Complimenti! Resoconto accurato e variegato per fonti ed interventi. Certamente una visione analitica, storiografica, di una vicenda complessa, ancorché nostra italiana, spesso, ahimè, banalizzata e ridotta a racconto sterile e di parte . Auspico ulteriori approfondimenti analoghi a tema risorgimento. Chapeau
Mi presento , sono un professore , laureato in storia e insegno storia in un Liceo . Mi permetto come tutti coloro che la seguono , di esprimere il mio parere : Ottima trattazione ,ben fatta e sinceramente obbiettiva. Complimenti
Quando si parla della Questione Italiana chiamata Questione Meridionale molti non sanno che un testimone - protagonista al di sopra di ogni sospetto con le sue affermazioni comprovate in una lettera ci dice indirettamente che la Storia scritta ed insegnata a scuola è molto lontana dalla realtà. Sto parlando di Giuseppe Garibaldi, uno degli indiscussi Padri dell’Unità d’Italia. Non c’è paese o città italiana la cui strada o piazza principale è a lui intestata. Ebbene, il 7 luglio del 1867, appena sei anni dopo l’unificazione egli scrisse una lettera a Adelaide Cairoli, facoltosa donna nata a Milano l’8 marzo 1806 che abbracciò e finanziò l’idea di una Italia unita sostenendo Garibaldi in alcune delle sue imprese. Adelaide Cairoli è madre di Benedetto Cairoli futuro primo ministro del Regno d’Italia. In questa lettera, reperibile da chiunque presso l’archivio storico a Roma, Garibaldi si difende dal fatto di aver lasciato il Parlamento italiano senza apparente motivo privando il figlio della Cairoli, Benedetto, dell’importante sostegno politico da parte dell’unificatore dell’Italia. A questo punto potrei farvi un riassunto della lettera con alcune mie considerazioni ma preferisco che ognuno di voi si faccia la sua idea leggendola direttamente, mi limiterò solo a dire che Garibaldi lascia il Parlamento in silenzio perché ritiene di non pubblicizzare e motivare le sue decisioni notevolmente critiche verso la gestione dei territori meridionali dopo l’unità d’Italia fatta dal governo di quell’epoca proprio per non danneggiare Benedetto Cairoli. La parte più rilevante della lettera dice questo: E questo è il testo integrale della lettera: … E voi donna di alti sensi e d’intelligenza squisita, volgete per un momento il vostro pensiero alle popolazioni liberate dai vostri martiri e dai loro eroici compagni. Chiedete ai vostri cari superstiti delle benedizioni con cui quegli infelici salutavano ed accoglievano i loro liberatori! Ebbene esse maledicono oggi a coloro che li sottrassero dal giogo d’un despotismo che almeno non li condannava all’inedia, per rigettarli sotto un dispotismo più schifoso assai, più degradante, e che li spinge a morir di fame. Io ho la coscienza di non aver fatto male, nonostante non rifarei oggi la via dell’Italia Meridionale, temendo d’esservi preso a sassate da popoli che mi tengono complice della disprezzabile genia che disgraziatamente regge l’Italia e che seminò l’odio e lo squallore ove noi avevamo gettato le fondamenta d’un avvenire italiano, sognato dai buoni di tutte le generazioni e miracolosamente iniziato. …
Ottima la puntata! Mi permetto di aggiungere che riguardo il dibattito relativo ai presunti tradimenti delle più o meno alte cariche militari borboniche due sono le figure che meritano una trattazione approfondita, da una parte il Gen. Nunziante e dell’altra il Gen. Pianell. Il secondo probabilmente un deluso delle situazione del Regno.. il primo…
Quanto mi piace questo mondo elegante di raccontare la storia ma sempre partendo dalle fonti. Comunque l'epopea di Garibaldi dimostra quanto sia vero il detto di Napoleone che un morale elevato triplica il numero dei soldati. I Napoletani non erano vigliacchi ma demotivati, non combattevano trascinati dall' ideale che avevano i garibaldini ed erano guidati da un leader che tatticamente era un genio nel comprendere la situazione del campo di battaglia un po' come Rommel e Napoleone stesso.
Eccellente : puntata molto ben fatta (come tutte d'altronde), accuratezza e chiarezza encomiabile. Sono storie che meriterebbero una vasta diffusione. Caro professore :complimenti Grazie 👍
Carissimo professore. Qualche tempo addietro le avevo chiesto di parlare di Napoli e della sua storia. Era nel video della maschera di Torino. Le devo essere immensamente grato. Una narrazione perfetta, finalmente "all'altezza della verità storica". Soprattutto si conferma un altra verità storica: i popoli non fanno le rivoluzioni! Sono strumenti in mano ad una certa élite...sperando che sia illuminata. La ringrazio da napoletano...
A tal proposito, l'incompreso Joseph de Maistre amava ripetere: "Non sono gli uomini che guidano la rivoluzione, è la rivoluzione che guida gli uomini".
I l 20 settembre 1860 il mio paese, Bitetto in provincia di Bari a 15 km dal capoluogo, insorse. Insorse contro i liberali e contro il nuovo Stato che si era delineato dopo la spedizione dei garibaldini prima, e savoiardi poi. Gli insorti non erano i contadini, ma erano i ceti meno abbienti, i poveri, i nullatenenti, alcuni braccianti, sobbillati in questo da alcuni notabili, parte del clero, non tutto, anzi. Una parte del clero era apertamente liberale ed in quei tre giorni in cui il paese venne messo a ferro e fuoco ne fecero le spese anche loro. Molti dei liberali erano la parte della classe media illuminata: il farmacista, qualche medico, qualche prete, altri artigiani ed alcuni possidenti terrieri. Il riferimento per gli insorti era il comandante della guardia nazionale, che non fu mai nominato nel successivo processo che si tenne, per cui formalmente non fu mai denunciato, ma tutti in paese sapevano. La famiglia di appartenenza era di possidenti terrieri che con l'avvento del nuovo regime decadde velocemente, soprattutto per colpa loro.
Puntata bellissima, una delle tue migliori. Giusto aver dato spazio alla visione di entrambe le parti, il Regno di Sardegna ed il Regno delle Due Sicilie. Nella scuola dell’obbligo italiana, almeno fino agli anni 90, si andava a senso unico, vigevano i soliti slogan e la solita storiografia di stampo fascista.
Non fa una piega. Sarei curioso di sentire i detrattori di turno. Già mi sono spiegato in passato. Ottimo servizio come sempre. Un grandissimo complime al signor Claudio che come solo un Napoletano con semplicità esaustiva sa narrare i veri fatti come si sono svolti
Puntata meravigliosa e precisa come sempre! Avrei una domanda: a suo parere la mafia ha origine nel brigantaggio postunitario? Lo chiedo perché un argomento che mi interessa molto è proprio la nascita delle organizzazioni mafiose, tutti conosciamo la mafia per tutti quei tragici attentati e per tutte quelle uccisioni a danni di cittadini comuni, imprenditori, politici, militari, forze dell'ordine e magistrati, ma quasi nessuno si chiede a quando risalgono queste "istituzioni", alcuni sostengono che siano piuttosto antiche, nate tra il XVI e il XVII secolo nei regni di Napoli e Sicilia, mentre altri sostengono, per l'appunto, che siano un evoluzione del brigantaggio postunitario e di conseguenza molto più recenti. Lei cosa ne pensa? Grazie come sempre per i suoi video molto interessanti e ben narrati.
L'argomento della mafia non è tra quelli che tratto di solito, ma la prossima settimana troverà un approfondimento sul Brigantaggio che forse l'aiuterà a chiarire qualche dubbio.
Bravissimo davvero. Per lo stile, come sempre, ma anche per le fonti e le riflessioni. Sei sceso in dettagli, dandone le fonti e sostenendo a dovere tutte le affermazioni che hai fatto. Mi piace anche come hai descritto lo sbarco a Marsala e la battaglia di Calatafini, due eventi che hanno risentito troppo delle interpretazioni delle opposte tifoserie fino a giungere a tesi assurde. Su Calatafini ad esempio, la storiografia risorgimentale la ha resa una battaglia campale in stile napoleonico, quella revisionista una battaglia in cui i Borbonici si sono ritirati senza motivo: in realtà fu uno scontro in cui entrambe le parti andarono preparate alla bella e buona e si concluse con un prudente ripiegamento. Un solo appunto: l'aggettivo "duosiciliano", del tutto moderno e non in uso all'epoca, secondo me stona un po' con come hai impostato il canale; ai tempi si usavano solo "napoletano" o "siciliano". Mi spiace che ci siano commenti di persone che evidentemente non hanno ascoltato proprio il tuo lavoro e ci devono esprimere le loro conoscenze sul complotto diabolico che spiega tutto in 2 parole. Non curarti di loro, non perdere neanche tempo a rispondergli, che quel tempo lo puoi impiegare molto meglio
Questa puntata mi è piaciuta poco. Perchè non mette in risalto i tradimenti dei generali borbonici in primis quello famosissimo e stra dimostrato di landi. Inoltre si fa una descrizione a mio parere errata delle capacità militari di Garibaldi, il quale nella sua storia ha perso quasi sempre,fu catturato in Argentina. Fu massacrato dagli Austriaci le prese anche dai francesi nel Lazio e anche dagli stessi italiani in Aspromonte. Era coraggioso anche irruento ma è riuscito nei mille solo perchè ha avuto un appoggio determinante dagli inglesi da Galantuomini locali e da milizia che sbarcarono sull'isola . La stessa battaglia di calatafini se si analizzano i morti e feriti ci si rende conto che praticamente non è mai esistita. La stessa avanzata in Calabria non ha ricevuto resistenza. È vero anche che ci fu un appoggio convinto di tanti liberali e di una parte della borghesia. Ed è vero che il carattere del re è la vera causa della fine del regno duosiciliano. E un capitolo a parte andrebbe detto del perchè un repubblicano convinto , rivoltoso come Garibsldi consegnò il sud al re. Bisognerebbe spiegare perchè si proclamava dittatore in nome e per conto di Vittorio Emanuele malgrado la pensasse molto diversamente dal re malgrado non sopportare Cavour. La risposta a questo è che Garibaldi esegui la missione a pagamento come milizia privata .
