Quel Gran Premio di Francia portò alla ribalta Mike Hawthorn,che,nella tragica stagione 1958,divenne poi il primo campione del mondo britannico.Il fatto di avere battuto Fangio in una sfida senza precedenti,aprì gli occhi a tutti sulle potenzialità del giovane e biondo inglese,che correva indossando il papillon.All'epoca,tutti quei piloti di vertice eccellevano sia nelle gare con auto a ruote scoperte,sia in quelle con vetture a ruote coperte,magari su percorsi stradali come la Mille Miglia. La carriera di Hawthorn fu tuttavia caratterizzata da alti e bassi, con rendimento alterno.Quel giorno del 1953,a Reims,Mike era in una delle sue giornate di grazia,che lo ponevano prestazionalmente a livello di Ascari e di Fangio.Altre volte invece,le sue prestazioni risultarono mediocri.Con il passare degli anni si capì che questo suo rendimento altalenante era dovuto non solo a motivi caratteriali,ma soprattutto a problemi fisici.Mike era gravemente malato ai reni e a volte le sue corse si trasformavano in una vera e propria battaglia contro il fisico ed il dolore. Nell'ultimo suo anno di attività, il 1958,quando vinse il mondiale all'ultima corsa,in Marocco,contro Moss,i suoi problemi si erano acuiti.Si dimostrò ancora fortissimo in alcune occasioni,come in Francia,dove vinse,mentre in altre fatico' tremendamente.Nel G.P. di Francia 1958,da lui vinto,si trovò a dell'arena con il compagno di squadra Luigi Musso.Musso sbaglio alla curva del Calvaire,fini' fuori strada e perse la vita.Ancora oggi però si parla di un errore di Musso causato da un comportamento al limite di Hawthorn (un lieve alleggerimento sul gas o un piccolo colpo sui freni per toglierselo di dosso). Hawthorn non si mostrò mai in colpa per quanto era accaduto,ma forse la morte di Musso lo scosse più di quanto sembrava. Il colpo devastante arrivò pochi giorni dopo,quando vide morire Peter Collins,suo fraterno amico,compagno di squadra in Ferrari,compagno di divertimenti,col quale divideva anche i premi.I due erano inseparabili,si aiutavano vicendevolmente in corsa,passavano le vacanze assieme. La malattia e il dolore per quanto accaduto a Musso e Collins lo spinsero al ritiro,da campione del mondo,a fine stagione.Forse con i suoi problemi fisici non sarebbe sopravvissuto a lungo,ma il destino se lo portò via quando,tre mesi dopo,ad inizio 1959,uscì di strada di ritorno dal pub,mentre tornava a casa con la sua Jaguar. Destino veramente beffardo per uno che nei Gran Premi,con le pericolosissime vetture e sui letali circuiti di allora,aveva sfidato letteralmente la morte decine di volte.
Quel Gran Premio di Francia portò alla ribalta Mike Hawthorn,che,nella tragica stagione 1958,divenne poi il primo campione del mondo britannico.Il fatto di avere battuto Fangio in una sfida senza precedenti,aprì gli occhi a tutti sulle potenzialità del giovane e biondo inglese,che correva indossando il papillon.All'epoca,tutti quei piloti di vertice eccellevano sia nelle gare con auto a ruote scoperte,sia in quelle con vetture a ruote coperte,magari su percorsi stradali come la Mille Miglia. La carriera di Hawthorn fu tuttavia caratterizzata da alti e bassi, con rendimento alterno.Quel giorno del 1953,a Reims,Mike era in una delle sue giornate di grazia,che lo ponevano prestazionalmente a livello di Ascari e di Fangio.Altre volte invece,le sue prestazioni risultarono mediocri.Con il passare degli anni si capì che questo suo rendimento altalenante era dovuto non solo a motivi caratteriali,ma soprattutto a problemi fisici.Mike era gravemente malato ai reni e a volte le sue corse si trasformavano in una vera e propria battaglia contro il fisico ed il dolore. Nell'ultimo suo anno di attività, il 1958,quando vinse il mondiale all'ultima corsa,in Marocco,contro Moss,i suoi problemi si erano acuiti.Si dimostrò ancora fortissimo in alcune occasioni,come in Francia,dove vinse,mentre in altre fatico' tremendamente.Nel G.P. di Francia 1958,da lui vinto,si trovò a dell'arena con il compagno di squadra Luigi Musso.Musso sbaglio alla curva del Calvaire,fini' fuori strada e perse la vita.Ancora oggi però si parla di un errore di Musso causato da un comportamento al limite di Hawthorn (un lieve alleggerimento sul gas o un piccolo colpo sui freni per toglierselo di dosso). Hawthorn non si mostrò mai in colpa per quanto era accaduto,ma forse la morte di Musso lo scosse più di quanto sembrava. Il colpo devastante arrivò pochi giorni dopo,quando vide morire Peter Collins,suo fraterno amico,compagno di squadra in Ferrari,compagno di divertimenti,col quale divideva anche i premi.I due erano inseparabili,si aiutavano vicendevolmente in corsa,passavano le vacanze assieme. La malattia e il dolore per quanto accaduto a Musso e Collins lo spinsero al ritiro,da campione del mondo,a fine stagione.Forse con i suoi problemi fisici non sarebbe sopravvissuto a lungo,ma il destino se lo portò via quando,tre mesi dopo,ad inizio 1959,uscì di strada di ritorno dal pub,mentre tornava a casa con la sua Jaguar. Destino veramente beffardo per uno che nei Gran Premi,con le pericolosissime vetture e sui letali circuiti di allora,aveva sfidato letteralmente la morte decine di volte.