Ex Ilva, la vittoria dei Genitori Tarantini

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  • Опубликовано: 4 июл 2024
  • Dopo la storica sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea sull’ex Ilva di Taranto, l’associazione Genitori Tarantini, che aveva promosso l’azione inibitoria presso il Tribunale di Milano ha tenuto una conferenza stampa a Roma, presso la sede della Stampa Estera. La Corte lussemburghese, interpellata dai giudici milanesi, il 25 giugno scorso aveva stabilito che in caso di rischio ambientale o sanitario l’attività nell’impianto va immediatamente sospesa.
    A moderare l’incontro, la giornalista tarantina Valentina Petrini, che per tanti anni si è occupata proprio dell’impatto ambientale e sulla salute dell’impianto siderurgico.
    Per l’occasione, erano presenti tutti i firmatari dell’azione inibitoria, compreso il più giovane, il piccolo Andrea.
    Presenti, ovviamente, anche gli avvocati Maurizio Rizzo Striano e Ascanio Amenduni, i legali dell’associazione che avevano portato l’azione inibitoria al Tribunale di Milano. Grazie al loro lavoro, si è arrivati ad una sentenza che potrà valere non solo per Taranto e l’Italia, ma anche per tutti i Paesi membri dell’Unione europea.
    Tanta, tantissima la commozione in sala, specialmente nel momento in cui è stato ricordato il dolore vissuto negli ultimi anni da tutti quei bambini ricoverati nei reparti oncologici di Taranto. Molti di loro non ce l’hanno fatta, e il dolore per la loro scomparsa non potrà mai essere cancellato.
    L’atmosfera è stata rallegrata dall’intervento di Andrea Rivera, artista romano, grande esponente del teatro-canzone, amico della città di Taranto e protagonista negli ultimi anni dell’evento dell’Uno Maggio. Insieme a lui anche un altro amico dell’associazione Genitori Tarantini come Vauro.
    Interviste a: Valentina Petrini (giornalista), Simona Peluso (mamma di Andrea), Maurizio Rizzo Striano e Ascanio Amenduni (avvocati associazione Genitori Tarantini) e Massimo Castellana (portavoce associazione Genitori Tarantini).
    Speciale a cura di Enrico Chillè

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