“Tutto chiede salvezza” è un romanzo bellissimo perchè esistenzialmente affascinante in cui la fragilità umana, che in questo caso riguarda il proprio esserci nel mondo con tutte le sue sofferenze e croci, non costituisce un limite di cui liberarsi ma un mondo da attraversare per scoprire il nostro vero volto. Essa, per l’autore,che racconta se stesso, diventa un principio di conoscenza nuova del mondo e perciò, una nuova chiave ermeneutica della stessa psichiatria, senza nulla togliere alla sua scientificità. Il romanzo si colloca, oltre tutto ciò che ha detto l’autrice di questo blog, nella grande tradizione storica dei romanzi classici dell’800′, come i Promessi Sposi e i Miserabili che raccontavano le vicende del loro tempo attarverso i personaggi che non hanno voce, i rietti della società. L’autore con la delicatezza e la capacità espressiva che gli è propria è riuscito a tratteggiare i volti di persone che non avrebbero mai avuto l’onore della cronaca se non per fatti ciminali mettendone in evidenza l’umanità che traspare al di là della malattia. Spero che vinca il Premio Strega.
@@Luca-pk7gj in realtà l'autrice non ci da una vera e propria risposta. Se non erro si conclude con Elisabetta e Almarina che vanno in tribunale, dove si deciderà di un possibile affidamento. E' un finale aperto alle riflessioni del lettore. A me piace pensare che Elisabetta riesca a soddisfare quella voglia di essere madre. Ad ogni modo è un messaggio di speranza perché significa che per entrambe queste donne potrebbe esserci una seconda possibilità. Tu che ne pensi?
libro bellissimo, autentico, corale.
“Tutto chiede salvezza” è un romanzo bellissimo perchè esistenzialmente affascinante in cui la fragilità umana, che in questo caso riguarda il proprio esserci nel mondo con tutte le sue sofferenze e croci, non costituisce un limite di cui liberarsi ma un mondo da attraversare per scoprire il nostro vero volto. Essa, per l’autore,che racconta se stesso, diventa un principio di conoscenza nuova del mondo e perciò, una nuova chiave ermeneutica della stessa psichiatria, senza nulla togliere alla sua scientificità. Il romanzo si colloca, oltre tutto ciò che ha detto l’autrice di questo blog, nella grande tradizione storica dei romanzi classici dell’800′, come i Promessi Sposi e i Miserabili che raccontavano le vicende del loro tempo attarverso i personaggi che non hanno voce, i rietti della società. L’autore con la delicatezza e la capacità espressiva che gli è propria è riuscito a tratteggiare i volti di persone che non avrebbero mai avuto l’onore della cronaca se non per fatti ciminali mettendone in evidenza l’umanità che traspare al di là della malattia. Spero che vinca il Premio Strega.
Grazie per il commento Alfredo. Sottoscrivo ogni tua parola, è un romanzo meraviglioso.
Scusa se ti disturbo. Saresti in grado di spiegarmi il finale? Essendo scritto in un registro alto e non scontato non ho capito la fine
@@Luca-pk7gj Ciao, nessun disturbo. Ti riferisci al libro di Valeria Parrella?
@@recensioniingocce-recensio2811 siii.... io non dono riuscito a capire se è stato dato l affidamento di almarina ad elisabetta
@@Luca-pk7gj in realtà l'autrice non ci da una vera e propria risposta. Se non erro si conclude con Elisabetta e Almarina che vanno in tribunale, dove si deciderà di un possibile affidamento. E' un finale aperto alle riflessioni del lettore. A me piace pensare che Elisabetta riesca a soddisfare quella voglia di essere madre. Ad ogni modo è un messaggio di speranza perché significa che per entrambe queste donne potrebbe esserci una seconda possibilità. Tu che ne pensi?