Camilla, il tuo video denota uno studio ed un approfondimento profondi e seri. Ti ringrazio per gli imput che mi hai dato e che terrò in considerazione quando acquisterò i già pochi prodotti che compro.
Coniugare prezzi medio bassi, ingredienti bio e pack facilmente riciclabile non è facile. Io compro il Fondotinta in vetro, I prodotti di the ordinary in vetro ed evito come la morte i blush e le polveri che hanno un packaging in plastica dura e con specchietto incorporato. Per esempio, compro il blush Purobio che vende anche solo le cialde: non ho mai preso il porta cialde in plastica dura (anche perché a cosa mi servono più blush di colori diversi?? Uno basta e avanza, dai) compro solo le singole cialde, senza specchietto e in plastica sottile e riciclabile. Tutto questo ovviamente va a braccetto con la volontà di comprare il meno possibile! Compro quando davvero mi servono le cose e dico no alle "scorte" e all'accumulo di make up!
Ciao Camilla, ti ringrazio molto per questo video. Sono un’appassionata di make-up e studio per diventare truccatrice. Mi sto avvicinando sempre di più al mondo della sostenibilità con grande piacere e questo argomento mi tocca molto. Essendo all’interno di questo mondo con gli occhi di una futura professione è davvero triste notare quanti prodotti dobbiamo utilizzare a partire dai pennelli in setole naturali e ovviamente tutto il resto costituito solo da plastica. Questo mi avvilisce molto perché benché io debba farlo mi piange il cuore ad ogni nuovo acquisto, poiché dobbiamo attenerci a prodotti professionali per avere una resa ottimale. Quello che vorrei fare è in futuro trovare dei brand sostenibili che diano gli stessi risultati e tagliare il più possibile gli sprechi ma so già che è molto difficile anche solo per questioni di igiene: vedi scovolini monouso per il mascara, ad esempio. Per quanto riguarda l’acquisto di trucchi second hand, a me non spaventa per nulla l’idea in quanto so che una volta disinfettato il prodotto la contaminazione è nulla, proprio perché mi ritrovo a farlo tutti i giorni, per cui ci farei un pensiero. Scusa la lunghezza, vorrei scrivere molto altro in realtà ma oggi concludo dicendo che il tuo video e questi commenti sono di grande spunto per me, continua così!
Io sostengo e consiglio a tutti La Saponaria, un'azienda marchigiana che da anni si sta impegnando per far sì che i suoi prodotti siano sempre più sostenibili: utilizzano bioplastica (che è derivata dalla canna da zucchero, sul loro sito trovate un approfondimento su come è prodotta e cosa comporta il suo utilizzo), flaconi di vetro con tappi di legno e prodotti solidi come shampoo e profumi. I prezzi sono solo leggermente più alti di quelli che si trovano al supermercato e comunque secondo me ne vale la pena, io quando posso li sostengo comprando i loro prodotti anche perché è giusto premiare un'azienda che dimostra di impegnarsi in questo senso 😊
Si utilizzo anche io i proditti di La Saponaria, azienda marchugiana che è vicino a dove vivo io. Azienda che negli anni è molto cresciuta, inizialmente facevano solo saponi. Ancira non tutto il packaging è tutto ecosostenibile ma ci stanno lavorando. I loro prodotti sono tutti fantastici e gli ingredienti utilizzati sono tracciabili. Azienda molto seria.
Anche il brand Ekos (sempre marchigiano) è molto valido e hanno una linea di shampoo, bagnodoccia e balsamo che sono strepitosi e hanno un packaging in vetro!!! Si trovano da Tigotà e ve li consiglio caldamente.
Video molto interessante. Io penso che le aziende di cosmesi dovrebbero anche ridimensionare la produzione, ci sono prodotti nuovi quasi ogni mese e questo solo a scopo di lucro
È giusto parlare di questi argomenti sempre di più e noi consumatori dobbiamo farci sentire e fare una ricerca x trovare qualcosa di nuovo e sostenibile. Grazie a te Camilla x fare sempre questi video interessanti e reali.
Io mi trucco poco e ho pochi prodotti. Però quei prodotti che ho voglio che siano performanti. Purtroppo la maggior parte delle aziende "virtuose" fanno prodotti ciofeca che non mi soddisfano per nulla, non durano e in alcuni casi mi danno irritazioni. Non potendo contribuire al comprare in maniera sostenibile, compro solo ed esclusivamente lo stretto indispensabile e non faccio scorta. Quando vedo che il fondotinta mi sta finendo lo ricompro. E generalmente acquisto sempre lo stesso. Però magari prendo marchi tipo mac che riprendono indietro le confezioni finite in cambio di un rossetto (6 vuoti) al fine di riciclarle. Sto acquistando da qualche mese uno shampoo specifico attraverso un sito qui in Italia, con cui mi trovo veramente bene, e ultimamente hanno inviato un questionario chiedendo suggerimenti per migliorare il servizio. Bene, dal momento che le loro confezioni sono in plastica (quella del balsamo ha il tappo in latta), ho proposto l'idea di poter rendere i vuoti a fronte di un nuovo acquisto, al fine di poterli sanificare e riutilizzare. Spero tanto che possano accettare il suggerimento. Dopotutto questo è quello che faccio già con la spesa di frutta e verdura. Abbiamo un servizio che ci porta frutta e verdura e altri cibi a km zero, in comode scatole di cartone che si riprendono la settimana dopo e riutilizzano; non solo: le uova le danno in scatole di cartone che vengono poi riutilizzate più volte, le farine te le vendono sfuse in barattoli in vetro, vuoto a rendere con un contributo di 3 euro. Sì, vero, si paga di più, però lo preferisco rispetto ad acquistare roba in confezioni di plastica o anche di carta che sì si può riciclare però una volta utilizzata per il sacchetto della farina poi comunque viene buttata. Comprarla sfusa nel barattolo in vetro invece evita lo spreco. Ho divagato, ma questo solo per dire che alla fine è difficile, ma ognuno di noi può dare il suo contributo, anche piccolo, in tutto. Non ci vuole un grande sforzo alla fine.
Mi é piaciuto molto questo video !! A casa abbiamo la differenziata e adesso sto cercando di farla con una cura quasi maniacale perché voglio dare un esempio il più possibile accurato al mio bambino (che già a 9 anni é molto bravo ) Personalmente ho alcuni prodotti beauty con pack in vetro ,almeno li cerco ,costano sicuramente di più ma sono più contenta così ! Grazie Camilla mi hai aiutato ancora 😘
francesca fasani: per la differenziata, se ti può aiutare, ti consiglio di scaricarti l'app Junker. Inquadri il codice a barre del prodotto e ti dice con esattezza cosa e come va riciclato. Io la adoro e da quando ce l'ho ho decisamente migliorato le mie prestazioni
Ciao Camilla il tuo video è molto interessante. Io sono diversi anni che cerco di acquistare cosmetici facendo attenzione all'inci e all'azienda che li produce. La soluzione secondo me è quella di scegliere aziende della propria zona, magari piccole aziende che producono in maniera trasparente e di cui sono tracciabili le materie prime. Vicino a me ho ben due aziende che nel loro laboratorio producono cosmetici biologici, con inci completamente verde. Sul packaging ci stanno ancora lavorando ma già La Saponaria, come dicevo anche sopra, sta modificando i suoi contenitori prediligendo la plastica riciclata o addirittura packaging completamente compostabile. Non comprerei più i grandi marchi industriali anche se qualcuno sta facendo pure una linea verde (topo Loreal) per una questione etica; ossia è inutile che fai una crema viso con ingredienti completamente naturali e poi fai altre centinaia di creme, shampoo, detergenti, ecc. che sono una schifezza. Inoltre i grandi marchi hanno sempre or4ezzi spropositati che non giustificano la qualità del prodotto, questo perché si paga principalmente il marchio. Un altro aspetto di cui tu non parli nel video e che secondo me invece merita molto, è quello dell'autoproduzione cosmetica. Farsi prodotti cosmetici da soli è molto gratificante, si spende poco e sai quello che ci hai messo dentro. Parlo di cose basilari, tipo crema corpo, crema viso, uno scrub, un unguento o pomata, ma anche detergenti, shampoo, saponi oppure fondotinta o ombretto. In tal caso anche i contenitori potranno essere facilmente riciclati. Io mi diletto spesso a prepararmi in casa cosmetici come anche prodotti per la pulizia della casa. Scusami se mi sono troppo dilungata ma l'argomento mi interessa molto e mi piacerebbe sapere cosa ne pensi tu dell'autoproduzione cosmetica. Grazie 😘
Cara camilla ho visto dei video che dicono che anche la produzione di carta provoca la deforestazione ..e anche la produzione di plastica reciclata produce grandi quantità di co2 ...sono perlessa ho da anni adottato abitudini più possibili sostenibili ...che ne pensi di questo argomento ? Grazie sei una ispirazione per me
Io compro tanti prodotti da una catena che vende prodotti sfusi e per quanto riguarda cosmesi i pack sono in vetro e si rendono quando si terminano così da avere anche uno sconto (vuoto a rendere) e li produce un'azienda del luogo che ho potuto visitare.
