Circolo dei Libri - 10.11.2017 - Kazuo Ishiguro, Quel che resta del giorno

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  • Опубликовано: 12 дек 2024

Комментарии • 15

  • @luciano_variatio
    @luciano_variatio 10 месяцев назад +2

    Tra i miei traguardi minori per questo 2024 c’è leggere un po’ di libri di Kazuo Ishiguro. Ho cominciato con Non lasciarmi, libro bellissimo con un crescendo finale… È stato tratto un film che è un buon adattamento, ma non è all’altezza. Adesso ho quasi finito Quel che resta del giorno: il film lo adoro, il romanzo lo sto apprezzando tantissimo; efficacissima tutta la riflessione che il protagonista fa a proposito della “grandezza” in generale associata alla “dignità” del maggiordomo, tanta tanta roba

  • @giuseppetesta4440
    @giuseppetesta4440 7 лет назад +10

    Già volevo comprarlo,grazie a questa descrizione corro subito in libreria.Continuate così.

  • @mariaarmanioli892
    @mariaarmanioli892 7 лет назад +7

    Grazie, seguo sempre i vostri consigli e compro i libri che si rivelano puntualmente essere meravigliosi come voi li descrivete. Grazie grazie grazie.

    • @circolodeilibri7673
      @circolodeilibri7673 7 лет назад +4

      Grazie a lei. Il suo riscontro è uno stimolo a continuare con il sito e con le videorecensioni, per diffondere il gusto delle buone letture. Un cordiale saluto e buona lettura!

    • @veronicapar
      @veronicapar 7 лет назад +5

      continuante a fare queste recensioni perchè le trovo magnifiche..

    • @circolodeilibri7673
      @circolodeilibri7673 7 лет назад +3

      Continueremo. Grazie per il riscontro! (MF)

  • @KenDoc
    @KenDoc 4 года назад +3

    Ho da poco letto il romanzo e concordo pienamente con la bellissima recensione. Ishiguro ha uno stile così sontuoso, a tratti magniloquente, ma non per questo vuoto o fastidioso, ma anche complesso e profondo nella sua capacità di analizzare la natura psicologica dei personaggi, da poter essere tranquillamente paragonato ad alcuni mostri sacri dell'Ottocento, come Dostoevskij, Hugo, Dickens. La cosa che più mi ha colpito è il velato, ma allo stesso tempo profondo, quasi struggente, rimpianto del protagonista, che il lettore percepisce tra le righe, soltanto con la sua capacità di immedesimarsi nella vita del protagonista, che ha sempre rinunciato alla felicità sentimentale per tenere fede alla "missione" di prestare il suo ineccepibile servizio di maggiordomo per Lord Darlington. La narrazione è sempre raffinata, elegante, piena di quella grazia che è connaturata in qualsivoglia capolavoro della letteratura. Anche il film è un capolavoro di grazia ed eleganza, assolutamente da vedere, ma solamente dopo aver letto il libro.

  • @salvatoremalorgio9202
    @salvatoremalorgio9202 Год назад +1

    Libro stupendo... Film stupendo...

  • @enricobalestreri5967
    @enricobalestreri5967 6 лет назад +2

    Lo sto leggendo a seguito del premio Nobel. Bellissimo, elegante, raffinato.

  • @riccardotilocca4204
    @riccardotilocca4204 5 лет назад +1

    Libro veramente piacevole

  • @lucarusso6004
    @lucarusso6004 4 года назад +5

    Sia in quelli che sono i piuttosto palesi intendimenti dell’opera come realizzata dall’autore, sia i giudizi di critica e pubblico, vuole comunicare un messaggio estremamente chiaro e semplice: non bisogna sacrificare la propria felicità... In particolare i propri affetti, in favore di qualche ideale astratto, che peraltro potrebbe poi rivelarsi, nonostante si sia sempre operato colle migliori delle intenzioni, fallace.
    Io trovo invece questa “raccomandazione” tanto in linea collo spirito del nostro tempo, quanto superficiale. L’impressione che ho evinto io invece, è quella di un maggiordomo, che pur senza pensarlo, anzi sempre colmo di dubbi sulle proprie qualità, costituisce la migliore eredità della tradizione feudale: l’appartenenza a una casa, la fedeltà ad essa e al suo padrone. Questo è il faro cui lui consapevolmente e incondizionatamente dedica ogni sua opera, giorno dopo giorno, lustro dopo lustro. Ne emerge il ritratto di un uomo completamente devoto al suo ideale, che beninteso non è e non potrebbe assolutamente essere il mio, ma è un ideale, che lui esalta e rispetta con determinazione stoica contro ogni possibile avversità la vita possa porgli. E il fatto che poi scopra di essersi “sbagliato” non ha alcuna rilevanza; si sa: le cose vanno bene, le cose vanno male, ma se si è operato in piena coscienza, allora null’altro importa. Gli esiti come spesso tutti ci rendiamo conto, esulano dalle nostre possibilità. E alla domanda retorica che il romanzo sottintende, sempre più esplicitamente fino alla sua conclusione “non sarebbe forse stato meglio rinunciare, almeno parzialmente, a quell’ideale in favore dell’amore?” io contro tutti rispondo con fermezza: assolutamente no.
    Il personaggio di Mr. Stevens è invece una magnifica esemplificazione dell’insegnamento greco “conosci te stesso”, che significa tra le altre cose “scopri il tuo talento, e coltivalo con misura ma senza mai risparmiarti dal riversarci le tue energie migliori”. Lo spirito del nostro tempo vuole invece che un personaggio di questo genere venga fondamentalmente compatito, giudicato come una promessa (di conformismo) mancata, egli stesso nelle sue ultime considerazioni assume su di sé il ruolo dell’uomo in crisi esistenzale, pentito, per il suo pluridecennale, e apparentemente inutile, sacrificio. La sua colpa sarebbe quella di non essere stato abbastanza avveduto da rendersi conto che il suo ideale era ingannevole, e non averlo scambiato per un più comune e confortante manage familiare. La supremazia dei “buoni sentimenti” che tutti i lettori evocano commentando quest’opera, non sono invece assolutamente paragonabili a una vita vissuta con sincera dedizione al servizio di un ideale, come fa il protagonista.

  • @thanatos4039
    @thanatos4039 6 лет назад +1

    Buonasera Michele, sempre molto interessante i tuoi video. Ho deciso di leggere ''Quel che resta del giorno'' dopo aver terminato Solaris di Stanislaw Lem, non so se lo hai letto :) comunque sia, volevo chiederti, qual è secondo i tuoi gusti la miglior opera di Ishiguro? un saluto!

  • @rosaluisa856
    @rosaluisa856 Год назад

    Non credo che il linguaggio sia barocco, rispecchia semplicemente il grande senso del dovere e dell’onore di Stevens…..non si esclude ovviamente una grande sensibilità nascosta da una pudica dignità…questo non implica certo la sovrabbondanza del barocco o del formalismo, piuttosto il coraggio di guardarsi dentro mentre ancora rimangono i resti del giorno….