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Rotte Narrative
Италия
Добавлен 9 янв 2020
Editoria, scrittura, esordio letterario: Rotte Narrative è un punto di riferimento per aspiranti scrittori d'Italia, creato dall'autore e writing consultant Livio Gambarini.
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[Premio Arcimago] Cerimonia di Premiazione - Informazioni e novità
La cerimonia si terrà il 16 novembre presso l'Auditorium San Fedele, Via Ulrico Hoepli, 3, 20121 Milano MI
Convenzioni alberghiere: s3.amazonaws.com/kajabi-storefronts-production/file-uploads/sites/94058/downloads/e1537-250-f34c-1c61-ba456220a1f8_Convenzioni_hotel_Premio_Arcimago.pdf
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Sei un giornalista? Scrivici a premioarcimago@rottenarrative.com
00:00 Premio Arcimago
04:50 Evento di Premiazione del 16 novembre
09:10 Logistica e indicazioni
11:27 Convenzioni alberghiere
11:57 Giornalisti
Convenzioni alberghiere: s3.amazonaws.com/kajabi-storefronts-production/file-uploads/sites/94058/downloads/e1537-250-f34c-1c61-ba456220a1f8_Convenzioni_hotel_Premio_Arcimago.pdf
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Grazie davvero ❤
Il punto è difficile da comprendere, ma esiste un parallelismo tra il mondo dell'editoria e quello discografico: se ci fosse un talent per editori, o scrittori, sarebbe un flop, dal punto di vista degli ascolti, ma temo che tanti aspiranti scrittori vi parteciperebbero. Il motivo è che non solo manca un modello editoriale aziendale, con un' area dedicata agli emergenti, ma perché la narrativa è morta. Si scrive per apparire. Si fa editoria come si producono bulloni. È desolante e la domanda successiva è: ha ancora senso stare a disvutere di edotoria? Ha senso scrivere per pubblicare ? Pubblichiamo cosa, se la percentuale di lettori è pari allo 0,001....io lascio tutto a Fabio Volo, che, parlando con rispetto, si è pure fatto una bella carriera. Io farò la pasticciera....
Video molto interessante. Grazie
53:00 qualcuno si è chiesto come mai gli alieni più diffusi in letteratura sono insettoidi e rettiloidi?
Ovvio che sì, sono le creature della Terra che più combinano le caratteristiche di repulsione istintiva e minaccia, e sono la prima scelta per quando si vuole che l’alieno evochi questo tipo di emozioni. Ne ho parlato in Dentro il Fantasy Mondano a proposito del science fantasy
Pagina Instagram Una blogger di Libri. Per il vostro evento. La ragazza ha un largo seguito e non ha pregiudizi di generi letterario. Grazie per quello che fate e la professionalità e serietà che vi contraddistingue ❤
Salve professore. Secondo lei, le raccolte di racconti, ad oggi, hanno mercato? Penso a Nevo appena pubblicato da Feltrinelli, ad esempio. È necessario avere precedenti pubblicazioni di romanzo o si può esordire con una eaccolta di racconti?
