Girellari apocalittici e come spaventarli

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  • Опубликовано: 15 окт 2024
  • Girellari apocalittici e come spaventarli: come e perché i fumetti e i cartoni animati di una volta “facevano politica”
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    La #girella, ormai mitologia merendina degli anni '80, ha caratterizzato l'infanzia di un'intera fetta generazionale dell'"universo #nerd" italiano di oggi. Al punto da far chiamre "girellari" tutti quelli che rimpiangono una fantastica età dell'oro in cui i #fumetti e i #cartonianimati, secondo loro, "non facevano politica". Oggi, è evidente, cartoni animati e #fumetti politica la fanno. Dai personaggi queer di #Sandman, recentemente portati sullo schermo televisivo, alla creazione di interi universi supereroistici "al femminile" (ricordiamo #SpiderGwen tra i personaggi più famosi), passando per i film #Marvel con protagoniste femminili o di colore (basta questo per fare politica, apparentemente). Ciò scatena le risposte più variegate da parte del pubblico. Già #UmbertoEco osservava che il mondo dei consumatori si divida fra "apocalittici" e "integrati". Laddove i secondi sono quelli che accettano e "integrano" nella propria visione le novità offerte dalla cultura che li circonda, i primi sono quelli che paventano la fine del mondo. Spesso trincerati a difesa un'ipotetica età dell'oro, grossomodo coincidente con quella nella quale sono stati preadolescenti, sostengono che allora la cultura fosse "pura", poichè priva di sottotesti politico-sociali, a differenza di quella nuova, anticamera di una vera e propria apocalisse destinata a traviare le menti dei giovani consumatori.
    Ma questa fantomatica età dell'oro, in primo luogo, ESISTE? Mattia Bulgarelli, sceneggiatore, consulente e grafico di Awe, sale sull'#Arcadia, la nave di #CapitanHarlock, e viaggia nel tempo alla ricerca dell'Arcadia, la terra idilliaca della perenne primavera della mitologia greca, un luogo e un tempo perduti nella storia in cui i fumetti non facevano politica. Questo è il terzo panel che io e Mattia abbiamo portato al Nerd Show Bologna lo scorso 11 febbraio, e del quale adesso vi stiamo fornendo la registrazione. Purtroppo (e qui mi cospargo il capo di cenere, perchè sono io che ho cannato) abbiamo dovuto lanciare il panel con dei tempi accelerati a causa di ritardi della conferenza precedente, e di conseguenza ci siamo dimenticati di lanciare la registrazione. Si sono persi dunque i primi dieci minuti di conferenza, riassunti qui sopra. Il quarto e ultimo (per adesso!) panel, dedicato al “kaiju-eiga”, il cinema dei mostri giganti, e al modo tutto suo che ha di rappresentare la storia contemporanea, uscirà venerdì 11 marzo, sempre su questa pagina.

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