Massimo Recalcati: Filosofia/Sartre. Aspettando la Maturità

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  • Опубликовано: 27 май 2021
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Комментарии • 13

  • @MATTIX009
    @MATTIX009 2 года назад +1

    Chapeau

  • @AlessandraCalabrese1
    @AlessandraCalabrese1 3 года назад

    💖

  • @SuperRos80
    @SuperRos80 11 месяцев назад

    Ma perché essere liberi è una condanna??

  • @marcosalvoldi1636
    @marcosalvoldi1636 3 года назад +4

    Come, in sei minuti, non dire nulla di Sartre sviando l'attenzione su Nietzsche, Kierkegaard e Heidegger. Magari, prima di esporsi, si legga qualcosa su Sartre in wikipedia. La figura dell'alunno che interrogato su un argomento risponde su di un altro cercando di sviare l'attenzione del professore con paroloni ridondanti e poco inerenti la domanda.
    Magari, in due parole, puntare l'attenzione su un Sartre che, in "L'essere e il nulla", sull'"essere in se stesso", visto come dimensione neutra, ottusa, passiva del mondo, pone il dominio della coscienza dell'uomo, essere per sé stesso, che annulla il mondo, l'essere in se stesso, risucchiandolo all'interno del significato che gli attribuisce ("l'essere in se stesso del mondo" risucchiato e annientato nell'"essere per se stesso" delle coscienze degli uomini in conflitto tra loro, ma anche in conflitto ciascuna per se stessa alla rincorsa di un senso che mai può fermare questa rincorsa fino all'autoannientamento), un significato che, esso stesso privo di riferimenti "eterni", fagocita in quello stesso nulla colui che l'ha prodotto : l'uomo che rendendosi conto di ciò precipita nella nausea rimanendo comunque nella possibilità di disporre della propria libertà nel gesto estremo del togliersi la vita. Magari porre l'attenzione sull'immagine sartriana di un mondo visto come luogo di conflitto tra i vari significati che ciascun uomo vuole attribuire al mondo, l'essere in se stesso, annullandolo ed annullandosi a vicenda: " l'inferno sono gli altri".
    Magari la presa di posizione di Sartre dopo la seconda guerra mondiale, in "L'esistenzialismo è un umanismo", per cui al di sopra delle attribuzioni di senso individuali al "mondo" pone l'attribuzione di senso propria del "comunismo stalinista" a garanzia di una società giusta, introducendo così un "eterno dogmatico"" a dispetto di tutta la tiritera precedente sull'uomo della nausea e sull'assenza totale di valori, riferimenti assoluti, un' "apparente aporia" del pensiero sartriano. Magari un accenno al conflitto che vide Sartre, potente trascinatore di folle, isolare e attaccare Camus per la sua presa di posizione, in "L'uomo in rivolta", contro lo stalinismo imperante del tempo... Vede caro Recalcati quante cose interessanti si sono potute scrivere in poche righe su Sartre non scomodando Nietzsche, Kierkegaard e Heidegger in un modo tra l'altro confuso?

    • @AlessandraCalabrese1
      @AlessandraCalabrese1 3 года назад +1

      Caro Marco, Le consiglio la lettura e lo studio, se vorrà, del libro che Massimo Recalcati dedica a Sartre e che Einaudi ha editato nella prestigiosa collana Piccola Biblioteca Einaudi. Il titolo del testo è “Ritorno a Jean-Paul Sartre. Esistenza, infanzia e desiderio”. Non condivido assolutamente il suo parere, che tuttavia rispetto e che credo proprio cambierà, conoscendo meglio l’opera di Recalcati e la straordinarietà del rapporto che lo lega a Sartre.

    • @marcosalvoldi1636
      @marcosalvoldi1636 3 года назад

      @@AlessandraCalabrese1 Conoscendo Sartre e conoscendo Camus ( ha letto il magnifico "L'uomo in rivolta", causa della separazione tra i due a scapito del meno potente e narcisista Camus?) avrei qualcosa da ridire già dal titolo. Più che a Sartre io desidererei un ritorno a Camus.

    • @AlessandraCalabrese1
      @AlessandraCalabrese1 3 года назад

      @@marcosalvoldi1636 Camus è uno scrittore. Spesso, si dimentica. Detto questo, il mio è un suggerimento a mio parere utile a farle comprendere quanto possa essere preparato Recalcati sull’argomento. Senza alcuna presunzione... Buona serata!

    • @marcosalvoldi1636
      @marcosalvoldi1636 3 года назад +2

      @@AlessandraCalabrese1Premesso che Sartre stesso fu anche scrittore e drammaturgo, vi sono scrittori molto più filosofi di certi filosofi e quant'altro ...E comunque "Il mito di Sisifo" e "L'uomo in rivolta" sono più opere filosofiche che letterarie. Che poi si preferisca il narciso e incoerente Sartre al coerente ed elegante Camus, auspicando un ritorno al primo, la dice molto sulle affinità elettive tra i due.
      L'uno (Sartre) ha avuto Stalin e poi Mao, l'altro ( Recalcati) ha avuto, e continua ad avere, Renzi come ideale di uomo politico...Veda un po' lei quanto tutto ciò mi invogli a leggere l' epigono (discepolo mal riuscito) di Lacan...

    • @andreaborsotti4251
      @andreaborsotti4251 3 года назад +2

      il fatto che tu abbia letto, non vuol dire che tu abbia capito..

  • @paololongoni2580
    @paololongoni2580 Год назад

    L'uomo pensa di essere Dio mentre è soltanto un piccolo essere insignificante senza la grazia di quel Dio che nega per la sua supponente arroganza, da qui la tirannia dell'angoscia nell'uomo, che anziché liberarsi da sé stesso per accettare la volontà di Dio, si curva su sé stesso annullando la sua vita in una prospettiva di nientificazione esistenziale, dove il suo essere diventa il tutto e l'unico. Realizzando che questo è sempre un fallimento non rimane, alla fine, che la disperazione, come mancanza di speranza, è da qui l'angoscia pervasiva che lo attanaglia.

  • @mariocutrone2479
    @mariocutrone2479 Год назад

    La condanna ad essere liberi,presuppone la nullificazione d Dio.Siamo completamente liberi nel mondo siamo liberi di essere Dio, l'uomo è Dio nel mondo ,quindi ecco la nostra condanna in mancanza di Dio