che bello sentire parlare quinzi con questa serenità, finalmente è tranquillo dopo il ritiro e si vede che aveva bisogno di esternare molte cose in un intervista. complimenti davvero
Che bello vedere Gianluigi sorridente! Nel 2019 lavoravo in un'accademia di tennis in Spagna e venne a giocare un challenger. Si notava che non era felice. Spero che il futuro gli riservi tante soddisfazioni come coach.
Interessantissima. L'aura, Quinzi, ce l'ha ancora e si sente. Non so se abbia già scritto un libro... Ma tutte le implicazioni tecnico-psicologiche della sua carriera sono esemplari e potrebbero essere di insegnamenti davvero a tanti ragazzi. Bravo come sempre Geo nel condurre l'intervista!
questa intervista ci fa capire quanto questo sport sia selettivo e spesso ingiusto .Ogni ragazzo che crede in se stesso e non molla mai ha già vinto perché scegli un percorso molto difficile e stressante. bravo georgy perché stai portando molta gente che ha da raccontare qualcosa di grande !
Anche nel calcio esistono moltissime storie simili di ragazzi prodigio che poi smettono presto o giocano nei dilettanti. Per carità, nulla di male si dirà ma non si mette mai in conto lo stress psicologico a cui sono stati sottoposti .
@@crapadesoc Sciortino, Francesco Cinà, pure Federico Luzzi che da top 100 si è lesionato una spalla uscendo addirittura dai 400, ma il problema degli infortuni hanno condizionato pure grandi giocatori italiani come Camporese, Furlan, Gaudenzi, Canè, Cancelotti etc. etc. che da top 20 o top 30 molto giovani già prima dei 25 anni hanno calato il rendimento massimo per via di problemi fisici. Non parliamo di gente come Soderling, Verkerk, o Magnus Norman all'estero. Poi ci sono i super talenti grandi promesse come Arias e Krickstein ( guarda caso by Accademia Bollettieri ) che da minorenni disintegravano tutto ( pure Agassi a 17 anni era già top 10 poi calato di brutto per ritrovarsi n.1 over 30 ) ma anche super big della storia del tennis come Boris Becker che dovevano fare molto di più. Becker giovanissimo a 18 anni aveva già 2 Wimbledon ed era già nella top 10 da tempo ! Ma poi ha vinto poco e poche settimane da n.1. Il problema qual'è ? Che praticano sport, corrono, si allenano, e possono avere traumi fisici importanti. Non sono in ufficio in una poltrona insomma.
Ho conosviuto Gianluigi girando il tour tra il 2016 e il 2017, dove seguivo il circuito challenger. Ricordo un torneo a perugia in particolare, era seguito dal ex coach di muster, ma davvero nkn si divertiva a giocare. Tutti i tennisti si rendono conto che quando non si divertono poi finiscono con l odiare sto sport, non sopportarne le difficoltà. Eppure molti, come Gianluigi, non riescono a trovare soluzioni in tal senso. Ora che fa il coach sicuramente saprà mettere al servizio dei suoi allievi giovani questa esperienza. Gli mando un forte abbraccio
Intervista molto bella, in cui si racconta in modo sincero, facendo capire ciò che provava e quello che ha passato. Io sono dell'idea che quello che è riuscito a fare è effettivamente il massimo che poteva raggiungere. E questo vale per tutti gli atleti. Fisico, talento, nervi, mentalità, sacrificio, infortuni, volontà. Alla fine questo mix determina quello che sei e fai una certa carriera. L'unica cosa certa è questa. I se e i ma non servono a niente. È pieno il mondo di gente che dice, se avessi così, se avessi fatto cosà, ma non l'hanno fatto... Conta solo ciò che è accaduto. E nell'intervista ho visto una persona che mi è piaciuta molto, a cui dedico il meglio per il suo futuro.
Intervista stupenda che fa capire le difficoltà di questo sport e che nulla va dato per scontato, soprattutto adesso che stiamo vivendo l’epoca d’oro del tennis italiano
Ero lì quando hai giocato contro shapo, il primo set shapo sembrava dentro un videogame. Dopo sei salito, hai lottato, noi abbiamo tifato per te. Bellissima esperienza ❤
Bellissima intervista siamo coetanei e quando avevo 14 anni lui era la nostra promessa, ragazzo di grande umanità e sincerità, gli auguro il meglio come allenatore
Intervista interessantissima e da padre di una bambina di 8 anni che ha cominciato quest'anno e dimostra avere qualità si traggono spunti fondamentali sulla difficoltà del cammino in questo sport sia a livello di possibilità, di fatalità e di tenuta mentale. Sarà difficile ma intanto per questi ragazzi godiamoci il viaggio è la bellezza di questo sport LE pressioni se sarà il caso arriveranno. Grande geo.
Beh se tua figlia ha qualità falla divertite...non metterle pressione di alcun tipo... se ha iniziato a 8 anni...ci sono quelli che giocano già da 3/4 anni
il problema è che prima di vincere bisogna imparare a perdere. Lui è stato abituato fin da piccolo a vincere e questo è stato il dilemma. Un bambino a 7 8 anni non si può responsabilizzare così tanto. Senza quell'esperienza in florida, a mio avviso negativa, adesso parleremmo di un altro giocatore. Voglio fargli i complimenti per la bellissima intervista in cui ha dimostrato una grande maturità. Sono convinto che sarà un tecnico eccezionale. In bocca al lupo Gianluigi.
Ci sono Italiani meno forti di lui stabili nei primi 100. Che sfortuna perché sarebbe stato anche un personaggio da seguire per il suo carattere. Di lui mi viene in mente quando a Battiato chiesero il senso della vita. Lui rispose, c' è un uomo che sta facendo l'elemosina davanti a un palazzo d'oro e quel palazzo è il suo... Se non siamo educati non ci rendiamo conto di quello che abbiamo nemmeno se è davanti a noi
Esattamente. Mi sorprende che il resto degli utenti non si accorga di questo particolare. Come si può provare ammirazione per l'ex tennista dopo questa intervista ?
Senza problemi fisici, trovando un team adatto ( esempi : Pistolesi ha fatto la fortuna di Sanguinetti, Infantino di Camporese, Fanucci di Volandri, Piatti di Ljubicic, Furlan, Caratti vari ed eventuali ) che gli si addicesse, secondo me almeno top 20 ci sarebbe arrivato. Top 10 forse, ma più difficile.
