Sempre intrigante ascoltare Guido Scorza, interessante il riferimento al caso AGCOM (Consiglio di Stato, sez. VI, 29 marzo 2021, n. 2631). Argomenti, questi, della mia tesi di dottorato in diritto comparato nell'ormai lontano 2015. Fa piacere sapere di aver anticipato questioni di tale portata, grazie Matteo!
Ma cosa si intende esattamente per dato da valorizzare? Ovvero il dato personale che va valorizzato è l'identità personale o le abitudini rilevate dalla piattaforma che si utilizza? Nel primo caso si eviterebbe forse il problema se invece di chiedere nome e cognome, si chiedesse "Come vorresti essere riconosciuto". Nel secondo caso, bisognerebbe valorizzare, l'uso della piattaforma e non la semplice iscrizione, perché un utente che non usa la piattaforma, in realtà non mi dà nessun valore.
Scusate, ma c'è un dettaglio che mi sfugge... L'IVA è un'imposta dovuta dal VENDITORE. Quando compro qualcosa, è il venditore ad applicarci il 22% di IVA (che poi verserà allo stato). Se io vendo/cedo i miei dati personali a Meta, sarei io a dover applicare l'IVA al prezzo di cessione e poi a versarla allo stato, non certo Meta. Ma io non sono obbligato ad applicare l'IVA perchè sono un privato, e l'IVA viene invece applicata solo nell'ambito di attività d'impresa. Insomma: se Meta acquista la mia auto usata, lo farà in esenzione di IVA. Idem se acquista i miei dati personali da me.
@@Sara-su7yk ok, ma delle due transazioni (utente che vende dati a Meta, e Meta che poi li rivende a terzi) : il primo è in capo al privato titolare dei propri dati, e quindi esente IVA; per la seconda Meta emetterà certamente una fattura, la cui imponibilità IVA sarà gestita come da legge....
@@FrancoTauceri scusa, non avevo capito il punto. La cessione a terzi non c'entra al momento. Il nodo è se i dati personali possano essere considerati "moneta", beni economici scambiabili in cambio di altri beni al posto del denaro. Se sì, quando uno si iscrive a meta, si realizza una permuta "servizio contro bene (economicamente rilevante)", e in questo senso è soggetta a IVA. Meta è il venditore del servizio, l'utente che si iscrive è il compratore e paga l'iscrizione con i suoi dati personali al posto del classico abbonamento.
@Sara-su7yk quindi, se ho capito bene, la cessione imponibile non sarebbe quella dei "dati personali", ma quella del servizio di accesso a Facebook, che farebbe da contropartita a questa cessione di dati personali... Mia considerazione personale: i magistrati che si sono inventati ciò sono malati di protagonismo, e dovrebbero urgentemente cambiare spacciatore... 🤣
@@FrancoTauceri credo sia questo... Spiegherebbe perché Facebook non dice più di essere "gratis e lo sarà per sempre". Non è un'invenzione dei magistrati, comunque, men che meno italiani. Ci sono molti beni economici immateriali, oggigiorno, ed è un fatto acclarato che i dati sulle persone valgano oro e sono pagati a peso d'oro. Il problema sarebbe che, secondo qualcuno, la mercificazione dei dati coperti da diritto alla privacy è "sbagliata" perché indebolisce la assolutezza del diritto. Cioè: è sbagliato che informazioni private siano considerate merci (qualsiasi), quindi facciamo finta che non lo siano. Ma a me sembra che, se i dati hanno valore economico quando facebook li rivende, hanno lo stesso valore quando li acquisisce dagli utenti. Specialmente adesso che pare non sia più possibile usare facebook senza dichiarare la propria identità.
La contraddizione esiste solo in teoria, direi. In pratica funziona così: facciamo finta di vendere una bevanda a base di whisky ai tempi del protezionismo. Se metti su un business che fa questo tipo di transazioni, devi sapere che l'operazione è sketchy. Ti assumi il rischio d'impresa e se sei furbo accantoni (che non si da mai). Allo stesso tempo, per coerenza, se credi di non star facendo niente di male ci paghi le imposte. Se decidi di non pagare le imposte, dovrai difenderti dal fisco argomentando che le imposte non sono dovute perché la transazione è illegale in partenza. In sostanza, non è accettabile tenere il piede in due staffe.
Sentenza che sancisce ancora una volta che l’UE rimarrà ruota di scorta del resto del mondo. Death by regulation. Vedi Sora disponibile in Afghanistan ma non in UE 😂
Sempre intrigante ascoltare Guido Scorza, interessante il riferimento al caso AGCOM (Consiglio di Stato, sez. VI, 29 marzo 2021, n. 2631). Argomenti, questi, della mia tesi di dottorato in diritto comparato nell'ormai lontano 2015. Fa piacere sapere di aver anticipato questioni di tale portata, grazie Matteo!