@@camillamendini assolutamente sì. Allora l'azienda da cui compro sfuso (non solo cosmesi) si chiama Negozio Leggero, nasce qui a Torino (hanno anche un b&b e una locanda "leggera") mentre l'azienda che produce i cosmetici per conto terzi, in questo caso per loro e non solo, si chiama Dott. ssa Reynaldi.
Federica Germano negozio leggero lo conosco come realtà, non ho mai avuto l’occasione di andare in prima persona da loro ma seguo l’attività su Instagram e mi fa piacere sentire un parere positivo da parte da chi ha provato i prodotti che vendono. Grazie per la condivisione
@@camillamendini io l'ho conosciuto trasferendomi qui dalla mia regione, inizialmente compravo solo pasta e legumi mentre ora acquisto anche dentifrici, saponi e cosmetici mentre, più avanti, testerò anche il makeup a cui però non mi sono mai interessata in quanto non mi trucco quasi mai.
Il video è davvero fatto bene e si vede che sei preparata, io uso molti pochi trucchi e devo dire che avendo un amico di famiglia che ha una profumeria, più di una volta sono stata omaggiata direttamente da lui senza doverli comprare in profumeria o altrove, erano sempre prodotti integri anche se non nella versione ufficiale di vendita, ma mai quelli dell'esposizione. Ultimamente però ho iniziato ad acquistare da Negozio Leggero quelle creme o sieri che mi interessano così da trovare prodotti in vetro e con la possibilità di rendere il vuoto.
Ciao!!! Ottimo video, esaustivo ed appassionato! Anche due aziende francesi con certificazioni bio sono molto attente al packaging! Zao ( bambù,metallo) e Couleur Caramel ( cartone,metallo, vetro a seconda del prodotto) !
Cara Camilla, ti seguo sempre con piacere ed è bellissimo vedere con quanta passione porti avanti la tua missione di sensibilizzazione nei confronti dell'ambiente! Mentre parlavi, però, mi è venuto un triste pensiero relativo alla raccolta differenziata: pensavo a quanto in tanti ci impegniamo ogni giorno a fare la nostra parte e poi, a monte, non ci sono una corretta gestione e smaltimento dei rifiuti 😞😤 questa cosa è davvero svilente e non so come si possa fare per cambiarla...per fortuna non è così dappertutto e spero che un giorno, non lontano, si arrivi alla soluzione di questo problema! Io nel mio piccolo faccio e farò ogni giorno la mia parte, anzi, sono in continua evoluzione x arrivare ad essere quanto più green e sostenibile possibile! 💪💪💪
Ciao grazie per il video, sempre interessante. Segnalo Purobio ( pack riutilizzabili) e Eterea cosmesi naturale . Un abbraccio . Forza con la beauty revolution!
Video interessantissimo..... Che fa riflettere. Sicuramente la parte più difficile è invogliare le aziende ad aderire alla produzione sostenibile. Le tasse in Italia giocano un ruolo pesante!!! Gli investimenti sono sempre difficili. Personalmente mi piacerebbe trovare prodotti sfusi per riempire packs di legno o di plastica vegetale👍🤗Camilla aderisco completamente alle tue riflessioni...Consumatori mobilitiamoci e chiediamo trasparenza e sostenibilità.
Ciao Camilla! Premesso che la cosa piu sostenibile che ci sarebbe da fare è quella che tu suggerisci alla fine del video: comprare meno, non riempirci di prodotti (o vestiti o in generale COSE). Tornando al beauty sostenibile ci sono tanti brand MADE IN ITALY "sostenibili" (almeno per quello che ci dicono) che ho scoperto e sto usando negli ultimi anni. Ti lascio qualche esempio: Zao propone un catalogo di make up naturale e cruelty free, creato con formule completamente rispettose della pelle, arricchite da ingredienti attivi biologici. Il protagonista dei prodotti Zao è il bambù, che viene usato sia come ingrediente nella composizione delle ricette, che come materia prima per la creazione delle confezioni. Zao è un brand fresco, giovane e innovativo che punta molto al riciclo: i prodotti vengono forniti in una confezione di bambù e l'interno può essere sostituito e riutilizzato.; AKAMUTI definito un mondo di 100% naturale, organico ed etico; PHB Ethical Beauty è un'azienda a conduzione familiare orientata al futuro e impegnata nella produzione di prodotti di bellezza etici, naturali, vegan e eco-certificati. PHB Ethical Beauty fornisce prodotti di bellezza efficaci creati da ingredienti biologici e naturali al 100%, con confezioni riciclabili. Ultima ma non meno importante di rimando all'azienda (ormai con fama mondiale) LUSH che fa della sostenibilità e del rispetto di animali cose persone e pianeta i suoi punti forte (insieme a un inebriante profumo. Lush ha lanciato l'idea del prodotto NUDO ovvero senza pack! Per me è stata la svolta. Vai a curiosare sono sicura che ti piacera. Tanti saluti :*
Interessante video e osservazioni. Io ho deciso di limitare i prodotti di skincare e beauty al limite e gia questo è un gran passo avanti. Dove posso autoproduco, ma per alcuni prodotti sento di non avere le competenze necessarie e quindi acquisto. Quasi tutti i prodotti sono in pack in vetro, mentre soltanto uno, parlando della skincare è in plastica gia riciclata. Per i prodotti di beauty vado su cruelty free e pack ridotto o, come nel tuo caso che soltanto una piccola parte va buttata e l'involucro primario invece riciclato Ciao :-)
Ciao Camilla, sono sempre belli i tuoi video. Vorrei farti una domanda: e´ possibile che un´ azienda possa mettere il made in Italy avendo cucito, ad esempio, solo i bottoni in un capo, ma poi tutto il resto (dalla stoffa, alla manodopera etc) e´ stato fabbricato altrove? Grazie
eri_co ciao, si si può fare e succede regolarmente. Avevo fatto un video proprio su questo su IGTV, provo a linkartelo qui: instagram.com/tv/Bwn0RMaHOXq/?igshid=9vk41ispi7dk
Grazie Camilla per gli spunti di riflessione molto utili. Hai ragione sul fatto che a volte non troviamo performance paragonabili ai prodotti non sostenibili tra quelli che invece lo sono, soprattttutto per quanto riguarda i trucchi; io mi trovo molto bene con le polveri di Zao (le confezione sfruttano materiali ottimi come il bambù), purobio e anche con molti prodotti lush “nudi”, non solo per la skincare, ma anche, ad esempio, con gli illuminanti davvero belli. Stai benissimo con questo trucco, lo hai realizzato tu? Che prodotti hai usato? Grazie e un abbraccio
Grazie per gli spunti interessanti del video! Credo però che questa mania di preferire il vetro faccia cadere nello stesso errore di chi sceglie la plastica “perché tanto è riciclabile”: nemmeno il vetro è tutto riciclabile... al massimo riutilizzabile, ma neanche tanto (in cucina alla grande, ma per i cosmetici è molto più difficile a mio avviso).
