Attività per bambini autistici e scuola dell’infanzia: coordinazione motoria con entrambe le mani
HTML-код
- Опубликовано: 2 ноя 2024
- Scopri i VIDEO CORSI ONLINE PER GENITORI E INSEGNANTI del Progetto Autismo per Tutti: www.divisionea...
Iscriviti alla nostra NEWSLETTER per rimanere aggiornato con i prossimi contenuti del progetto AUTISMO PER TUTTI: www.divisionea...
Visita il nostro sito: www.divisionea...
Nel video vedremo come strutturare con delle perle un’attività utile a bambini autistici della scuola dell’infanzia ma non solo, per migliorare la loro motricità fine e la coordinazione occhio mano.
A differenza dell’abilità di presa pinza, che vi abbiamo illustrato in un video precedente, in questa attività per l’autismo la motricità fine coinvolge l’uso di entrambe le mani.
Un’attività per bambini autistici scuola infanzia: diventare utile?
Sarà un’attività strutturata ottimale da proporre bambini autistici alla scuola infanzia ma anche a tutti coloro che mostrano difficoltà nei gesti quotidiani che richiedono una fine capacità di coordinazione di entrambe le mani come l’allacciarsi le scarpe, aprire il bottone dei pantaloni, chiudersi la giacca e così via.
Autismo e motricità fine: come iniziare
Un primo suggerimento che vi forniamo, per questa attività per l’autismo di motricità fine, è quello di infilare noi quasi tutte le perle per facilitare al massimo il compito; soprattutto se è la prima volta che presentiamo questa attività al bambino.
Attività manuali per bambini autistici: partire dall’imitazione?
Non tutti i bambini autistici alla scuola dell’infanzia hanno già sviluppato l’abilità di imitazione, ma nel caso il vostro bambino sia un abile imitatore allora vi consigliamo di dare come primo possibile aiuto il modello, ossia dimostrate ed eseguite con precisione il movimento che il bambino dovrà andare poi a riprodurre.
Autismo e motricità fine: guide e aiuti
Per sviluppare nell’autismo la motricità fine la prima guida che forniremo è il prompt fisico totale, ossia guidiamo fisicamente il movimento delle dita di entrambe le mani del bambino.
È importante, creare un nodo piuttosto spesso allo spago (come si vede nel video), in questo modo il bambino andrà a riconoscere percettivamente il punto in cui deve prendere lo spago e faciliterò così la fuoriuscita del lembo dall’altro lato in quanto gli avrò lasciato il giusto spazio tra il nodo di supporto e il lembo dello spago.
Autismo e motricità fine: scambio attività premio
Una volta infilate tutte le perle è importante rinforzare subito con il premio.
Ricordiamoci di fare sempre lo scambio attività-premio per favorire la collaborazione.
Autismo e motricità fine: ridurre gli aiuti per favorire l’autonomia
Ridurre e quindi sfumare gradualmente gli aiuti è indispensabile per condurre il bambino verso l’autonomia, la guida fisica totale (prompt fisico totale) di volta in volta la ridurrò guidando con sempre minor invasività il movimento delle sue dita.
Alla fine, come minima guida potrò dare anche solo un’indicazione gestuale.
Attività manuali per bambini autistici: il segreto di un apprendimento di successo
Sviluppando a tavolino, in modo strutturato, l’abilità sarà possibile poi generalizzarla al contesto quotidiano delle autonomie è questo il vero segreto di un apprendimento ottimale nell’autismo: prima costruisco l’abilità a tavolino e poi la generalizzo al contesto naturale, faciliteremo così l’acquisizione di molti altri apprendimenti.
#divisioneautismocastelmonte #autismo #attivitàautismo
Bello e utile
Input veramente validi, GRAZIE!!!
Bellissimo e ho messo in pratica e ottimo risultato
Grazie!
complimenti video veramente utili. grazie
Grazie a lei Rosanna.
Fantastico
Molto chiaro e utile
Complimenti per la vostra professionalità
Gina grazie mille.
