Professor Giannuli, spero che prima o poi ci vogliate rendere l'onore di concederci alcuni vostri approfondimenti sugli anarchici, sapendo che ne siete particolarmente erudito.
Occorre fare una distinzione più netta e marcata tra Marxismo e Marxismo-Leninismo. Si può essere anche ferocemente critici con il pensiero di Marx,ma per quanto ci si metta,non si può ignorare che perfino i lati negativi della sua ideologia- la rivoluzione e la dittatura del proletariato- benchè pericolosi ed effettivamente gravidi di cattivi presagi, di per sè non prefiguravano in alcun modo gli scenari nefasti e non di rado pure tremendi inaugurati per la prima volta dal signor Lenin e dai suoi discepoli: basta avere l'onestà intellettuale di conoscere adeguatamente le analisi e le previsioni contenute nel Capitale ed in altri scritti di Marx per rendersene conto. Per non dire poi che la prima parte del Marxismo originario contiene delle intuizioni e delle impostazioni di base,anacronismi ideologici a parte,tuttora molto stimolanti e valide e comunque degne di attenzione e rispetto. Il Leninismo invece fin dall'inizio fu una perversione nefasta perchè il suo artefice massimo non guardava a Marx ma a Blanqui, sicchè la cosiddetta rivoluzione di Ottobre fu esattamente un colpo di Stato non differente da quello di Franco in Spagna e di Pinochet in Cile. La cosiddetta dittatura del proletariato in Unione Sovietica e poi nei Paesi in cui si affermò, non fu altro che la feroce dittatura di un partito unico ,di cui fecero le spese gli stessi proletari e che ha cagionato lo sputtanamento non solo del Socialismo in generale ma anche del Marxismo stesso, dei suoi aspetti migliori ed evolutivi. Buon anno al Professor Giannuli ed a tutti.
Non capisco come si faccia a prendere ancora sul serio Marx (non parliamo di Lenin) che viveva in un periodo nel quale il "consumismo", il fenomeno che fa da faro all'attuale umanità, non esisteva neanche nelle più fantasiose previsioni. Il fatto che ci sarebbero state montagne di merci a disposizione di tutta l'umanità che in questo modo si sarebbe trasformata in una grande classe borghese non gli sfiorava nè poteva sfiorargli il cervello. Stupisce semmai che persone che in questa cornucopia ci vivono in mezzo non riescano a vedere il fenomeno che hanno sotto i propri occhi e pensino che un filosofo di metà ottocento sia ancora minimamente attendibile.
Gentile professore, io ammiro la sua conoscenza storica e spesso sono d'accordo con lei,.....però guardi che su Travaglio si sbaglia proprio....ho l'impressione che o non l'ha mai ascoltato oppure la ascoltato con prevenzione di giudizio.
Ma infatti ha totalmente cannato su TRAVAGLIO....il quale è sempre stato filo atlantista e anti Putiniano DOC....ora sembra cascato dal seggiolone sulla questione Ucraina....meglio tardi che mai....magari un giorno ci arriverà pure il Professore....diamo tempo al tempo... Cordiali saluti.
All’epoca appartenevo alla sinistra extraparlamentare. Trovo esatto al millimetro quello che dice riguardo la conoscenza dei temi marxisti - maoisti. Cose orecchiate, imitate, confuse e immaginate.
Professore, anche la giusta critica allo stalinismo non deve inferire con l'assunzione di un corretto orizzonte politico e d'azione. Per molti comunisti non stalinisti d'occidente che giustamente come lei riconoscono nella Russia uno stato neoliberista la priorità rimane comunque fermare il meccanismo della guerra e sabotarla. E questo implica, qui, costruire una opposizione alla Nato come in Russia costruirla a Putin come in Ucraina costruirla a Zelensky a partire da quello su cui questi soggetti sono d'accordo: la scelta della guerra. Diversamente, se pensiamo di cavalcare pro tempore la tigre atlantica per rimettere a posto un dittatore (bellamente illusi che non ci stia cavalcando lei agari in vista del prossimo conflitto), diveniamo non soggettività rivoluzionarie ma opportunisti al servizio di uno stato o più stati nazione non meno di quanto lo sono stati gli stalinisti sovietici.
"E questo implica, qui, costruire una opposizione...- diveniamo non soggettività rivoluzionarie ma opportunisti " Credevo che frasi e concetti come questi non usassero più da una cinquantina d'anni invece...sarà come per gli aristocratici che rimanevano fedeli alla monarchia defunta, anacronismi cui ci vuole molto tempo per scomparire.
Caro Professore, una verve incredibile... mi ha messo di buon umore e non capita spesso, ultimamente. Lei ha molte ragioni, non tutte secondo me ma molte sì. Anche ai miei tempi noi giovani volevamo orientarci nel presente più che leggere Marx ed Engels; nel migliore dei casi eravamo dei rivoluzionari romantici e nel peggiore delle copie un po' ridicole del docente di sinistra. Ne ricordo solo uno tra noi che avesse letto Il Capitale (letto e chiosato). Un altro, più anziano, si faceva bocciare a bella posta per poter continuare a lavorare nei comitati di base del liceo e così contribuire al sostegno per la Banda dei Quattro e del Libretto Rosso. Insomma: tempi magmatici. Non li rimpiango. Ma, a conti fatti, la mente andava veloce e le molte sollecitazioni non mi permettevano accomodamenti. Oggi che dire? le sorprese sono ben poche. Tutto è deciso sopra le nostre teste, e la sua è compresa nel conto. Io volentieri mi siedo dalla parte del torto, dato che i posti di chi ha ragione sono tutti occupati.
"Io volentieri mi siedo dalla parte del torto, dato che i posti di chi ha ragione sono tutti occupati." Bella frase, ma se sedere dalla parte del torto volesse dire non aver capito niente di come va il mondo? Questa posizione avrebbe ancora un alone romantico o sarebbe sinonimo di cieca ostinazione o scarsità di comprendonio? Noti bene che ho scritto "se". La mia personale impressione è proprio questa, che chi crede ancora nella possibilità del comunismo abbia, come volgarmente si dice, le fette di prosciutto sugli occhi. Applicate volontariamente: non vuol vedere come è fatta veramente l'umanità. C'è un'altra possibilità: lo vede ma non si arrende nonostante ogni evidenza. Non so quale sia la posizione peggiore. Poi c'è sempre quel "se": magari mi sbaglio io nel valutare l'uomo e un giorno arriveranno le magnifiche sorti e progressive.