Qui credo che siamo di fronte a un ragazzo che ha avuto "troppo successo" da giovane, ed e'arrivato sulla scena professionistica senza aver sviluppato la forza di carattere necessaria. Avrebbe potuto probabilmente essere un giocatore del livello di Rublev, ma non ha avuto l' "umilta'" e la forza caratteriale per farlo...
Se andiamo a vedere gli albi d'oro dei tornei del Grande Slam juniores, i trionfatori ed i finalisti sono anni che falliscono nel mondo del tennis " vero ". Sinner ad esempio non ha vinto nessun torneo del Grande Slam juniores, ma ne ha vinti 2 ( per il momento ) nel tennis dei " maggiorenni ". Quindi non solo non è automatico che si vinca da grandi dopo aver vinto da juniores, ma è diventato anche molto improbabile, se non ultimamente impossibile. E quindi ogni ipotesi cade. Perchè con lui ci sono tutti i vincitori delle prove dello Slam juniores degli ultimi 20 anni ( vado a memoria, dovrei rivedermi gli albi d'oro ma la tendenza è questa ). Rublev non ricordo abbia vinto un torneo juniores del grande slam, ma anche in questo caso, da grande non ne ha comunque vinti nemmeno lui e non è stato n.1 al mondo. Ho controllato : Wimbledon ? Ultimo n.1 a vincere Wimbledon Juniores è Federer nel 1998, prima di lui Edberg nel 1983 e prima solo Lendl e Borg. Prima e dopo qualche top 10 ma sono di più i dispersi alla Nargiso e Quinzi : Whitehouse, Skoch, Valent, Mergea, Sabau etc. etc. Ultimo top 10 a vincere Wimbledon Juniores : Dimitrov nel 2008 e prima Monfils nel 2004. Nessuno di loro due ha vinto un solo torneo del Grande Slam. Soprattutto ultimamente, ci sono più probabilità di tennisti dispersi che arrivati al successo.
Monfils e Dimitrov sarebbero due dispersi? Ma ti senti? Anche se non vinci slam puoi fare una signora carriera, quinzi non è mai entrato nemmeno in top 100! Consiglio: cambia sport, il calcio fa per te!
Nello sport in generale a livello giovanile per vincere basta la voglia di prevalere. Andando avanti devi trovare dentro di te motivazioni piú profonde e importanti. Quinzi ha corso i 10000 metri come se fossero stati i 400, al primo giro era in testa e li è finita la sua gara. Noto che continua a dire all'intervistatore "capito?" come a cercare la giustificazione dei suoi insuccessi. L'ho visto giocare e mi sembrava piú interessato a scimmiottare i campioni che a giocare e infatti ha perso.
E' la solita litania che abbiamo cantato per anni, ma se Gian avesse avuto il coraggio di perdere un bel po' di partite per sistemare tecnicamente le lacune che aveva, la sua storia sarebbe stata ben diversa. Quello che si vedeva era l'aura del campione, ma era come vedere Verstappen guidare una Audi 3....
Probabilmente da Piatti sarebbe dovuto andare da giocatore, per "ripulire" i fondamentali come dice il Maestro; se non erro non fu mai il suo allenatore. Non è questione di carattere o mentalità, il tennis è uno sport molto tecnico ed è fondamentale la velocità di palla: il servizio e soprattutto il diritto erano troppo lacunosi in questo senso. All'epoca seguivo le partite dei challanger on line sul web, quindi ricordo bene come giocava. Credo che l'apice della sua carriera sia stata la vittoria in finale su Gasper Ruud (oggi stabilmente tra i top ten), tutti pensavamo che finalmente quella potesse essere la scintilla per entrare nei primi 100 al mondo ma così non fu. Purtroppo dobbiamo ricordare che nel circuito Pro ha vinto solo una partita. Concludendo, da uno che lo "tifava", gli infortuni avranno avuto sicuramente la loro importanza ma, come detto nel commento sopra, il suo tennis non si è evoluto abbastanza. Anche l'altro golden boy di quel periodo Filippo Baldi, ha avuto più o meno gli stessi problemi.
@massimozanoletti354 Baldi tirava troppo piano, anche se giocava un bel tennis. Forse Gian proprio non ce l'av rebbe fatta in alcun modo ma non si è tolto il dubbio. La sua visione degli allenatori come zecche... forse gli dicevano cose che non voleva sentire....
Eh, può essere vero qualche scelta di team non azzeccata, ma gli infortuni arrivano con qualsiasi team, non credo ci sia qualcuno che abbia la bacchetta magica o l'acqua benedetta.
@@massimozanoletti354 Credo anche io, ma poi la questione infortuni ? E nemmeno Riccardo Piatti ha la bacchetta magica. Magari con allenamenti più mirati ed oculati calava il rischio e l'incidenza degli infortuni, ma è un'ipotesi un po' poco probabile. Ho visto una partita a Como seduto a lato di Fabrizio Fanucci nel Challenger. Match contro O'Connell che veniva dalla vittoria del challenger di Cordenons. Primo set 0-6 e già c'è chi diceva che non era competitivo e bla bla bla. Vinto il 2ndo set, si fa male alla caviglia nel primo gioco del terzo e si è ritirato, restando fuori uno o due mesi, quando stava giocando bene. Ceto che anche Fanucci, non riesce a far sparire gli infortuni alle caviglie. Continui stop per infortuni alla fine ha reputato inutile giocare a livello challenger, e ripartendo pure dai future. Vuol dire che per raggiungere i top 100 devi giocare e vincere tanto, e passa un anno, ed hai 26 anni e non sei sicuro che questo accadrà, visto che poi hai ancora paura di fermarti per gli infortuni. Alla fine giustamente ha gettato la spugna, il gioco non valeva la candela, ma se non fosse appassionato di questo sport, oggi non avrebbe mai fatto il coach.
@@iltennisdellosbandieratore7132 È sicuramente appassionato, ma si vede dal suo trascorso e da quello che dice(e che non dice) che l'ha presa troppo di petto. Uno come Sinner si sarebbe messo in discussione...cosí come ha fatto varie volte passando dal foot up nel servizio al platform e lasciando tutti a chiedersi che cavolo stesse facendo... arrivando poi a fulminare di ace sul breakpoint gli avversari. Ci vuole il coraggio di perdere.... Comunque Gian rimane uno che per me come testa da tennis poteva stare in tribuna stampa alle atp finals.
