Self Publishing Vs Editoria Tradizionale (e cosa dovresti scegliere tu)

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  • Опубликовано: 12 сен 2024
  • Meglio pubblicare con casa editrice o in selfpublishing? La risposta a questa domanda non è uguale per tutti, e in questo video ti spieghiamo perché. Puoi trovare l'offerta formativa di Rotte Narrative su: www.rottenarrat...
    📖 Livio Gambarini è uno scrittore di romanzi storici medievali e fantastici, nonché writing coach e docente del corso di alta formazione “Il piacere della scrittura” all’Università Cattolica di Milano. Partito nel 2014, ha pubblicato numerosi romanzi con diverse case editrici, tra cui la quadrilogia bestseller di "Eternal War". La sua opera più recente è "La Papessa di Milano", pubblicata da Piemme Edizioni (Mondadori) all'interno della serie storica delle "Cronache dei Visconti."
    Nel 2020, dopo anni da editor e consulente di scrittura, Livio Gambarini ha creato Rotte Narrative, una realtà di formazione che, in pochissimo tempo, è diventata un’autentica bussola per moltissimi scrittori esordienti in cerca della propria rotta nel burrascoso mare dell’editoria.
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    #scritturacreativa #libri #rottenarrative

Комментарии • 25

  • @micinomax81
    @micinomax81 11 месяцев назад +6

    il prestigio derivante dalle case editrici è relativo. Da self publisher che guadagna abbastanza da mantenersi, credo che poter dire di fare lo scrittore come lavoro a tempo pieno sia una cosa più impattante con la gente rispetto a dire "ho pubblicato un libro. E questo anche per la propria autostima, credo sia abbastanza deludente avere il sogno di fare lo scrittore, venire pubblicati, e poi dover andare comunque ogni giorno a lavorare in un'officina a fare il meccanico, o in qualche ufficio a sbrigare pratiche.
    è vero che il self publishing non ti dà barriere né aiuti, però ti dà il feedback dei commenti. Se un libro ha qualcosa che non va, dai commenti puoi capire qualcosa. Se invece lo mandi a una casa editrice, quella semplicemente non ti risponde, non è che ti dica che cosa c'è che dovresti correggere. E quindi rimani sempre fermo allo stesso punto finché tentando e ritentando forse qualcuno ti dice di sì; l'unico modo per avere un feedback è pagare qualcuno che analizzi il tuo testo e ti dica tutte le criticità.
    Infine in alcuni casi specifici la rapidità del self publishing è fondamentale. Io sto scrivendo ora un saggio sull'intelligenza artificiale, se dovessi pubblicarlo con un editore normale mi ci vorrebbero 6-12 mesi prima di poter vedere il libro in libreria, e nel frattempo sarà cambiato tutto nel mondo dell'IA. Se tu vuoi cavalcare un trend od occuparti di un argomento di attualità, poter pubblicare in fretta è fondamentale, altrimenti il libro esce già vecchio o fuori moda.

    • @RotteNarrative
      @RotteNarrative  9 месяцев назад

      Videorisposta in arrivo

    • @antonioimpellizzeri23
      @antonioimpellizzeri23 9 месяцев назад

      Buona domenica
      Grazie infinite per la sua testimonianza
      Per molti aspiranti autori è aria fresca sentire le sue parole
      Come saprà l' argomento partita iva è molto spinoso
      Posso chiederle se l'ha aperta
      In caso affermativo si può autopubblicare aprendo la partita iva per scrittori freelance

  • @marcodebiagi
    @marcodebiagi 10 месяцев назад

    Grazie mille della risposta che ho apprezzato tantissimo.

  • @daxax5531
    @daxax5531 11 месяцев назад

    Come sempre un video accattivante. Giusto per info, ho ordinato la "Papessa di Milano", di un autore in erba, tale Livio Gamberini. Appena arriva, sono curioso di scoprire il suo stile😅

    • @RotteNarrative
      @RotteNarrative  10 месяцев назад

      Buona lettura! (è GambArini)

    • @daxax5531
      @daxax5531 10 месяцев назад

      @@RotteNarrative sorry, scritto veloce. L'inizio e accattivante, la carta dà una bella sensazione. Una domanda: quanto la cura materiale del libro(carta,carattere,copertina,formato)incide sul successo del medesimo?Grazie

