La ringrazio per la disamina tanto veritiera quanto triste. D’ altra parte , piu’ in generale, basta osservare come e’ vestita la stragrande maggioranza di coloro in cui tutti giorni ci imbattiamo. Nessun ricordo resta di coloro che furono. Ma nemmeno di coloro che verranno rimarra’ traccia presso coloro che li seguiranno.
Condivido in toto la Sua precisa disanima. Aggiungerei, a parziale discolpa dei giovani, la grave responsabilità delle istituzioni e della scuola (volutamente minuscole) che hanno deliberatamente annichilito l'insegnamento della Storia dell'Arte. La mia maggior preoccupazione è che fine faranno tutte queste opere non più volute? Ricordo anncora con tristezza quando nel 1972, nello studio di un noto esperto d'Arte e restauratore di dipinti milanese, nel quale ero appena entrato come allievo, che per scaldarci ci faceva bruciare nella stufa cornici del 500 e 600 in legno ebanizzato perché nessuno le comprava!! Spero non si ritorni a questo. Le auguro una buona vita.
Gentilissimo, concordo pienamente nel considerare che lo studio della Storia in generale e quella dell'Arte siano ormai relegate a fanalino di coda nei programmi scolastici, togliendo buona parte degli strumenti per meglio comprendere il futuro. Molti anni fa la Regione Piemonte aveva coniato questo slogan di promozione turistica che inserito sullo sfondo della Gran Galleria di Venaria Reale, recitava pressappoco così: "Un glorioso passato dove abita un grande futuro". Ebbene anche l'iniziativa turistica andrebbe meglio orientata, a mio umilissimo avviso, e sarebbe ottima occasione per trasmettere curiosità nei confronti della Storia e non, come spesso avviene, offrire un generico "mordi e fuggi". Temo che la caldaia a legna abbia già ricominciato a lavorare... Nel ringraziarla per l'intervento, un caro saluto.
Gentile Sig. Sergio, ho sempre desiderato avere arredi e oggetti antichi con i quali arredare la mia casa. Ci sono riuscito, da circa otto anni a questa parte, anche in virtù dei costi molto più accessibili rispetto ai passati. Mi rendo conto che molto probabilmente questi manufatti si svaluteranno ulteriormente con il passare del tempo, ma svegliarsi al mattino e vedere un secretaire primo impero e non un armadio dell'Ikea per me non ha prezzo, eppure vivo in 100 mq, non in un castello; sono comunque d'accordo con il saggio commento di magnusartifex. I miei arredi spaziano dal Luigi XVI al Napoleone III, e l'oggettistica copre un arco temporale che va da Giorgio III all'Art Decò attraverso molte nazioni europee e orientali, e quando li guardo e li tocco il mio cuore batte più forte. Oltre al costante degrado culturale dei giovani rispetto all'arte antica, voglio aggiungere che gli oggetti di antiquariato richiedono cura costante, non basta una spolverata ogni tanto; i legni vanno nutriti, gli argenti lucidati, l'umidità e la temperatura tenute a bada, le pendole revisionate, quando serve va operato qualche piccolo intervento di restauro ecc. Forse anche questa problematica influisce sulla scelta di un arredo antico piuttosto che un altro. Grazie per l'analisi tanto corretta quanto avvilente per gli amanti della bellezza dei tempi passati.
Gentile utente, mi é difficile rispondere al suo graditissimo intervento: il Suo entusiasmo ed amore per la cultura antiquariale é di così palese evidenza che risulta, direi, inutile altro aggiungere. L'amore per gli oggetti che Lei mi descrive é ottimo veicolo per approfondire in generale la storia di chi ci ha preceduto, e di cui dovremmo fare tesoro. A mio avviso, oggi piú che mai si tende troppo facilmente a dimenticare... Ma inutile continuare, la pensiamo allo stesso modo. Un caro saluto e ancora un grande ringraziamento per l'intervento
Una sintesi perfetta di quello che è accaduto e che sta accadendo. Il peggio è che ora, visto che queste stupende pagine di storia, che i mobili antichi, altro non sono, non godono più della giusta considerazione, si sta diffondendo la moda del "restyling", arricchendoli o impoverendoli di decori, cambiando il loro aspetto in 1000 modi in maniera irreversibile, rovinandoli per sempre; Perchè una pagina di storia, se la menomiamo di un capoverso, o se ne aggiungiamo uno di nostra invenzione o se addirittura la lacchiamo di bianco, il risultato non è qualcosa di più bello, ma qualcosa di inutile e buono solo per accendere il fuoco, come giustamente dici si faceva un tempo... Ce ne pentiremo, questo si. Ma sarà troppo tardi
Ottima analisi 🎉 ho l'impressione che qualche volta (per non dire molto spesso) il modernariato riproponga proprio gli stessi mobili in formica barattati dagli antiquari in cambio dei pezzi di pregio ed i pezzi di maggior valore vengano segati, adattati e colorati per renderli più apprezzabili dal pubblico contemporaneo. Mi sembra una specie di rivoluzione culturale inconsapevole e devastante
Come sempre un ottima disamina sulla situazione attuale del mercato. La seguo sempre con interesse, ho imparato tantissimo dai suoi video e per questo suo lodevole impegno la ringrazio. Da quando sono andato in pensione, mi sto dedicando alla ricerca di arredi, complementi di arredo e oggetti decorativi antichi, complice i prezzi molto competitivi, nel giro di circa tre anni ho riempito il mio appartamento di cose belle, ricche di storia che testimoniano un tempo che non esiste più. Non acquisto in base al valore o all'importanza dell'oggetto, ma alle sensazioni che questo mi trasmette. È una ricerca continua, quando si trova un pezzo interessante è come raggiungere un piccolo traguardo, l'unica negatività sta diventando la mancanza di spazio, purtroppo non riesco a vendere nulla per cui la casa è diventata un "museo sovraffollato".😂
Grazie a Lei per aver manifestato il Suo gradimento. Per fare in modo e sperare che la bellezza salvi il nostro mondo, sarebbe, a mio avviso, indispensabile poter apprezzare detta bellezza, coltivandone la cultura. Al momento non ho grandi speranze. Un caro saluto.
