Chissa' se Gianluigi si ricorda, ci siamo incontrati e abbiamo parlato a lungo su un volo da Cracovia a Roma nel 2018. Aveva partecipato al torneo di Ostrava il giorno prima (arrivato ai quarti con Barrere) e mi sono avvicinato per salutarlo. Devo dire che e' un ragazzo con il quale si sta bene insieme abbiamo parlato un po' di tennis, perche' anche io lo pratico a livelli molto amatoriali. Circa a meta' volo un vecchietto ci chiese se gli potevamo cambiare la scheda del telefonino. "Certo, non si preoccupi, che ci vuole" ..Solo che sto telefonino era degli anni '90 circa :D e non capivamo molto bene come aprirlo. Quando il vecchietto ci diede il telefonino, gia' nel vederlo ridemmo, e poi man mano che non riuscivamo a cambiare la scheda ridevamo sempre di piu..col vecchietto che ogni 30 secondi ci diceva "che c'e' ? ..voglio ridere anch'io..fatemi ridere". Dopo un po' ovviamente ce l'abbiamo fatta, ma con le lacrime agli occhi. Non ho mai riso cosi' tanto su un volo. E' un ragazzo socievole e sono contento che si sia tolto il "peso" del tennis professionistico. Alla fine l'importante e' stare bene con te stesso.
fa veramente piacere che sia felice, è la cosa che conta. Quanto al tennis, nel periodo in cui vinceva i challenger, aveva un colpo che tutti i migliori italiani attuali invidierebbero. La risposta al servizio, di rovescio ma anche di diritto
Bravo Gianluigi ,ci dispiace molto di non poterti vedere ancora giocare. Sei un grande comunque in tutti i sensi. Sei un ragazzo coraggioso e un esempio per molti.
In questi anni mi sono attorcinato le "budella da tifoso" insieme a lui, tra dubbi, tensioni e pensieri...ora finalmente, mi fa un immenso piacere vederlo felice !
Parole sagge! Massima stima! Ci vuole coraggio nel fare quello che ha fatto perché vuole finalmente essere padrone e artefice della sua vita senza più pressioni e ingerenze esterne. A 25 anni si può essere già uomini..come ci dimostri! Bravo Gianluigi! 👏🏻👏🏻👏🏻✌💪🇮🇹
Della maggior parte. Ho qui un numero del tennis italiano che parlava di Djokovic e della Schiavone, nella stessa pagina, quando avevano 13 anni ... come future stelle. Presente di chi stiamo parlando ? C'hanno centrato in pieno e loro hanno mantenuto le promesse.
A mio avviso un ottimo giocatore (l'ho visto dal vivo a Genova). Se ha vinto Wimbledon da junior è evidente che aveva un grande talento. Per diventare UN GRANDE avrebbe dovuto incontrare un giusto MENTORE. Senza di quello siamo tutti in balia di una macchina, senza libretto delle istruzioni.
Se ha vinto Wimbledon Junior non significa NULLA. Il problema è proprio quello, esaltarsi per vittorie INUTILI che non evidenziano NIENTE. Lo ha vinto perché fisicamente si era formato prima dei suoi avversari, non perché fosse chissà quale fenomeno. No è un caso che chung, l'altro finalista, lo abbia asfaltato qualche anno dopo. Chi sa di tennis, sapeva che sia per mentalità che per skills, se gli andava DI LUSSO avrebbe potuto bazzicare con continuità tra la 250 esima e la 100esima posizione. Ed era grasso che colava. E questo al netto di tante cose che hanno caratterizzato il suo percorso, non al lordo. Infatti tra piccoli infortuni, cambi di coach, tornei della minchia in qualche favela sudamericana ha avuto un percorso totalmente fallimentare. Anche Diego Nargiso ha vinto wimbledon juniores, ma non è che glielo ricordano ogni 5 secondi come fosse il picco della sua carriera. Se avesse avuto vicino qualcuno onesto che gli avesse prospettato la reale carriera a cui ambire, magari lo avrebbe accettato e avrebbe giocato con più tranquillità, oppure avrebbe mollato prima. Chi lo può dire. Di sicuro a lui sono mancate due dita di testa in più, ma chi gli è stato intorno non lo ha aiutato per niente.