    • @RotteNarrative
      @RotteNarrative  8 месяцев назад

      @@daxax5531 Videorisposta in arrivo

  • @ela_dyon
    @ela_dyon 8 месяцев назад

    Grazie infinite per il video, preziosissimo come sempre! Mentre risparmio per entrare nella vostra squadra perseguo i miei propositi del 2024 recuperando i video del canale! 😂
    Ho una domanda, non so se è stato detto nel video e forse io non ho colto oppure no, ma non mi è chiaro se sia possibile per chi pubblica in self recrutare persone che si occupino degli aspetti che lui non conosce. Immagino però che a quel punto dovrebbe essere molto abile nel giudicarne la competenza. Mi sembra davvero molto rischioso come investimento.

    • @RotteNarrative
      @RotteNarrative  6 месяцев назад +1

      E' sicuramente possibile, e in effetti la maggior parte dei self-publisher più capaci fa proprio questo - talvolta specializzandosi a loro volta in un singolo aspetto di utilità anche per gli altri, così da ricambiare il favore ai colleghi nella propria area di competenza.
      Come hai correttamente intuito, è rischioso ingaggiare all'uopo persone che ancora non si conoscono; quando entrerai a far parte dei nostri studenti, potrai cercarle dentro la nostra community e sarà più facile

    • @ela_dyon
      @ela_dyon 6 месяцев назад

      @@RotteNarrative Grazie infinite per la risposta!

  • @massimotagino8228
    @massimotagino8228 11 месяцев назад

    Professor Livio, ringraziandola per i contenuti che porta (non ultimo questo, molto interessante) vorrei porle una domanda sul POV. Genere fantasy umoristico per ragazzini (10/12 anni): vale la pena sacrificare una scrittura immersiva a favore di uno stile più semplice e trasparente adatto a un pubblico tra il giovanissimo e il giovane?

    • @RotteNarrative
      @RotteNarrative  10 месяцев назад

      Assolutamente sì, per lettori bambini o giovanissimi la scrittura trasparente rischia di impedire la comprensione del mondo, in quanto a quell'età non si è (di solito) ancora in grado di decodificare il mondo in autonomia, senza le "stampelle informative" di genitori e tutori. Quindi la prosa fa bene a fare la stessa cosa

  • @antonioimpellizzeri23
    @antonioimpellizzeri23 6 месяцев назад

    Salve è passato un po' di tempo dal video
    Il vostro legale vi ha dato una risposta chiara in materia di partita iva?
    I portali dicono che non ci vuole i fiscalisti dicono che è necessaria ma da quello che ho capito nessuno apre la partita iva per pubblicare libri su Amazon se non la possiede già
    Buona giornata

    • @RotteNarrative
      @RotteNarrative  6 месяцев назад

      Il nostro legale sta ultimando la preparazione dell'estesa e completa lezione che coprirà l'argomento. Entro qualche settimana realizzeremo la diretta privata per gli studenti de Lo Scrittore Speciale, e la registrazione verrà poi caricata nel modulo 8 "Contratti e diritti"

    • @antonioimpellizzeri23
      @antonioimpellizzeri23 6 месяцев назад

      @@RotteNarrative
      Grazie per la risposta
      Speriamo bene

  • @adrianaparisi7256
    @adrianaparisi7256 9 месяцев назад

    Scusate la questione partita iva nel self publihing tiene lontane molte persone che vorrebbero rapportarsi alla scrittura in modo professionale
    Se qualcuno finalmente desse una risposta chiara editor e corsi di scrittura ci sarebbe la fila
    Per non contare la salute degli aspiranti scrittori
    Scrivere per anni un libro fallo editare e scoprire che pe autopubblicarti devi aprire la partita iva ê una mazzata tremenda
    Non c'è nessuna chiarezza nemmeno su quale si dovrebbe aprire
    Scrittori
    Commercianti
    E dire che l' articolo 12 sul diritto d'autore recita così
    L' autore ha il diritto esclusivo di pubblicare l'opera
    Il diritto esclusivo di utilizzare economicamente l' opera in ogni forma e modo
    Non c'è scritto da nessuna parte che per pubblicare deve affidarsi a terzi
    Non c'è scritto da nessuna parte che per autopubblicarsi diventa imprenditore e deve aprire la partita iva
    La cultura e la circolazione della idee non sono roba da commercianti

    • @RotteNarrative
      @RotteNarrative  9 месяцев назад

      Come abbiamo annunciato giusto poche settimane fa, stiamo per aggiungere una corposa lezione proprio a questo argomento a "Lo Scrittore Speciale", nel modulo 8 (Contratti e diritti). Se ne occuperà l''avvocato Marco Parini, specialista in diritto d'autore e attivo presso il Foro di Milano.