@@mauroperossini4785 Ma quale cieca ostinazione?? Qual è l'argomento del contendere? Ero non allineata ai tempi e non vedo il positivo nell'allineamento oggi. Anche perché occorre una sensibilità particolarmente contorta per giustificare in Europa una carneficina che rivaleggia con quelle del secolo scorso. Ma probabilmente stiamo tornando velocemente alla Dottrina Monroe addirittura, ed è segno di debolezza non certo di entusiastica fede nel progresso dell'umanità.
@@chiara6599 Mi scusi ma lei nel suo post non fa che parlare del comunismo, rileggo e proprio non rieco a trovarci alcun riferimento alla guerra in Ucraina. Se lei dice che invece è questo l'argomento del conrendere penso che avrebbe potuto essere un poco più chiara.
@@mauroperossini4785 Sono stata abbastanza acida con lei, me ne dispiaccio. Il fatto è che ho frequentato Comunisti dentro e fuori l'arco costituzionale per circa 6 anni. E' chiaro che mi sentivo parte del mood - almeno per solidarietà anagrafica - ma mi interessavano molto di più le vicende artistiche, filosofiche e, un po' più tardi, religiose rispetto agli idioletti del politichese. Detto questo, ciò che veramente oggi dovrebbe preoccupare è la debolezza della Federazione Americana. La questione ucraina è solo il fatto più recente. Certo, qualcosa dovevano inventarsi dopo il flop di Fukuyama; e non hanno trovato di meglio che rialzare i muri e le muraglie prima abbattuti. Ma davvero qualcuno oggi arde dal desiderio di incoraggiare gli Americani? Domanda non retorica.
@@chiara6599 Beh sì, egoisticamente parlando le difficoltà degli americani preoccupano anche me perchè potranno diventare le nostre visto che viviamo da ottant'anni sotto il loro ombrello. Quanto al futuro e a come dovremmo comportarci mi paiono domande troppo difficili, una cosa certa è che potremo far poco per incidervi quindi mi metto il cuore in pace.
Osservazioni per me condivisibili tranne una, che mi pare nasconda un errore non da poco: la questione della coca-cola. La quale nell'immaginario mondiale (importantissimo) rappresentava la libertà di scegliere e consumare le meravigliose merci occidentali. Non era quindi da prendere sottogamba come una sirena per i minus habens, essa rappresentava desideri veri e profondi di quella parte di umanità che ne era priva. Tanto è vero che alcuni regimi cercarono di produrne un sostituto. Ma a parte il fatto che era peggiore, il punto era un altro: la coca-cola era il SIMBOLO massimo (come i jeans) della grandissima libertà di scelta che il mercato e i supermercati occidentali coi loro infiniti colori e marchi proponevano a un'umanità desiderante. Si ha voglia di dire "ma le masse sbagliano", è peggio che inutile, non riconoscere che la natura umana è così è stata la pietra tombale del comunismo. Che del resto s'illudeva di raddrizzare le gambe ai cani. Andai a Varsavia negli anni '80: rimasi stupefatto. Tutta una città costruita su cinquanta sfumature di grigio. Nessun colore era ammesso, solo quello. E il bello è che si andava dal grigio chiaro delle residenze, a quello più scuro dei palazzi governativi a quello plumbeo del palazzo degli interni, c'era una volontà dietro quel grigio. L'unica zona colorata era quella antica e totalmente ricostruita sui vecchi modelli, non avevano potuto farn a meno. Vedo le foto oggi e ci sono palazzi gialli e altri viola: si sono sbizzarriti. Io non capisco come comunisti vecchi e nuovi non riescano a vedere questa cosa semplicissima che è sotto i loro occhi, cioè che il mercato e l'illimitata scelta delle merci, da una marca di birra a un orologio prezioso, sia ciò che fa la fortuna del capitalismo e la rovina del comunismo...non riesco a capirlo. Come fate a essere così ciechi?
Prof!! Noi di Lotta Comunista abbiamo appena terminato la pubblicazione delle opere complete di Marx-Engels..e le stiamo diffondendo..la sua riflessione è azzeccata..Lenin giustamente diceva che senza teoria rivoluzionaria non può esserci movimento rivoluzionario..occorre studiare per non cadere nella confusione totale di cui è sempre stata piena la sinistra non solo italiana
@@mauroperossini4785 probabilmente questa tua frase vuole essere provocatoria..ma la prendo dal verso giusto e ti rispondo affrontando un tema fondamentale per la politica..e cioè il tema del consenso,del rapporto partito-masse..noi partiamo dal presupposto che la lotta politica è sempre lotta tra minoranze organizzate..la massa è politicamente passiva..le classi sociali han interessi differenti che i partiti devono esprimere se vogliono ritagliarsi un consenso..la politica attiva è esercitata da una strettissima minoranza..i partiti che in Italia contano su vasti elettorati e su grandi riflettori mediatici han comunque dei piccoli corpi di iscritti e militanti..le masse al massimo mettono un voto ogni tot anni e abbastanza facilmente cambiano umori e voti..tralaltro persino il semplice gesto del voto è sempre meno scontato visto che nei paesi avanzati ormai c'è un astensione sempre più alta .in Israele 30%..negli USA oltre il 50% da noi ormai sul 50%.. ma un po ovunque è così.. e quelli che più votano sono mediamente strati patrimonializzati..spesso piccoli imprenditori,professionisti e tra i dipendenti anziani e quindi pensionati..i lavoratori dipendenti e i giovani si astengono sempre di più perché la politica è percepita come distante,inutile..noi negli anni abbiamo costruito una rete molto più estesa di quello che immagini...siamo una piccola minoranza..ma del resto lo sono tutti i partiti..piccoli apparati elettorali agganciati a gruppi di interesse..noi invece abbiamo fatto tesoro del Che Fare? Di Lenin e grazie alla nostra diffusione militante e al sistematico e organizzato lavoro di reclutamento giovanile nelle università abbiamo costruito una rete di militanti e sostenitori che anche il PD non si sogna neppure..e sono i corpi attivi che contano..la storia è sempre stata trainata da minoranze organizzate..le masse seguono passivamente trainate unicamente da interessi e necessità..noi ci autofinanziamo, diversamente dai partiti parlamentari non dipendiamo dai soldi di nessuna lobby..e seguiamo solo gli interessi dei salariati.che anche se spesso inconsapevoli e dominati saranno costretti loro malgrado a lottare contro un Capitalismo mondiale sempre più esplosivo e fallimentare..la storia non segue le idee di chichessia..ma interessi,necessità, rapporti di forza
@@cristianporta5528 Cervetto diceva anche che non bisogna avere paura della discussione per quanto accesa, perché è "solo attraverso la discussione, la ricerca e la definizione teorica che si forma, si seleziona, si collauda e si salda il Partito rivoluzionario". Da decenni lotta comunista è un partito in cui non si può discutere di nulla. Per quanto tu possa studiare e vantarti di studiare devi ripetere a pappagallo le tesi del centro nazionale, comprese le epiche stronzate sullo stato e sull'ornitorinco europeo. Pena il richiamo, l'accusa di frazionamento se manifesti con un altro attivista la tua diversa visione, l'allontanamento e l'espulsione.
