La madre di Giuseppe Ungaretti

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  • Опубликовано: 18 окт 2024

Комментарии • 7

  • @sapienzaneri5568
    @sapienzaneri5568 4 года назад +1

    La madre è da ricordare finché viviamo. Grande Ungaretti. Grazie.

    • @luigigaudio
      @luigigaudio  4 года назад

      Vero: per me mia madre vive sempre, anche se dal 2000, venti anni fa, non la vedo più

  • @gianpierofaravelli4804
    @gianpierofaravelli4804 7 лет назад +1

    bellissima poesia, grazie professore per averla spiegata così bene

    • @luigigaudio
      @luigigaudio  7 лет назад

      Davvero una bella poesia. Grazie a te di cuore.

  • @StefanoBonfigli
    @StefanoBonfigli 3 года назад +2

    Giunto è tempo di dirci l’amore,
    di congedare per sempre, ti chiedo,
    nostro consueto antico pudore.
    Non chieder più perché fuggo lontano,
    perché di fianco a te più non siedo,
    e ti respingo scontroso la mano;
    so che ogni ora mi ricordi e m’aspetti,
    di te so tutte le ambasce e gli affetti.
    Perché, mi chiedi, in estremo lembo
    di terra io viva, e non nella natale
    nostra io cerchi l’ultimo grembo.
    Mesta
    intuisci che il mio stato naturale
    resta la pena fatale: l’esiglio,
    ma la speri fiera posa sdegnosa,
    mi vedi a casa con bimbi e sposa,
    e non come un naufrago alla deriva
    che annaspa senza alcun appiglio,
    e non trova dentro sé fiamma viva,
    proda buona verso cui nuotare.
    Mamma,
    anch’io so che essere soli è un male:
    ma non so più tornare a prima gioia,
    quando non era in me cupo vizio,
    e vanto sciocco, la odierna noia,
    e solo mi bastava il tuo sodalizio.
    Qui non sto cercando tuo consiglio,
    soltanto che questo messaggio
    tu legga, di me, reo figlio:
    “Basta, non è saggio
    prolungare il rancore,
    dimentichiamo il
    male che ci siamo dati,
    tutti gli scorni passati.
    Nulla di questo resterà:
    tutto affonderà
    giù
    giù
    in
    una
    clessidra
    di
    sabbia,
    l’odio e il dolore,
    i silenzi e la rabbia,
    e anche
    le risa e gl’attimi belli:
    è tutto in una gabbia
    di fuggevoli granelli.
    Non sprechiamo altre ore,
    sei vecchia, sono vecchio:
    perché tu, in me, nüova,
    e in te io, nüovo, mi specchio”

    • @luigigaudio
      @luigigaudio  3 года назад

      Caro Fernando, bellissimi questi versi. Di chi sono?

    • @StefanoBonfigli
      @StefanoBonfigli 3 года назад

      @@luigigaudio i miei, grazie mille