Verità e Fede

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  • Опубликовано: 16 май 2014

Комментарии • 12

  • @filobrucc8592
    @filobrucc8592 6 лет назад +1

    Vero.. Grazie Dottore

  • @Max-bd3vh
    @Max-bd3vh 5 лет назад +1

    La verità è una.. È il metro di congiunzione universale per la pacifica convivenza e per dare vita al vero motore "illogico" che sana ogni cosa. L'AMORE... la cosa meravigliosa che la verità è una persona e si chiama Gesù 😊

    • @mistressb7844
      @mistressb7844 4 года назад

      Hai la faccia da classico masochista mancato. Venera una dea e scopri la tua vita

  • @striref
    @striref 4 года назад +1

    Bel video. Ben spiegato. Convincente, bravo oratore sicuro... poi... mah... Grazie cmq

  • @asset-class-eu
    @asset-class-eu 7 лет назад +3

    Grande Prof

  • @ymorimac
    @ymorimac Год назад

    Il nostro Io, la nostra res cogitans, l'Io che conosce possiamo conoscerlo e dopo che l'abbiamo conosciuto arriveremo a delle conclusioni certe? Arriveremo a dire che come la nostra mente conosce in un modo piuttosto che un altro e un certo modo di conoscere è vero ed è universale rispetto a un altro? O arriveremo semplicemente a dire che ogni punto di vista può essere vero? Bene guardiamo un poco. Molti di noi danno per scontato che i nostri occhi, la nostra mente vede bianco bianco nero nero. Cioè se una cosa è bianca la vedo bianca, se una cosa è nera la vedo nera. Bene spesso volte abbiamo di codeste esperienze. Spesse volte noi concordiamo in modo assoluto che la nostra mente vede bianco e che la nostra mente vede nero. Qualche d un altro più critico fa presente che è vero che la nostra mente vede bianco o nero però ci sono molte cose dove noi siamo discordi nel vedere il mondo. Come abbiamo detto prima ci sono tante verità relative.
    Per quale motivo abbiamo tante verità relative? Per quale motivo siamo discordanti nel vedere il mondo? Se siamo discordanti nel vedere il mondo vuol dire che la nostra mente è uno strumento che conosce ma è uno strumento difettoso. Nel senso che non riesce a vedere in modo chiaro la realtà così com'è. Però la stessa esigenza di Verità è come se ci spingesse a dire o ci lasciasse intuire che forse noi possiamo vedere correttamente la realtà. E anche questo è vero. Questa esigenza è dentro di noi. Dobbiamo scoprire quando, come e perché la nostra mente sia in grado di vedere correttamente la realtà e quando non è in grado di veder correttamente la realtà.
    Facciamo un paragone. Immaginiamo che la nostra mente sia un videoregistratore. Fin quando registriamo e basta noi che siamo passivi rispetto alla realtà possiamo dire con una certa certezza che registriamo fedelmente quello spicchio di realtà che è davanti a noi. Ma quando desideriamo, quando temiamo noi riusciamo ancora a vedere quello spicchio di realtà come quando lo abbiamo registrato? Quando rivolgiamo i nostri occhi di fronte a noi riusciamo ancora a vedere quella realtà così com'è? Bene quando si desidera, quando registriamo tramite i sensi lo registriamo nelle nostre memorie. Ogni percezione del mondo è qualcosa che viene registrato in memoria. Tutte le volte che desideriamo il nostro desiderio tocca le nostre memorie va a risvegliare le percezioni che sono dormienti nelle nostre memorie e queste percezioni come in sogno ritornano sui recettori sensoriali periferici e noi vediamo ciò che abbiamo registrato ieri, ciò che abbiamo desiderato ieri o ciò che abbiamo temuto ieri, non ciò che è. Questa si chiama proiezione.
    Bene siamo quindi arrivati a cogliere una struttura della nostra mente che può essere comune a tutti. Cioè che la nostra mente proietta e può distorcere la percezione della realtà.
    Ci sono altre cose che dobbiamo guardare dentro di noi. Quando entriamo in qualsiasi luogo. Noi emettiamo dei giudizi. E questi nostri giudizi sono giudizi formulati così: la sedia è, il banco è, il telefono è, il libro è, cioè sono giudizi di esistenza. Ma se abbiamo un bisogno cioè per esempio abbiamo sogno, siamo stanchi e abbiamo visto quella poltrona è cominciamo a valutare se quella poltrona può servire a noi o non servire affatto. Quindi siamo arrivati a cogliere altre strutture. E quindi sulla struttura proiettiva abbiamo una struttura di tipo valutativo che ha una sub struttura di tipo constatativo. Potremmo anche scoprire un'altra struttura. Dopo che abbiamo valutato e stiamo lì a valutare sul da farsi dovremmo agire. Quindi noi ci troviamo di fronte ad una struttura della mente che valuta e a una struttura che dovrà eseguire ciò che ci sembra opportuno fare.
    In altri termini e rapidamente la nostra mente quindi è proiettiva, può registrare anche fedelmente ma soprattutto è formata da due strutture una che valuta e una che fa. E che quando valutiamo la struttura che fa è ferma. Noi in altri termini siamo disconnessi mentre stiamo pensando. E qui se andiamo a guardare il Vangelo di San Giovanni c'è una frase che dice "Et verbum caro factum est" e il verbo si è fatto carne. La religione effettivamente è una scienza dell'Io. Sta parlando della struttura il Verbo in cui noi valutiamo e pensiamo il da farsi. E poi il nostro pensiero deve realizzarsi. Questo è un passaggio molto importante. Che richiede effettivamente la Fede cioè l'affidamento, un atto di affidamento da parte della funzione valutativa perché si possa di nuovo tornare ad agire. Se no rischiamo di rimanere impantanati.

