Sicuramente due film diversi, anche se accomunati dall'abbandono dell'alter ego Michele Apicella e dal passaggio alla prima persona. Anche per me Caro Diario è un capolavoro, soprattutto per invenzione narrativa e creativa in scrittura ed in regia (e avrei voluto vederlo vincere a Cannes nel 1994 al posto di quell'inutile oscenità di Pulp Fiction...). Non sono così duro su Aprile però, che trovo comunque piuttosto brillante e spigliato; il tema di Aprile non è Nanni che diventa padre: è un film sulla speranza, sull'entusiasmo donato da un evento felice che spinge a rivedere i propri orizzonti e le proprie priorità. "Quella storia sul pasticciere trotskista... sarebbe tutta un'altra cosa!!!": la nascita del figlio porta il protagonista a disfarsi del suo "sottisier", della sua raccolta di sciocchezze e cose negative per concentrarsi invece su quelle positive, più importanti e più desiderate (disse meglio Calvino: "cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio"). In questo il "cambiamento in positivo" è anche simboleggiato dal passaggio politico, dalla sconfitta del Berlusca alle elezioni e dalla vittoria dell'Ulivo. Che poi la speranza nell'euroburocrate Prodi fosse completamente malriposta è un altro conto... Hanno lavorato bene, non c'è che dire; ci siamo cascati in tanti.
Dopo le feste Abbate deve ancora carburare ... questa intervista o meglio le risposte di Mughini non aggiungono granche’ ai dubbi di Fulvio sul lavoro di Moretti.
Si.. io trovo straordinaria la giubba futurista di Mughini, che, non se ne abbia Abbate, ma supera di gran lunga il suo duvet camouflage.. Nanni Moretti attore, non saprei come qualificarlo, come regista, qualitativamente, nulla da eccepire. Il problema è quella sua prosopopea da bancario che ha appena ricevuto la promozione, non so se ho reso l'idea, ma questa è la mia sensazione..
ma come si fa a definire i film di Moretti "assolutamente stra-ordinari" Mughini ma davvero vuoi paragonare un Moretti alle visioni di un David Lynch, o a poetiche del passato prossimo come quelle del maestro Andrej Tarkovskij? Quello è straordinario, il cinema fatto dai POETI. Nanni Moretti di poeta non ha proprio nulla, non può generare pensiero ne mondi, solo riprodurli, rappresentarli
Ma io resterei anche in Italia: Petri, Fellini, Monicelli, De Sica, Magni, Antonioni, Rosi, Ferreri e potrei continuare ... Alcuni film di Moretti comunque mi piacciono, Bianca e caro diario in testa .
Il senso di paragonare Moretti a Tarkovskij e Lynch. Non sapete neanche di quello che parlate. Contesti, culture, modi di intendere il cinema, linguaggi completamente diversi negli intenti e nei risultati. È come denigrare John Huston perché "eh ma non è mica Jean Vigo! Che era un vero poeta'. O le commedie di Tati perché c'era Kubrick. Siete ottusi e limitate e vi ponete con una spocchia allucinante
In più pecchi pure in comprensione del mezzo. Sempre di rappresentazione si tratta, che sia Buster Keaton o Tony Scott. Poi che c'entra essere poeti, Scorsese è un poeta? James Cameron è un poeta? Michael Curtiz era un poeta?
