Premetto che non è un brutto film (ottima colonna sonora), ma anche a me il pezzo che citi non è piaciuto. Per un motivo diverso rispetto al tuo, di cui comunque capisco bene le ragioni del disappunto provato. Personalmente non credo che un film debba dare un segnale, insegnare qualcosa o dire di comportarsi in una determinata maniera, anche perché altrimenti diverrebbe complesso per chiunque gestire una storia se bisogna infilare una morale, un'etica. Si complicherebbe anche la vita stessa dell'arte cinematografica, imponendo di trattare dei temi seguendo certe carreggiate che cambierebbero a seconda di variabili e pressioni. Già la libertà nel cinema è compromessa da giochi di mercato, in questo modo risulterebbe ancor più soffocata. Per quanto suoni strano bene e male, termini inequivocabili, diventano confusi e addirittura contrapposti nella mente delle persone. Tradizioni, cultura, religione, politica ecc. ecc, modificano anche significati ritenuti “universali”. Per me la fine del rapporto burrascoso tra i due personaggi è irreale. Non tanto per il perdono di Lily, che anche se alza la testa resta debole e fragile (è vero chiude la relazione, ma non ha il coraggio di intraprendere una lotta decisa, ossia scendere in guerra per vie legali), quanto per l'accettazione tacita di Ryle. Un uomo simile nella realtà accetterebbe così pacificamente una soluzione del genere? Comunque come ben dici tu non si possono giudicare le idee di chi ha deciso di raccontare una storia come desiderava, si può però dire se sia piaciuta o meno la direzione data. I problemi affrontati dal film sono subiti da un personaggio femminile, nella vita però possono accadere a qualsiasi persona. Chissà quanti uomini subiscono in silenzio, senza avere la forza di reagire, dei soprusi (spesso psicologici, ma a volte anche fisici) da parte del partner. Certi drammi, infatti, possono capitare a chiunque e uscire da una relazione tossica sospetto sia difficile. Ho la sensazione che paradossalmente per un maschio il denunciare sia più arduo. È come se si venisse derisi due volte, da sé stessi perché si è accettato di farsi annullare dalla propria compagna e dalle persone a cui si chiede aiuto. Anche se magari dall'altra parte c'è una sincera comprensione, un uomo si sentirà comunque umiliato e colpito nella sua virilità. Purtroppo viviamo in una società in cui è considerato “normale” che certe cose accadano alle donne (perché ritenute umanamente deboli), ma suona ridicolo se a ricevere abusi, magari pure da una donna dall’aspetto fragile, sia un uomo. Tendiamo a mettere troppe etichette e a dimenticarci che le persone sono buone o cattive non in base alla pelle, all'aspetto fisico, al genere, al ruolo sociale che ricoprono, ma proprio per come si comportano. Per il mondo esterno però alla fine siamo l'abito che indossiamo, indipendentemente se questo corrisponda o meno a chi siamo veramente. Eppure dovrebbe funzionare come dice il Batman di Nolan: “Non è tanto chi sono, quanto quello che faccio che mi qualifica”. Ma i film sono solo film e alla fin fine non insegnano un bel niente.
Ciao Laura, concordo con tutto quello che hai scritto tranne che sul finale...a volte i film possono davvero smuovere qualche animo e questa è stata una chance sprecata secondo me. Avrebbe potuto convincere qualche donna in difficoltà magari a trovare il coraggio di fare qualcosa. Io per una volta, avrei preferito che il film fosse più piegato a un nobile fine. Vista la portata di significato che in realtà voleva farsi carico. E concordo con te che un tipo come Ryle difficilmente direbbe "ok mi faccio seguire" come dice lui in ospedale. PS. ma poi dare alla figlia il nome del fratello di lui? Come premio addirittura? Per uno che ti ha spinto dalle scale? Ma scherziamo?