Questo ragazzo non sembrava molto "simpatico" quando giocava, ma probabilmente era vittima di una pressione insopportabile e forse non ha avuto neanche il contorno giusto per aiutarlo...peccato per quello che poteva essere, ma fa piacere sentirlo sereno nel parlare del sua carriera.
Bellissima intervista Geo, l'unico consiglio se mi permetti è che non devi tenere spesso lo sguardo e la testa rivolti verso il basso mentre lui ti parla, forse stavi controllando le successive domande da fare...però comunque bellissima intervista, tra le migliori💪
Ho una personale interpretazione...credo che sia stato consigliato male da Wimbledon junior in poi...motivo:ho trovato inspiegabile far giocare Quinzi sulla terra....giocatore assolutamente da inserire ad inizio carriera pro SOLO sul veloce...chiaramente giocando sulla terra i risultati non sono arrivati. ..e quando non arrivano i risultati si entra in un circuito mentale pericolosissimo.....puntualmente verificatosi
Nadal non ha avuto una carriera juniores, ha giocato da bambino con i pari età, ma a 16 anni si è buttato nel professionismo. Stessa cosa Nole, è arrivato ad essere n.24 del mondo juniores ma a 16 anni ha mollato il circuito giovanile per giocare solo tornei professionistici. Federer invece ha vinto Wimbledon juniores, ma in generale chi vince questo torneo (o altre prove dello slam juniores) non ha una carriera brillante tra i professionisti. Una vittoria di prestigio a livello giovanile serve solo a creare aspettative ed a suscitare l'attenzione della stampa, cose molto controproducenti. A 16 anni appena compiuti bisogna iniziate con gli ITF e i challenger, prendere le sonore batoste che arrivano e trasformarle in lezioni utili per crescere, e fare la propria strada tra i 'grandi' da subito.
Io ricordo però che nel 2012 disse chiaramente che avrebbe considerato un fallimento una carriera fuori dalla top 5!! diciamo che essendo lui del 96 e vedendo come sono esplosi tardi i suoi coetanei(Medvedev,zverev, tsitsipas) tardi a livello giovanile, può darsi che tra i 13 ed i 15/16 anni si sia distinto, soprattutto perché lo ricordo bene ad esempio contro Chung,era nettamente più grosso e forte dei suoi coetanei!!secondo me se non avesse avuto tutte quelle aspettative avrebbe potuto fare una carriera da atleta normale,intendo uno che avrebbe dovuto fare sempre almeno due turni di qualifiche per gli slam...solo che pensando anche a causa della famiglia estremamente pressante e presente di diventare un top 5 non è riuscito ad accettare una comunque grande normalità da pro!!
Detto questo dimostra grande intelligenza nel dire che la vera differenza con i suoi coetanei dell'epoca era il fatto fisico, ricordo che si ispirava a Nadal da quel punto di vista lì e diciamo che se da piccolo hai un netto vantaggio fisico(in tutti gli sport) riesci a compensare anche altre lacune... Medvedev è suo coetaneo e anche ora fisicamente risulta magrissimo figuratevi da 15enne come poteva essere ...o anche rublev
Lo ha ammesso anche lui l'errore più grande: licenziava i coach per i risultati che non arrivavano, e non usava le sconfitte per migliorare, esattamente l'opposto di quello che ha fatto Sinner. Peccato.
Pensava lui: domino il circuito junior, domino il tour aveva tanta fantasia però gli va riconosciuto, lo sport professionistico è duro, da tanto ma chiede molto di più...
E' corretto ed onesto da parte sua riconoscerlo. Poteva anche non dirlo. Ammirevole. Non fa il personaggio costruito " IO sono perfetto, umile, un santo " alla Sinner
Il tennis è lo sport più duro per un giovane . Richiede energie mentali enormi allenamenti lunghissimi ripetitivi e ci sono 200 giocatori in tutto il mondo . E uno sport magnifico se ci si diverte ma farne una carriera ?
Più duro, non saprei. Vero, non è affatto semplice emergere e restare competitivi, ma i giocatori di tennis in tutto il mondo mi sembrano anche " un pochino più di 200 ". Caso mai ci sono solo circa 200 giocatori molto forti nel ranking ATP, anche se poi la classifica è solo una misura di risultati e non del valore di un giocatore.
Il problema mentale è nato proprio in America dove non sono riusciti nel formarlo mentalmente in quegli anni decisivi e dove inoltre alcune lacune tennistiche gli sono rimaste...non poteva andare oltre.
Tanti, tanti, tanti, MOLTISSIMI SOLDI e Tanto, tanto, tanto MOLTISSIMO TEMPO LIBERO non sono bastati a fare di questo ragazzo MOLTO MOLTO RICCO....UN GIOCATORE VERO. Perché per arrivare a fare il giocatore ci vuole LA FAME, LA DIGNITÀ E I SOGNI
Fosse così semplice, nessuno correrebbe in F.1, perché notoriamente, è difficile impostare una carriera negli sport motoristici senza avere una famiglia ricca, o almeno molto agiata, alle spalle. Ci sono eccezioni, però penso di essermi spiegato.
Ziu lader che banalità. Vai a vedere l'albo d'oro di Wimbledon Juniores e dimmi se tutti sono diventati dei " giocatori veri ". P.S. dire che uno che ha vinto a livello challenger ed è entrato tra i primi 150 tennisti al mondo che non sia diventato un giocatore vero è un'offesa verso tutti i tennisti professionisti perchè un giocatore vero è chiunque sia entrato nel ranking ATP ( senza comprare wild card come si faceva ai tempi per il punticino ATP che rimediavano gli sconfitti al primo turno ). Vai a chiedere a qualche tennista che ha avuto anche un solo punto ATP quanto sia stato facile riuscirci ... poi digli che non è un giocatore vero, e sfidalo per vedere se tocchi la pallina con la tua racchetta ... Siete solo capaci di offendere A VANVERA ( quindi non ci riuscite nemmeno tra l'altro ... )
@@stefano9853 Infatti. Nel tennis arrivano tutti da famiglie molto benestanti. Per raggiungere quel livello li ci vogliono molti soldi per giocare a tennis, pagare istruttori di tennis di altissimo livello, non basta il talento. Andiamo a vedere la classifica ATP riguardante gli italiani. Non si trova quasi traccia di giocatori italiani immigrati ( stranieri che vivono in Italia che arrivano da famiglie di immigrati ). Darderi e gli argentini infatti ... sono argentaliani con passaporto italiano. Nel calcio ? Ormai in nazionale e nel calcio italiano ci sono giocatori " Balotelliani " dappertutto. Perchè ? Perchè nel calcio puoi emergere arrivando dalla strada, nel tennis no. Tanto semplice. Non siamo nemmeno vicini alla Francia che ha avuto Noah, Monfils, Tsonga ed ora pure il Giovanni Mpetshi, Fils e altri di origine africana. O gli USA. In Italia le famiglie ricche benestanti sono tutte di origini italianissime, almeno al 95-99 % gli immigrati non possono pagare tutti quei soldi per raggiungere il livello pro. Quindi incolpare di cosa Quinzi, che non segue altro che la tendenza e non è una colpa sua che poi non ce l'ha nemmeno questa colpa, tra l'altro.