Grazie per aver manifestato il Suo gradimento. Di certo, probabilmente, il resto della mia vita non sarà sufficiente a scorgere un'inversione di tendenza nel settore antiquario ma ciò nonostante, continuerò a parlarne o almeno ci proverò finché persone come Lei mi apprezzeranno. Grazie ancora, un caro saluto e i migliori auspici.
Buongiorno, da sempre sono appassionato di antiquariato, amo la storia e vedo negli oggetti antichi, costruiti da abili artigiani o da valenti artisti, il periodo che rappresentano; insomma, si scopre la loro anima, se sai ascoltare ti parlano, ti raccontano la loro nascita e il loro viaggio nel tempo. non ho mai acquistato per investimento ma per il piacere di possedere e di godere un'opera d'arte, non ho mai ricercato la firma in quanto le mie modeste risorse finanziarie non me lo permettevano, comperavo (uso l'imperfetto in quanto sono anziano) ciò che mi dava emozione, l'oggetto cosiddetto "decorativo" ma piacevole. Ora, con il crollo dei prezzi ritengo di aver fatto la scelta giusta, posseggo oggetti di poco valore acquistati spendendo poco, i conti tornano. Ho cercato di capire l'arte contemporanea, soprattutto pittorica, non sono riuscito ad apprezzarla nonostante io abbia visitato più volte mostre che esponevano opere di questo genere, non voglio scervellarmi per "capire" il messaggio che quel tale o tale altro pittore hanno in certi casi la presunzione di trasmettere. Abbinare il modernariato con l'antico, soprattutto per i mobili, potrebbe essere un modo di arredare con gusto la propria abitazione, una visione che potrebbe aiutare a superare l'indifferenza verso l'antico?...Forse. Stia bene.
La ringrazio per l'immensa mole di informazioni che fornisce attraverso i suoi video. Mi sta aiutando molto con i miei studi sulla materia. Sarebbe un immenso piacere poter avere una persona come lei con la quale parlare di questi argomenti quotidianamente. La ringrazio ancora
@@sergio.salomone di nulla, al momento sto finendo ingegneria ma a gennaio avrò un colloquio per l'accesso ad un corso universitario in Svezia sulla progettazione di mobili in legno. Per l'accesso é richiesto un simil trattato con rielaborazione di un mobile del passato del mio paese di origine (dunque Italia). I suoi video mi stanno fornendo molte delucidazioni sull'argomento
Grazie Sig. Alessandro per la esaustiva risposta, la Sua sarà un'esperienza di sicuro interesse ed occasione per esportare un po' di cultura antiquariale nel nord Europa. Me ne rallegro. Se dovesse aver bisogno di qualche precisazione o e/o approfondimento non esiti a comunicarmelo, se sarò in grado, la aiuterò volentieri. Un caro saluto@@alessandrodeluca5770
@@sergio.salomone la ringrazio per la disponibilità, al momento sono ancora in fase di studio. Tra le varie figure che ho preso in considerazione vi sono Paolo buffa, Giuseppe maggiolini, Gio Ponti e Ducrot. Sto cercando qualcuno che si avvicini maggiormente ai miei gusti e nel frattempo la lettura della biografia dei maggiolini mi sta prendendo molto.
Grazie per il video estremamente interessante. In quanto appartenente alla categoria citata dei giovani (under 30 diciamo), lascio anche io una piccola riflessione basata sulle mie esperienze dirette. Oltre ai problemi indiscutibili di cultura e cambiamento della concezione della casa, pesa in mia opinione anche un altro fattore: la praticità. Molti miei coetanei per lavoro vivono in appartamenti di città, già per loro definizione più piccoli di una casa indipendente, ma che arrivano ad essere oltremodo minuscoli in città come Milano, una metropoli in perenne crisi di affitti. Avendo a disposizione pochi metri quadri sfruttabili si scelgono soluzioni che possano massimizzare lo spazio: più mensole, più ripiani, più organizzatori... e si finisce col comprare tutto all'IKEA, che al prezzo della qualità è però imbattibile in termini di modularità del proprio arredo. Anche una sola cassettiera d'epoca, con le sue forme potenzialmente non squadrate e le sue misure non standardizzate, può compromettere un'intero spazio che (purtroppo) deve essere ragionato anzitutto in termini di efficienza e ottimizzazione. Questo è il problema della praticità, che è forse anche un altro dei motivi per cui il design industriale anni 50, 60, 70... ha un ascendente così grande fra noi giovani: ci permette di avere un pezzo d'antiquariato in casa (un desiderio che comunque abbiamo in molti), senza però rinunciare ad arredi che abbiano una visione più utilitarista e minimale, e che al contempo non stridano con il resto del mobilio obbligatoriamente IKEA. Tutto ciò si inserisce poi nel solco già discusso di come sia cambiata la concezione della casa, ed in particolar modo dell'appartamento in città, che più di tutti è diventato un luogo di transizione fra un impiego e quello successivo, che magari mi costringerà a cambiare di nuovo città. In quest'ottica, un appartamento IKEA "usa e getta" ha la funzione aggiunta di minimizzare l'impegno economico nella prospettiva di un fututo che è assolutamente incerto.