Buongiorno bellissimo video. Vi posso chiedere che attività svolgere per esercitare contatto visivo e quindi il riconoscimento dell altro? Grazie mille buon lavoro
Gentile Miriam, grazie di cuore per il suo riscontro positivo.
Per stimolare il contatto oculare nei bambini nello spettro autistico è fondamentale essere inseriti in routine di gioco motivanti per lui.
I giochi “interattivi” sono quelli che più facilmente si prestano a stimolare il contatto oculare e l’interazione, in particolare tutti quei giochi che per funzionare e diventare ancora più divertenti necessitano della presenza dell'adulto perché si avviino (ad esempio, se al bambino piacciono le bolle di sapone, ma non soffia, ci faremo dare il contatto oculare per poi soffiare noi le bolle in modo che impari che noi faremo partire le bolle ogni qual volta ci guarda negli occhi). Inoltre, è fondamentale essere sempre faccia a faccia con il bambino quando stiamo lavorando sul contatto oculare. Alcuni esempi possono essere: palloncini, bolle di sapone, tappeto elastico (in cui il bambino salta per mano con noi e si parte a saltare solo all'aggancio dello sguardo) e così molti altri. Tutto deve nascere da una forte motivazione del bambino, darci il contatto oculare deve essere per lui motivo di ulteriore divertimento, perché grazie al nostro aiuto il gioco diventa ancora più divertente. Per il riconoscimento dell'altra persona funziona molto bene il mettersi in un “gioco parallelo” con il bambino, ad esempio, se sta giocando con le macchinine mi metto di fronte a lui e faccio i suoi stessi gesti e movimenti, oppure se lui sta impilando i cubetti impilo anch'io con lui di fronte e quindi riconoscerà che c'è una persona che sta collaborando con lui nel suo gioco.
Le consiglio, nel caso gli piacciano palloncini e macchinine (le macchinine che vanno attraverso l'aria dei palloncini: lo può trovare su amazon: lanciatore di auto palloncini).
Per stimolare al meglio i prerequisiti di attenzione e motivazione le consiglio invece il nostro CORSO ONLINE: www.divisioneautismocastelmonte.it/corso-autismo-online/corso-online-base-in-tecniche-comportamentali-per-autismo-e-disabilita/
Buona giornata
Giulia
Possibile vedere come farli scrivere
Perché non specificare l' età del bimbo più adatta al gioco?
Gentile Raffaela,
non è possibile specificare un'età cronologica più adatta al questo tipo di attività.
Ora cecherò di darle una spiegazione concreta che spero possa aiutarla a comprendere meglio il perché in nessuno dei nostri video diciamo l'età più adatta all'attività.
In linea generale nella pratica si cerca di considerare sempre l'età mentale piuttosto che l'età cronologica del bambino, questa distinzione è necessaria in quadri di disabilità o spettro autistico.
L' età mentale si basa sullo sviluppo intellettivo e cognitivo del bambino, mentre l'età cronologica fa riferimento alla data di nascita.
Ad esempio, possiamo avere bambini con un'età cronologica di 4 anni ma un'età mentale di 6 anni (quindi superiore alla media) come avere ragazzi con età cronologica di 23 anni ed età mentale di 2 anni.
Inoltre, anche se volessimo considerare l'età mentale non potremmo comunque dare un'indicazione legata a quest'ultima in quanto si lavora sempre obiettivi di apprendimento specifici.
Le faccio un ultimo esempio concreto, lavorando io personalmente con bambini e ragazzi dai 3 ai 30 anni posso assicurarle che questa attività mi trovo a farla sia con ragazzi sopra ai 20 anni (in quanto l'obiettivo di sviluppare alcune autonomie mi porta a dover sviluppare una certa coordinazione occhio mano e motricità delle dita) ma mi trovo a farla anche con bambini di 3 anni (che magari hanno già una buona motricità fine ma con i quali devo sviluppare la collaborazione al compito).
Dunque, ogni video va visto con occhi diversi, quelli di andare a sviluppare abilità utili a quel bambino specifico.