In questo sport la testa è fondamentale. Vedete Quinzi e Sinner, potevano fare la stessa carriera, ma ascoltate le interviste dell'uno e dell'altro. Poi vorrei capire cosa c'entra la bottiglia d'acqua in mezzo...?
Eh, diciamo che per ascoltare un'intervista di quell'altro, dalla noia, devo prendere il Polase. Zero verve. Questo, almeno, sa parlare. Ma appena uno è brillante, la gente dice che "si gonfia il petto" (come ho letto qualche commento sopra). O parlate da ex timidi e complessati della classe, o non si capisce questo fastidio, appena uno sa mettere due parole in croce con personalità, che vi assale. Sinner, Sinner: Sinner è bravo ed umile, e ci fa piacere, ma, quando lo intervistano, per cavarci fuori un qualcosa di frizzante, devono fare gli esorcismi. Cosa che con Agassi, Djokovic, Martina Hingis non succedeva. Quindi, se a voi piacciono quelli che parlano con la verve del nasello panato, prego. Io preferisco quelli come Quinzi. Che non è stato uno sbruffone (non mi sembra mica Kyrgios!), ma, semplicemente, ha una bella parlantina e ci sa fare.
Non so che cosa davvero possa insegnare uno che ebbe di suo gravi lacune tecniche... Piuttosto, non sapevo di questa sua parlata sciolta e totalmente priva di accento. Per me dovrebbe cercare di intraprendere una bella carriera da attore, la faccia giusta ce l'ha.
Poverinoooo...io non avevo la casa in montagna e nemmeno mi potevo permettere il maestro di tennis ne tantomeno pagarmi un'ora di un campo da tennis...figuriamoci ad andare in vacanza in Florida...ed ero molto bravo a tennis...addirittura come autodidatta!!! E questo ha fatto sacrifici? 😂😂😂😂
Caro Robertoborile Che strano il tuo sarcastic "Poverino" Scusami ma mica e' colpa sua se e' Nato ricco ..la casa in Montagna..se in realta' Io e te entrambi siamo Nati poveri e non agiati per Poter permetterci Tanti lussi non dobbiamo assolutamente Essere gelosie Di Altri che Hanno Di piu' pero ritengono la Loro umilta'..Kyrgios d'altro canto e' benestante pero' non ha classe ..pessimo carattere e rompi racchette not to mention 'Rompip.. ..lle ...la vita e' piena Di sacrifici Sia per I poveri Sia per I ricchi..non e' tutto Oro quel che luccica !!!
Ascolta parlare Sinner e Quinzi e capisci perché Sinner è Sinner e Quinzi è Quinzi. Mille volte Quinzi si è lodato e stralodato, Sinner non si loda neanche adesso. Lasciamo stare dai...ascoltate bene l'intervista
L'Academy di Piatti ha sfornato ottimi giocatori ed ha contribuito in modo essenziale a formare lo stesso Sinner; mi auguro che in quel contesto Quinzi dimostri una mentalità più matura. È vero che ci sono coach eccellenti, con un passato da giocatori mediocri...ma uno che agli inizi già spera di diventare un allenatore di vertice, rischia di sbagliare approccio, proprio come gli è capitato da tennista in carriera.
@@georgy_tennische c'entra??? Mica ha intrapreso la carriera tennistica! Quinzi è stato un tennista mediocre e pure peggio! Ragionando come te solo i tennisti affermati possono criticare altri tennisti! Idem per gli altri sport! Quinzi è stato un giocatore estremamente mediocre, pompato dalla stampa e da sé stesso!
che bello sentire parlare quinzi con questa serenità, finalmente è tranquillo dopo il ritiro e si vede che aveva bisogno di esternare molte cose in un intervista. complimenti davvero
Che bello vedere Gianluigi sorridente! Nel 2019 lavoravo in un'accademia di tennis in Spagna e venne a giocare un challenger. Si notava che non era felice. Spero che il futuro gli riservi tante soddisfazioni come coach.
Interessantissima. L'aura, Quinzi, ce l'ha ancora e si sente. Non so se abbia già scritto un libro... Ma tutte le implicazioni tecnico-psicologiche della sua carriera sono esemplari e potrebbero essere di insegnamenti davvero a tanti ragazzi. Bravo come sempre Geo nel condurre l'intervista!
questa intervista ci fa capire quanto questo sport sia selettivo e spesso ingiusto .Ogni ragazzo che crede in se stesso e non molla mai ha già vinto perché scegli un percorso molto difficile e stressante. bravo georgy perché stai portando molta gente che ha da raccontare qualcosa di grande !
Anche nel calcio esistono moltissime storie simili di ragazzi prodigio che poi smettono presto o giocano nei dilettanti. Per carità, nulla di male si dirà ma non si mette mai in conto lo stress psicologico a cui sono stati sottoposti .
@@crapadesoc Sciortino, Francesco Cinà, pure Federico Luzzi che da top 100 si è lesionato una spalla uscendo addirittura dai 400, ma il problema degli infortuni hanno condizionato pure grandi giocatori italiani come Camporese, Furlan, Gaudenzi, Canè, Cancelotti etc. etc. che da top 20 o top 30 molto giovani già prima dei 25 anni hanno calato il rendimento massimo per via di problemi fisici.
Non parliamo di gente come Soderling, Verkerk, o Magnus Norman all'estero.
