante stesso.
Per quanto io sia favorevole alla libertà di espressione, questa non deve diventare diffamazione o ingiuria. Una persona licenziata lascerà molto volentieri una recensione negativa, soprattutto se anonima. Anche se si facesse un sistema con verifica, magari collegato allo stato, in cui è sicuro che è il dipendente lavori o lavorava lì, è ugualmente facile che o il dipendente menta o che il datore di lavoro denunci a caso oppure obbligando a far mettere recensioni positive. Vogliamo che le aziende abbiano delle recensioni? Servono degli enti di terze parti che svolgano la verifica e attestino la veridicità per via dei loro metodi ed immagine.
Compro una lampada antizanzare su Amazon, non prende neanche una zanzara e la restituisco. Pochi giorni dopo mi arriva nella cassetta della posta una lettera dall'azienda che vende la lampada: se ci lasci una recensione, meglio se 5 stelle, ti mandiamo 25€ su PayPal. Io, incuriosito, provo a farlo. Una settimana dopo mi arrivano 25€ su PayPal da una azienda cinese. La cosa più assurda è che il prodotto costava meno di 30€, in pratica si è ripagato da solo. E io non sono popolare su Amazon o sui social, quindi non riesco a immaginare a quante altre persone possa venire proposta questa cosa.
Gimme5 è in perdita da anni, eppure continua a sponsorizzare e regalare 5€, personalmente in 2 anni i piani prudenti sono scesi di più del 20%, NON PROVATELA
Lo stesso discorso dei buoni pasto sta avvenendo con le applicazioni di delivery, tipo glovo, magari in italia essendo relativamente nuove hanno ancora delle commissioni basse, ma in argentina dove io vivo ed esistono queste applicazioni da quasi 10 anni, le commissioni sono tra il 30 ed il 40%, per ogni vendita, tutto sulle spalle dell'esercente (che sono io), ed anche se abbiamo l'opzione di mettere un rincaro sul prodotto, la scelta ovviamente è controproducente perché rischi di diminuire le vendite. Ora fino a un paio d'anni fa sapevo che in italia le commissioni erano attorno il 10%, non so adesso, ma è probabile aumentino.
Bella l’unione europea ma se non si iniziano ad adottare le stesse politiche economiche e fiscali non ha alcun senso. Non è normale che molte aziende italiane vadano a pagare le tasse in Olanda, ad esempio..che unione è? 🤦🏼♂️
Facciamo fatica a metterci d'accordo su questioni molto più semplici figurati su una politica fiscale comune. Le aziende vanno in Olanda perchè l'Olanda non avendo la fame di denaro pubblico che abbiamo noi si può permettere di avere una politica fiscale "aggressiva" proprio per attrarre queste aziende. Lo potremmo fare anche noi, nessuno ce lo vieta, ma noi preferiamo usare i soldi pubblici per altro. La lista mi sembri in grado di fartela da solo.
@@ABM100 dubbio: non è che in Olanda son 4 gatti e quindi le spese dello stato son più basse e quindi se anche chiedono 1/4 del nostro livello di tassazione per loro è già grasso che cola? L'unica è: fai reddito in Italia? Paghi le tasse in Italia! Con Amazon mi pare di aver capito che ci siano riusciti ma non è che ne sia sicuro. Æ
@@user-uv2zm4lq2z il numero assoluto di abitanti è irrilevante. È come usi i soldi pubblici in proporzione. Per loro è un business usare una politica fiscale aggressiva. Noi abbiamo un numero così importante di soggetti da sussidiare (reddito di cittadinanza, aziende pubbliche, pensioni non proporzionate ai contributi versati, ecc ecc ecc..) che non ci permettono di uscire dal livello di tassazione vampiresco in cui siamo. Se avessimo avuto una visione più lungimirante non saremmo in questa palude. Continuare a fare debito per sostenere una società non autosufficiente è stato solo tirare un calcio al barattolo. Spostare il problema alle generazioni successive. Quello che viviamo ora è il risultato di decenni di calci al barattolo ed è quello che vogliono fare lega, fdi and co. adesso Debito, ancora debito alle spalle di chi verrà. Stiamo pagando il debito sottoscritto dai ns padri dagli anni 80 in poi. Il problema è che adesso c'è il rischio che non ce li presti più nessuno quei sokdi. Come in Grecia con la troika. Se per vivere hai bisogno dei soldi dei mercati, devi accettare che i mercati decidano come li spendi quei soldi. Non abbiamo speranza e forse Draghi l'ha capito. Sbatteteci la faccia almeno la smetterete di abbaiare sussidi a destra e a manca e gki italiani capiranno che li avete presi in giro. Speriamo.
@@ABM100 anche questo ci sta. Come ci sta anche che i tanti paradisi fiscali esistenti la giochino sul concetto che se la multinazionale che fattura un botto gli apre un ufficio di facciata nel loro territorio gli entra un tale mare di soldi che il livello di tassazione diventa "irrilevante"
ciao Shy sulla questione Glassdoor ... Come ristoratore posso GARANTIRE giurandolo sul mio onore di persona , che nel corso degli anni lavorando in più locali in 13 nazioni del mondo (3 continenti) spesso si ricevono recensioni FALSE . Non mi riferisco all'opinione se il risotto servito fosse stato buono o no, mi sto riferendo a vere MENZOGNE difficilmente smentibili ma diverse rasentavano la diffamazione tanto che 3 anni or sono solo per fare un'esempio, l'azienda per cui lavoravo ha vinto una causa con un hater facendogli rimuovere più recensioni di account fasulli a lui collegati. (questa è solo una goccia nell'oceano). Per gli utenti sembrano piccolezze ma per noi è la nostra professione con cui viviamo e manteniamo attività e famiglie. Tornando a Glassdoor mi pare abbastanza logico che , a causa di qualsivoglia ragione, succedano le stesse e identiche cose anche lì. Un'azienda che per esempio tratta male i propri collaboratori è destinata a vita grama per la ricerca e la gestione delle risorse umane e , almeno a livello locale, si sputtana in 5 minuti senza bisogno di mettere su siti internet dedicati. Questi sitile cui informazioni non sono verificabili non servono a nessuno e non fanno un buon servizio . Non dovrebbero esistere sebbene l'idea possa nascere da principi teoricamente giusti
Per la questione UE, copio una risposta che ho fatto in precedenza ad un utente qui sotto: La realtà sui compromessi politici e sulle adesioni UE che sicuramente miglioreranno le condizioni di quei paesi, è che sono delle grandi facciate per edulcorare il fenomeno che sta alla base di tutto ciò, ovvero lo sfruttamento e la continua concentrazione delle ricchezze nelle mani delle classi dominanti di ciascun paese, a discapito della classe lavoratrice (sempre transfrontaliera ovviamente). Anche i paesi contributori netti come Germania, Francia e Italia, in misura minore, ci guadagnano comunque. Perché il libero scambio di merci e persone consente alle classi dirigenti e imprenditoriali di questi paesi di arricchirsi facendo outsourcing delle loro aziende nei paesi con meno regolamentazioni del lavoro e salari più bassi, e, per chi non fa outsourcing e resta nel proprio paese, di poter assumere dipendenti stranieri affluiti nei paesi più ricchi dell'UE ad un salario minore rispetto a quello di un lavoratore "autoctono" precedente, salario comunque appetibile per il migrante. Quindi si tratta come ad ogni scala ( nazionale, europea, globale), di sfruttamento, in questo caso dei paesi poveri dell'est Europa da parte dei paesi ricchi UE, più occidentali. Di nuovo c'è una socializzazione delle perdite, ovvero il contributo netto che diamo all'UE in tasse, ma una privatizzazione dei guadagni, ovvero il profitto che risulta dai fenomeni che ho descritto prima, solo per pochi però, per i grandi industriali e imprenditori, a noi poveri della classe subalterna non arriva niente ovviamente. Stessa cosa nei paesi che invece ricevono i fondi UE. Molti di questi finiscono come sussidi statali alle grandi imprese e alla classe dominante capitalista del posto, pochi arrivano alle opere pubbliche come le strade. In compenso questi paesi vengono svuotati della loro forza lavoro, perché c'è la fuga dei cervelli e un esodo di persone anche non qualificate alla ricerca di condizioni migliori, e inoltre sono costretti a cedere molti posti chiave delle loro industrie a aziende straniere tedesche, francesi e anche italiane. La stessa cosa accade anche all'Italia, paradossalmente, perché nonostante da una parte faccia la parte dello sfruttatore secondo i meccanismi di prima, dall'altra è nella parte dello sfruttato quando la si relaziona ai paesi più ricchi UE come Francia e Germania (la NOSTRA fuga di cervelli e lavoratori). Stessa cosa accade a livello globale tra mondo occidentale e i paesi del sud del mondo, con meccanismi ancora più spietati e deregolamentati. Semplicemente chiudiamo gli occhi finché stiamo relativamente bene.
Il problema del sistema di recensioni è che gli umani sono molto più propensi a lamentarsi che a fare complimenti, perciò si crea uno squilibrio tra gli insoddisfatti, che in gran parte lasceranno delle recensioni negative, e i soddisfatti che invece lasceranno buone recensioni in una percentuale relativamente molto più piccola. D'altro canto esiste anche il problema opposto, cioé chi ricorre al ricatto per ottenere buone recensioni... è una questione molto difficile e davvero interessante, da approfondire
si è successo in vari posti dove lavoravo. i "disgruntled employees" spesso lasciano recensioni di merda apposta per vendetta. ma quella è una roba minore. altre recensioni sono fatte dai competitors, ed è successo anche quello. sai cosa penso? che invece che difendere i diritti dei lavoratori in maniera ufficiale, quando ci sono gli organi governativi che ti aiutano (meno in italia mi spiace), la gente preferisca andarsene nel bel mezzo del turno di lavoro e rinunciare a tutte le ore di ferie pagate non godute etc, piuttosto lasciando recensioni negative dal letto in uno stato di benessere e fake holiday. specialmente dopo il covid. sono tempi strani questi. ma non troppo. da poco un mio collega ha letteralmente "rage quitted" perchè l' hanno chiamato skeletor. era colpa sua, ha fatto un monte di casini ma.... ho riso per una settimana per il contesto, però la cosa è molto seria. secondo me il sistema capitalista sta fallendo in molti livelli.
Una soluzione al problema delle recensioni protette dall'anonimato, potrebbe essere quello di prevedere "mediatori" nel caso si voglia lasciare una recensione fortemente negativa. Credo che l'ex impiegato/a abbia il diritto a parlarne male, ma occorrerebbe sapere usare toni che non siano perseguibili penalmente. Sarebbe un costo, ma garantirebbe una certa onestà intellettuali alle recensioni e una protezione aggiuntiva per il recensore stesso
per quanto riguarda la birra è interessante che che alla fine è calato il silenzio..del famoso controllo della asl non si sa più nulla e tarallucci e vino:)
2:16 in realtà qui i Bulgari hanno ragione, i Macedoni sono sempre esistiti in quanto bulgari, e classificati come tali. La regione da loro inabitata, la Banovina del Vardar, fu rinominata Macedonia dal Maresciallo Tito, sia per contrastare le rivendicazioni su quella terra da parte della Bulgaria, sia per poter creare rivendicazioni sulla Macedonia geografia in toto. La lingua Macedone in particolare fa parte di un continuum dialettale insieme al Bulgaro, essendo completamente intellegibili, e potendo essere considerate entrambe dialetti della stessa lingua. Stessa cosa vale per il Serbo-croato, non sono due lingue distinte, sono la stessa esatta lingua.
Non è proprio così, l'"autocoscienza Macedone" é presente ben prima di Tito ed è emersa fortemente nel 1800. Sicuramente l'influenza e il legame con la Bulgaria è forte, ma questo non giustifica il tentativo bulgaro di assimilare i macedoni negando l'esistenza della lingua e dell'etnia macedone. L'autodeterminazione dei popoli è garantita dalla carta universale dei diritti umani dell'ONU e questo deve valere anche per i macedoni.