@@gattorosso71S da noi si fa formazione teorica,scuole di partito e si studia..io non ripeto a pappagallo proprio nulla..quel che dico è ciò che ho assimilato e che condivido perché ritengo giusto,sensato e corretto..nell'organizzazione di Lotta Comunsita invece si discute eccome..e però bisogna arrivare alla più coesa posizione teorica..siamo contrari al partito di correnti..per Lenin occorre spaccare in quattro il capello..precisare ogni cosa in modo dettagliato ed arrivare ad una posizione unica a livello teorico ed organizzativo, Cervetto era d'accordo con Lenin e anche noi..non è un caso che da noi la militanza richiede anni di candidatura...un singolo che si avvicina ha tutto il tempo che gli serve per giudicare con il suo cervello e nel caso decidere di allontanarsi..da noi vige la massima disciplina di partito,ma è una disciplina consapevole perché accettata da militanti che han avuto anni di tempo per assimilare e condividere
Prof. Giannuli, mi trovo concorde sulla passione per la tradizione orale nell' illustrare sia filosofie sia storie e quant'altro; credo che il motivo sia semplice, leggere un testo e in particolare comprenderne il contenuto comporta uno sforzo ed impegno; bisogna faticare e questo all' essere umano non piace molto. Ecco che quindi utilizzare il sistema omerico diventa la via più seguita. Non concordo con lei quando si dice tifoso ukrainista; la storia ci insegna che gli avvenimenti che la rappresentano, sono spesso il risultato di alchimie mal fatte, e comunque fare i giudici della storia è quasi impossibile, a meno che non si conoscano tutti gli infinitesimali dettagli che ne compongono la trama, e questo spesso non si può ottenere. Poi si tende a personalizzare gli eventi storici, commettendo un secondo grave errore. La guerra nell' Europa dell' est è il risultato di una serie di azioni che hanno comportato delle reazioni uguali e contrarie. Dal crollo dell' URSS la comunità occidentale, ha continuamente e metodicamente, stuzzicato la controparte orientale. Se io tutti i giorni sistematicamente molesto il mio vicino di casa, non posso stupirmi se una mattina questo ormai esasperato, mi suona al campanello di casa e appena apro mi da una bastonata tra capo e collo; come si suole dire me la sono cercata. Credo che la guerra russo ukraina si possa spiegare perfettamente in questi termini. Non amo figure come quelle di Putin ma detesto altrettanto figuri che invece di fare gli attori di fiction decidano di fare teatro nella realtà. Regan ha cominciato questo trend, nel quale possiamo sicuramente mettere Berlusconi e Grillo. Ci piace responsabilizzare un singolo per poter lasciare immacolate le comunità nelle quali il singolo è stato partorito. Hitler non è stato imposto da una civiltà aliena ai tedeschi ma bensì esattamente il contrario, la società tedesca ha visto in Hitler un suo faro. Stalin Mussolini Mao e via via elencando, sono strumenti creati e incubati dalle loro società natie. Qui mi riallaccio alla sua riflessione sull'aspetto omerico delle ideologie, quindi il percepito è figlio del raccontato, e questo non è altro che propaganda. La forma stato, l'ideologia che ne caratterizza la struttura sono elementi omerici e propagandistici. La soluzione sarebbe solo una, rendere illegali gli stati e dichiarare l'intero pianeta unica nazione, invece che usare gli stati e i loro conducenti come paravento delle proprie aspirazioni. Siamo qui a ragionare su concetti di 200.anni fa', mai messi in pratica, mamche grazie alle storture della narrazione orale hanno fatto si che si consumassero le carneficine più abominevoli. Concludendo, quando oggi qualcuno vuole indicare uno stato di disordine, usa il termine "anarchia", ecco già questo da solo esemplifica come un pensiero venga distorto strumentalmente per dargli una connotazione totalmente opposta a quella che ha. Siamo occidentali e siamo una cultura malata di pigrizia culturale, vogliamo il pret a portè, il facile, un vestito comodo, e soprattutto vogliamo farlo indossare a tutti, negando agli altri la libertà di scegliere come e quanto vestirsi; non indossi il nostro abito, non vali nulla.
Buonasera Professore, buonasera a tutti/e; ma che serata di FESTA!? ERO in collegamento cn la CAMERA , x l' APPROVAZIONE DRL BILANCIO 2024. LA TRISTEZZA 🤦🏾🤦🏾🤦🏾🤦🏾🤦🏾
Come pacifista non sto né dalla parte dell'Ucraina né della Russia, come internazionalista proletario sto dalla parte dei lavoratori ucraini e russi auspicando rovescino i rispettivi governi
Ritengo le sue osservazioni non sufficientemente profonde. Ci sono molte più sfumature da far risaltare. Le sue osservazioni sono valide solo per i vecchi nostalgici che ormai sono 4 gatti, benché a volte influenti.