@andreazamburlin9 che un insegnamento di film o di libro possa salvare una persona, anche una sola, sarebbe molto bello. Penso però che chi si trova in una situazione così difficile abbia bisogno di molto altro per svegliarsi. Forse in realtà non voglio darti del tutto ragione perché il tuo ragionamento mi spaventa un po', perché vorrebbe dire che la stessa cosa potrebbe accadere all'inverso. Ovvero che un film, che mostra qualcosa di pericoloso o che venga travisato, possa di fatto convincere qualcuno a compiere azioni scorrette. Allora si porrebbe un problema angosciante: se anche solo una persona recasse danno a sé stessa o agli altri ad es. per le pagine di un libro bisognerebbe vietarlo? Anche se questo fosse un capolavoro conclamato? Sono comunque dell'idea che in generale i film, le storie, la storia stessa (intendo come materia), funzionino nell'attimo in cui vengano conosciuti, ma poi l'insegnamento svanisca. Tanta gente che versa lacrime vere davanti ai film di guerra, vedendo abusi e discriminazioni, appena tornata nella vita di tutti i giorni dimentica e magari si comporta esattamente come i personaggi che fino a poco prima ha considerato deplorevoli, credendo sul serio di stare nel giusto. Ho visto bulli disprezzare personaggi identici a loro (mi sento un tantino come il personaggio di Blade Runner "ho visto cose che voi mortali"😉), quindi nutro poche speranze in tal senso. Perché tra il dire ed il fare c'è di mezzo il mare e la gente spesso non riesce a correlare eventi simili. Non riconosce se stessa né comportamenti identici. Altrimenti la giornata della memoria e gli innumerevoli film su di essa, avrebbero impedito, per lo meno nei paesi democratici, l'esistenza della pena di morte, tortura e altre impressionanti tipi di persecuzione (tipo politica e di pensiero) che solo Amnesty International e associazioni similari si occupano di rendere note. Sarebbero anche finiti i giornalisti prezzolati, perché si proverebbe vergogna nel nascondere o aiutare i potenti, nel sospetto che questi possano recare gravi danni. Ed i disertori non verrebbero incarcerati, perché la guerra è una brutta cosa ed è giusto che chi non voglia parteciparvi possa sottrarsi. La verità purtroppo è ben altra e come mi ritrovo a ripetere bene e male subiscono alterazioni a seconda della convenienza del momento. Questo film un buon insegnamento in un certo senso forse lo regala. Una denuncia legale è di fatto una battaglia, che può essere difficile tanto per chi la inizia, quanto per chi la subisce e la giustizia come sottolinea Giurato numero 2 non è infallibile, è di fatto imperfetta perché imperfetto è l’uomo. Una disputa legale porta con sé odio, rancore, frustrazione e rabbia. Esattamente come la vendetta (per ora è tornato in auge il Conte di Montecristo e si sa che chi si vendica deve scavare due tombe una per sé e una per il nemico). Rispondere all'odio con una dimostrazione di amore (la carezza e dare il nome del fratello morto), con un perdono sincero è una possibile risposta. Può non piacere, perché la gentilezza è debolezza e genera di fatto sospetto mentre l'aggressività porta rispetto, ma potrebbe essere un'alternativa ad es. essere molto comprensibile dai cristiani. L'amore può sconfiggere l'odio. Francamente ci credo poco però è vero che la vendetta consuma anche chi la fa e che rispondere all'odio con l'odio porta solo altro odio. Scusami per la lunghezza del commento🤗👋
❤
Tutto giusto
Premetto che non è un brutto film (ottima colonna sonora), ma anche a me il pezzo che citi non è piaciuto. Per un motivo diverso rispetto al tuo, di cui comunque capisco bene le ragioni del disappunto provato.
Personalmente non credo che un film debba dare un segnale, insegnare qualcosa o dire di comportarsi in una determinata maniera, anche perché altrimenti diverrebbe complesso per chiunque gestire una storia se bisogna infilare una morale, un'etica. Si complicherebbe anche la vita stessa dell'arte cinematografica, imponendo di trattare dei temi seguendo certe carreggiate che cambierebbero a seconda di variabili e pressioni. Già la libertà nel cinema è compromessa da giochi di mercato, in questo modo risulterebbe ancor più soffocata.
Per quanto suoni strano bene e male, termini inequivocabili, diventano confusi e addirittura contrapposti nella mente delle persone. Tradizioni, cultura, religione, politica ecc. ecc, modificano anche significati ritenuti “universali”.
Per me la fine del rapporto burrascoso tra i due personaggi è irreale. Non tanto per il perdono di Lily, che anche se alza la testa resta debole e fragile (è vero chiude la relazione, ma non ha il coraggio di intraprendere una lotta decisa, ossia scendere in guerra per vie legali), quanto per l'accettazione tacita di Ryle. Un uomo simile nella realtà accetterebbe così pacificamente una soluzione del genere?
Comunque come ben dici tu non si possono giudicare le idee di chi ha deciso di raccontare una storia come desiderava, si può però dire se sia piaciuta o meno la direzione data.
I problemi affrontati dal film sono subiti da un personaggio femminile, nella vita però possono accadere a qualsiasi persona. Chissà quanti uomini subiscono in silenzio, senza avere la forza di reagire, dei soprusi (spesso psicologici, ma a volte anche fisici) da parte del partner. Certi drammi, infatti, possono capitare a chiunque e uscire da una relazione tossica sospetto sia difficile. Ho la sensazione che paradossalmente per un maschio il denunciare sia più arduo.
È come se si venisse derisi due volte, da sé stessi perché si è accettato di farsi annullare dalla propria compagna e dalle persone a cui si chiede aiuto. Anche se magari dall'altra parte c'è una sincera comprensione, un uomo si sentirà comunque umiliato e colpito nella sua virilità.