Caro amico anche io sono napoletano e non sono proprio un ammiratore dei Savoia. Ma obbiettivamente il re Francischiello non era all'altezza della situazione come credo abbia dimostrato la storia. In pratica non possiamo dire che abbiamo perso la guerra per colpa del nemico. Io farei molta differenza fra il popolo e la classe dirigente ( compresi gli alti ufficiali delle sole e uniche al tempo, forze militari). Nel senso che credo funzionassero bene se, appunto, il re li avesse lasciati lavorare, in autonomia e dimostrando la loro efficienza. Ciò detto assolutamente non si giustifica quello che i Savoia hanno fatto e faranno in seguito nel periodo del brigantaggio. Ma obbiettivamente il re doveva essere sostituito. E sarebbe stato il caso di farlo noi figli del meridione dell'epoca. Però quando c'è una monarchia, non è che si può sostituire un re se al popolo non piace, come in una democrazia si sostituisce il governo con le elezioni. In una monarchia c'è bisogno di una rivoluzione. È qui il problema. In realtà, quando Indro Montanelli sosteneva che in Italia non c'è mai stata una guerra civile, probabilmente dice il vero. Quella de 25 Aprile è una fake. Probabilmente piazzata lì dagli americani invasori, per giustificare l'occupazione che ancora oggi persiste con oltre 100 basi militari.
Sono assolutamente d'accordo, il regno delle due Sicilie è stato conquistato per colpe sue . Francischiello non era all'altezza e non dirigeva il regni col piglio dovuto. Inoltre a peggiorare le cose ci furono 2 fatti importanti 1 l'isolazionismo o meglio la completa assenza o quasi in politica estera 2 più importante è la mancata modernizzazione legislativa del regno, le riforme che la Borghesia chiedeva a gran voce e che aveva fatto esplodere in passato altre rivolte , la costituzione. Io penso (con dispiacere) che il regno delle due Sicilie sarebbe caduto lo stesso con o senza Garibaldi perchè non c'era più la completa fedeltà nel regno.
Mi spiace che le sia piaciuta poco; la questione di Landi è dibattuta ma, anche volendo, sarebbe comunque marginale (come dice lei, Calatafimi fu una mezza battaglia, anche se entrata nella storia). Per come ho avuto modo di analizzare, l'esercito e la marina non tradirono. Anzi: anche studiando i resoconti del Brigantaggio ci si rende conto che l'esercito era fedele a Francesco II. Credo che il tradimento sia avvenuto su altri livelli: quelli della politica. Con ciò, credo sia parere unanime che il povero Francesco II (che presto sarà beato) era incolore e inadatto al ruolo che ricopriva. Per quello che riguarda Garibaldi, oltre alla puntata sul suo "mito" (nel quale tocco alcuni degli argomenti da lei citati) credo che farò una puntata anche sulle sue strategie di guerra (ma più avanti, onde evitare di rendere monotematico il canale). All'epoca lo ritenevano unanimemente l'italiano più abile sui campi di battaglia. Ovvio: Garibaldi non era un Napoleone. Ma se Lincoln pensò di porlo a capo dell'esercito dell'Unione un motivo ci sarà stato, suppongo. Poi, Garibaldi ebbe angeli protettori a Londra che lo tutelavano e altri angeli a Torino che lo sorvegliavano... ma tutto ciò fa parte del suo personaggio, che era dibattuto all'epoca ed è ancora oggi controverso.
@@Giorgioenricocavallo Intanto la ringrazio per avermi risposto. Per quello che io ho letto l'esercito borbonico non era corrotto ma lo erano alcuni e pochi di loro di alto grado (basta leggere alcune lettere dei fanti impegnati a calatafini). Il discorso su Garibaldi io lo immagino nel seguente modo : in quel periodo di cambiamento le guerre civili si combattevano cercando anche l'appoggio esterno della popolazione. Popolazione in senso lato perché la maggioranza non partecipava ai discorsi politici. (come del resto lei afferma molte volte nei suoi video) , era un periodo in cui le battaglie si disputavano anche con metodi extra militari fomentando le piazze; Massimo D'Azzeglio scrive a proposito dell'unita D'italia "Rivoluzione no già ne ebbimo abbastanza, guerra no perché non ne abbiamo ne modo ne forza; si tratta di spostare l'azione sul campo dell'opinione e della pubblicità". Quindi a quei tempi era di fondamentale importanza avere tra le proprie fila il famoso (a torto o a Ragione) Garibaldi al quale in tutte le guerre affidavano poco o nulla soldati e combatteva con i suoi, addirittura in qualche caso gli affidavano un contingente per poi levarglielo di li a poco, quindi penso che Lincoln lo abbia chiamato per questo e non penso per le sue abilità militari. Garibaldi era un avventuriero e aveva a mio parere due pregi era sincero e coraggioso questo si. Che fosse eroe o gran guerriero no e a conforto ci sono diverse citazioni anche straniere che parlano di Garibadi militare, l'idea che mi sono fatto è che lui era abile nella guerriglia ma quando si trattava di battaglie classiche sul campo non era in grado, anche perchè non aveva frequentato nessuna accademia e i suoi gradi li aveva acquisiti sul campo in sud america quando fondò il suo gruppo di combattimento che poi riportò in Italia.
Quanto all' ingresso trionfale a Napoli di Garibaldi , io ho letto che venne rovinato da un violento temporale, che distrusse gli addobbi e mandò tutti a casa. L'appoggio ricevuto dai Capi Camorristi è sancito dalle pensioni vitalizie che essi ricevettero dall' amministrazione Garibaldina. Ciao. Mario.
Bella ricostruzione. Ma la battaglia del Volturno fu comunque vinta dai soli garibaldini, con perdite ma purtuttavia vinta. E cosa avrebbe potuto fare l'esercito borbonico dopo? Sì, forse qualcosa di più di quel che fece ma in fondo chi lo riforniva più dopo la brillante idea di uscire e cedere Napoli?
Tecnicamente, si trattó più di un “pareggio” in effetti, con quasi la metà dell’esercito borbonico lasciato in riserva. Certo Qualche centinaio di morti da ambo le parti, ma, visti i numeri totali, sostanzialmente, entrambi avevano ancora la gran parte dell’esercito a disposizione. Il punto fu l’abbandono del campo da parte borbonica. Di fatto, cito testualmente “ la ritirata dell'Esercito delle Due Sicilie e la rinuncia ad ogni nuova azione offensiva da parte del Ritucci, lasciò Garibaldi padrone del campo e quindi vincitore della battaglia” . Meanwhile da nord arrivavano i sabaudi con considerevoli truppe, il morale era a pezzi, soprattutto per la mala gestione che, ricordiamo, andava avanti da mesi per errate prese di posizioni da parte di un inesperto e troppo giovane sovrano..e il resto è storia. Per la serie, a volte, i capi fanno eccome la differenza. Giocando con i se e con i ma, ci sarebbe da chiedersi se con il padre ancora vivo, le cose sarebbero andate in questo modo. Francamente, Dubito. Approfitto per dire che ho letto, tra gli altri, il libro del dott. Romano, estremamente interessante oltre che ricchissimamente documentato. Pochi fronzoli, solo documenti storici. Modo, a mio avviso, corretto, per avere poi delle proprie idee a riguardo.
Apprezzo molto, in generale, lo spirito delle vostre inchieste. Però mi si permetta un appunto: gli esperti dovrebbero essere un tantino più distaccati e meno tifosi. Com’è possibile credere ad una marina borbonica efficiente e preparata se quella stessa marina non è neppure stata in grado di intercettare mille avventurieri (filibustieri, li definisce Romano) poco e male armati? Com’è possibile farci credere che la difesa sia stata elusa per il solo effetto combinato di circostanze sfortunate e casuali? Non sarebbe meglio ammettere che i difensori stavano dalla parte degli attaccanti?
