Grazie mille dottoressa per le tue informazioni mi sono commossa mentre sentivo il tuo vidio perché ero da tanto tempo che avevo questo pensiero per mio figlio 8 anni autistico non verbale ma a volte e difficile a spiegare tutto a certe persone che non ti capiscono, e non provano a mettersi nei suo panni per capire cosa sta provando magari il bambino nei certi situazioni e ti fanno sentire anche a te sbagliata per come pensi e fai le cose. Grazie ancora per aiuto che ci dai noi genitori che a volte ci troviamo in un labirinto e non sappiamo da dove andare o iniziare ❤️
Io sono stata una bambina "fuori dal comune" e so come ci si sente, ma quando ero piccola questa attenzione per le neurodivergenze non c'era... Ad un certo punto della mia vita, quando mi sono sentita pronta, ho deciso di lavorare con e per questi bimbi che comprendo nel profondo e sono diventata un'oepac. Spesso mi ritrovo di nuovo "sola" nella comprensione dei bambini che ho in classe perché mi rendo conto che le maestre non riescono proprio a capire da neuro tipiche i comportamenti neuro divergenti , la mia impressione è che a meno che un adulto non abbia un legame stretto, familiare, con questi bambini, pur volendo mettere in moto tutta l'empatia di cui si è capaci, non può immedesimarsi nella condizione di solitudine interiore che si sente quando tu funzioni diversamente dagli altri... Per quanto mi riguarda nessuno sa che sono neurodivergente soprattutto a lavoro perché c'è ancora una forte difficoltà ad accettare le diversità benché ci sia questa politica di inclusione a volte si evidenziano ancora di più le differenze, crescendo ho imparato a mascherare tutte le difficoltà quotidiane ma c'ho messo 40 anni e a volte faccio ancora fatica... E so quanto sia difficile quando sei un bimbo...
Ogni bimbo ha le sue caratteristiche. Noi abbiamo sempre creduto in nostra figlia, cercando di dare gli strumenti per sviluppare i propri talenti. Abbiamo cercato di dimenticare la diagnosi. E questo ha funzionato. Non sempre si riesce ad entrare in empatia, perché non sempre si ha la forza. Ma quando si dà il massimo, i bimbi lo capiscono e sono disposti a perdonarci
Grazie dottoressa, i suoi video sono sempre illuminanti e mi aiutano ad interagire nella maniera corretta con un ragazzo della scuola in cui lavoro e ad interagire con mio figlio (che seppur non avendo ancora una diagnosi manifesta diversi sintomi), con il quale non riuscivo ad entrare in connessione prima di vedere i suoi video es adesso invece ci riesco di piú. Avrei una domanda in merito a questo video, esiste un modo per aiutare un bimbo di due anni a vincere l'oppositivitá e portarlo a concentrarsi sul gioco che si sta proponendo? Faccio un esempio, ci sono dei giochi che a mio figlio sono sempre piaciuti molto, tipo i puzzle ad incastro, ma da quando ha iniziato il nido ha smesso di voler giocare con me e la mamma anche se gli proponiamo giochi che gli sono sempre piaciuti, ad un certo punto lui si alza e se ne va.
Buona sera è molto difficile darle indicazioni senza conoscere la situazione e vedere il bambino ad ogni modo se questi giochi non gli piacciono in questo momento ci sono sicuramente motivazioni valide probabilmente è in sovraccarico sensoriale ed emotivo per vari motivi. Osservate lo vedete cosa gli piace (giochi sensoriali?) che proponetegli quello che in questo momento ama davvero e chi lo aiuta a relazionarsi e sviluppare la comunicazione niente forzature un saluto e buon lavoro
Dottoressa Protti, mi sembra di poter percepire le sue emozioni e vorrei abbracciarla. Certo, lei ha ragione... io sono "strana" e da subito ho approcciato l'essere autistica di mia figlia guardando oltre ciò che credevano gli altri e vedendone, intuendone le potenzialità e le capacità. Nonostante ciò, ho visto chiaramente la sua sofferenza lo scorso anno, primo anno di scuola, in cui si è sentita svilita, incompresa e sola per la prima volta. Suo figlio è fortunato ad averla come madre. Noi siamo fortunati ad averla come divulgatrice.