🇮🇹 Vediamo se c'è qualche albanese o macedone che segue Shy. Se ci siete fatevi sentire! 🇦🇱 Te shohim a ka ndonje shqiptar apo maqedonas qe ndjek Shy. Nëse jeni atje, na tregoni! 🇲🇰 Да видиме дали има некој Албанец или Македонец кој го следи Срамежливиот. Ако сте таму, кажете ни!
Mia morosa è macedone, effettivamente considera la legge un tradimento. Per poi dire che non vuole che la Macedonia entri in Europa perché non se lo merita. È uno strano popolo quello macedone, ma le loro grappe sono buonissime, e Ochrid è figa, ma solo perché ci vedi Struga.
E' solo una questione fiscale e contrattuale. In diverse tipologie di contratti di lavoro l'azienda è tenuta a fornire un servizio mensa ai dipendenti o in alternativa, non avendo la struttura, i buoni pasto appunto. L'azienda li compra, li consegna al dipendente senza inserire il relativo importo in busta paga e li scarica come costo puro. Se fossero in busta paga andrebbero ad aumentare lo stipendio lordo generando ulteriori imposte e contributi per entrambi i soggetti. Rimane il fatto che si potrebbe tranquillamente sopperire alla cosa riconoscendo lo stesso importo in busta paga detassato per entrambi e con l'obbligo per il dipendente di spenderlo come gli attuali buoni (questo è un po' più difficile da sviluppare ma non mi sembra impossibile).
Non so come il circolo dei buoni pasto sia legale: 1 obbligano il dipendente a spendere i propri soldi (DOVUTI) in soli determinati luoghi, impedendone un guadagno effettivo, visto che non possono essere monetizzati. 2 Sono praticamente un'attività di stampa e distribuzione di una moneta alternativa a quella nazionale. 3 Nel caso di scioperi o fallimento dell'agenzia di esmissione ticket sono soldi che non sono goduti dal dipendente.
Premetto che non ne so nulla, ma non sono come un servizio mensa? Sarebbe come dire che la mia azienda mi permette di mangiare in mensa ed io prendo la pasta e la vado a rivendere per "monetizzare". Il punto è che il dipendente mangi, non che faccia soldi, sennò li metterebbero in busta paga. Detto questo, non mi sembra che c'entri nulla con lo "stampare una moneta alternativa". Potrei benissimo dire delle ca**ate sai
Ti rispondo ma non sono un esperto quindi in caso qualcuno risponda eliminerò. I buoni pasto non valgono come moneta essendo nominali e non cedibili, in oltre non fanno parte dello stipendio del dipendente ma di una somma pre accordata per usufruire a un servizio alternativo alla mensa, quindi non vengono calcolati nel tuo stipendio. Anche se non so come funzioni in caso di fallimento dell'azienda essenzialmente sono comodi perché da un lato permetti al datore di lavoro di non avere una mensa e in oltre non sono tassati come lo stipendio quindi al datore costano molto meno.
Non capisco queste tue osservazioni. 1) E' ovvio che se un dipendente viene pagato solo in buoni pasto è una fregatura, ma solitamente sono un di più. Sono spesso dati tipo un buono per giorno lavorativo. E mica il dipendente ne viene danneggiato: è vero che sono usati solo in determinati luoghi, ma i ticket di società decenti sono accettati da tanti esercenti. Pure nei supermercati. 2) In nessun modo può essere considerata una moneta alternativa. Visto che vale solo per determinate tipologie di beni, hanno un costo per chi li riceve, gli esercenti hanno libertà di accettarli o meno, sono nominativi, ecc ecc 3) Vabbè non è che sia una cosa così frequente che l'agenzia di emissione ticket scioperi o fallisca! 😅
In aggiunta ai commenti, i buoni pasto convengono alle aziende. Se l'azienda spende 100 euro in buoni pasto, risparmierà le tasse sugli utili e fornirà un bonus non tassato come invece sono gli stipendi. Ci guadagnano un po' tutti tranne, naturalmente, gli esercenti
Qualche azienda a richiesta del dipendente li converte in stipendio, peccato che per 100€ di buoni pasto (che per l'azienda sono scaricabili al 100%) monetizzati ti diventano meno di 50€. Sono un benefit extra rispetto allo stipendio che, almeno per quanto mi riguarda, trovo davvero comodi, preferisco avere circa 100€ di spesa "gratis" al mese che magari avere 50€ in più sullo stipendio. Se poi a te non interessano puoi sempre non farteli dare e contrattare una RAL più alta.
Onestamente questa cosa della fine dell'anonimato sul web mi fa pensare che ci sia speranza per il futuro ....troppo spesso la totale mancanza di assunzione di responsabilità ha portato le persone a farsi prendere la mano. Se si tornasse ad essere "persone" anche online e non personaggi forse si ridimensionerebbe un minimo tutto il mondo della comunicazione sul web
glassdoor e utile per cercare lavoro (vivo all estero), sopratutto per non trovarsi in lavori di m...da (scusate il francese). ma se perde l anonimato difficilmente sara utilizata, con vittoria delle compagnie che non propongono le migliori situazioni lavorative. ovviamente come in tutti i casi le fake reviews sia negative che positive non aiutano, ma questo e un sito nato per recensire un ambiente di lavoro, non i prodotti che crea l azienda, quindi per gente che ceerca lavoro e non di acquistare i suoi prodotti.
Ormai anche i buoni pasto sono elettronici, il senso è che se il datore di lavoro non ti da una mensa ti indennizza con i buoni pasto, spesso insufficienti a pranzare ovunque li accettino... io preferirei un pasto completo anziché i buoni pasto.
@@giovannisardisco4541 Perché lo chiedi a me? Evidentemente si, se non lo fanno; molti sarebbero più contenti, io preferirei pranzare dignitosamente. Ho visto in giro buoni pasto da 5€, che se ti va bene tramezzino e acqua ti danno.
è buffo infatti , ed è il motivo per cui ho sempre accettato pagamenti elettronici anche per piccole cifre(esclusa american express ovviamente perchè ha commissioni altissime) ma non ho mai accettato buoni pasto che trovo scandalosi (robin hood al contrario diciamo) ps il 90/95% delle transazioni ormai è fatto con mezzi di pagamento tracciabili per cui ... :)
@Neve Per quello che dici tu e anche perché per come funzionano le cose i buoni pasto sono del fatturato in più, che altrimenti l'esercente non farebbe: se io ho un buono pasto e lo voglio spendere se non lo accetti prima o poi andrò a spendere tutti quei buoni pasto in blocco in un altro supermercato/ristorante, mentre per il POS è relativamente indifferente se ti pago in contanti o con carta, tanto sono sempre gli stessi soldi e posso passare da uno strumento all'altro con poco sforzo (un prelievo o un versamento). Per cui immagino che il ragionamento sia: meglio fare 10000€ di fatturato con carte o contanti e 2000€ con buoni pasto, anche al netto di una grossa commissione (sempre se non vado in perdita) che fatturare 10000€ e basta.
@@arzigogolato8944 Vero senz'altro, ma non è la stessa cosa: con la carta o in contanti spendi comunque parte del denaro che hai e che dovresti poter spendere ovunque allo stesso modo, aldilà della comodità e della tracciabilità e aldilà di chi dice che ha il POS rotto, e comunque puoi sempre passare da una forma all'altra facilmente, i buoni pasto invece sono una risorsa che non puoi convertire in denaro e che scade, e che fin da subito non puoi spendere dove vuoi ma solo in alcuni luoghi che scelgono di accettarli; quindi chi sceglie di accettarli è come se vendesse un prodotto in più (infatti offre un servizio in più), e in quel modo sta facendo soldi che non avrebbe fatto altrimenti, perché appunto se non paghi in carta paghi in contanti e viceversa, ma se non ti accettano i buoni pasto e tu li vuoi usare, in quel luogo a pranzare non ci andrai quasi mai e non ci andrà nessuno che ha i buoni pasto, quindi perderanno parte della clientela che avrebbero potuto avere.
Ahime noto molta poca consapevolezza di cosa voglia dire investimento di lungo periodo. Ragazzi, parliamo di lunghezze temporali dell'ordine dei venti- trent'anni e anche oltre, che è ben diverso da vedere i rendimenti in discesa "nell'ultimo uno o due anni". Basta ad andare a vedere le statistiche dell'ultimo secolo per rendersi conto che gli investimenti di lungo periodo (prendiamo ad esempio un index fund come l'S&P 500) sia sempre stato meglio rispetto a tenere i soldi in banca e farseli mangiare dall'inflazione... Consiglio per shy, se trovassi uno sponsor che faccia formazione in tema finanziario (soprattutto finanza personale) sarebbe estremamente utile ed efficace, perché la gente prima ancora a non avere l'abitudine ad risparmiare/investire purtroppo non ha una buona educazione finanziaria
Mi sa che l'Europa ha finito i paesi gay friendly e pro immigrazione di massa, ciccio. Aspettando con ansia l'entrata di 44 milioni di Ucraini con sindrome post traumatica. Come dite voi altri di sinistra: il cambiamento è inevitabile e bisogna accettarlo, accetta quello che l'unione diventerá Bro.
Mi rendo conto di quanto grande debba essere lo sforzo di promuovere un'app di risparmio gestito in questa fase dei mercati. Ma sono davvero contento che qualcuno spinga verso l'informazione finanziaria completamente assente nel nostro paese. Credo che la prima cosa che un investitore/risparmiatore debba sapere è che nessuno ti regala i soldi ed in finanza non esistono "pasti gratis". Maggiore è il rischio maggiori saranno i guadagni (basta guardare Bitcoin). In ogni caso Gimme5 pur non essendo la prima scelta di un investitore con un minimo di preparazione resta un ottimo prodotto per avvicinarsi al risparmio gestito e ad i mercati. Tuttavia ci sono TANTE cose da sapere e chiunque dovrebbe fare un minimo di ricerca Prima di lanciarsi in un qualsiasi investimento, anche se proposto da una persona sicuramente onesta come Alessandro.
L’anonimato ha senso quando devi denunciare la mafia, non quando usi uno strumento con cui puoi potenzialmente danneggiare qualcuno. In questo caso devi assumerti la responsabilità di quello che dici e scrivi. Troppo facile altrimenti vendicarsi e basta.
@@carlocolombo6962 No, non ho detto che è falso sicuro, è una tua storpiatura. Ho detto che l’anonimato ti dà la libertà di dire il falso, perché ti deresponsabilizza da quel che scrivi. Saprai bene anche tu la differenza tra libertà e certezza, no? Poi non vedo che c’entri la “disparità” in questo caso, mica è un processo! Non c’è un contendere con un esito legato a questo strumento, è solo un’azione monodirezionale e non bidirezionale.
Come banalizzi tutto! Ci sono molti paesi europei che hanno grandi differenze etniche, religiose e culturali, sfociate spesso in scontri violenti, imparagonabili con l'omogeneità dell'Italia che è superiore persino a quella della Germania, per non dire della Spagna o addirittura del Regno unito poco unito.
"chi scopre il modo di diventare miliardario non viene a dirvelo"
Adesso tutto si spiega, studente universitario milionario che si finge il volto di breaking italy
eh si,paraculi con una buona idea venduta poi per denaro
Ma come? C'è un tizio su tik tok che fa dei video di pochi secondi che ti insegnano come diventare ricco (ironia)
La questione di Glassdoor secondo me non è affatto una questione di un punto di equilibrio.
In un rapporto di lavoro c'è un impiegante ed un impiegato, e solo il secondo è soggetto alle regole interne, all'ambiente, al rapporto con i colleghi, al rapporto il con il management, eccetera. Tutte queste cose agiscono sulla qualità della vita dell'impiegato, in modo spesso anche grave.
È quindi importante che le aziende non siano una "scatola chiusa" in cui ciò che succede dentro rimane dentro con il risultato di permettere all'azienda di poter proiettare verso l'esterno una certa immagine (cosa su cui molte aziende investono molto, non verso la clientela, ma verso la potenziale forza lavoro) e poi all'interno rimanere tossiche e vessatorie per i dipendenti.
I "diritti dei lavoratori" sono definiti a livello troppo generico, ed anche quando formalmente rispettati non identificano un buon posto di lavoro da un pessimo posto di lavoro.