Grazie professore, molto interessante la sua interpretazione a riguardo dell' autobiografia. In realtà volevo sapere da lei, sé il mio racconto la mia storia rientra nell' autobiografia di uno scrittore. In breve cerco di riassumere la mia voglia di scrivere a tutti i costi. Sono un ex imprenditore balneare Calabrese con più di trent'anni di esperienza sul turismo. Un bel giorno il mio adorato mare, mio datore di lavoro, diventa una fogna a cielo aperto. Così ho deciso di punto in bianco, quale fosse la causa, quale fosse il problema, di questa trasformazione da mare pulito, mare cristallino, improvvisamente a FOGNA. Inizio a trascurare il lavoro, assentandomi, facendo sopralluoghi lungo i fiumi, rigagnoli, depuratori, giri a pagamento in dentaplano, insomma da questo momento in poi, era il 2001, diventerò per tutti, L' AMBIENTALISTA RIBELLE. Foto, video, interviste, blitz, articoli di quotidiani, denunce in procura, blocco della linea ferroviaria, catena umana, striscia la notizia, procedimenti penali, ecc.ecc Ho avuto il coraggio di sfidare la N'DRANGHETA su tutta la costa tirrenica, sono stato ricambiato con l' OMERTÀ E L' EMARGINAZIONE, per ultimo emigrato dopo aver perso il lavoro e soprattutto i clienti storici. I social che utilizzavo, ad esempio facebook, mi hanno innalzato con più di un milione di visualizzazioni in un anno, gli imprenditori amanti del turismo a tutti i costi, vedo e non vedo, il solo parlare e pubblicizzare il mare sporco era sinonimo di cattiva pubblicità, così facendo i clienti scappavano, ero diventato la pecora nera da annientare, eliminare. Così dopo 23 anni di battaglie, hanno vinto, mi sono trasferito e non potrò più difendere il mio adorato mare. Mi hanno minacciato la famiglia di morte, nello stesso tempo sono morto anche io, senza la mia passione, il mare. Sembra la trama di un film, scusate gli errori, non sono capace di scrivere un libro. Molto volentieri sono disponibile a cedere la mia storia, saluti Roberto
Io scrivo solamente la sera tardi. È dove trovo le mie migliori performance.
Già dalla rima riga, ho capito che avrei dovuto sforzarmi troppo per comprendere e immaginare lo scritto. Rinunciando al piacere di continuare la lettura.
Adoro i suoi video prof. Ho iniziato ad ascoltarli la mattina, dopo aver buttato fuori di casa marito e figli, rassetto casa in fretta e vado a lavoro. Lei mi fa compagnia in maniera costruttiva per 20/30 minuti. Trovo i suoi video sempre interessanti. Vorrei avere più tempo, energia e costanza per poter "Studiare" e non solo ascoltare.
Complimenti per l'iniziativa!
Io sono giornalista 😀
Una domanda, prof: ci sono anche contingenze inerenti le opinioni espresse dall'autore nell'opera a influenzare la possibilità di essere pubblicato o no da una casa editrice? Ad esempio, una casa editrice come Mondadori pubblicherebbe mai un'oprera anche di narrativa contenente critiche e/o battute di spirito espresse da un personaggio all'indirizzo, per dire, dell'opera politica o della figura di Berlusconi? Grazie.
Un consiglio per un buon testo di narratologia?
Sulla struttura narrativa, L’Arco di trasformazione del personaggio di Dara Maria. Sullo stile di scrittura, il Manuale di Stile di Rotte Narrative (lo rimetteremo sul mercato a brevissimo)
Parole sante. Nol mio caso ho proprio scelto un target il più possibile simile a me. Mi facilita l'esercizio... 😁
Chi propone censure ai libri, e negli Usa ne stanno parlando con riferimento a quelli che raccontano storie di amori non etero, solitamente è gente che la spazzatura la consuma volentieri tramite programmi televisivi.
Permettimi una battuta, hai consigliato di lasciar perdere i racconti d’infanzia ma hai scritto da adulto una storia che parla di ancestrarchi che un po’ il fantasmino bianco di cui avevi scritto da piccolo a me lo ricordano! 😂😂😂
Se è per questo, da piccolo ho anche scritto un sacco di racconti brutti ambientati in una specie di medioevo, e oggi sono un autore storico specializzato in 1200-1300 norditaliano! La mia esortazione non è di abbandonare ciò che ci appassiona fin dalla più tenera età, bensì di non rimanere abbarbicati ai propri lavori dilettanteschi quando si decide di passare al professionismo. Un autore non deve mai perdere il contatto col suo bambino interiore!
Certo ma infatti la mia era una battuta avevo capito il tuo intento! Ma poi secondo me anche volendo non si potrebbe lasciare il nostro passato alle spalle, anche a livello inconscio: Oggi ho finito il primo libro di eternal war, il fantasma più potente era quello bianco, hai detto? Chiara-anima lo ricorda molto, non credi?
