Minuto 30:27, quando si fa riferimento alla sede della Opit in Malta, viene affermato da parte del fondatore - più precisamente ai minuti 31:00 e 31:49 - che "un titolo emesso da una istituzione accreditata a Malta è equivalente al titolo emesso da una istituzione accreditata in qualunque altro stato europeo". In sostanza afferma che non ci sarebbero problemi circa un eventuale riconoscimento, per esempio in Italia, del titolo poiché parrebbe automatico e certo. Tuttavia, sarebbe auspicabile, sul punto - a maggior ragione che la realtà ha poco meno di un anno - ulteriori delucidazioni (per una maggiore trasparenza ed effettiva consapevolezza nella scelta da parte dei futuri studenti) poiché il termine che è stato utilizzato è "equivalente" (e non anche equipollente) e soprattutto non è del tutto vero che il riconoscimento dei titoli accademici europei in Italia sia automatico (la materia sull'istruzione è competenza nazionale, non europea, infatti sul tema sono sottoscritte Convenzioni che per la maggior parte regolano l'aspetto degli scambi universitari - vedi Erasmus ma le istituzioni universitarie e i ministeri hanno loro competenze). Infatti, il suddetto riconoscimento del titolo ottenuto fuori dall'Italia è comunque subordinato all'avvio (con annessa documentazione da presentare ed attesa del relativo provvedimento dell'ente competente) di specifici iter amministrativi, che si differenziano appunto (sia per il contenuto del provvedimento finale che sulle regole applicabili) sulla scorta del tipo di riconoscimento che l'istante richiede (lo studente), ossia se intenda richiedere l'equipollenza del titolo o l'equivalenza (si veda nello specifico: www.mur.gov.it/it/aree-tematiche/universita/equipollenze-equivalenza-ed-equiparazioni-tra-titoli-di-studio/titoli) Quindi non è del tutto indifferente, in Italia, avere un titolo ottenuto in un'altro stato che possa essere solo equivalente o equipollente o nessuna delle due: in altri termini potrebbe essermi precluso partecipare ad un concorso pubblico se ho solo un titolo di studio Opit che non viene riconosciuto oppure non posso iscrivermi ad una magistrale di una università italiana se la triennale in Opit non mi viene riconosciuta etc.
Grazie per il commento, utile a chiarire più nel dettaglio una materia complessa come quella della riconoscibilità dei titoli accademici esteri in Italia. Rispetto al proseguimento degli studi: - quando si è in possesso di un titolo accreditato presso uno stato diverso dall'Italia è sempre possibile, fermo restando che il titolo in possesso del candidato rispetti i requisiti di ammissione specifici di ciascuna università. L'accesso al Dottorato di ricerca è definito in maniera autonoma da ciascuna Scuola dottorale, pertanto non è possibile definire a priori l'ammissibilità di tutti i possibili candidati. Per quanto riguarda la spendibilità del titolo nel mondo del lavoro: - tutti i corsi di laurea accreditati nello spazio europeo danno accesso alle professioni non regolamentate, indipendentemente dallo stato che rilascia il titolo. - per le professioni regolamentate (medico, psicologo, commercialista, ingnegnere ecc.) la responsabilità delle modalità di riconoscimento è dei singoli ordini professionali e dei relativi Ministeri. OPIT propone programmi di studio che formano figure non appartenenti a professioni regolamentate, pertanto non ci sono vincoli. Esiste una distinzione importante tra equivalenza ed equipollenza: - equipollenza -> procedura che ha come obiettivo rilasciare un titolo finale italiano, cioè avente valore legale in Italia. L'equipollenza non è mai automatica, eccetto nei casi in cui ci sia un accordo specifico tra due università (estera e italiana) in fase di definizione del percorso di studi (per esempio alcuni Doulbe Degree o Joint Degree); - equivalenza -> partendo dal Quadro dei Titoli Europei (EQF) al quale i diversi sistemi nazionali, incluso quello italiano, si conformano, tutti i titoli di studio di primo ciclo universitario (laurea triennale italiana, Bachelor of Science ecc.) appartengono al livello 6; i titoli del secondo ciclo al livello 7 (laurea magistrale italiana, Master of Science ecc.) e così via. In questo senso titoli di pari livello sono equivalenti. Le tipologie di riconoscimento finalizzato sono diverse e di responsabilità di vari soggetti, per un quadro completo si prega di fare riferimento al link a seguire. Speriamo di aver sciolto alcuni dei dubbi possibili e rimaniamo a disposizione per eventuali chiarimenti ulteriori. Riferimenti: Convezione di Lisbona, per il riconoscimento dei titoli nello spazio eurpeo (www.coe.int/it/web/conventions/full-list?module=treaty-detail&treatynum=165); Riconoscimento titoli esteri in Italia (www.cimea.it/pagina-procedure-riconoscimento-titoli); Confronto livelli EQF tra sistemi nazionali (europass.europa.eu/it/compare-qualifications).
