tutto molto interessante ed elegante! complimenti , pero adesso ci vorrebbe una recensione di una montblanc 149 con un pennino Fine/Medio, anche perche costano un occhio e volevo meglio capire se veramente scrivono e scorrone bene. grazie
Grazie per i complimenti! In effetti la recensione della 149 è in programma, ma non a brevissimo, spero continuerà a seguire il canale. In merito alle Montblanc devo dire che sebbene scrivono bene e sono scorrevoli non sono tra le penne con il miglior rapporto tra costi e materiali / lavorazioni. Penso sia soggettivo: se la penna piace e si è disposti a pagare un po' in più per il marchio perché no?
Buongiorno, video bellissimo. Saprebbe indicarmi l'inchiostro e la carta più adatti per questa penna? Ha notato anche lei che la penna, dopo un po' di scrittura, tende a fare "binari" o "false partenze" ? Con cordiale augurio, Nicola
Salve, in effetti il fenomeno dei binari può dipendere da una eccessiva pressione o come correttamente indicato da lei da una coppia inchiostro/carta non particolarmente adatti. Ho notato che le migliori prestazioni si ottengono con il Montblanc Royal blue che ho usato per la recensione e l’Aurora nero. Tra gli inchiostri più problematici con questo pennino segnalerei gli Iroshizuku - peccato perché sono bellissimi. Come carta sulla Rhodia si va sul sicuro, ma anche le varie carte lisce della Pigna (Colours) e Fabbriano (Ecoqua) sono valide alternative.
@@lepaginescritte2405 Assolutamente! Vantiamo innumerevoli marchi d’eccellenza da fare invidia a tutto il mondo. Certe volte tradisco anche la mia vecchia signora (la Minerva degli anni 40) e in un momento di debolezza prendo sottomano anche le mie Astura o Radius. Rimango tutt’ora sorpreso e incredulo delle doti di flessibilità che sono riusciti ad ottenere da un semplice pennino (interamente in Iridio). In qualche momento di poca lucidità, preferisco addirittura, il pennino interamente in iridio della mia Astura Nova Trasparente che quello in oro 14 kt 585 della mia Minerva o di qualche Omas (sempre degli anni 30-40 massimo 50)
@@Nico-tw7fn Sembra una collezione bella nutrita e scelta con cura! Purtroppo oggi il mercato si orienta più verso lavorazioni complesse, esclusività dei materiali e dei marchi che verso la scrittura. Per questo probabilmente ci meravigliamo quando la penna scrive anche bene. L'Italia però resta un punto di eccellenza nella produzione delle penne e di questo non possiamo che essere fieri.
@ER TRIP -stefano tripi Si assolutamente. Inoltre ho notato come, nonostante sia più piacevole scrivere con un pennino 585 della Omas degli anni 30/40, poiché quei pennini interamente in Iridio sono molto aguzzi sembra quasi di scrivere con un Leonardt Principal, ciononostante trovo una flessibilità un po’ più burrosa un po’ più invitante alla calligrafia purista. Mi può dare conferma Professore?
capolavoro di recensione
Bellissima recensione. La migliore in rete. Complimenti
Bella recensione, ne attendiamo delle altre 😉
Bravissimo! Recensione piacevole ed esaustiva. Complimenti per la performance calligrafica! Sarebbe bello poterne vedere tante altre....
Caspita, che riprese video !
Grazie! Ci provo!
tutto molto interessante ed elegante! complimenti , pero adesso ci vorrebbe una recensione di una montblanc 149 con un pennino Fine/Medio, anche perche costano un occhio e volevo meglio capire se veramente scrivono e scorrone bene. grazie
Grazie per i complimenti! In effetti la recensione della 149 è in programma, ma non a brevissimo, spero continuerà a seguire il canale. In merito alle Montblanc devo dire che sebbene scrivono bene e sono scorrevoli non sono tra le penne con il miglior rapporto tra costi e materiali / lavorazioni. Penso sia soggettivo: se la penna piace e si è disposti a pagare un po' in più per il marchio perché no?
Buongiorno, video bellissimo. Saprebbe indicarmi l'inchiostro e la carta più adatti per questa penna? Ha notato anche lei che la penna, dopo un po' di scrittura, tende a fare "binari" o "false partenze" ?
Con cordiale augurio, Nicola
Salve, in effetti il fenomeno dei binari può dipendere da una eccessiva pressione o come correttamente indicato da lei da una coppia inchiostro/carta non particolarmente adatti. Ho notato che le migliori prestazioni si ottengono con il Montblanc Royal blue che ho usato per la recensione e l’Aurora nero. Tra gli inchiostri più problematici con questo pennino segnalerei gli Iroshizuku - peccato perché sono bellissimi. Come carta sulla Rhodia si va sul sicuro, ma anche le varie carte lisce della Pigna (Colours) e Fabbriano (Ecoqua) sono valide alternative.
@@lepaginescritte2405 Buongiorno, ho acquistato il Royal Blue grazie al Suo consiglio. Il pennino ha, in effetti, decuplicato le sue qualità. Grazie
Non hai parlato di pro e contro che sono non pochi. Lenta! Salti nel tratto normale e perdita di inchiostro! 😢 Una recensione da rifare🫡🧐
Igual
Per ora la mia penna preferita rimane la mia Minerva
Marchio che ricorda quanto l'Italia ha contribuito con eccellenza nel mondo stilografico. Complimenti!
@@lepaginescritte2405 Assolutamente!
Vantiamo innumerevoli marchi d’eccellenza da fare invidia a tutto il mondo. Certe volte tradisco anche la mia vecchia signora (la Minerva degli anni 40) e in un momento di debolezza prendo sottomano anche le mie Astura o Radius. Rimango tutt’ora sorpreso e incredulo delle doti di flessibilità che sono riusciti ad ottenere da un semplice pennino (interamente in Iridio). In qualche momento di poca lucidità, preferisco addirittura, il pennino interamente in iridio della mia Astura Nova Trasparente che quello in oro 14 kt 585 della mia Minerva o di qualche Omas (sempre degli anni 30-40 massimo 50)
@@Nico-tw7fn Sembra una collezione bella nutrita e scelta con cura! Purtroppo oggi il mercato si orienta più verso lavorazioni complesse, esclusività dei materiali e dei marchi che verso la scrittura. Per questo probabilmente ci meravigliamo quando la penna scrive anche bene. L'Italia però resta un punto di eccellenza nella produzione delle penne e di questo non possiamo che essere fieri.
@ER TRIP -stefano tripi Si assolutamente. Inoltre ho notato come, nonostante sia più piacevole scrivere con un pennino 585 della Omas degli anni 30/40, poiché quei pennini interamente in Iridio sono molto aguzzi sembra quasi di scrivere con un Leonardt Principal, ciononostante trovo una flessibilità un po’ più burrosa un po’ più invitante alla calligrafia purista. Mi può dare conferma Professore?