Io non sono in target con il linguaggio interno un po' brusco del primo incipit ma, da neofita, pagherei per scrivere così bene ❤😊
È l’effetto dello studio e dell’impegno! 🙂
Al di la della mia amata dislessia mi affreziono alle voci. Posso "leggere" mentre guido, lavoro, passeggio. Posso sfogarmi lanciando improperi quando il lettore svaglia un accento... Insomma bene e bello. Ma la carta, come il vinile per la musica, altra cosa
potete rendere di nuovo disponibile il corso? grazie
Per sapere quando torneranno acquistabili i corsi o per esprimere esigenze particolari di studio, scrivi a consulenza@rottenarrative.com
Buongiorno, mi domandavo, quando si scrive per ragazzi (diciamo 9 -14 anni), come si identificano i beta reader? Bisogna rivolgersi ad adulti che hanno contatto con loro (es. genitori-insegnanti etc) oppure bisogna cercare di raggiungere direttamente i ragazzi? Grazie!
Ciao Paola, io ti consiglio sicuramente la prima strada, ma al momento non è un settore che conosco così bene da permettermi di darti consigli operativi più specifici. Sorry!
Ti ha mai detto nessuno che usi sottolineature di tono nello stesso modo di Barbero? Se si tiglie l'immagine "suonate" davvero simili
Sì, mi è stato detto. Immagino sia un’influenza involontaria delle decine di ore passate ad ascoltarne le conferenze divulgative
Da un punto di vista personale/creativo mi sembrano un sacco di parole al vento. Purtroppo scrivere non porta a guadagnare nulla al giorno d'oggi (maggioranza di casi) se lo faccio è perchè mi piace farlo, perchè la mente mi porta a dire quello che devo dire, quello che sento e come lo sento. Le basi del mestiere dello scrittore ci vanno eccome (non ci si improvvisa e sono anni che ci lavoro su) così come è ridicolo dire "scrivo per me stesso". Da qui dire di scrivere per cosa/come mi dice di fare l'editoria o per il mercato proprio no. Prima di tutto deve convincere me (il critico peggiore) e poi spero agli altri (grande specchio), con buona pace degli editori e i mercanti.
Che a te sembrino parole al vento perché sei partito da presupposti sbagliati attribuendomi posizioni che non condivido è un problema interamente tuo
@@RotteNarrative Può essere, avrò capito male... magari mi sfugge qualcosa. Sempre con il massimo rispetto (per quello che vale il mio consiglio) i tuoi video che sto guardando in questi giorni mi sono sembrati un poco ridondanti, ci si perde e si rischia forse di fraintendere. Ci si distrae parecchio durante la visione (almeno io) rispetto ad altri sullo stesso argomento. Cercherei di venire più in fretta al dunque senza girarci troppo attorno. Non tutti i video certo, ad esempio ho apprezzato molto quello sulle varie fasi di creazione di un romanzo dal canovaccio alla correzzione di bozze. Ci tenevo a dirtelo in quello sembravi quasi un altra persona :-)
@@corradoprever1281 Sono sempre la stessa persona, ma non posso spingere più di tanto il grado di tecnicità della didattica nei video generalisti qui sul canale YT. Considera che in questi video io non posso mai dare per scontato nulla del livello di chi mi ascolta: devo sempre presupporre che quel determinato video possa essere il primo in assoluto che l'utente X vede sul canale, e quello che a te sembra un inutile girare attorno alle cose o un ripeterle è ciò che negli anni ho constatato impedire ad altre persone di fraintendere ciò che sto dicendo e accedere quantomeno a un primo livello di inquadramento. Ecco perché su YT torno frequentemente sui concetti fondamentali ed evito di andare troppo verticalmente sui singoli concetti - come invece faccio nei corsi avanzati. Se non ti ritrovi con il mio metodo di insegnamento, comunque, sentiti libero di seguire qualunque altro formatore ti aggradi
Quando ero piccolo piccolo, leggera tanto faceva male, e parlo di Salgari e Verne, poi i fumetti ti rimbambivano, leggi un buon libro... Poi tutta quella tv. Oggi sempre attaccati al telefonino.... E che....
