Buongiorno Livio e grazie per i tuoi video ricchi di spunti e informazioni preziose. In merito al self publishing mi ha colpito il confronto con amici che vivono all'estero (USA), dove non solo l'autore non viene visto come di "serie B", ma soprattutto per i migliori risultati in termini di copie vendute e guadagni rispetto all'esperienza dell'editoria tradizionale. Non credi che pure questo potrebbe spingere uno scrittore, con voglia di fare, verso l'autopubblicazione? Non sono pochi, del resto, ad esprimere "perplessità" sui dati di vendita comunicati dall'editore, specie se medio piccolo. Aggiungerei che spesso (mi riferisco sempre all'editoria medio piccola) la casa editrice fa ben poco sul fronte editing o promozione. Mi scuso, non vorrei dare l'impressione di mirare al vil denaro, dico solo che è un argomento che può avere il suo peso. Grazie.
Buongiorno Paolo. Certamente sì, basti pensare al caso di Glenn Cooper. La mentalità dominante in Italia è parecchio prevenuta e fuori dal mondo a questo riguardo, così come su tanti altri argomenti, primo fra tutti i pesanti pregiudizi verso la narrativa di genere. Per chi punti a massimizzare l'aspetto di guadagno economico della scrittura narrativa, non c'è dubbio che i due sentieri migliori siano il self publishing e il ghostwriting, molto migliori della via dell'editoria tradizionale. Ne parleremo ancora in futuro. PS Ho intravisto un (credo) tuo messaggio da qualche parte su un mio canale social, ma l'ho già smarrito. Manda per favore una mail a info@rottenarrative!
Comprando una Bussola, che ti dà diritto a due ore di consulenza con me: trovi le indicazioni sul sito rottenarrative.it Prima però ti consiglio di fare una scorpacciata di video gratis qui sul canale, per rispondere alle tue domande più semplici
Grazie mille per il video (ero uno di quelli che in altri commenti aveva manifestato il suo interesse sull'argomento). A prescindere dal ritorno e dai costi maggiori, mi domandavo se secondo te esiste una differenza in termini di ricezione del pubblico tra pubblicazione tradizionale e self publishing. Per fare un esempio: seguendo il tuo consiglio e vedendo quanti pochi autori italiani di fantasy e fantascienza si trovino nelle librerie, mi chiedo se i canali tradizionali siano quelli giusti per alcuni generi letterari (scritti da italiani). Buona giornata e grazie ancora
Non c'è un meglio e un peggio a priori: sono strade con punti di forza e di criticità differenti, che devi conoscere per poter valutare quale sia la scelta migliore nel tuo caso.
Un libro che difenda posizioni controverse o che comporti la seria possibilità di subire querele e cause legali. Ad esempio, se scrivi un romanzo di denuncia su Scientology è molto probabile che avrai delle noie.
Salve. L'autore, che intenda affidarsi ad un editore, ha una qualche voce in capitolo circa le scelte della copertina e della quarta di copertina o deve subire passivamente quanto deciso dallo staff editoriale?
Io tra i parametri che uso nella scelta dell'acquisto di un libro o meno vi è proprio anche se quel libro è originale ed osa o meno. Cerco di "premiare" chi ci ha almeno provato. Poi dipende se ovviamente è troppo assurdo,non ha un filo logico o semplicemente non rispecchia i miei gusti evito. Ma ci do sempre un riguardo a questa cosa.
Fai bene. Da lettori è sacrosanto premiare con i propri acquisti e le proprie recensioni gli scrittori che hanno centrato gusti e valori. Da scrittori, ovviamente, occorre rispettare anche altri parametri.
Complimenti! bello e interessante questo video all'aperto. Ti sto seguendo assiduamente, riesci a non annoiarmi!
complimenti.
non tanto per il video.
quanto per essere stato 25 minuti a braccia tese.ammirevole.
(grazie per il video, ovviamente)
Grazie, apprezzo molto gli argomenti trattati e la dovizia di particolari!
Buongiorno Livio e grazie per i tuoi video ricchi di spunti e informazioni preziose.