Silvia Toninato il riciclo del vetro richiede molta meno energia di quella che necessità la plastica per essere riciclata. Inoltre il vetro è riciclabile all’infinito, a contrario della plastica che, se riciclabile, può essere riciclata non all’infinito. Ricordo che molta plastica non viene proprio riciclata e viene o bruciata o lasciata nelle discariche dove rilascia sostanze tossiche e dove non si decompone, ma si spezza in pezzi sempre più piccoli che poi possono volare via e inquinare territori confinanti e acque (microplastiche). Non cerchiamo il buono dove purtroppo non ce n’è in termini di ecologia, ma solo di comodità
Camilla Mendini non cerco il buono dove non c’è, tanto meno nella plastica... sono certa di aver scritto una cosa diversa. Poiché è un dato di fatto che non tutte le tipologie di vetro in commercio siano riciclabili, mi domando se invece tutti i vasetti di vetro usati per i cosmetici siano riciclabili. Non penso cioè che basti dire “scegli il vetro” punto e basta, si rischia di far bene a metà, non credi? Ritengo che anche lì si dovrebbe approfondire... anche se è difficile e io infatti non riesco a reperire l’informazione ex ante, se non per pochissimi marchi (con cui purtroppo manco mi sono trovata bene :-( )
Camilla puoi fare un video sui loghi e certificazioni? Esempio la certified B Corporation oppure tutte le sigle Bio... spesso le aziende dicono di essere green e di avere buoni propositi ma poi non c'è nulla di fatto e io mi sento molto confusa
E' da tanto tempo che sto cercando di seguire, come nell'abbigliamento, il tema della sostenibilità anche nella sfera Beauty.. Non è sempre così facile ma ho trovato dei buoni compromessi.. L'azienda cosmetica ligure Helan in Italia direi che è più che trasparente e offre una vasta gamma di prodotti per tutte le pelli e per tutti i gusti.. la maggior parte dei contenitori sono in vetro (alcune creme però purtroppo sono ancora nei contenitori di plastica). Inoltre all'interno delle confezioni è specificata la provenienza degli ingredienti e non solo Helan ha aderito al programma energia pulita della Sorgernia ( nella produzione e realizzazione dei prodotti non vi è l'utilizzo di combustili fossili). La situazione diventa più complicata quando si parla di trucchi e deodoranti, dentifrici.. Per quanto riguarda i trucchi la maggior parte dei trucchi ha delle parti in plastica e non è così semplice trovare ciò che più ci aggrada con il packaging sostenibile.. Un estrema difficoltà la trovo ancora sui deodoranti in crema che sono tutti con contenitori in plastica e infine il prezzo dei dentifrici non nel tubicino è proibitivo... Il problema è il solito per quanto si voglia essere sostenibili c'è sempre un discorso di prezzo e di qualità che bisogna considerare e bisogna trovare una mediazione. Se non si vuole trovare una mediazione perché eticamente si vuole perseguire una giusta via, dovremo costantemente andare alla ricerca di nuovi prodotti e aiutarci con il passaparola.
Il problema di aziende beauty più ecosostenibili è che spesso in Europa non si trovano nei negozi e non è possibile far arrivare i prodotti dall'America
Ciao Camilla! Penso che ci sia una concezione sbagliata in generale per quanto riguarda gli inceneritori. Innanzitutto gli inceneritori hanno un impatto d'inquinamento minimo e minore rispetto alle automobili, ad esempio. Penso che il problema vero in Italia sia il fatto che nonostante la raccolta porta a porta solo una minima parte dei rifiuti venga reciclata e che il resto venga gettato in discarica. Inoltre l'inceneritore puó essere utilizzato per produrre energia elettrica e quindi evitare l'utilizzo di carbone e petrolio, che durante la loro estrazione producono inquinamento (e anche tanto). Per non parlare dello sfruttamento di manodopera che c'è dietro. Penso che molta gente sia mal informata su questo punto ed è un peccato che molte persone continuino ad accanirsi sull'inquinamento degli inceneritori senza poter vedere il loro potenziale.
io vivo in una città con un inceneritore non proprio modernissimo. Inquinano, come ogni fabbrica di ogni tipo inquina (ma, come dici tu, almeno può scaldare). Ma se ogni grande provincia avesse il proprio ci sarebbe una minor concentrazione di sostanze tossiche in un solo luogo e meno problemi su dove mandarla al macero. Il sacrificio va condiviso, visto che produciamo tutti immondizia e di discariche ne siamo già pieni (almeno qui). A me ancora, quelli che li vogliono chiudere, non hanno spiegato soluzioni alternative agli inceneritori (salvo il volere che siano invece al passo con la tecnologia in termini di ammodernamento non è una pretesa, ma un diritto della collettività).
Salve. . ahimè mi è stato spiegato che per produrre materiali come la plastica vegetale si inquina davvero tanto. Molto più di quanto ci si aspetterebbe. .questo argomento è davvero di difficile gestione
Per quella che è stata la mia esperienza credo non esistano reali alternative nel mondo del beauty. La scritta "ecobio" piuttosto che "senza questo e senza quell'altro" è più uno specchietto per le allodole che una reale presa di coscienza. E come non menzionare le performance scadenti di certi prodotti che vengono pubblicizzati come alternative... Un deodorante che si sgretola in mille pezzi durante l'applicazione, non dura neanche fino all'uscita dal bagno, il pack in cartone che si distrugge e costa 10 volte più di un deodorante da supermercato... Questa NON è un' alternativa 😅. Come dici tu le aziende hanno molto su cui investire e fare ricerca ancora. Per adesso mi limito a comprare ed usare lo stretto necessario
Il bicarbonato come deodorante? Costa molto meno e fa molto di più, sopratutto per chi ha problemi di forte sudorazione. E la confezione spesso è in cartone. Non so dirti nulla sulla filiera produttiva rispetto ai deodoranti commerciali, ma almeno il prodotto in sé ha un basso impatto ambientale. Per alcuni prodotti, tipo per la cura della casa e o alcuni make-up, è vero a volte è difficile trovare sostituti validi... soprattutto se non si è in grado di valutare chimicamente un prodotto dagli ingredienti e devi andare a tentativi (tipo me 😒)
@@eleniacatozzi2228 io il Bicarbonato come deodorante lo uso, ma non è certo portentoso 😅 E comunque non è possibile valutare l'efficacia di un prodotto dai singoli ingredienti, quello che fa la differenza è la formulazione finale, quindi l'unico modo per scoprirlo è provarlo. Inoltre il vero impatto ambientale di un prodotto è praticamente sconosciuto per quasi tutti i prodotti perché ci sono pochissimi studi a riguardo, per cui, che il mio shampoo Garnier ai fiori di loto inquini di più o di meno dello shampoo x della marca y che vanta di essere eco-friendly, costa dieci volte tanto e non lava nemmeno i capelli non è garantito da nessuno. Ma quante volte ho detto prodotto? 😂
Molto interessante questo discorso ed è una domanda che mi sono fatta spesso per quanto riguarda l’argomento beauty. Per il 2019 mi ero data come “proposito” il non comprare nessun prodotto make-up nuovo dato che ne avevo ancora tanti intatti e visto che di base mi trucco sempre solo con 3/4 prodotti. Sono riuscita nell’intento e sono felice perché penso che, per quanto mi riguarda, questo sia il modo migliore per essere veramente sostenibile in questo ambito. (Ri)Compro solo ciò che mi serve, senza accumulare, senza aver bisogno dell’ennesimo punto di rosso di un rossetto che magari non scrive o non mi sta bene e magari è solo interessante come packaging (penso alle edizioni limitate). Quando ne ho parlato su Instagram molte ragazze hanno risposto proprio con l’intento di provarci, anche solo cercando di evitare l’acquisto inutile o smaltendo le scorte anche di altri prodotti (tipo le milleMila creme o bagnoschiuma dei cofanetti regalo che sicuramente a Natale non mancano). Sul beauty già ridurre questo sarebbe tanto!
