Caro Professor bassi mi è piaciuto moltissimo questo video-spiegazione, io sono uno studente della facoltà di filosofia di bologna e siccome alle superiori ero ad un istituto tecnico, non so granché, anzi ora nulla, di ciò che dovrò affrontare come esame riguardo a KANT e NIETZSCHE. Ho seguito già alcune lezioni, in cui il prof. ha spiegato cos'è l'estetica, Il giudizio estetico ecc... Ma siccome ora dovrò mettermi a studiare, cercavo dei video su you tube per poter capire meglio....
Prof. bassi oggi è la prima volta che vedo un vostro video e mi ha fatto capire parecchie cose, forse con il vostro aiuto e un po di ricerche riuscirò a recuperare ciò che non so della filosofia che sto' affrontando quest'anno e riuscire a tenere il passo. Lei che ne dice?
verum bonum pulchrum, d'accordo, la sua esposizione è oltretutto molto avvincente. Però io so che stasera sul mare sono stato preso dalla bellezza del mare. Non so se era bonum anche se certo era verum. So di esser stato preso dalla bellezza, so che quella era/è vera. Non so se questo mio aver vissuto tale bellezza l'abbia anche determinata, particolarizzata a me. Non è poi nemmeno essenziale. Resta questo esser preso dalla bellezza, che crea il mio esserne felice! Ma so che non l'ho creata. Non l'ho generata. Non l'ho neppure condivisa. So solo che ne sono stato investito. Posso quasi dire che era un'esplosione che diveniva mia, ma senza che lo potesse, dovesse essere veramente. E resto qui a chiedermi cosa sia, a parte tutto ciò, la bellezza che mi ha preso e come potesse prendermi e che senso possa avere tutto ciò a parte quello autoevidente originario insensato perché non conduce oltre sé.
Caro Zenone, c'è l'estetica come proprietà trascendentale dell'essere, e da questo punto di vista sono belli anche Hitler e il demonio, e brutto solo il non-essere. Poi c'è il "senso" estetico legato ai canoni, all'educazione, alla storia di ciascuno (da ragazzo mi piaceva l'ultimo Picasso, che ora non mi va più), e del mondo intero (in tal senso si parla di arte orientale e canoni classici), eccetera. A me interessava il primo aspetto, metafisico, e segnalare la stranezza dell'estetica kantiana. Il tuo brivido estetico resterebbe ancora tale dopo aver assistito all'annegamento in esso della tua amatissima ragazza o di tuo figlio? Cordialità, Alberto Bassi
filosofia liberata Caro Professor Bassi, certo che non avrei avuto lo stesso brivido dopo una tragedia di quelle che porti ad esempio. Resta che certi brividi non si va necessariamente a cercarli e il più delle volte se sono profondi (non necessariamente il mio mare dunque) sorprendono, non sono derivati da canoni che la mia coscienza possedeva già, anzi casomai li costituiscono, almeno per l'individuo, per il ...poi. Certo non ci sarebbe sorpresa senza di me, certo è un mio vissuto quello che è così investito. Ma non è semplicemente un bello "per me" nel senso ordinario dell'espressione, come dicevi molto giustamente dell'atto percepiente c'è una identità in cui se si vuole c'è anche comunione ma non confusione. Un cordiale saluto. Zenone
Keyseroze882, se lei scrive di "essere felice", si mette nell'ottica del sentimento (edonismo) o dell'adesione al valore (eudemonismo), quindi non è nell'assoluta indifferenza (apatia). Se ha risposto al messaggio, è perché ha colto il vero dell'essere, se ha superato la pigrizia (forza d'inerzia) ese ha mandato il parere, ha avvertito che ne valeva la pena (bene). Lei non è anaffettivo: vive in un contesto dove non si è usi a manifestare gioia di sentirsi vivi. Le farebbe bene partecipare alle nostre registrazioni: sono una passeggiata nell'autenticità a portata di mano. Cordialità, A. Bassi
filosofia liberata Grazie mille per la tempestiva ed esaustiva risposta.Sto "divorando" i suoi video da un paio di giorni e li trovo davvero entusiasmanti.Continui così!