😢 la folgore divina su chi ha permesso l'installazione di quei condizionatori! Oltre che sul campanaro...
Ho adottato uno stile Lovecraft "attenuato" per poi sfumarlo in quello della traduttrice Beata della Frattina (,urania anni 70/80) man mano che il racconto era più "avventura' per poi tornare sul solitario light per il capitolo finale... Cercando di mixare con grazia i diversi stili
I capitoli non devono essere omogenei per durata vero? VERO?
Relax, non per forza
A parte lavorare sul difetto fatale e creare un arco di trasformazione, ci sono altri triks per evitare di trasformare una protagonista femminile in una Mary Sue?
Ce ne sono un milione. Ne LSS te ne presento diversi, uno su tutti è: parti dal presupposto che per i lettori i difetti dei personaggi sono più interessanti dei pregi - con l’eccezione dei difetti noiosi
@@RotteNarrative Grazie mille.
Un aspirante scrittore segue questi video con crescente interesse. Nota il numero di like e considera siano tutti potenziali concorrenti... I cliccatori cominciano a morire, uno a uno. Cosa sarà dello youtubber? O e' lo youtubber ad avere trovato il modo di ridurre il numero dei giovani e brulicanti futuri concorrenti? 😎
Mi aggancio alla domanda sull'ambientazione (meglio in Italia, all'estero, in località sconosciute...) e chiedo: quanto è importante in un romance la ricostruzione dell'ambiente? È importante che io offra descrizioni realistiche di Londra o di Manhattan, ad esempio, o mi basta un'evocazione generica? Da quel che posso intuire, è molto meno importante rispetto, ad esempio, ad un romanzo storico; ma non essendo una lettrice di romance non so se la mia ipotesi è giusta.
Succede con tutto.... Musica, abbigliamento, motori....
Arrivo. Questa volta ci sarò sicuramente anche io. Che vinca il migliore davvero
E andiamooo!!!! 😂❤
Non sono in target, però l'inizio è gradevole, spassoso, continuerei ad ascoltare volentieri. Non ho sentito pesante il tell: le prime righe mi sono sembrate piuttosto un fraseggio interiore, lei che medita e rielabora tra sé e sé lo scorno della sera prima.
Interessante, ma troppo tecnico nel linguaggio
“Troppo” in relazione a cosa?
Bravissimo hai espresso perfettamente quello che penso, sono d'accordo su tutto👏🏻👏🏻👏🏻
Buongiorno professore, non commento mai ma questa volta conosco l'argomento da vicino. Premetto che sono una studentessa di RN e amo tutto quello che ha creato. Sul discorso del romance diseducativo non sono d'accordo. Nei videogiochi o altri media del genere le persone hanno la consapevolezza che sia altro come dice lei. Per quanto riguarda l'amore purtroppo no (non mi vergogno di ammettere che io per prima ho seguito corsi di crescita personale sulle relazioni d'amore). Molte volte la maggior parte delle lettrici (giovani E adulte) non hanno la consapevolezza che quelle siano dinamiche altre e da evitare, tutt'altro. Sarebbe bello che le famiglie e le istituzioni educassero ma purtroppo sappiamo che non è cosi. Ci sono sicuramente lettrici che crescendo maturano una consapevolezza (me compresa) cercando poi altri libri ma ho paura che siano una minoranza. Non a caso ho notato che negli ultimi tempi si sta consolidando in un certo pubblico la preferenza a storie meno "disfunzionali" (es. Bridgerton). Purtroppo credo che anche il paragone con i "classici" non possa essere efficace. Mi creda quando dico che sull'amore moltissime persone hanno credenze erronee che spingono poi a ricercare quelle stesse dinamiche tossiche anche nella realtà, è questo che viene contestato (abbiamo bisogno di rimpolpare il maschilismo e il patriarcato in italia?). Non che i romanzi debbano svolgere un ruolo educativo primario, ci mancherebbe, ma bisognerebbe tener conto che la consapevolezza di molte lettrici sia diversa da quella dei videogiochi. Ben vengano i romance fatti bene, ma con alcune dinamiche più "sane". Spero che il mio pensiero possa contribuire a questo dibattito, super attuale e sul quale si potrebbe stare per ore! Grazie mille per tutti i corsi, torno a studiare!