Buonasera dottoressa la ringrazio per i suoi video perché sto prendendo davvero tanti spunti per un ragazzo che è arrivato nella mia scuola (media) quest anno. Allora volevo chiederleun parere sulla situazione che sta prendendo piede in questo momento, ovvero il ragazzo, crescendo giustamente, è entrato in una fase di autostimolazione che lo porta poi ad essere oppositivo nel momento in cui si prova a bloccare quel momento. So che ci sono chiaramente dei training appositi ma purtroppo, per ora, non è seguito da nessun tipo di specialista
Buona sera gli spieghi che sono cose che si fanno in privato se può trovi una stanzetta in cui lui può andare e imposti una modalità comunicativa per chiedere di andare la stanza quando abbisogno non so se usa i supporti visivi o il verbale
Dovremo essere più empatici, metterci nei loro panni. Io mi sentirei piena di paura e sofferenza che logicamente non posso spiegarla dunque scaturirebbe comportamenti problema in modo da potermi scaricare
7:04 Cara dottoressa, io vivo ogni istante della giornata l'esercizio che lei ci chiede di fare e sono del tutto SOFFOCATA ED IMPRIGIONATA IN QUELLO CHE PROVO E CHE È LA REALTÀ DEL MIO BIMBO GIOELE, 8 ANNI .. UNA PRIGIONE ASSURDA IN CUI NON SI CAPISCE CHI SI È DAVVERO, O IN CUI QUANDO lo si capisce ( il mio bimbo è verbale e riesce a comunicare fin troppo bene ciò che prova ' a distanza' da quando gli succede ) la rabbia per il non essere compresi ed anzi riconosciuti sale a tal punto da invadere ogni ' angolo della testa' ( uso le parole del mio bimbo, che mi straziano anche solo al doverle ripetere). Io ho questa grande 'fortuna ' che Gioele ( fortemente disprassico a livello della bocca ma talmente assorbito da interessi che implicano comunicazione, parola e lettura) comunica. Ma..più cresce e più diventa oppositivo: perché più cresce , più comprende e più questa prigione in cui il mondo lo colloca lo fa arrabbiare e lui non trova via di uscita...ed allora riavvolge un nastro su ciò che impara a fare - ed essere - perché no, non vuole scendere a compromesso con gli altri perché gli altri , carini e gentili, non dimostrano affatto di comprendere lui ed anzi la sua intelligenza emotiva ( altissima) gli fa vedere esattamente cosa passi nel pensiero di chi, gentile e carino, gli su pone difronte. Mi piacerebbe tanto oarlarne con lei, perché ho pa possibilità attraverso Gioele di aiutare anche gli altri e lui, aiutando se stesso di aiutare chi ha intorno e viceversa. La ringrazio e attendo un suo riscontro. SONO SERENA SERPI, DALLA PROVINCIA DI PISA, MAMMA DI GIOELE NEURODIVERGENTE E BENEDETTA NEUROTIPICA.
Alle volte sono proprio i genitori spaventati che non credono al potenziale del proprio figlio e subiscono passivamente il giudizio di estranei che etichettano alle volte con superficialità e molta leggerezza.