Gentile utente la ringrazio per la preziosa e condivisibile analisi da Lei espressa con grande lucidità. Condivido pienamente e farò tesoro per ulteriori approfondite analisi. Un caro saluto
Benchè qualche tempo sia passato dalla pubblicazione di questo video, così interessante anche per la profonda e sincera passione che evidentemente lo ispira, vorrei permettermi di lanciare un ulteriore e diverso spunto di riflessione. A suggerirmelo è anche l'ambiente che qui fa da sfondo. Per diversi secoli, la passione dell'alta borghesia per l'arredo antiquariale fu ispirato anche dal desiderio (detto in parole semplici) di emulare i castelli della nobiltà, con le loro stratificazioni di oggetti pregevoli vecchi di secoli, generate da un progetto familiare che trascendeva l'esistenza del singolo individuo per diventare, appunto, progetto dinastico. E' possibile che l'intensa fascinazione sociale nei confronti dell'aristocrazia, delle sue case, della sua cornice di vita, sia definitivamente tramontata nel mondo d'oggi, trascinando con sè anche l'interesse per quel genere di spazio abitativo? Senza naturalmente trascurare il fatto che molto arredi antiquariali (problema che qualcuno solleva qui sotto nel dibattito) sono incompatibili con le dimensioni delle case nelle metropoli contemporanee: le loro dimensioni sono in effetti mal conciliabili con le modeste altezze delle stanze d'oggi, e anche col fatto che la 'cucina' e la 'stanza da ricevere', il 'salotto', il 'tinello' e la 'sala da pranzo', sono spesso divenuti una cosa sola ... Anni fa mi capitò di visitare a Bologna una meravigliosa casa neoclassica, preservata con gli arredi originali disegnati dallo stesso architetto che l'aveva progettata. Mi ricordo di aver riflettuto sulla quantità di 'pezzi da centro' previsti per quei vasti ambienti. Difficile immaginarli addossati alle pareti di un piccolo appartamento...
Gentile signora, la ringrazio per lo stimolo alla ulteriore riflessione, generato dal Suo lucido intervento. L'analisi della situazione odierna a riguardo del settore é, come già espresso, decisamente complessa e riguarda molti aspetti. Sono con Lei assolutamente d'accordo su quanto espresso a riguardo dell'emulazione da parte della ricca ma anche di riflesso, in tono minore, da parte della media borghesia anche se mi sembra che tale inclinazione sia diventata meno importante, mano a mano, a partire dalla fine della seconda guerra mondiale. Un caro saluto
Con il rischio che le case, spesso, siano prive di originalità e personalizzazione. Con i prezzi dell'antico così bassi, é un' occasione mancata... Un caro saluto, ringraziando per il gradito commento, porgo i migliori auspici per l'anno che sta arrivando
Attenta riflessione grazie per le preziose informazioni che condivede con noi, per quel che mi riguarda ho da sempre avuto piacere nell'ammirare mobili di antiquariato, per il lavoro che ho svolto in gioventù ho potuto frequentare case con pezzi di antiquariato notevole. Nel tempo ho sviluppato una passione per lo stile Impero, riuscendo a comperare negli anni 90 un bel cassettone del 1805, e ad apprezzare lo stile Biedermeier, il mio preferito. Di questo desidererei tantissimo un tavolino da lavoro, un tavolino con i piedi a lira, e un segreter m 0:41 a purtroppo ad oggi non mi sono mai imbattuta in pezzi interessanti, per cui sentirle dire che le quotazioni di questo stile sono scese così tanto, 80€!!! non posso crederci sono sbalordita. Se lei potesse indicarmi a chi rivolgermi per la mia ricerca le sarei infinitamente grata, se non può, lo capisco, mi accontenterò di seguire il suo canale, grazie.
Grazie gentilissima per il Suo intervento da cui emerge nettamente l'amore per la ricerca storica antiquariale. La ricerca dei "pezzi" che ci inducano al cosiddetto "amore a prima vista", non é mai stata semplice e oggi, per ovvie ragioni, più difficile che mai. La invito quindi a ricercare con assiduità e speranza. Il fine dei miei filmati, delle mie conferenze, delle mie costanti ricerche é sempre alla ricerca di una personale gratificazione che cerco di condividere con gli utenti che decidono di seguirmi; se iniziassi a fornire indirizzi, si potrebbe ipotizzare una finalità direttamente economica legata alla mia produzione, umilmente culturale, stimolata invece solo da grande passione. Lei saprà perdonarmi... Mi dichiaro invece totalmente disponibile ad affrontare ed ascoltare spunti e suggerimenti legati agli argomenti che tratto nelle mie attuali tre playlist: Cinque Minuti di Antiquariato - Antiquaria - Ancient Shorts. Un caro saluto. Sergio Salomone
GRAZIE PER QUESTA ANALISI VERAMENTE ISTRUTTIVA ! IO MI STO INTERESSANDO DI ANTIQUARIATO DA POCO ANCHE SE MI OCCUPO DA DECENNI DI CARTOLINE ANTICHE . LA COSA CHE MI SORPRENDE DI PIU' è IL PREZZO IRRISORIO DI OGGETTI BELLISSIMI , MA SONO BEN CONSCIO DELLA ESTREMA DIFFICOLTA' DI SAPERE VALUTARE UN PEZZO , ATTRIBUIRGLI LA GIUSTA EPOCA DI MANIFATTURA E PROVENIENZA , NON CREDE POSSA ESSERE ANCHE QUESTO UN FRENO ALL'ACQUISTO DI OPERE ANTICHE?
Grazie per il Suo intervento. Rispondo subito alla interessante domanda: penserei di no. Nei momenti in cui il mercato tirava, se così possiamo esprimerci, posso assicurarle che le problematiche di attribuzione e valutazione erano decisamente le meno sentite e considerate dal , cosiddetto, consumatore. Per soddisfare il proprio desiderio di collezionismo lo sforzo da parte dell'acquirente per approfondire e comprendere era quasi sempre, minimo; nasceva uno spontaneo rapporto fiduciario tra collezionista e mercante. Aggiungo che non credo che possa essere entrato in crisi tale rapporto fiduciario, le motivazioni, come detto, le ricercherei altrove. Un caro saluto.
