Clap clap, parole sante. Non si può certo sapere quanto feedback abbiano ricevuto i progettisti, e quanto abbiano potuto/voluto correggere, però non investirei mai 30000 euro in un modello di auto completamente nuovo. Figo, ma incognito by definition. Aggiungerei che l'affidabilità é non solo l'interazione complessa fra le affidabilità di tutti i componenti, ma è a sua volta l'interazione col guidatore, altrettanto complesso. Della serie: come sfrutta e cura l'auto? La fa riscaldare e raffreddare il giusto, intervalli di manutenzione, stile di guida non troppo da pilota (non sono i piloti a pagare le riparazioni :-))) ecc.
Grazie tante Mox per i video, ma direi che sull’ mito numero 1 per esperienza propria e anche nel mondo più complesse sono le cose più cresce il rischio per tutti con spese maggiori e poco prevedibilità anche per la complicità del sistema. Per un motore sei cilindri che ha avuto un problema ne rotto non un componente ma due perché si sono turate una dietro al altro. Però ho visto che quel brutto problema non è venuto nel momento a caso ma perché me lo meritavo, poi ho cambiato l’auto con lo stesso motore e tenuto per 7 anni e mai avuto problemi. Non è forse la soluzione è dentro di noi, e smettere di complicare le cose con l’illusione che che possiamo sfuggire a quello che dobbiamo pagare? Grazie tante.
A proposito di grippaggi di moto, ricordo che quando uscì la prima Ducati Monster la rivista Motociclismo pubblicò la prova e in sordina, nel quadratino del sommario dei pregi e difetti, tra i difetti rilevati in prova compariva la dicitura "grippaggio del cilindro posteriore". La cosa mi colpì parecchio.
Argomento interessantissimo. Concordo ovviamente sul concetto statistico di affidabilità. C'è un però. L'analisi nel video considera l'auto/ la moto come un sistema unico, a cui appunto associamo un giudizio di affidabilità; quest'ultima nel video è intesa come " non rimanere a piedi". Il punto è che l'auto/la moto (ma soprattutto l'auto, anche per il solito anticipo tecnologico dell'industria automotive) sono evoluti moltissimo , tanto da non poter quasi confrontare tali prodotti; è un po' come confrontare la Moka con le macchine da caffè economiche di oggi in base allo scopo che permettono di raggiungere. Voglio sottolineare che oggi l'auto è estremamente più complessa, sia concettualmente (telai sempre più raffinati pur essendo sempre di metallo), sia quantitativamente ( in quanto dotata oggi di apparati prima inesistenti del tutto: airbag, sistema multimediale, aria condizionata...). Se limitiamo il concetto di affidabilità a quello del sistema di propulsione ( legittimamente, se consideriamo che in fondo è la funzione principale) è indubbio che la maturità raggiunta dall'elettronica abbia aumentato l'affidabilità del mezzo. Il punto è che l'affidabilità andrebbe considerata per ciascun sottosistema, e proprio i guasti dei sottosistemi satelliti sono quelli che danno noia al consumatore: aria condizionata scarica, chiusura centralizzata impazzita, motori finestrini bloccati o rallentati, immobilizer KO,, spie sul quadro spesso non correttamente interpretabili, o magari falsi positivi che però generano panico. Se consideriamo questo le auto "moderne" sono affidabilissime per il sistema propulsivo ma inaffidabili nei sistemi più recentemente introdotti cui però ormai siamo abituati. A questo si aggiunge un fattore altrettanto determinante: la facilità di riparazione. La classica vespa a carburatori non era di certo più affidabile dei moderni scooter, eppure la sua stessa semplicità consente la sua riparazione anche nei Paesi meno sviluppati dove tutt'ora è in ampio uso. Eseguire una diagnosi elettronica del sistema propulsivo implica avere strumenti specifici, costosi e aggiornati, che una piccola autofficina non potrebbe mai avere per ogni veicolo. Se parliamo dei sistemi satelliti di cui sopra, spesso si rinuncia alla riparazione per via di costi esagerati. Corollario della facilità di riparazione è il tema della disponibilità dei ricambi. I veicoli sono costituiti da un numero crescente di componenti. Un costruttore ha quindi sempre più difficoltà nella gestione dei ricambi; una volta terminata la commercializzazione del prodotto il costruttore avrà sempre più interesse a spingere la vendita del nuovo piuttosto che la riparazione del vecchio. Non stupisce che dopo qualche anno i ricambi non siano disponibili, e quando lo sono i prezzi sono altissimi rendendo antieconomica la riparazione ( es.carrozzeria, Pompa alta pressione del gasolio....). Le auto di oggi ci lasciano meno spesso appiedati ma la loro gestione ci stressa ugualmente se non di più :-)
Clap clap, parole sante. Non si può certo sapere quanto feedback abbiano ricevuto i progettisti, e quanto abbiano potuto/voluto correggere, però non investirei mai 30000 euro in un modello di auto completamente nuovo. Figo, ma incognito by definition. Aggiungerei che l'affidabilità é non solo l'interazione complessa fra le affidabilità di tutti i componenti, ma è a sua volta l'interazione col guidatore, altrettanto complesso. Della serie: come sfrutta e cura l'auto? La fa riscaldare e raffreddare il giusto, intervalli di manutenzione, stile di guida non troppo da pilota (non sono i piloti a pagare le riparazioni :-))) ecc.