Buongiorno dottoressa,io ci sono andata contro gli esperti,sono la babysitter di Giorgio,10 anni. Innanzitutto l'ho sempre considerato "un bambino" e non " un bambino malato". Mi è stato presentato come una bestiolina selvaggia che sbatteva la testa contro i muri e si mordeva facendosi del male, nonché fuggiva da ogni tentativo di vicinanza fisica. Questo 2 anni fa. Oggi Giorgio cerca gli abbracci,le carezze,le passeggiate,dice"ti voglio bene" a modo suo,glielo ripeto tutti i giorni. Ora lui balla,si veste da solo,capisce tutto e tenta di farsi capire indicando ciò che vuole,si toglie le scarpe per calmarsi e non viene più sgridato.Cerca l affetto dei genitori che poche volte glielo dimostrano,lui vuole abbracci e carezze,vuole che gli si parli,vuole parlare, ascoltare. Bisogna lavorare insieme,ora lui è cresciuto,ma ora tocca a mamma e papà imparare ad abbracciare e baciare e sorridere e stringere e passeggiare mano nella mano❤@@logopedistadariaprotti.autismo
È commovente questo suo appello. Da docente le posso dire che mi impegno ogni giorno affinché non si verifichino queste "angosce" . Ogni giorno cerci di motivare ogni attività e cerco di allinearmi alla programmazione di classe. Ogni sua piccola conquista per me è una gioia e sono sempre accanto a lui. Però mi viene da pensare che ogni situazione è diversa dalle altre e mi chiedo :se non ci sono determinate abilità come si può procedere con un programma più complesso?
Spesso le abilità anche nell’autismo considerato grave sono molto superiori a quanto si pensi le consiglio i miei video sull’apprendimento della lettura e della scrittura un saluto e buon lavoro
Salve mio figlio è autistico di quasi 6 anni non verbale, e stato certificato con gravità 3,tutto quello cge ha detto lei e vero,la logopedista mi ha detto che è disprassico ,non so come aiutarlo,
Buona sera per la Disprassia ci vuole un trattamento specifico con un logopedista specializzato trova tanti miei video sul canale e cominci a guardare quelli sul metodo PROMPT un saluto
Dottoressa, ho in seconda classe primaria un bambino autistico di grado medio,lui segue programmazione di classe, con grande fatica per il bambino e per me, ma lo facciamo 😊
Dottoressa continui il suo lavoro di divulgazione perché è preziosissimo!!!!!!!
Grazie mille dottoressa per le tue informazioni mi sono commossa mentre sentivo il tuo vidio perché ero da tanto tempo che avevo questo pensiero per mio figlio 8 anni autistico non verbale ma a volte e difficile a spiegare tutto a certe persone che non ti capiscono, e non provano a mettersi nei suo panni per capire cosa sta provando magari il bambino nei certi situazioni e ti fanno sentire anche a te sbagliata per come pensi e fai le cose.
Grazie ancora per aiuto che ci dai noi genitori che a volte ci troviamo in un labirinto e non sappiamo da dove andare o iniziare ❤️
Io sono stata una bambina "fuori dal comune" e so come ci si sente, ma quando ero piccola questa attenzione per le neurodivergenze non c'era... Ad un certo punto della mia vita, quando mi sono sentita pronta, ho deciso di lavorare con e per questi bimbi che comprendo nel profondo e sono diventata un'oepac.
Spesso mi ritrovo di nuovo "sola" nella comprensione dei bambini che ho in classe perché mi rendo conto che le maestre non riescono proprio a capire da neuro tipiche i comportamenti neuro divergenti , la mia impressione è che a meno che un adulto non abbia un legame stretto, familiare, con questi bambini, pur volendo mettere in moto tutta l'empatia di cui si è capaci, non può immedesimarsi nella condizione di solitudine interiore che si sente quando tu funzioni diversamente dagli altri...
Per quanto mi riguarda nessuno sa che sono neurodivergente soprattutto a lavoro perché c'è ancora una forte difficoltà ad accettare le diversità benché ci sia questa politica di inclusione a volte si evidenziano ancora di più le differenze, crescendo ho imparato a mascherare tutte le difficoltà quotidiane ma c'ho messo 40 anni e a volte faccio ancora fatica... E so quanto sia difficile quando sei un bimbo...