Il fatto che Francesco II, inadatto al comando, fosse... al comando delle Due Sicilie non è una circostanza casuale; semmai, sfortunata. Che poi i difensori stessero, spesso, dalla parte degli attaccanti è un dato di fatto che ho cercato di spiegare; ma ammetto che il quadro è così complesso che meriterebbe un saggio storico (altro che un semplice video!). Sulla questione della marina: è un argomento che vorrei trattare in dettaglio, e quindi potremmo approfondire ciò che in questo video magari è stato toccato solo in parte.
marina borbonica così efficiente che avevano solo naviglio di basso tonnellaggio, incapace di navigazione d'altura, tra le ultime marine degli Stati Preunitari come efficienza tant'è che il Rd2S fu l'unico Stato preunitario a pagare il tributo annuale ai pirati barbareschi perchè incapace di dargli una lezione
@@AlessandroPuzielli😂😂la Real Marina era una tra le più importanti di quelle degli Stati pre unitari. E la prima, e forse l'unica, ad avere bastimenti a vapore !! Informati prima di sparare minchiate!!😂😂
@emanueleingrao5797 divertente, peccato che e' un falso, visto chenil rd2S le buscava regolarmente dai pirati berberi e l'unica volta non fu sconfitta fu perche' combatte' con la Marina del Regno di Sardegna. Per il bastimento a vapore forse ri riferisci al "Sicilia"? Se cosi, forse bisogna essere piu' precisi, visto che il "Sicilia" fu si' la prima nave a vapore di proprieta' italiana , ma ol Rd2S non la costrui' ma la compro' dai cantieri James & G. Thompson di Glasgow per 18.500 sterline. Lanprima nave a vapore costruita in Italia fu nel Regno di Sardegna, tant'e' che la prima linea postale tramite navi a vapore fu proprio istituita qui nel 1835 o 1837 (non ricordo bene). Piaciuto lo studio che ho fatto?
Sembra cronaca dei giorni nostri (mutatis mutandis), a cominciare dallo spudorato proclama di Garibaldi , che sovverte la realtà. Che Dio ci assista . Ciao. Mario.
Bè anche per quelli del nord! Era un matrimonio che non si doveva fare per vari motivi prima di tutto socio culturali! Il risultato lo vediamo ai nostri giorni per mantenere questa unione scellerata si e fatto un debito pubblico terzo al mondo dopo usa e Giappone!
@@AlessandroPuzielli bravo, e cosa avete guadagnato con il 1861? Fame, povertà, emigrazione in massa, la Sicilia la regione più scassata d'Italia insieme alla Calabria
Molto interessante. Ho notato però una piccola incongruenza: spiegando lo sbarco di Marsala con anche a cartina si vede come le navi inglesi fossero fuori dal porto, e non manovrarono in alcun modo per interporsi tra borbonici e garibaldini. Tuttavia le regole di ingaggio di Francesco II rendevano impossibile ai comandanti borbonici agire con tempestività senza prima sincerarsi di non coinvolgere nulla di inglese. Dunque non furono gli inglesi a proteggere (attivamente) lo sbarco di Garibaldi come viene ad un certo punto detto, ma fu la scelta strategica di Garibaldi di sbarcare in un luogo dove potesse interporre degli inglesi tra i garibaldini ed i borbonici ad essere determinante.
La questione dell'appoggio della marina britannica a Marsala non è mai stata del tutto chiarita, nella dinamica dei fatti. Massimo Alfano, nel video sui Mille che ho pubblicato qualche mese fa e che trova linkato nella descrizione di questo video, suggerisce che possa esserci stata una protezione "indiretta" mediante l'uso delle bandierine di comunicazione. Sono ipotesi, ovviamente. La questione dell'appoggio inglese alla spedizione di Garibaldi fu discussa perfino in parlamento a Londra (se ne trovano, per giorni, i resoconti sui giornali di opposizione italiani dell'epoca). La scelta di Garibaldi fu comunque decisiva, come giustamente lei annota.
Bisogna dire però che nel decennio 1850-60 i rapporti tra i due regni non erano idilliaci. Ne fa fede anche l’epistolario del Barone Giuseppe Canofari di Santa Vittoria, ministro plenipotenziario delle Due Sicilie a Torino, sempre ( giustamente) sospettoso..
Potrei chiedere se è possibile avere una recensione storica sul film appena uscito nelle sale con Toni Servillo e Ficarra & Picone? Vorrei sapere se vale la pena oppure rischio di fare inutilmente nervi. Il titolo "L'abbaglio" farebbe ben sperare...
Anche altri utenti mi hanno fatto notare questa cosa nei video, ma a me il livello sembra normale (anzi, fin basso). Non so spiegarmelo, ma magari qualche utente più esperto di me in queste cose potrà darmi una mano.
Che ricostruzione bellissima, giustissima soprattutto. Ho apprezzato tanto il breve accenno al Gattopardo. Ma, fossi stata presente durante quel periodo, avrei sostenuto o no Garibaldi? Quando ero molto giovane mi piaceva Che Guevara... non per il fascino personale ma per il valore che attribuisco agli ideali di giustizia. E non mi piace chi ragiona in base al guadagno o alla convenienza (Albione e succedanei) o, semplicemente, alla paura. La figura di Garibaldi (eroe dei due mondi) è controversa proprio perché percorre le tappe della "pirateria" anglosassone ma non si arricchì mai, come invece accadde agli Inglesi, per esempio alla Casa dei Morgan che tuttora prospera. Oggi come oggi difenderei le ragioni del Sud globale e particolare. Contro tutti i Sedara, i furbi e gli approfittatori.
Il problema non è se avessi sostenuto garibaldi, che fu solo uno spauracchio per dare la percezione agli europei che quel che stava accadendo al sud, era una guerra civile, e non un'invasione. A lui furono aggiunte una guarnigione inglese, l'armata sabauda fatta disertare a bella posta, e quella ungherese (degli autentici criminali). Tutti "patrioti" italiani, ovviamente. Il totale stimato fu di almeno 40.000 unità, ben armati e senza peli sullo stomaco. Garibaldi fu investito del compito per dare copertura agli inglesi, che non potevano implicarsi "direttamente" in un'altra guerra. Quindi fu un attore indiretto. La domanda da porsi è perché tutta la letteratura italiana preunitaria auspicava un'italia unita, e forse allora ci sarei stato addirittura a pensarla anch'io come loro. Ma la realtà fu ben presto ribaltata, e tutta la letteratura post-unitaria si dimostrò invece contraria a quel massacro. L'unità avrebbe potuto farla Ferdinando II, senza spargimento di sangue, ma non volle.
@@paolodm7390 è un mio vecchio pallino: il Regno Borbonico era chiaramente il principale stato italiano all'epoca. Perché lasciò gli ideali unitari, comunque diffusi in tutta la penisola, ai Savoia? Mancanza di ambizione, di capacità, fantasia, paura del nuovo? Tutte cose che, come si è visto, son costate.
@@zenonedemosteneotirreno4621 Bisogna risalire a Ferdinando II, grande sovrano. Profilo personale particolare, fermamente determinato a difendere i propri territori, ma anche rispettoso di quelli altrui. Tra l'altro il Regno Delle Due Sicilie era profondamente legato alla Chiesa, alla quale era devoto ed una unione avrebbe dovuto ricevere anche il suo assenso. l'Europa si reggeva su equilibri delicati che non era possibile intaccare senza provocare guerre, né i rispettivi sovrani italiani avrebbero accettato di buon grado un'eventuale abdicazione con conseguente annessione, e ancora, non se ne intravedevano i motivi, essendo territori da ricostruire a livello infrastrutturale e con un'economia in alcuni casi disastrosa. Il Piemonte, si, ma anche altri come la Lombardia, in assoluto la più povera. Quando Cavour intraprese l'indirizzo agricolo nel suo stato, Ferdinando II contemporaneamente si lanciò facendo costruire Pietrarsa (e non solo), e ai motivi economici si sarebbero aggiunti anche quelli culturali, come le rispettive lingue. Vi era poi un aspetto di tipo "logistico". La dinastia dei Borbone di Napoli era di tipo "assolutista", nel senso che decideva in proprio dall'economia alle finanze, dai lavori pubblici all'industria, fino alle politiche estere, senza delegare alle istituzioni preventivamente nulla. Le giornate (e le scrivanie) dei sovrani napolitani erano già abbastanza dense. L'opposto di quella inglese, ad esempio (monarchia parlamentare), che ispirerà i futuri Stati Nazionali.
@@paolodm7390 Grazie, apprezzo la risposta. Ma così, in fondo, restavano solo i Savoia a poter fare quel che fu fatto. É un peccato che il Regno del Sud non abbia provato una sua strada. In effetti lo separavano dal centro e dal nord acqua salata e acqua santa come dice il professore nel video.
@@zenonedemosteneotirreno4621 Se intendi la questione in un altro modo comprenderai più sinteticamente: Ammesso che Ferdinando II sapesse dei destini stato-unitari di tutti i regni europei (ma non è affatto detto...), comprese evidentemente che l'unione sarebbe stata macchiata dal sangue ed equiparata perciò a conquista, e su questo tutti gli storici sarebbero d'accordo nel sostenere che non l'avrebbe mai fatto, per il profilo personale su descitto. Per di più il nostro Regno storicamente non ha mai mosso guerra di conquista. Io credo però che non sapesse, perché il nostro Regno attirava le ostilità di quello inglese (e la sua massoneria), nostro prossimo dirimpettaio nel previsto Canale Di Suez e fautore di quei processi, o almeno che auspicava che il suo potesse sopravvivere alla conversione in Stato Nazionale Unificato. Sopravvivere quindi anche ai processi politici che si evolsero, e il suo avvio all'industrializzazione del sud potrebbe essere in tal senso un forte indizio, che preventivamente costituiva una diga a quelle evoluzioni, spianando la strada al futuro, in cui il Regno Delle Due Sicilie si sarebbe trovato in vantaggio, in quanto già storicamente unito e per di più industrializzato. Ma il suo legame con la Chiesa (che andava fortemente ridimensionata in quelle evoluzioni), fu la miccia e sappiamo tutti poi com'è andata...