Bella lezione, come sempre tutte quelle del professore
Harmony Blu Notturne....storie di vampiri e licantropi che hanno storie d'amore tra creature fantastiche
Una lezione molto interessante. Grazie
Io ho iniziato a scrivere mini fiabe poi vabbè mini Miti e poi sto imparando a scrivere Romanzi
Ciao Livio, vorrei sapere per il corso Romance. Non ho ancora scritto nulla di Romance però il genere mi piace moltissimo e perciò ci scriverei anche sopra, però volevo prima “studiare”. Secondo te mi conviene comprare il corso, oppure cominciare a scrivere e poi affacciarmi alla Romance Lab?
In linea di massima puoi sempre partire dai contenuti gratuiti, se poi senti che ti piace ciò che trovi, passa allo studio dei corsi, e in ultimo applica. Puoi anche sentire i nostri tutor a consulenza@rottenarrative.com
Comunque io lo sostengo da un pezzo. Leggendo anche dark e bdsm mi sono sentita dire più di una volta che mi devo far curare. Io ho il terrore di questa pseudo censura che sta diventando per alcuni autori autocensura (quindi appiattimento dei contenuti) Ps commenti su Lolita come quelli che citi purtroppo ci sono...
Abbiamo una tendenza bruttissima per cui si accetta sempre meno il mostrare il "male" (tranne nei thriller). Per cui il male non può essere affascinante e deve essere punito o sconfitto. E soprattutto non distinguiamo più fantasie da desideri, per non dire fantasia e realtà
Molto esauriente! Complimenti per i consigli. Dottoressa Randi Maria Rossella
L'ascolto di questo video mi rafforza una domanda che mi sto ponendo da un po' di tempo, complice anche il mio lavoro da insegnante: la letteratura, oggi, si pone ancora, e in che misura, la finalità di educare, di trasmettere insegnamenti, valori e messaggi edificanti? Tornando, dopo un anno di pausa, ad insegnare storia della letteratura, ho come l'impressione che nel passato la finalità educativa fosse molto più predominante rispetto ad oggi. Oggi, a mia impressione, la letteratura, la narrativa è vista più come strumento di intrattenimento. Se una finalità educativa c'è, dev'essere però sottesa, implicita, non sbandierata; altrimenti infastidisce. È un'impressione sbagliata la mia? O è davvero così? Come si relazionano, in generale, in un'opera narrativa, educazione e intrattenimento? Grazie!
