Quel drammatico appello del Veggente Renato Baron

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  • Опубликовано: 16 мар 2020
  • Le #apparizioni della Regina dell'Amore a San Martino di #Schio (Vi) a #RenatoBaron erano considerate autentiche da San Giovanni Paolo II, sebbene il vescovo diocesano non le abbia mai riconosciute in modo ufficiale.
    Pietro Renato Baron nacque a Schio il 7 dicembre 1932. La famiglia gli diede una solida formazione cristiana. Conseguì il diploma di perito industriale con i corsi serali. Lavorò per alcuni anni in officine meccaniche tessili, poi fu impiegato al casello autostradale a Piovene Rocchette con competenze sugli sviluppi autostradali; finché, nel 1989, andò in pensione.
    Il 5 maggio 1962 si sposò con Margherita Menin. Più volte, dal 1960, fu eletto consigliere nel Comune di Schio e dal 1970 al 1975 fu assessore ai lavori pubblici della città. Fu anche Presidente della Scuola Materna della sua frazione, e, fino al 1985, segretario di una sezione della Democrazia Cristiana di Schio. Chi lo conosceva bene parlava di lui come di un uomo concreto, dotato di molto buon senso, stimato dai colleghi di lavoro, dai dirigenti e dagli amici.
    Renato Baron è morto il 2 settembre 2004, per un tumore alla colonna vertebrale che negli ultimi anni di vita lo aveva costretto su una carrozzina.
    IL RESOCONTO DEGLI AVVENIMENTI
    Renato, il 20 marzo 1985, fu turbato da un sogno inquietante nel quale un demonio urlante lo perseguitava all’interno di una casa cadente. Renato descrive così il sogno : “Mi sognai di essere coinvolto in un vortice di vento, dentro ad un ampia stanza. La casa era diroccata, ma con il tetto ben chiuso. Mi pareva che il demonio mi serrasse la gola fino a soffocarmi: io ho preso tanta paura che mi sono inginocchiato ed ho gridato forte: Ave Maria, Ave Maria, Ave Maria! In quel momento si è squarciato il muro ed ho visto la Madonna di Monte Berico…Io mi recavo al suo Santuario a Vicenza due o tre volte l’anno, ma senza una devozione particolare. Alla sua vista mi sentii liberato, ritrovando subito la mia tranquillità di sempre”. Tutto ciò accadde durante il sonno.
    Nelle due notti seguenti, Renato Baron sognò la Vergine, insieme a San Giuseppe, che gli disse “Io devo parlarti, vieni a trovarmi nella tua chiesa“. La chiesa era appunto quella di San Martino. La Madonna definì il santuario “tua chiesa”, perché Renato Baron fin da giovane aveva l’abitudine di recarvisi per pregare e per mantenerla in ordine.
    Renato, un po’ inquieto per il sogno del 25 marzo, si recò nella chiesa e, inginocchiatosi in un banco davanti alla statua della Madonna del Rosario, iniziò a recitare il Rosario. Improvvisamente qualcosa di straordinario accadde: “Mi sono sentito il corpo morire” - racconta Renato Baron - “e svanire l’anima…Non vedevo più niente intorno a me, non sentivo più niente”. La statua della Vergine con il Bambino si mise a parlare, a muoversi, come se fosse viva. Le vesti parevano muoversi e Lei sorrideva con occhi bellissimi. La Madonna si rivolse a Renato dicendo: “Ti aspettavo anche ieri. Da oggi in poi verrai sempre qui, perché devo parlare con te di tante cose e poi… scriverai, ma intanto aspetta. Vieni domani e ti dirò il resto“. Renato, terminata l’apparizione, rimase così sconvolto che scappò via, dimenticando anche di chiudere la porta a chiave.
    Il giorno dopo ritornò alla chiesetta per chiudere la porta, ma si trattenne per pregare. Dopo aver iniziato a pregare, cadde nuovamente in estasi. Renato racconta: “Mi inginocchiai davanti alla statua e cominciai a pregare. Feci delle letture e allungavo la preghiera per portare avanti il colloquio con Dio, augurandomi che non avvenisse quello che era successo il giorno prima…per non vedere le medesime cose… insomma avevo paura… invece Maria venne un’altra volta. Mi sentii nuovamente morire, uscire da me lo spirito…”. In quell’occasione Maria gli disse:
    “Sono Io, sono Maria, sono la Madonna, sono Io che ti parlo veramente, prendi sul serio quanto ti dico e d’ora in poi scriverai tutte le mie parole. Ti preparerò. Un giorno parlerai, ma intanto devi aspettare, devi preparare il tuo spirito, perché faremo un cammino di Fede. Ti preparerò degli amici, degli apostoli che amano Maria. Te li manderò Io e farai molta strada con loro, perché noi insieme dovremo convertire tante anime e portarle a Gesù“. “Quel giorno, quando tornai in me stesso, non fuggii più, ma avevo una grande gioia dentro di me” - spiega Renato.

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