Carissimo, oggi risulta molto difficile se non si é inseriti nell'Albo del Ministero Beni Culturali, in qualità di Restauratore o di Aiuto Restauratore, esercitare la professione che tanto amiamo. Questo almeno per quanto riguarda le regioni del nord Italia, la situazione al sud non mi è nota ma credo non si discosti più di tanto. Le auguro un sentito "in bocca al lupo" e invio un caro saluto, ringraziando per il gradito intervento.
Maestro, posso azzardare una richesta per parte della mia compagna? Una puntata tra Gotico e Neogotico a confronto, sarebbe interessante e, interessato lei a farla? Vedo che è certamente più propenso a parlare dei grandi maestri ebanisti, ma sono certo che una puntata che disamini e differenzi il gotico d'epoca dal neogotico sarebbe gradita da molti. Ovviamente la ringrazio in ogni caso per il bellissimo canale, è una vera e propria scuola. Cultura... assai rara e preziosa di questi tempi.
Gentile utente la ringrazio per le parole di apprezzamento e per il suggerimento in merito ad uno dei prossimi argomenti da trattare. Ci posso provare, potrebbe di certo essere un interessante approfondimento. Vediamo se entro il mese di Gennaio 2024 riesco a produrre il filmato. Sto già riordinando vecchi appunti.... Un caro saluto e un sincero augurio di serenità per le feste imminenti. Sergio Salomone
Complimenti video spettacolare, purtroppo si era creata una bolla speculativa.Ricordo 20 anni fa, ero allora giovane, 2 comdini venduti per 50.000 euro.Stesso discorso anche per Maggiolini autentici?
Buongiorno, sono con Lei in pieno accordo. Per quanto riguarda la valutazione in asta dei mobili Maggiolini: comò lastronato bottega Maggiolini casa D'Aste Capitolium aggiudicato euro 6000 14/06/2023; grande specchiera da sala, Giuseppe Maggiolini a New York aggiudicata euro 900 14/07/2020. Non aggiungo altro. I pezzi "alla maniera di Maggiolini" o "scuola di....", ovviamente aggiudicati a prezzi inferiori. Un caro saluto
@@sergio.salomone Grazie mille...ricordo 25 anni fa vidi un cassettone in una vetrina a Cesena di una bellezza impressionante la gente si fermava di continuo a guardarlo Entrai, chiesi il prezzo e il titolare mi disse 130.000.000 perché era un Maggiolini, ma non firmato.Eravamo nel 1999 o giù di lì.....
A Parigi chiedono cifre astronomiche per appartamenti definiti come studio, anche se a piani alti e senza ascensore. Studio indica una sola stanza dove contemporaneamente si dorme e si cucina. In queste condizioni è obbligatorio scegliere l'acquisto di un divano letto, che di giorno fa da divano e di notte si apre per trasformarsi in un letto.
Secondo me c'è un equivoco nel concetto di valore di un oggetto. Per molti è difficile capire che nulla ha valore se non nel contesto in cui si trova. Compresa l'arte antica. Partendo da questa considerazione, al giorno d'oggi non da piacere fruire di oggetti di antiquariato che hanno perso la loro funzione quindi inteteresse quindi mercato quindi valore. Tutto qui. E' sbagliata la nostalgia per qualcosa che si ritiene avesse un valore in passato perchè il valore in se di un oggetto non esiste. Se invece la nostalgia è per i guadagni, le cose cambiano. Io la vedo cosi.
Analisi eccezionale! È anche il mio pensiero! Ho solo 33 anni e ho sempre vissuto in case storiche colme di oggetti d'arte antica. Per me è sempre stato automatico e normale comprare mobilia e oggetti antichi per arredare casa, distaccandomi dai cattivi gusti imposti oggi, senza venirne minimamente influenzato. Ma mi rendo conto di essere un'eccezione! Purtroppo la classe media borghese è involuta culturalmente e ha perduto la memoria del passato, del bello e del buon gusto. Secondo il mio parere l'antiquariato di media bassa fascia è destinato a scomparire e non per i prezzi inaccessibili (è vero il contrario) ma perché le nuove generazioni non vogliono questo tipo di materiale dentro le loro case. La fine dell'antiquariato, come lo conosciamo oggi, si paleserà quando gli ultimi nostalgici nati negli anni 40/50 verranno a mancare. Solo allora si arriverà al vero tracollo della domanda. In Italia il quadro sarà questo!
Sempre profondo, sempre interessante grazie
Grazie a Lei per aver manifestato il Suo gradimento. Un caro saluto.
La ringrazio per la disamina tanto veritiera quanto triste.
D’ altra parte , piu’ in generale, basta osservare come e’ vestita la stragrande maggioranza di coloro in cui tutti giorni ci imbattiamo.
Nessun ricordo resta di coloro che furono.
Ma nemmeno di coloro che verranno rimarra’ traccia presso coloro che li seguiranno.
Grazie per il Suo intervento, non posso che essere con Lei totalmente in accordo. Auspici di serenità
Condivido in toto la Sua precisa disanima. Aggiungerei, a parziale discolpa dei giovani, la grave responsabilità delle istituzioni e della scuola (volutamente minuscole) che hanno deliberatamente annichilito l'insegnamento della Storia dell'Arte. La mia maggior preoccupazione è che fine faranno tutte queste opere non più volute? Ricordo anncora con tristezza quando nel 1972, nello studio di un noto esperto d'Arte e restauratore di dipinti milanese, nel quale ero appena entrato come allievo, che per scaldarci ci faceva bruciare nella stufa cornici del 500 e 600 in legno ebanizzato perché nessuno le comprava!! Spero non si ritorni a questo. Le auguro una buona vita.