Glassdoor ha cercato di fare un business per andare a prendere questa zona grigia che è, in effetti, totalmente a discrezione e sotto il controllo delle aziende, e che non dovrebbe esserlo.
Chi entra in una nuova azienda sta facendo infatti una scelta complessa, magari non per la vita, ma certamente per un certo tempo, e che avrà certamente strascichi (positivi o negativi che siano) dopo che sarà finita.
L'ambiente di lavoro è sano? È ben organizzato? La gerarchia è vessatoria? C'è possibilità di crescita professionale? C'è possibilità di carriera? L'azienda investe in formazione? È rispettosa dell'equilibrio lavoro/vita privata del lavoratore? Sono domande importantissime, che il lavoratore ha DIRITTO di sapere, e per cui non esiste alcun sistema per avere risposte se non ciò che è presentato dall'azienda stessa, che è come chiedere all'oste se il suo vino è buono.
Quindi, sembra palese, che Glassdoor offra un servizio importantissimo, che non dovrebbe, a mio giudizio, essere nemmeno sotto il controllo di una compagnia privata.
È probabilmente la risposta sbagliata alla domanda giusta, ma almeno è una risposta per cui nessuno ha mai fatto niente.
Probabilmente sarebbe più corretto un costante sistema di monitoraggio dei luoghi di lavoro basato sui feedback dei dipendenti, ovviamente completamente al di fuori del controllo dei datori di lavoro, perché sarebbe folle dare spago a chi ha il potere di impiccarti.
È un problema che nessuno si è mai posto, è un problema da porsi, Glassdoor ha provato a fornire una soluzione.
Magari la soluzione è migliorabile, magari no, ma rimane il fatto che non ci sia un punto di equilibrio: leggere ciò che si può trovare su Glassdoor dovrebbe essere un diritto inalienabile del lavoratore.
Si... ma anche no.
Non sono molto ferrato in materia ma, che io sappia, a me come dipendente è fatto divieto di sparlare della mia azienda all'esterno altrimenti sono, teoricamente, perseguibile.
Che poi nelle chiacchere "da bar" sui capi se ne dicano di ogni e nessuno mi abbia mai denunciato ciò non toglie che la legge ci sia.
Nel mio caso, ad esempio, io sono un tecnico che lavora ogni giorno a contatto con i clienti recandomi nelle loro aziende e quindi virtualmente non direttamente controllabile dalla mia azienda.
Prova ad immaginare se io, per qualche motivo, comiciassi a sparlare della mia azienda dai miei clienti. Potenzialmente, se ho un minimo di dialettica ed avessi una "faccia credibile", creerei un danno di immagine all'azienda, e quindi un danno economico, che magari a me mi fa felice ma magari ai miei 9 colleghi, che magari in azienda si trovano bene, potrebbe fare un po' girare le scatole (estremizzando moltissimo: cattiva reputazione dell'azienda = meno clienti = chiusura = no busta paga).
E quindi:
- caso 1: voglio dire al mondo che in azienda mi maltrattano ed ho ragione? Invece che sparlare ai quattro venti vado dai sindacati, esistono per quello!
Se ho ragione all'azienda gli rompono le scatole a go-go, mi faccio pagare i 5 mesi di arretrati che mi dovevano (esempio tratto da quanto capitato ad un mio parente autotrasportatore un paio d'anni fa).
Personalmente poi, probabilmente, comicerei a cercare un altro lavoro perchè arrivato a questi livelli troverei difficile lavorare giorno per giorno gomito a gomito con persone che odio senza che mi venga l'ulcera. Ma questa è una mia opinione.
- caso 2: sono "normalmente" scontento dell'ambiente lavorativo? Rugno a casa o con i miei amici di quanto sia un rompi il mio capo. Legalmente magari non dovrei ma sono miei amici, con chi dovrei sfogarmi? E poi al massimo, se anche mi beccano, si fa una baruffa in ufficio e bon.
- caso 3: e se invece fossi un piantagrane? Vado a lagnarmi con i clienti? Comincio a scrivere sui social? Faccio articoli sui giornali? Tutto questo crea un danno alla ditta, ritieni sbagliato che io sia contestabile, o nel caso perseguibile, perchè nessuno sa chi sono?
E se io sono "fatto a modo mio" e cio' che ho detto a mezzo mondo erano mezze verità, valutazioni opinabili, o persino balle?
Ritieni che la ditta non abbia diritto di denunciarmi? Solo che, per denunciarmi, deve almeno sapere chi sono. O no? E' giusto che io possa dire qualunque cosa, vera o falsa che sia, senza che nessuno possa venirmi a dire "ma che cavolo stai dicendo" semplicemente perchè io sono un fantasma?
Non è che invece, in quanto facente parte di uno stato di diritto, io abbia la pregevolissima possibilità di dire (salvo, lo ammetto, alcune restrizioni per esempio su tematiche nazi-fasciste) praticamente ciò che voglio senza che nessuno possa virtualmente impedirmelo ma assumendomi pur sempre la responsabilità di ciò che dico?
Buona giornata Æ
@@user-uv2zm4lq2z è un ragionamento ovvio ma parti dal presupposto sbagliato: non si tratta di "sparlare" dell'azienda.
Certo, può capitare sporadicamente il dipendente incattivito che per motivi personali pianti grane, ma non è questo il punto né il caso del discorso.
Si tratta di avere un modo per monitorare come funziona un'azienda in modo che chi detiene una posizione di forza non sia legittimato ad usarla contro i suoi dipendenti, e, molto più in generale, si tratta di capire se l'azienda in questione offre ciò che il potenziale dipendente cerca, che è qualcosa che va moltissimo oltre il "lavorare", specialmente per molte mansioni ad alta specializzazione.
Motivo per cui un servono a niente i sindacati né sfogarsi con gli amici: una azienda non è perseguibile se non ti manda ai convegni o non ha un management che ti permetta di realizzare obiettivi chiari, o ti faccia perdere 20 ore settimanali in meeting inutili.
Sono cose tanto essenziali per la qualità della vita e per la crescita professionale quando sono ininfluenti dal punto di vista dei "diritti".
C'è infine una questione di contesto, che per come la vedo io è assolutamente generalizzabile, ma giusto per chiarirla, Glassdoor si è espansa negli anni con molti servizi (anche per le aziende, non solo per dipendenti ed ex dipendenti), ma nasce in America con in testa il settore dell'IT, che è un settore ad altissima specializzazione e ad altissima mobilità, in cui molti professionisti possono tranquillamente cambiare azienda perché questa ha in pentola un progetto interessante, o perché in un certo posto significa fare esperienza con certi strumenti tecnologici.
La scelta corretta di questi aspetti e quindi della giusta azienda, in questo lavoro, che peraltro mi riguarda direttamente, fa la differenza sul medio periodo tra un mediocre informatico parcheggiato per anni su un progetto vecchio quanto lui ed un professionista ricercatissimo.
Perdi tre o quattro anni in una azienda che non avanza ed in cui non cresci, sei fondamentalmente fottuto, sarà difficilissimo impossibile colmare il gap ed ottenere il lavoro che vuoi.
Diventa quindi ESSENZIALE un servizio come Glassdoor, perché è l'unico modo per sapere cosa succede dentro un'azienda e quindi capire se è il posto giusto per te o meno.
Poi ovviamente tutto questo discorso nel mio settore ha un moltiplicatore x1000, ma è facilmente generalizzabile sicuramente a gran parte dei lavori ad alta conoscenza, ed anche a buona parte di tutti gli altri.
Non stiamo parlando di un servizio di pettegolezzi, non frega a nessuno se il tuo capo ti sta antipatico, stiamo parlando di un servizio che renda trasparenti i meccanismi interni delle realtà aziendali, ed è un meccanismo di tutela che dovrebbe essere essenziale.
@@user-uv2zm4lq2z e, aggiungo, giusto per essere precisi, che stiamo parlando di contesti lavorativi in cui il salario non è il vero motore del lavoro.
Una buona azienda è una azienda che oltre a darti un salario commisurato al valore che porti in azienda (che ovviamente è molto più del salario, altrimenti l'azienda fallirebbe) investe su di te e sulla tua crescita, in modo che tu possa portare sempre più valore.
Un dipendente non è una marionetta da usare per svolgere una mansione: è un investimento che va fatto rendere al meglio.
Allo stesso modo, per un dipendente un'azienda è altrettanto un investimento: vi dedicherà il suo tempo, le sue prospettive di carriera e vi sacrificherà la propria libertà decisionale, quindi anche lui deve essere nelle condizioni di valorizzarsi.
In molti lavori lavorare per il solo salario è a tutti gli effetti una perdita di tempo, tempo perso prima del prossimo lavoro: per poter dire di averlo investito, il tempo, serve molto di più.
@@artemis83 vedila dall'altra parte. Se, come sottindendi, si parla di aziende per cui avere le menti migliori è la base per ottenere un vantaggio sulla concorrenza al fine di ottenere prodotti migliori per poter primeggiare nel mercato diventa importante avere una buona facciata come datore di lavoro. Tanto che, come tu dici, investono per averla.
Se quindi dico, anche pubblicamente, "il mio capo mi sta antipatico" è un'opinione, non credo mi sia contestabile alcunchè ne credo possa essere denunciato (almeno in Italia e, credo, nemmeno in Nuova Zelanda. In Cina effettivamente si ma parto dal presupposto che non sia questo il caso). Potrà anche essere un danno di immagine per l'azienda ma se la tiene.
Se affermo "solo i raccomandati partecipano a corsi di aggiornamento" invece è misurabile e, se falso, contestabile in quanto starei creando un danno ingiustamente
Per avere un giudizio personale meno filosofico è più nel merito del caso specifico bisognerebbe conoscere nel dettaglio i commenti in questione che io non sono riuscito a trovare
Considerato pero che già ora sul sito di Glassdor nella presentazione di Zuro appare un'allert bello rosso con scritto "questa azienda sta facendo causa a 6 recensioni" (e questo è un bel danno se Zuru sta cercando dipendenti) mi aspetto che, se un domani Zuru dovesse perdere la causa, sul sito di Glassdor apparirà un dolcissimo pop-up lampeggiante a colori sgargianti tutto in maiscolo con scritto "Zuru ha fatto causa a 6 recensioni... ED HA PERSO"
Ora, od a Zuru la dirigenza è composta da dei "pollastri" (e quindi "è giusto" che ne abbiano un danno), oppure ciò che è stato scritto è effettivamente, almeno secondo la legge NeoZelandese, denunciabile.
E se è denunciabile è giusto che Glassdor sia tenuta a dire chi siano i responsabili.
Buona giornata Æ
@@user-uv2zm4lq2z perdonami, ma non stiamo parlando di una situazione abusabile.
Chi detiene il potere non ha bisogno di essere tutelato, per definizione.
Una azienda da fondi, ha avvocati, ha marketing, ha tutto quello che le serve per crearsi l'immagine che vuole e per difenderla.
Al contrario il dipendente non ha un cazzo: ha il suo salario, ha gli obblighi contrattuali da rispettare, la propria carriera da salvaguardare, e basta.
Qualsiasi rapporto possibile tra una azienda ed un dipendente vede necessariamente la prima che abusa ed il secondo che è abusato.
Perché la prima ha potere e strumenti per fare cio che vuole, mentre il secondo ha solo da perdere.
Se l'azienda ha un danno di immagine perché i suoi dipendenti lavorano male, se lo tiene o fa in modo di diventare un posto migliore in cui lavorare.
Altrimenti si crea una situazione di forzata omertà.
Glassdoor non è né il primo ne l'unico modo per sapere come sono le aziende interne.
Esistono report annuali da parte di diverse organizzazioni indipendenti sulla qualità del lavoro nelle maggiori compagnie mondiali, ovviamente raccolti da feedback protetti dall'anonimato.
E puntualmente esistono numerose aziende che si pettinano tanto verso il mercato del lavoro ma si dimostrano puntualmente pessimi luoghi in cui lavorare.
Facciamo i nomi, tanto non è roba che mi invento ma roba che riporto: Activision-Blizzard, Square-Enix, Uber, Sky, Tesla.
Sono tutte compagnie che compaiono regolarmente agli ultimi posti per qualità della vita del dipendente, per svariate ragioni.
