Grande. Di Flannery O'Connor ho letto Il cielo è dei violenti (romanzo), bellissimo. Era una scrittrice di un'intelligenza straordinaria. Recupererò questi racconti. Racconto più agghiacciante mai letto: Nethescurial, di Thomas Ligotti; c'è come un senso di intrappolamento e di oppressione in quel racconto, che ti divora dentro; non si dimentica mai. Ovviamente alcuni classici come La Lotteria o Dagon.
Grazie per la condivisione, non conoscevo questo racconto e sono curioso di recuperarlo! Nel mio caso, il racconto che più di tanti mi ha sconvolto è “Non aspettavano altro”, di Dino Buzzati. L’ho letto penso a 15-16 anni, e anche se non si tratta di un horror mi ha inquietato profondamente per il comportamento ai miei occhi inspiegabile di un gruppo di persone organizzato e guidato da regole incomprensibili per chiunque non ne faccia parte. Mi ha condotto a temere il branco, le masse di persone e la società stessa, il Leviatano, quando le sue regole non sono chiare (un po’ alla maniera de Il Processo di Kafka, che però ho scoperto solo più tardi). Immagino che tu lo conosca, ma non è tra i racconti più noti di Buzzati e ci tenevo a ricordarlo!
Grazie Flavio di questa splendida recensione! Non ho letto questo racconto ma ascoltandoti mi è venuto in mente un racconto/ romanzo breve " Figlio di Dio" del grande Cormac MCcarthy ambientato in Tennesse (proprio nel luogo in cui la nonna bigotta sarebbe voluta andare in vacanza.....) dove in un eterno inverno-inferno c'è spazio solo per la disumanità e la cattiveria più cruda di quella belva malvagia che è l'essere umano...
Intanto grazie per portare contenuti in italiano su questa grande scrittrice! Io sto leggendo in inglese le Complete stories, come hai detto l’inquietudine diffusa nei suoi racconti è su un piano morale ed esistenziale, pertanto è davvero disturbante. Si ha come l’impressione che il Male sia sempre incombente. Altrettanto terrificanti i racconti ‘The River’ e ‘The life you save may be your own’, sempre contenuti nella stessa raccolta.
Sei veramente eccezionale. La tua narrazione trasuda passione e coinvolgi esattamente come un racconto dell'orrore. Non conoscevo l'autrice; la leggerò con interesse. In quanto a racconti dell'orrore agghiaccianti, la mia triade è "La faccia" di Benson, "La polvere bianca" di Machen e "The signalman" di Dickens. Ti ho scoperto da poco e continuerò a seguirti.
Complimenti. Ti sei guadagnato un nuovo iscritto. I due racconti che mi hanno scosso di più sono entrambi di Edgar Allan Poe, "I delitti della rue morgue" e "il seppellimento prematuro"
Grazie di cuore! Come sai recensisco man mano che leggo nuovi libri. In questo momento non ho per la mani delle ghost stories, purtroppo, ma saremo sempre nel campo del dark e dell'immaginario, quindi spero che salti presto fuori qualcosa di tuo interesse. O altrimenti ci farò una pensata e vediamo se ho qualcosa di interessante da dire in proposito.
Be', i primi racconti - proprio per ragioni di priorità . colpiscono di più e, col tempo ci si può anche assuefare; tenuto conto di questa distorsione spaziotemporale, menziono - parlando di racconti - "Il gatto nero" (la descrizione dello spettacolo che si para davanti ai poliziotti dopo che il muro è stato abbattuto) di Poe, "Gioco d'ottobre" di Ray Bradbury ("... poi qualche idiota accese la luce"), "Janet la storta" di Stevenson (il suono della mano che struscia contro il muro nella vecchia canonica completamente immersa nell'oscurità). Storie in cui i cardini del reale non vengono divelti, ma scricchiolano come se qualcosa, dall'altra parte, premesse. Non lo vedi, non lo senti, non esattamente, ma non puoi negarlo. Una tecnica o un modo di narrare affine - mi pare - a quello della O'Connor, una scrittrice che, da tempo, mi ero ripromesso di "visitare".
Ho appena terminato il racconto di cui hai parlato. Si intravede dietro alla narrazione una mente "piacevolmente" disturbata. Grazie del piacere che ci hai arrecato col tuo suggerimento!