Gentilissimo, concordo pienamente nel considerare che lo studio della Storia in generale e quella dell'Arte siano ormai relegate a fanalino di coda nei programmi scolastici, togliendo buona parte degli strumenti per meglio comprendere il futuro. Molti anni fa la Regione Piemonte aveva coniato questo slogan di promozione turistica che inserito sullo sfondo della Gran Galleria di Venaria Reale, recitava pressappoco così: "Un glorioso passato dove abita un grande futuro". Ebbene anche l'iniziativa turistica andrebbe meglio orientata, a mio umilissimo avviso, e sarebbe ottima occasione per trasmettere curiosità nei confronti della Storia e non, come spesso avviene, offrire un generico "mordi e fuggi".
Temo che la caldaia a legna abbia già ricominciato a lavorare...
Nel ringraziarla per l'intervento, un caro saluto.
Sei indispensabile sig.Sergio
Grazie ma decisamente troppo buono!
Gentile Sig. Sergio, ho sempre desiderato avere arredi e oggetti antichi con i quali arredare la mia casa. Ci sono riuscito, da circa otto anni a questa parte, anche in virtù dei costi molto più accessibili rispetto ai passati. Mi rendo conto che molto probabilmente questi manufatti si svaluteranno ulteriormente con il passare del tempo, ma svegliarsi al mattino e vedere un secretaire primo impero e non un armadio dell'Ikea per me non ha prezzo, eppure vivo in 100 mq, non in un castello; sono comunque d'accordo con il saggio commento di magnusartifex. I miei arredi spaziano dal Luigi XVI al Napoleone III, e l'oggettistica copre un arco temporale che va da Giorgio III all'Art Decò attraverso molte nazioni europee e orientali, e quando li guardo e li tocco il mio cuore batte più forte. Oltre al costante degrado culturale dei giovani rispetto all'arte antica, voglio aggiungere che gli oggetti di antiquariato richiedono cura costante, non basta una spolverata ogni tanto; i legni vanno nutriti, gli argenti lucidati, l'umidità e la temperatura tenute a bada, le pendole revisionate, quando serve va operato qualche piccolo intervento di restauro ecc. Forse anche questa problematica influisce sulla scelta di un arredo antico piuttosto che un altro.
Grazie per l'analisi tanto corretta quanto avvilente per gli amanti della bellezza dei tempi passati.
Gentile utente, mi é difficile rispondere al suo graditissimo intervento: il Suo entusiasmo ed amore per la cultura antiquariale é di così palese evidenza che risulta, direi, inutile altro aggiungere. L'amore per gli oggetti che Lei mi descrive é ottimo veicolo per approfondire in generale la storia di chi ci ha preceduto, e di cui dovremmo fare tesoro. A mio avviso, oggi piú che mai si tende troppo facilmente a dimenticare... Ma inutile continuare, la pensiamo allo stesso modo. Un caro saluto e ancora un grande ringraziamento per l'intervento
Una sintesi perfetta di quello che è accaduto e che sta accadendo.
Il peggio è che ora, visto che queste stupende pagine di storia, che i mobili antichi, altro non sono, non godono più della giusta considerazione, si sta diffondendo la moda del "restyling", arricchendoli o impoverendoli di decori, cambiando il loro aspetto in 1000 modi in maniera irreversibile, rovinandoli per sempre; Perchè una pagina di storia, se la menomiamo di un capoverso, o se ne aggiungiamo uno di nostra invenzione o se addirittura la lacchiamo di bianco, il risultato non è qualcosa di più bello, ma qualcosa di inutile e buono solo per accendere il fuoco, come giustamente dici si faceva un tempo...
Ce ne pentiremo, questo si.
Ma sarà troppo tardi
Condivido pienamente quanto Lei esaustivamente dice. Un caro saluto.
Ottima analisi 🎉 ho l'impressione che qualche volta (per non dire molto spesso) il modernariato riproponga proprio gli stessi mobili in formica barattati dagli antiquari in cambio dei pezzi di pregio ed i pezzi di maggior valore vengano segati, adattati e colorati per renderli più apprezzabili dal pubblico contemporaneo. Mi sembra una specie di rivoluzione culturale inconsapevole e devastante
Grazie per l'intervento, temo che la Sua analisi corrisponda al vero. Un caro saluto
Concordo in pieno....
Grazie, un caro saluto.
Come sempre un ottima disamina sulla situazione attuale del mercato. La seguo sempre con interesse, ho imparato tantissimo dai suoi video e per questo suo lodevole impegno la ringrazio. Da quando sono andato in pensione, mi sto dedicando alla ricerca di arredi, complementi di arredo e oggetti decorativi antichi, complice i prezzi molto competitivi, nel giro di circa tre anni ho riempito il mio appartamento di cose belle, ricche di storia che testimoniano un tempo che non esiste più. Non acquisto in base al valore o all'importanza dell'oggetto, ma alle sensazioni che questo mi trasmette. È una ricerca continua, quando si trova un pezzo interessante è come raggiungere un piccolo traguardo, l'unica negatività sta diventando la mancanza di spazio, purtroppo non riesco a vendere nulla per cui la casa è diventata un "museo sovraffollato".😂
La ringrazio per la bella testimonianza. Sono lieto che i miei filmati le siano di aiuto. Un caro saluto
Grazie per il video, speriamo che la bellezza salverà il mondo
Grazie a Lei per aver manifestato il Suo gradimento. Per fare in modo e sperare che la bellezza salvi il nostro mondo, sarebbe, a mio avviso, indispensabile poter apprezzare detta bellezza, coltivandone la cultura. Al momento non ho grandi speranze. Un caro saluto.