"Giaunluigi Quinzi, perchè non ce l'ha fatta?" ...ma che razza di domanda è?!?!? Max rispetto per un bravissimo giocatore e un ottimo ragazzo.. campione di Wimbledon... Bravo Gianlu vai avanti così!!! un saluto
Buongiorno Fausto. Ha realmente seguito tutta l'intervista? Le sembra davvero che in tale intervista, peraltro molto apprezzata da Gianluigi, vi sia stata mancanza di rispetto? Le pare che Quinzi abbia risposto in maniera infastidita a qualche domanda? Alcune domande si possono fare se vi è stima reciproca e conoscenza profonda, come in questo caso, tra intervistatore e intervistato. Cordiali saluti
@@Sportfacenews si, certo che l'ho seguita tutta. Non ho parlato di mancanza di rispetto, ma ritengo che posta in quel modo la questione sia stata affrontata in maniera brusca e un poco spietata, oltre a poggiare su un presupposto sbagliato secondo me ovvero che ce la fanno solo quelli che vincono uno slam o un master o che entrano in top 50. Anzi aggiungo che probabilmente "ce l'ha fatta" più lui che ha lottato fino a 24 anni per emergere che altri ai quali è venuto tutto molto più facile. Non se la prenda, è solo la mia opinione. Saluti e buon lavoro
Per gli appassionati sarà ricordato come il tennista italiano su cui molti speravano ma che non ce l'ha fatta. Smettere di giocare a 23 anni, significa che dietro ci sono state molte problematiche. Io intravedo mancanza di umiltà e molta insicurezza. Molti tennisti arrivano ad alto livelli in tarda età (vedi karatsev, Lorenzi, Cuevas ecc...) se realmente fosse stato predisposto e avesse avuto umiltà di lavorare, forse tra i primi 100 sarebbe anche potuto arrivare. Non si può smettere a 23 anni senza alcun infortunio...penso sia un caso unico nella storia del tennis!!
Cioè non capisco una cosa , da aver vinto Wimbledon juniores finisce che si ritira a 24 anni .😮??? E poi altri giocatori chiudono in lacrime a 40 anni …. Sarai stato impostato dalla famiglia a giocare a tennis , perché dubito che se un atleta ha amore per il suo sport si ritira da così giovane . 😢
Ciao Gianlugi ! A noi tifosi del tennis, del tennis italiano e quindi anche tuoi tifosi dispiace molto. Ma la decisione è purtroppo giusta, era un rischio continuare a provare a sperare di riuscire ad ottenere dei risultati decenti per una carriera decente, sfidando la sorte, sperando di rimanere fuori dagli infortuni costanti che ti rimbalzavano indietro. Tornare sempre a risalire dal basso per tutti quegli infortuni, non è per niente facile. Il tennis c'era tutto, l'ho visto un paio di partite le ho viste. Alla fine un Wimbledon Juniores, qualche challenger vinto tre o 4 top 100 battuti, noi comuni mortali faremmo la firma per avere questi ricordi nella nostra testa.
@@doomart7242 Ha ritenuto che il gioco non valesse la candela. Senza infortuni continui avrebbe resistito anche senza una classifica di vertice come quella di tennisti della sua stessa generazione, prima o poi li poteva anche raggiungere, ma stare li ... vincere 2 challenger e tornare nei primi 150, per poi fermarsi di nuovo per infortunio e ricominciare dai tornei future, dovendo disdire il contratto con il coach di turno. Credo proprio che ha intuito che nella vita ci sono altre soluzioni dove trovare delle soddisfazioni adeguate allo sforzo ed all'impegno dedicato a queste. E' un po' come me a livello N.C. ... fino ai dolori al braccio, ok, giocato lo stesso i tornei. Non sarei mai diventato classificato, perchè come miglioravo dovevo fermarmi, perchè giocando sentivo solo dolori e basta. Peccato perchè fisicamente reggevo. Come è partita anche la spalla ... fine del cinema. Game Over. Chiuso con l'agonismo a 30 anni che a livello dilettante è come per un pro a 23.
@@ilakemybike gli infortuni c'entrano poco e nulla, era proprio lui ad essere scarso, non aveva volpi che potessero fare male e soprattutto non aveva la testa per volersi migliorare , almeno per bazzicare attorno alla 100esima posizione...