90 min di applausi, da chi lavora programmando l’elettronica
Grazie tante Mox per i video, ma direi che sull’ mito numero 1 per esperienza propria e anche nel mondo più complesse sono le cose più cresce il rischio per tutti con spese maggiori e poco prevedibilità anche per la complicità del sistema. Per un motore sei cilindri che ha avuto un problema ne rotto non un componente ma due perché si sono turate una dietro al altro.
Però ho visto che quel brutto problema non è venuto nel momento a caso ma perché me lo meritavo, poi ho cambiato l’auto con lo stesso motore e tenuto per 7 anni e mai avuto problemi.
Non è forse la soluzione è dentro di noi, e smettere di complicare le cose con l’illusione che che possiamo sfuggire a quello che dobbiamo pagare?
Grazie tante.
A proposito di grippaggi di moto, ricordo che quando uscì la prima Ducati Monster la rivista Motociclismo pubblicò la prova e in sordina, nel quadratino del sommario dei pregi e difetti, tra i difetti rilevati in prova compariva la dicitura "grippaggio del cilindro posteriore". La cosa mi colpì parecchio.
Argomento interessantissimo. Concordo ovviamente sul concetto statistico di affidabilità. C'è un però.
L'analisi nel video considera l'auto/ la moto come un sistema unico, a cui appunto associamo un giudizio di affidabilità; quest'ultima nel video è intesa come " non rimanere a piedi". Il punto è che l'auto/la moto (ma soprattutto l'auto, anche per il solito anticipo tecnologico dell'industria automotive) sono evoluti moltissimo , tanto da non poter quasi confrontare tali prodotti; è un po' come confrontare la Moka con le macchine da caffè economiche di oggi in base allo scopo che permettono di raggiungere.
Voglio sottolineare che oggi l'auto è estremamente più complessa, sia concettualmente (telai sempre più raffinati pur essendo sempre di metallo), sia quantitativamente ( in quanto dotata oggi di apparati prima inesistenti del tutto: airbag, sistema multimediale, aria condizionata...). Se limitiamo il concetto di affidabilità a quello del sistema di propulsione ( legittimamente, se consideriamo che in fondo è la funzione principale) è indubbio che la maturità raggiunta dall'elettronica abbia aumentato l'affidabilità del mezzo. Il punto è che l'affidabilità andrebbe considerata per ciascun sottosistema, e proprio i guasti dei sottosistemi satelliti sono quelli che danno noia al consumatore: aria condizionata scarica, chiusura centralizzata impazzita, motori finestrini bloccati o rallentati, immobilizer KO,, spie sul quadro spesso non correttamente interpretabili, o magari falsi positivi che però generano panico. Se consideriamo questo le auto "moderne" sono affidabilissime per il sistema propulsivo ma inaffidabili nei sistemi più recentemente introdotti cui però ormai siamo abituati.
A questo si aggiunge un fattore altrettanto determinante: la facilità di riparazione. La classica vespa a carburatori non era di certo più affidabile dei moderni scooter, eppure la sua stessa semplicità consente la sua riparazione anche nei Paesi meno sviluppati dove tutt'ora è in ampio uso. Eseguire una diagnosi elettronica del sistema propulsivo implica avere strumenti specifici, costosi e aggiornati, che una piccola autofficina non potrebbe mai avere per ogni veicolo. Se parliamo dei sistemi satelliti di cui sopra, spesso si rinuncia alla riparazione per via di costi esagerati. Corollario della facilità di riparazione è il tema della disponibilità dei ricambi. I veicoli sono costituiti da un numero crescente di componenti. Un costruttore ha quindi sempre più difficoltà nella gestione dei ricambi; una volta terminata la commercializzazione del prodotto il costruttore avrà sempre più interesse a spingere la vendita del nuovo piuttosto che la riparazione del vecchio. Non stupisce che dopo qualche anno i ricambi non siano disponibili, e quando lo sono i prezzi sono altissimi rendendo antieconomica la riparazione ( es.carrozzeria, Pompa alta pressione del gasolio....). Le auto di oggi ci lasciano meno spesso appiedati ma la loro gestione ci stressa ugualmente se non di più :-)
Sono considerazioni molto interessanti, ottime per un futuro video di approfondimento 😉