Complimenti, Flavio, per la recensione, che mi porterà sicuramente a leggere il racconto. Come ti scrivevo, trovo bellissima l'evocazione della lotta "tra il perbene e il male". Io come libro di feconda inquietudine ricordo I beati anni del castigo di Fleur Jaeggy
Interessante. Non conoscevo. Poco più di 20 anni fa lessi Il Grande Dio Pan di Arthur Machen che è stato per me il racconto più spaventoso mai letto. Lo leggevo con le luci accese in mezza casa perché, non so il motivo, mi metteva un'ansia terribile. Il tutto senza presentare scene eccessive, anzi proprio per niente. Arrivato alla fine non so se sia stata più una liberazione o una soddisfazione. Comunque un capolavoro. Imho.
Ci metti una passione pazzesca, io amo Lovecraft, Poe, comunque dove il soprannaturale irrompe in maniera esagerata complimenti ho cominciato a seguirti.
Ho visto ora questo video! Fantastico, devo assolutamente leggerlo. Un libro che mi ha segnata particolarmente è stato E johnny prese il fucile, di Trumbo, bellissimo e sempre attuale anche se è del '39 ❤
Grazie per questa recensione, ho poi letto il racconto e in effetti è molto inquietante, per quell'aria subdola del male che si insinua nelle pieghe dell'ordinario. Il racconto (in realtà si tratta di un romanzo breve di 96 pagine, ma si legge d'un fiato) che mi ha più sconvolto finora è "Pupille" di Luigi Musolino, Zona42 editore. Se non l'hai ancora letto, ti consiglio di farlo, perchè è davvero disturbante... Daniela Monreale
Coincidenza ho acquistato proprio 1 mese fa la raccolta omonina (del racconto da te citato) della Minimum Fax! Volevo recuperare tutti i racconti della Bompiani ma se non ricordo male è fuori catalogo...Inizierò la lettura quanto prima, ancor più spronato da questa tua recensione appassionata. Grazie!
Indelebile il ricordo del racconto “La colonia penale” di Kafka, per la dettagliata descrizione del male analizzato nella forma di macchina burocratica, ugualmente banale, ma agghiacciante nella sua capacità di convincere la vittima della giustezza dell’orrore che sta subendo.
" Cicatrice morale": la morte di D'Artagnan. Potevo sopravvivere alla morte dei suoi compagni di avventura...ma la sua morte mi precipito' in un vuoto di cui sento l'eco ancora oggi. " L'esorcista mi fece ancora piu' paura quando simili esperienze le provai sulla mia pelle. Mi permetto di suggerirti: " Hostages to the Devil" di Malachia Martin. " Manitou" di Masterton: 'naltra mazzata. Ma sai cosa? L'ho riletto da poco, a causa di un malessere che mi ha provocato la lettura di " Il ragazzo dei mondi infiniti" di Gaiman...Il malessere? Il suo uso della...punteggiatura. La prosa di Masterton mi ha guarito istantaneamente...Mal mi mare sparito! La paura piu' grande? L'attimo in cui il dolore sparisce ed è tutto silenzio. E l'attimo dopo non c'è perchè sei morto. Dum vivimus, vivamus
La cosa agghiacciante per me è il contrasto tra la scrittura vivace, densa di particolari e di dialogo teatrale e la crudezza delle nitide azioni dei criminali. Mi è venuto spontaneo sovrapporre al racconto la teoria dell' Ombra di Jung, perché in questa famiglia che vive ignara del male, capita di incontrarlo per strada. Per me invece il "racconto raggelante" è di Erskine Caldwell, tratto dal libro Il fiume caldo (Jackpot, il titolo originale). Non ricordo il titolo in italiano, in inglese è The lonely day, parla di una ragazza che si affaccia alla vita, ma va incontro alle sirene di un tragico destino. Caldwell senz' altro ha un tipo di scrittura più asciutto, ma altrettanto efficace nel trasportare il lettore negli angoli di un' America di bianchi reietti.