Sì però Mazzini era un teorico e un politico, non era un discorso di armiamoci e partite, lui le spedizioni le organizzava , gli attentati Cavour mica combatteva in battaglia, stava a Torino a guidare politicamente la liberazione nazionale
Lo Stato duosiciliano non aveva un governo, va bene, ma non penso che il re di cedesse senza ascoltare consiglieri, civili e militari. Per me si comprendono i fatti di Calatafimi (un corpo comandato da un ufficiale debole e vecchio, preoccupato della jaquerie e, soprattutto, di assicurarsi la ritirata). Si comprende il Volturno, dove Garibaldi ed i suoi diedero buona prova in una battaglia difensiva su fronte ampio, con forze adeguate. Meno si comprende la battaglia per Palermo (800 garibaldini contro 15.000 regolari), davvero decisiva per la presa della Sicilia. Anche se il forte corpo del deciso Von Mechel (se non erro il nome) fu allontanato dalla via di Palermo con un'esca astuta e rientrò ad armistizio firmato.
Video sempre molto ben fatti ed interessanti. Non avrei definito bigotto Re Vittorio Emanuele II, ma cattolico, secondo la mentalità del tempo, e la Marcia Reale non è adatta quale sottofondo all'incontro di Teano, perché è del 1861 (meglio sarebbe stato l'Inno Sardo), ma grazie e congratulazioni.
Conoscendo "bene" Vittorio Emanuele (non abbiamo mai preso il caffè insieme, ma penso di conoscerlo abbastanza bene) ritengo che la sua religiosità fosse un po' superstiziosa. Ecco cosa intendevo per bigotto; avrò modo comunque di approfondire il personaggio nelle puntate registrate che andranno in onda in autunno. Per quanto riguarda la Marcia Reale: fu composta dal Gabetti per volontà di Carlo Alberto, quindi è addirittura precedente il Regno d'Italia.
Il professore Cavallo ha affermato che non ci sono prove sul tradimento dei generali napolitani. Forse è vero, ma ci sono dei fatti oggettivi che inducono a pensare ciò, come il passaggio della flotta ai piemontesi e come le carriere di molti ufficiali napolitani nell'esercito sabaudo. Su Landi non penso che abbia tradito: è documentato l'ordine del comando borbonico di Palermo di ritirarsi per costituire una linea di resistenza attorno alla città. Landi eseguí l'ordine. Comunque, vivi complimenti al professore Cavallo. Lo invito ad approfondire la dinamica della battaglia di Calatafimi, la quale è narrata in modo molto diverso dalle due parti. Ad esempio, quante furono le compagnie napolitane impiegate in battaglia? Quattro come narrano i borbonici o sei più quattro piú quattro come narrano i garibaldini?
Giusta osservazione. Vorrei, in futuro, dedicare puntate specifiche alle battaglie risorgimentali. Non avevo previsto Calatafimi, ma potrei aggiungerla ai miei progetti futuri.
Se vuoi, posso provare con un programma specifico a cercare una soluzione. Se mi dai un indirizzo mail posso spedirti un tentativo. Ca ma staga bin munsü nè.
Lei ha ragione, anche secondo me ce n'era troppa. Dopo il suo commento ho studiato per capire come limitarla e dovrei esserci riuscito: se ho ben capito youtube aveva messo ben 17 interruzioni pubblicitarie. Oggettivamente troppe. Però... c'è un però. In un certo senso la pubblicità è necessaria perché fare video come questi ha i suoi costi (e i suoi lunghi tempi di realizzazione). Quindi: supporti (e supportate, tutti voi utenti) come potete i video e l'attività che faccio diffondendoli o abbonandovi se potete: è il modo più efficace con il quale posso ridurre la fastidiosa pubblicità.
Visto il rapido crollo dello Stato Borbonico nulla vieta pensare ad una serie di tradimenti da parte dei massimi dirigenti, sia mitari che politici. Giochi di potere orchestrati dal governo inglese, troppo interessato a gestire il futuro regno d'Italia.
Forse per questo che le navi inglesi si trovavano in rada a marsala, perché avevano aspettato la decisione del Re. Ma per favore le favole raccontatele a chi non conosce la Storia vera e non le falsità risorgimentali.
36:01 Una curiosità molto pesante. L'atteggiamento inglese intravedeva (gia quasi due secoli fa) che l'italia o parte di essa nel contesto storico, era una specie di colonia anglosassone? Nel senso che la sovranità del re era limitata nel caso si inciampasse negli interessi inglesi nel regno?
L'argomento è stato affrontato, in parte, in un mio video intitolato "Risorgimento made in England" (del quale, però, sono poco soddisfatto: avrei potuto tentare di più, lo ammetto). Direi che la questione rientra nel più ampio scacchiere geopolitico di allora, ed è uno dei nodi della questione risorgimentale. Nei video del mese di giugno analizzerò proprio lo scacchiere geopolitico di allora, e magari qualche tassello del puzzle andrà al suo posto.
@@Giorgioenricocavallo Allora professore, attenderò con ansia il suo prossimo lavoro. Intanto, per correttezza, tengo a condividere con Lei che sono un pensionato e che sono un militante del partito DSP. Partito che, per sua costituzione ha l'obbiettivo di rendere questo paese autonomo e, forse, finalmente libero. Ecco il motivo del mio interesse verso la storia in genere e, naturalmente, per quella italiana. Con osservanza la saluto.
Magnifico làvoro, magari a scuola l'avessimo così vissuta. Mi aspett3rei la carboneria, forse àncorà più affascinante, grazie per l'impeto: completerei l'opera descr8vendo il dopo Gàrbàldi, aiuterebbe a comprender l'oggi.
Complimenti! Resoconto accurato e variegato per fonti ed interventi. Certamente una visione analitica, storiografica, di una vicenda complessa, ancorché nostra italiana, spesso, ahimè, banalizzata e ridotta a racconto sterile e di parte . Auspico ulteriori approfondimenti analoghi a tema risorgimento. Chapeau
Arriveranno altre puntate, ovviamente. Non cambi canale!
Chi è questo Chapeau ? Facciamo nomi e cognomi per favore…
@@ernestopetraccaro6750 Felice Sciosciammocca, sindaco di Roccasecca.
@@giuseppeperrotta8663 Chapeau !
Mi presento , sono un professore , laureato in storia e insegno storia in un Liceo . Mi permetto come tutti coloro che la seguono , di esprimere il mio parere : Ottima trattazione ,ben fatta e sinceramente obbiettiva. Complimenti
Gentile prof. Olita, la ringrazio per il suo commento. Il parere di un professore è sempre importante!
Quando si parla della Questione Italiana chiamata Questione Meridionale molti non sanno che un testimone - protagonista al di sopra di ogni sospetto con le sue affermazioni comprovate in una lettera ci dice indirettamente che la Storia scritta ed insegnata a scuola è molto lontana dalla realtà. Sto parlando di Giuseppe Garibaldi, uno degli indiscussi Padri dell’Unità d’Italia. Non c’è paese o città italiana la cui strada o piazza principale è a lui intestata. Ebbene, il 7 luglio del 1867, appena sei anni dopo l’unificazione egli scrisse una lettera a Adelaide Cairoli, facoltosa donna nata a Milano l’8 marzo 1806 che abbracciò e finanziò l’idea di una Italia unita sostenendo Garibaldi in alcune delle sue imprese. Adelaide Cairoli è madre di Benedetto Cairoli futuro primo ministro del Regno d’Italia. In questa lettera, reperibile da chiunque presso l’archivio storico a Roma, Garibaldi si difende dal fatto di aver lasciato il Parlamento italiano senza apparente motivo privando il figlio della Cairoli, Benedetto, dell’importante sostegno politico da parte dell’unificatore dell’Italia. A questo punto potrei farvi un riassunto della lettera con alcune mie considerazioni ma preferisco che ognuno di voi si faccia la sua idea leggendola direttamente, mi limiterò solo a dire che Garibaldi lascia il Parlamento in silenzio perché ritiene di non pubblicizzare e motivare le sue decisioni notevolmente critiche verso la gestione dei territori meridionali dopo l’unità d’Italia fatta dal governo di quell’epoca proprio per non danneggiare Benedetto Cairoli. La parte più rilevante della lettera dice questo: E questo è il testo integrale della lettera:
… E voi donna di alti sensi e d’intelligenza squisita, volgete per un momento il vostro pensiero alle popolazioni liberate dai vostri martiri e dai loro eroici compagni. Chiedete ai vostri cari superstiti delle benedizioni con cui quegli infelici salutavano ed accoglievano i loro liberatori! Ebbene esse maledicono oggi a coloro che li sottrassero dal giogo d’un despotismo che almeno non li condannava all’inedia, per rigettarli sotto un dispotismo più schifoso assai, più degradante, e che li spinge a morir di fame. Io ho la coscienza di non aver fatto male, nonostante non rifarei oggi la via dell’Italia Meridionale, temendo d’esservi preso a sassate da popoli che mi tengono complice della disprezzabile genia che disgraziatamente regge l’Italia e che seminò l’odio e lo squallore ove noi avevamo gettato le fondamenta d’un avvenire italiano, sognato dai buoni di tutte le generazioni e miracolosamente iniziato. …
Che coincidenza! Cito esattamente la stessa lettera nell'introduzione del video che andrà in onda giovedì.