Davvero un ottimo video. Ero indeciso su un possibile percorso universitario da affiancare al lavoro. Una possibile domanda si sa quali possibili percorsi triennali verranno aggiunti?
Domanda seria: se faccio lo studente lavoratore, ma ho un lavoro, come il cameriere, che raggiunge picchi altalenanti durante la settimana e dipende tanto da diversi fattori, è possibile “mettere in pausa” lo studio e riprenderlo in momenti diversi, allungando i tempi, oppure no?
Di base queste soluzioni telematiche sono estremamente flessibili, ma per i dettagli specifici sulla progressione dei corsi non vorrei darti informazioni inesatte, contattali direttamente!
Ale, se ancora non l'hai fatta l'intervista all'ex ministro Profumo, potresti chiedere quali sono, secondo lui, gli interventi che un ministro dovrebbe e può fare per migliorare il sistema scolastico?
Ciao Ale, toglimi una curiosità: nei video come questo ti prepari una scaletta e poi esponi a braccio oppure ti sei scritto l'intero discorso e lo leggi su un teleprompter? Te lo chiedo perché hai una capacità espositiva davvero notevole. Nel primo caso saresti un alieno, ma anche leggendo non è facile perché lo fai con estrema naturalezza
Questi video sono interamente scritti parola per parola, utilizzo un teleprompter. In realtà talvolta li faccio anche a scaletta e, devo essere onesto, la differenza nel video quando esce non la nota nessuno. Però mi costa il doppio della fatica e parecchio più tempo anche in montaggio. In più, avere tutti i testi scritti è un valore pazzesco per poter riutilizzare quei testi in tutti i modi. In ormai 5 anni di lavoro a teleprompter abbiamo l'equivalente di una decina di libri scritti!!!
La prima cosa che faccio quando scopro queste iniziative disruptive è verificare: dove hanno messo la sede? Quasi sempre, come in questo caso, non è in Italia. Sono tutti italiani, fondatore, rettore e professori ma hanno aperto a Malta. Perché? Imposte moooolto più basse, burocrazia quasi inesistente, quasi sicuramente meno problemi ostacoli posti dal mondo accademico. È bello fare cose nuove come questa ma la prima cosa da fare è scappare dall'Italia.
Se ascoltassi il video scopriresti che in Italia è letteralmente ILLEGALE aprire nuove istituzioni di livello universitario telematiche. Decreto a firma di Maria Chiara Carrozza, ministra del governo Letta (decreto con cui non sono per niente d'accordo). www.repubblica.it/rubriche/la-scuola-siamo-noi/2013/09/29/news/decreto_carrozza-67496909/
@@alessandrodeconcini-adc ascoltato ed infatti siamo d'accordissimo, la mia non era affatto una critica ed infatti io 10 anni fa non appena la mia azienda ha iniziato a fare numeri importanti mi sono trasferito Malta. In Italia conviene rimanere solo se i contributi a fondo perduto ricevuti dallo Stato sono superiori alle imposte versate. Il rapporto con lo Stato deve essere sempre in positivo a favore dell'imprenditore altrimenti si cambia aria alla velocità della luce.