Ogni bimbo ha le sue caratteristiche. Noi abbiamo sempre creduto in nostra figlia, cercando di dare gli strumenti per sviluppare i propri talenti. Abbiamo cercato di dimenticare la diagnosi. E questo ha funzionato. Non sempre si riesce ad entrare in empatia, perché non sempre si ha la forza. Ma quando si dà il massimo, i bimbi lo capiscono e sono disposti a perdonarci
Grazie dottoressa, i suoi video sono sempre illuminanti e mi aiutano ad interagire nella maniera corretta con un ragazzo della scuola in cui lavoro e ad interagire con mio figlio (che seppur non avendo ancora una diagnosi manifesta diversi sintomi), con il quale non riuscivo ad entrare in connessione prima di vedere i suoi video es adesso invece ci riesco di piú.
Avrei una domanda in merito a questo video, esiste un modo per aiutare un bimbo di due anni a vincere l'oppositivitá e portarlo a concentrarsi sul gioco che si sta proponendo? Faccio un esempio, ci sono dei giochi che a mio figlio sono sempre piaciuti molto, tipo i puzzle ad incastro, ma da quando ha iniziato il nido ha smesso di voler giocare con me e la mamma anche se gli proponiamo giochi che gli sono sempre piaciuti, ad un certo punto lui si alza e se ne va.
Buona sera è molto difficile darle indicazioni senza conoscere la situazione e vedere il bambino ad ogni modo se questi giochi non gli piacciono in questo momento ci sono sicuramente motivazioni valide probabilmente è in sovraccarico sensoriale ed emotivo per vari motivi. Osservate lo vedete cosa gli piace (giochi sensoriali?) che proponetegli quello che in questo momento ama davvero e chi lo aiuta a relazionarsi e sviluppare la comunicazione niente forzature un saluto e buon lavoro
Dottoressa Protti, mi sembra di poter percepire le sue emozioni e vorrei abbracciarla. Certo, lei ha ragione... io sono "strana" e da subito ho approcciato l'essere autistica di mia figlia guardando oltre ciò che credevano gli altri e vedendone, intuendone le potenzialità e le capacità.
Nonostante ciò, ho visto chiaramente la sua sofferenza lo scorso anno, primo anno di scuola, in cui si è sentita svilita, incompresa e sola per la prima volta.
Suo figlio è fortunato ad averla come madre. Noi siamo fortunati ad averla come divulgatrice.
Buonasera dottoressa la ringrazio per i suoi video perché sto prendendo davvero tanti spunti per un ragazzo che è arrivato nella mia scuola (media) quest anno. Allora volevo chiederleun parere sulla situazione che sta prendendo piede in questo momento, ovvero il ragazzo, crescendo giustamente, è entrato in una fase di autostimolazione che lo porta poi ad essere oppositivo nel momento in cui si prova a bloccare quel momento. So che ci sono chiaramente dei training appositi ma purtroppo, per ora, non è seguito da nessun tipo di specialista
Buona sera gli spieghi che sono cose che si fanno in privato se può trovi una stanzetta in cui lui può andare e imposti una modalità comunicativa per chiedere di andare la stanza quando abbisogno non so se usa i supporti visivi o il verbale
Grazie di cuore!
Dovremo essere più empatici, metterci nei loro panni.