Altro eccellente contenuto, complimenti. Ho poi particolarmente apprezzato l'intervento "Marinaro" di Claudio Romano.
Ottima la puntata! Mi permetto di aggiungere che riguardo il dibattito relativo ai presunti tradimenti delle più o meno alte cariche militari borboniche due sono le figure che meritano una trattazione approfondita, da una parte il Gen. Nunziante e dell’altra il Gen. Pianell. Il secondo probabilmente un deluso delle situazione del Regno.. il primo…
Quanto mi piace questo mondo elegante di raccontare la storia ma sempre partendo dalle fonti. Comunque l'epopea di Garibaldi dimostra quanto sia vero il detto di Napoleone che un morale elevato triplica il numero dei soldati. I Napoletani non erano vigliacchi ma demotivati, non combattevano trascinati dall' ideale che avevano i garibaldini ed erano guidati da un leader che tatticamente era un genio nel comprendere la situazione del campo di battaglia un po' come Rommel e Napoleone stesso.
Eccellente : puntata molto ben fatta (come tutte d'altronde), accuratezza e chiarezza encomiabile. Sono storie che meriterebbero una vasta diffusione. Caro professore :complimenti
Grazie 👍
Ottima ed equilibrata disamina! Professionale ed obiettiva, Grazie Professore!!👍🏼👏🏼👏🏼👏🏼👏🏼
Carissimo professore. Qualche tempo addietro le avevo chiesto di parlare di Napoli e della sua storia. Era nel video della maschera di Torino. Le devo essere immensamente grato. Una narrazione perfetta, finalmente "all'altezza della verità storica".
Soprattutto si conferma un altra verità storica: i popoli non fanno le rivoluzioni! Sono strumenti in mano ad una certa élite...sperando che sia illuminata.
La ringrazio da napoletano...
A tal proposito, l'incompreso Joseph de Maistre amava ripetere: "Non sono gli uomini che guidano la rivoluzione, è la rivoluzione che guida gli uomini".
Complimenti: una ricostruzione equilibrata e ben fatta!
Ottimo! anche nella costruzione mediatica. Complimenti!
Complimenti Professore! Il Risorgimento ora è molto più veritiero
Essi,c'era proprio bisogno di una sorta di riequilibrio nella narrazione. Aria fresca finalmente
I l 20 settembre 1860 il mio paese, Bitetto in provincia di Bari a 15 km dal capoluogo, insorse. Insorse contro i liberali e contro il nuovo Stato che si era delineato dopo la spedizione dei garibaldini prima, e savoiardi poi. Gli insorti non erano i contadini, ma erano i ceti meno abbienti, i poveri, i nullatenenti, alcuni braccianti, sobbillati in questo da alcuni notabili, parte del clero, non tutto, anzi. Una parte del clero era apertamente liberale ed in quei tre giorni in cui il paese venne messo a ferro e fuoco ne fecero le spese anche loro. Molti dei liberali erano la parte della classe media illuminata: il farmacista, qualche medico, qualche prete, altri artigiani ed alcuni possidenti terrieri. Il riferimento per gli insorti era il comandante della guardia nazionale, che non fu mai nominato nel successivo processo che si tenne, per cui formalmente non fu mai denunciato, ma tutti in paese sapevano. La famiglia di appartenenza era di possidenti terrieri che con l'avvento del nuovo regime decadde velocemente, soprattutto per colpa loro.
Complimenti, costruttivo e coinvolgente!
❤
Puntata bellissima, una delle tue migliori. Giusto aver dato spazio alla visione di entrambe le parti, il Regno di Sardegna ed il Regno delle Due Sicilie. Nella scuola dell’obbligo italiana, almeno fino agli anni 90, si andava a senso unico, vigevano i soliti slogan e la solita storiografia di stampo fascista.
Complimenti professore bravissimo ❤
Buongiorno Professore. Grazie e buona giornata 😊
Bellissima questa puntata. Gran parte della storia studiata a scuola è da riscrivere...
Puntata strepitosa 😁😁
Il professore mi piace. Offre punti di vista originali, fuor di retorica, documentati.
La puntata che volevo
Una puntata di "tutto il calcio minuto per minuto" versione ottocentesca ❤
Non fa una piega. Sarei curioso di sentire i detrattori di turno. Già mi sono spiegato in passato. Ottimo servizio come sempre. Un grandissimo complime al signor Claudio che come solo un Napoletano con semplicità esaustiva sa narrare i veri fatti come si sono svolti
Puntata meravigliosa e precisa come sempre!
Avrei una domanda: a suo parere la mafia ha origine nel brigantaggio postunitario?
Lo chiedo perché un argomento che mi interessa molto è proprio la nascita delle organizzazioni mafiose, tutti conosciamo la mafia per tutti quei tragici attentati e per tutte quelle uccisioni a danni di cittadini comuni, imprenditori, politici, militari, forze dell'ordine e magistrati, ma quasi nessuno si chiede a quando risalgono queste "istituzioni", alcuni sostengono che siano piuttosto antiche, nate tra il XVI e il XVII secolo nei regni di Napoli e Sicilia, mentre altri sostengono, per l'appunto, che siano un evoluzione del brigantaggio postunitario e di conseguenza molto più recenti.
Lei cosa ne pensa?
Grazie come sempre per i suoi video molto interessanti e ben narrati.
L'argomento della mafia non è tra quelli che tratto di solito, ma la prossima settimana troverà un approfondimento sul Brigantaggio che forse l'aiuterà a chiarire qualche dubbio.
@@Giorgioenricocavallo grazie mille, sono sicuro che sarà interessante come sempre!
Cosa nostra, la camorra ecc nacquero nel 600, le prime forme
Bravissimo davvero. Per lo stile, come sempre, ma anche per le fonti e le riflessioni. Sei sceso in dettagli, dandone le fonti e sostenendo a dovere tutte le affermazioni che hai fatto. Mi piace anche come hai descritto lo sbarco a Marsala e la battaglia di Calatafini, due eventi che hanno risentito troppo delle interpretazioni delle opposte tifoserie fino a giungere a tesi assurde. Su Calatafini ad esempio, la storiografia risorgimentale la ha resa una battaglia campale in stile napoleonico, quella revisionista una battaglia in cui i Borbonici si sono ritirati senza motivo: in realtà fu uno scontro in cui entrambe le parti andarono preparate alla bella e buona e si concluse con un prudente ripiegamento. Un solo appunto: l'aggettivo "duosiciliano", del tutto moderno e non in uso all'epoca, secondo me stona un po' con come hai impostato il canale; ai tempi si usavano solo "napoletano" o "siciliano".
Mi spiace che ci siano commenti di persone che evidentemente non hanno ascoltato proprio il tuo lavoro e ci devono esprimere le loro conoscenze sul complotto diabolico che spiega tutto in 2 parole. Non curarti di loro, non perdere neanche tempo a rispondergli, che quel tempo lo puoi impiegare molto meglio
Grazie per il suo commento, che ha colto lo spirito della puntata e del mio lavoro in generale.
Questa puntata mi è piaciuta poco. Perchè non mette in risalto i tradimenti dei generali borbonici in primis quello famosissimo e stra dimostrato di landi. Inoltre si fa una descrizione a mio parere errata delle capacità militari di Garibaldi, il quale nella sua storia ha perso quasi sempre,fu catturato in Argentina. Fu massacrato dagli Austriaci le prese anche dai francesi nel Lazio e anche dagli stessi italiani in Aspromonte. Era coraggioso anche irruento ma è riuscito nei mille solo perchè ha avuto un appoggio determinante dagli inglesi da Galantuomini locali e da milizia che sbarcarono sull'isola . La stessa battaglia di calatafini se si analizzano i morti e feriti ci si rende conto che praticamente non è mai esistita. La stessa avanzata in Calabria non ha ricevuto resistenza. È vero anche che ci fu un appoggio convinto di tanti liberali e di una parte della borghesia. Ed è vero che il carattere del re è la vera causa della fine del regno duosiciliano. E un capitolo a parte andrebbe detto del perchè un repubblicano convinto , rivoltoso come Garibsldi consegnò il sud al re. Bisognerebbe spiegare perchè si proclamava dittatore in nome e per conto di Vittorio Emanuele malgrado la pensasse molto diversamente dal re malgrado non sopportare Cavour. La risposta a questo è che Garibaldi esegui la missione a pagamento come milizia privata .