Alessandro ma l'articolo riporta testualmente: "[...] in Italia non ci sono le condizioni per aprire nuove università pubbliche: le sessantotto esistenti (più tre promosse da enti pubblici non statali) sono sufficienti, e sufficientemente indebitate". Parla di Uni pubbliche! Inoltre anche nel video fai riferimento alle Telematiche ma Opit parrebbe più assimilabile ad una istituzione universitaria pura, ossia monofacoltà (che tuttavia in Italia sono autorizzate a rilasciare solo titoli di dottorati e master universitari). Nel metodo concordo che è "telematica" (ossia online) ma nella natura non mi pare sia una università degli studi come noi la intendiamo (più facoltà/dipartimenti etc.)
Si ma dimentichi di riportare quello che scrive subito dopo lo stesso articolo "La possibilità di aprire nuove università private sarà invece "subordinata a un rigido controlli del ministero" e nel video in commento hai presentato una istituzione universitaria privata, ergo non sarebbe soggetta al "divieto" di apertura qui in Italia come tu dici ma ad un processo di controllo da parte del Ministero (il blocco è alle realtà universitarie "pubbliche" tradizionali/telematiche!)
Sono un lavoratore di 29 anni, sono indeciso tra uni pegaso scienze informatiche, mercatorum ing informatica e a questo punto questa, ma mi chiedo, non essendo riconosciuta dal MIUR come verrà considerata in Italia e nel mondo? Ho sentito alla fine dove dice che essendo europea vale ovunque, ma la mia domanda è se già quelle riconosciute dal MIUR ma italiane e telematatiche non vengono molto apprezzate, queste come saranno valutare?
Informatica è una disciplina che chiede pratica e dedizione. Pegaso e Mercatorum non ti danno queste possibilità dato che sono molto teoriche. Te lo dico io che ho fatto 1 mese alla Pegaso in Filosofia. Più che altro non penso sia giusto valutare una persona attraverso test a crocette come fanno loro su materie scientifiche che richiedono tanta pratica. Se vuoi laurearti in informatica ti conviene provare Optic. Dato che la miglior scuola stem d'Italia è il Politecnico di Milano e a seguire c'è il Poli di Torino.
@@federicobosi50 al riguardo mi sento un po un ladro. Io lavoro come tecnico per una buona azienda ma prima sono stato tecnico di secondo livello per 2 multinazionali facendomi il mazzo. Per entrarci però mi hanno consigliato degli amici, ora rimanendo in tema, ti dico le multinazionali o le aziende grandi ti prendono se fai una laurea tradizionale. Nelle aziende di medie dimensioni cresci invece anche con quella telematica. Diciamo che esistono multinazionali che prendono anche diplomati e li fanno crescere oppure laureati con le telematiche. Insomma ti consiglio di vedere o confrontarti con il tuo lavoro attuale o quello che faresti dopo la laurea e vedere se con la telematica cresci.
@@federicobosi50 dipende dove vuoi lavorare. Io sono stato in 2 multinazionali, la priorità è data alle tradizionali ovviamente. Ti consiglio la Optic per Informatica se vuoi lavorarci in futuro o per crescere dove stai lavorando ora. Se devi scegliere un'università telematica diverse dalla Optic meglio scegliere corsi come Comunicazione, economia oppure materie umanistiche. Il mondo informatico é molto competitivo, è talmente pagato bene che per distinguere i candidati, devono passare per il prestigio che ha l'università del candidato.