Purtroppo viviamo in una società in cui è considerato “normale” che certe cose accadano alle donne (perché ritenute umanamente deboli), ma suona ridicolo se a ricevere abusi, magari pure da una donna dall’aspetto fragile, sia un uomo. Tendiamo a mettere troppe etichette e a dimenticarci che le persone sono buone o cattive non in base alla pelle, all'aspetto fisico, al genere, al ruolo sociale che ricoprono, ma proprio per come si comportano. Per il mondo esterno però alla fine siamo l'abito che indossiamo, indipendentemente se questo corrisponda o meno a chi siamo veramente.
Eppure dovrebbe funzionare come dice il Batman di Nolan: “Non è tanto chi sono, quanto quello che faccio che mi qualifica”.
Ma i film sono solo film e alla fin fine non insegnano un bel niente.
Ciao Laura, concordo con tutto quello che hai scritto tranne che sul finale...a volte i film possono davvero smuovere qualche animo e questa è stata una chance sprecata secondo me. Avrebbe potuto convincere qualche donna in difficoltà magari a trovare il coraggio di fare qualcosa. Io per una volta, avrei preferito che il film fosse più piegato a un nobile fine. Vista la portata di significato che in realtà voleva farsi carico.
E concordo con te che un tipo come Ryle difficilmente direbbe "ok mi faccio seguire" come dice lui in ospedale.
PS. ma poi dare alla figlia il nome del fratello di lui? Come premio addirittura? Per uno che ti ha spinto dalle scale? Ma scherziamo?
@andreazamburlin9 che un insegnamento di film o di libro possa salvare una persona, anche una sola, sarebbe molto bello. Penso però che chi si trova in una situazione così difficile abbia bisogno di molto altro per svegliarsi. Forse in realtà non voglio darti del tutto ragione perché il tuo ragionamento mi spaventa un po', perché vorrebbe dire che la stessa cosa potrebbe accadere all'inverso. Ovvero che un film, che mostra qualcosa di pericoloso o che venga travisato, possa di fatto convincere qualcuno a compiere azioni scorrette.
Allora si porrebbe un problema angosciante: se anche solo una persona recasse danno a sé stessa o agli altri ad es. per le pagine di un libro bisognerebbe vietarlo? Anche se questo fosse un capolavoro conclamato?
Sono comunque dell'idea che in generale i film, le storie, la storia stessa (intendo come materia), funzionino nell'attimo in cui vengano conosciuti, ma poi l'insegnamento svanisca. Tanta gente che versa lacrime vere davanti ai film di guerra, vedendo abusi e discriminazioni, appena tornata nella vita di tutti i giorni dimentica e magari si comporta esattamente come i personaggi che fino a poco prima ha considerato deplorevoli, credendo sul serio di stare nel giusto. Ho visto bulli disprezzare personaggi identici a loro (mi sento un tantino come il personaggio di Blade Runner "ho visto cose che voi mortali"😉), quindi nutro poche speranze in tal senso.
Perché tra il dire ed il fare c'è di mezzo il mare e la gente spesso non riesce a correlare eventi simili. Non riconosce se stessa né comportamenti identici.
Altrimenti la giornata della memoria e gli innumerevoli film su di essa, avrebbero impedito, per lo meno nei paesi democratici, l'esistenza della pena di morte, tortura e altre impressionanti tipi di persecuzione (tipo politica e di pensiero) che solo Amnesty International e associazioni similari si occupano di rendere note. Sarebbero anche finiti i giornalisti prezzolati, perché si proverebbe vergogna nel nascondere o aiutare i potenti, nel sospetto che questi possano recare gravi danni. Ed i disertori non verrebbero incarcerati, perché la guerra è una brutta cosa ed è giusto che chi non voglia parteciparvi possa sottrarsi.
La verità purtroppo è ben altra e come mi ritrovo a ripetere bene e male subiscono alterazioni a seconda della convenienza del momento.
Questo film un buon insegnamento in un certo senso forse lo regala. Una denuncia legale è di fatto una battaglia, che può essere difficile tanto per chi la inizia, quanto per chi la subisce e la giustizia come sottolinea Giurato numero 2 non è infallibile, è di fatto imperfetta perché imperfetto è l’uomo.
Una disputa legale porta con sé odio, rancore, frustrazione e rabbia.
Esattamente come la vendetta (per ora è tornato in auge il Conte di Montecristo e si sa che chi si vendica deve scavare due tombe una per sé e una per il nemico).
Rispondere all'odio con una dimostrazione di amore (la carezza e dare il nome del fratello morto), con un perdono sincero è una possibile risposta. Può non piacere, perché la gentilezza è debolezza e genera di fatto sospetto mentre l'aggressività porta rispetto, ma potrebbe essere un'alternativa ad es. essere molto comprensibile dai cristiani. L'amore può sconfiggere l'odio. Francamente ci credo poco però è vero che la vendetta consuma anche chi la fa e che rispondere all'odio con l'odio porta solo altro odio.
Scusami per la lunghezza del commento🤗👋