Io invece mi sono data un limite di spazio... tutti i miei trucchi devono entrare in due piccoli cassetti nella mia postazione trucco, finché un prodotto non esce perché finito non ne entra un altro!
Riguardo il packaging: la plastica non è riciclabile all'infinito e gli usi della plastica riciclata sono limitati, con perdita di performance. I metalli sono invece riciclabili all'infinito mantenendo le stesse proprietà e purezza.
Silvia Piazza non cancello mai post o commenti, per cui mi sembra strano. Per caso il resto lo vedi normale? E a quale post ti riferisci? Ho parlato di cosmetici in un IGTV e sotto ad un altro post, che non era molto inerente, c’erano stati commenti sui cosmetici. Se mi aiuti a capire quale post intendi, ti metto il link diretto
Camilla Mendini sono sicura fosse un post in cui, nella caption, anticipavi che avresti fatto questo video....volevo condividerlo con un’amica che come me è appassionata di beauty ecobio ma non lo vedo più. Non ho idea del perché....forse lo devo segnalare ad Instagram. Comunque il video è fatto quindi gireró quello!
Silvia Piazza si a questo punto avrebbe più senso girare il video, comunque il post in questione è questo: instagram.com/p/B7bjzcDnDkk/?igshid=17q3rwicsfhcp Fammi sapere se lo vedi!
Riguardo lo sfruttamento dei lavoratori ti consiglio di guardare il servizio delle Iene fatto sui bambini nelle miniere di mica in India (basta cercare su google)
La maggior parte dei cosmetici prodotti in Italia (e moltissimi cosmetici sono prodotti in italia, soprattutto la stragrande maggioranza del make up) sono, per quanto ne so io, prodotti tutti dagli stessi terzisti. Tipo, per esempio, da Intercos, solo per citarti l'azienda più grossa. Il problema è che il terzista non ti dirà mai per che aziende produce.
Domanda: su quale fonte basi l'affermazione che la maggior parte dei pack di plastica non sia riciclabile? Comunque, come dici anche tu, prima di acquistare un cosmetico in pack di plastica possiamo informarci se sia riciclabile, basta leggere i simboli riportati
Ad esempio nel mio comune, ma penso valga lo stesso ovunque, non vanno nella differenziata i contenitori in plastica dura, che sono quelli più comuni nei cosmetici.
Credo che l'attenzione dei consumatori riguardi una piccolissima parte dei consumatori. La stragrande maggioranza se guardiamo il mondo, ma anche solo l'Europa, non è minimamente consapevole (non sto dando un giudizio, so che non sempre è possibile). Se guardiamo alle persone su grandi numeri (non su instagram) o pensiamo a tanti altri paesi ci rendiamo conto che giusto lo 0,0001 per cento presta attenzione a tutto ciò. Si spera che a livello governativo si presti sempre più attenzione a questi aspetti, l'azione spontanea del consumatore non sarà mai abbastanza
Camilla Mendini ok grazie per la riposta, su Instagram ho provato ma niente, non mi compare più. Forse mi hai bloccato, anche se non ho mai scritto nulla di offensivo.
pireddu_International ti ho trovato negli account bloccati in effetti: è raro che blocchi le persone ma ultimamente su Instagram, quando si fa il box delle domande, arrivano molti profili a fare spam e quelli li blocco tutti. Devo averti scambiato per un account spam, forse avevi commentato con icone. Perdonami, sei sbloccato!
C'è chi ormai i cosmetici se li fa in casa scavalcando il problema stesso... oli e zucchero per la pelle sono un ottimo scrub, ma mi rendo conto che non tutti ne hanno voglia e/o il tempo. In ogni caso spesso le si puó fare in casa tal volta a costo 0 e non spendendo soldi in cose che non per forza vanno bene per cosmesi del corpo o del viso.
Anna de cesari sebbene sia un’amante del fai da te, per quanto riguarda i cosmetici la vedo dura farli in casa e anche i prodotti di skin care creati in casa non hanno la stessa efficacia di quelli elaborati in laboratorio. Affinché il mercato si aggiorni e offra alla portata di tutti prodotti sostenibili nel campo beauty, bisogna affidarsi alle nuove tecnologie. Il DIY non lo trovo una reale soluzione, sebbene ad alcune persone possa soddisfare le proprie necessità. Io sto proprio parlando a livello di mercato beauty, come si può ottenere trasparenza da parte delle aziende?
Bè la plastica si ricicla comunque con un costo in termini ambientali. Produrla necessita risorse fin ora per lo più non rinnovabili e smaltirla anche. Non è un ciclo uguale a quello dell'umido
Adele Giachetti certamente, ma continuare a produrne di nuova vuole dire continuare a riciclarne di nuova. In termini di logica se si diminuisse la produzione di plastica nuova e ci si concentrasse sul riciclare quella già presente, diminuirebbero di molto i costi sull’ambiente.
dopo aver visto questo video sto rivalutando il campione di ombretti della bare minerals.. arrivato in un pack di cartone che mi ha fatto storcere un po' il naso
@@camillamendini perché abituata a vedere le confezioni in plastica rigida, considerato poi anche il prezzo, vedersi arrivare un contenitore di cartone e minuscole cialde, ti dà veramente l'impressione che ti abbiano mandato un campione o che magari avresti dovuto pagarlo la metà. Ci ho dovuto riflettere su per arrivare alla conclusione che in effetti non è una cosa malvagia: finiti gli ombretti posso gettare la confezione nel cartone. E' un po' come passare dagli ammorbidenti e dagli shampoo commerciali a soluzioni ecologiche: non senti profumare vestiti e non vedi schiuma sui capelli, devi convincerti che la ritrosia che senti è nella tua testa, perché quello che stai usando sta facendo il suo lavoro, anche se non lo vedi. Insomma... è solo un blocco mentale. Ne approfitto per segnalare che su eccoverde si trovano diversi marchi più o meno eco bio (a volte sono ecologici e biodegradabili... ma sono in contenitori in plastica ad es. gli shampoo), ma ci sono diverse marche di make-up con refill come PuroBio
Ciao Camilla, a proposito delle condizioni dei lavoratori, segnalo questo video ruclips.net/video/IeR-h9C2fgc/видео.html Qui si parla delle miche presenti nel nostro make-up, ed i lavoratori sono BAMBINI! È allucinante, eppure per molti è l'unico modo per mangiare....
Camilla, il tuo video denota uno studio ed un approfondimento profondi e seri. Ti ringrazio per gli imput che mi hai dato e che terrò in considerazione quando acquisterò i già pochi prodotti che compro.
Coniugare prezzi medio bassi, ingredienti bio e pack facilmente riciclabile non è facile. Io compro il Fondotinta in vetro, I prodotti di the ordinary in vetro ed evito come la morte i blush e le polveri che hanno un packaging in plastica dura e con specchietto incorporato. Per esempio, compro il blush Purobio che vende anche solo le cialde: non ho mai preso il porta cialde in plastica dura (anche perché a cosa mi servono più blush di colori diversi?? Uno basta e avanza, dai) compro solo le singole cialde, senza specchietto e in plastica sottile e riciclabile.
Tutto questo ovviamente va a braccetto con la volontà di comprare il meno possibile! Compro quando davvero mi servono le cose e dico no alle "scorte" e all'accumulo di make up!