Come insegnante di liceo mi sento chiamata in causa. Forse non è la sede giusta, ma una domanda mi sorge spontanea: come avvicinare e fare appassionare i ragazzi alla lettura? Nello specifico, se è controproducente proporre i classici a dei giovani non avvezzi alla lettura, esiste però un momento, una fase, oppure una modalità, una strategia per avvicinare ai classici e farli apprezzare? Ha ancora senso, oggi, in generale, avvicinarsi/avvicinare alla lettura dei classici? Possono ancora essere considerati imprescindibili? Personalmente, una strategia non l'ho ancora trovata. Faccio tentativi. Credo nei "Diritti del lettore" di Daniel Pennac, e di conseguenza: - NON impongo la lettura di un libro al mese - NON impongo la lettura di un libro uguale per tutti - NON faccio fare verifiche, riassunti, schede libro... Tanto scopiazzerebbero da internet. Attraverso il lavoro sulla narratologia (che l'anno scorso ho impostato in maniera nuova grazie ai webinar e alle line editing si Rotte Narrative) cerco di proporre assaggi di generi e di autori diversi, accostando i classici ad autori contemporanei (ho anche organizzato un doppio incontro con autrici esordienti che conosco). Cerco di fare trasparire la mia passione per la lettura e per i testi che propongo. Cerco di stimolare un confronto personale con i messaggi contenuti nel libro. Offro lunghe liste, ma solo come suggerimento e "leggete quello che volete"; e poi propongo di presentare il doppio libro attraverso slide, booktrailer, citazioni brevi ... A tal proposito, sono rimasta molto soddisfatta perché, al ritorno delle vacanze estive, ho dedicato alcune ore proprio a questa attività. La classe in questione è una seconda Scienze umane, una classe prevalentemente di non lettori e con un livello di scrittura bassissimo. Però hanno fatto delle ottime presentazioni: hanno scelto in prevalenza libri aventi come protagonisti dei giovani alle prese con forti sfide e problemi. Sembrava di aver lavorato ad un progetto comune, invece no, hanno scelto autonomamente; alcuni di quei libri non li avevo letti e li bo messi in preventivo. Certo, a non fare un'attività sistematica sulla lettura, il rischio c'è: che per il resto del tempo non leggano nulla, che ignorino testi "imprescindibili"... Hai qualche suggerimento? Grazie!
Salve l' avvocato Giovanni d'Ammassa non la pensa così Esperto di diritto d' autore ha lavorato come consulente per diversi enti tiene corsi nelle università Il contratto con Amazon prevede la cessione di una licenza non esclusiva dei diritti d'autore senza la quale Amazon non potrebbe stampare e commercializzare il libro Kdp Unlimited prevede che questa licenza sia esclusiva per tre mesi Perché non vi siete affidati a lui per il vostro progetto? Lui afferma che i fiscalisti con cui collabora esperi di diritto d' autore sono certi che pubblicare con Amazon equivale a pubblicare con una casa editrice tradizionale I compensi vanno tassati col regime fiscale agevolato riservato ai redditi da diritto d'autore Tutte le storie sull'editing la copertina la promozione sono ininfluenti Conta solo il contratto con Amazon Il contratto con Amazon si basa su una licenza non esclusiva del diritto d' autore
Se un'autrice vende milioni di copie e riesce a posizionare ben 15 dei suoi romanzi nei primi 85 posti nella classifica delle vendite (vado a memoria sui numeri dati... ma più o meno siamo lì), certamente possiamo ricavarne che ci troviamo di fronte a un'autrice molto brava e preparata - su questo non c'è dubbio - d'altra parte però possiamo anche ipotizzare che purtroppo il livello culturale dei lettori di oggi è estremamente basso e l'editoria, sempre in cerca della quantità sulla qualità, ha assecondato questo livellamento verso il basso con "operette" che tra 100 anni (ma direi anche 10) non ricorderà più nessuno. Quando ho sentito l'incipit ("Ci sono due cose che mi piacciono: il buon cibo e il buon sesso. Dato che la vita ha deciso di privarmi della gioia del primo, almeno vorrei godermi appieno il secondo... E invece"), ho subito sentito un urlo nella testa: "CHEPPALLE...ecco l'ennesima storia della femminista emancipata che titilla i sogni pruriginosi delle donne di mezza età lasciate orfane da Sex&TheCity e Desperate Housewives". Lo so, sono stato crudo nel mio giudizio (forse un po' troppo), ma non credo di essermi spinto troppo lontano. Quindi mi chiedo: perché in Italia non possiamo avere anche noi uno Stephen King, un Jeffery Deaver, una Patricia Cornwell o una J. K. Rowling? Cito questi per rimanere sempre nell'ambito della narrativa popolare... ma comunque di un certo livello. E invece no, da questo punto di vista non ci siamo innalzati di un gradino dai tempi della collana Harmony e i fenomeni dell'anno sono sempre romanzetti scadenti in 50 sfumature di tristezza. Purtroppo l'editoria al pari della TV è scesa al livello dei vari grandi fratelli e delle isole più o meno famose, e se questi sono i romanzi che fanno i numeri, c'è solo un commento che si può fare: poveri noi!! Ps: per favore, non citatemi il solito Umberto Eco, veramente famoso per un solo romanzo... che non si sarebbe filato nessuno se non ne avessero fatto un film con Sean Connery; un autore di molto sopravvalutato e spinto in ogni dove dai suoi amichetti con il grembiulino, la squadra e il compasso.