❤ Sergio bellissima lezione. Grazie
Grazie a te per le belle parole di apprezzamento
Analisi perfettissima complimenti il futuro dell' antiquariato no si può sapere i tempi che berta filava non tornerà più
Grazie per aver manifestato il Suo gradimento. Di certo, probabilmente, il resto della mia vita non sarà sufficiente a scorgere un'inversione di tendenza nel settore antiquario ma ciò nonostante, continuerò a parlarne o almeno ci proverò finché persone come Lei mi apprezzeranno. Grazie ancora, un caro saluto e i migliori auspici.
TV internet social= ecco dimostrata la loro potenza.
Certo ci piaccia o meno la situazione è questa. Si può provare ad utilizzare gli stessi mezzi per diffondere un po' di cultura...
Un caro saluto
Buongiorno, da sempre sono appassionato di antiquariato, amo la storia e vedo negli oggetti antichi, costruiti da abili artigiani o da valenti artisti, il periodo che rappresentano; insomma, si scopre la loro anima, se sai ascoltare ti parlano, ti raccontano la loro nascita e il loro viaggio nel tempo. non ho mai acquistato per investimento ma per il piacere di possedere e di godere un'opera d'arte, non ho mai ricercato la firma in quanto le mie modeste risorse finanziarie non me lo permettevano, comperavo (uso l'imperfetto in quanto sono anziano) ciò che mi dava emozione, l'oggetto cosiddetto "decorativo" ma piacevole. Ora, con il crollo dei prezzi ritengo di aver fatto la scelta giusta, posseggo oggetti di poco valore acquistati spendendo poco, i conti tornano. Ho cercato di capire l'arte contemporanea, soprattutto pittorica, non sono riuscito ad apprezzarla nonostante io abbia visitato più volte mostre che esponevano opere di questo genere, non voglio scervellarmi per "capire" il messaggio che quel tale o tale altro pittore hanno in certi casi la presunzione di trasmettere. Abbinare il modernariato con l'antico, soprattutto per i mobili, potrebbe essere un modo di arredare con gusto la propria abitazione, una visione che potrebbe aiutare a superare l'indifferenza verso l'antico?...Forse. Stia bene.
Come non essere con Lei completamente d'accordo! Grazie per aver manifestato queste emozioni. Un caro saluto.
La ringrazio per l'immensa mole di informazioni che fornisce attraverso i suoi video. Mi sta aiutando molto con i miei studi sulla materia. Sarebbe un immenso piacere poter avere una persona come lei con la quale parlare di questi argomenti quotidianamente. La ringrazio ancora
Grazie Sig. Alessandro per le costanti manifestazioni di interesse e gradimento. Se mi é permessa la domanda: quale ciclo di studi sta frequentando?
@@sergio.salomone di nulla, al momento sto finendo ingegneria ma a gennaio avrò un colloquio per l'accesso ad un corso universitario in Svezia sulla progettazione di mobili in legno. Per l'accesso é richiesto un simil trattato con rielaborazione di un mobile del passato del mio paese di origine (dunque Italia). I suoi video mi stanno fornendo molte delucidazioni sull'argomento
Grazie Sig. Alessandro per la esaustiva risposta, la Sua sarà un'esperienza di sicuro interesse ed occasione per esportare un po' di cultura antiquariale nel nord Europa. Me ne rallegro. Se dovesse aver bisogno di qualche precisazione o e/o approfondimento non esiti a comunicarmelo, se sarò in grado, la aiuterò volentieri.
Un caro saluto@@alessandrodeluca5770
@@sergio.salomone la ringrazio per la disponibilità, al momento sono ancora in fase di studio. Tra le varie figure che ho preso in considerazione vi sono Paolo buffa, Giuseppe maggiolini, Gio Ponti e Ducrot. Sto cercando qualcuno che si avvicini maggiormente ai miei gusti e nel frattempo la lettura della biografia dei maggiolini mi sta prendendo molto.
Grazie per il video estremamente interessante. In quanto appartenente alla categoria citata dei giovani (under 30 diciamo), lascio anche io una piccola riflessione basata sulle mie esperienze dirette.
Oltre ai problemi indiscutibili di cultura e cambiamento della concezione della casa, pesa in mia opinione anche un altro fattore: la praticità.
Molti miei coetanei per lavoro vivono in appartamenti di città, già per loro definizione più piccoli di una casa indipendente, ma che arrivano ad essere oltremodo minuscoli in città come Milano, una metropoli in perenne crisi di affitti. Avendo a disposizione pochi metri quadri sfruttabili si scelgono soluzioni che possano massimizzare lo spazio: più mensole, più ripiani, più organizzatori... e si finisce col comprare tutto all'IKEA, che al prezzo della qualità è però imbattibile in termini di modularità del proprio arredo. Anche una sola cassettiera d'epoca, con le sue forme potenzialmente non squadrate e le sue misure non standardizzate, può compromettere un'intero spazio che (purtroppo) deve essere ragionato anzitutto in termini di efficienza e ottimizzazione.
Questo è il problema della praticità, che è forse anche un altro dei motivi per cui il design industriale anni 50, 60, 70... ha un ascendente così grande fra noi giovani: ci permette di avere un pezzo d'antiquariato in casa (un desiderio che comunque abbiamo in molti), senza però rinunciare ad arredi che abbiano una visione più utilitarista e minimale, e che al contempo non stridano con il resto del mobilio obbligatoriamente IKEA.
Tutto ciò si inserisce poi nel solco già discusso di come sia cambiata la concezione della casa, ed in particolar modo dell'appartamento in città, che più di tutti è diventato un luogo di transizione fra un impiego e quello successivo, che magari mi costringerà a cambiare di nuovo città.