Poi ci sono i super talenti grandi promesse come Arias e Krickstein ( guarda caso by Accademia Bollettieri ) che da minorenni disintegravano tutto ( pure Agassi a 17 anni era già top 10 poi calato di brutto per ritrovarsi n.1 over 30 ) ma anche super big della storia del tennis come Boris Becker che dovevano fare molto di più. Becker giovanissimo a 18 anni aveva già 2 Wimbledon ed era già nella top 10 da tempo ! Ma poi ha vinto poco e poche settimane da n.1.
Il problema qual'è ? Che praticano sport, corrono, si allenano, e possono avere traumi fisici importanti. Non sono in ufficio in una poltrona insomma.
Ho conosviuto Gianluigi girando il tour tra il 2016 e il 2017, dove seguivo il circuito challenger. Ricordo un torneo a perugia in particolare, era seguito dal ex coach di muster, ma davvero nkn si divertiva a giocare. Tutti i tennisti si rendono conto che quando non si divertono poi finiscono con l odiare sto sport, non sopportarne le difficoltà. Eppure molti, come Gianluigi, non riescono a trovare soluzioni in tal senso. Ora che fa il coach sicuramente saprà mettere al servizio dei suoi allievi giovani questa esperienza. Gli mando un forte abbraccio
Intervista molto bella, in cui si racconta in modo sincero, facendo capire ciò che provava e quello che ha passato. Io sono dell'idea che quello che è riuscito a fare è effettivamente il massimo che poteva raggiungere. E questo vale per tutti gli atleti. Fisico, talento, nervi, mentalità, sacrificio, infortuni, volontà. Alla fine questo mix determina quello che sei e fai una certa carriera. L'unica cosa certa è questa. I se e i ma non servono a niente. È pieno il mondo di gente che dice, se avessi così, se avessi fatto cosà, ma non l'hanno fatto... Conta solo ciò che è accaduto. E nell'intervista ho visto una persona che mi è piaciuta molto, a cui dedico il meglio per il suo futuro.
Intervista stupenda che fa capire le difficoltà di questo sport e che nulla va dato per scontato, soprattutto adesso che stiamo vivendo l’epoca d’oro del tennis italiano
Ero lì quando hai giocato contro shapo, il primo set shapo sembrava dentro un videogame. Dopo sei salito, hai lottato, noi abbiamo tifato per te. Bellissima esperienza ❤
In bocca al lupo Gianluigi per il suo futuro, sono stato , e sarò ancora, un suo grande fan !! Grazie di cuore
Bellissima intervista siamo coetanei e quando avevo 14 anni lui era la nostra promessa, ragazzo di grande umanità e sincerità, gli auguro il meglio come allenatore
Interessantissima intervista. Vista tutta fino alla fine. Belli questi contenuti da 'amanti' del tennis.
Intervista interessantissima e da padre di una bambina di 8 anni che ha cominciato quest'anno e dimostra avere qualità si traggono spunti fondamentali sulla difficoltà del cammino in questo sport sia a livello di possibilità, di fatalità e di tenuta mentale. Sarà difficile ma intanto per questi ragazzi godiamoci il viaggio è la bellezza di questo sport LE pressioni se sarà il caso arriveranno. Grande geo.
Beh se tua figlia ha qualità falla divertite...non metterle pressione di alcun tipo... se ha iniziato a 8 anni...ci sono quelli che giocano già da 3/4 anni
il problema è che prima di vincere bisogna imparare a perdere. Lui è stato abituato fin da piccolo a vincere e questo è stato il dilemma. Un bambino a 7 8 anni non si può responsabilizzare così tanto. Senza quell'esperienza in florida, a mio avviso negativa, adesso parleremmo di un altro giocatore. Voglio fargli i complimenti per la bellissima intervista in cui ha dimostrato una grande maturità. Sono convinto che sarà un tecnico eccezionale. In bocca al lupo Gianluigi.
Grande Gianluca.
Bellissima intervista.
Analisi lucida e umile di capacità (notevoli) e limiti.
Sei giovane e avrai un futuro luminoso da allenatore.
Vero : molto sincero e umile in questa intervista GQ !
Questa intervista merita tanto perché è una bella intervista che intrattiene molto
Intervista bellissima forse la migliore…. Che talento quinzi bravissimi geo
Bellissima intervista, sempre argomenti e spunti unici, complimenti🤩
Bellissima Intervista, triste e felice per lui. Mi auguro abbia trovato la sua serenità ❤
Ci sono Italiani meno forti di lui stabili nei primi 100. Che sfortuna perché sarebbe stato anche un personaggio da seguire per il suo carattere. Di lui mi viene in mente quando a Battiato chiesero il senso della vita. Lui rispose, c' è un uomo che sta facendo l'elemosina davanti a un palazzo d'oro e quel palazzo è il suo... Se non siamo educati non ci rendiamo conto di quello che abbiamo nemmeno se è davanti a noi
Bravo
Ti stimo, sei una brava persona
bella intervista, semplice ma essenziale per tirare fuori il vero quinzi
Autocelebrazione e colpa agli altri: gli ingredienti fondamentali per il successo
Esattamente. Mi sorprende che il resto degli utenti non si accorga di questo particolare. Come si può provare ammirazione per l'ex tennista dopo questa intervista ?
Ottima intervista, non conoscevo Quinzi, la sua storia mi è piaciuta molto e chissà dove sarebbe potuto arrivare.
Senza problemi fisici, trovando un team adatto ( esempi : Pistolesi ha fatto la fortuna di Sanguinetti, Infantino di Camporese, Fanucci di Volandri, Piatti di Ljubicic, Furlan, Caratti vari ed eventuali ) che gli si addicesse, secondo me almeno top 20 ci sarebbe arrivato. Top 10 forse, ma più difficile.
Qui credo che siamo di fronte a un ragazzo che ha avuto "troppo successo" da giovane, ed e'arrivato sulla scena professionistica senza aver sviluppato la forza di carattere necessaria.
Avrebbe potuto probabilmente essere un giocatore del livello di Rublev, ma non ha avuto l' "umilta'" e la forza caratteriale per farlo...
Se andiamo a vedere gli albi d'oro dei tornei del Grande Slam juniores, i trionfatori ed i finalisti sono anni che falliscono nel mondo del tennis " vero ". Sinner ad esempio non ha vinto nessun torneo del Grande Slam juniores, ma ne ha vinti 2 ( per il momento ) nel tennis dei " maggiorenni ".