Elena Ferrante è stato un caso letterario che ha travalicato i confini italiani diventando discretamente famosa in tutto il mondo, perciò non direi proprio che cose del genere non si facciano. Anzi, l’editoria italiana è piuttosto snob nei confronti dei generi di consumo, li pubblicano per non morire, ma tappandosi il naso e preferendo fino alla morte la “letteratura alta”. La narrativa fantastica italiana non si è ancora liberata dal pregiudizio radicatissimo degli ambienti culturali, dall’esterofilia del pubblico e dalle fazioncine di rancorosi in lotta, cose che dovranno essere eliminate se si vuole ambire a dei successi nazionali con numeri sensati abbastanza da fungere come base per operazioni di traduzione all’estero. Il tuo atteggiamento, purtroppo è una manifestazione del problema che ci affligge: il pensare che, se oggi un libro leggero fa grandi numeri, sia sintomo di un livello culturale basso. È semplicemente una falsa correlazione: il romance risponde a esigenze diverse dalla grande fantascienza, dai libri di King o dalla lit fic, e il suo corrente rinascimento è acqua fresca per un settore, quello della narrativa italiana, in costante contrazione da quasi due decenni. E quando si alza la marea, solleva tutte le barche. Da autore di thriller storici e fantasy, io dico: lunga vita al romance!
@@RotteNarrative Se è passato il messaggio che io sia un lettore snob che tende e pretende solo letteratura alta, allora c'è il rischio che mi sia spiegato male. Io adoro la c.d. lettura popolare; lo stesso King è considerato popolare! Quindi non è questo il punto; ma io dico, ci sarà pure una via di mezzo tra Liala ed Hemingway?! Per assurdo mi andrebbe bene anche Wilbur Smith... ma l'ennesima rivisitazione di Sex&TheCity anche no... per favore!! È da qui che nasce il mio commento: che noia. Sempre le stesse cose, trite e ritrite in salsa "nuova emancipazione sessuale". Ha venduto milioni di copie in tutto il mondo perché scrive bene? Non lo metto in dubbio, ma che questo sia indice di qualità e innovazione è una fallacia logica, mentre invece può essere un indice di appiattimento culturale (e quando dico culturale intendo il minimo sindacale... non Socrate!); è noto a tutti il fenomeno dell'analfabetismo funzionale e analfabetismo di ritorno! Queste operazioni fanno bene all'industria editoriale? Non so, anche qui ho i miei dubbi. Forse nell'immediato sì: vendi milioni di copie in tutto il mondo, ricevi un'iniezione di liquidità e puoi investire su altri autori. Ma nel lungo periodo cosa succederà? Succederà come dopo "Il codice Da Vinci".... decine e decine di romanzi alla Dan Brown esposti sulle pareti degli Autogrill che non hanno portato nulla di nuovo e soprattutto stimolante; e quindi valido. "50 sfumature di grigio" non è un bel libro perché ha avuto successo e "Stoner" di John Williams non è una ciofeca solo perché per 40 anni non se l'è filato nessuno (nemmeno io a dire il vero). Mi auguro di essere stato più chiaro questa volta. Ribadisco poi che la mia non è una critica ad personam e non disconosco la bravura di questa autrice, i suoi meriti o la positività almeno immediata di certe operazioni; dico solo che se fosse per me, il grande fratello e l'isola dei famosi non sarebbero mai arrivati alla seconda edizione. Forse sono troppo pretenzioso io? Ci può anche stare. Ps: che in generale l'editoria italiana sia ancora molto snob è assolutamente vero ed è un'affermazione che quoto al 100%... anzi, dirò di più: in generale il pubblico italiano premia quasi sempre i libri di saggistica o di taglio giornalistico rispetto ai romanzi, che al di fuori dei Promessi sposi e dei Malavoglia, non fanno parte della nostra cultura. Insomma, al primo posto mi tocca trovarci quasi sempre Bruno Vespa.