Caro Luca, tu ami tua madre, e se contento di amarla, ti piace di essere contento di volerle bene, eccetera. Sul versante del sapere, il sapere di sapere lo chiami coscienza (sapere complesso). Sul versante della volonta come chiami questa realtà? Hai la realtà, ma non hai la parola. Wittgenstein, il folle e contraddittore, ti ha ingannato. Hai ascoltato "Coscienza"? Cordialità, Bassi
Credo che con Carnap si sia risolta in qualche maniera il compito che mi ha posto, in una semplice domanda che banale non è, e valutando il tractatus wittgensteiniano... Possibile però trasformare una filosofia del linguaggio in una filosofia ontologica? Per quello che so io... E' che sono parecchio ignorante in ambito e che ci sono state molte altre persone più dotte di me che mi hanno preceduto... Non mi resta che studiarle e dunque non essere...Ora lei potrebbe benissimo chiedermi, " come si fa a non essere?" E io benissimo le risponderei : " Nello scrivere e nel leggere non potrai essere ", tuttavia non mi sento da buttare per quel poco che valgo posso comunque anche se minimamente essere riciclato; Ma ancora: su questo Wittgenstein ha avuto molto da rivalutare più su un piano fenomenologico che ontologico. "Ma quindi la verità quale è? e che cosa ci dice la Filosofia?" La filosofia ci dice la verità! e la Verità è che se io lasciassi la domanda così come è, le lascerei sicuramente una ricchezza sua e intellettuale, piuttosto che darle una risposta che con questo scritto non mi è valsa perché ogni giudizio comporta una persuasione che ottima di per sé non è. Ora siamo sicuri che il sapere di sapere come coscienza non sia più che altro, ragione? Cordialmente...
la bellezza intrinseca dell'essere....bah. non c'e' nessuna argomentazione su questa bellezza intrinseca che viene presentata come verità. questa t'e' venuta un po male...
Cara Barbara Serena, la bellezza, il vero e il buono sono proprietà trascendentali dell'essere. Vale a dire che là dove c'è un ente, quell'ente è bello, vero e buono di suo, prima che intervenga il giudizio estetico che dà un giudizio singolare, magari divergente rispetto a quello ontologico. Attenta a non confonderli: sono inconfrontabili, perché di genere diverso. "Hitler è bello" = giudizio ontologico. "Hitler è brutto" = giudizio estetico soggettivo (tant'è che la Brown lo giudicava bello). I due giudizi non sono in contraddizione in seno al singolo soggetto. Questa mela conosciuta dall'intelletto è "vera". La stessa mela, vista dalla volontà è "bene". La stessa mela, vista simultaneamente vera e buona dal senso estetico trascendentale, è bella. Questa è la fondazione ontologica del giudizio estetico ontologico. La fondazione del giudizio estetico della calocagatia mostra altro fondamento. Cordialità, Alberto Bassi
Filosofia Liberata non ha senso. non ci sono fondamenta per dichiarare che l'essere in se è buono e vero "au natural". qui manca completamente la problematizzazione di questa dichiarazione. sembra uno di quei discorsi di cartesio che non stanno ne in cielo ne in terra (ne nell'etere, etc., etc.) ...
Io penso che il professore intenda, in generale, che il bello è il verum colto dalla volontà, è una "digestione dell'essere" come dice lui, dal punto di vista della volontà, siamo sul piano dell'ontologia. (Come specifica alla fine, la questione non è teologica. Non è Dio che rende le cose belle poichè partecipano del suo essere, ma è l'uomo che riconosce la bellezza, nel momento in cui riconosce volitivamente il verum)
Ma cosa stai dicendo?tu mi spieghi questo perché hai il linguaggio,e il linguaggio crea la conoscenza che crea il linguaggio che crea la conoscenza e così via..se no vivremo la realtà ancora attraverso il pensiero magico che fa di un tuono un segno divino di significati superstizioso-religiosi.....ma dai
Ma se non si hanno elementi da cui partire le parole non sarebbero mai nate 🤔 il professore intende dire che il pensiero ed il ragionamento partono dalle cose che hanno poi ispirato il linguaggio e dunque posso esistere elementi che ancora non hanno una parola che le rappresenti… non è che l’essere umano un giorno si è svegliato ed ha ricevuto uno Zanichelli in mano per giocare a “crea oggetti ispirandoti alle parole” 😅
"Bellezza è verità, verità è bellezza: questo solo sulla terra sapete, e è quanto basta." John Keats
Caro Professor bassi mi è piaciuto moltissimo questo video-spiegazione, io sono uno studente della facoltà di filosofia di bologna e siccome alle superiori ero ad un istituto tecnico, non so granché, anzi ora nulla, di ciò che dovrò affrontare come esame riguardo a KANT e NIETZSCHE. Ho seguito già alcune lezioni, in cui il prof. ha spiegato cos'è l'estetica, Il giudizio estetico ecc... Ma siccome ora dovrò mettermi a studiare, cercavo dei video su you tube per poter capire meglio....
