Le Mondine nelle foto dell' Archivio Paolo Pedrelli

Le lotte bracciantili degli anni 1947-’50 furono finalizzate ad imporre condizioni di vita e di lavoro migliorative rispetto a quelle imposte ai lavoratori agricoli durante il fascismo; esse inoltre evidenziarono l'urgenza di una riforma agraria che consentisse la modernizzazione dell'agricoltura e l'abolizione del latifondo. I contratti bracciantili e mezzadrili e il Lodo De Gasperi, una prima timida riforma agraria, sono il risultato di quelle lotte.
Nella nostra provincia le lotte in particolare delle mondine portarono all'accordo del 9 giugno 1948, ampiamente migliorativo sulla monda e trapianto del riso rispetto a quello stipulato a livello nazionale il 21 maggio 1948.
Le mondine ottennero infatti la giornata lavorativa di 7 ore; l'eliminazione del cottimo;
il pagamento orario di £ 129 alle lavoratrici locali, senza differenziazioni di età. Inoltre ottennero miglioramenti nel vitto e rispetto alla rigida disciplina; una ora e mezzo giornaliera retribuita per l'allattamento e la disponibilità ad organizzare asili per la custodia dei bambini presso le aziende agricole in cui si lavorava.
Queste lotte fecero argine al tentativo degli agrari di ritornare sulle loro proprietà come se il fascismo non fosse stato sconfitto; con forme di lotta pacifiche ma determinate esse imposero agli agrari l'applicazione piena degli articoli 39 e 40 della Costituzione Repubblicana: il sindacato libero (art.39) e il diritto di sciopero (art.40).
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