@@Neko-wq6nt io vorrei cambiare settore, non lavoro nell' ambito informatico, sono presidente di una cooperativa che lavora nel mondo del servizio alle persone ma odio questo lavoro mentre ho sempre amato l'informatica ma ahimè nella vita non sempre si fanno le scelte di cuore! Comunque ti ringrazio, sceglierò in questi due mesi il da farsi e dopo mi iscriverò in una delle università tra quelle citate
Non è una marchetta ma proprio una recensione sponsorizzata. E parlo del fatto che ho iniziato una sponsorizzazione con loro al primo minuto del video, quindi tutto assolutamente trasparente.
Dipende. Questo è vero nella percezione di alcuni. Ma, in particolare nell'ambito informatico, a fare la differenza è quello che sai fare. In particolare le grandi realtà se ne infischiano di dove hai studiato e mettono alla prova le tue conoscenze e competenze.
@@alessandrodeconcini-adc non so sono un po' perplesso.. Secondo me ,una persona che per esempio ha studiato ingegneria a Padova ha più possibilità di entrare nelle aziende del territorio che una persona che ha studiato in una telematica,ma per il fatto che poi le aziende ricercano laureati provenienti da quella università.. È vero che poi conta quello che sai fare eh!!
@federicobisello3882 su quello che dici sono d'accordo. Se parli di aziende del territorio sì, più è provinciale il contesto e più esiste il pregiudizio. Considera però che i pregiudizi cambiano nel tempo. 10 anni fa "RUclipsr" era una parolaccia, lo smart working una rivoluzione da californiani e l'idea di vedere un videocorso una cosa riservata agli smanettoni del web. Oggi sono la norma. Il mondo sta cambiando in fretta e il digitale è sempre più accettato.
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Minuto 30:27, quando si fa riferimento alla sede della Opit in Malta, viene affermato da parte del fondatore - più precisamente ai minuti 31:00 e 31:49 - che "un titolo emesso da una istituzione accreditata a Malta è equivalente al titolo emesso da una istituzione accreditata in qualunque altro stato europeo".
In sostanza afferma che non ci sarebbero problemi circa un eventuale riconoscimento, per esempio in Italia, del titolo poiché parrebbe automatico e certo.
Tuttavia, sarebbe auspicabile, sul punto - a maggior ragione che la realtà ha poco meno di un anno - ulteriori delucidazioni (per una maggiore trasparenza ed effettiva consapevolezza nella scelta da parte dei futuri studenti) poiché il termine che è stato utilizzato è "equivalente" (e non anche equipollente) e soprattutto non è del tutto vero che il riconoscimento dei titoli accademici europei in Italia sia automatico (la materia sull'istruzione è competenza nazionale, non europea, infatti sul tema sono sottoscritte Convenzioni che per la maggior parte regolano l'aspetto degli scambi universitari - vedi Erasmus ma le istituzioni universitarie e i ministeri hanno loro competenze). Infatti, il suddetto riconoscimento del titolo ottenuto fuori dall'Italia è comunque subordinato all'avvio (con annessa documentazione da presentare ed attesa del relativo provvedimento dell'ente competente) di specifici iter amministrativi, che si differenziano appunto (sia per il contenuto del provvedimento finale che sulle regole applicabili) sulla scorta del tipo di riconoscimento che l'istante richiede (lo studente), ossia se intenda richiedere l'equipollenza del titolo o l'equivalenza (si veda nello specifico: www.mur.gov.it/it/aree-tematiche/universita/equipollenze-equivalenza-ed-equiparazioni-tra-titoli-di-studio/titoli)
Quindi non è del tutto indifferente, in Italia, avere un titolo ottenuto in un'altro stato che possa essere solo equivalente o equipollente o nessuna delle due: in altri termini potrebbe essermi precluso partecipare ad un concorso pubblico se ho solo un titolo di studio Opit che non viene riconosciuto oppure non posso iscrivermi ad una magistrale di una università italiana se la triennale in Opit non mi viene riconosciuta etc.
Grazie per il commento, utile a chiarire più nel dettaglio una materia complessa come quella della riconoscibilità dei titoli accademici esteri in Italia.