@@doomart7242 Fuori dai 400, perchè non poteva giocare per infortuni, sai cosa ci sarebbe voluto per tentare di entrare nei 100, sperando di essere libero da infortuni ? Ha smesso troppo presto, ma praticamente era la cosa migliore da fare. Oltretutto doveva pagare per tornare su, non è che guadagni come Federer a giocare le quali dei tornei challenger.
Forse mi sbaglio, ma credo che qualcuno abbia attaccato il suo ego e non abbia saputo reagire. Non si può sentire che a Quinzi non piace più il tennis, una persona che ha sacrificato tutta l'adolescenza per questo non può negare ciò che è evidente. È più una ribellione a un torto subito, ma credimi Gianluigi , nessuno verrà a darti ragione, loro vogliono proprio questo, sei tu che devi dimostrare chi sei, anche contro tutti
A me non sembra una persona felice, e nemmeno rilassato, mi sembra più uno che si è tolto un peso. Io l'ho seguito tanto anche dal vivo, aveva un talento particolare che nessuno è riuscito a far emergere, credo principalmente per poca disponibilità sua. Ho assistito a qualche suo allenamento e se una cosa non riusciva a farla desisteva. Poi il suo problema più che il dritto, che era comunque un colpo a mio avviso fastidioso, era il servizio, anche se nella sua unica vittoria ATP mi sembra abbia segnato 17 aces contro Mathieu. Quindi anche lì mi sembra più un problema di personalità, che di tecnica. Era un combattente che non ha saputo trasformarsi in vincente, mancava un po' di umiltà, si percepiva dal suo rapporto con l'ambiente, sempre avvolto da una coltre di mistero. Dice che non gli piaceva abbastanza il tennis. A quel livello non è un gioco, è un lavoro, a pochi "piace" lavorare. Qualsiasi altra attività andrà a fare gli si presenteranno comunque difficoltà, ostacoli, seccature . E' un peccato vedere un giovane mollare così. Anche gli infortuni sono capitati a tutti "Muster" docet,e a livello minore anche Bryan Becker che ha costruito in pochi mesi una carriera da 50 al mondo dopo anni e anni di infortuni. Ci pensi Quinzi
Il tuo è un commento sicuramente interessante di un'intervista che ha un sacco di spunti importanti. Io credo che la maggior parte dei problemi che si creano in una carriera del genere siano dati dalle aspettative, il suo grande problema è stato partire a razzo, perché altrimenti ora non si starebbe leggendo questa storia sotto la luce di una sconfitta con grossi problemi personali da affrontare, ma sotto la luce di un percorso che comunque gli ha dato molte soddisfazioni e che fisiologicamente se poi non decolla si conclude dal punto di vista professionistico. In questo senso mi sembra che lui sia in pace con sé stesso, l'importante è che non trasferisca le ambizioni stratosferiche che ha avuto nel tennis sugli altri ambiti che affronterà, ma si accontenti anche di una vita normale se così deve essere.
Perché giudicare senza conoscere? Solo perché lo hai visto una volta? L'unica cosa che si percepiva era la troppa pressione e le troppe aspettative che aveva da una federazione in crescita, che dopo i successi delle tenniste azzurre aveva bisogno di qualcuno anche nel maschile e puntava tutto su di lui.
Il suo unico problema è che non veniva da una famiglia "bisognosa" altrimenti vedi come arrivava tra i top ten in pochi anni. In alternativa doveva andare a vivere all'altra parte del mondo e staccare il telefono, dimentircarsi chi era e da dove veniva e mettersi in mano a un coach che lo metteva a "pane e acqua"....queste le uniche due stradea mio avviso.
Bellissima intervista di Matteo ed è stato un piacere vedere Gian così sereno in volto...
Si vede che si è levato un peso...
Bella intervista e complimenti a Gianluigi per la schiettezza e la lucidità, un grosso in bocca al lupo!