Lenin pensava che la dittatura sarebbe stata temporanea? Peccato che, finché è rimasto al potere, il potere assoluto non lo ha ceduto... E questo non solo perché la natura umana è quella che, e quindi, se dai tutto il potere a uno solo o a un gruppo ristretto, o se questo se lo prende con la forza come nel caso dei Bolscevichi, questi poi, come spiegava Orwell nella Fattoria degli animali, non lo cederanno certo per conto proprio. Stalin, successore designato di Lenin, ha tradito la rivoluzione? No, ha semplicemente capito che il socialismo, come libera organizzazione dei produttori, non funzionava, come già si era reso conto Lenin, che infatti aveva fatto la Nep, cioè una vecchia politica economica, chiamata orwellianamente nuova, che restaurava un po' di proprietà privata, per evitare il collasso totale dell'economia. Quindi Stalin si trovò di fronte ad un bivio, e decise semplicemente di imporre con la forza bruta un sistema che di suo, all'atto pratico, si vedeva che non funzionava. Per questo fu amato e ammirato da milioni di fedeli in tutto il mondo. D'altro canto, i Testi Sacri non potevano certo avere torto, quindi se qualcosa non funzionava, se ad esempio i contadini non volevano mettere in comune la terra, o se la produzione calava anziché aumentare, doveva per forza essere colpa di traditori e agenti infiltrati: da ciò le Grandi Purghe, salutate anch'esse con tripudio in tutto il mondo. Il fatto che poi TUTTI i regimi comunisti siano stati simili a quello stalinista (dalla Cina di Mao alla Cuba di Castro) non è certo un caso: perché quello è l'unico modo di farlo funzionare. Non a caso, nonappena Gorbaciov ha provato a introdurre un minimo di libertà e trasparenza, il sistema è crollato, perché lasciati liberi di decidere, i cittadini che lo vivono (e non gli studenti e i professori che lo sognano da paesi lontani) quel sistema non lo vogliono. E questa è in fondo la tragedia del comunismo, che in teoria si rivolge alle masse, ma quando glielo fai provare, alle masse non piace, e quindi o le costringi con la forza, oppure queste si ribelleranno, perché la gente vuole essere libera, e non schiava. P.S. i tanto vituperati Stati Uniti, che sicuramente sono pieni di difetti, sono quelli che hanno combattuto una guerra mondiale e una guerra fredda proprio per difendere il mondo dai totalitarismi e per mantenere la libertà e la democrazia. E adesso noi siamo qui a discutere su una piattaforma americana, che consente anche di fare video dicendo "io sono antiamericano". E i paesi democratici del mondo sono alleati degli Stati Uniti. E la Svezia e la Finlandia, due tra i paesi più avanzati al mondo su tutti i fronti (dalla parità di genere al rispetto dell'ambiente) hanno chiesto di entrare nella Nato, cioè nell'alleanza con a capo gli Stati Uniti, e chissà perché? Proprio per mantenere quel sistema liberal-democratico, che è il migliore che si conosca, cioè che sia stato inventato nel mondo reale. P.P.S. Il benessere americano è finto? Peccato che ogni anno un milione di persone cerchi in tutti i modi di entrarci, anche a costo di fare lunghe marce da paesi lontani. Dall'Italia partivano con la valigia di cartone e andavano a fare la quarantena, per assaporare questo benessere finto. E poi, se i numeri contassero qualcosa, potrei dire, andare a vedere quanto guadagna un operaio in America, o una colf in America, o un camionista in America, ma mi rendo conto che sarebbe chiedere troppo.
Chissà parche ci i CANI d'oltreoceano, apprezzano TUTTO, dell' Italia; l' Assurdistan moderno, visto che, dicevano della NOSTRA penisola "IL BEL PAESE!". dalla SANITÀ PUBBLICA, all' Italianità dei capi d'abbigliamento, le scarpe gli arredi e il come li producevamo 😅 Le infrastrutture pubbliche, il Soccorso Pubblico e, molto, molto altro ancora. 😅
😂😂Eugenio!!!! Ben Ritrovato!!! Sempre a sparare sentenze a mitraglia!! Ma tra una cosa e l'altra ti sei mai preoccupato di studiare o almeno di leggere qualcosa di Marx? Sembri aver più che altro aver assorbito come una spugna stupidaggini dozzinali come il famoso Libro nero del Comunismo
Toh eugenio, buon post e like, stavolta concordo su quasi tutto salvo che su un errore a mio avviso gigantesco, questo: "perché la gente vuole essere libera, e non schiava." Io credo sia una "grande illusione", propaganda, la prova ce l'abbiamo sotto gli occhi e si chiama Cina: libertà zero, merci tante, i soldi corrono e funziona benissimo. Morale: la gente vuole soprattutto abbondanza di "roba" e di "welfare". Se poi c'è anche la libertà politica tanto meglio ma appunto la Cina dimostra che non è indispensabile. La stessa cosa la dimostrò per poco tempo la Germania hitleriana: regime più liberticida di quello non si trova, ma finchè è durata il Fuhrer aveva il consenso del popolo. E in parte anche Mussolini. L'URSS è crollata non certo per mancanza di libertà ma di beni di consumo, prova ne sia che del comunismo erano nauseati perfino i suoi stessi sostenitori, polizia ed esercito: ed è caduto senza colpo ferire.
@@mauroperossini4785 sul fatto che spesso la gente sia disposta a barattare la libertà con il benessere sono d'accordo, tuttava, è interessante il fatto che i regimi dittatoriali siano capaci di durare parecchio anche se la gente è povera. Il fascismo è durato vent'anni ed è caduto solo per la guerra, eppure la gente non era certo ricca. Il franchismo è durato decenni ed è caduto solo quando Franco è morto. In Corea del Nord e a Cuba la gente è ancora più povera che in Unione Sovietica, in particolare in Corea del Nord fanno veramente la fame, eppure i regimi non cadono. Ricordo comunque che il primo, grosso colpo all'Unione Sovietica venne nel 1989, quando Gorbaciov disse che non avrebbe mandato i carri armati, e che i paesi satelliti erano liberi di determinare il proprio destino, e quindi i regimi caddero uno dopo l'altro: in quel caso ad essere decisivo fu il desiderio di libertà, dal doppio giogo, quello comunista e quello straniero (di Mosca). A quel punto il crollo dell'Unione Sovietica era nelle cose, e avvenne un paio di anni dopo, per mutuo consenso delle repubbliche sovietiche.
Non sapevo che Papa Francesco fosse uno "Stalinista inconsapevole"..Sono basito Maestro. A meno che non esista questa identità che dice lei tra "pacifista" e "stalinista". Saluti
Ma perché fate sempre dire alla gente cose che non ha mai detto???!!!! Papa Francesco è stalinista inconsapevole? Allora vuol dire che sono io quello scemo che non ha capito nulla!
Professor Giannuli, spero che prima o poi ci vogliate rendere l'onore di concederci alcuni vostri approfondimenti sugli anarchici, sapendo che ne siete particolarmente erudito.
Professore carissimo, tanti cordiali Auguri per Lei, i Suoi Cari e tutti i partecipanti alle sue dotte e formidabili "Lezioni". Luigi Cannella
Molto molto profonda e bella questa riflessione ❤❤❤
Occorre fare una distinzione più netta e marcata tra Marxismo e Marxismo-Leninismo. Si può essere anche ferocemente critici con il pensiero di Marx,ma per quanto ci si metta,non si può ignorare che perfino i lati negativi della sua ideologia- la rivoluzione e la dittatura del proletariato- benchè pericolosi ed effettivamente gravidi di cattivi presagi, di per sè non prefiguravano in alcun modo gli scenari nefasti e non di rado pure tremendi inaugurati per la prima volta dal signor Lenin e dai suoi discepoli: basta avere l'onestà intellettuale di conoscere adeguatamente le analisi e le previsioni contenute nel Capitale ed in altri scritti di Marx per rendersene conto.
Per non dire poi che la prima parte del Marxismo originario contiene delle intuizioni e delle impostazioni di base,anacronismi ideologici a parte,tuttora molto stimolanti e valide e comunque degne di attenzione e rispetto.