Ti ringrazio per avermi sbloccato un ricordo. Un professore del liceo, un po' ultra-cattolico, ma non privo di pregi, ci fece leggere un suo racconto, che trovai bellissimo. Purtroppo non ricordo assolutamente nulla se non che c'entrava un autobus, era nel Deep South segregazionista.. e basta. Ho un nuovo proposito di lettura. P.S. Non so se è un po' banalotto, ma da buon tolkieniano il racconto più agghiacciante che ho letto è stata la tragedia di Turin Turambar.
Talvolta durante gli incontri con i lettori si chiedeva alla O'Connor di leggere qualcosa di suo. La prima volta che lesse "Un brav'uomo..." si notò un chiaro e progressivo cambiamento di umore negli ascoltatori. Dai sorrisi provocati dalle prime pagine, la scrittrice era nota anche per la sua intelligente ironia, si passò ad una inquietudine sempre maggiore man mano che che la lettura procedeva. Viste le reazioni, ad incontro concluso, la sua agente le consigliò di leggere altro in futuro.
Flannery nelle sue lettere scrisse che il suo tentativo era quello di descrivere l’azione della Grazia in un mondo che è in gran parte tenuto dal Diavolo. Consiglio di leggere anche la Schiena di Parker e Rivelazionj due capolavori immensi.
Ovviamente il gatto ha un ruolo fondamentale perche' provoca l'incidente. La vecchietta, intanto, ha fatto cambiare strada al figlio supponendo che la casa da visitare fosse li,invece, poi, si rende conto che era in un altro stato. E' interessante, anche, il concetto di giustizia del balordo.
Ultima fermata Brooklin... di Selby. Acquistato forse tra la fine degli '80 ed i primi '90. Dato che ero (ancora) ingenuotta (ero già maggiorenne) e non ero abituata a certe descrizioni di determinate realtà, crude, ne fui davvero turbata. Ebbi la strana idea di andare a leggere le parti finali e, diciamo così, il degrado umano mi aggredì... Non ebbi il coraggio di iniziarlo e rimase in libreria a lungo, intonso. Poi credo di averlo dato via, dopo un bel po' di tempo di custodia. Non posso dire che fossi sensibile a certi argomenti come lo sono oggi, forse ero di stomaco più forte o più incosciente, non so davvero e ammetto di non aver letto o consultato più libri come questo o quanto meno con linguaggio così crudo.
La O' Connor, autrice da riscoprire. Racconti levigatissimi. " La schiena di Parker " fu limato per anni, fino al sopraggiungere della morte dell'autrice.
Questo racconto mi ha ricordato il romanzo "Tony e Susan" di Austin Wright (uno dei più inquietanti che abbia letto finora). Sarà perché entrambe le storie hanno come protagonista famigliole alle prese con inaspettati incidenti stradali e inquietanti personaggi che si fermano per "soccorrerle" ...
Non ho mai letto niente di suo, ma inutile dire che mi hai messo addosso una curiosità tremenda. "Nato di uomo e di donna" di Matheson è un racconto che si è impresso a fuoco sotto pelle, anche per me. Ma ce ne è uno che è stato davvero agghiacciante, forse perché l'ho letto da bambina. Magari se lo rileggessi adesso non mi farebbe lo stesso effetto, per questo mi guardo bene dal farlo e mi tengo stretto il ricordo. Si tratta di "Spiacente, è il numero giusto" di Stephen King, all'interno di "Incubi e Deliri". Te lo ricordi?
grazie della bellissima recensione! Di racconti terrificanti o turbanti (per fortuna) ce ne sono troppi per leggerli tutti. Ricordo La Risposta di Friedric Brown, La formica elettrica di Dick e Gli idioti in marcia di Kornbluth. Trovo ancora piú terrificanti dell'horror molti racconti di sf, perchè diciamo che "non te lo aspetti". Ah, e ci sarebbe anche Marte è il paradiso di Bradbury. Ricordi di ragazzino, proprio.
"Il demonio" di Bukowski. La lucidità con cui entriamo nella mentalità del pedofilo è terribile e al tempo stesso sublime. Forse è dei racconti più inquietanti che abbia mai letto, di certo è uno dei più belli.
Bradbury nel suo "Paese d'ottobre" ha dei racconti veramente inquietanti, il colore venuto dallo spazio di Lovecraft e alcuni momenti cult nell'ombra dello scorpione di Stefano re😅
Ho letto la corrispondenza di Lovecraft, e mi sono commosso per l'umiltà dell'uomo. Nutriva dubbi sulla bontà del proprio lavoro e, in alcuni passaggi scrive che cercherà di fare di meglio, in futuro.