In quest'ottica, un appartamento IKEA "usa e getta" ha la funzione aggiunta di minimizzare l'impegno economico nella prospettiva di un fututo che è assolutamente incerto.
Gentile utente la ringrazio per la preziosa e condivisibile analisi da Lei espressa con grande lucidità. Condivido pienamente e farò tesoro per ulteriori approfondite analisi. Un caro saluto
Benchè qualche tempo sia passato dalla pubblicazione di questo video, così interessante anche per la profonda e sincera passione che evidentemente lo ispira, vorrei permettermi di lanciare un ulteriore e diverso spunto di riflessione. A suggerirmelo è anche l'ambiente che qui fa da sfondo. Per diversi secoli, la passione dell'alta borghesia per l'arredo antiquariale fu ispirato anche dal desiderio (detto in parole semplici) di emulare i castelli della nobiltà, con le loro stratificazioni di oggetti pregevoli vecchi di secoli, generate da un progetto familiare che trascendeva l'esistenza del singolo individuo per diventare, appunto, progetto dinastico. E' possibile che l'intensa fascinazione sociale nei confronti dell'aristocrazia, delle sue case, della sua cornice di vita, sia definitivamente tramontata nel mondo d'oggi, trascinando con sè anche l'interesse per quel genere di spazio abitativo?
Senza naturalmente trascurare il fatto che molto arredi antiquariali (problema che qualcuno solleva qui sotto nel dibattito) sono incompatibili con le dimensioni delle case nelle metropoli contemporanee: le loro dimensioni sono in effetti mal conciliabili con le modeste altezze delle stanze d'oggi, e anche col fatto che la 'cucina' e la 'stanza da ricevere', il 'salotto', il 'tinello' e la 'sala da pranzo', sono spesso divenuti una cosa sola ... Anni fa mi capitò di visitare a Bologna una meravigliosa casa neoclassica, preservata con gli arredi originali disegnati dallo stesso architetto che l'aveva progettata. Mi ricordo di aver riflettuto sulla quantità di 'pezzi da centro' previsti per quei vasti ambienti. Difficile immaginarli addossati alle pareti di un piccolo appartamento...
Gentile signora, la ringrazio per lo stimolo alla ulteriore riflessione, generato dal Suo lucido intervento. L'analisi della situazione odierna a riguardo del settore é, come già espresso, decisamente complessa e riguarda molti aspetti. Sono con Lei assolutamente d'accordo su quanto espresso a riguardo dell'emulazione da parte della ricca ma anche di riflesso, in tono minore, da parte della media borghesia anche se mi sembra che tale inclinazione sia diventata meno importante, mano a mano, a partire dalla fine della seconda guerra mondiale. Un caro saluto
da tempo va di moda il minimalismo, i mobili economici e moderni
Con il rischio che le case, spesso, siano prive di originalità e personalizzazione. Con i prezzi dell'antico così bassi, é un' occasione mancata...
Un caro saluto, ringraziando per il gradito commento, porgo i migliori auspici per l'anno che sta arrivando
Attenta riflessione grazie per le preziose informazioni che condivede con noi, per quel che mi riguarda ho da sempre avuto piacere nell'ammirare mobili di antiquariato, per il lavoro che ho svolto in gioventù ho potuto frequentare case con pezzi di antiquariato notevole. Nel tempo ho sviluppato una passione per lo stile Impero, riuscendo a comperare negli anni 90 un bel cassettone del 1805, e ad apprezzare lo stile Biedermeier, il mio preferito. Di questo desidererei tantissimo un tavolino da lavoro, un tavolino con i piedi a lira, e un segreter m 0:41 a purtroppo ad oggi non mi sono mai imbattuta in pezzi interessanti, per cui sentirle dire che le quotazioni di questo stile sono scese così tanto, 80€!!! non posso crederci sono sbalordita. Se lei potesse indicarmi a chi rivolgermi per la mia ricerca le sarei infinitamente grata, se non può, lo capisco, mi accontenterò di seguire il suo canale, grazie.
Grazie gentilissima per il Suo intervento da cui emerge nettamente l'amore per la ricerca storica antiquariale. La ricerca dei "pezzi" che ci inducano al cosiddetto "amore a prima vista", non é mai stata semplice e oggi, per ovvie ragioni, più difficile che mai. La invito quindi a ricercare con assiduità e speranza. Il fine dei miei filmati, delle mie conferenze, delle mie costanti ricerche é sempre alla ricerca di una personale gratificazione che cerco di condividere con gli utenti che decidono di seguirmi; se iniziassi a fornire indirizzi, si potrebbe ipotizzare una finalità direttamente economica legata alla mia produzione, umilmente culturale, stimolata invece solo da grande passione. Lei saprà perdonarmi...
Mi dichiaro invece totalmente disponibile ad affrontare ed ascoltare spunti e suggerimenti legati agli argomenti che tratto nelle mie attuali tre playlist: Cinque Minuti di Antiquariato - Antiquaria - Ancient Shorts.
Un caro saluto.
Sergio Salomone
GRAZIE PER QUESTA ANALISI VERAMENTE ISTRUTTIVA ! IO MI STO INTERESSANDO DI ANTIQUARIATO DA POCO ANCHE SE MI OCCUPO DA DECENNI DI CARTOLINE ANTICHE . LA COSA CHE MI SORPRENDE DI PIU' è IL PREZZO IRRISORIO DI OGGETTI BELLISSIMI , MA SONO BEN CONSCIO DELLA ESTREMA DIFFICOLTA' DI SAPERE VALUTARE UN PEZZO , ATTRIBUIRGLI LA GIUSTA EPOCA DI MANIFATTURA E PROVENIENZA , NON CREDE POSSA ESSERE ANCHE QUESTO UN FRENO ALL'ACQUISTO DI OPERE ANTICHE?