Chissa' se Gianluigi si ricorda, ci siamo incontrati e abbiamo parlato a lungo su un volo da Cracovia a Roma nel 2018. Aveva partecipato al torneo di Ostrava il giorno prima (arrivato ai quarti con Barrere) e mi sono avvicinato per salutarlo. Devo dire che e' un ragazzo con il quale si sta bene insieme abbiamo parlato un po' di tennis, perche' anche io lo pratico a livelli molto amatoriali. Circa a meta' volo un vecchietto ci chiese se gli potevamo cambiare la scheda del telefonino. "Certo, non si preoccupi, che ci vuole" ..Solo che sto telefonino era degli anni '90 circa :D e non capivamo molto bene come aprirlo. Quando il vecchietto ci diede il telefonino, gia' nel vederlo ridemmo, e poi man mano che non riuscivamo a cambiare la scheda ridevamo sempre di piu..col vecchietto che ogni 30 secondi ci diceva "che c'e' ? ..voglio ridere anch'io..fatemi ridere". Dopo un po' ovviamente ce l'abbiamo fatta, ma con le lacrime agli occhi. Non ho mai riso cosi' tanto su un volo. E' un ragazzo socievole e sono contento che si sia tolto il "peso" del tennis professionistico. Alla fine l'importante e' stare bene con te stesso.
GQ grazie comunque!! Bella intervista sei stato sincero e nn è da tutti
fa veramente piacere che sia felice, è la cosa che conta. Quanto al tennis, nel periodo in cui vinceva i challenger, aveva un colpo che tutti i migliori italiani attuali invidierebbero. La risposta al servizio, di rovescio ma anche di diritto
Vabbè ne ha vinti 2 di challenger, mica 100 ...
Diritto pietoso, mobilità scarsa, sbruffone senza testa e cattiveria.
Bravo Gianluigi ,ci dispiace molto di non poterti vedere ancora giocare. Sei un grande comunque in tutti i sensi. Sei un ragazzo coraggioso e un esempio per molti.
In questi anni mi sono attorcinato le "budella da tifoso" insieme a lui, tra dubbi, tensioni e pensieri...ora finalmente, mi fa un immenso piacere vederlo felice !
Parole sagge! Massima stima! Ci vuole coraggio nel fare quello che ha fatto perché vuole finalmente essere padrone e artefice della sua vita senza più pressioni e ingerenze esterne. A 25 anni si può essere già uomini..come ci dimostri! Bravo Gianluigi! 👏🏻👏🏻👏🏻✌💪🇮🇹
La storia della maggior parte dei tennisti che vincono da Junior. Bella davvero questa intervista.
Della maggior parte. Ho qui un numero del tennis italiano che parlava di Djokovic e della Schiavone, nella stessa pagina, quando avevano 13 anni ... come future stelle.
Presente di chi stiamo parlando ? C'hanno centrato in pieno e loro hanno mantenuto le promesse.
A mio avviso un ottimo giocatore (l'ho visto dal vivo a Genova).
Se ha vinto Wimbledon da junior è evidente che aveva un grande talento.
Per diventare UN GRANDE avrebbe dovuto incontrare un giusto MENTORE. Senza di quello siamo tutti in balia di una macchina, senza libretto delle istruzioni.
Se ha vinto Wimbledon Junior non significa NULLA. Il problema è proprio quello, esaltarsi per vittorie INUTILI che non evidenziano NIENTE. Lo ha vinto perché fisicamente si era formato prima dei suoi avversari, non perché fosse chissà quale fenomeno. No è un caso che chung, l'altro finalista, lo abbia asfaltato qualche anno dopo. Chi sa di tennis, sapeva che sia per mentalità che per skills, se gli andava DI LUSSO avrebbe potuto bazzicare con continuità tra la 250 esima e la 100esima posizione. Ed era grasso che colava. E questo al netto di tante cose che hanno caratterizzato il suo percorso, non al lordo. Infatti tra piccoli infortuni, cambi di coach, tornei della minchia in qualche favela sudamericana ha avuto un percorso totalmente fallimentare. Anche Diego Nargiso ha vinto wimbledon juniores, ma non è che glielo ricordano ogni 5 secondi come fosse il picco della sua carriera. Se avesse avuto vicino qualcuno onesto che gli avesse prospettato la reale carriera a cui ambire, magari lo avrebbe accettato e avrebbe giocato con più tranquillità, oppure avrebbe mollato prima. Chi lo può dire. Di sicuro a lui sono mancate due dita di testa in più, ma chi gli è stato intorno non lo ha aiutato per niente.