Caro amico anche io sono napoletano e non sono proprio un ammiratore dei Savoia. Ma obbiettivamente il re Francischiello non era all'altezza della situazione come credo abbia dimostrato la storia. In pratica non possiamo dire che abbiamo perso la guerra per colpa del nemico. Io farei molta differenza fra il popolo e la classe dirigente ( compresi gli alti ufficiali delle sole e uniche al tempo, forze militari). Nel senso che credo funzionassero bene se, appunto, il re li avesse lasciati lavorare, in autonomia e dimostrando la loro efficienza. Ciò detto assolutamente non si giustifica quello che i Savoia hanno fatto e faranno in seguito nel periodo del brigantaggio. Ma obbiettivamente il re doveva essere sostituito. E sarebbe stato il caso di farlo noi figli del meridione dell'epoca. Però quando c'è una monarchia, non è che si può sostituire un re se al popolo non piace, come in una democrazia si sostituisce il governo con le elezioni. In una monarchia c'è bisogno di una rivoluzione. È qui il problema. In realtà, quando Indro Montanelli sosteneva che in Italia non c'è mai stata una guerra civile, probabilmente dice il vero. Quella de 25 Aprile è una fake. Probabilmente piazzata lì dagli americani invasori, per giustificare l'occupazione che ancora oggi persiste con oltre 100 basi militari.
Sono assolutamente d'accordo, il regno delle due Sicilie è stato conquistato per colpe sue . Francischiello non era all'altezza e non dirigeva il regni col piglio dovuto. Inoltre a peggiorare le cose ci furono 2 fatti importanti 1 l'isolazionismo o meglio la completa assenza o quasi in politica estera 2 più importante è la mancata modernizzazione legislativa del regno, le riforme che la Borghesia chiedeva a gran voce e che aveva fatto esplodere in passato altre rivolte , la costituzione. Io penso (con dispiacere) che il regno delle due Sicilie sarebbe caduto lo stesso con o senza Garibaldi perchè non c'era più la completa fedeltà nel regno.
Mi spiace che le sia piaciuta poco; la questione di Landi è dibattuta ma, anche volendo, sarebbe comunque marginale (come dice lei, Calatafimi fu una mezza battaglia, anche se entrata nella storia). Per come ho avuto modo di analizzare, l'esercito e la marina non tradirono. Anzi: anche studiando i resoconti del Brigantaggio ci si rende conto che l'esercito era fedele a Francesco II. Credo che il tradimento sia avvenuto su altri livelli: quelli della politica. Con ciò, credo sia parere unanime che il povero Francesco II (che presto sarà beato) era incolore e inadatto al ruolo che ricopriva. Per quello che riguarda Garibaldi, oltre alla puntata sul suo "mito" (nel quale tocco alcuni degli argomenti da lei citati) credo che farò una puntata anche sulle sue strategie di guerra (ma più avanti, onde evitare di rendere monotematico il canale). All'epoca lo ritenevano unanimemente l'italiano più abile sui campi di battaglia. Ovvio: Garibaldi non era un Napoleone. Ma se Lincoln pensò di porlo a capo dell'esercito dell'Unione un motivo ci sarà stato, suppongo. Poi, Garibaldi ebbe angeli protettori a Londra che lo tutelavano e altri angeli a Torino che lo sorvegliavano... ma tutto ciò fa parte del suo personaggio, che era dibattuto all'epoca ed è ancora oggi controverso.
@@Giorgioenricocavallo Intanto la ringrazio per avermi risposto. Per quello che io ho letto l'esercito borbonico non era corrotto ma lo erano alcuni e pochi di loro di alto grado (basta leggere alcune lettere dei fanti impegnati a calatafini). Il discorso su Garibaldi io lo immagino nel seguente modo : in quel periodo di cambiamento le guerre civili si combattevano cercando anche l'appoggio esterno della popolazione. Popolazione in senso lato perché la maggioranza non partecipava ai discorsi politici. (come del resto lei afferma molte volte nei suoi video) , era un periodo in cui le battaglie si disputavano anche con metodi extra militari fomentando le piazze; Massimo D'Azzeglio scrive a proposito dell'unita D'italia "Rivoluzione no già ne ebbimo abbastanza, guerra no perché non ne abbiamo ne modo ne forza; si tratta di spostare l'azione sul campo dell'opinione e della pubblicità". Quindi a quei tempi era di fondamentale importanza avere tra le proprie fila il famoso (a torto o a Ragione) Garibaldi al quale in tutte le guerre affidavano poco o nulla soldati e combatteva con i suoi, addirittura in qualche caso gli affidavano un contingente per poi levarglielo di li a poco, quindi penso che Lincoln lo abbia chiamato per questo e non penso per le sue abilità militari. Garibaldi era un avventuriero e aveva a mio parere due pregi era sincero e coraggioso questo si. Che fosse eroe o gran guerriero no e a conforto ci sono diverse citazioni anche straniere che parlano di Garibadi militare, l'idea che mi sono fatto è che lui era abile nella guerriglia ma quando si trattava di battaglie classiche sul campo non era in grado, anche perchè non aveva frequentato nessuna accademia e i suoi gradi li aveva acquisiti sul campo in sud america quando fondò il suo gruppo di combattimento che poi riportò in Italia.
Garibaldi come molti mazziniani aveva deciso di anteporre l'unità alla forma dello stato e poi la Sicilia disprezzava i Borboni
Quanto all' ingresso trionfale a Napoli di Garibaldi , io ho letto che venne rovinato da un violento temporale, che distrusse gli addobbi e mandò tutti a casa. L'appoggio ricevuto dai Capi Camorristi è sancito dalle pensioni vitalizie che essi ricevettero dall' amministrazione Garibaldina. Ciao. Mario.
L'aneddoto del diluvio è legato all'arrivo a Napoli di Vittorio Emanuele II. Tra gli altri, ne parla (in modo quasi umoristico) Giacinto de' Sivo.
Grazie , questa e' storia vera.
Bella ricostruzione. Ma la battaglia del Volturno fu comunque vinta dai soli garibaldini, con perdite ma purtuttavia vinta. E cosa avrebbe potuto fare l'esercito borbonico dopo? Sì, forse qualcosa di più di quel che fece ma in fondo chi lo riforniva più dopo la brillante idea di uscire e cedere Napoli?
Tecnicamente, si trattó più di un “pareggio” in effetti, con quasi la metà dell’esercito borbonico lasciato in riserva. Certo Qualche centinaio di morti da ambo le parti, ma, visti i numeri totali, sostanzialmente, entrambi avevano ancora la gran parte dell’esercito a disposizione.
Il punto fu l’abbandono del campo da parte borbonica. Di fatto, cito testualmente “ la ritirata dell'Esercito delle Due Sicilie e la rinuncia ad ogni nuova azione offensiva da parte del Ritucci, lasciò Garibaldi padrone del campo e quindi vincitore della battaglia” .
Meanwhile da nord arrivavano i sabaudi con considerevoli truppe, il morale era a pezzi, soprattutto per la mala gestione che, ricordiamo, andava avanti da mesi per errate prese di posizioni da parte di un inesperto e troppo giovane sovrano..e il resto è storia. Per la serie, a volte, i capi fanno eccome la differenza.
Giocando con i se e con i ma, ci sarebbe da chiedersi se con il padre ancora vivo, le cose sarebbero andate in questo modo. Francamente, Dubito.
Approfitto per dire che ho letto, tra gli altri, il libro del dott. Romano, estremamente interessante oltre che ricchissimamente documentato. Pochi fronzoli, solo documenti storici. Modo, a mio avviso, corretto, per avere poi delle proprie idee a riguardo.
Apprezzo molto, in generale, lo spirito delle vostre inchieste. Però mi si permetta un appunto: gli esperti dovrebbero essere un tantino più distaccati e meno tifosi.
Com’è possibile credere ad una marina borbonica efficiente e preparata se quella stessa marina non è neppure stata in grado di intercettare mille avventurieri (filibustieri, li definisce Romano) poco e male armati?
Com’è possibile farci credere che la difesa sia stata elusa per il solo effetto combinato di circostanze sfortunate e casuali?
Non sarebbe meglio ammettere che i difensori stavano dalla parte degli attaccanti?
Il fatto che Francesco II, inadatto al comando, fosse... al comando delle Due Sicilie non è una circostanza casuale; semmai, sfortunata. Che poi i difensori stessero, spesso, dalla parte degli attaccanti è un dato di fatto che ho cercato di spiegare; ma ammetto che il quadro è così complesso che meriterebbe un saggio storico (altro che un semplice video!). Sulla questione della marina: è un argomento che vorrei trattare in dettaglio, e quindi potremmo approfondire ciò che in questo video magari è stato toccato solo in parte.
marina borbonica così efficiente che avevano solo naviglio di basso tonnellaggio, incapace di navigazione d'altura, tra le ultime marine degli Stati Preunitari come efficienza tant'è che il Rd2S fu l'unico Stato preunitario a pagare il tributo annuale ai pirati barbareschi perchè incapace di dargli una lezione
@@AlessandroPuzielli😂😂la Real Marina era una tra le più importanti di quelle degli Stati pre unitari. E la prima, e forse l'unica, ad avere bastimenti a vapore !! Informati prima di sparare minchiate!!😂😂
@emanueleingrao5797 divertente, peccato che e' un falso, visto chenil rd2S le buscava regolarmente dai pirati berberi e l'unica volta non fu sconfitta fu perche' combatte' con la Marina del Regno di Sardegna. Per il bastimento a vapore forse ri riferisci al "Sicilia"? Se cosi, forse bisogna essere piu' precisi, visto che il "Sicilia" fu si' la prima nave a vapore di proprieta' italiana , ma ol Rd2S non la costrui' ma la compro' dai cantieri James & G. Thompson di Glasgow per 18.500 sterline. Lanprima nave a vapore costruita in Italia fu nel Regno di Sardegna, tant'e' che la prima linea postale tramite navi a vapore fu proprio istituita qui nel 1835 o 1837 (non ricordo bene). Piaciuto lo studio che ho fatto?
