"Inno a Sant'Agata" festa di S. Agata 2024

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  • Опубликовано: 12 сен 2024
  • Coro Lirico Siciliano
    Conservatorio V. Bellini Catania
    - "Inno a S. Agata" 1886 del giovane ventiseienne Francesco P. Frontini
    Coro Lirico Siciliano diretto da Francesco Costa - Comitato Sant'Agata 2024
    - "Questa terra fortunata, consacrata dal tuo Sangue..."
    francescopaolo...
    Questa terra fortunata​

    consacrata dal tuo sangue​

    a e invitta, a te beata​

    scioglie l'inno trionfal.​

    Cittadini alzate il canto​

    alla intrepida virago​

    qui riposa il corpo santo,​

    questa è l'ara sua immortal.​

    II- Preghiera​

    Dal trono di gloria​

    o invitta guerriera:​

    ascolta fra i cantici​

    la nostra preghiera.​

    Ci salva pietosa​

    da tutti i flagelli​

    fa dono alla patria,​

    di giorni più belli.​

    La fede ravviva​

    la speme, l'amore,​

    fedeli o gran Diva​

    ci rendi al Signor.​

    All'illustre possente Patrona​

    Cittadini! Risuoni l'evviva​

    lieta echeggi la nostra canzone​

    e n'esulti la sponda giuliva.​

    Dai perigli salvò i mesti figli,​

    dalla peste Catania salvò.​

    Evviva.​

    Cittadini! Corone di alloro​

    al suo altare rechiamo festosi!​

    Desti il suono dell'inno canoro,​

    gli echi ascosi degli astri amorosi.​

    Dalle sfere le nostre preghiere ella accolse​

    la Patria esultò
    francescopaolo...
    frontini.alterv...
    Francesco Paolo Frontini Musicista (Catania 1860-Catania, 26 luglio 1939).
    Fu di vasta e profonda cultura, di vena ricca e varia.
    Da suo padre, Martino, anche lui compositore che ebbe in Sicilia una certa rinomanza, apprese le prime nozioni Francesco Paolo, precocissimo: a tredici anni esordì in un pubblico concerto di violino.
    Poi imparò il pianoforte, l'armonia, il contrappunto; la sua prima composizione fu eseguita nella cattedrale di Catania, quando egli aveva quindici anni.
    Fra le sue opere vengono ricordate: Nella, Sansone, Aleramo. Malia, II falconiere, Fatalità. E inoltre: Eco della Sicilia (50 canti siciliani), Medio Evo, Natale siciliano (schizzi dal vero), due quartetti, una Messa di requiem, i Canti religiosi del popolo Siciliano e vari altri lavori sinfonici, nonchè Piccolo montanaro e la famosa Serenata araba.
    La critica gli fu larga di plauso, i sovrani di onorificenze.
    Ecco, per esempio, il giudizio di un critico anonimo ma attento: « io non vi so dire se F. P. Frontini sia un genio o un super-uomo: ma quando un cervello e così produttivo e fecondo, ha diritto all'ammirazione del pubblico intellettuale ».
    Nel 1879 cavaliere della Corona d'ltalia, nel 1906 cavaliere ufficiale; al proprio nome non anteponeva il titolo di maestro ma quello di cav. uff., secondo la voga del primo Novecento. Dedicò una melodia alla regina madre, che gli donò un gioiello con iniziali: egli ne andava fiero. Nei primi del secolo la sua figura longilinea e ispirata, i suoi baffi e la sua barba, la sua « inglesina » a pallini sul colletto inamidato e il suo cappello nero, alto a larghe tese, furono famosi, crearono una moda, la moda dell'artista di classe.

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