"Giaunluigi Quinzi, perchè non ce l'ha fatta?" ...ma che razza di domanda è?!?!? Max rispetto per un bravissimo giocatore e un ottimo ragazzo.. campione di Wimbledon... Bravo Gianlu vai avanti così!!! un saluto
Buongiorno Fausto. Ha realmente seguito tutta l'intervista? Le sembra davvero che in tale intervista, peraltro molto apprezzata da Gianluigi, vi sia stata mancanza di rispetto? Le pare che Quinzi abbia risposto in maniera infastidita a qualche domanda? Alcune domande si possono fare se vi è stima reciproca e conoscenza profonda, come in questo caso, tra intervistatore e intervistato. Cordiali saluti
@@Sportfacenews si, certo che l'ho seguita tutta. Non ho parlato di mancanza di rispetto, ma ritengo che posta in quel modo la questione sia stata affrontata in maniera brusca e un poco spietata, oltre a poggiare su un presupposto sbagliato secondo me ovvero che ce la fanno solo quelli che vincono uno slam o un master o che entrano in top 50. Anzi aggiungo che probabilmente "ce l'ha fatta" più lui che ha lottato fino a 24 anni per emergere che altri ai quali è venuto tutto molto più facile. Non se la prenda, è solo la mia opinione.
Saluti e buon lavoro
Per gli appassionati sarà ricordato come il tennista italiano su cui molti speravano ma che non ce l'ha fatta.
Smettere di giocare a 23 anni, significa che dietro ci sono state molte problematiche. Io intravedo mancanza di umiltà e molta insicurezza.
Molti tennisti arrivano ad alto livelli in tarda età (vedi karatsev, Lorenzi, Cuevas ecc...) se realmente fosse stato predisposto e avesse avuto umiltà di lavorare, forse tra i primi 100 sarebbe anche potuto arrivare.
Non si può smettere a 23 anni senza alcun infortunio...penso sia un caso unico nella storia del tennis!!
Cioè non capisco una cosa , da aver vinto Wimbledon juniores finisce che si ritira a 24 anni .😮??? E poi altri giocatori chiudono in lacrime a 40 anni …. Sarai stato impostato dalla famiglia a giocare a tennis , perché dubito che se un atleta ha amore per il suo sport si ritira da così giovane . 😢
Ciao Gianlugi ! A noi tifosi del tennis, del tennis italiano e quindi anche tuoi tifosi dispiace molto.
Ma la decisione è purtroppo giusta, era un rischio continuare a provare a sperare di riuscire ad ottenere dei risultati decenti per una carriera decente, sfidando la sorte, sperando di rimanere fuori dagli infortuni costanti che ti rimbalzavano indietro.
Tornare sempre a risalire dal basso per tutti quegli infortuni, non è per niente facile.
Il tennis c'era tutto, l'ho visto un paio di partite le ho viste.
Alla fine un Wimbledon Juniores, qualche challenger vinto tre o 4 top 100 battuti, noi comuni mortali faremmo la firma per avere questi ricordi nella nostra testa.
Appunto...poteva almeno arrivare a 30 anni e vincerne altri. Ha smesso troppo presto.
@@doomart7242 Ha ritenuto che il gioco non valesse la candela. Senza infortuni continui avrebbe resistito anche senza una classifica di vertice come quella di tennisti della sua stessa generazione, prima o poi li poteva anche raggiungere, ma stare li ... vincere 2 challenger e tornare nei primi 150, per poi fermarsi di nuovo per infortunio e ricominciare dai tornei future, dovendo disdire il contratto con il coach di turno. Credo proprio che ha intuito che nella vita ci sono altre soluzioni dove trovare delle soddisfazioni adeguate allo sforzo ed all'impegno dedicato a queste. E' un po' come me a livello N.C. ... fino ai dolori al braccio, ok, giocato lo stesso i tornei. Non sarei mai diventato classificato, perchè come miglioravo dovevo fermarmi, perchè giocando sentivo solo dolori e basta. Peccato perchè fisicamente reggevo. Come è partita anche la spalla ... fine del cinema. Game Over. Chiuso con l'agonismo a 30 anni che a livello dilettante è come per un pro a 23.
@@ilakemybike gli infortuni c'entrano poco e nulla, era proprio lui ad essere scarso, non aveva volpi che potessero fare male e soprattutto non aveva la testa per volersi migliorare , almeno per bazzicare attorno alla 100esima posizione...