Ciao Camilla, ti ringrazio molto per questo video. Sono un’appassionata di make-up e studio per diventare truccatrice. Mi sto avvicinando sempre di più al mondo della sostenibilità con grande piacere e questo argomento mi tocca molto. Essendo all’interno di questo mondo con gli occhi di una futura professione è davvero triste notare quanti prodotti dobbiamo utilizzare a partire dai pennelli in setole naturali e ovviamente tutto il resto costituito solo da plastica. Questo mi avvilisce molto perché benché io debba farlo mi piange il cuore ad ogni nuovo acquisto, poiché dobbiamo attenerci a prodotti professionali per avere una resa ottimale. Quello che vorrei fare è in futuro trovare dei brand sostenibili che diano gli stessi risultati e tagliare il più possibile gli sprechi ma so già che è molto difficile anche solo per questioni di igiene: vedi scovolini monouso per il mascara, ad esempio.
Per quanto riguarda l’acquisto di trucchi second hand, a me non spaventa per nulla l’idea in quanto so che una volta disinfettato il prodotto la contaminazione è nulla, proprio perché mi ritrovo a farlo tutti i giorni, per cui ci farei un pensiero.
Scusa la lunghezza, vorrei scrivere molto altro in realtà ma oggi concludo dicendo che il tuo video e questi commenti sono di grande spunto per me, continua così!
Io sostengo e consiglio a tutti La Saponaria, un'azienda marchigiana che da anni si sta impegnando per far sì che i suoi prodotti siano sempre più sostenibili: utilizzano bioplastica (che è derivata dalla canna da zucchero, sul loro sito trovate un approfondimento su come è prodotta e cosa comporta il suo utilizzo), flaconi di vetro con tappi di legno e prodotti solidi come shampoo e profumi. I prezzi sono solo leggermente più alti di quelli che si trovano al supermercato e comunque secondo me ne vale la pena, io quando posso li sostengo comprando i loro prodotti anche perché è giusto premiare un'azienda che dimostra di impegnarsi in questo senso 😊
Si utilizzo anche io i proditti di La Saponaria, azienda marchugiana che è vicino a dove vivo io. Azienda che negli anni è molto cresciuta, inizialmente facevano solo saponi. Ancira non tutto il packaging è tutto ecosostenibile ma ci stanno lavorando. I loro prodotti sono tutti fantastici e gli ingredienti utilizzati sono tracciabili. Azienda molto seria.
Anche il brand Ekos (sempre marchigiano) è molto valido e hanno una linea di shampoo, bagnodoccia e balsamo che sono strepitosi e hanno un packaging in vetro!!! Si trovano da Tigotà e ve li consiglio caldamente.
Video molto interessante. Io penso che le aziende di cosmesi dovrebbero anche ridimensionare la produzione, ci sono prodotti nuovi quasi ogni mese e questo solo a scopo di lucro
È giusto parlare di questi argomenti sempre di più e noi consumatori dobbiamo farci sentire e fare una ricerca x trovare qualcosa di nuovo e sostenibile. Grazie a te Camilla x fare sempre questi video interessanti e reali.
Io mi trucco poco e ho pochi prodotti. Però quei prodotti che ho voglio che siano performanti. Purtroppo la maggior parte delle aziende "virtuose" fanno prodotti ciofeca che non mi soddisfano per nulla, non durano e in alcuni casi mi danno irritazioni. Non potendo contribuire al comprare in maniera sostenibile, compro solo ed esclusivamente lo stretto indispensabile e non faccio scorta. Quando vedo che il fondotinta mi sta finendo lo ricompro. E generalmente acquisto sempre lo stesso. Però magari prendo marchi tipo mac che riprendono indietro le confezioni finite in cambio di un rossetto (6 vuoti) al fine di riciclarle. Sto acquistando da qualche mese uno shampoo specifico attraverso un sito qui in Italia, con cui mi trovo veramente bene, e ultimamente hanno inviato un questionario chiedendo suggerimenti per migliorare il servizio. Bene, dal momento che le loro confezioni sono in plastica (quella del balsamo ha il tappo in latta), ho proposto l'idea di poter rendere i vuoti a fronte di un nuovo acquisto, al fine di poterli sanificare e riutilizzare. Spero tanto che possano accettare il suggerimento. Dopotutto questo è quello che faccio già con la spesa di frutta e verdura. Abbiamo un servizio che ci porta frutta e verdura e altri cibi a km zero, in comode scatole di cartone che si riprendono la settimana dopo e riutilizzano; non solo: le uova le danno in scatole di cartone che vengono poi riutilizzate più volte, le farine te le vendono sfuse in barattoli in vetro, vuoto a rendere con un contributo di 3 euro. Sì, vero, si paga di più, però lo preferisco rispetto ad acquistare roba in confezioni di plastica o anche di carta che sì si può riciclare però una volta utilizzata per il sacchetto della farina poi comunque viene buttata. Comprarla sfusa nel barattolo in vetro invece evita lo spreco. Ho divagato, ma questo solo per dire che alla fine è difficile, ma ognuno di noi può dare il suo contributo, anche piccolo, in tutto. Non ci vuole un grande sforzo alla fine.
Mi é piaciuto molto questo video !!
A casa abbiamo la differenziata e adesso sto cercando di farla con una cura quasi maniacale perché voglio dare un esempio il più possibile accurato al mio bambino (che già a 9 anni é molto bravo )
Personalmente ho alcuni prodotti beauty con pack in vetro ,almeno li cerco ,costano sicuramente di più ma sono più contenta così !
Grazie Camilla mi hai aiutato ancora 😘
francesca fasani prego, è un piacere
francesca fasani: per la differenziata, se ti può aiutare, ti consiglio di scaricarti l'app Junker. Inquadri il codice a barre del prodotto e ti dice con esattezza cosa e come va riciclato. Io la adoro e da quando ce l'ho ho decisamente migliorato le mie prestazioni
andromacha grazie mille 😁😁
Sei fantastica Camilla, come sempre grazie per le tue più che esaustive e chiare spiegazioni. Sei un esempio!!
Ciao Camilla il tuo video è molto interessante. Io sono diversi anni che cerco di acquistare cosmetici facendo attenzione all'inci e all'azienda che li produce. La soluzione secondo me è quella di scegliere aziende della propria zona, magari piccole aziende che producono in maniera trasparente e di cui sono tracciabili le materie prime. Vicino a me ho ben due aziende che nel loro laboratorio producono cosmetici biologici, con inci completamente verde. Sul packaging ci stanno ancora lavorando ma già La Saponaria, come dicevo anche sopra, sta modificando i suoi contenitori prediligendo la plastica riciclata o addirittura packaging completamente compostabile. Non comprerei più i grandi marchi industriali anche se qualcuno sta facendo pure una linea verde (topo Loreal) per una questione etica; ossia è inutile che fai una crema viso con ingredienti completamente naturali e poi fai altre centinaia di creme, shampoo, detergenti, ecc. che sono una schifezza. Inoltre i grandi marchi hanno sempre or4ezzi spropositati che non giustificano la qualità del prodotto, questo perché si paga principalmente il marchio.
Un altro aspetto di cui tu non parli nel video e che secondo me invece merita molto, è quello dell'autoproduzione cosmetica. Farsi prodotti cosmetici da soli è molto gratificante, si spende poco e sai quello che ci hai messo dentro. Parlo di cose basilari, tipo crema corpo, crema viso, uno scrub, un unguento o pomata, ma anche detergenti, shampoo, saponi oppure fondotinta o ombretto. In tal caso anche i contenitori potranno essere facilmente riciclati. Io mi diletto spesso a prepararmi in casa cosmetici come anche prodotti per la pulizia della casa. Scusami se mi sono troppo dilungata ma l'argomento mi interessa molto e mi piacerebbe sapere cosa ne pensi tu dell'autoproduzione cosmetica. Grazie 😘
Grazie Camilla le tue spiegazioni sono super esaustive un piacere seguirti ♥️
Cara camilla ho visto dei video che dicono che anche la produzione di carta provoca la deforestazione ..e anche la produzione di plastica reciclata produce grandi quantità di co2 ...sono perlessa ho da anni adottato abitudini più possibili sostenibili ...che ne pensi di questo argomento ? Grazie sei una ispirazione per me
Io compro tanti prodotti da una catena che vende prodotti sfusi e per quanto riguarda cosmesi i pack sono in vetro e si rendono quando si terminano così da avere anche uno sconto (vuoto a rendere) e li produce un'azienda del luogo che ho potuto visitare.