@@DarioMorandi8686 Una famosa blogger coreana ha risposto alla domanda su che opinione avesse degli attori occidentali: "Non mi piacciono, sono tutti uguali". Riformulo anch'io la mia risposta di poco fa, per aiutarti a comprendere meglio cosa intendevo: il fatto che tu veda nel successo del buon Romance un esempio di impoverimento culturale e un segnale dell'analfabetismo di ritorno è a una fallacia logica (termine che tu stesso hai applicato a me, postulando ((e sbagliando)) che la qualità di scrittura sia il principale fattore del successo di un libro, mentre lo sono invece l'ampiezza del pubblico in target e il grado di funzionalità dell'opera per toccare le sue corde interiori), simile a quella che gli ambienti letterari applicano all'interezza della narrativa popolare, all'interno della quale tu invece effettui (bravo!) dei distinguo qualitativi. Il mio punto è che anche il tuo atteggiamento non è tuttavia completamente esente da quel medesimo errore che ti infastidisce quando rivolto ai generi che tu apprezzi. Tu dici: "Sempre le stesse cose trite e ritrite", solo perché non fai parte della tipologia di lettori che invece in quel tipo di contenuti coglie molte più sfumature, rivelazione e intrattenimento di quanto non faccia tu: il medesimo atteggiamento, uno snob letterario avrà nei confronti di IT, Shining e agli altri grandi romanzi di King. Il punto della questione non è che tutti i libri debbano piacere a tutti, bensì che dovremmo abituarci a comprendere che, se non siamo in target per un certo tipo di libro, è improbabile che il nostro punto di vista su di esso abbia un qualche valore, perché ci mancano gli strumenti e il contesto per comprenderlo e riceverlo nel modo in cui fanno coloro per i quali è scritto. Abituiamoci invece a sospendere il giudizio sulle tipologie di libri che non pratichiamo e che non ci interessano: un atteggiamento di grande onestà intellettuale ed ecumenismo culturale!
@@RotteNarrative Sì, c'è del vero in quel che dici, sono pronto ad ammetterlo. Qualcosa mi dice che il ragionamento che fai è corretto e allo stesso tempo forse anche un po' semplicistico. Insomma, c'è qualcosa che fatico a mettere a fuoco e che ancora mi sfugge. Se la buona scrittura si può individuare solo conoscendo quello specifico genere letterario, questo significa che un brutto giallo non può essere bocciato da chi non legge gialli perché non ha gli strumenti per farlo? Sì, forse in parte è così... o forse un brutto libro è solo un brutto libro. Punto. Visto che stiamo citando spesso King, anche lui (o i suoi ghost) è stato (sono stati) pigro/i e ha (hanno) ripescato cliché triti e ritriti che hanno reso un certo romanzo non all'altezza delle aspettative (soprattutto gli ultimi). Io non conosco il genere e mi rimetto al giudizio di chi come te lo frequenta, ciò non toglie che quell'incipit in particolare non mi è sembrato nulla di che.... come la maggior parte dei romanzi thriller e gialli di oggi che ricorrono al 95% sempre agli stessi meccanismi, vecchi di 50 anni. Comunque mi hai sottoposto dei punti di vista molto interessanti sui quali varrà la pena fare qualche ragionamento. Grazie e buon lavoro.