Il Leninismo invece fin dall'inizio fu una perversione nefasta perchè il suo artefice massimo non guardava a Marx ma a Blanqui, sicchè la cosiddetta rivoluzione di Ottobre fu esattamente un colpo di Stato non differente da quello di Franco in Spagna e di Pinochet in Cile.
La cosiddetta dittatura del proletariato in Unione Sovietica e poi nei Paesi in cui si affermò, non fu altro che la feroce dittatura di un partito unico ,di cui fecero le spese gli stessi proletari e che ha cagionato lo sputtanamento non solo del Socialismo in generale ma anche del Marxismo stesso, dei suoi aspetti migliori ed evolutivi.
Buon anno al Professor Giannuli ed a tutti.
Non capisco come si faccia a prendere ancora sul serio Marx (non parliamo di Lenin) che viveva in un periodo nel quale il "consumismo", il fenomeno che fa da faro all'attuale umanità, non esisteva neanche nelle più fantasiose previsioni. Il fatto che ci sarebbero state montagne di merci a disposizione di tutta l'umanità che in questo modo si sarebbe trasformata in una grande classe borghese non gli sfiorava nè poteva sfiorargli il cervello.
Stupisce semmai che persone che in questa cornucopia ci vivono in mezzo non riescano a vedere il fenomeno che hanno sotto i propri occhi e pensino che un filosofo di metà ottocento sia ancora minimamente attendibile.
Professore, quanto ha ragione !!!
Gentile professore, io ammiro la sua conoscenza storica e spesso sono d'accordo con lei,.....però guardi che su Travaglio si sbaglia proprio....ho l'impressione che o non l'ha mai ascoltato oppure la ascoltato con prevenzione di giudizio.
Ma infatti ha totalmente cannato su TRAVAGLIO....il quale è sempre stato filo atlantista e anti Putiniano DOC....ora sembra cascato dal seggiolone sulla questione Ucraina....meglio tardi che mai....magari un giorno ci arriverà pure il Professore....diamo tempo al tempo... Cordiali saluti.
Filo atlantista Travaglio? In che universo? Uno dei leccapiedi dei 5s fin dal day 1, una feccia, fate i seri 😂
All’epoca appartenevo alla sinistra extraparlamentare. Trovo esatto al millimetro quello che dice riguardo la conoscenza dei temi marxisti - maoisti. Cose orecchiate, imitate, confuse e immaginate.
Assolutamente d'accordo. Peraltro è l'unica parte del discorso del Professore che non fa una piega....sul resto stenderei un velo pietoso.
Professore, anche la giusta critica allo stalinismo non deve inferire con l'assunzione di un corretto orizzonte politico e d'azione. Per molti comunisti non stalinisti d'occidente che giustamente come lei riconoscono nella Russia uno stato neoliberista la priorità rimane comunque fermare il meccanismo della guerra e sabotarla. E questo implica, qui, costruire una opposizione alla Nato come in Russia costruirla a Putin come in Ucraina costruirla a Zelensky a partire da quello su cui questi soggetti sono d'accordo: la scelta della guerra. Diversamente, se pensiamo di cavalcare pro tempore la tigre atlantica per rimettere a posto un dittatore (bellamente illusi che non ci stia cavalcando lei agari in vista del prossimo conflitto), diveniamo non soggettività rivoluzionarie ma opportunisti al servizio di uno stato o più stati nazione non meno di quanto lo sono stati gli stalinisti sovietici.
"E questo implica, qui, costruire una opposizione...- diveniamo non soggettività rivoluzionarie ma opportunisti "
Credevo che frasi e concetti come questi non usassero più da una cinquantina d'anni invece...sarà come per gli aristocratici che rimanevano fedeli alla monarchia defunta, anacronismi cui ci vuole molto tempo per scomparire.
Caro Professore, una verve incredibile... mi ha messo di buon umore e non capita spesso, ultimamente. Lei ha molte ragioni, non tutte secondo me ma molte sì. Anche ai miei tempi noi giovani volevamo orientarci nel presente più che leggere Marx ed Engels; nel migliore dei casi eravamo dei rivoluzionari romantici e nel peggiore delle copie un po' ridicole del docente di sinistra. Ne ricordo solo uno tra noi che avesse letto Il Capitale (letto e chiosato). Un altro, più anziano, si faceva bocciare a bella posta per poter continuare a lavorare nei comitati di base del liceo e così contribuire al sostegno per la Banda dei Quattro e del Libretto Rosso. Insomma: tempi magmatici. Non li rimpiango. Ma, a conti fatti, la mente andava veloce e le molte sollecitazioni non mi permettevano accomodamenti. Oggi che dire? le sorprese sono ben poche. Tutto è deciso sopra le nostre teste, e la sua è compresa nel conto. Io volentieri mi siedo dalla parte del torto, dato che i posti di chi ha ragione sono tutti occupati.
"Io volentieri mi siedo dalla parte del torto, dato che i posti di chi ha ragione sono tutti occupati."
Bella frase, ma se sedere dalla parte del torto volesse dire non aver capito niente di come va il mondo? Questa posizione avrebbe ancora un alone romantico o sarebbe sinonimo di cieca ostinazione o scarsità di comprendonio?
Noti bene che ho scritto "se".
La mia personale impressione è proprio questa, che chi crede ancora nella possibilità del comunismo abbia, come volgarmente si dice, le fette di prosciutto sugli occhi. Applicate volontariamente: non vuol vedere come è fatta veramente l'umanità.
C'è un'altra possibilità: lo vede ma non si arrende nonostante ogni evidenza.
Non so quale sia la posizione peggiore.
Poi c'è sempre quel "se": magari mi sbaglio io nel valutare l'uomo e un giorno arriveranno le magnifiche sorti e progressive.
@@mauroperossini4785 Ma quale cieca ostinazione?? Qual è l'argomento del contendere? Ero non allineata ai tempi e non vedo il positivo nell'allineamento oggi. Anche perché occorre una sensibilità particolarmente contorta per giustificare in Europa una carneficina che rivaleggia con quelle del secolo scorso. Ma probabilmente stiamo tornando velocemente alla Dottrina Monroe addirittura, ed è segno di debolezza non certo di entusiastica fede nel progresso dell'umanità.
@@chiara6599 Mi scusi ma lei nel suo post non fa che parlare del comunismo, rileggo e proprio non rieco a trovarci alcun riferimento alla guerra in Ucraina.
Se lei dice che invece è questo l'argomento del conrendere penso che avrebbe potuto essere un poco più chiara.