Federica Germano fantastico, mi sembra un’ottima opzione, puoi dirci il nome della catena? È importante scambiarci nomi di brand che meritano
@@camillamendini assolutamente sì. Allora l'azienda da cui compro sfuso (non solo cosmesi) si chiama Negozio Leggero, nasce qui a Torino (hanno anche un b&b e una locanda "leggera") mentre l'azienda che produce i cosmetici per conto terzi, in questo caso per loro e non solo, si chiama Dott. ssa Reynaldi.
Federica Germano negozio leggero lo conosco come realtà, non ho mai avuto l’occasione di andare in prima persona da loro ma seguo l’attività su Instagram e mi fa piacere sentire un parere positivo da parte da chi ha provato i prodotti che vendono. Grazie per la condivisione
@@camillamendini io l'ho conosciuto trasferendomi qui dalla mia regione, inizialmente compravo solo pasta e legumi mentre ora acquisto anche dentifrici, saponi e cosmetici mentre, più avanti, testerò anche il makeup a cui però non mi sono mai interessata in quanto non mi trucco quasi mai.
@@federicagermano814 Negozio Leggero c'è anche da noi a Bergamo. L'ho scoperto da poco e mi si è aperto un mondo!
Il video è davvero fatto bene e si vede che sei preparata, io uso molti pochi trucchi e devo dire che avendo un amico di famiglia che ha una profumeria, più di una volta sono stata omaggiata direttamente da lui senza doverli comprare in profumeria o altrove, erano sempre prodotti integri anche se non nella versione ufficiale di vendita, ma mai quelli dell'esposizione. Ultimamente però ho iniziato ad acquistare da Negozio Leggero quelle creme o sieri che mi interessano così da trovare prodotti in vetro e con la possibilità di rendere il vuoto.
Ciao!!! Ottimo video, esaustivo ed appassionato!
Anche due aziende francesi con certificazioni bio sono molto attente al packaging! Zao ( bambù,metallo) e Couleur Caramel ( cartone,metallo, vetro a seconda del prodotto) !
Cara Camilla, ti seguo sempre con piacere ed è bellissimo vedere con quanta passione porti avanti la tua missione di sensibilizzazione nei confronti dell'ambiente!
Mentre parlavi, però, mi è venuto un triste pensiero relativo alla raccolta differenziata: pensavo a quanto in tanti ci impegniamo ogni giorno a fare la nostra parte e poi, a monte, non ci sono una corretta gestione e smaltimento dei rifiuti 😞😤 questa cosa è davvero svilente e non so come si possa fare per cambiarla...per fortuna non è così dappertutto e spero che un giorno, non lontano, si arrivi alla soluzione di questo problema!
Io nel mio piccolo faccio e farò ogni giorno la mia parte, anzi, sono in continua evoluzione x arrivare ad essere quanto più green e sostenibile possibile!
💪💪💪
Ciao grazie per il video, sempre interessante. Segnalo Purobio ( pack riutilizzabili) e Eterea cosmesi naturale . Un abbraccio . Forza con la beauty revolution!
Video interessantissimo..... Che fa riflettere. Sicuramente la parte più difficile è invogliare le aziende ad aderire alla produzione sostenibile. Le tasse in Italia giocano un ruolo pesante!!! Gli investimenti sono sempre difficili. Personalmente mi piacerebbe trovare prodotti sfusi per riempire packs di legno o di plastica vegetale👍🤗Camilla aderisco completamente alle tue riflessioni...Consumatori mobilitiamoci e chiediamo trasparenza e sostenibilità.
Ciao Camilla! Premesso che la cosa piu sostenibile che ci sarebbe da fare è quella che tu suggerisci alla fine del video: comprare meno, non riempirci di prodotti (o vestiti o in generale COSE). Tornando al beauty sostenibile ci sono tanti brand MADE IN ITALY "sostenibili" (almeno per quello che ci dicono) che ho scoperto e sto usando negli ultimi anni. Ti lascio qualche esempio: Zao propone un catalogo di make up naturale e cruelty free, creato con formule completamente rispettose della pelle, arricchite da ingredienti attivi biologici. Il protagonista dei prodotti Zao è il bambù, che viene usato sia come ingrediente nella composizione delle ricette, che come materia prima per la creazione delle confezioni. Zao è un brand fresco, giovane e innovativo che punta molto al riciclo: i prodotti vengono forniti in una confezione di bambù e l'interno può essere sostituito e riutilizzato.; AKAMUTI definito un mondo di 100% naturale, organico ed etico; PHB Ethical Beauty è un'azienda a conduzione familiare orientata al futuro e impegnata nella produzione di prodotti di bellezza etici, naturali, vegan e eco-certificati. PHB Ethical Beauty fornisce prodotti di bellezza efficaci creati da ingredienti biologici e naturali al 100%, con confezioni riciclabili. Ultima ma non meno importante di rimando all'azienda (ormai con fama mondiale) LUSH che fa della sostenibilità e del rispetto di animali cose persone e pianeta i suoi punti forte (insieme a un inebriante profumo. Lush ha lanciato l'idea del prodotto NUDO ovvero senza pack! Per me è stata la svolta. Vai a curiosare sono sicura che ti piacera. Tanti saluti :*
Il make up.di seconda mano è da pazzi!!!
Interessante video e osservazioni.
Io ho deciso di limitare i prodotti di skincare e beauty al limite e gia questo è un gran passo avanti.
Dove posso autoproduco, ma per alcuni prodotti sento di non avere le competenze necessarie e quindi acquisto.
Quasi tutti i prodotti sono in pack in vetro, mentre soltanto uno, parlando della skincare è in plastica gia riciclata.
Per i prodotti di beauty vado su cruelty free e pack ridotto o, come nel tuo caso che soltanto una piccola parte va buttata e l'involucro primario invece riciclato
Ciao :-)
Aiuto...io pensavo che la plastica fosse tutta riciclabile 😮.... grazie per la spiegazione!
Bentornata Camilla! Happy to see you again! Tante Grazie!❤👏-Eugene
A me interesserebbero i cosmetici vegan hai il link di qualche video che ne parli seriamente? Grazie in anticipo Camilla!
Ciao Camilla, sono sempre belli i tuoi video.
Vorrei farti una domanda: e´ possibile che un´ azienda possa mettere il made in Italy avendo cucito, ad esempio, solo i bottoni in un capo, ma poi tutto il resto (dalla stoffa, alla manodopera etc) e´ stato fabbricato altrove? Grazie
eri_co ciao, si si può fare e succede regolarmente. Avevo fatto un video proprio su questo su IGTV, provo a linkartelo qui: instagram.com/tv/Bwn0RMaHOXq/?igshid=9vk41ispi7dk
@@camillamendini Grazie mille. Sei sempre molto gentile ed educata.
eri_co prego, figurati 😉
Grazie Camilla! Ottime riflessioni! Segnalo La saponaria che utilizza bioplastiche per i cosmetici.😘
Grazie Camilla per gli spunti di riflessione molto utili. Hai ragione sul fatto che a volte non troviamo performance paragonabili ai prodotti non sostenibili tra quelli che invece lo sono, soprattttutto per quanto riguarda i trucchi; io mi trovo molto bene con le polveri di Zao (le confezione sfruttano materiali ottimi come il bambù), purobio e anche con molti prodotti lush “nudi”, non solo per la skincare, ma anche, ad esempio, con gli illuminanti davvero belli.