Grazie per il Suo intervento. Rispondo subito alla interessante domanda: penserei di no. Nei momenti in cui il mercato tirava, se così possiamo esprimerci, posso assicurarle che le problematiche di attribuzione e valutazione erano decisamente le meno sentite e considerate dal , cosiddetto, consumatore. Per soddisfare il proprio desiderio di collezionismo lo sforzo da parte dell'acquirente per approfondire e comprendere era quasi sempre, minimo; nasceva uno spontaneo rapporto fiduciario tra collezionista e mercante. Aggiungo che non credo che possa essere entrato in crisi tale rapporto fiduciario, le motivazioni, come detto, le ricercherei altrove.
Un caro saluto.
Tanta stima sono un ex restauratore che verrebbe ripartire nonostante la chiusura di molti
Carissimo, oggi risulta molto difficile se non si é inseriti nell'Albo del Ministero Beni Culturali, in qualità di Restauratore o di Aiuto Restauratore, esercitare la professione che tanto amiamo. Questo almeno per quanto riguarda le regioni del nord Italia, la situazione al sud non mi è nota ma credo non si discosti più di tanto.
Le auguro un sentito "in bocca al lupo" e invio un caro saluto, ringraziando per il gradito intervento.
Maestro, posso azzardare una richesta per parte della mia compagna? Una puntata tra Gotico e Neogotico a confronto, sarebbe interessante e, interessato lei a farla? Vedo che è certamente più propenso a parlare dei grandi maestri ebanisti, ma sono certo che una puntata che disamini e differenzi il gotico d'epoca dal neogotico sarebbe gradita da molti. Ovviamente la ringrazio in ogni caso per il bellissimo canale, è una vera e propria scuola. Cultura... assai rara e preziosa di questi tempi.
Gentile utente la ringrazio per le parole di apprezzamento e per il suggerimento in merito ad uno dei prossimi argomenti da trattare. Ci posso provare, potrebbe di certo essere un interessante approfondimento. Vediamo se entro il mese di Gennaio 2024 riesco a produrre il filmato. Sto già riordinando vecchi appunti....
Un caro saluto e un sincero augurio di serenità per le feste imminenti.
Sergio Salomone
@@sergio.salomone, Grazie mille della cortesia e disponibilità. Un felice augurio di buone feste a lei e i suoi cari.
Complimenti video spettacolare, purtroppo si era creata una bolla speculativa.Ricordo 20 anni fa, ero allora giovane, 2 comdini venduti per 50.000 euro.Stesso discorso anche per Maggiolini autentici?
Buongiorno, sono con Lei in pieno accordo. Per quanto riguarda la valutazione in asta dei mobili Maggiolini: comò lastronato bottega Maggiolini casa D'Aste Capitolium aggiudicato euro 6000 14/06/2023; grande specchiera da sala, Giuseppe Maggiolini a New York aggiudicata euro 900 14/07/2020. Non aggiungo altro. I pezzi "alla maniera di Maggiolini" o "scuola di....", ovviamente aggiudicati a prezzi inferiori. Un caro saluto
@@sergio.salomone Grazie mille...ricordo 25 anni fa vidi un cassettone in una vetrina a Cesena di una bellezza impressionante la gente si fermava di continuo a guardarlo Entrai, chiesi il prezzo e il titolare mi disse 130.000.000 perché era un Maggiolini, ma non firmato.Eravamo nel 1999 o giù di lì.....
A Parigi chiedono cifre astronomiche per appartamenti definiti come studio, anche se a piani alti e senza ascensore. Studio indica una sola stanza dove contemporaneamente si dorme e si cucina. In queste condizioni è obbligatorio scegliere l'acquisto di un divano letto, che di giorno fa da divano e di notte si apre per trasformarsi in un letto.
Concordo pienamente, il Suo intervento sottolinea e completa l'oggetto dell'analisi. La ringrazio, un caro saluto
Secondo me c'è un equivoco nel concetto di valore di un oggetto. Per molti è difficile capire che nulla ha valore se non nel contesto in cui si trova. Compresa l'arte antica. Partendo da questa considerazione, al giorno d'oggi non da piacere fruire di oggetti di antiquariato che hanno perso la loro funzione quindi inteteresse quindi mercato quindi valore. Tutto qui. E' sbagliata la nostalgia per qualcosa che si ritiene avesse un valore in passato perchè il valore in se di un oggetto non esiste. Se invece la nostalgia è per i guadagni, le cose cambiano. Io la vedo cosi.
Gentile utente la ringrazio per il Suo dettagliato intervento, spunto e stimolo per ulteriori riflessioni ed approfondimenti. Un caro saluto
Analisi eccezionale!
È anche il mio pensiero!
Ho solo 33 anni e ho sempre vissuto in case storiche colme di oggetti d'arte antica. Per me è sempre stato automatico e normale comprare mobilia e oggetti antichi per arredare casa, distaccandomi dai cattivi gusti imposti oggi, senza venirne minimamente influenzato. Ma mi rendo conto di essere un'eccezione! Purtroppo la classe media borghese è involuta culturalmente e ha perduto la memoria del passato, del bello e del buon gusto.
Secondo il mio parere l'antiquariato di media bassa fascia è destinato a scomparire e non per i prezzi inaccessibili (è vero il contrario) ma perché le nuove generazioni non vogliono questo tipo di materiale dentro le loro case. La fine dell'antiquariato, come lo conosciamo oggi, si paleserà quando gli ultimi nostalgici nati negli anni 40/50 verranno a mancare. Solo allora si arriverà al vero tracollo della domanda.
In Italia il quadro sarà questo!
Gentilissimo utente la ringrazio per le Sue considerazioni; sono assolutamente con Lei d'accordo.