La tua teoria si smonta quando trovi qualcuno che ti dice che i film di Moretti hanno generato sia pensiero che altri "mondi". Credo siano parecchi, negli ultimi 50 anni
Tutti i film di Nanni Moretti invecchiano male, forse tranne la stanza del figlio che ha una storia ben definita .. I film di Nanni Moretti, almeno i primi, fotografano una realtà quasi claustrofobia, troppo racchiusa in quell'epoca.. Ad esempio se oggi fai vedere Ecce Bombo ad un ragazzo di quest'epoca non capirà nulla perché giusto sia così.. non gli interesserà nulla del film, cosa vuoi che gli interessi della comune, della disillusione post 68, del rapporto genitori figli di quegli anni, della critica a Nino Manfredi che faceva vedere le sigarette nei film etc etc... Quasi tutti i suoi film, tranne forse gli ultimi, come ha detto più volte anche lui, non hanno una storia lineare, anzi non hanno una storia proprio, sono spezzoni che potrebbero essere presi separatamente.. Lui stesso ha detto che ormai ha capito che i suoi film sono una fotografia di una certa parte di una certa società in un determinato periodo ben preciso, e come tale il tempo se la porta via. In Caro Diario, ad esempio, quella Roma non esiste più, morta seppellita... Il tempo se la è mangiata..
Un autore strepitoso che molti, anche qui nei commenti, non riescono ancora a riconoscere.
Tele Durruti dovrebbe intervistare Mughini più spesso.
Caro Diario è perfetto pure oggi.
Nanni moretti ha attraversato una fetta di storia del nostro paese e l ha raccontata da giovane poi da padre da michele apicella
Caro diario capolavoro con neiwiller e carpentieri.. Poesia pura la vespa e le eolie
Facile fare poesia attraverso il panorama e il contesto delle Eolie.
@@b.2003fat. è vero, molto più difficile farla in interni, appartamento privato o studi medici
@@pietrovalastro. Facile o difficile Nanni è riuscito a creare qualcosa esteticamente bello accompagnato da un pensiero valido
@@Tincarlo ma dai, davvero?
Il vero gioiello di Moretti è Bianca...
Giuliano Rivieri l'unico film su un serial killer dove non si vede una goccia di sangue !
di Mughini non condivido le pensate, ma certo ha un bel eloquio, parla di tutto con competenza e chiarezza espositiva
Bravo Mughini
Capolavori sogni d'oro messa finita e bianca
Non invecchiano.
Negli 80 Moretti aveva pochi rivali
Caro Diario è il film che mi pare meno invecchiato in realtà a mio modesto parere; è quello che preferisco su tutti perchè meno "Morettiano".
sarà ma caro diario è il mio film preferito l'ho visto x la 1 volta nel 1993 e racconta Roma e le Lipari in modo entusiasmante
Grandissimo Mughini
Grande Mughini che parla in quel modo di maio !
Criticalo però di più anche in televisione..
Caro Diario è un gran film tutt'oggi, zitti biliosi!
Caro Diario rimane un capolavoro. Concordo su Aprile: anch'io l'ho trovato sempre insopportabile, soprattutto sul Moretti che diventa padre
Sicuramente due film diversi, anche se accomunati dall'abbandono dell'alter ego Michele Apicella e dal passaggio alla prima persona. Anche per me Caro Diario è un capolavoro, soprattutto per invenzione narrativa e creativa in scrittura ed in regia (e avrei voluto vederlo vincere a Cannes nel 1994 al posto di quell'inutile oscenità di Pulp Fiction...).
Non sono così duro su Aprile però, che trovo comunque piuttosto brillante e spigliato; il tema di Aprile non è Nanni che diventa padre: è un film sulla speranza, sull'entusiasmo donato da un evento felice che spinge a rivedere i propri orizzonti e le proprie priorità. "Quella storia sul pasticciere trotskista... sarebbe tutta un'altra cosa!!!": la nascita del figlio porta il protagonista a disfarsi del suo "sottisier", della sua raccolta di sciocchezze e cose negative per concentrarsi invece su quelle positive, più importanti e più desiderate (disse meglio Calvino: "cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio"). In questo il "cambiamento in positivo" è anche simboleggiato dal passaggio politico, dalla sconfitta del Berlusca alle elezioni e dalla vittoria dell'Ulivo.
Che poi la speranza nell'euroburocrate Prodi fosse completamente malriposta è un altro conto...