Penso che le storie che mi hanno trasmesso più ansia nella letteratura siano state "la stella" di Wells e "gli uccisori" di Hemingway. Totale senso di impotenza di fronte alla crudeltà e la morte.
Premetto che ero appena adolescente e a distanza di 30 anni ricordo ancora lo stato d’animo che mi provocarono: Pet Sematary (2 scene in particolare, che non descrivo per non spoilerare) e Macelleria mobile di mezzanotte (allucinante, a proposito a quanto una bella recensione?). Inoltre, molti anni dopo, la lettura di Elric di Melnibonè, vera e propria tragedia fantasy.
le storie piu' agghiaccianti le raccontano i telegiornali...cosa c'e' di piu' agghiacciante che lobotomizzare le masse? grande Flavio,ti seguo da poco ma tutti i gg guardo almeno un tuo video,ti faccio i piu' sinceri complimenti e ti auguro grande successo. un abbraccio.
Grande! Lessi questa raccolta un paio di anni fa su indicazione di un amico. Prima non conoscevo l'autrice ed, effettivamente, molti dei suoi racconti mi lasciarono notevole inquietudine (ovviamente anche quello da te citato), forse perche sono cosi credibili e vicini alla realtà che circondava l'autrice e, per certi versi, anche noi. Andando off topic, invece, volevo chiederti: che ne pensi di David Gemell?
A me ha agghiacciato veramente Dark Demonia di Isabella Santacroce, è assolutamente pazzesco, mette i brividi e ti fa stare male, se lo legge una persona molto empatica, ci resta secca ahaha😂
agghiacciante? Forse lei non ha letto l'Iliade. Quanto al soprannaturale lei non ha letto neppure Cristina Campo che parla della violenza del visibile sull'invisibile.
La prof di inglese ci fece leggere un libro della O'Connor al liceo (parlaimao della seconda metà degli anni '90) il volume era "La schiena di Parker e altri racconti", della collana "I libri dello spirito cristiano" della BUR. L'unico racconto che mi è rimasto impresso era proprio questo. Non mi ha terrorizzato, però ci sono rimasto male.
"Ti ribalti anche tu". 🤣 Ascoltarti è sempre un grande piacere. Grazie per il modo in cui parli di libri, con una passione non comune.
Grande. Di Flannery O'Connor ho letto Il cielo è dei violenti (romanzo), bellissimo. Era una scrittrice di un'intelligenza straordinaria. Recupererò questi racconti. Racconto più agghiacciante mai letto: Nethescurial, di Thomas Ligotti; c'è come un senso di intrappolamento e di oppressione in quel racconto, che ti divora dentro; non si dimentica mai. Ovviamente alcuni classici come La Lotteria o Dagon.
Grazie per la condivisione, non conoscevo questo racconto e sono curioso di recuperarlo! Nel mio caso, il racconto che più di tanti mi ha sconvolto è “Non aspettavano altro”, di Dino Buzzati. L’ho letto penso a 15-16 anni, e anche se non si tratta di un horror mi ha inquietato profondamente per il comportamento ai miei occhi inspiegabile di un gruppo di persone organizzato e guidato da regole incomprensibili per chiunque non ne faccia parte. Mi ha condotto a temere il branco, le masse di persone e la società stessa, il Leviatano, quando le sue regole non sono chiare (un po’ alla maniera de Il Processo di Kafka, che però ho scoperto solo più tardi). Immagino che tu lo conosca, ma non è tra i racconti più noti di Buzzati e ci tenevo a ricordarlo!
Grazie Flavio di questa splendida recensione! Non ho letto questo racconto ma ascoltandoti mi è venuto in mente un racconto/ romanzo breve " Figlio di Dio" del grande Cormac MCcarthy ambientato in Tennesse (proprio nel luogo in cui la nonna bigotta sarebbe voluta andare in vacanza.....) dove in un eterno inverno-inferno c'è spazio solo per la disumanità e la cattiveria più cruda di quella belva malvagia che è l'essere umano...
Grande libro!