Alcune di essere hanno anche fatto emergere casi legali di abuso veri e propri, come Uber o Activision-Blizzard, ed è piuttosto ovvio di come questi siano la punta di un iceberg.
Ripeto, quando un dipendente sceglie un azienda ha il completo diritto ad essere informato da fonti indipendenti e non corporative di questi aspetti, perché mentre alla azienda non cambia niente, il dipendente si gioca moltissimo.
Non c'è nessun bisogno di tutelare chi detiene il potere economico e coercitivo, e quindi non c'è alcun bisogno di tutelare le compagnie.
Se lasciano i dipendenti insoddisfatti e questi si lamentano, è giusto che ne vengano danneggiati.
Anche questa è concorrenza, anche questo è capitalismo.
Se i dipendenti sono un investimento, va da sé che se gli investimenti vanno male è colpa di chi investe.
Il problema delle recensioni dei posti di lavoro è lo stesso delle recensioni su ogni altra cosa:
- Dipendente licenziato o dimissionario che ne parla male a ragione perchè è un posto di merda/tossico/pagato male per quello che chiedono
- Hater prezzolato che fa bei soldi parlando male dell'azienda perchè è pagato dalla concorrenza
- Dipendente interno che ne parla bene perchè deve tenere il posto
- Proprietario che deve portare il grano e per il quale la reputazione è tutto, quindi farà di tutto per cancellare ciò che di negativo si dice dell'azienda, sia questo vero o meno.
Non se ne esce e mai se ne potrà uscire.
Abito in Macedonia e conosco bene la situazione attuale dei negoziati UE. Una precisazione é dovuta: l'inserimento dei Bulgari in costituzione non è una giusta richiesta di tutela dei diritti umani di una minoranza. La legislazione Macedone è già assolutamente in linea con le tutele dei diritti umani dei paesi UE (tutela anche noi 64 italiani presenti in Macedonia eheh) e tutela quindi i 3500 bulgari presenti nel paese al contrario della Bulgaria che ha 16! sentenze della corte dei diritti umani dell'UE che la condannano per il fatto di non riconoscere la minoranza macedone (si parla di 20'000 persone minimo) nel suo territorio. La richiesta della Bulgaria è di essere inserita nella parte della costituzione che parla dei popoli fondatori della "Repubblica della Macedonia del Nord". Oltre a questo c'è un protocollo negoziale bilaterale molto sbilanciato verso le pretese bulgare di revisione di tutti i personaggi storici macedoni e di tutta la storia precedente al 1945 per considerarla solo storia bulgara. È come se all'Italia si dicesse che tutto quello che é successo prima dell'unità d'Italia non è proprio patrimonio nazionale ma è italiano solo quello che è successo dopo il 1861. Questo protocollo é vincolante per il proseguo dei negoziati e la Bulgaria può bloccare in ogni momento i negoziati se non soddisfatta dei risultati, mentre la Macedonia può solo esaudire queste richieste se non vuole rimanere bloccata nei negoziati per altri 20 anni. Nel protocollo è indicato anche una parte sulla "persecuzione dell'incitamento all'odio" in cui ad esempio verrà perseguito chiunque farà riferimento all'occupazione bulgara della seconda guerra mondiale che era uno stato fascista alleato con la Germania nazista.
Grazie mille per le precisazioni! Pensi che si riesca a trovare un compromesso o comunque una versione che possa essere accettata da entrambe le parti?
@@MatteoBucci95 ormai il dado è tratto. il compromesso é già stato fatto con la proposta francese che ha tolto il veto bulgaro ma ha di fatto inserito per la prima volta questioni bilateri nei negoziati all'adesione UE. Ora si è creato un precedente per cui un paese membro può condizionare l'intero processo di adesione inserendo questioni identitarie e territoriali bloccando capitoli se non soddisfatti e senza troppe conseguenze se non tentativi di moral suasion degli altri stati. Ci sarà da ridere quando toccherà all'Ucraina-Moldavia e Ungheria, Polonia, Romania e Bulgaria vorranno regolare conti vecchi di 80 anni
"È come se all'Italia si dicesse che tutto quello che é successo prima dell'unità d'Italia non è proprio patrimonio nazionale ma è italiano solo quello che è successo dopo il 1861" non credo sia esattamente corretto, in quanto il punto conteso e' il revisionismo storico nella quale fatti successi in territorio bulgaro/macedone sono appropriati all'altra nazione. Non credo si voglia pretendere che prima della creazione della Macedonia tutto quello successo su quei territori sia parte della storia bulgara, pero' stranamente alcune atrocita' commesse da macedoni nella vecchia bulgaria vengono attribuite ai bulgari, ed eroi della storia bulgara vengono improvvisamente rivisti come macedoni.
@@Kris96431 Alcuni personaggi storici sicuramente sono importanti per tutti e due i popoli ed è giusto che vengano "condivisi".. Cirillo e Metodio, Sveti Naum, Re Samuel ed altri personaggi vissuti nel medioevo sono patrimonio comune ed è giusto festeggiarli insieme. Ma il tentativo della Bulgaria è far passare il messaggio che tutto ciò che è successo prima del 1945 è storia bulgara e la macedonia non esisteva come popolo. in questo modo ad esempio si vuole far passare che l'occupazione Bulgara nella seconda guerra mondiale non è una occupazione ma una "liberazione del popolo bulgaro dai Serbi", peccato che li vivevano macedoni che non volevano essere liberati dai bulgari e hanno combattuto per questo. Dire "occupazione fascita Bulgara" sarà un incitamento all'odio verso la bulgaria ed è una mostruosità perchè si sta dicendo solo la verita: i bulgari erano occupanti e fascisti, come lo erano gli italiani in albania e l'italia non pretende in nessun modo di perseguire chi dice questo.
Sostanzialmente parliamo della soita questione, vecchia di centinaia di anni ed ogni volta frittamista con accezioni e protagonisti leggermente diversi, che "balkans being balkans".
Il cercare di arrogarsi la paternità di personaggi del passato e varie vicende storiche basandosi su fonti scarse, spesso inesistenti o puramente leggendarie, o a volte addirittura del tutto inventate, è una pratica squisitamente balcanica (non che altrove qualcuno ogni tanto non ci provi, ma nei balcani è la regola) e riguarda letteralmente qualsiasi personaggio storico dal periodo tardoantico fino a Tesla, a volte con punte di storiografia che supera punte spaziali come i tentativi, sia bulgari che yugoslavi, di arrogarsi i natali di alessandro magno, che è una cosa palesemente senza senso.
Vedo che nonostante i tempi cambino questo bisogno spasmodico di "crearsi una Storia", di quelle con la S maiuscola che contano, e quindi un'identità, da parte degli stati balcanici, non viene meno.
Fa onestamente sorridere leggere un italiano, calato nel contesto macedone in quanto residente lì, citare Cirillo, Metodio e Naum di Ocrida, come una problema tra macedonia e bulgaria, quando in realtà, nonostante le fonti, come dire, "un po' sportive", un po' tutta la storiografia moderna non ha problemi a riconoscere oltre che ellenofoni anche etnicamente greci.
Che poi tra l'altro furono evangelizzatori di popolazioni slave che NON SONO direttamente imparentate con le popolazione odierne, per un complesso sistema di specchi e leve migratorie e demografiche su cui non mi dilungherò ma che essenzialmente si sintetizzano, ancora una volta, in "balkans being balkans".
Però vabbè, d'altro canto finché per loro rimane una questione tanto importante, chi siamo noi per giudicarli?
Del resto noi italiani parliamo dallo scranno di un popolo la cui storia è estremamente ben definita e documentata, e per me non è un problema entrare in un archivio e trovare gli atti notarili delle vigne vendute dai miei antenati per linea maschile nel 1250 (non è un eufemismo), ed è un lusso che sono sicuro nessuno in quell'area d'europa possa permettersi.
Sempre meglio delle aziende che fanno fare i sondaggi "anonimi" ai dipendenti dandoti un codice personale per accedere al sondaggio....
Io trovo disarmante e PERICOLOSO il precedente formatosi con l'ultimo argomento: le recensioni.
Al di là di chi vota a caso, quelle persone hanno lavorato li dentro e se si son trovati male è giusto che possano esprimerlo anche autotutelandosi, ovvero facendolo anonimamente. In un certo senso loro hanno "usufruito del servizio" "lavoro" e lo hanno recensito; da questo a dire che l'acquirente che si è trovato male col mio prodotto mi sta diffamando il passo è breve, concettualmente. Lo trovo inconcepibile.
Il problema è l'attendibilità del sito di recensioni. Spero solo che, impossibilitati su questo punto dal punto di vista aziendale, tengano riservati i nominativi o li diano ad un ente terzo i per occuparsi di verificare la veridicità delle recensioni e in tal caso, tenendo l'anonimato, far cadere le accuse.
Glassdoor dovrebbe organizzarsi come SIgnal.
Gli chiedi chi ha lasciato la recensione, ti rispondono "non lo so".
Gli ingiungi di consegnarti tutti i dati che hanno a riguardo, e ti danno la data.
Vai dentro a perquisire tutto, ti fanno entrare tranquilli e hanno davvero solo la data.
Continuo a leggere di persone che ottengono entrate a più cifre negli investimenti ogni mese, anche in questi giorni folli nel mercato, qualche indicazione su come fare progressi sostanziali nelle entrate? Gradirei. Il costo della vita in questo momento sta diventando davvero alto. Ho davvero bisogno di buoni modi per aumentare le mie finanze
Sono d'accordo con te e credo che il segreto della stabilità finanziaria sia avere le giuste idee di investimento in modo da poter guadagnare di più Non so chi è d'accordo con me, ma raccomando immobili o criptovalute e azioni come alcuni di quei buoni investimenti che si possono rendere
Crypto sta portando una rivoluzione diversa nell'economia globale. Le persone che sono investitori ottimisti vincono costantemente... Gli altri staranno semplicemente seduti a guardare!
Non faccio trading davvero, investo solo con un professionista assegnato da una società di criptovalute che commercia per persone e guadagna profitti su base settimanale per me e puoi investire il tuo capitale e ottenere rendimenti settimanali (ROI) senza costi aggiuntivi allegati
La professionista è la signora Averell Barb
@@josephineemile9672 Oh, anche tu la conosci????, non è la prima volta che mi imbatto in questo nome. La mia collega dice davvero cose positive su di lei, che la sua strategia di trading è eccellente. E ha molta esperienza
Glassdoor francamente lo trovo un servizio utilissimo e molto ben fatto. Questa tesi dell'ipotetico "sciame di haters" che mira a rovinare la reputazione della tale azienda francamente mi sembra molto poco probabile come anche il fatto che a lasciare le recensioni negative siano solo dipendenti frustrati senza motivo anche perchè possiedono un database vastissimo e di conseguenza se a livello statistico le recensioni negative sono più di quelle positive evidentemente un motivo ci sarà
In merito alle recensioni : quando cercavo lavoro ho ricevuta un'offerta relativa al pagamento di qualcosa come due euro per ogni recensione lasciata sulle principali piattaforme. Da pazzi
Ma Amazon è la prima che lascia recensioni false. Ci sono persone in Amazon che hanno come ruolo quello di lasciare recensioni positive sui prodotti che loro devono spingere...
Per la questione Zuru su Glassdoor... già il fatto che ha bisogno denunciare per diffamazione dei dipendenti che hanno lasciato delle libere recensioni anonime, la dice lunga su come sia l'azienda
Amo il mio capo... Caso lui legga questo 🤣🤣🤣
Magari è il capo della CIA ahahhaha
Come si fa a dire che Amazon lotta contro le fake reviews? Bastano 2 minuti sul sito per capire quanto non sia vero. Prodotti con review falsificate che sono anche prodotti consigliati da Amazon.
Credo che i dipendenti spesso siano in posizione di svantaggio. La perdita dell’anonimato è un’altro buco nei loro diritti. Che le recensioni siano false lo dicono ovviamente i padroni. E Se fossero vere? Chi se la sente di farsi un processo con una multinazionale? Ritiri la recensione, ti scusi e ti mangi la bile di nuovo. Siamo sempre qui a difendere chi non ha bisogno di essere difeso.