Rispetto al proseguimento degli studi:
- quando si è in possesso di un titolo accreditato presso uno stato diverso dall'Italia è sempre possibile, fermo restando che il titolo in possesso del candidato rispetti i requisiti di ammissione specifici di ciascuna università.
L'accesso al Dottorato di ricerca è definito in maniera autonoma da ciascuna Scuola dottorale, pertanto non è possibile definire a priori l'ammissibilità di tutti i possibili candidati.
Per quanto riguarda la spendibilità del titolo nel mondo del lavoro:
- tutti i corsi di laurea accreditati nello spazio europeo danno accesso alle professioni non regolamentate, indipendentemente dallo stato che rilascia il titolo.
- per le professioni regolamentate (medico, psicologo, commercialista, ingnegnere ecc.) la responsabilità delle modalità di riconoscimento è dei singoli ordini professionali e dei relativi Ministeri.
OPIT propone programmi di studio che formano figure non appartenenti a professioni regolamentate, pertanto non ci sono vincoli.
Esiste una distinzione importante tra equivalenza ed equipollenza:
- equipollenza -> procedura che ha come obiettivo rilasciare un titolo finale italiano, cioè avente valore legale in Italia. L'equipollenza non è mai automatica, eccetto nei casi in cui ci sia un accordo specifico tra due università (estera e italiana) in fase di definizione del percorso di studi (per esempio alcuni Doulbe Degree o Joint Degree);
- equivalenza -> partendo dal Quadro dei Titoli Europei (EQF) al quale i diversi sistemi nazionali, incluso quello italiano, si conformano, tutti i titoli di studio di primo ciclo universitario (laurea triennale italiana, Bachelor of Science ecc.) appartengono al livello 6; i titoli del secondo ciclo al livello 7 (laurea magistrale italiana, Master of Science ecc.) e così via. In questo senso titoli di pari livello sono equivalenti.
Le tipologie di riconoscimento finalizzato sono diverse e di responsabilità di vari soggetti, per un quadro completo si prega di fare riferimento al link a seguire.
Speriamo di aver sciolto alcuni dei dubbi possibili e rimaniamo a disposizione per eventuali chiarimenti ulteriori.
Riferimenti:
Convezione di Lisbona, per il riconoscimento dei titoli nello spazio eurpeo
(www.coe.int/it/web/conventions/full-list?module=treaty-detail&treatynum=165);
Riconoscimento titoli esteri in Italia
(www.cimea.it/pagina-procedure-riconoscimento-titoli);
Confronto livelli EQF tra sistemi nazionali
(europass.europa.eu/it/compare-qualifications).
Davvero un ottimo video. Ero indeciso su un possibile percorso universitario da affiancare al lavoro. Una possibile domanda si sa quali possibili percorsi triennali verranno aggiunti?
Non ho notizie ufficiali. Chiederó
Domanda seria: se faccio lo studente lavoratore, ma ho un lavoro, come il cameriere, che raggiunge picchi altalenanti durante la settimana e dipende tanto da diversi fattori, è possibile “mettere in pausa” lo studio e riprenderlo in momenti diversi, allungando i tempi, oppure no?
Di base queste soluzioni telematiche sono estremamente flessibili, ma per i dettagli specifici sulla progressione dei corsi non vorrei darti informazioni inesatte, contattali direttamente!
Ale, se ancora non l'hai fatta l'intervista all'ex ministro Profumo, potresti chiedere quali sono, secondo lui, gli interventi che un ministro dovrebbe e può fare per migliorare il sistema scolastico?
Ottimo consiglio, glielo chiederò!
Ciao Ale, toglimi una curiosità: nei video come questo ti prepari una scaletta e poi esponi a braccio oppure ti sei scritto l'intero discorso e lo leggi su un teleprompter? Te lo chiedo perché hai una capacità espositiva davvero notevole. Nel primo caso saresti un alieno, ma anche leggendo non è facile perché lo fai con estrema naturalezza
Questi video sono interamente scritti parola per parola, utilizzo un teleprompter.