@@mauroperossini4785 Sono stata abbastanza acida con lei, me ne dispiaccio. Il fatto è che ho frequentato Comunisti dentro e fuori l'arco costituzionale per circa 6 anni. E' chiaro che mi sentivo parte del mood - almeno per solidarietà anagrafica - ma mi interessavano molto di più le vicende artistiche, filosofiche e, un po' più tardi, religiose rispetto agli idioletti del politichese. Detto questo, ciò che veramente oggi dovrebbe preoccupare è la debolezza della Federazione Americana. La questione ucraina è solo il fatto più recente. Certo, qualcosa dovevano inventarsi dopo il flop di Fukuyama; e non hanno trovato di meglio che rialzare i muri e le muraglie prima abbattuti. Ma davvero qualcuno oggi arde dal desiderio di incoraggiare gli Americani? Domanda non retorica.
@@chiara6599 Beh sì, egoisticamente parlando le difficoltà degli americani preoccupano anche me perchè potranno diventare le nostre visto che viviamo da ottant'anni sotto il loro ombrello.
Quanto al futuro e a come dovremmo comportarci mi paiono domande troppo difficili, una cosa certa è che potremo far poco per incidervi quindi mi metto il cuore in pace.
Osservazioni per me condivisibili tranne una, che mi pare nasconda un errore non da poco: la questione della coca-cola.
La quale nell'immaginario mondiale (importantissimo) rappresentava la libertà di scegliere e consumare le meravigliose merci occidentali.
Non era quindi da prendere sottogamba come una sirena per i minus habens, essa rappresentava desideri veri e profondi di quella parte di umanità che ne era priva. Tanto è vero che alcuni regimi cercarono di produrne un sostituto. Ma a parte il fatto che era peggiore, il punto era un altro: la coca-cola era il SIMBOLO massimo (come i jeans) della grandissima libertà di scelta che il mercato e i supermercati occidentali coi loro infiniti colori e marchi proponevano a un'umanità desiderante.
Si ha voglia di dire "ma le masse sbagliano", è peggio che inutile, non riconoscere che la natura umana è così è stata la pietra tombale del comunismo. Che del resto s'illudeva di raddrizzare le gambe ai cani.
Andai a Varsavia negli anni '80: rimasi stupefatto. Tutta una città costruita su cinquanta sfumature di grigio. Nessun colore era ammesso, solo quello. E il bello è che si andava dal grigio chiaro delle residenze, a quello più scuro dei palazzi governativi a quello plumbeo del palazzo degli interni, c'era una volontà dietro quel grigio.
L'unica zona colorata era quella antica e totalmente ricostruita sui vecchi modelli, non avevano potuto farn a meno.
Vedo le foto oggi e ci sono palazzi gialli e altri viola: si sono sbizzarriti.
Io non capisco come comunisti vecchi e nuovi non riescano a vedere questa cosa semplicissima che è sotto i loro occhi, cioè che il mercato e l'illimitata scelta delle merci, da una marca di birra a un orologio prezioso, sia ciò che fa la fortuna del capitalismo e la rovina del comunismo...non riesco a capirlo.
Come fate a essere così ciechi?
Buonasera, a che ora di solito inizia le sue dirette ?
Grazie e complimenti per i suoi video.
Svariati punti di questo discorso sono pregevoli e da ricordare.
Prof. Giannuli avrei bisogno della sua mail per comunicare con lei riguardo ad un suo libro introvabile. Grazie
Messo il "mi piace" sulla fiducia. Ascoltiamo attentamente.
....Ma anche no....
@@francescofoti8281 Ma anche sì❗E ha perfettamente ragione, per di più❗
Splendida l'idea dell'oralitá omerica delle ideologie, gliela ruberó
Prof!! Noi di Lotta Comunista abbiamo appena terminato la pubblicazione delle opere complete di Marx-Engels..e le stiamo diffondendo..la sua riflessione è azzeccata..Lenin giustamente diceva che senza teoria rivoluzionaria non può esserci movimento rivoluzionario..occorre studiare per non cadere nella confusione totale di cui è sempre stata piena la sinistra non solo italiana
Concordo in pieno 👋👍
E quando avrete studiato e vi girerete e non ci sarà nessuno dietro di voi che farete? Studierete ancora di più?
@@mauroperossini4785 probabilmente questa tua frase vuole essere provocatoria..ma la prendo dal verso giusto e ti rispondo affrontando un tema fondamentale per la politica..e cioè il tema del consenso,del rapporto partito-masse..noi partiamo dal presupposto che la lotta politica è sempre lotta tra minoranze organizzate..la massa è politicamente passiva..le classi sociali han interessi differenti che i partiti devono esprimere se vogliono ritagliarsi un consenso..la politica attiva è esercitata da una strettissima minoranza..i partiti che in Italia contano su vasti elettorati e su grandi riflettori mediatici han comunque dei piccoli corpi di iscritti e militanti..le masse al massimo mettono un voto ogni tot anni e abbastanza facilmente cambiano umori e voti..tralaltro persino il semplice gesto del voto è sempre meno scontato visto che nei paesi avanzati ormai c'è un astensione sempre più alta .in Israele 30%..negli USA oltre il 50% da noi ormai sul 50%.. ma un po ovunque è così.. e quelli che più votano sono mediamente strati patrimonializzati..spesso piccoli imprenditori,professionisti e tra i dipendenti anziani e quindi pensionati..i lavoratori dipendenti e i giovani si astengono sempre di più perché la politica è percepita come distante,inutile..noi negli anni abbiamo costruito una rete molto più estesa di quello che immagini...siamo una piccola minoranza..ma del resto lo sono tutti i partiti..piccoli apparati elettorali agganciati a gruppi di interesse..noi invece abbiamo fatto tesoro del Che Fare? Di Lenin e grazie alla nostra diffusione militante e al sistematico e organizzato lavoro di reclutamento giovanile nelle università abbiamo costruito una rete di militanti e sostenitori che anche il PD non si sogna neppure..e sono i corpi attivi che contano..la storia è sempre stata trainata da minoranze organizzate..le masse seguono passivamente trainate unicamente da interessi e necessità..noi ci autofinanziamo, diversamente dai partiti parlamentari non dipendiamo dai soldi di nessuna lobby..e seguiamo solo gli interessi dei salariati.che anche se spesso inconsapevoli e dominati saranno costretti loro malgrado a lottare contro un Capitalismo mondiale sempre più esplosivo e fallimentare..la storia non segue le idee di chichessia..ma interessi,necessità, rapporti di forza
@@cristianporta5528 Cervetto diceva anche che non bisogna avere paura della discussione per quanto accesa, perché è "solo attraverso la discussione, la ricerca e la definizione teorica che si forma, si seleziona, si collauda e si salda il Partito rivoluzionario". Da decenni lotta comunista è un partito in cui non si può discutere di nulla. Per quanto tu possa studiare e vantarti di studiare devi ripetere a pappagallo le tesi del centro nazionale, comprese le epiche stronzate sullo stato e sull'ornitorinco europeo. Pena il richiamo, l'accusa di frazionamento se manifesti con un altro attivista la tua diversa visione, l'allontanamento e l'espulsione.