Stai benissimo con questo trucco, lo hai realizzato tu? Che prodotti hai usato? Grazie e un abbraccio
Grazie per gli spunti interessanti del video! Credo però che questa mania di preferire il vetro faccia cadere nello stesso errore di chi sceglie la plastica “perché tanto è riciclabile”: nemmeno il vetro è tutto riciclabile... al massimo riutilizzabile, ma neanche tanto (in cucina alla grande, ma per i cosmetici è molto più difficile a mio avviso).
Silvia Toninato il riciclo del vetro richiede molta meno energia di quella che necessità la plastica per essere riciclata. Inoltre il vetro è riciclabile all’infinito, a contrario della plastica che, se riciclabile, può essere riciclata non all’infinito. Ricordo che molta plastica non viene proprio riciclata e viene o bruciata o lasciata nelle discariche dove rilascia sostanze tossiche e dove non si decompone, ma si spezza in pezzi sempre più piccoli che poi possono volare via e inquinare territori confinanti e acque (microplastiche). Non cerchiamo il buono dove purtroppo non ce n’è in termini di ecologia, ma solo di comodità
Camilla Mendini non cerco il buono dove non c’è, tanto meno nella plastica... sono certa di aver scritto una cosa diversa. Poiché è un dato di fatto che non tutte le tipologie di vetro in commercio siano riciclabili, mi domando se invece tutti i vasetti di vetro usati per i cosmetici siano riciclabili. Non penso cioè che basti dire “scegli il vetro” punto e basta, si rischia di far bene a metà, non credi? Ritengo che anche lì si dovrebbe approfondire... anche se è difficile e io infatti non riesco a reperire l’informazione ex ante, se non per pochissimi marchi (con cui purtroppo manco mi sono trovata bene :-( )
Camilla puoi fare un video sui loghi e certificazioni? Esempio la certified B Corporation oppure tutte le sigle Bio... spesso le aziende dicono di essere green e di avere buoni propositi ma poi non c'è nulla di fatto e io mi sento molto confusa
E' da tanto tempo che sto cercando di seguire, come nell'abbigliamento, il tema della sostenibilità anche nella sfera Beauty..
Non è sempre così facile ma ho trovato dei buoni compromessi..
L'azienda cosmetica ligure Helan in Italia direi che è più che trasparente e offre una vasta gamma di prodotti per tutte le pelli e per tutti i gusti..
la maggior parte dei contenitori sono in vetro (alcune creme però purtroppo sono ancora nei contenitori di plastica).
Inoltre all'interno delle confezioni è specificata la provenienza degli ingredienti e non solo Helan ha aderito al programma energia pulita della Sorgernia ( nella produzione e realizzazione dei prodotti non vi è l'utilizzo di combustili fossili).
La situazione diventa più complicata quando si parla di trucchi e deodoranti, dentifrici..
Per quanto riguarda i trucchi la maggior parte dei trucchi ha delle parti in plastica e non è così semplice trovare ciò che più ci aggrada con il packaging sostenibile..
Un estrema difficoltà la trovo ancora sui deodoranti in crema che sono tutti con contenitori in plastica e infine il prezzo dei dentifrici non nel tubicino è proibitivo...
Il problema è il solito per quanto si voglia essere sostenibili c'è sempre un discorso di prezzo e di qualità che bisogna considerare e bisogna trovare una mediazione.
Se non si vuole trovare una mediazione perché eticamente si vuole perseguire una giusta via, dovremo costantemente andare alla ricerca di nuovi prodotti e aiutarci con il passaparola.
Il problema di aziende beauty più ecosostenibili è che spesso in Europa non si trovano nei negozi e non è possibile far arrivare i prodotti dall'America
Ciao Camilla! Penso che ci sia una concezione sbagliata in generale per quanto riguarda gli inceneritori. Innanzitutto gli inceneritori hanno un impatto d'inquinamento minimo e minore rispetto alle automobili, ad esempio. Penso che il problema vero in Italia sia il fatto che nonostante la raccolta porta a porta solo una minima parte dei rifiuti venga reciclata e che il resto venga gettato in discarica. Inoltre l'inceneritore puó essere utilizzato per produrre energia elettrica e quindi evitare l'utilizzo di carbone e petrolio, che durante la loro estrazione producono inquinamento (e anche tanto). Per non parlare dello sfruttamento di manodopera che c'è dietro. Penso che molta gente sia mal informata su questo punto ed è un peccato che molte persone continuino ad accanirsi sull'inquinamento degli inceneritori senza poter vedere il loro potenziale.
Ti lascio un articolo a cui poter dare un'occhiata masterx.iulm.it/news/innovazione/inceneritori-inquinamento-salute-rifiuti/
io vivo in una città con un inceneritore non proprio modernissimo. Inquinano, come ogni fabbrica di ogni tipo inquina (ma, come dici tu, almeno può scaldare). Ma se ogni grande provincia avesse il proprio ci sarebbe una minor concentrazione di sostanze tossiche in un solo luogo e meno problemi su dove mandarla al macero. Il sacrificio va condiviso, visto che produciamo tutti immondizia e di discariche ne siamo già pieni (almeno qui). A me ancora, quelli che li vogliono chiudere, non hanno spiegato soluzioni alternative agli inceneritori (salvo il volere che siano invece al passo con la tecnologia in termini di ammodernamento non è una pretesa, ma un diritto della collettività).
Salve. . ahimè mi è stato spiegato che per produrre materiali come la plastica vegetale si inquina davvero tanto. Molto più di quanto ci si aspetterebbe. .questo argomento è davvero di difficile gestione
Per quella che è stata la mia esperienza credo non esistano reali alternative nel mondo del beauty. La scritta "ecobio" piuttosto che "senza questo e senza quell'altro" è più uno specchietto per le allodole che una reale presa di coscienza. E come non menzionare le performance scadenti di certi prodotti che vengono pubblicizzati come alternative... Un deodorante che si sgretola in mille pezzi durante l'applicazione, non dura neanche fino all'uscita dal bagno, il pack in cartone che si distrugge e costa 10 volte più di un deodorante da supermercato... Questa NON è un' alternativa 😅. Come dici tu le aziende hanno molto su cui investire e fare ricerca ancora. Per adesso mi limito a comprare ed usare lo stretto necessario
Il bicarbonato come deodorante? Costa molto meno e fa molto di più, sopratutto per chi ha problemi di forte sudorazione. E la confezione spesso è in cartone. Non so dirti nulla sulla filiera produttiva rispetto ai deodoranti commerciali, ma almeno il prodotto in sé ha un basso impatto ambientale. Per alcuni prodotti, tipo per la cura della casa e o alcuni make-up, è vero a volte è difficile trovare sostituti validi... soprattutto se non si è in grado di valutare chimicamente un prodotto dagli ingredienti e devi andare a tentativi (tipo me 😒)
@@eleniacatozzi2228 io il Bicarbonato come deodorante lo uso, ma non è certo portentoso 😅
E comunque non è possibile valutare l'efficacia di un prodotto dai singoli ingredienti, quello che fa la differenza è la formulazione finale, quindi l'unico modo per scoprirlo è provarlo. Inoltre il vero impatto ambientale di un prodotto è praticamente sconosciuto per quasi tutti i prodotti perché ci sono pochissimi studi a riguardo, per cui, che il mio shampoo Garnier ai fiori di loto inquini di più o di meno dello shampoo x della marca y che vanta di essere eco-friendly, costa dieci volte tanto e non lava nemmeno i capelli non è garantito da nessuno.