E se invece fossero false e scritte da un'ipotetica azienda concorrente? È difficile fare in modo che certi strumenti non siano abusati.
Il vero anonimato è quando nessuno, sito compreso, sa chi ha scritto, caricato, visualizzato (fatto) determinata cosa. Purtroppo tutto è registrato.
Bè, ma non può esserci un processo se la recensione negativa si basa su fatti oggettivi o comunque è espressa in toni normali. La differenza sta proprio qui: a me è capitato spesso di sentire dipendenti incazzati esprimere opinioni veramente molto forti sui propri datori di lavoro...arrivando anche ad insinuare irregolarità passibili di denuncia....se è comprensibile lo sfogo del momento (anche se rischioso, se giunge alle orecchie sbagliate) è altrettanto vero che quegli stessi dipendenti, chiamati a fare ufficialmente quelle accuse, sarebbero i primi a fare un passo indietro.
Se invece le prove le hai e gli eventi che vivi sono oggettivamente irregolari, allora non stai diffamando niente e nessuno.
E questa, per me, si chiama responsabilità....che sul web è un concetto dimenticato da decenni
@@matteosalvestrini3553 Si in parte sono d'accordo ma se le recensioni non fossero anonime nessun ex dipendente si azzarderebbe mai a esporre nessun tipo di critica in quanto, poi si ritroverebbe in una situazione di difficoltà per la ricerca di un secondo impiego nel medesimo settore. Ti faccio un esempio se decido di lasciare un aziende per X motivo e lo vado a dire in giro con tanto di nome e cognome mio, da un lato mi espongo alla denuncia della mia vecchia azienda che sarà disposta a fare di tutto spendendo soldi in avvocati pur che questa cosa non emerga, sopratutto se è un azienda quotata in borsa, o se questa mia critica può più o meno influenzare le vendite dei prodotti o servizi della mia ex azienda. Dall'altro lato non sono così sicuro che quando vado a ripropormi sul mercato del lavoro un azienda concorrente sia disposta a assumere una persone che ha già fatto emergere criticità id un altra aziende dello stesso settore. E' molto probabile che la persona che decide di denunciare una ex azienda con tanto di nome e cognome non troverà più lavoro nello stesso settore sopratutto se le critiche che muove alla sua ex azienda sono reali ma non dimostrabili. Ti ricorderei che in questo ambito sono molto più frequenti le situazioni da zona grigia che quelle in qui è tutto bianco o tutto nero, cioè situazioni in qui non si fa una denuncia su un sito ma situazioni chiare e lampanti di abuso in qui ci si rivolge ai sindacati o alle forze dell'ordine. E sì le aziende devono accettare il fatto che i dipendenti possano parlare anche anonimamente, d'altro canto anche chi va a leggere queste recensioni deve dargli il peso che meritano, e sapere in anticipo che in mezzo ci saranno critiche basate su fatti reali e altre sono critiche frutto di interpretazioni personali, mentre altre ancora possono essere critiche false. E' difficile distinguerle tra di loro, e per questo sono critiche che valgono quello che valgono. Si alle aziende non farà piacere, ma va benissimo così o inevitabilmente determinate dinamiche lavorative tossiche non emergerebbero mai. Quello che conta non è la critica anonima, ma l'importanza che tu azienda gli dai, se hai la coscienza tranquilla non fai di tutto per tappare la bocca a ex dipendenti che ti criticano, se invece hai cose da nascondere hai tutto il tuo interesse a cercare di usare avvocati ben pagati per far sparire 6 recensioni negative da un sito.
@@flowz100 parto dal presupposto che una recensione su un'azienda ha poco senso, secondo me, ma comunque ammesso e non concesso questo, se si esprime un'opinione nei limiti della forma e della correttezza, anche se questa fosse negativa, rimane un'opinione assolutamente non contestabile e attaccabile.
Poi sulla difficoltà nel trovare lavoro nello stesso ambito, non so... può essere come no: un competitor che sente di poter offrire a quel lavoratore scontento delle condizioni migliori nello stesso ambito, secondo me, potrebbe vedere l'assunzione dello stesso come motivo di pubblicità positiva e/o come occasione per migliorare la propria azienda. Tutto è possibile.
Il mio ragionamento per sommi capi verte sul fatto che deve finire questa tendenza di internet a essere una zona libera dove chiunque può dire o fare ciò che vuole senza filtro e senza prendersi la responsabilità del proprio operato
Che bello quando esce un nuovo video di Brecchinitali
Bello Gimme5 ho perso 30 euro in soli sei mesi TvB Shy grazie per avermelo fatto conoscere :')
Perché ci hai messo solo una paghetta... :D
@@marcvsxlii DIrei anche e meno male ahahah
Oggi ho perso 30 euro alle macchinette*
-semicit.
Attendo con ansia la puntata di stasera
Alessa'... Ho retto un anno con Gimme5, in un anno gli investimenti sono calati del 20%, anche trattandosi di investimenti a lungo termine un 20% di perdite (tradotti in 40 euro dato che ne avevo investiti 200 in questo periodo) è veramente tanto! In più ho anche fatto non poca fatica a ritirarli perché non mi arrivavano mai i TOTP per sms o email quindi non riuscivo a rimborsarmi i rimanenti... A sto punto mi tengo l'inflazione, ci perdo molto di meno.
purtroppo tutti gli investimenti son crollati con questa situaizone di merda, io ho fatto un -10% con money farm, però se li tieni li fermi tra qualche anno dovrebbero ritornare al valore di prima.. così ci hai solo perso
Discorso diverso se per te quei 200 euro messi sono importanti nel senso che non ci arrivi a fine mese
ultimo argomento su glassdoor e zuru incredibilmente interessante. Complimenti!
concordo con te: difficile trovare un equilibrio; è evidente che il problema sta nel modo e nella quantità con cui una mente razionale dotata di pensiero critico dovrebbe "affidarsi" alle recensioni.
In genere già non è facile dare peso a pareri di persone che conosciamo fisicamente, e che talvolta crediamo di conoscere dal punto di vista della personalità, dell'utilizzo del linguaggio, ecc... direi che tentare di ponderare delle recensioni di sconosciuti sia esponenzialmente più difficile, se non impossibile. Ad ogni modo, alcuni fatti indiscutibilmente oggettivi che possono essere raccontati potranno essere sempre trovati, quindi questo mezzo ha i suoi limiti:
se ci si fa influenzare in una recensione per una valutazione su aspetti soggettivi, si cade o si rischia di cadere in errore.
Grazie per questo ottimo spunto di riflessione, credo di essere un po' più consapevole su:
-come fare le eventuali mie future recensioni;
-quanto peso dare sulle recensioni di siti online;
-quali problemi si possono creare con le recensioni su internet, anche di grossi siti;
-quanti problemi abbia la gente che su facebook si fa pagare due spicci sporchi per diffondere il falso e peggiorare la qualità dei beni e servizi che gli stessi utenti utilizzano per alimentare giri loschi tipo certi gruppi facebook - un cane che insomma si morde la coda;
Su 80€ gimme 5 mi ha fatto perdere 5€ in un mese... Ho tolto tutto
shy sei il raggio di sole che illumina le nostre serate estive
Infatti, gimmy 5 ha fatto perdere un botto di soldi un po a tutti... intanto le grasse commissioni le incassa sempre!
Togliessero la possibilita di veto che puo fare un singolo paese, prima di aggiungerne altri, ci troveremo che non si potra piu fare nulla perche ci sara sempre qualcuno che si mette di traverso
A chi lo dai il diritto? Ai membri fondatori?
@@Doddari a nessuno, come si fa in democrazia si procede come vuole la maggioranza
@@Gothic258 non so, nemmeno alla nato e alle nazioni unite é così, non so, in ogni caso, democraticamente ê comunque dare più potere alle nazioni più popolate, come diversi meccanismi di maggioranza in UE già funzionano. Tanto vale dare il veto secondo questo criterio, o ai fondatori.
Inutile, Shy, non ce la fai a dire "Fon der LAien" 🤣
Gimme5, 1000€ investiti in un anno e sono ad un buon -158€. Direi che il risparmio è ben lontano
Rispetto a Gimme5, l'inflazione è una sicurezza
ma una azienda che persegue 6 ex dipendenti per 6 recensioni poi si professa non tossica?
riassunto perfetto 😅
io con gimme 5 sto solo perdendo soldi, sto pensando di chiudere
Tu dici un gran giorno per l'Unione europea ma in realtà più aumentano i paesi, più l'Europa è debole è bloccata da esigenze e storie differenti. Quelli del gruppo di Visegrad sono sempre i primi quando c'è da ritirare i contributi europei e gli ultimi quando si parla di diritti delle minoranze e ridistribuzione degli immigrati.
Sta storia di spalmare gli immigrati che facciamo sbarcare è peak mentalità italiota. Assieme al nostro paese dobbiamo rovinare culture a mille km di distanza, lmao.
@@lanfrancoadreani9212 Su questo sarei anche d'accordo ma il discorso è un'altro: nessuno li ha obbligati a entrare nella comunità europea però una volta dentro dovete rispettare le regole. Se vi piace stare isolati come il Giappone padronissimi però basta attingere dalle casse della UE. I soldi che drenano sono soprattutto di Germania e Francia ma anche nostri che siamo contributori netti.
@@claudioperra4101 beh dai, il lato positivo è che se andiamo avanti di sto passo fra qualche anno diventeremo pure noi un paese che ottiene più soldi di quelli che dà 👍🏼
@@claudioperra4101 la verità è che i paesi contributori netti come Germania, Francia e Italia, in misura minore, ci guadagnano comunque. Perché il libero scambio di merci e persone consente alle classi dirigenti e imprenditoriali di questi paesi di arricchirsi facendo outsourcing delle loro aziende nei paesi con meno regolamentazioni del lavoro e salari più bassi, e, per chi non fa outsourcing e resta nel proprio paese, di poter assumere dipendenti stranieri affluiti nei paesi più ricchi dell'UE ad un salario minore rispetto a quello di un lavoratore "autoctono" precedente, salario comunque appetibile per il migrante. Quindi si tratta come ad ogni scala ( nazionale, europea, globale), di sfruttamento, in questo caso dei paesi poveri dell'est Europa da parte dei paesi ricchi UE, più occidentali. Di nuovo c'è una socializzazione delle perdite, ovvero il contributo netto che diamo all'ue, ma una privatizzazione dei guadagni, ovvero il profitto che risulta dai fenomeni che ho descritto prima, solo per pochi però, i grandi industriali e imprenditori, a noi poveri della classe subalterna non arriva niente ovviamente. Stessa cosa nei paesi a cui invece arrivano i fondi UE. Molti di questi finiscono come sussidi statali alle grandi imprese e alla classe dominante capitalista, pochi arrivano alle opere pubbliche come le strade. In compenso questi paesi vengono svuotati della loro forza lavoro, perché c'è la fuga dei cervelli e un esodo di persone anche non qualificate alla ricerca di condizioni migliori, e inoltre sono costretti a cedere molti posti chiave delle loro industrie a aziende straniere tedesche, francesi e anche italiane. La stessa cosa accade anche all'Italia, paradossalmente, perché nonostante da una parte rientri come sfruttatore nei meccanismi di prima, dall'altra è nella parte dello sfruttato quando la si relaziona ai paesi più ricchi UE come Francia e Germania (la NOSTRA fuga di cervelli e lavoratori). Stessa cosa accade a livello globale tra mondo occidentale e i paesi del sud del mondo, con meccanismi ancora più spietati e deregolamentati. Semplicemente chiudiamo gli occhi finché stiamo relativamente bene.
@@MrFreezFree Inoltre nei paesi più poveri molte aziende italiane delocalizzano per poter usufruire di manodopera a bassocosto mentre nei paesi a tassazione ridotta (Olanda, Irlanda) spostano le sedi sociali. Due fenomeni che possono avvenire anche con paesi fuori dalla UE però con quelli UE è più comodo.
Glassdoor spiffera i miei dati? Mi chiamo Berlusconi Silvio e non sono per nulla contento di come mi trattano a Mediaset XD
6:47 ma insomma....