@@gattorosso71S da noi si fa formazione teorica,scuole di partito e si studia..io non ripeto a pappagallo proprio nulla..quel che dico è ciò che ho assimilato e che condivido perché ritengo giusto,sensato e corretto..nell'organizzazione di Lotta Comunsita invece si discute eccome..e però bisogna arrivare alla più coesa posizione teorica..siamo contrari al partito di correnti..per Lenin occorre spaccare in quattro il capello..precisare ogni cosa in modo dettagliato ed arrivare ad una posizione unica a livello teorico ed organizzativo, Cervetto era d'accordo con Lenin e anche noi..non è un caso che da noi la militanza richiede anni di candidatura...un singolo che si avvicina ha tutto il tempo che gli serve per giudicare con il suo cervello e nel caso decidere di allontanarsi..da noi vige la massima disciplina di partito,ma è una disciplina consapevole perché accettata da militanti che han avuto anni di tempo per assimilare e condividere
Prof. sarebbe bello e molto interessante avere i riferimenti bibbliografici degli argomenti dei suoi video.Grazie
Topolino....temo...😢
Io non amo il capitalismo, ma lo preferisco al feudalesimo. Con il suo libro su Andreotti, sono arrivato a pagina 24. Buon Anno, Prof.
Prof. Giannuli, mi trovo concorde sulla passione per la tradizione orale nell' illustrare sia filosofie sia storie e quant'altro; credo che il motivo sia semplice, leggere un testo e in particolare comprenderne il contenuto comporta uno sforzo ed impegno; bisogna faticare e questo all' essere umano non piace molto. Ecco che quindi utilizzare il sistema omerico diventa la via più seguita. Non concordo con lei quando si dice tifoso ukrainista; la storia ci insegna che gli avvenimenti che la rappresentano, sono spesso il risultato di alchimie mal fatte, e comunque fare i giudici della storia è quasi impossibile, a meno che non si conoscano tutti gli infinitesimali dettagli che ne compongono la trama, e questo spesso non si può ottenere. Poi si tende a personalizzare gli eventi storici, commettendo un secondo grave errore. La guerra nell' Europa dell' est è il risultato di una serie di azioni che hanno comportato delle reazioni uguali e contrarie. Dal crollo dell' URSS la comunità occidentale, ha continuamente e metodicamente, stuzzicato la controparte orientale. Se io tutti i giorni sistematicamente molesto il mio vicino di casa, non posso stupirmi se una mattina questo ormai esasperato, mi suona al campanello di casa e appena apro mi da una bastonata tra capo e collo; come si suole dire me la sono cercata. Credo che la guerra russo ukraina si possa spiegare perfettamente in questi termini. Non amo figure come quelle di Putin ma detesto altrettanto figuri che invece di fare gli attori di fiction decidano di fare teatro nella realtà. Regan ha cominciato questo trend, nel quale possiamo sicuramente mettere Berlusconi e Grillo. Ci piace responsabilizzare un singolo per poter lasciare immacolate le comunità nelle quali il singolo è stato partorito. Hitler non è stato imposto da una civiltà aliena ai tedeschi ma bensì esattamente il contrario, la società tedesca ha visto in Hitler un suo faro. Stalin Mussolini Mao e via via elencando, sono strumenti creati e incubati dalle loro società natie. Qui mi riallaccio alla sua riflessione sull'aspetto omerico delle ideologie, quindi il percepito è figlio del raccontato, e questo non è altro che propaganda. La forma stato,
l'ideologia che ne caratterizza la struttura sono elementi omerici e propagandistici. La soluzione sarebbe solo una, rendere illegali gli stati e dichiarare l'intero pianeta unica nazione, invece che usare gli stati e i loro conducenti come paravento delle proprie aspirazioni. Siamo qui a ragionare su concetti di 200.anni fa', mai messi in pratica, mamche grazie alle storture della narrazione orale hanno fatto si che si consumassero le carneficine più abominevoli. Concludendo, quando oggi qualcuno vuole indicare uno stato di disordine, usa il termine "anarchia", ecco già questo da solo esemplifica come un pensiero venga distorto strumentalmente per dargli una connotazione totalmente opposta a quella che ha. Siamo occidentali e siamo una cultura malata di pigrizia culturale, vogliamo il pret a portè, il facile, un vestito comodo, e soprattutto vogliamo farlo indossare a tutti, negando agli altri la libertà di scegliere come e quanto vestirsi; non indossi il nostro abito, non vali nulla.
Buonasera Professore, buonasera a tutti/e; ma che serata di FESTA!? ERO in collegamento cn la CAMERA , x l' APPROVAZIONE DRL BILANCIO 2024.
LA TRISTEZZA 🤦🏾🤦🏾🤦🏾🤦🏾🤦🏾
Ho qualche annetto e non sono proprio un ignorante. Eppure lezioni dello spessore di quelle del Professore non le ricordo
Come pacifista non sto né dalla parte dell'Ucraina né della Russia, come internazionalista proletario sto dalla parte dei lavoratori ucraini e russi auspicando rovescino i rispettivi governi
❤
Ritengo le sue osservazioni non sufficientemente profonde.
Ci sono molte più sfumature da far risaltare.
Le sue osservazioni sono valide solo per i vecchi nostalgici che ormai sono 4 gatti, benché a volte influenti.
molte persone sono di sinistra semplicemente nel senso che tutto quello che non gli piace è di destra, a volte apprezzando gente come Trump
Per l'origine della famiglia Engels attinse da Morgan, non da Frazer.
Lenin pensava che la dittatura sarebbe stata temporanea? Peccato che, finché è rimasto al potere, il potere assoluto non lo ha ceduto...
E questo non solo perché la natura umana è quella che, e quindi, se dai tutto il potere a uno solo o a un gruppo ristretto, o se questo se lo prende con la forza come nel caso dei Bolscevichi, questi poi, come spiegava Orwell nella Fattoria degli animali, non lo cederanno certo per conto proprio.
Stalin, successore designato di Lenin, ha tradito la rivoluzione? No, ha semplicemente capito che il socialismo, come libera organizzazione dei produttori, non funzionava, come già si era reso conto Lenin, che infatti aveva fatto la Nep, cioè una vecchia politica economica, chiamata orwellianamente nuova, che restaurava un po' di proprietà privata, per evitare il collasso totale dell'economia.