@@doomart7242 Fuori dai 400, perchè non poteva giocare per infortuni, sai cosa ci sarebbe voluto per tentare di entrare nei 100, sperando di essere libero da infortuni ? Ha smesso troppo presto, ma praticamente era la cosa migliore da fare. Oltretutto doveva pagare per tornare su, non è che guadagni come Federer a giocare le quali dei tornei challenger.
@@Mr_Thunderbird OK, sei troppo esperto di tennis, non ho niente da replicare.
E' importante che faccia cio' che lo fa' star bene. Comunque mai dire mai nella vita. In teoria potrebbe anche tornare a giocare, E' ancora giovane
Il tuo futuro è chiaro: maestro di tennis al circolo di Porto San Giorgio.
Forse mi sbaglio, ma credo che qualcuno abbia attaccato il suo ego e non abbia saputo reagire. Non si può sentire che a Quinzi non piace più il tennis, una persona che ha sacrificato tutta l'adolescenza per questo non può negare ciò che è evidente. È più una ribellione a un torto subito, ma credimi Gianluigi , nessuno verrà a darti ragione, loro vogliono proprio questo, sei tu che devi dimostrare chi sei, anche contro tutti
A me non sembra una persona felice, e nemmeno rilassato, mi sembra più uno che si è tolto un peso. Io l'ho seguito tanto anche dal vivo, aveva un talento particolare che nessuno è riuscito a far emergere, credo principalmente per poca disponibilità sua. Ho assistito a qualche suo allenamento e se una cosa non riusciva a farla desisteva. Poi il suo problema più che il dritto, che era comunque un colpo a mio avviso fastidioso, era il servizio, anche se nella sua unica vittoria ATP mi sembra abbia segnato 17 aces contro Mathieu. Quindi anche lì mi sembra più un problema di personalità, che di tecnica. Era un combattente che non ha saputo trasformarsi in vincente, mancava un po' di umiltà, si percepiva dal suo rapporto con l'ambiente, sempre avvolto da una coltre di mistero. Dice che non gli piaceva abbastanza il tennis. A quel livello non è un gioco, è un lavoro, a pochi "piace" lavorare. Qualsiasi altra attività andrà a fare gli si presenteranno comunque difficoltà, ostacoli, seccature . E' un peccato vedere un giovane mollare così. Anche gli infortuni sono capitati a tutti "Muster" docet,e a livello minore anche Bryan Becker che ha costruito in pochi mesi una carriera da 50 al mondo dopo anni e anni di infortuni. Ci pensi Quinzi
Il tuo è un commento sicuramente interessante di un'intervista che ha un sacco di spunti importanti. Io credo che la maggior parte dei problemi che si creano in una carriera del genere siano dati dalle aspettative, il suo grande problema è stato partire a razzo, perché altrimenti ora non si starebbe leggendo questa storia sotto la luce di una sconfitta con grossi problemi personali da affrontare, ma sotto la luce di un percorso che comunque gli ha dato molte soddisfazioni e che fisiologicamente se poi non decolla si conclude dal punto di vista professionistico. In questo senso mi sembra che lui sia in pace con sé stesso, l'importante è che non trasferisca le ambizioni stratosferiche che ha avuto nel tennis sugli altri ambiti che affronterà, ma si accontenti anche di una vita normale se così deve essere.
Perché giudicare senza conoscere? Solo perché lo hai visto una volta? L'unica cosa che si percepiva era la troppa pressione e le troppe aspettative che aveva da una federazione in crescita, che dopo i successi delle tenniste azzurre aveva bisogno di qualcuno anche nel maschile e puntava tutto su di lui.
Il suo unico problema è che non veniva da una famiglia "bisognosa" altrimenti vedi come arrivava tra i top ten in pochi anni. In alternativa doveva andare a vivere all'altra parte del mondo e staccare il telefono, dimentircarsi chi era e da dove veniva e mettersi in mano a un coach che lo metteva a "pane e acqua"....queste le uniche due stradea mio avviso.
Per la risposta basterebbero 5 secondi di video..
Visto che ha cambiato tanti allenatori,
Poteva provare con Piatti
Ci ha provato gli mancava l’ultimo step
Dispiace per la persona,ma come giocatore valeva molto meno di quelli che abbiamo