Ottimo ricostruzione storica. Quando si affrontano tali argomenti ho solo in incubo: che appaiano i neoborbonici!!
Sembra cronaca dei giorni nostri (mutatis mutandis), a cominciare dallo spudorato proclama di Garibaldi , che sovverte la realtà. Che Dio ci assista . Ciao. Mario.
1861 anno del disastro per i popoli del Sud
Bè anche per quelli del nord! Era un matrimonio che non si doveva fare per vari motivi prima di tutto socio culturali! Il risultato lo vediamo ai nostri giorni per mantenere questa unione scellerata si e fatto un debito pubblico terzo al mondo dopo usa e Giappone!
meglio il 1848 con i moti di Palermo?
@@AlessandroPuzielli bravo, e cosa avete guadagnato con il 1861? Fame, povertà, emigrazione in massa, la Sicilia la regione più scassata d'Italia insieme alla Calabria
Molto interessante. Ho notato però una piccola incongruenza: spiegando lo sbarco di Marsala con anche a cartina si vede come le navi inglesi fossero fuori dal porto, e non manovrarono in alcun modo per interporsi tra borbonici e garibaldini. Tuttavia le regole di ingaggio di Francesco II rendevano impossibile ai comandanti borbonici agire con tempestività senza prima sincerarsi di non coinvolgere nulla di inglese. Dunque non furono gli inglesi a proteggere (attivamente) lo sbarco di Garibaldi come viene ad un certo punto detto, ma fu la scelta strategica di Garibaldi di sbarcare in un luogo dove potesse interporre degli inglesi tra i garibaldini ed i borbonici ad essere determinante.
La questione dell'appoggio della marina britannica a Marsala non è mai stata del tutto chiarita, nella dinamica dei fatti. Massimo Alfano, nel video sui Mille che ho pubblicato qualche mese fa e che trova linkato nella descrizione di questo video, suggerisce che possa esserci stata una protezione "indiretta" mediante l'uso delle bandierine di comunicazione. Sono ipotesi, ovviamente. La questione dell'appoggio inglese alla spedizione di Garibaldi fu discussa perfino in parlamento a Londra (se ne trovano, per giorni, i resoconti sui giornali di opposizione italiani dell'epoca). La scelta di Garibaldi fu comunque decisiva, come giustamente lei annota.
Buonasera.i libri che mostra..che sono meravigliosi..sono suoi?e complimenti per lo studio
Ho una ricca biblioteca personale, ma spesso mostro oggetti che mi vengono prestati.
Sull'assedio di Gaeta raccomando il bel libro del prof. Pier Giusto Jaeger.
Bisogna dire però che nel decennio 1850-60 i rapporti tra i due regni non erano idilliaci. Ne fa fede anche l’epistolario del Barone Giuseppe Canofari di Santa Vittoria, ministro plenipotenziario delle Due Sicilie a Torino, sempre ( giustamente) sospettoso..
Professore ci parli della Russia di Caterina la grande, complimenti per il suo canale, sono una droga per me ormai
Caterina la Grande è "fuori tempo massimo" (per ora). Ma il prossimo mese mi dedicherò diffusamente alla storia dell'impero russo. Resti sintonizzato!
Potrei chiedere se è possibile avere una recensione storica sul film appena uscito nelle sale con Toni Servillo e Ficarra & Picone? Vorrei sapere se vale la pena oppure rischio di fare inutilmente nervi. Il titolo "L'abbaglio" farebbe ben sperare...
Conto di farlo, appena avrò tempo andrò al cinema. Resti sintonizzato su questo canale!
@Giorgioenricocavallo allora aspetterò la recensione prima di decidere 😊 grazie per la risposta
La musica, che dovrebbe essere in sottofondo, invece impedisce di sentire il palato
Anche altri utenti mi hanno fatto notare questa cosa nei video, ma a me il livello sembra normale (anzi, fin basso). Non so spiegarmelo, ma magari qualche utente più esperto di me in queste cose potrà darmi una mano.
Complimenti al suo stile ad alla sua preparazione
Ma il generale Landi non fu corrotto dalla massoneria inglese ordinando il ritiro dei suoi soldati proprio quando Garibaldi ordinava l'attacco?
La questione del tradimento di Landi è controversa, ma la prego: non tiriamo sempre in ballo la massoneria.
Appunto e non solo la cosa è ampiamente dimostrata ma la riprova è che Landi diventò magicamente generale Piemontese
E dalle col complotto massonico
Anzi che non tirano in ballo la Cia.
@@robertodesimone8019riprova, una fava. Sempre con le caxxate maseoniche, complottari senza speme.
Mannaggia a Garibaldi...
Che ricostruzione bellissima, giustissima soprattutto. Ho apprezzato tanto il breve accenno al Gattopardo. Ma, fossi stata presente durante quel periodo, avrei sostenuto o no Garibaldi? Quando ero molto giovane mi piaceva Che Guevara... non per il fascino personale ma per il valore che attribuisco agli ideali di giustizia. E non mi piace chi ragiona in base al guadagno o alla convenienza (Albione e succedanei) o, semplicemente, alla paura. La figura di Garibaldi (eroe dei due mondi) è controversa proprio perché percorre le tappe della "pirateria" anglosassone ma non si arricchì mai, come invece accadde agli Inglesi, per esempio alla Casa dei Morgan che tuttora prospera.
Oggi come oggi difenderei le ragioni del Sud globale e particolare. Contro tutti i Sedara, i furbi e gli approfittatori.
Il problema non è se avessi sostenuto garibaldi, che fu solo uno spauracchio per dare la percezione agli europei che quel che stava accadendo al sud, era una guerra civile, e non un'invasione.
A lui furono aggiunte una guarnigione inglese, l'armata sabauda fatta disertare a bella posta, e quella ungherese (degli autentici criminali). Tutti "patrioti" italiani, ovviamente. Il totale stimato fu di almeno 40.000 unità, ben armati e senza peli sullo stomaco.
Garibaldi fu investito del compito per dare copertura agli inglesi, che non potevano implicarsi "direttamente" in un'altra guerra.
Quindi fu un attore indiretto.
La domanda da porsi è perché tutta la letteratura italiana preunitaria auspicava un'italia unita, e forse allora ci sarei stato addirittura a pensarla anch'io come loro.
Ma la realtà fu ben presto ribaltata, e tutta la letteratura post-unitaria si dimostrò invece contraria a quel massacro.
L'unità avrebbe potuto farla Ferdinando II, senza spargimento di sangue, ma non volle.
@@paolodm7390 è un mio vecchio pallino: il Regno Borbonico era chiaramente il principale stato italiano all'epoca. Perché lasciò gli ideali unitari, comunque diffusi in tutta la penisola, ai Savoia? Mancanza di ambizione, di capacità, fantasia, paura del nuovo? Tutte cose che, come si è visto, son costate.
@@zenonedemosteneotirreno4621
Bisogna risalire a Ferdinando II, grande sovrano. Profilo personale particolare, fermamente determinato a difendere i propri territori, ma anche rispettoso di quelli altrui. Tra l'altro il Regno Delle Due Sicilie era profondamente legato alla Chiesa, alla quale era devoto ed una unione avrebbe dovuto ricevere anche il suo assenso.
l'Europa si reggeva su equilibri delicati che non era possibile intaccare senza provocare guerre, né i rispettivi sovrani italiani avrebbero accettato di buon grado un'eventuale abdicazione con conseguente annessione, e ancora, non se ne intravedevano i motivi, essendo territori da ricostruire a livello infrastrutturale e con un'economia in alcuni casi disastrosa.
Il Piemonte, si, ma anche altri come la Lombardia, in assoluto la più povera.
Quando Cavour intraprese l'indirizzo agricolo nel suo stato, Ferdinando II contemporaneamente si lanciò facendo costruire Pietrarsa (e non solo), e ai motivi economici si sarebbero aggiunti anche quelli culturali, come le rispettive lingue.
Vi era poi un aspetto di tipo "logistico". La dinastia dei Borbone di Napoli era di tipo "assolutista", nel senso che decideva in proprio dall'economia alle finanze, dai lavori pubblici all'industria, fino alle politiche estere, senza delegare alle istituzioni preventivamente nulla.
Le giornate (e le scrivanie) dei sovrani napolitani erano già abbastanza dense. L'opposto di quella inglese, ad esempio (monarchia parlamentare), che ispirerà i futuri Stati Nazionali.
@@paolodm7390 Grazie, apprezzo la risposta. Ma così, in fondo, restavano solo i Savoia a poter fare quel che fu fatto. É un peccato che il Regno del Sud non abbia provato una sua strada. In effetti lo separavano dal centro e dal nord acqua salata e acqua santa come dice il professore nel video.