In merito al self publishing mi ha colpito il confronto con amici che vivono all'estero (USA), dove non solo l'autore non viene visto come di "serie B", ma soprattutto per i migliori risultati in termini di copie vendute e guadagni rispetto all'esperienza dell'editoria tradizionale.
Non credi che pure questo potrebbe spingere uno scrittore, con voglia di fare, verso l'autopubblicazione? Non sono pochi, del resto, ad esprimere "perplessità" sui dati di vendita comunicati dall'editore, specie se medio piccolo.
Aggiungerei che spesso (mi riferisco sempre all'editoria medio piccola) la casa editrice fa ben poco sul fronte editing o promozione.
Mi scuso, non vorrei dare l'impressione di mirare al vil denaro, dico solo che è un argomento che può avere il suo peso. Grazie.
Buongiorno Paolo. Certamente sì, basti pensare al caso di Glenn Cooper. La mentalità dominante in Italia è parecchio prevenuta e fuori dal mondo a questo riguardo, così come su tanti altri argomenti, primo fra tutti i pesanti pregiudizi verso la narrativa di genere. Per chi punti a massimizzare l'aspetto di guadagno economico della scrittura narrativa, non c'è dubbio che i due sentieri migliori siano il self publishing e il ghostwriting, molto migliori della via dell'editoria tradizionale. Ne parleremo ancora in futuro.
PS Ho intravisto un (credo) tuo messaggio da qualche parte su un mio canale social, ma l'ho già smarrito. Manda per favore una mail a info@rottenarrative!
@@RotteNarrative mando mail
Come posso fare per sottoporre alla tua visione i miei romanzi?
Comprando una Bussola, che ti dà diritto a due ore di consulenza con me: trovi le indicazioni sul sito rottenarrative.it
Prima però ti consiglio di fare una scorpacciata di video gratis qui sul canale, per rispondere alle tue domande più semplici
Grazie mille per il video (ero uno di quelli che in altri commenti aveva manifestato il suo interesse sull'argomento). A prescindere dal ritorno e dai costi maggiori, mi domandavo se secondo te esiste una differenza in termini di ricezione del pubblico tra pubblicazione tradizionale e self publishing. Per fare un esempio: seguendo il tuo consiglio e vedendo quanti pochi autori italiani di fantasy e fantascienza si trovino nelle librerie, mi chiedo se i canali tradizionali siano quelli giusti per alcuni generi letterari (scritti da italiani). Buona giornata e grazie ancora
Non c'è un meglio e un peggio a priori: sono strade con punti di forza e di criticità differenti, che devi conoscere per poter valutare quale sia la scelta migliore nel tuo caso.
Puoi farci un esempio di "libro scomodo"?
Un libro che difenda posizioni controverse o che comporti la seria possibilità di subire querele e cause legali. Ad esempio, se scrivi un romanzo di denuncia su Scientology è molto probabile che avrai delle noie.
@@RotteNarrative ok, ma si tratterebbe di saggistica, non di opere di fantasia...
Salve. L'autore, che intenda affidarsi ad un editore, ha una qualche voce in capitolo circa le scelte della copertina e della quarta di copertina o deve subire passivamente quanto deciso dallo staff editoriale?
Dipende dai casi. Nelle piccole CE spesso sì. Talvolta gli viene anche chiesto di scrivere lui la quarta di copertina.
Io tra i parametri che uso nella scelta dell'acquisto di un libro o meno vi è proprio anche se quel libro è originale ed osa o meno. Cerco di "premiare" chi ci ha almeno provato. Poi dipende se ovviamente è troppo assurdo,non ha un filo logico o semplicemente non rispecchia i miei gusti evito. Ma ci do sempre un riguardo a questa cosa.
Fai bene. Da lettori è sacrosanto premiare con i propri acquisti e le proprie recensioni gli scrittori che hanno centrato gusti e valori. Da scrittori, ovviamente, occorre rispettare anche altri parametri.
È incredibile, io preparo una domanda da darti e prima ancora che ho finito ci fai già un video XD prima gli pseudonimi e ora questo, Grande Livio!
Ciao volevo consigliarti il giardino delle farfalle di dot Hutchinson. Mi sta piacendo molto