Quindi non solo non è automatico che si vinca da grandi dopo aver vinto da juniores, ma è diventato anche molto improbabile, se non ultimamente impossibile.
E quindi ogni ipotesi cade. Perchè con lui ci sono tutti i vincitori delle prove dello Slam juniores degli ultimi 20 anni ( vado a memoria, dovrei rivedermi gli albi d'oro ma la tendenza è questa ).
Rublev non ricordo abbia vinto un torneo juniores del grande slam, ma anche in questo caso, da grande non ne ha comunque vinti nemmeno lui e non è stato n.1 al mondo.
Ho controllato : Wimbledon ? Ultimo n.1 a vincere Wimbledon Juniores è Federer nel 1998, prima di lui Edberg nel 1983 e prima solo Lendl e Borg.
Prima e dopo qualche top 10 ma sono di più i dispersi alla Nargiso e Quinzi : Whitehouse, Skoch, Valent, Mergea, Sabau etc. etc.
Ultimo top 10 a vincere Wimbledon Juniores : Dimitrov nel 2008 e prima Monfils nel 2004. Nessuno di loro due ha vinto un solo torneo del Grande Slam.
Soprattutto ultimamente, ci sono più probabilità di tennisti dispersi che arrivati al successo.
@@iltennisdellosbandieratore7132rublev sta avendo una signora carriera, quinzi è sparito subito.
Monfils e Dimitrov sarebbero due dispersi? Ma ti senti? Anche se non vinci slam puoi fare una signora carriera, quinzi non è mai entrato nemmeno in top 100! Consiglio: cambia sport, il calcio fa per te!
Nello sport in generale a livello giovanile per vincere basta la voglia di prevalere. Andando avanti devi trovare dentro di te motivazioni piú profonde e importanti. Quinzi ha corso i 10000 metri come se fossero stati i 400, al primo giro era in testa e li è finita la sua gara.
Noto che continua a dire all'intervistatore "capito?" come a cercare la giustificazione dei suoi insuccessi. L'ho visto giocare e mi sembrava piú interessato a scimmiottare i campioni che a giocare e infatti ha perso.
al di là della motivazione mancava dei fondamentali
E' la solita litania che abbiamo cantato per anni, ma se Gian avesse avuto il coraggio di perdere un bel po' di partite per sistemare tecnicamente le lacune che aveva, la sua storia sarebbe stata ben diversa. Quello che si vedeva era l'aura del campione, ma era come vedere Verstappen guidare una Audi 3....
Probabilmente da Piatti sarebbe dovuto andare da giocatore, per "ripulire" i fondamentali come dice il Maestro; se non erro non fu mai il suo allenatore. Non è questione di carattere o mentalità, il tennis è uno sport molto tecnico ed è fondamentale la velocità di palla: il servizio e soprattutto il diritto erano troppo lacunosi in questo senso.
All'epoca seguivo le partite dei challanger on line sul web, quindi ricordo bene come giocava.
Credo che l'apice della sua carriera sia stata la vittoria in finale su Gasper Ruud (oggi stabilmente tra i top ten), tutti pensavamo che finalmente quella potesse essere la scintilla per entrare nei primi 100 al mondo ma così non fu.
Purtroppo dobbiamo ricordare che nel circuito Pro ha vinto solo una partita.
Concludendo, da uno che lo "tifava", gli infortuni avranno avuto sicuramente la loro importanza ma, come detto nel commento sopra, il suo tennis non si è evoluto abbastanza. Anche l'altro golden boy di quel periodo Filippo Baldi, ha avuto più o meno gli stessi problemi.
@massimozanoletti354 Baldi tirava troppo piano, anche se giocava un bel tennis. Forse Gian proprio non ce l'av rebbe fatta in alcun modo ma non si è tolto il dubbio. La sua visione degli allenatori come zecche... forse gli dicevano cose che non voleva sentire....
Eh, può essere vero qualche scelta di team non azzeccata, ma gli infortuni arrivano con qualsiasi team, non credo ci sia qualcuno che abbia la bacchetta magica o l'acqua benedetta.
@@massimozanoletti354 Credo anche io, ma poi la questione infortuni ? E nemmeno Riccardo Piatti ha la bacchetta magica. Magari con allenamenti più mirati ed oculati calava il rischio e l'incidenza degli infortuni, ma è un'ipotesi un po' poco probabile.
Ho visto una partita a Como seduto a lato di Fabrizio Fanucci nel Challenger. Match contro O'Connell che veniva dalla vittoria del challenger di Cordenons. Primo set 0-6 e già c'è chi diceva che non era competitivo e bla bla bla. Vinto il 2ndo set, si fa male alla caviglia nel primo gioco del terzo e si è ritirato, restando fuori uno o due mesi, quando stava giocando bene.
Ceto che anche Fanucci, non riesce a far sparire gli infortuni alle caviglie. Continui stop per infortuni alla fine ha reputato inutile giocare a livello challenger, e ripartendo pure dai future. Vuol dire che per raggiungere i top 100 devi giocare e vincere tanto, e passa un anno, ed hai 26 anni e non sei sicuro che questo accadrà, visto che poi hai ancora paura di fermarti per gli infortuni.
Alla fine giustamente ha gettato la spugna, il gioco non valeva la candela, ma se non fosse appassionato di questo sport, oggi non avrebbe mai fatto il coach.
@@iltennisdellosbandieratore7132 È sicuramente appassionato, ma si vede dal suo trascorso e da quello che dice(e che non dice) che l'ha presa troppo di petto. Uno come Sinner si sarebbe messo in discussione...cosí come ha fatto varie volte passando dal foot up nel servizio al platform e lasciando tutti a chiedersi che cavolo stesse facendo... arrivando poi a fulminare di ace sul breakpoint gli avversari. Ci vuole il coraggio di perdere....
Comunque Gian rimane uno che per me come testa da tennis poteva stare in tribuna stampa alle atp finals.
Questo ragazzo non sembrava molto "simpatico" quando giocava, ma probabilmente era vittima di una pressione insopportabile e forse non ha avuto neanche il contorno giusto per aiutarlo...peccato per quello che poteva essere, ma fa piacere sentirlo sereno nel parlare del sua carriera.
Bella intervista. Sapevo che a livello pro non aveva sviluppato un solo colpo vincente. Il diritto era troppo debole e non faceva male. Altri pareri?
