Sono tornato nella casa di campagna dove ho vissuto per respirare le radici della mia vita di oggi

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  • Опубликовано: 5 сен 2024
  • Almeno una volta all’anno mi piace tornare alla Codrona, nella casa isolata in campagna dove ho vissuto la mia vita fino a 27 anni. Oggi è abbandonata e pericolante, dopo gli effetti del terremoto. Non ci sono più gli alberi accanto, i fiori di mia mamma, il pollaio. Ma soprattutto è immersa nel silenzio totale. Ma per me è importante respirare quell’aria, senza rimpianti o nostalgia, ma quasi a ringraziare la mia solitudine da bambino, interrotta quando ero ragazzo dagli amici che venivano ad ascoltare i miei dischi. Mi serve ad assaporare il percorso che la mia vita ha fatto. Anche se mi rimane incomprensibile come io, figlio di braccianti agricoli che non avevano certo soldi, sarei riuscito un giorno a incontrare e dialogare con tutte le star musicali di cui compravo dischi o a possedere la bianca Fender Stratocaster che il mio idolo Jimi Hendrix suonò a Woodstock.
    Ma attraversare Sant'Alberto di San Pietro in Casale davanti al luogo dove c’era la scuola di quattro anni di elementari (prima di essere messo in seminario), la chiesa dove mi sono sposato, la casa dove ho vissuto i miei primi due anni di vita, ripercorrere la strada di campagna che ho fatto tante volte, calpestare la terra dove ho vissuto per 25 anni, guardare la casa senza poterci entrare… mi è servito a capire? No, quello che ho fatto nella mia vita rimane un mistero. Ma è bello tornare lì ogni tanto.

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