Io mi sentirei piena di paura e sofferenza che logicamente non posso spiegarla dunque scaturirebbe comportamenti problema in modo da potermi scaricare
7:04 Cara dottoressa, io vivo ogni istante della giornata l'esercizio che lei ci chiede di fare e sono del tutto SOFFOCATA ED IMPRIGIONATA IN QUELLO CHE PROVO E CHE È LA REALTÀ DEL MIO BIMBO GIOELE, 8 ANNI .. UNA PRIGIONE ASSURDA IN CUI NON SI CAPISCE CHI SI È DAVVERO, O IN CUI QUANDO lo si capisce ( il mio bimbo è verbale e riesce a comunicare fin troppo bene ciò che prova ' a distanza' da quando gli succede ) la rabbia per il non essere compresi ed anzi riconosciuti sale a tal punto da invadere ogni ' angolo della testa' ( uso le parole del mio bimbo, che mi straziano anche solo al doverle ripetere). Io ho questa grande 'fortuna ' che Gioele ( fortemente disprassico a livello della bocca ma talmente assorbito da interessi che implicano comunicazione, parola e lettura) comunica. Ma..più cresce e più diventa oppositivo: perché più cresce , più comprende e più questa prigione in cui il mondo lo colloca lo fa arrabbiare e lui non trova via di uscita...ed allora riavvolge un nastro su ciò che impara a fare - ed essere - perché no, non vuole scendere a compromesso con gli altri perché gli altri , carini e gentili, non dimostrano affatto di comprendere lui ed anzi la sua intelligenza emotiva ( altissima) gli fa vedere esattamente cosa passi nel pensiero di chi, gentile e carino, gli su pone difronte. Mi piacerebbe tanto oarlarne con lei, perché ho pa possibilità attraverso Gioele di aiutare anche gli altri e lui, aiutando se stesso di aiutare chi ha intorno e viceversa. La ringrazio e attendo un suo riscontro. SONO SERENA SERPI, DALLA PROVINCIA DI PISA, MAMMA DI GIOELE NEURODIVERGENTE E BENEDETTA NEUROTIPICA.
Lei dottoressa è una gemma preziosa
Alle volte sono proprio i genitori spaventati che non credono al potenziale del proprio figlio e subiscono passivamente il giudizio di estranei che etichettano alle volte con superficialità e molta leggerezza.
É difficile andare contro gli “esperti”
Buongiorno dottoressa,io ci sono andata contro gli esperti,sono la babysitter di Giorgio,10 anni. Innanzitutto l'ho sempre considerato "un bambino" e non " un bambino malato". Mi è stato presentato come una bestiolina selvaggia che sbatteva la testa contro i muri e si mordeva facendosi del male, nonché fuggiva da ogni tentativo di vicinanza fisica. Questo 2 anni fa. Oggi Giorgio cerca gli abbracci,le carezze,le passeggiate,dice"ti voglio bene" a modo suo,glielo ripeto tutti i giorni. Ora lui balla,si veste da solo,capisce tutto e tenta di farsi capire indicando ciò che vuole,si toglie le scarpe per calmarsi e non viene più sgridato.Cerca l affetto dei genitori che poche volte glielo dimostrano,lui vuole abbracci e carezze,vuole che gli si parli,vuole parlare, ascoltare. Bisogna lavorare insieme,ora lui è cresciuto,ma ora tocca a mamma e papà imparare ad abbracciare e baciare e sorridere e stringere e passeggiare mano nella mano❤@@logopedistadariaprotti.autismo
È commovente questo suo appello. Da docente le posso dire che mi impegno ogni giorno affinché non si verifichino queste "angosce" .
Ogni giorno cerci di motivare ogni attività e cerco di allinearmi alla programmazione di classe. Ogni sua piccola conquista per me è una gioia e sono sempre accanto a lui. Però mi viene da pensare che ogni situazione è diversa dalle altre e mi chiedo :se non ci sono determinate abilità come si può procedere con un programma più complesso?
Spesso le abilità anche nell’autismo considerato grave sono molto superiori a quanto si pensi le consiglio i miei video sull’apprendimento della lettura e della scrittura un saluto e buon lavoro
Salve mio figlio è autistico di quasi 6 anni non verbale, e stato certificato con gravità 3,tutto quello cge ha detto lei e vero,la logopedista mi ha detto che è disprassico ,non so come aiutarlo,
Buona sera per la Disprassia ci vuole un trattamento specifico con un logopedista specializzato trova tanti miei video sul canale e cominci a guardare quelli sul metodo PROMPT un saluto
Io forse sono diventato autistico visto che prego mille volte al giorno 😮
Dottoressa, ho in seconda classe primaria un bambino autistico di grado medio,lui segue programmazione di classe, con grande fatica per il bambino e per me, ma lo facciamo 😊
Con disprassia verbale
Mi sentirei in una gabbia
Mi sento in gabbia
Mi sentirei arrabbiato e impotente