In realtà talvolta li faccio anche a scaletta e, devo essere onesto, la differenza nel video quando esce non la nota nessuno.
Però mi costa il doppio della fatica e parecchio più tempo anche in montaggio.
In più, avere tutti i testi scritti è un valore pazzesco per poter riutilizzare quei testi in tutti i modi.
In ormai 5 anni di lavoro a teleprompter abbiamo l'equivalente di una decina di libri scritti!!!
Nel mio caso a 50anni
Bellissimo video ❤️
La prima cosa che faccio quando scopro queste iniziative disruptive è verificare: dove hanno messo la sede? Quasi sempre, come in questo caso, non è in Italia. Sono tutti italiani, fondatore, rettore e professori ma hanno aperto a Malta. Perché? Imposte moooolto più basse, burocrazia quasi inesistente, quasi sicuramente meno problemi ostacoli posti dal mondo accademico. È bello fare cose nuove come questa ma la prima cosa da fare è scappare dall'Italia.
Se ascoltassi il video scopriresti che in Italia è letteralmente ILLEGALE aprire nuove istituzioni di livello universitario telematiche. Decreto a firma di Maria Chiara Carrozza, ministra del governo Letta (decreto con cui non sono per niente d'accordo).
www.repubblica.it/rubriche/la-scuola-siamo-noi/2013/09/29/news/decreto_carrozza-67496909/
@@alessandrodeconcini-adc ascoltato ed infatti siamo d'accordissimo, la mia non era affatto una critica ed infatti io 10 anni fa non appena la mia azienda ha iniziato a fare numeri importanti mi sono trasferito Malta. In Italia conviene rimanere solo se i contributi a fondo perduto ricevuti dallo Stato sono superiori alle imposte versate. Il rapporto con lo Stato deve essere sempre in positivo a favore dell'imprenditore altrimenti si cambia aria alla velocità della luce.
Alessandro ma l'articolo riporta testualmente: "[...] in Italia non ci sono le condizioni per aprire nuove università pubbliche: le sessantotto esistenti (più tre promosse da enti pubblici non statali) sono sufficienti, e sufficientemente indebitate". Parla di Uni pubbliche! Inoltre anche nel video fai riferimento alle Telematiche ma Opit parrebbe più assimilabile ad una istituzione universitaria pura, ossia monofacoltà (che tuttavia in Italia sono autorizzate a rilasciare solo titoli di dottorati e master universitari). Nel metodo concordo che è "telematica" (ossia online) ma nella natura non mi pare sia una università degli studi come noi la intendiamo (più facoltà/dipartimenti etc.)
Dall'articolo: "Il blocco ai nuovi atenei riguarda anche le "realtà telematiche"
Si ma dimentichi di riportare quello che scrive subito dopo lo stesso articolo "La possibilità di aprire nuove università private sarà invece "subordinata a un rigido controlli del ministero" e nel video in commento hai presentato una istituzione universitaria privata, ergo non sarebbe soggetta al "divieto" di apertura qui in Italia come tu dici ma ad un processo di controllo da parte del Ministero (il blocco è alle realtà universitarie "pubbliche" tradizionali/telematiche!)
Per forza: io ho approfittato della piattaforma Speex acquistata da UNIBO per arrivare al C1. Non ci si muove altrimenti.
Gratis?
Come si fa?
Sono un lavoratore di 29 anni, sono indeciso tra uni pegaso scienze informatiche, mercatorum ing informatica e a questo punto questa, ma mi chiedo, non essendo riconosciuta dal MIUR come verrà considerata in Italia e nel mondo? Ho sentito alla fine dove dice che essendo europea vale ovunque, ma la mia domanda è se già quelle riconosciute dal MIUR ma italiane e telematatiche non vengono molto apprezzate, queste come saranno valutare?