Shy ma perché non menzioni mai i costi di Givme5 ?
Perché i costi ci sono e come
Non ne vale la pena
Costa 1% l' anno che fino a qua ci sta anche
Ma si tengono anche il 20% dei profitti
(Il che è altissimo 😂)
Poi c' è la tassazione che in Italia è il 26% sui profitti
C' ha fatto un video completissimo Alessandro di "Io investo"
Fa ridere il fatto che su tutto il capital gain hai una tassa per qualsiasi guadagno, anche 1000€ e può andare oltre il 26%, per le crypto invece solo per la parte di plusvalenza eccedente i circa 51000€ e rimane del 26%.🤣
a proposito di gimme5... nell'arco dell'ultimo anno ho perso una media superiore al 15% sui 3 fondi risparmio che ho scelto (aggressivo, eurobbligazionario, prudente). Se avessi tenuto i soldi fermi in baca avrei perso "soltanto" il valore dell'inflazione. La app è fatta bene, parecchio bene, ma i fondi, purtroppo, sono in caduta e fino ad ora non o visto ancora alcun rimbalzo. Spero nel futuro, intanto invito alla prudenza
Questo lo scrissi tipo 2 anni fa nei commenti. Gimme 5 è comunque un investimento a rischio. Per quando moderato. E andrebbe specificato molto bene.
La giusta punizione per seguire shy
Avessi investito in crypto, come molti fanno, avresti perso 2/3 di quello che hai investito. Siamo in una fase dove i mercati sono in crollo costante, magari si potrebbe rendere più chiaro, non c'è nulla di male e, come detto, continuare a risparmiare é la scelta migliore
@@MatteoBucci95 Ma in che modo un'app di risparmio gestito ti è utile in questo momento (o peggio per chi l'ha iniziata a usare qualche anno fa)? Se al momento ti fa solo perdere valore in aggiunta all'inflazione ti conviene davvero tenerli fermi, no? La cosa migliore mi sembra di capire che sarebbe cercare di beccare un buon minimo in questo periodo turbolento e comprare un po' in quel momento, sperando che da lì in poi ci sia una graduale ripresa, sbaglio?
Fidati, tutti hanno e stanno perdendo, finché non si riattiva il mercato.
Ma per risparmi a lungo termine non ti interessa, alla fine a meno che non venga un apocalisse, il mercato va sempre più su nell'arco di anni/decenni.
A pensarci bene i soldi che metti in momenti come questi sono quelli che poi a distanza di anni ti porteranno maggiori profitti(ma sempre senza esagerare). Basta solo avere pazienza e sperare che l'uomo non si estingua.
Sei sempre bravissimo a spiegare tutto 🔝
E comunque “Ora:” best intercalare ever🤣😜
Ed anche: È COMPLICATO! 😂
Glassdoor in Italia è poco utilizzato, ma io nel mio piccolo ho dato il mio contributo qua e là.
Purtroppo quando si parla di recensioni, che sia la pizza, un caricabatteria o un luogo di lavoro, tutto è sempre soggettivo e l'argomento è molto delicato.
Riguardo Glassdoor, almeno qua in UK,a immagino sia uguale anche in altri paesi, quando lasci un'azienda in malo modo, è prassi firmare un accordo in cui sei obbligato a non postare recensioni negativa su Glassdoor. Non è, come si dice nel video, che dipendenti scontenti lasciano ovviamente recensioni negative, è evidente semmai il contrario, che qualle veramente negative non vengono fatte per paura di ritorsioni giudiziarie.
E cosa succede se scegli di andartene senza firmare l'accordo?
@@Si-vb9up che non ti pagano.
@@zedtrek in Italia direi che sia illegale. Paese curioso l'Inghilterra.
I buoni pasto sono un assurdità italiana che fatico a comprendere.
Si potrebbe verificare se una persona ha lavorato in un azienda con il numero del contratto di lavoro o qualcosa del genere ma diventa un archivio di dati sensibili dopo…
Tutti felici per Macedonia, Albania , domani Ucraina e chissà chi altro. Ma nessuno si chiede chi sono queste persone, come la pensano, in quali valori credono, chi manderanno a Bruxelles e cosa voteranno. E se poi ci ritroviamo in minoranza? Se la linea vincente sui diritti civili umani politici diventerà quella dei paesi dell’est, saremo ancora così convinti di aver fatto una bella campagna acquisti?
Da elettore della Meloni ben vengano ucraini, bulgari, macedoni e albanesi.
Mah dipende, siamo sicuri che i valori dei paesi dell'ovest siano "migliori" solo perché sono i nostri?
Fa ridere perché ci sono persone di sinistra al potere in entrambi i due paesi, quindi il progressismo dovrebbe essere di casa (quello dell'Albania, per esempio, lo è molto).
Credo valga la pena di provare a creare un sentimento comunitario unico, che lasci spazio ma vada oltre alle storie nazionali. In Italia é successo, non é stato facile ma storie molto diverse possono coesistere. Che ci siano dei rischi é comunque vero
@@lapatti Forse non sono i valori migliori solo perché sono i nostri, ma dimmi una cosa: sei contenta del fatto che vivendo in un Paese occidentale tu possa scegliere se vuoi uscire con addosso uno scafandro oppure in minigonna e scollata e nel secondo caso (quasi) nessuno ti additerà e (quasi) nessuno ti guarderà male, al massimo ti guarderà con la faccia allupata, e se poi qualcuno ti tocca il culo lo puoi andare a denunciare e ricevere solidarietà da gran parte della società invece di sentirti dire che in fondo te la sei cercata e magari potevi anche andare in giro un po' meno svestita?
Forse non saranno i valori migliori perché l'abbiamo deciso noi, ma immagino che molte altre persone nel mondo vorrebbero essere al nostro posto e non essere discriminate, aggredite, emarginate per quello che sono o per quello che (legittimamente secondo noi) fanno, come invece accade a casa loro. Penso che un ragazzo gay russo o ungherese avrebbe preferito nascere in Italia, o in Germania, o in Francia, o in Spagna (senza spingersi ai Paesi nordici).
E io sono maschio etero bianco cis privilegiato, quindi quello che meno avrebbe da lamentarsi, ma non per questo sputo sulla civiltà che qualcuno prima di me ha faticosamente conquistato lasciandolo in eredità alle minoranze, ma anche a me. Perché se adesso io posso parlare e dire quello che voglio perché tanto sono nella maggioranza, è comunque merito di qualcuno, perché non è una cosa scontata neanche questa, sono comunque un cittadino qualunque di una fascia sociale non esattamente apicale, quindi ho il dovere anch'io di fare il possibile per difendere queste conquiste, anche quelle che mi riguardano di meno.
E questo non significa che da noi si siano risolti tutti i problemi e non ci sia più niente per cui lottare (gli USA ci hanno appena dimostrato che a tornare indietro si fa abbastanza presto), ma che stiamo meno peggio di altri forse sì.
(Sempre se non consideri la libertà di espressione all'occidentale un disvalore, nel qual caso boh evidentemente non ne sei mai stata privata e non sai cosa significa non averla)
Mi preoccupa non poco la vicenda di Glassdoor.
Sono fermamente convinto che la libertà di opinione debba essere tutelata ad ogni costo. Agire in questo modo crea un precedente per uno squilibrio di potere tra chi ha potenza di fuoco economica, che quindi può dire e fare un po' quello che vuole, e chi non la ha.
Glassdoor è un servizio molto utile, perché da qualche vantaggio a chi cerca lavoro ed evita di far perdere tempo e soldi. Magari bisognerebbe migliorare il processo di identificazione per capire se una persona ci ha lavorato o meno in quell'azienda, ma concedere i dati su richiesta è veramente una follia.
Una persona si fa un'idea dalla media di molte recensioni. Ci sta che qualcuno abbia avuto esperienze negative, ma se la maggior parte sono positive quelle passano in sordina. E' un po' come se i ristoratori denunciassero chi lascia una recensione negativa al ristorante, come se da una recensione dipendesse tutta la reputazione del ristorante stesso.
Per quanto io sia favorevole alla libertà di espressione, questa non deve diventare diffamazione o ingiuria.
Una persona licenziata lascerà molto volentieri una recensione negativa, soprattutto se anonima.
Anche se si facesse un sistema con verifica, magari collegato allo stato, in cui è sicuro che è il dipendente lavori o lavorava lì, è ugualmente facile che o il dipendente menta o che il datore di lavoro denunci a caso oppure obbligando a far mettere recensioni positive.
Vogliamo che le aziende abbiano delle recensioni? Servono degli enti di terze parti che svolgano la verifica e attestino la veridicità per via dei loro metodi ed immagine.
Btw...io ancora non ho capito chi è il mio capo!
Same
alla fine della catena, probabilmente un Rothschild
@@lanfrancoadreani9212 gomblotto!!! Ma sei un meme vivente
Ottima puntata
Compro una lampada antizanzare su Amazon, non prende neanche una zanzara e la restituisco. Pochi giorni dopo mi arriva nella cassetta della posta una lettera dall'azienda che vende la lampada: se ci lasci una recensione, meglio se 5 stelle, ti mandiamo 25€ su PayPal. Io, incuriosito, provo a farlo. Una settimana dopo mi arrivano 25€ su PayPal da una azienda cinese. La cosa più assurda è che il prodotto costava meno di 30€, in pratica si è ripagato da solo. E io non sono popolare su Amazon o sui social, quindi non riesco a immaginare a quante altre persone possa venire proposta questa cosa.
Caro capo, niente
Gimme5 è in perdita da anni, eppure continua a sponsorizzare e regalare 5€, personalmente in 2 anni i piani prudenti sono scesi di più del 20%, NON PROVATELA
Lo stesso discorso dei buoni pasto sta avvenendo con le applicazioni di delivery, tipo glovo, magari in italia essendo relativamente nuove hanno ancora delle commissioni basse, ma in argentina dove io vivo ed esistono queste applicazioni da quasi 10 anni, le commissioni sono tra il 30 ed il 40%, per ogni vendita, tutto sulle spalle dell'esercente (che sono io), ed anche se abbiamo l'opzione di mettere un rincaro sul prodotto, la scelta ovviamente è controproducente perché rischi di diminuire le vendite.
Ora fino a un paio d'anni fa sapevo che in italia le commissioni erano attorno il 10%, non so adesso, ma è probabile aumentino.
lavoro alla Coop, grande azienda di supermercati, ogni 10 euro spesi con buoni pasto nelle nostre tasche rientrano solo 8, quindi circa 20%
Cosa caxxo è successo al video di oggi? È sparito mentre lo stavo guardando
Ma esiste?
Vero che fine ha fatto?
Mi dice video rimosso dall'utente
Bella l’unione europea ma se non si iniziano ad adottare le stesse politiche economiche e fiscali non ha alcun senso. Non è normale che molte aziende italiane vadano a pagare le tasse in Olanda, ad esempio..che unione è? 🤦🏼♂️
Facciamo fatica a metterci d'accordo su questioni molto più semplici figurati su una politica fiscale comune. Le aziende vanno in Olanda perchè l'Olanda non avendo la fame di denaro pubblico che abbiamo noi si può permettere di avere una politica fiscale "aggressiva" proprio per attrarre queste aziende. Lo potremmo fare anche noi, nessuno ce lo vieta, ma noi preferiamo usare i soldi pubblici per altro. La lista mi sembri in grado di fartela da solo.
@@ABM100 dubbio: non è che in Olanda son 4 gatti e quindi le spese dello stato son più basse e quindi se anche chiedono 1/4 del nostro livello di tassazione per loro è già grasso che cola?
L'unica è: fai reddito in Italia? Paghi le tasse in Italia!
Con Amazon mi pare di aver capito che ci siano riusciti ma non è che ne sia sicuro.
Æ
@@user-uv2zm4lq2z il numero assoluto di abitanti è irrilevante. È come usi i soldi pubblici in proporzione. Per loro è un business usare una politica fiscale aggressiva. Noi abbiamo un numero così importante di soggetti da sussidiare (reddito di cittadinanza, aziende pubbliche, pensioni non proporzionate ai contributi versati, ecc ecc ecc..) che non ci permettono di uscire dal livello di tassazione vampiresco in cui siamo.