Prof. bassi oggi è la prima volta che vedo un vostro video e mi ha fatto capire parecchie cose, forse con il vostro aiuto e un po di ricerche riuscirò a recuperare ciò che non so della filosofia che sto' affrontando quest'anno e riuscire a tenere il passo. Lei che ne dice?
Grazie
muchas gracias
verum bonum pulchrum, d'accordo, la sua esposizione è oltretutto molto avvincente.
Però io so che stasera sul mare sono stato preso dalla bellezza del mare. Non so se era bonum anche se certo era verum. So di esser stato preso dalla bellezza, so che quella era/è vera. Non so se questo mio aver vissuto tale bellezza l'abbia anche determinata, particolarizzata a me. Non è poi nemmeno essenziale. Resta questo esser preso dalla bellezza, che crea il mio esserne felice! Ma so che non l'ho creata. Non l'ho generata. Non l'ho neppure condivisa. So solo che ne sono stato investito. Posso quasi dire che era un'esplosione che diveniva mia, ma senza che lo potesse, dovesse essere veramente. E resto qui a chiedermi cosa sia, a parte tutto ciò, la bellezza che mi ha preso e come potesse prendermi e che senso possa avere tutto ciò a parte quello autoevidente originario insensato perché non conduce oltre sé.
Caro Zenone,
c'è l'estetica come proprietà trascendentale dell'essere, e da questo punto di vista sono belli anche Hitler e il demonio, e brutto solo il non-essere. Poi c'è il "senso" estetico legato ai canoni, all'educazione, alla storia di ciascuno (da ragazzo mi piaceva l'ultimo Picasso, che ora non mi va più), e del mondo intero (in tal senso si parla di arte orientale e canoni classici), eccetera. A me interessava il primo aspetto, metafisico, e segnalare la stranezza dell'estetica kantiana. Il tuo brivido estetico resterebbe ancora tale dopo aver assistito all'annegamento in esso della tua amatissima ragazza o di tuo figlio?
Cordialità,
Alberto Bassi
filosofia liberata
Caro Professor Bassi,
certo che non avrei avuto lo stesso brivido dopo una tragedia di quelle che porti ad esempio. Resta che certi brividi non si va necessariamente a cercarli e il più delle volte se sono profondi (non necessariamente il mio mare dunque) sorprendono, non sono derivati da canoni che la mia coscienza possedeva già, anzi casomai li costituiscono, almeno per l'individuo, per il ...poi. Certo non ci sarebbe sorpresa senza di me, certo è un mio vissuto quello che è così investito. Ma non è semplicemente un bello "per me" nel senso ordinario dell'espressione, come dicevi molto giustamente dell'atto percepiente c'è una identità in cui se si vuole c'è anche comunione ma non confusione.
Un cordiale saluto. Zenone
"Lasciamo stare Berlusconi..!" haha
Caro Salvatore, per storia della filosofia, credo ti andrà bene FILOSOFICO . NET di Diego Fusaro. Chiedi a quel sito. Cordialità, Bassi
essere felici di cogliere assoluta indifferenza nell'essere,é un andare oltre alla superficie del bello costitutivo dell'essere stesso?
Keyseroze882,
se lei scrive di "essere felice", si mette nell'ottica del sentimento (edonismo) o dell'adesione al valore (eudemonismo), quindi non è nell'assoluta indifferenza (apatia). Se ha risposto al messaggio, è perché ha colto il vero dell'essere, se ha superato la pigrizia (forza d'inerzia) ese ha mandato il parere, ha avvertito che ne valeva la pena (bene). Lei non è anaffettivo: vive in un contesto dove non si è usi a manifestare gioia di sentirsi vivi. Le farebbe bene partecipare alle nostre registrazioni: sono una passeggiata nell'autenticità a portata di mano.
Cordialità,
A. Bassi
filosofia liberata Grazie mille per la tempestiva ed esaustiva risposta.Sto "divorando" i suoi video da un paio di giorni e li trovo davvero entusiasmanti.Continui così!
😉😉
Gioia!