Intanto grazie per portare contenuti in italiano su questa grande scrittrice! Io sto leggendo in inglese le Complete stories, come hai detto l’inquietudine diffusa nei suoi racconti è su un piano morale ed esistenziale, pertanto è davvero disturbante. Si ha come l’impressione che il Male sia sempre incombente. Altrettanto terrificanti i racconti ‘The River’ e ‘The life you save may be your own’, sempre contenuti nella stessa raccolta.
Sei veramente eccezionale. La tua narrazione trasuda passione e coinvolgi esattamente come un racconto dell'orrore. Non conoscevo l'autrice; la leggerò con interesse. In quanto a racconti dell'orrore agghiaccianti, la mia triade è "La faccia" di Benson, "La polvere bianca" di Machen e "The signalman" di Dickens. Ti ho scoperto da poco e continuerò a seguirti.
Benvenuto!
Complimenti. Ti sei guadagnato un nuovo iscritto. I due racconti che mi hanno scosso di più sono entrambi di Edgar Allan Poe, "I delitti della rue morgue" e "il seppellimento prematuro"
Benvenuto!
Grazie Flavio. Aspetto recensioni di Ghost Stories per fare acquisti
Grazie di cuore! Come sai recensisco man mano che leggo nuovi libri. In questo momento non ho per la mani delle ghost stories, purtroppo, ma saremo sempre nel campo del dark e dell'immaginario, quindi spero che salti presto fuori qualcosa di tuo interesse. O altrimenti ci farò una pensata e vediamo se ho qualcosa di interessante da dire in proposito.
Be', i primi racconti - proprio per ragioni di priorità . colpiscono di più e, col tempo ci si può anche assuefare; tenuto conto di questa distorsione spaziotemporale, menziono - parlando di racconti - "Il gatto nero" (la descrizione dello spettacolo che si para davanti ai poliziotti dopo che il muro è stato abbattuto) di Poe, "Gioco d'ottobre" di Ray Bradbury ("... poi qualche idiota accese la luce"), "Janet la storta" di Stevenson (il suono della mano che struscia contro il muro nella vecchia canonica completamente immersa nell'oscurità). Storie in cui i cardini del reale non vengono divelti, ma scricchiolano come se qualcosa, dall'altra parte, premesse. Non lo vedi, non lo senti, non esattamente, ma non puoi negarlo. Una tecnica o un modo di narrare affine - mi pare - a quello della O'Connor, una scrittrice che, da tempo, mi ero ripromesso di "visitare".
Uh Gioco d'ottobre! Il finale ti lascia di ghiaccio
Ho appena terminato il racconto di cui hai parlato. Si intravede dietro alla narrazione una mente "piacevolmente" disturbata. Grazie del piacere che ci hai arrecato col tuo suggerimento!
è leggendo la Flannery che uno scopre di avere una mente piacevolmente disturbata.
Bellisimo! il dialogo tra il Perbene e il Male! geniale.
Complimenti, Flavio, per la recensione, che mi porterà sicuramente a leggere il racconto. Come ti scrivevo, trovo bellissima l'evocazione della lotta "tra il perbene e il male". Io come libro di feconda inquietudine ricordo I beati anni del castigo di Fleur Jaeggy
Non ho mai letto niente di suo, devo assolutamente rimediare. Grazie per questo video!
Interessante. Non conoscevo.
Poco più di 20 anni fa lessi Il Grande Dio Pan di Arthur Machen che è stato per me il racconto più spaventoso mai letto. Lo leggevo con le luci accese in mezza casa perché, non so il motivo, mi metteva un'ansia terribile. Il tutto senza presentare scene eccessive, anzi proprio per niente. Arrivato alla fine non so se sia stata più una liberazione o una soddisfazione. Comunque un capolavoro. Imho.
Eh, be', hai detto cotiche... :-)
Grazie.
Beh volevo ringraziarti per aver parlato della mia amata Flannery O'Connor...
Ti ringrazio di cuore!
“Meridiano di sangue” mi ha gelato allo stesso modo
Ci metti una passione pazzesca, io amo Lovecraft, Poe, comunque dove il soprannaturale irrompe in maniera esagerata complimenti ho cominciato a seguirti.
Ti ringrazio e ti do il benvenuto!