@@zenonedemosteneotirreno4621
Se intendi la questione in un altro modo comprenderai più sinteticamente:
Ammesso che Ferdinando II sapesse dei destini stato-unitari di tutti i regni europei (ma non è affatto detto...), comprese evidentemente che l'unione sarebbe stata macchiata dal sangue ed equiparata perciò a conquista, e su questo tutti gli storici sarebbero d'accordo nel sostenere che non l'avrebbe mai fatto, per il profilo personale su descitto.
Per di più il nostro Regno storicamente non ha mai mosso guerra di conquista.
Io credo però che non sapesse, perché il nostro Regno attirava le ostilità di quello inglese (e la sua massoneria), nostro prossimo dirimpettaio nel previsto Canale Di Suez e fautore di quei processi, o almeno che auspicava che il suo potesse sopravvivere alla conversione in Stato Nazionale Unificato.
Sopravvivere quindi anche ai processi politici che si evolsero, e il suo avvio all'industrializzazione del sud potrebbe essere in tal senso un forte indizio, che preventivamente costituiva una diga a quelle evoluzioni, spianando la strada al futuro, in cui il Regno Delle Due Sicilie si sarebbe trovato in vantaggio, in quanto già storicamente unito e per di più industrializzato.
Ma il suo legame con la Chiesa (che andava fortemente ridimensionata in quelle evoluzioni), fu la miccia e sappiamo tutti poi com'è andata...
Bellissimo. grazie, ma Napoleone III non ha aiutato i Savoia a vincere la seconda guerra d indipendenza?
Sì però Mazzini era un teorico e un politico, non era un discorso di armiamoci e partite, lui le spedizioni le organizzava , gli attentati
Cavour mica combatteva in battaglia, stava a Torino a guidare politicamente la liberazione nazionale
Lo Stato duosiciliano non aveva un governo, va bene, ma non penso che il re di cedesse senza ascoltare consiglieri, civili e militari. Per me si comprendono i fatti di Calatafimi (un corpo comandato da un ufficiale debole e vecchio, preoccupato della jaquerie e, soprattutto, di assicurarsi la ritirata). Si comprende il Volturno, dove Garibaldi ed i suoi diedero buona prova in una battaglia difensiva su fronte ampio, con forze adeguate. Meno si comprende la battaglia per Palermo (800 garibaldini contro 15.000 regolari), davvero decisiva per la presa della Sicilia. Anche se il forte corpo del deciso Von Mechel (se non erro il nome) fu allontanato dalla via di Palermo con un'esca astuta e rientrò ad armistizio firmato.
ma quando mai .. erano migliaia poichè TUTTI i siciliani combatterono contro gli odiatissimi Bubbone.
@@alexromeyil colonnello Beneventano del Bosco, siciliano, fu un valente ufficiale che combatte' contro i garibaldini.
Video sempre molto ben fatti ed interessanti. Non avrei definito bigotto Re Vittorio Emanuele II, ma cattolico, secondo la mentalità del tempo, e la Marcia Reale non è adatta quale sottofondo all'incontro di Teano, perché è del 1861 (meglio sarebbe stato l'Inno Sardo), ma grazie e congratulazioni.
Conoscendo "bene" Vittorio Emanuele (non abbiamo mai preso il caffè insieme, ma penso di conoscerlo abbastanza bene) ritengo che la sua religiosità fosse un po' superstiziosa. Ecco cosa intendevo per bigotto; avrò modo comunque di approfondire il personaggio nelle puntate registrate che andranno in onda in autunno. Per quanto riguarda la Marcia Reale: fu composta dal Gabetti per volontà di Carlo Alberto, quindi è addirittura precedente il Regno d'Italia.
Il professore Cavallo ha affermato che non ci sono prove sul tradimento dei generali napolitani. Forse è vero, ma ci sono dei fatti oggettivi che inducono a pensare ciò, come il passaggio della flotta ai piemontesi e come le carriere di molti ufficiali napolitani nell'esercito sabaudo. Su Landi non penso che abbia tradito: è documentato l'ordine del comando borbonico di Palermo di ritirarsi per costituire una linea di resistenza attorno alla città. Landi eseguí l'ordine. Comunque, vivi complimenti al professore Cavallo. Lo invito ad approfondire la dinamica della battaglia di Calatafimi, la quale è narrata in modo molto diverso dalle due parti. Ad esempio, quante furono le compagnie napolitane impiegate in battaglia? Quattro come narrano i borbonici o sei più quattro piú quattro come narrano i garibaldini?
Giusta osservazione. Vorrei, in futuro, dedicare puntate specifiche alle battaglie risorgimentali. Non avevo previsto Calatafimi, ma potrei aggiungerla ai miei progetti futuri.
Le ho inviato il carteggio della colonna Landi e una mia analisi sul combattimento di Calatafimi.
Probabilmente lo avrà pubblicato oppure lo sta pensando, io proporrei un video sul caso di Ippolito Nievo
E' nei miei progetti da un po', ma per non raccontare la solita storia devo ancora documentarmi.
Se vuoi, posso provare con un programma specifico a cercare una soluzione. Se mi dai un indirizzo mail posso spedirti un tentativo.
Ca ma staga bin munsü nè.
❤
Beh, nel 1720 i Savoia avevano già ottenuto la Sicilia, autonominandosene re; dovettero poi, per vicende internazionali, scambiarla con la Sardegna.
Davvero troppa pubblicità' fa passare la voglia di seguire il video
Lei ha ragione, anche secondo me ce n'era troppa. Dopo il suo commento ho studiato per capire come limitarla e dovrei esserci riuscito: se ho ben capito youtube aveva messo ben 17 interruzioni pubblicitarie. Oggettivamente troppe. Però... c'è un però. In un certo senso la pubblicità è necessaria perché fare video come questi ha i suoi costi (e i suoi lunghi tempi di realizzazione). Quindi: supporti (e supportate, tutti voi utenti) come potete i video e l'attività che faccio diffondendoli o abbonandovi se potete: è il modo più efficace con il quale posso ridurre la fastidiosa pubblicità.
Visto il rapido crollo dello Stato Borbonico nulla vieta pensare ad una serie di tradimenti da parte dei massimi dirigenti, sia mitari che politici.
Giochi di potere orchestrati dal governo inglese, troppo interessato a gestire il futuro regno d'Italia.
Forse per questo che le navi inglesi si trovavano in rada a marsala, perché avevano aspettato la decisione del Re. Ma per favore le favole raccontatele a chi non conosce la Storia vera e non le falsità risorgimentali.
La tua è pseudostoria
vittorio emanuele II, il re galantuomo....😉
Aragoste venivano soprannominate le giubbe rosse 😀
Prova a vedere il filmato con un ipad, forse è quello
Forse i problemi di audio sono dovuti a quello. Cambiando e passando al computer o al telefonino non dovrebbero sussistere gli stessi problemi.
Parlato
Da fastidio il racconto, perché imita nello stile Alberto Angela , sembra una parodia
Mi spiace: non imito nessuno, è il mio modo naturale di parlare.
36:01
Una curiosità molto pesante. L'atteggiamento inglese intravedeva (gia quasi due secoli fa) che l'italia o parte di essa nel contesto storico, era una specie di colonia anglosassone? Nel senso che la sovranità del re era limitata nel caso si inciampasse negli interessi inglesi nel regno?
L'argomento è stato affrontato, in parte, in un mio video intitolato "Risorgimento made in England" (del quale, però, sono poco soddisfatto: avrei potuto tentare di più, lo ammetto). Direi che la questione rientra nel più ampio scacchiere geopolitico di allora, ed è uno dei nodi della questione risorgimentale. Nei video del mese di giugno analizzerò proprio lo scacchiere geopolitico di allora, e magari qualche tassello del puzzle andrà al suo posto.
@@Giorgioenricocavallo
Allora professore, attenderò con ansia il suo prossimo lavoro.
Intanto, per correttezza, tengo a condividere con Lei che sono un pensionato e che sono un militante del partito DSP. Partito che, per sua costituzione ha l'obbiettivo di rendere questo paese autonomo e, forse, finalmente libero. Ecco il motivo del mio interesse verso la storia in genere e, naturalmente, per quella italiana. Con osservanza la saluto.
Ad oggi non è cambiato molto.......inglesi e americani hanno tutt'oggi facoltà di comandare e imporre i loro diktat
@@ducciocaldini166 Sarà mica perché Savoia e Mussolini ci hanno messo in una guerra che abbiamo perso?
Altresì con un re degno del proprio ruolo, Garibaldi e i suoi amici non avrebbero avuto.... Sponda
Se ti ascoltasse barbero direbbe che sono un mucchio di fandonie. Ma le fonti parlano chiaro🤓👉📖
Ma non é vero
@@mariocanfora9117 non è vero cosa?
E tutta una truffa
Garibaldi non era nemmeno italiano
Commento più stupido credo non si potesse fare
Anche oggi ci troviamo in un momento in cui bisogna decidere dove stare perché ora si decide la partita ed il futuro dell´Italia e del mondo!!!
Non vorrei essere disfattista ma l'Italia non ha possibilità di scelta con chi stare.
@@Stopper-G74M non l'avevano neanche loro.
Magnifico làvoro, magari a scuola l'avessimo così vissuta. Mi aspett3rei la carboneria, forse àncorà più affascinante, grazie per l'impeto: completerei l'opera descr8vendo il dopo Gàrbàldi, aiuterebbe a comprender l'oggi.
Me lo segno!