Se avessimo avuto una visione più lungimirante non saremmo in questa palude. Continuare a fare debito per sostenere una società non autosufficiente è stato solo tirare un calcio al barattolo. Spostare il problema alle generazioni successive. Quello che viviamo ora è il risultato di decenni di calci al barattolo ed è quello che vogliono fare lega, fdi and co. adesso Debito, ancora debito alle spalle di chi verrà. Stiamo pagando il debito sottoscritto dai ns padri dagli anni 80 in poi. Il problema è che adesso c'è il rischio che non ce li presti più nessuno quei sokdi. Come in Grecia con la troika. Se per vivere hai bisogno dei soldi dei mercati, devi accettare che i mercati decidano come li spendi quei soldi. Non abbiamo speranza e forse Draghi l'ha capito. Sbatteteci la faccia almeno la smetterete di abbaiare sussidi a destra e a manca e gki italiani capiranno che li avete presi in giro. Speriamo.
@@ABM100 anche questo ci sta. Come ci sta anche che i tanti paradisi fiscali esistenti la giochino sul concetto che se la multinazionale che fattura un botto gli apre un ufficio di facciata nel loro territorio gli entra un tale mare di soldi che il livello di tassazione diventa "irrilevante"
Grazie per l'offerta ma l'app che ci proponi l'abbiamo già provata e non ci piace per niente. Attendiamo sponsor ben più interessanti.
ciao Shy sulla questione Glassdoor ... Come ristoratore posso GARANTIRE giurandolo sul mio onore di persona , che nel corso degli anni lavorando in più locali in 13 nazioni del mondo (3 continenti) spesso si ricevono recensioni FALSE . Non mi riferisco all'opinione se il risotto servito fosse stato buono o no, mi sto riferendo a vere MENZOGNE difficilmente smentibili ma diverse rasentavano la diffamazione tanto che 3 anni or sono solo per fare un'esempio, l'azienda per cui lavoravo ha vinto una causa con un hater facendogli rimuovere più recensioni di account fasulli a lui collegati. (questa è solo una goccia nell'oceano). Per gli utenti sembrano piccolezze ma per noi è la nostra professione con cui viviamo e manteniamo attività e famiglie. Tornando a Glassdoor mi pare abbastanza logico che , a causa di qualsivoglia ragione, succedano le stesse e identiche cose anche lì. Un'azienda che per esempio tratta male i propri collaboratori è destinata a vita grama per la ricerca e la gestione delle risorse umane e , almeno a livello locale, si sputtana in 5 minuti senza bisogno di mettere su siti internet dedicati. Questi sitile cui informazioni non sono verificabili non servono a nessuno e non fanno un buon servizio . Non dovrebbero esistere sebbene l'idea possa nascere da principi teoricamente giusti
Per la questione UE, copio una risposta che ho fatto in precedenza ad un utente qui sotto:
La realtà sui compromessi politici e sulle adesioni UE che sicuramente miglioreranno le condizioni di quei paesi, è che sono delle grandi facciate per edulcorare il fenomeno che sta alla base di tutto ciò, ovvero lo sfruttamento e la continua concentrazione delle ricchezze nelle mani delle classi dominanti di ciascun paese, a discapito della classe lavoratrice (sempre transfrontaliera ovviamente). Anche i paesi contributori netti come Germania, Francia e Italia, in misura minore, ci guadagnano comunque. Perché il libero scambio di merci e persone consente alle classi dirigenti e imprenditoriali di questi paesi di arricchirsi facendo outsourcing delle loro aziende nei paesi con meno regolamentazioni del lavoro e salari più bassi, e, per chi non fa outsourcing e resta nel proprio paese, di poter assumere dipendenti stranieri affluiti nei paesi più ricchi dell'UE ad un salario minore rispetto a quello di un lavoratore "autoctono" precedente, salario comunque appetibile per il migrante. Quindi si tratta come ad ogni scala ( nazionale, europea, globale), di sfruttamento, in questo caso dei paesi poveri dell'est Europa da parte dei paesi ricchi UE, più occidentali. Di nuovo c'è una socializzazione delle perdite, ovvero il contributo netto che diamo all'UE in tasse, ma una privatizzazione dei guadagni, ovvero il profitto che risulta dai fenomeni che ho descritto prima, solo per pochi però, per i grandi industriali e imprenditori, a noi poveri della classe subalterna non arriva niente ovviamente.
Stessa cosa nei paesi che invece ricevono i fondi UE. Molti di questi finiscono come sussidi statali alle grandi imprese e alla classe dominante capitalista del posto, pochi arrivano alle opere pubbliche come le strade. In compenso questi paesi vengono svuotati della loro forza lavoro, perché c'è la fuga dei cervelli e un esodo di persone anche non qualificate alla ricerca di condizioni migliori, e inoltre sono costretti a cedere molti posti chiave delle loro industrie a aziende straniere tedesche, francesi e anche italiane. La stessa cosa accade anche all'Italia, paradossalmente, perché nonostante da una parte faccia la parte dello sfruttatore secondo i meccanismi di prima, dall'altra è nella parte dello sfruttato quando la si relaziona ai paesi più ricchi UE come Francia e Germania (la NOSTRA fuga di cervelli e lavoratori). Stessa cosa accade a livello globale tra mondo occidentale e i paesi del sud del mondo, con meccanismi ancora più spietati e deregolamentati. Semplicemente chiudiamo gli occhi finché stiamo relativamente bene.
Il bello di essere "self employed" è che posso parlare male del mio capo pubblicamente e farci pure sesso
Meglio ancora, puoi anche trombarti la donna del tuo capo senza che poi ti licenzi e ti picchi.
Il problema del sistema di recensioni è che gli umani sono molto più propensi a lamentarsi che a fare complimenti, perciò si crea uno squilibrio tra gli insoddisfatti, che in gran parte lasceranno delle recensioni negative, e i soddisfatti che invece lasceranno buone recensioni in una percentuale relativamente molto più piccola.
D'altro canto esiste anche il problema opposto, cioé chi ricorre al ricatto per ottenere buone recensioni... è una questione molto difficile e davvero interessante, da approfondire
Pienamente d'accordo con te.
si è successo in vari posti dove lavoravo. i "disgruntled employees" spesso lasciano recensioni di merda apposta per vendetta. ma quella è una roba minore. altre recensioni sono fatte dai competitors, ed è successo anche quello. sai cosa penso? che invece che difendere i diritti dei lavoratori in maniera ufficiale, quando ci sono gli organi governativi che ti aiutano (meno in italia mi spiace), la gente preferisca andarsene nel bel mezzo del turno di lavoro e rinunciare a tutte le ore di ferie pagate non godute etc, piuttosto lasciando recensioni negative dal letto in uno stato di benessere e fake holiday. specialmente dopo il covid. sono tempi strani questi. ma non troppo.
da poco un mio collega ha letteralmente "rage quitted" perchè l' hanno chiamato skeletor. era colpa sua, ha fatto un monte di casini ma.... ho riso per una settimana per il contesto, però la cosa è molto seria.
secondo me il sistema capitalista sta fallendo in molti livelli.
Una soluzione al problema delle recensioni protette dall'anonimato, potrebbe essere quello di prevedere "mediatori" nel caso si voglia lasciare una recensione fortemente negativa. Credo che l'ex impiegato/a abbia il diritto a parlarne male, ma occorrerebbe sapere usare toni che non siano perseguibili penalmente. Sarebbe un costo, ma garantirebbe una certa onestà intellettuali alle recensioni e una protezione aggiuntiva per il recensore stesso
Però non usare termini offensivi non cancella una recensione negativa falsa
per quanto riguarda la birra è interessante che che alla fine è calato il silenzio..del famoso controllo della asl non si sa più nulla e tarallucci e vino:)
Il mio ex capo ci obbligava a fare le recensioni belle per coprire le recensioni cattive e realistiche su Indeed, Google Maps e sito aziendale. Fine
Grazie a gimmi5 in un anno ci ho perso 100 euro
come?
Mi sono iscritto e ho messo una quota mensile in acomea patrimonio dinamico ma sembra scendere più spesso di salire
nella descrizione non c'è il link per GRANDI LINEE
Io con Gimme5 da gennaio son sotto di 150 €... bah
Grazie
non creco che esista qualcosa piu' soporifero del servizio sui buoni pasto :D, non per essere sgarabto ma e' un grande sti cazzi
PleaseDon'tCall, ed è Subito Genialità...
info: ma secondo voi perchè il titolo della puntata è preso dall'ultima notizia? clickbait2 e algoritmo?
2:16 in realtà qui i Bulgari hanno ragione, i Macedoni sono sempre esistiti in quanto bulgari, e classificati come tali.
La regione da loro inabitata, la Banovina del Vardar, fu rinominata Macedonia dal Maresciallo Tito, sia per contrastare le rivendicazioni su quella terra da parte della Bulgaria, sia per poter creare rivendicazioni sulla Macedonia geografia in toto.
La lingua Macedone in particolare fa parte di un continuum dialettale insieme al Bulgaro, essendo completamente intellegibili, e potendo essere considerate entrambe dialetti della stessa lingua.
Stessa cosa vale per il Serbo-croato, non sono due lingue distinte, sono la stessa esatta lingua.
il punto del video era però: "chissenefrega"
Una volta ho limonato con una macedone
Non è proprio così, l'"autocoscienza Macedone" é presente ben prima di Tito ed è emersa fortemente nel 1800. Sicuramente l'influenza e il legame con la Bulgaria è forte, ma questo non giustifica il tentativo bulgaro di assimilare i macedoni negando l'esistenza della lingua e dell'etnia macedone. L'autodeterminazione dei popoli è garantita dalla carta universale dei diritti umani dell'ONU e questo deve valere anche per i macedoni.
@@lanfrancoadreani9212 anch'io una volta ho limonato una macedone,ma poi l'ho anche sposata ahaha
@@salvuz ed è una bellissima donna. Complimenti!
🇮🇹 Vediamo se c'è qualche albanese o macedone che segue Shy. Se ci siete fatevi sentire!
🇦🇱 Te shohim a ka ndonje shqiptar apo maqedonas qe ndjek Shy. Nëse jeni atje, na tregoni!
🇲🇰 Да видиме дали има некој Албанец или Македонец кој го следи Срамежливиот. Ако сте таму, кажете ни!
"If you are in the dark, don't tell me"
Interessante modo di dire.
Mia morosa è macedone, effettivamente considera la legge un tradimento. Per poi dire che non vuole che la Macedonia entri in Europa perché non se lo merita. È uno strano popolo quello macedone, ma le loro grappe sono buonissime, e Ochrid è figa, ma solo perché ci vedi Struga.
Ma io ancora oggi non ho capito a cosa serva ricevere buoni pasto quando si potrebbe ottenere l'intero stipendio e ognuno spende dove vuole.
E' solo una questione fiscale e contrattuale. In diverse tipologie di contratti di lavoro l'azienda è tenuta a fornire un servizio mensa ai dipendenti o in alternativa, non avendo la struttura, i buoni pasto appunto. L'azienda li compra, li consegna al dipendente senza inserire il relativo importo in busta paga e li scarica come costo puro. Se fossero in busta paga andrebbero ad aumentare lo stipendio lordo generando ulteriori imposte e contributi per entrambi i soggetti. Rimane il fatto che si potrebbe tranquillamente sopperire alla cosa riconoscendo lo stesso importo in busta paga detassato per entrambi e con l'obbligo per il dipendente di spenderlo come gli attuali buoni (questo è un po' più difficile da sviluppare ma non mi sembra impossibile).
Non so come il circolo dei buoni pasto sia legale: 1 obbligano il dipendente a spendere i propri soldi (DOVUTI) in soli determinati luoghi, impedendone un guadagno effettivo, visto che non possono essere monetizzati. 2 Sono praticamente un'attività di stampa e distribuzione di una moneta alternativa a quella nazionale. 3 Nel caso di scioperi o fallimento dell'agenzia di esmissione ticket sono soldi che non sono goduti dal dipendente.