Nè l'imprenditoria nè la classe dirigente non è abbastanza evoluta per non abusare del sistema di controllo digitale
Ma cosa si intende esattamente per dato da valorizzare?
Ovvero il dato personale che va valorizzato è l'identità personale o le abitudini rilevate dalla piattaforma che si utilizza?
Nel primo caso si eviterebbe forse il problema se invece di chiedere nome e cognome, si chiedesse "Come vorresti essere riconosciuto".
Nel secondo caso, bisognerebbe valorizzare, l'uso della piattaforma e non la semplice iscrizione, perché un utente che non usa la piattaforma, in realtà non mi dà nessun valore.
Scusate, ma c'è un dettaglio che mi sfugge...
L'IVA è un'imposta dovuta dal VENDITORE. Quando compro qualcosa, è il venditore ad applicarci il 22% di IVA (che poi verserà allo stato).
Se io vendo/cedo i miei dati personali a Meta, sarei io a dover applicare l'IVA al prezzo di cessione e poi a versarla allo stato, non certo Meta. Ma io non sono obbligato ad applicare l'IVA perchè sono un privato, e l'IVA viene invece applicata solo nell'ambito di attività d'impresa.
Insomma: se Meta acquista la mia auto usata, lo farà in esenzione di IVA.
Idem se acquista i miei dati personali da me.
Meta non compra i dati per poi rivenderli a qualcuno? Sarà quella la transazione presupposto
@@Sara-su7yk ok, ma delle due transazioni (utente che vende dati a Meta, e Meta che poi li rivende a terzi) : il primo è in capo al privato titolare dei propri dati, e quindi esente IVA; per la seconda Meta emetterà certamente una fattura, la cui imponibilità IVA sarà gestita come da legge....
@@FrancoTauceri scusa, non avevo capito il punto. La cessione a terzi non c'entra al momento.
Il nodo è se i dati personali possano essere considerati "moneta", beni economici scambiabili in cambio di altri beni al posto del denaro.
Se sì, quando uno si iscrive a meta, si realizza una permuta "servizio contro bene (economicamente rilevante)", e in questo senso è soggetta a IVA.
Meta è il venditore del servizio, l'utente che si iscrive è il compratore e paga l'iscrizione con i suoi dati personali al posto del classico abbonamento.
@Sara-su7yk quindi, se ho capito bene, la cessione imponibile non sarebbe quella dei "dati personali", ma quella del servizio di accesso a Facebook, che farebbe da contropartita a questa cessione di dati personali... Mia considerazione personale: i magistrati che si sono inventati ciò sono malati di protagonismo, e dovrebbero urgentemente cambiare spacciatore... 🤣
@@FrancoTauceri credo sia questo... Spiegherebbe perché Facebook non dice più di essere "gratis e lo sarà per sempre".
Non è un'invenzione dei magistrati, comunque, men che meno italiani.
Ci sono molti beni economici immateriali, oggigiorno, ed è un fatto acclarato che i dati sulle persone valgano oro e sono pagati a peso d'oro.
Il problema sarebbe che, secondo qualcuno, la mercificazione dei dati coperti da diritto alla privacy è "sbagliata" perché indebolisce la assolutezza del diritto.
Cioè: è sbagliato che informazioni private siano considerate merci (qualsiasi), quindi facciamo finta che non lo siano.
Ma a me sembra che, se i dati hanno valore economico quando facebook li rivende, hanno lo stesso valore quando li acquisisce dagli utenti. Specialmente adesso che pare non sia più possibile usare facebook senza dichiarare la propria identità.
La contraddizione esiste solo in teoria, direi.
In pratica funziona così: facciamo finta di vendere una bevanda a base di whisky ai tempi del protezionismo.
Se metti su un business che fa questo tipo di transazioni, devi sapere che l'operazione è sketchy.
Ti assumi il rischio d'impresa e se sei furbo accantoni (che non si da mai).
Allo stesso tempo, per coerenza, se credi di non star facendo niente di male ci paghi le imposte.
Se decidi di non pagare le imposte, dovrai difenderti dal fisco argomentando che le imposte non sono dovute perché la transazione è illegale in partenza.
In sostanza, non è accettabile tenere il piede in due staffe.
Sentenza epocale per il riconoscimento del "surplus comportamentale " fatto emergere dalla Zuboff? (Da 'il capitalismo della sorveglianza ')
Sentenza che sancisce ancora una volta che l’UE rimarrà ruota di scorta del resto del mondo. Death by regulation. Vedi Sora disponibile in Afghanistan ma non in UE 😂