  • @cougar231000
    @cougar231000 11 месяцев назад

    Occorre aprire una partita iva per fare self publishing su amazon ad esempio?

    • @RotteNarrative
      @RotteNarrative  11 месяцев назад +3

      Abbiamo inoltrato la domanda al nostro legale. Prepareremo un'articolata lezione rivolta a TUTTI gli aspetti legali dei Self, all'interno del modulo "Contratti e diritti" de Lo Scrittore Speciale.

  • @adrianaparisi7256
    @adrianaparisi7256 8 месяцев назад

    Buone feste
    Se autopubblicarsi vuol dire essere imprenditori
    Significa che solo chi può permettersi di aprire la partita iva potrà far conoscere le proprie idee
    In un' epoca come la nostra così attenta a parole alla dignità di tutti
    Come è possibile che il self publisher sia lasciato nelle mani dei soli ricchi
    Non si tratta di una visione dittatoriale della circolazione delle idee

    • @RotteNarrative
      @RotteNarrative  8 месяцев назад

      Non è necessario avere la P.IVA per autopubblicarsi. Amazon fa compilare un questionario fiscale e basta rispondere con i propri dati e il codice fiscale. Poi eventualmente come sempre in queste cose sentire il proprio commercialista per la dichiarazione delle royalties.
      A breve terremo una lezione su questo argomento con l'avv. Marco Parini, specializzato in Diritto d'Autore, a cui potranno partecipare gratuitamente tutti gli studenti de Lo Scrittore Speciale.

    • @adrianaparisi7256
      @adrianaparisi7256 8 месяцев назад

      @@RotteNarrative
      Grazie per la risposta
      In rete si trovano diversi fiscalisti che affermano che si deve aprire senza se e senza ma
      Altri sono più permissivi
      Quando si comincia a vendere bene è meglio aprirla

    • @RotteNarrative
      @RotteNarrative  8 месяцев назад

      ​@@adrianaparisi7256 eh, questo è un problema complesso che esula dal settore in sé per abbracciare tutta la fiscalità italiana, e non solo. Il punto è che nel nostro Paese la vera e completa regolarità, quand'anche fosse possibile (perché non sempre lo è), è un bene di lusso. Molti settori soffrono di iperregolamentazione a un grado così proibitivo che per un cittadino è quasi impossibile essere regolare senza spendere (o rinunciare a) quantità di denaro di cui spesso non può oggettivamente privarsi, pena la perdita di sostenibilità di ciò che fa. La scelta in molti casi è essere irregolare o rinunciare all'attività, per questioni regolamentarie non di rado obsolete, futili o proprio sciocche. L'impostazione generale viene mantenuta così perché allo Stato fa comodo avere la possibilità di colpire arbitrariamente i singoli cittadini, qualora li si volesse ricattare o punire. Una condotta, a mia personale opinione, criminale. Ma che nondimeno va accettata, almeno finché viviamo in Italia.
      Detto questo, in realtà chi deve sorvegliare l'applicazione di regolamenti così disumani è il più delle volte un essere umano che tacitamente conosce l'insostenibilità delle richieste statali, perciò per discorsi come la P.IVA di un piccolo selfpublisher, non mi è sostanzialmente mai capitato di sentire di persone di condotta non irreprensibile, che siano effettivamente state punite.
      E' una zona di gradienti di grigio, con il bianco estremamente costoso e il grigio che non raggiunge quasi mai un livello di scuro tale da attirare l'attenzione degli enti supervisori. Scegli tu la sfumatura che ti fa sentire più tranquilla, e ricorda che in Italia non sei mai completamente al sicuro.

    • @adrianaparisi7256
      @adrianaparisi7256 8 месяцев назад

      @@RotteNarrative
      Grazie per la risposta
      È un peso enorme da sopportare
      Qualcuno potrebbe uscire fuori di senno
      Rimetterci la salute
      Non si può scrivere tranquillamente con una mannaia sopra la testa
      Aprire la partita iva per scrittori può essere un buon compromesso