  • @striref
    @striref 4 года назад +1

    Che differenza c'è per lei tra etica e morale, prof? Grazie molte se risponderà. E grazie se risponderanno altri

  • @marcosala5436
    @marcosala5436 5 лет назад +3

    Lei ē un grande psicoterapeuta

    • @striref
      @striref 4 года назад

      Hai sperimentato con lui una psicoterapia?

  • @merystanica145
    @merystanica145 6 лет назад

    Grazie, profesore, ti ascolto tutti giorni.
    Mi hai fatto una domanda sul elemento più piccolo del pensiero, non mi avete risposto, in questi giorni ho scoperto. Grazie.

  • @ymorimac
    @ymorimac Год назад

    Temi scottanti che vedremo di volta in volta. Il primo tema è quello della Verità e della Fede. E' un tema centrale, importante. E voi direte ma tu fai lo psicoterapeuta. Che cosa c'entra la Verità o la Fede con la psicoterapia? La psicoterapia o qualunque modo che si appresta di creare un cambiamento in qualcuno o nelle persone per me deve fondarsi su qualcosa di certo. Perché se non si fonda su qualcosa di certo è anche assurdo tentare ogni cambiamento. Solo ciò che è certo diventa la misura sia del comportamento non adeguato sia del comportamento adeguato. Quindi il primo grande argomento è la Verità. La Verità diventa la pietra angolare su cui fondare o poggiare la leva di qualunque cambiamento. Senza una Verità lo ripeto non possiamo cambiare niente e nessuno. Ma entriamo nel vivo. Che cos'è la Verità? Tutti parlano di verità, tutti dicono questo è vero questo è falso. Tutte le volte che si inizia una terapia qualcuno ha dentro di sé una verità. E con questa verità sta misurando la persona che sta di fronte. Sia essa una diagnosi clinica vera o falsa che sia con la quale si misura la persona che sta di fronte. Ma io vado oltre la diagnosi perché la diagnosi è semplicemente una descrizione di un comportamento. Però è strano come dopo aver descritto quel comportamento, il comportamento diventa la misura di ciò che è normale e di ciò che è anormale.
    Ma andiamo a guardare più affondo il concetto di Verità. E io l'accosto anche alla Fede. Perché anche nella religione si parla di Verità. Se l'accostiamo alla fede molti dicono che la verità religiosa è una verità rivelata quindi è un dogma. Ed è qualcosa che non è apprezzabile. Di fronte alla Verità della Fede o di una verità rivelata si contrappone la cosiddetta verità relativa. Che comunque è una verità nel senso che noi interpretiamo il mondo, le persone e i comportamenti in base a questo metro. Quante volte ci viene di sorridere se qualcuno o un religioso imposta i suoi discorsi dicendo "Le cose stanno così. Questo è vero e quest'altro è falso". Ed è facile che qualcuno sorrida diciamo con buona educazione e con un sorriso ironico dice ma chi credi di essere? Sei il depositario di qualunque verità? Questa è una cosa veramente curiosa nell'epoca moderna. Io sto giudicando il comportamento, le affermazioni di un mio simile che si basa su una verità o su una misura con cui mi sta misurando o sta misurando il mondo ed io schernisco questo modo di fare dicendo ma cosati credi di essere? O lo giudico stranamente in base ad un altra verità "che tutto è relativo".