Informatica è una disciplina che chiede pratica e dedizione. Pegaso e Mercatorum non ti danno queste possibilità dato che sono molto teoriche. Te lo dico io che ho fatto 1 mese alla Pegaso in Filosofia. Più che altro non penso sia giusto valutare una persona attraverso test a crocette come fanno loro su materie scientifiche che richiedono tanta pratica. Se vuoi laurearti in informatica ti conviene provare Optic. Dato che la miglior scuola stem d'Italia è il Politecnico di Milano e a seguire c'è il Poli di Torino.
@@Neko-wq6ntgrazie per la risposta, più che altro il dubbio è del valore nel mondo del lavoro
@@federicobosi50 al riguardo mi sento un po un ladro. Io lavoro come tecnico per una buona azienda ma prima sono stato tecnico di secondo livello per 2 multinazionali facendomi il mazzo. Per entrarci però mi hanno consigliato degli amici, ora rimanendo in tema, ti dico le multinazionali o le aziende grandi ti prendono se fai una laurea tradizionale. Nelle aziende di medie dimensioni cresci invece anche con quella telematica. Diciamo che esistono multinazionali che prendono anche diplomati e li fanno crescere oppure laureati con le telematiche. Insomma ti consiglio di vedere o confrontarti con il tuo lavoro attuale o quello che faresti dopo la laurea e vedere se con la telematica cresci.
@@federicobosi50 dipende dove vuoi lavorare. Io sono stato in 2 multinazionali, la priorità è data alle tradizionali ovviamente. Ti consiglio la Optic per Informatica se vuoi lavorarci in futuro o per crescere dove stai lavorando ora. Se devi scegliere un'università telematica diverse dalla Optic meglio scegliere corsi come Comunicazione, economia oppure materie umanistiche. Il mondo informatico é molto competitivo, è talmente pagato bene che per distinguere i candidati, devono passare per il prestigio che ha l'università del candidato.
@@Neko-wq6nt io vorrei cambiare settore, non lavoro nell' ambito informatico, sono presidente di una cooperativa che lavora nel mondo del servizio alle persone ma odio questo lavoro mentre ho sempre amato l'informatica ma ahimè nella vita non sempre si fanno le scelte di cuore! Comunque ti ringrazio, sceglierò in questi due mesi il da farsi e dopo mi iscriverò in una delle università tra quelle citate
Metteranno mai il corso in italiano?
Non penso, Opit è una realtà internazionale per vocazione
Ma sbaglio o il bro ha fatto una marchetta di 40 minuti? Cioè neanche per sistema ADC. Tanta roba.
Non è una marchetta ma proprio una recensione sponsorizzata. E parlo del fatto che ho iniziato una sponsorizzazione con loro al primo minuto del video, quindi tutto assolutamente trasparente.
Il problema delle università telematica è che al momento non hanno lo stesso valore /importanza che hanno quelle tradizionali
Dipende. Questo è vero nella percezione di alcuni. Ma, in particolare nell'ambito informatico, a fare la differenza è quello che sai fare. In particolare le grandi realtà se ne infischiano di dove hai studiato e mettono alla prova le tue conoscenze e competenze.
@@alessandrodeconcini-adc non so sono un po' perplesso.. Secondo me ,una persona che per esempio ha studiato ingegneria a Padova ha più possibilità di entrare nelle aziende del territorio che una persona che ha studiato in una telematica,ma per il fatto che poi le aziende ricercano laureati provenienti da quella università.. È vero che poi conta quello che sai fare eh!!
@federicobisello3882 su quello che dici sono d'accordo. Se parli di aziende del territorio sì, più è provinciale il contesto e più esiste il pregiudizio.
Considera però che i pregiudizi cambiano nel tempo. 10 anni fa "RUclipsr" era una parolaccia, lo smart working una rivoluzione da californiani e l'idea di vedere un videocorso una cosa riservata agli smanettoni del web. Oggi sono la norma.
Il mondo sta cambiando in fretta e il digitale è sempre più accettato.
@@alessandrodeconcini-adc sono pro telematiche quindi spero che sia come dici te😁