Premetto che non ne so nulla, ma non sono come un servizio mensa? Sarebbe come dire che la mia azienda mi permette di mangiare in mensa ed io prendo la pasta e la vado a rivendere per "monetizzare". Il punto è che il dipendente mangi, non che faccia soldi, sennò li metterebbero in busta paga.
Detto questo, non mi sembra che c'entri nulla con lo "stampare una moneta alternativa".
Potrei benissimo dire delle ca**ate sai
Ti rispondo ma non sono un esperto quindi in caso qualcuno risponda eliminerò. I buoni pasto non valgono come moneta essendo nominali e non cedibili, in oltre non fanno parte dello stipendio del dipendente ma di una somma pre accordata per usufruire a un servizio alternativo alla mensa, quindi non vengono calcolati nel tuo stipendio. Anche se non so come funzioni in caso di fallimento dell'azienda essenzialmente sono comodi perché da un lato permetti al datore di lavoro di non avere una mensa e in oltre non sono tassati come lo stipendio quindi al datore costano molto meno.
Non capisco queste tue osservazioni.
1) E' ovvio che se un dipendente viene pagato solo in buoni pasto è una fregatura, ma solitamente sono un di più. Sono spesso dati tipo un buono per giorno lavorativo.
E mica il dipendente ne viene danneggiato: è vero che sono usati solo in determinati luoghi, ma i ticket di società decenti sono accettati da tanti esercenti. Pure nei supermercati.
2) In nessun modo può essere considerata una moneta alternativa. Visto che vale solo per determinate tipologie di beni, hanno un costo per chi li riceve, gli esercenti hanno libertà di accettarli o meno, sono nominativi, ecc ecc
3) Vabbè non è che sia una cosa così frequente che l'agenzia di emissione ticket scioperi o fallisca! 😅
In aggiunta ai commenti, i buoni pasto convengono alle aziende. Se l'azienda spende 100 euro in buoni pasto, risparmierà le tasse sugli utili e fornirà un bonus non tassato come invece sono gli stipendi. Ci guadagnano un po' tutti tranne, naturalmente, gli esercenti
Qualche azienda a richiesta del dipendente li converte in stipendio, peccato che per 100€ di buoni pasto (che per l'azienda sono scaricabili al 100%) monetizzati ti diventano meno di 50€.
Sono un benefit extra rispetto allo stipendio che, almeno per quanto mi riguarda, trovo davvero comodi, preferisco avere circa 100€ di spesa "gratis" al mese che magari avere 50€ in più sullo stipendio. Se poi a te non interessano puoi sempre non farteli dare e contrattare una RAL più alta.
Ecco evitiamo di proteggere le categorie
Un precedente verso la distopia proprio lmao
Ma in Nuova Zelanda non c'è la libertà di parola?? Non capisco perché non ci sia un equivalente del 1 emendamento anche la
No shy, loro non sono noi. Noi siamo io i miei figli e i miei genitori. Neanche il mio vicino di casa è noi...
Onestamente questa cosa della fine dell'anonimato sul web mi fa pensare che ci sia speranza per il futuro ....troppo spesso la totale mancanza di assunzione di responsabilità ha portato le persone a farsi prendere la mano.
Se si tornasse ad essere "persone" anche online e non personaggi forse si ridimensionerebbe un minimo tutto il mondo della comunicazione sul web
Chi si lamenta di gimme5 non ha dato nemmeno un'occhiata ai rendimenti azionari dell'ultimo anno...
La gente abbocca perchè viene pubblicizzato come prodotto per il risparmio, invece è un servizio per investimento.
glassdoor e utile per cercare lavoro (vivo all estero), sopratutto per non trovarsi in lavori di m...da (scusate il francese).
ma se perde l anonimato difficilmente sara utilizata, con vittoria delle compagnie che non propongono le migliori situazioni lavorative.
ovviamente come in tutti i casi le fake reviews sia negative che positive non aiutano, ma questo e un sito nato per recensire un ambiente di lavoro, non i prodotti che crea l azienda, quindi per gente che ceerca lavoro e non di acquistare i suoi prodotti.
Sono fedele al mio capo (pochi possono capire il mio personaggio)
Bankai?
@@ALessInfinity no, sono quello di detective conan ahahhaha, uno dei membri più fedeli dell'organizzazione criminale
Domanda magari stupida ma se fai accesso su glassdoor tramite Thor? Non sei tecnicamente irrintracciabile?
Ah Gimme Five quelli che non mi inscrivono perché sono nato in Camerun ... anche se sono italiano. Yeahh
Il titolo è molto poco chiaro..
infatti è nero scuro su bianco
Alzi la mano chi ha cercato Breaking Italy su Glassdoor
Heyyyy!
Quello dei buoni pasto mi è sempre sembrato una meccanismo poco trasparente...
La maglietta mi ricorda among us
ora parte lo shitposting di Heya su glassdoor
Non ho mai capito il senso dell'esistenza dei buoni pasto.
Oggi, tutto elettrico, buoni pasto. Perché?
Ormai anche i buoni pasto sono elettronici, il senso è che se il datore di lavoro non ti da una mensa ti indennizza con i buoni pasto, spesso insufficienti a pranzare ovunque li accettino... io preferirei un pasto completo anziché i buoni pasto.
@@marcvsxlii rendere quei soldi esenti da tasse e metterli in busta, era troppo complicato, vero?
Io amo Giovanni Sardisco
Maledetta EDENRED!
@@giovannisardisco4541 Perché lo chiedi a me? Evidentemente si, se non lo fanno; molti sarebbero più contenti, io preferirei pranzare dignitosamente. Ho visto in giro buoni pasto da 5€, che se ti va bene tramezzino e acqua ti danno.
Sono curioso di vedere se farai un video sulla sentenza novax
Lore?
Ormai non c e piu l anonimato
No al pos e poi hai il 20% di commissione sui buoni pasto...mah 😅
è buffo infatti , ed è il motivo per cui ho sempre accettato pagamenti elettronici anche per piccole cifre(esclusa american express ovviamente perchè ha commissioni altissime) ma non ho mai accettato buoni pasto che trovo scandalosi (robin hood al contrario diciamo) ps il 90/95% delle transazioni ormai è fatto con mezzi di pagamento tracciabili per cui ... :)
@Neve Per quello che dici tu e anche perché per come funzionano le cose i buoni pasto sono del fatturato in più, che altrimenti l'esercente non farebbe: se io ho un buono pasto e lo voglio spendere se non lo accetti prima o poi andrò a spendere tutti quei buoni pasto in blocco in un altro supermercato/ristorante, mentre per il POS è relativamente indifferente se ti pago in contanti o con carta, tanto sono sempre gli stessi soldi e posso passare da uno strumento all'altro con poco sforzo (un prelievo o un versamento).
Per cui immagino che il ragionamento sia: meglio fare 10000€ di fatturato con carte o contanti e 2000€ con buoni pasto, anche al netto di una grossa commissione (sempre se non vado in perdita) che fatturare 10000€ e basta.
@@barondemonio95 indifferente lo dici tu...se devo pagare più di 50€ e un posto non mi accetta la carta io come minimo non ci ritorno....
@@arzigogolato8944 Vero senz'altro, ma non è la stessa cosa: con la carta o in contanti spendi comunque parte del denaro che hai e che dovresti poter spendere ovunque allo stesso modo, aldilà della comodità e della tracciabilità e aldilà di chi dice che ha il POS rotto, e comunque puoi sempre passare da una forma all'altra facilmente, i buoni pasto invece sono una risorsa che non puoi convertire in denaro e che scade, e che fin da subito non puoi spendere dove vuoi ma solo in alcuni luoghi che scelgono di accettarli; quindi chi sceglie di accettarli è come se vendesse un prodotto in più (infatti offre un servizio in più), e in quel modo sta facendo soldi che non avrebbe fatto altrimenti, perché appunto se non paghi in carta paghi in contanti e viceversa, ma se non ti accettano i buoni pasto e tu li vuoi usare, in quel luogo a pranzare non ci andrai quasi mai e non ci andrà nessuno che ha i buoni pasto, quindi perderanno parte della clientela che avrebbero potuto avere.
Corro ad iscrivermi a Glasdoor e faccio una strage
nel caso c'e ne occupiamoi di nuovo?!Cioe"?
Un "gran giorno", spero che tu sia sarcastico.
non si sente nada
Alza il volume
Ahime noto molta poca consapevolezza di cosa voglia dire investimento di lungo periodo. Ragazzi, parliamo di lunghezze temporali dell'ordine dei venti- trent'anni e anche oltre, che è ben diverso da vedere i rendimenti in discesa "nell'ultimo uno o due anni". Basta ad andare a vedere le statistiche dell'ultimo secolo per rendersi conto che gli investimenti di lungo periodo (prendiamo ad esempio un index fund come l'S&P 500) sia sempre stato meglio rispetto a tenere i soldi in banca e farseli mangiare dall'inflazione...
Consiglio per shy, se trovassi uno sponsor che faccia formazione in tema finanziario (soprattutto finanza personale) sarebbe estremamente utile ed efficace, perché la gente prima ancora a non avere l'abitudine ad risparmiare/investire purtroppo non ha una buona educazione finanziaria
Menomale noi che abbiamo il GDPR
Glass dor é santo
💪🏻💪🏻
Mhanz
Macedonia e Albania non dovrebbero entrare, sono troppo piccoli e rischiano di diventare dei nuovi visegrad
… Ah si?
L'Albania merita di entrare in Unione Europea più di tanti altri stati che già sono nell'Unione.
Mi sa che l'Europa ha finito i paesi gay friendly e pro immigrazione di massa, ciccio. Aspettando con ansia l'entrata di 44 milioni di Ucraini con sindrome post traumatica. Come dite voi altri di sinistra: il cambiamento è inevitabile e bisogna accettarlo, accetta quello che l'unione diventerá Bro.
@@lanfrancoadreani9212 Oooh, guarda chi si rivede. Stai lavorando sulle tue paturnie?
@@leo_mas_922 qualcuno è salato oggi
speriamo l Albania non entri in UE ._.
Shy 4k 60fps
Mi rendo conto di quanto grande debba essere lo sforzo di promuovere un'app di risparmio gestito in questa fase dei mercati. Ma sono davvero contento che qualcuno spinga verso l'informazione finanziaria completamente assente nel nostro paese.
Credo che la prima cosa che un investitore/risparmiatore debba sapere è che nessuno ti regala i soldi ed in finanza non esistono "pasti gratis".
Maggiore è il rischio maggiori saranno i guadagni (basta guardare Bitcoin).
In ogni caso Gimme5 pur non essendo la prima scelta di un investitore con un minimo di preparazione resta un ottimo prodotto per avvicinarsi al risparmio gestito e ad i mercati.
Tuttavia ci sono TANTE cose da sapere e chiunque dovrebbe fare un minimo di ricerca Prima di lanciarsi in un qualsiasi investimento, anche se proposto da una persona sicuramente onesta come Alessandro.
L’anonimato ha senso quando devi denunciare la mafia, non quando usi uno strumento con cui puoi potenzialmente danneggiare qualcuno. In questo caso devi assumerti la responsabilità di quello che dici e scrivi. Troppo facile altrimenti vendicarsi e basta.
E della disparità in campo delle 2 forze come la metti? Tralasciando che tu giá parti dal presupposto che se critichi un'azienda è falso sicuro.
@@carlocolombo6962 No, non ho detto che è falso sicuro, è una tua storpiatura. Ho detto che l’anonimato ti dà la libertà di dire il falso, perché ti deresponsabilizza da quel che scrivi. Saprai bene anche tu la differenza tra libertà e certezza, no?
Poi non vedo che c’entri la “disparità” in questo caso, mica è un processo! Non c’è un contendere con un esito legato a questo strumento, è solo un’azione monodirezionale e non bidirezionale.
Come banalizzi tutto! Ci sono molti paesi europei che hanno grandi differenze etniche, religiose e culturali, sfociate spesso in scontri violenti, imparagonabili con l'omogeneità dell'Italia che è superiore persino a quella della Germania, per non dire della Spagna o addirittura del Regno unito poco unito.
mamma mia invece di trovarli a far il mea culpa si vantano i migliori di tutti