Può darsi che San Matteo sia quello giovanotto, anche perché se applichiamo il concetto della immagine negativa (chiaro-scura) al livello semiotico vedremo che tutti presenti si accorgono della presenza di Cristo tranne quello giusto, quindi sarà proprio lui, il giovanotto, il destinatario della vocazione. E se guardiamo bene il suo volto, vedremo che lui è come se fingesse di non accorgersi, ovvero come se pensasse per un attimo, ma un attimo intensissimo. E poi sappiamo bene che a Caravaggio piace rappresentare, catturare nei suoi dipinti proprio quel istante drammatico che cambia la vita, ma l’uomo barbuto in quel momento ha già reagito in qualche modo. E poi la storia, io l’ho sempre pensata che si svolgesse durante il pieno giorno, quindi ancora abbiamo la metafora della immagine negativa - il buio che è la vita senza Cristo. Però mi dispiace tanto per quello barbuto simpatico, perché ritenevo il suo gesto che punta a qualcun altro come un gesto della modesta, come se non potesse crederci che proprio lui sia stato scelto dal dio.
Sempre bravo e preparato il prof.Settis ma questa volta la sua tesi non mi convince del tutto. È vero che il gesto dell’ “uomo barbuto” alias Matteo non è proprio esplicito nell indicare se stesso ma mi sembra altrettanto vero che , secondo la tesi di Dari Fo ,è vestito alla “francese” come altri personaggi del quadro è in particolare assomiglia molto al ritratto/i di Enrico IV . Se consideriamo che ci troviamo nella chiesa di San Luigi dei Francesi (che in realtà era l ambasciata dei francesi a Roma)e che negli stessi anni c’è stata la conversione di Enrico IV direi che ci sono molte prove a favore di questa tesi. Mi chiedo ancora come mai questa ipotesi avanzata appunto da Dario Fo ,la quale ripeto mi sembra abbastanza convincente,non sia mai stata presa in considerazione dai grandi storici dell Arte...sono solo io che la vedo così??
Può darsi che San Matteo sia quello giovanotto, anche perché se applichiamo il concetto della immagine negativa (chiaro-scura) al livello semiotico vedremo che tutti presenti si accorgono della presenza di Cristo tranne quello giusto, quindi sarà proprio lui, il giovanotto, il destinatario della vocazione. E se guardiamo bene il suo volto, vedremo che lui è come se fingesse di non accorgersi, ovvero come se pensasse per un attimo, ma un attimo intensissimo. E poi sappiamo bene che a Caravaggio piace rappresentare, catturare nei suoi dipinti proprio quel istante drammatico che cambia la vita, ma l’uomo barbuto in quel momento ha già reagito in qualche modo.
E poi la storia, io l’ho sempre pensata che si svolgesse durante il pieno giorno, quindi ancora abbiamo la metafora della immagine negativa - il buio che è la vita senza Cristo.
Però mi dispiace tanto per quello barbuto simpatico, perché ritenevo il suo gesto che punta a qualcun altro come un gesto della modesta, come se non potesse crederci che proprio lui sia stato scelto dal dio.
Sempre bravo e preparato il prof.Settis ma questa volta la sua tesi non mi convince del tutto. È vero che il gesto dell’ “uomo barbuto” alias Matteo non è proprio esplicito nell indicare se stesso ma mi sembra altrettanto vero che , secondo la tesi di Dari Fo ,è vestito alla “francese” come altri personaggi del quadro è in particolare assomiglia molto al ritratto/i di Enrico IV . Se consideriamo che ci troviamo nella chiesa di San Luigi dei Francesi (che in realtà era l ambasciata dei francesi a Roma)e che negli stessi anni c’è stata la conversione di Enrico IV direi che ci sono molte prove a favore di questa tesi. Mi chiedo ancora come mai questa ipotesi avanzata appunto da Dario Fo ,la quale ripeto mi sembra abbastanza convincente,non sia mai stata presa in considerazione dai grandi storici dell Arte...sono solo io che la vedo così??