    Gli uomini sono strani si lasciano prendere dalle parole. E non riescono ad andare oltre le parole. Non arrivano alle implicazioni del loro discorso. Se io ti giudico secondo una verità relativa e dico che non puoi fare delle affermazioni dogmatiche assolute perché tutto è relativo. Quindi non puoi metterti su un piedistallo e predicare dicendo si fa così o si fa colà. Poi stranamente io stesso mi sto mettendo su un piedistallo e ti sto dicendo, sto usando un metro per giudicarti che è assoluto. Cioè tu non puoi fare così perché tutto è relativo. E' strano come non cogliamo questa contraddizione. Ci comportiamo come depositari di una verità assoluta con cui giudichiamo il prossimo e nello stesso tempo respingiamo chi ha un comportamento e sta misurando in termini di verità assoluta.
    Chiarita questa posizione, andiamo un po' affondo su questa faccenda. Quando si parla di Verità relativa. In genere chi parla di verità relativa e pensa di dire qualcosa di veramente vero. Ecco ancora una volta il paradosso. Pensa ad una verità relativa ovvia per giunta perché se noi guardiamo e osserviamo il mondo cioè il soggetto, l'Io che conosce e c'è l'oggetto che viene conosciuto che è il mondo esterno cioè la realtà esterna. E' verissimo che ogni testa è una verità. Ogni visione del mondo è vera. Ed è una verità uguale a quella dell'altro. Come dicevano già i sofisti e in modo particolare Protagora già 2500 anni fa quando affermò che sullo stesso argomento si possono fare due discorsi opposti ugualmente veri. Non ugualmente utili. Bene quando si parla quindi del mondo esterno, quando la nostra conoscenza riguarda il mondo esterno cioè la realtà esterna al soggetto che conosce possiamo benissimo essere d'accordo su questo. Che ogni visione del mondo può essere vera o può essere falsa nello stesso tempo. Quindi possiamo fare due discorsi ugualmente veri sullo stesso argomento.
    Ma quando si parla della Fede e delle Verità di Fede ed è qui il punto. Le Verità di Fede non riguardano il mondo esterno. Perché la Fede riguarda sempre l'Io. Riguarda la nostra mente che conosce. Riguarda quello che direbbe Cartesio la res cogitans. E allora qual'è la Verità che parla della nostra res cogitans. Cos'è vero per la nostra res cogitans? Qualcuno potrebbe dire cultore della verità relativa che anche la nostra res cogitans quando diventa oggetto di indagine della nostra mente stessa è essa stessa relativa. Però c'è una cosa strana negli uomini. E' vero che potremmo anche dire che la nostra res cogitans possa essere soggetta a visioni e opinioni relative. Ma noi abbiamo una grande esigenza di verità assolute. Il fatto stesso che si va a criticare chi esprime una verità in modo assoluto dicendo che tutto è relativo e quindi usando ancora una volta un criterio assoluto. Vuol dire che abbiamo bisogno di verità assolute. Abbiamo bisogno di pietre angolari su cui costruire la nostra conoscenza.

  • @striref
    @striref 4 года назад

    Che differenza c'è per lei tra etica e morale, prof? Grazie molte se risponderà. E grazie se risponderanno altri