Ennesimo tentativo per cercare di ridurre il personale. Chi lavora nella scuola, i docenti, lo sanno benissimo che ci sono disabilità che meritano un'attenzione totale, dall'ingresso all'uscita da scuola. Questi esperti, che ovviamente non hanno mai messo piede in una scuola, non si pongono il problema che in una classe ci sono tante specificità che un docente, da solo, non può gestire? Non solo servono più docenti di sostegno, specializzati, ma altro docenti in compresenza.
Art. 11 preleggi " la legge non dispone che per l'avvenire". Quindi non si cambiano le mansioni a chi insegna da 10 anni greco al liceo e che secondo la proposta si ritroverebbe a dover fare alcune ore di sostegno. Ennesimo esempio di dilettantismo
Il cambio culturale si sta verificando: certamente sono stati fatti passi in avanti ed altri ancora se ne devono fare. Esiste ancora qualche sacca di resistenza da parte di pochi colleghi della "vecchia guardia" o di qualche supplente che ha ancora poca esperienza, ma in linea di massima tutti gli insegnanti sono consapevoli del fatto che l'alunno con disabilità sia un "proprio" alunno e che è fondamentale cooperare con il collega di sostegno (cui non si delega e basta). Dunque, non vedo affatto necessaria l'introduzione di una cattedra mista, piuttosto sarebbe più utile organizzare corsi base, corsi avanzati e corsi di aggiornamento in materia di disabilità e inclusione annuali rivolti a tutti i docenti curriculari. Lo specialista del sostegno è importante come sono importanti gli specialisti in un campo della medicina (dermatologi, pediatri...) o in legge (penalisti, matrimonialisti...). Al limite, si lasci libertà al singolo DS, consultato il collegio dei docenti, di creare alcune cattedre miste, per i docenti che effettivamente sarebbero motivati e disponibili a lavorare su una cattedra mista.
Ennesimo tentativo per cercare di ridurre il personale. Chi lavora nella scuola, i docenti, lo sanno benissimo che ci sono disabilità che meritano un'attenzione totale, dall'ingresso all'uscita da scuola. Questi esperti, che ovviamente non hanno mai messo piede in una scuola, non si pongono il problema che in una classe ci sono tante specificità che un docente, da solo, non può gestire? Non solo servono più docenti di sostegno, specializzati, ma altro docenti in compresenza.
Ma ditelo chiaramente che l'unico fine è quello di fare cassa sugli insegnanti di sostegno e sugli alunni disabili
Art. 11 preleggi " la legge non dispone che per l'avvenire".
Quindi non si cambiano le mansioni a chi insegna da 10 anni greco al liceo e che secondo la proposta si ritroverebbe a dover fare alcune ore di sostegno.
Ennesimo esempio di dilettantismo
Il cambio culturale si sta verificando: certamente sono stati fatti passi in avanti ed altri ancora se ne devono fare. Esiste ancora qualche sacca di resistenza da parte di pochi colleghi della "vecchia guardia" o di qualche supplente che ha ancora poca esperienza, ma in linea di massima tutti gli insegnanti sono consapevoli del fatto che l'alunno con disabilità sia un "proprio" alunno e che è fondamentale cooperare con il collega di sostegno (cui non si delega e basta). Dunque, non vedo affatto necessaria l'introduzione di una cattedra mista, piuttosto sarebbe più utile organizzare corsi base, corsi avanzati e corsi di aggiornamento in materia di disabilità e inclusione annuali rivolti a tutti i docenti curriculari. Lo specialista del sostegno è importante come sono importanti gli specialisti in un campo della medicina (dermatologi, pediatri...) o in legge (penalisti, matrimonialisti...). Al limite, si lasci libertà al singolo DS, consultato il collegio dei docenti, di creare alcune cattedre miste, per i docenti che effettivamente sarebbero motivati e disponibili a lavorare su una cattedra mista.
A me pare si voglia fare cassa sulla formazione.
Nn so qnt sia realizzabile nella scuola secondaria di primo e secondo grado.
Speriamo che non passi…