Caro Luca, tu ami tua madre, e se contento di amarla, ti piace di essere contento di volerle bene, eccetera. Sul versante del sapere, il sapere di sapere lo chiami coscienza (sapere complesso). Sul versante della volonta come chiami questa realtà? Hai la realtà, ma non hai la parola. Wittgenstein, il folle e contraddittore, ti ha ingannato. Hai ascoltato "Coscienza"? Cordialità, Bassi
Credo che con Carnap si sia risolta in qualche maniera il compito che mi ha posto, in una semplice domanda che banale non è, e valutando il tractatus wittgensteiniano... Possibile però trasformare una filosofia del linguaggio in una filosofia ontologica? Per quello che so io... E' che sono parecchio ignorante in ambito e che ci sono state molte altre persone più dotte di me che mi hanno preceduto... Non mi resta che studiarle e dunque non essere...Ora lei potrebbe benissimo chiedermi, " come si fa a non essere?" E io benissimo le risponderei : " Nello scrivere e nel leggere non potrai essere ", tuttavia non mi sento da buttare per quel poco che valgo posso comunque anche se minimamente essere riciclato; Ma ancora: su questo Wittgenstein ha avuto molto da rivalutare più su un piano fenomenologico che ontologico. "Ma quindi la verità quale è? e che cosa ci dice la Filosofia?" La filosofia ci dice la verità! e la Verità è che se io lasciassi la domanda così come è, le lascerei sicuramente una ricchezza sua e intellettuale, piuttosto che darle una risposta che con questo scritto non mi è valsa perché ogni giudizio comporta una persuasione che ottima di per sé non è. Ora siamo sicuri che il sapere di sapere come coscienza non sia più che altro, ragione? Cordialmente...
la bellezza intrinseca dell'essere....bah. non c'e' nessuna argomentazione su questa bellezza intrinseca che viene presentata come verità. questa t'e' venuta un po male...
Cara Barbara Serena,
la bellezza, il vero e il buono sono proprietà trascendentali dell'essere. Vale a dire che là dove c'è un ente, quell'ente è bello, vero e buono di suo, prima che intervenga il giudizio estetico che dà un giudizio singolare, magari divergente rispetto a quello ontologico. Attenta a non confonderli: sono inconfrontabili, perché di genere diverso. "Hitler è bello" = giudizio ontologico. "Hitler è brutto" = giudizio estetico soggettivo (tant'è che la Brown lo giudicava bello). I due giudizi non sono in contraddizione in seno al singolo soggetto. Questa mela conosciuta dall'intelletto è "vera". La stessa mela, vista dalla volontà è "bene". La stessa mela, vista simultaneamente vera e buona dal senso estetico trascendentale, è bella. Questa è la fondazione ontologica del giudizio estetico ontologico. La fondazione del giudizio estetico della calocagatia mostra altro fondamento.
Cordialità,
Alberto Bassi
Filosofia Liberata non ha senso. non ci sono fondamenta per dichiarare che l'essere in se è buono e vero "au natural". qui manca completamente la problematizzazione di questa dichiarazione. sembra uno di quei discorsi di cartesio che non stanno ne in cielo ne in terra (ne nell'etere, etc., etc.) ...
Io penso che il professore intenda, in generale, che il bello è il verum colto dalla volontà, è una "digestione dell'essere" come dice lui, dal punto di vista della volontà, siamo sul piano dell'ontologia. (Come specifica alla fine, la questione non è teologica. Non è Dio che rende le cose belle poichè partecipano del suo essere, ma è l'uomo che riconosce la bellezza, nel momento in cui riconosce volitivamente il verum)
Vitruvio K ciao, la tua interpretazione è molto efficace. grazie.
Ma cosa stai dicendo?tu mi spieghi questo perché hai il linguaggio,e il linguaggio crea la conoscenza che crea il linguaggio che crea la conoscenza e così via..se no vivremo la realtà ancora attraverso il pensiero magico che fa di un tuono un segno divino di significati superstizioso-religiosi.....ma dai
Ma se non si hanno elementi da cui partire le parole non sarebbero mai nate 🤔 il professore intende dire che il pensiero ed il ragionamento partono dalle cose che hanno poi ispirato il linguaggio e dunque posso esistere elementi che ancora non hanno una parola che le rappresenti… non è che l’essere umano un giorno si è svegliato ed ha ricevuto uno Zanichelli in mano per giocare a “crea oggetti ispirandoti alle parole” 😅
:D