Ho visto ora questo video! Fantastico, devo assolutamente leggerlo. Un libro che mi ha segnata particolarmente è stato E johnny prese il fucile, di Trumbo, bellissimo e sempre attuale anche se è del '39 ❤
Grazie per questa recensione, ho poi letto il racconto e in effetti è molto inquietante, per quell'aria subdola del male che si insinua nelle pieghe dell'ordinario. Il racconto (in realtà si tratta di un romanzo breve di 96 pagine, ma si legge d'un fiato) che mi ha più sconvolto finora è "Pupille" di Luigi Musolino, Zona42 editore. Se non l'hai ancora letto, ti consiglio di farlo, perchè è davvero disturbante... Daniela Monreale
L'ho letto, l'ho letto :-) ...
Ciao Flavio, non conoscevo l'autrice, grazie per la segnalazione. Il racconto che ricordo con più inquietudine è La zampa di scimmia di Jacobs
Coincidenza ho acquistato proprio 1 mese fa la raccolta omonina (del racconto da te citato) della Minimum Fax! Volevo recuperare tutti i racconti della Bompiani ma se non ricordo male è fuori catalogo...Inizierò la lettura quanto prima, ancor più spronato da questa tua recensione appassionata. Grazie!
Sì, ho scoperto che non è più disponibile e ho messo il link alla raccolta che menzioni.
Indelebile il ricordo del racconto “La colonia penale” di Kafka, per la dettagliata descrizione del male analizzato nella forma di macchina burocratica, ugualmente banale, ma agghiacciante nella sua capacità di convincere la vittima della giustezza dell’orrore che sta subendo.
" Cicatrice morale": la morte di D'Artagnan. Potevo sopravvivere alla morte dei suoi compagni di avventura...ma la sua morte mi precipito' in un vuoto di cui sento l'eco ancora oggi. " L'esorcista mi fece ancora piu' paura quando simili esperienze le provai sulla mia pelle. Mi permetto di suggerirti: " Hostages to the Devil" di Malachia Martin. " Manitou" di Masterton: 'naltra mazzata. Ma sai cosa? L'ho riletto da poco, a causa di un malessere che mi ha provocato la lettura di " Il ragazzo dei mondi infiniti" di Gaiman...Il malessere? Il suo uso della...punteggiatura. La prosa di Masterton mi ha guarito istantaneamente...Mal mi mare sparito! La paura piu' grande? L'attimo in cui il dolore sparisce ed è tutto silenzio. E l'attimo dopo non c'è perchè sei morto. Dum vivimus, vivamus
Bruce Springsteen ha scritto una canzone che si intitola "A Good Man Is Hard To Find" proprio in omaggio a Flannery O'Connor.
La cosa agghiacciante per me è il contrasto tra la scrittura vivace, densa di particolari e di dialogo teatrale e la crudezza delle nitide azioni dei criminali. Mi è venuto spontaneo sovrapporre al racconto la teoria dell' Ombra di Jung, perché in questa famiglia che vive ignara del male, capita di incontrarlo per strada. Per me invece il "racconto raggelante" è di Erskine Caldwell, tratto dal libro Il fiume caldo (Jackpot, il titolo originale). Non ricordo il titolo in italiano, in inglese è The lonely day, parla di una ragazza che si affaccia alla vita, ma va incontro alle sirene di un tragico destino. Caldwell senz' altro ha un tipo di scrittura più asciutto, ma altrettanto efficace nel trasportare il lettore negli angoli di un' America di bianchi reietti.
Ti ringrazio per avermi sbloccato un ricordo. Un professore del liceo, un po' ultra-cattolico, ma non privo di pregi, ci fece leggere un suo racconto, che trovai bellissimo. Purtroppo non ricordo assolutamente nulla se non che c'entrava un autobus, era nel Deep South segregazionista.. e basta. Ho un nuovo proposito di lettura.
P.S. Non so se è un po' banalotto, ma da buon tolkieniano il racconto più agghiacciante che ho letto è stata la tragedia di Turin Turambar.
Talvolta durante gli incontri con i lettori si chiedeva alla O'Connor di leggere qualcosa di suo. La prima volta che lesse "Un brav'uomo..." si notò un chiaro e progressivo cambiamento di umore negli ascoltatori. Dai sorrisi provocati dalle prime pagine, la scrittrice era nota anche per la sua intelligente ironia, si passò ad una inquietudine sempre maggiore man mano che che la lettura procedeva. Viste le reazioni, ad incontro concluso, la sua agente le consigliò di leggere altro in futuro.
