SAN FILIPPO SIRIACO

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  • Опубликовано: 28 авг 2024
  • E’ una delle più belle feste popolari del Patrono di una cittadina siciliana, precisamente la celebrazione di San Filippo Siriaco di Calatabiano, provincia di Catania.
    Il caratteristico rito della “Calata” di San Filippo Siriaco, detto lo sterminatore dei diavoli, avviene ogni anno nello stesso periodo, il terzo sabato di Maggio.
    Nel pomeriggio l’atteso momento della discesa della Vara con il Santo, la cosiddetta “calàta” che dalla piccola Chiesetta del Santissimo Crocifisso, comunemente chiamata Chiesa del Castello, porterà San Filippo alla Chiesa madre di Calatabiano della SS. Annunziata.
    I gradoni di pietra che formano la strada che conduce al paese i devoti la percorrono correndo sorreggendo il pesante fercolo o vara, la folle corsa è in svolgimento, con il rischio continuo di cadute, si concluderà quando la processione raggiunge il paese con la Chiesa Madre della Santissima Annunziata di Calatabiano
    La discesa è ripida, pericolosissima, però i fedeli cercano di essere il più veloce possibile, perché la tradizione vuole che prima si arriva alla meta più i raccolti sono abbondanti e la buona sorte paesana propizia.
    Calatabiano è una cittadina della provincia della Città metropolitana di Catania.
    Calatabiano in Siciliano diventa “Cattabianu, ha una popolazione di circa 5.200 abitanti.
    E’ vicinissima a Taormina dista solo 8 Km. distanza percorsa in pochi minuti di macchina.
    Calatabiano è ai piedi del vulcano più alto d’Europa l’Etna, denominato anche “Mongibello - Muncibbeddu” oppure si dice anche “La Montagna - A Muntagna” viene anche detto “L’Osservatore dell’Orizzonte”.
    La storia di Calatabiano è strettamente legata a quella del suo castello, che si erge a 160 mt. di altitudine, all’imboccatura meridionale della Valle dell’Alcantara - Castello Arabo - Normanno (secolo IX).
    Dall’etimologia del nome si riconosce l’origine Araba di Calatabiano, dall’Arabo “Kalat Bian”; Kalat dal Signore che viveva nel castello e Bian - Castello in Arabo.
    Gli arabi intorno al 900 occuparono la Sicilia, arrivando nella vallata dell’Alcantara dove si sono insediati e presero possesso del castello, potenziandolo e ingrandendolo, occuparono tutto il borgo, che ben presto divenne un centro agricolo di grande importanza, grazie soprattutto alle tecniche di irrigazione introdotte in Sicilia dagli Arabi.
    Gli arabi in Sicilia non sono stati semplici colonizzatori, come tanti altri popoli che nei secoli hanno invaso l’isola, ma hanno portato la loro cultura e il loro sapere sull’isola.
    Nei tempi moderni, sono inoltre presenti attività industriali, come la trasformazione degli agrumi, la distillazione di fiori e piante locali, per squisiti liquori, una lavorazione artigianale per la produzione di fine ceramica.
    San Filippo Siriaco, è un documentario, un filmato amatoriale in Super 8 realizzato da Domenico Arigò detto “Mimmo” negli anni ‘70 .
    La sua fama di guaritore e esorcista accrebbe la sua popolarità, è stato il Papa stesso a inviare il giovane sacerdote Filippo in Sicilia, per annunciare la parola di Nostro Signore Gesù, convertire e esorcizzare.
    Quindi Filippo si imbarca su una nave romana, insieme con il prelato Eusebio, sbarcano a Messina, a Punta Faro.
    Da qui a tappe a piedi, Filippo visitò Faro Superiore, peregrinò tra numerosi casali e centri abitati negli impervi monti Peloritani e Nebrodi.
    Il suo pellegrinaggio lo spinse anche verso i campi e le colline del torrente valle lunga, le odierne località di San Filippo Inferiore, e San Filippo Superiore, dove in suo onore è stato costruito un monastero basiliano dedicato al santo.
    Visitò anche Limina(ME), Alì, Mandanici, Furci Sicula, fino a raggiungere la foce del fiume SABATUS, oggi torrente Agrò.
    Filippo ed Eusebio, trascorsero la notte ospiti da una famiglia di contadini.
    Da lì ripartirono su per le colline ed arrivarono dove oggi si trovano i paesi di Limina e Roccafiorita, passando per Letojanni e Taormina (importante presidio romano per quell’epoca).
    Quindi arrivarono a Calatabiano, dove ancora oggi San Filippo è molto venerato, dove ogni anno grazie alla “Calata” (vedi il documentario) è sempre più conosciuto.
    Da Calatabiano, salì verso l’Etna passando da Castiglione, Randazzo, agirò l’Etna e si diresse ad Agira (Provincia di Enna), località infestata dal demonio.
    Il Santo da sopra il monte “Teja”, riesce a scacciare tutti i demoni che nel tempo si erano rifugiati nella cittadina di Agira.
    San Filippo a l’età di 63 anni muore.
    San Filippo Siriaco è molto amato e venerato in diverse cittadine della Sicilia, non è una esclusività di Calatabiano.

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