Hanno lavorato bene, non c'è che dire; ci siamo cascati in tanti.
@@ilmelangolo bellissimo commento
Un gigante #Mughini
Ma quale gigante...
@@yeailikeu gigantismo
Dopo le feste Abbate deve ancora carburare ... questa intervista o meglio le risposte di Mughini non aggiungono granche’ ai dubbi di Fulvio sul lavoro di Moretti.
Si.. io trovo straordinaria la giubba futurista di Mughini, che, non se ne abbia Abbate, ma supera di gran lunga il suo duvet camouflage..
Nanni Moretti attore, non saprei come qualificarlo, come regista, qualitativamente, nulla da eccepire. Il problema è quella sua prosopopea da bancario che ha appena ricevuto la promozione, non so se ho reso l'idea, ma questa è la mia sensazione..
Aprile...... deludente
Fantastico giubbino
Ma che fantastico! Pare uno sfollato dalla Siria...
@Lewis Cartwright Ah ho capito
nanni non si discute
0
Una parabola culturale, eccelsa e fuori dal tempo, per poi precipitare su Di Maio. Non l'avrei fatto.
Aprile e Caro Diario sono "filmetti", girati in economia
ma come si fa a definire i film di Moretti "assolutamente stra-ordinari"
Mughini ma davvero vuoi paragonare un Moretti alle visioni di un David Lynch, o a poetiche del passato prossimo come quelle del maestro Andrej Tarkovskij? Quello è straordinario, il cinema fatto dai POETI.
Nanni Moretti di poeta non ha proprio nulla, non può generare pensiero ne mondi, solo riprodurli, rappresentarli
Commento senza senso
Ma io resterei anche in Italia: Petri, Fellini, Monicelli, De Sica, Magni, Antonioni, Rosi, Ferreri e potrei continuare ...
Alcuni film di Moretti comunque mi piacciono, Bianca e caro diario in testa .
Il senso di paragonare Moretti a Tarkovskij e Lynch. Non sapete neanche di quello che parlate. Contesti, culture, modi di intendere il cinema, linguaggi completamente diversi negli intenti e nei risultati. È come denigrare John Huston perché "eh ma non è mica Jean Vigo! Che era un vero poeta'. O le commedie di Tati perché c'era Kubrick. Siete ottusi e limitate e vi ponete con una spocchia allucinante
In più pecchi pure in comprensione del mezzo. Sempre di rappresentazione si tratta, che sia Buster Keaton o Tony Scott. Poi che c'entra essere poeti, Scorsese è un poeta? James Cameron è un poeta? Michael Curtiz era un poeta?
La tua teoria si smonta quando trovi qualcuno che ti dice che i film di Moretti hanno generato sia pensiero che altri "mondi". Credo siano parecchi, negli ultimi 50 anni
Tutti i film di Nanni Moretti invecchiano male, forse tranne la stanza del figlio che ha una storia ben definita ..
I film di Nanni Moretti, almeno i primi, fotografano una realtà quasi claustrofobia, troppo racchiusa in quell'epoca..
Ad esempio se oggi fai vedere Ecce Bombo ad un ragazzo di quest'epoca non capirà nulla perché giusto sia così.. non gli interesserà nulla del film, cosa vuoi che gli interessi della comune, della disillusione post 68, del rapporto genitori figli di quegli anni, della critica a Nino Manfredi che faceva vedere le sigarette nei film etc etc...
Quasi tutti i suoi film, tranne forse gli ultimi, come ha detto più volte anche lui, non hanno una storia lineare, anzi non hanno una storia proprio, sono spezzoni che potrebbero essere presi separatamente..
Lui stesso ha detto che ormai ha capito che i suoi film sono una fotografia di una certa parte di una certa società in un determinato periodo ben preciso, e come tale il tempo se la porta via.
In Caro Diario, ad esempio, quella Roma non esiste più, morta seppellita... Il tempo se la è mangiata..