Il Cardinale visita la Zona Ortolani

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  • Опубликовано: 28 авг 2024
  • 12PORTE - 13 giugno 2024: “Chi fa la volontà di Dio, costui è per me fratello, sorella e madre”: è il tema tratto dal vangelo domenicale che ha fatto da filo conduttore della visita pastorale del Cardinale Arcivescovo alla zona pastorale Ortolani, conclusa con la celebrazione eucaristica nella Chiesa di San Giovanni Bosco.
    La zona comprende le parrocchie di Sant’Agostino della Ponticella, l’unica in comune di San Lazzaro eretta nel 67 dal Cardinale Lercaro e attualmente guidata da don Roberto Cevolani, che è anche moderatore della zona pastorale.
    La Parrocchia di San Giacomo fuori le mura, eretta nel 62, con la Chiesa, su progetto di Le Corbusier e Glauco Gresleri, inaugurata nel 77 e consacrata nel 79 dal Cardinale Antonio Poma. È guidata da don Roberto Mastacchi.
    La Parrocchia di San Lorenzo, in zona Cavedone, eretta nel 75, con la Chiesa consacrata dal Cardinale Biffi nel 93. Ospita nel suo complesso anche il Centro Card. Poma della Caritas diocesana e la sede dell'Unitalsi Bolognese.
    La parrocchia di San Giovanni Bosco immersa nei quartieri di edilizia sperimentale degli anni 70 e 80 con ampie zone verdi. Eretta nel 1961 venne affidata ai salesiani che curarono la costruzione della Chiesa consacrata nel 69 da mons. Antonio Poma. Don Rino Colcera è il parroco.
    Appartiene al territorio della zona anche l’Ospedale Pizzardi Bellaria, dove don Enrico Bartolozzi svolge il servizio di cappellano.
    Come sta emergendo in tutti gli eventi questo genere, la visita del vescovo è l’evento che favorisce il pensarsi insieme di comunità che fino ad oggi hanno camminato in modo autonomo e autosufficiente. L’Arcivescovo ha visitato le scuole paritarie istituto Farlottine, l’Ospedale Bellaria dove ha benedetto la sala in cui visse ricoverata la beata Rosa Pellesi e oggi trasformata in Cappella, l’oratorio salesiane e le realtà sportive, il centro Poma della Caritas e l’Unitalsi diocesana, la cooperativa Nazareno e i gruppi scout.
    Una immagine della beata Maria Rosa Pellesi che visse 24 anni di malattia ricoverata al Bellaria resterà come ricordo di questa visita. Un territorio pastorale che non gode di molta storia, ma che può dunque già registrare tesori di santità e di vita.

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