Quindi Stalin si trovò di fronte ad un bivio, e decise semplicemente di imporre con la forza bruta un sistema che di suo, all'atto pratico, si vedeva che non funzionava. Per questo fu amato e ammirato da milioni di fedeli in tutto il mondo. D'altro canto, i Testi Sacri non potevano certo avere torto, quindi se qualcosa non funzionava, se ad esempio i contadini non volevano mettere in comune la terra, o se la produzione calava anziché aumentare, doveva per forza essere colpa di traditori e agenti infiltrati: da ciò le Grandi Purghe, salutate anch'esse con tripudio in tutto il mondo.
Il fatto che poi TUTTI i regimi comunisti siano stati simili a quello stalinista (dalla Cina di Mao alla Cuba di Castro) non è certo un caso: perché quello è l'unico modo di farlo funzionare.
Non a caso, nonappena Gorbaciov ha provato a introdurre un minimo di libertà e trasparenza, il sistema è crollato, perché lasciati liberi di decidere, i cittadini che lo vivono (e non gli studenti e i professori che lo sognano da paesi lontani) quel sistema non lo vogliono.
E questa è in fondo la tragedia del comunismo, che in teoria si rivolge alle masse, ma quando glielo fai provare, alle masse non piace, e quindi o le costringi con la forza, oppure queste si ribelleranno, perché la gente vuole essere libera, e non schiava.
P.S. i tanto vituperati Stati Uniti, che sicuramente sono pieni di difetti, sono quelli che hanno combattuto una guerra mondiale e una guerra fredda proprio per difendere il mondo dai totalitarismi e per mantenere la libertà e la democrazia. E adesso noi siamo qui a discutere su una piattaforma americana, che consente anche di fare video dicendo "io sono antiamericano". E i paesi democratici del mondo sono alleati degli Stati Uniti. E la Svezia e la Finlandia, due tra i paesi più avanzati al mondo su tutti i fronti (dalla parità di genere al rispetto dell'ambiente) hanno chiesto di entrare nella Nato, cioè nell'alleanza con a capo gli Stati Uniti, e chissà perché? Proprio per mantenere quel sistema liberal-democratico, che è il migliore che si conosca, cioè che sia stato inventato nel mondo reale.
P.P.S. Il benessere americano è finto? Peccato che ogni anno un milione di persone cerchi in tutti i modi di entrarci, anche a costo di fare lunghe marce da paesi lontani. Dall'Italia partivano con la valigia di cartone e andavano a fare la quarantena, per assaporare questo benessere finto. E poi, se i numeri contassero qualcosa, potrei dire, andare a vedere quanto guadagna un operaio in America, o una colf in America, o un camionista in America, ma mi rendo conto che sarebbe chiedere troppo.
Chissà parche ci i CANI d'oltreoceano, apprezzano TUTTO, dell' Italia; l' Assurdistan moderno, visto che, dicevano della NOSTRA penisola "IL BEL PAESE!".
dalla SANITÀ PUBBLICA, all' Italianità dei capi d'abbigliamento, le scarpe gli arredi e il come li producevamo 😅
Le infrastrutture pubbliche, il Soccorso Pubblico e, molto, molto altro ancora.
😅
😂😂Eugenio!!!! Ben Ritrovato!!! Sempre a sparare sentenze a mitraglia!! Ma tra una cosa e l'altra ti sei mai preoccupato di studiare o almeno di leggere qualcosa di Marx? Sembri aver più che altro aver assorbito come una spugna stupidaggini dozzinali come il famoso Libro nero del Comunismo
Me fai TANTA TENEREZZA
Toh eugenio, buon post e like, stavolta concordo su quasi tutto salvo che su un errore a mio avviso gigantesco, questo:
"perché la gente vuole essere libera, e non schiava."
Io credo sia una "grande illusione", propaganda, la prova ce l'abbiamo sotto gli occhi e si chiama Cina: libertà zero, merci tante, i soldi corrono e funziona benissimo.
Morale: la gente vuole soprattutto abbondanza di "roba" e di "welfare". Se poi c'è anche la libertà politica tanto meglio ma appunto la Cina dimostra che non è indispensabile.
La stessa cosa la dimostrò per poco tempo la Germania hitleriana: regime più liberticida di quello non si trova, ma finchè è durata il Fuhrer aveva il consenso del popolo. E in parte anche Mussolini.
L'URSS è crollata non certo per mancanza di libertà ma di beni di consumo, prova ne sia che del comunismo erano nauseati perfino i suoi stessi sostenitori, polizia ed esercito: ed è caduto senza colpo ferire.
@@mauroperossini4785 sul fatto che spesso la gente sia disposta a barattare la libertà con il benessere sono d'accordo, tuttava, è interessante il fatto che i regimi dittatoriali siano capaci di durare parecchio anche se la gente è povera. Il fascismo è durato vent'anni ed è caduto solo per la guerra, eppure la gente non era certo ricca. Il franchismo è durato decenni ed è caduto solo quando Franco è morto. In Corea del Nord e a Cuba la gente è ancora più povera che in Unione Sovietica, in particolare in Corea del Nord fanno veramente la fame, eppure i regimi non cadono.
Ricordo comunque che il primo, grosso colpo all'Unione Sovietica venne nel 1989, quando Gorbaciov disse che non avrebbe mandato i carri armati, e che i paesi satelliti erano liberi di determinare il proprio destino, e quindi i regimi caddero uno dopo l'altro: in quel caso ad essere decisivo fu il desiderio di libertà, dal doppio giogo, quello comunista e quello straniero (di Mosca). A quel punto il crollo dell'Unione Sovietica era nelle cose, e avvenne un paio di anni dopo, per mutuo consenso delle repubbliche sovietiche.
Questa 'lectio' mi è parsa particolaemte ispirata! marxismo omerico!
Ascolterei volentieri le sue dirette se solo capissi quando ci sono.
Non sapevo che Papa Francesco fosse uno "Stalinista inconsapevole"..Sono basito Maestro.
A meno che non esista questa identità che dice lei tra "pacifista" e "stalinista".
Saluti
Stalin era Nuovo Zar che voleva Impero Russo. Bergoglio con Stop Aiuti Ukra DW FACTO vuole Vittoria Putin Zar Impero come Stalin e Pietro il Grande
Ma perché fate sempre dire alla gente cose che non ha mai detto???!!!! Papa Francesco è stalinista inconsapevole? Allora vuol dire che sono io quello scemo che non ha capito nulla!
E poi la sua seconda frase è un puro nonsense logico rispetto alla prima....
Professore, fai una vacanza in Russia
Eh già.....Forse gli si chiarirebbero un poco le idee
Piaciute puttane e vodka?
Il cazzaro con la solita frase cazzara arriva sempre.