Ma quante volte ho detto prodotto? 😂
Molto interessante questo discorso ed è una domanda che mi sono fatta spesso per quanto riguarda l’argomento beauty. Per il 2019 mi ero data come “proposito” il non comprare nessun prodotto make-up nuovo dato che ne avevo ancora tanti intatti e visto che di base mi trucco sempre solo con 3/4 prodotti. Sono riuscita nell’intento e sono felice perché penso che, per quanto mi riguarda, questo sia il modo migliore per essere veramente sostenibile in questo ambito. (Ri)Compro solo ciò che mi serve, senza accumulare, senza aver bisogno dell’ennesimo punto di rosso di un rossetto che magari non scrive o non mi sta bene e magari è solo interessante come packaging (penso alle edizioni limitate). Quando ne ho parlato su Instagram molte ragazze hanno risposto proprio con l’intento di provarci, anche solo cercando di evitare l’acquisto inutile o smaltendo le scorte anche di altri prodotti (tipo le milleMila creme o bagnoschiuma dei cofanetti regalo che sicuramente a Natale non mancano). Sul beauty già ridurre questo sarebbe tanto!
Io invece mi sono data un limite di spazio... tutti i miei trucchi devono entrare in due piccoli cassetti nella mia postazione trucco, finché un prodotto non esce perché finito non ne entra un altro!
Riguardo il packaging: la plastica non è riciclabile all'infinito e gli usi della plastica riciclata sono limitati, con perdita di performance. I metalli sono invece riciclabili all'infinito mantenendo le stesse proprietà e purezza.
perchè hai cancellato il post su instagram riguardo questo argomento?
Silvia Piazza non ho cancellato nulla
Camilla Mendini ma allora è il mio instagram che ha problemi.....non lo vedo più.....
Silvia Piazza non cancello mai post o commenti, per cui mi sembra strano. Per caso il resto lo vedi normale? E a quale post ti riferisci? Ho parlato di cosmetici in un IGTV e sotto ad un altro post, che non era molto inerente, c’erano stati commenti sui cosmetici. Se mi aiuti a capire quale post intendi, ti metto il link diretto
Camilla Mendini sono sicura fosse un post in cui, nella caption, anticipavi che avresti fatto questo video....volevo condividerlo con un’amica che come me è appassionata di beauty ecobio ma non lo vedo più. Non ho idea del perché....forse lo devo segnalare ad Instagram. Comunque il video è fatto quindi gireró quello!
Silvia Piazza si a questo punto avrebbe più senso girare il video, comunque il post in questione è questo: instagram.com/p/B7bjzcDnDkk/?igshid=17q3rwicsfhcp Fammi sapere se lo vedi!
Bellissimo video! Mi serviva proprio
Riguardo lo sfruttamento dei lavoratori ti consiglio di guardare il servizio delle Iene fatto sui bambini nelle miniere di mica in India (basta cercare su google)
Anche Purobio ha i pack con refill (che costano meno)
La maggior parte dei cosmetici prodotti in Italia (e moltissimi cosmetici sono prodotti in italia, soprattutto la stragrande maggioranza del make up) sono, per quanto ne so io, prodotti tutti dagli stessi terzisti. Tipo, per esempio, da Intercos, solo per citarti l'azienda più grossa. Il problema è che il terzista non ti dirà mai per che aziende produce.
Domanda: su quale fonte basi l'affermazione che la maggior parte dei pack di plastica non sia riciclabile? Comunque, come dici anche tu, prima di acquistare un cosmetico in pack di plastica possiamo informarci se sia riciclabile, basta leggere i simboli riportati
Ad esempio nel mio comune, ma penso valga lo stesso ovunque, non vanno nella differenziata i contenitori in plastica dura, che sono quelli più comuni nei cosmetici.
Credo che l'attenzione dei consumatori riguardi una piccolissima parte dei consumatori. La stragrande maggioranza se guardiamo il mondo, ma anche solo l'Europa, non è minimamente consapevole (non sto dando un giudizio, so che non sempre è possibile). Se guardiamo alle persone su grandi numeri (non su instagram) o pensiamo a tanti altri paesi ci rendiamo conto che giusto lo 0,0001 per cento presta attenzione a tutto ciò. Si spera che a livello governativo si presti sempre più attenzione a questi aspetti, l'azione spontanea del consumatore non sarà mai abbastanza
Ciao!! Ma su Instagram è sparita la tua pagina?
pireddu_International no, mi trovi come @carotilla_
Camilla Mendini ok grazie per la riposta, su Instagram ho provato ma niente, non mi compare più. Forse mi hai bloccato, anche se non ho mai scritto nulla di offensivo.
pireddu_International ti ho trovato negli account bloccati in effetti: è raro che blocchi le persone ma ultimamente su Instagram, quando si fa il box delle domande, arrivano molti profili a fare spam e quelli li blocco tutti. Devo averti scambiato per un account spam, forse avevi commentato con icone. Perdonami, sei sbloccato!
Camilla Mendini ok, ti ringrazio. È stato strano sentirsi bloccato ;)
C'è chi ormai i cosmetici se li fa in casa scavalcando il problema stesso... oli e zucchero per la pelle sono un ottimo scrub, ma mi rendo conto che non tutti ne hanno voglia e/o il tempo. In ogni caso spesso le si puó fare in casa tal volta a costo 0 e non spendendo soldi in cose che non per forza vanno bene per cosmesi del corpo o del viso.
Anna de cesari sebbene sia un’amante del fai da te, per quanto riguarda i cosmetici la vedo dura farli in casa e anche i prodotti di skin care creati in casa non hanno la stessa efficacia di quelli elaborati in laboratorio. Affinché il mercato si aggiorni e offra alla portata di tutti prodotti sostenibili nel campo beauty, bisogna affidarsi alle nuove tecnologie. Il DIY non lo trovo una reale soluzione, sebbene ad alcune persone possa soddisfare le proprie necessità. Io sto proprio parlando a livello di mercato beauty, come si può ottenere trasparenza da parte delle aziende?
Bè la plastica si ricicla comunque con un costo in termini ambientali. Produrla necessita risorse fin ora per lo più non rinnovabili e smaltirla anche. Non è un ciclo uguale a quello dell'umido
Adele Giachetti certamente, ma continuare a produrne di nuova vuole dire continuare a riciclarne di nuova. In termini di logica se si diminuisse la produzione di plastica nuova e ci si concentrasse sul riciclare quella già presente, diminuirebbero di molto i costi sull’ambiente.
dopo aver visto questo video sto rivalutando il campione di ombretti della bare minerals.. arrivato in un pack di cartone che mi ha fatto storcere un po' il naso
elenia catozzi come mai non ti aveva fatto una buona impressione vederlo nel pack di cartone?
@@camillamendini perché abituata a vedere le confezioni in plastica rigida, considerato poi anche il prezzo, vedersi arrivare un contenitore di cartone e minuscole cialde, ti dà veramente l'impressione che ti abbiano mandato un campione o che magari avresti dovuto pagarlo la metà. Ci ho dovuto riflettere su per arrivare alla conclusione che in effetti non è una cosa malvagia: finiti gli ombretti posso gettare la confezione nel cartone. E' un po' come passare dagli ammorbidenti e dagli shampoo commerciali a soluzioni ecologiche: non senti profumare vestiti e non vedi schiuma sui capelli, devi convincerti che la ritrosia che senti è nella tua testa, perché quello che stai usando sta facendo il suo lavoro, anche se non lo vedi. Insomma... è solo un blocco mentale. Ne approfitto per segnalare che su eccoverde si trovano diversi marchi più o meno eco bio (a volte sono ecologici e biodegradabili... ma sono in contenitori in plastica ad es. gli shampoo), ma ci sono diverse marche di make-up con refill come PuroBio
Ciao Camilla, a proposito delle condizioni dei lavoratori, segnalo questo video ruclips.net/video/IeR-h9C2fgc/видео.html
Qui si parla delle miche presenti nel nostro make-up, ed i lavoratori sono BAMBINI! È allucinante, eppure per molti è l'unico modo per mangiare....