Un filotto di scuse ma un ego ancora bello gonfio
Casualmente vanno in vacanza e per una congiunzione di pianeti c è quel torneo con tutti gli annessi e connessi ....😂😂😂
Bellissima intervista Geo, l'unico consiglio se mi permetti è che non devi tenere spesso lo sguardo e la testa rivolti verso il basso mentre lui ti parla, forse stavi controllando le successive domande da fare...però comunque bellissima intervista, tra le migliori💪
No, stavo semplicemente pensando quando parlava, si puó capire mentre parlo
Il Donald Young italiano, purtroppo tra il tennis juniores e quello dei grandi c'è un abisso.
Young era molto più forte di lui
@ questo non lo so ma di sicuro hanno fatto flop entrambi
Ho una personale interpretazione...credo che sia stato consigliato male da Wimbledon junior in poi...motivo:ho trovato inspiegabile far giocare Quinzi sulla terra....giocatore assolutamente da inserire ad inizio carriera pro SOLO sul veloce...chiaramente giocando sulla terra i risultati non sono arrivati. ..e quando non arrivano i risultati si entra in un circuito mentale pericolosissimo.....puntualmente verificatosi
Nadal non ha avuto una carriera juniores, ha giocato da bambino con i pari età, ma a 16 anni si è buttato nel professionismo. Stessa cosa Nole, è arrivato ad essere n.24 del mondo juniores ma a 16 anni ha mollato il circuito giovanile per giocare solo tornei professionistici. Federer invece ha vinto Wimbledon juniores, ma in generale chi vince questo torneo (o altre prove dello slam juniores) non ha una carriera brillante tra i professionisti. Una vittoria di prestigio a livello giovanile serve solo a creare aspettative ed a suscitare l'attenzione della stampa, cose molto controproducenti. A 16 anni appena compiuti bisogna iniziate con gli ITF e i challenger, prendere le sonore batoste che arrivano e trasformarle in lezioni utili per crescere, e fare la propria strada tra i 'grandi' da subito.
Io ricordo però che nel 2012 disse chiaramente che avrebbe considerato un fallimento una carriera fuori dalla top 5!! diciamo che essendo lui del 96 e vedendo come sono esplosi tardi i suoi coetanei(Medvedev,zverev, tsitsipas) tardi a livello giovanile, può darsi che tra i 13 ed i 15/16 anni si sia distinto, soprattutto perché lo ricordo bene ad esempio contro Chung,era nettamente più grosso e forte dei suoi coetanei!!secondo me se non avesse avuto tutte quelle aspettative avrebbe potuto fare una carriera da atleta normale,intendo uno che avrebbe dovuto fare sempre almeno due turni di qualifiche per gli slam...solo che pensando anche a causa della famiglia estremamente pressante e presente di diventare un top 5 non è riuscito ad accettare una comunque grande normalità da pro!!
Detto questo dimostra grande intelligenza nel dire che la vera differenza con i suoi coetanei dell'epoca era il fatto fisico, ricordo che si ispirava a Nadal da quel punto di vista lì e diciamo che se da piccolo hai un netto vantaggio fisico(in tutti gli sport) riesci a compensare anche altre lacune... Medvedev è suo coetaneo e anche ora fisicamente risulta magrissimo figuratevi da 15enne come poteva essere ...o anche rublev
Lo ha ammesso anche lui l'errore più grande: licenziava i coach per i risultati che non arrivavano, e non usava le sconfitte per migliorare, esattamente l'opposto di quello che ha fatto Sinner. Peccato.
Pensava lui: domino il circuito junior, domino il tour aveva tanta fantasia però gli va riconosciuto, lo sport professionistico è duro, da tanto ma chiede molto di più...
E' corretto ed onesto da parte sua riconoscerlo. Poteva anche non dirlo. Ammirevole. Non fa il personaggio costruito " IO sono perfetto, umile, un santo " alla Sinner
Che grande Quinzi
😂😂😂😂
Se non si era capito dai risultati l'intervista conferma che aveva la testa pe sparti le orecchie e ha buttato una carriera
Il tennis è lo sport più duro per un giovane . Richiede energie mentali enormi allenamenti lunghissimi ripetitivi e ci sono 200 giocatori in tutto il mondo . E uno sport magnifico se ci si diverte ma farne una carriera ?
Più duro, non saprei. Vero, non è affatto semplice emergere e restare competitivi, ma i giocatori di tennis in tutto il mondo mi sembrano anche " un pochino più di 200 ". Caso mai ci sono solo circa 200 giocatori molto forti nel ranking ATP, anche se poi la classifica è solo una misura di risultati e non del valore di un giocatore.
@@iltennisdellosbandieratore7132i primi 200 guadagnano, gli altri tirano a campare.
Il problema mentale è nato proprio in America dove non sono riusciti nel formarlo mentalmente in quegli anni decisivi e dove inoltre alcune lacune tennistiche gli sono rimaste...non poteva andare oltre.
bottiglia da sostituire con una caraffa in vetro
Too full of himself, which explains why he failed massively at the highest level. Un po' di umiltá non guasterebbe, Jannik ci insegna...
Tanti, tanti, tanti, MOLTISSIMI SOLDI e Tanto, tanto, tanto MOLTISSIMO TEMPO LIBERO non sono bastati a fare di questo ragazzo MOLTO MOLTO RICCO....UN GIOCATORE VERO. Perché per arrivare a fare il giocatore ci vuole LA FAME, LA DIGNITÀ E I SOGNI
Taylor Fritz?
Fosse così semplice, nessuno correrebbe in F.1, perché notoriamente, è difficile impostare una carriera negli sport motoristici senza avere una famiglia ricca, o almeno molto agiata, alle spalle. Ci sono eccezioni, però penso di essermi spiegato.
@@stefano9853mi hai rubato le parole di bocca! 😉👍
Ziu lader che banalità. Vai a vedere l'albo d'oro di Wimbledon Juniores e dimmi se tutti sono diventati dei " giocatori veri ".
P.S. dire che uno che ha vinto a livello challenger ed è entrato tra i primi 150 tennisti al mondo che non sia diventato un giocatore vero è un'offesa verso tutti i tennisti professionisti perchè un giocatore vero è chiunque sia entrato nel ranking ATP ( senza comprare wild card come si faceva ai tempi per il punticino ATP che rimediavano gli sconfitti al primo turno ).
Vai a chiedere a qualche tennista che ha avuto anche un solo punto ATP quanto sia stato facile riuscirci ... poi digli che non è un giocatore vero, e sfidalo per vedere se tocchi la pallina con la tua racchetta ...
Siete solo capaci di offendere A VANVERA ( quindi non ci riuscite nemmeno tra l'altro ... )
@@stefano9853 Infatti. Nel tennis arrivano tutti da famiglie molto benestanti. Per raggiungere quel livello li ci vogliono molti soldi per giocare a tennis, pagare istruttori di tennis di altissimo livello, non basta il talento.
Andiamo a vedere la classifica ATP riguardante gli italiani. Non si trova quasi traccia di giocatori italiani immigrati ( stranieri che vivono in Italia che arrivano da famiglie di immigrati ). Darderi e gli argentini infatti ... sono argentaliani con passaporto italiano.
Nel calcio ? Ormai in nazionale e nel calcio italiano ci sono giocatori " Balotelliani " dappertutto.
Perchè ? Perchè nel calcio puoi emergere arrivando dalla strada, nel tennis no. Tanto semplice.
Non siamo nemmeno vicini alla Francia che ha avuto Noah, Monfils, Tsonga ed ora pure il Giovanni Mpetshi, Fils e altri di origine africana.
O gli USA.
In Italia le famiglie ricche benestanti sono tutte di origini italianissime, almeno al 95-99 % gli immigrati non possono pagare tutti quei soldi per raggiungere il livello pro.
Quindi incolpare di cosa Quinzi, che non segue altro che la tendenza e non è una colpa sua che poi non ce l'ha nemmeno questa colpa, tra l'altro.
E l'umiltà?
..le cose...
Da Piartti dovevi andarci quando avevi 15 anni...
sempre seguito,peccato ,avrà le sue buone ragioni
ma diciamo lo vogliamo dire.? diciamo dai....
Ma Seppi POI CHE FINE HA FATTO?
In questo sport la testa è fondamentale. Vedete Quinzi e Sinner, potevano fare la stessa carriera, ma ascoltate le interviste dell'uno e dell'altro. Poi vorrei capire cosa c'entra la bottiglia d'acqua in mezzo...?
@@pippodrugo mi dispiace che ti soffermi sulla bottiglia in mezzo, nonostante tutti gli argomenti trattati
Eh, diciamo che per ascoltare un'intervista di quell'altro, dalla noia, devo prendere il Polase. Zero verve. Questo, almeno, sa parlare. Ma appena uno è brillante, la gente dice che "si gonfia il petto" (come ho letto qualche commento sopra). O parlate da ex timidi e complessati della classe, o non si capisce questo fastidio, appena uno sa mettere due parole in croce con personalità, che vi assale. Sinner, Sinner: Sinner è bravo ed umile, e ci fa piacere, ma, quando lo intervistano, per cavarci fuori un qualcosa di frizzante, devono fare gli esorcismi. Cosa che con Agassi, Djokovic, Martina Hingis non succedeva. Quindi, se a voi piacciono quelli che parlano con la verve del nasello panato, prego. Io preferisco quelli come Quinzi. Che non è stato uno sbruffone (non mi sembra mica Kyrgios!), ma, semplicemente, ha una bella parlantina e ci sa fare.
Poteva fare cosa???? Sinner tecnicamente vale 100 quinzi!
7 allenatori in 4 anni….e’ lì che si e’ giocato la carriera….😞😞😞 Nell’eta’ critica…
Fu numero 1 a livello jr e l unico che riuscì a sopravanzarlo in classifica fu un certo Zverev
"C'avevo capacità importanti...": manco 150 al mondo. Ma di che parliamo?
Tu non immagini nemmeno il talento e il sacrificio che ci vuole per diventare 2.1...figurarsi un top 200
@@paolomedri6791ok allora aveva grandi capacità....ma per favore!
Non so che cosa davvero possa insegnare uno che ebbe di suo gravi lacune tecniche... Piuttosto, non sapevo di questa sua parlata sciolta e totalmente priva di accento. Per me dovrebbe cercare di intraprendere una bella carriera da attore, la faccia giusta ce l'ha.
capito
Peccato che si é ritirato presto
E cosa poteva fare di diverso?
Poverinoooo...io non avevo la casa in montagna e nemmeno mi potevo permettere il maestro di tennis ne tantomeno pagarmi un'ora di un campo da tennis...figuriamoci ad andare in vacanza in Florida...ed ero molto bravo a tennis...addirittura come autodidatta!!! E questo ha fatto sacrifici? 😂😂😂😂
Caro Robertoborile
Che strano il tuo sarcastic "Poverino"
Scusami ma mica e' colpa sua se e' Nato ricco ..la casa in Montagna..se in realta' Io e te entrambi siamo Nati poveri e non agiati per Poter permetterci Tanti lussi non dobbiamo assolutamente Essere gelosie Di Altri che Hanno Di piu' pero ritengono la Loro umilta'..Kyrgios d'altro canto e' benestante pero' non ha classe ..pessimo carattere e rompi racchette not to mention 'Rompip..
..lle ...la vita e' piena Di sacrifici Sia per I poveri Sia per I ricchi..non e' tutto Oro quel che luccica !!!
Chi si loda s'imbroda..e tant'è...
Sei stato gestito male
Non credo proprio possa essere un buon coach
Direi proprio di no
Mediocre. Va bene per l'Academy di Piatti.
Tu quanto sei arrivato in classifica ATP?
Ascolta parlare Sinner e Quinzi e capisci perché Sinner è Sinner e Quinzi è Quinzi. Mille volte Quinzi si è lodato e stralodato, Sinner non si loda neanche adesso. Lasciamo stare dai...ascoltate bene l'intervista
L'Academy di Piatti ha sfornato ottimi giocatori ed ha contribuito in modo essenziale a formare lo stesso Sinner; mi auguro che in quel contesto Quinzi dimostri una mentalità più matura. È vero che ci sono coach eccellenti, con un passato da giocatori mediocri...ma uno che agli inizi già spera di diventare un allenatore di vertice, rischia di sbagliare approccio, proprio come gli è capitato da tennista in carriera.
@@georgy_tennische c'entra??? Mica ha intrapreso la carriera tennistica! Quinzi è stato un tennista mediocre e pure peggio! Ragionando come te solo i tennisti affermati possono criticare altri tennisti! Idem per gli altri sport!
Quinzi è stato un giocatore estremamente mediocre, pompato dalla stampa e da sé stesso!