Joyce Carol Oates: "La piena". A proposito: bravissimo; grazie.
Flannery nelle sue lettere scrisse che il suo tentativo era quello di descrivere l’azione della Grazia in un mondo che è in gran parte tenuto dal Diavolo. Consiglio di leggere anche la Schiena di Parker e Rivelazionj due capolavori immensi.
Ovviamente il gatto ha un ruolo fondamentale perche' provoca l'incidente. La vecchietta, intanto, ha fatto cambiare strada al figlio supponendo che la casa da visitare fosse li,invece, poi, si rende conto che era in un altro stato.
E' interessante, anche, il concetto di giustizia del balordo.
Ultima fermata Brooklin... di Selby.
Acquistato forse tra la fine degli '80 ed i primi '90.
Dato che ero (ancora) ingenuotta (ero già maggiorenne) e non ero abituata a certe descrizioni di determinate realtà, crude, ne fui davvero turbata. Ebbi la strana idea di andare a leggere le parti finali e, diciamo così, il degrado umano mi aggredì...
Non ebbi il coraggio di iniziarlo e rimase in libreria a lungo, intonso.
Poi credo di averlo dato via, dopo un bel po' di tempo di custodia. Non posso dire che fossi sensibile a certi argomenti come lo sono oggi, forse ero di stomaco più forte o più incosciente, non so davvero e ammetto di non aver letto o consultato più libri come questo o quanto meno con linguaggio così crudo.
La O' Connor, autrice da riscoprire. Racconti levigatissimi. " La schiena di Parker " fu limato per anni, fino al sopraggiungere della morte dell'autrice.
Mi hai fatto raggelare il sangue. Grazie.
Dovere :-)
@@brokenstories comprato dal tuo link amazon. Gnam gnam!
Questo racconto mi ha ricordato il romanzo "Tony e Susan" di Austin Wright (uno dei più inquietanti che abbia letto finora). Sarà perché entrambe le storie hanno come protagonista famigliole alle prese con inaspettati incidenti stradali e inquietanti personaggi che si fermano per "soccorrerle" ...
Interessante!
Non ho mai letto niente di suo, ma inutile dire che mi hai messo addosso una curiosità tremenda. "Nato di uomo e di donna" di Matheson è un racconto che si è impresso a fuoco sotto pelle, anche per me. Ma ce ne è uno che è stato davvero agghiacciante, forse perché l'ho letto da bambina. Magari se lo rileggessi adesso non mi farebbe lo stesso effetto, per questo mi guardo bene dal farlo e mi tengo stretto il ricordo. Si tratta di "Spiacente, è il numero giusto" di Stephen King, all'interno di "Incubi e Deliri". Te lo ricordi?
E' quello delle telefonate dal cimitero?
Ok devo recuperare questo libro anche solo per questo racconto….. Grazie di averlo fatto scoprire 🙏🏼🙏🏼🙏🏼
Purtroppo l'edizione che ho mostrato è fuori catalogo, ma sotto il video trovi il link a un'altra raccolta, omonima al racconto.
grazie della bellissima recensione! Di racconti terrificanti o turbanti (per fortuna) ce ne sono troppi per leggerli tutti. Ricordo La Risposta di Friedric Brown, La formica elettrica di Dick e Gli idioti in marcia di Kornbluth. Trovo ancora piú terrificanti dell'horror molti racconti di sf, perchè diciamo che "non te lo aspetti". Ah, e ci sarebbe anche Marte è il paradiso di Bradbury. Ricordi di ragazzino, proprio.
E' vero, la fantascienza ti prende spesso alle spalle.
Il gatto. Il neonato. I bambini...
Ho paura solo di andarlo a cercare...
Se non ricordo male il buon vecchio Lansdale da te citato, citava non a caso la signora O'Connor fra i suoi "totem" ispiratori
"Il demonio" di Bukowski. La lucidità con cui entriamo nella mentalità del pedofilo è terribile e al tempo stesso sublime. Forse è dei racconti più inquietanti che abbia mai letto, di certo è uno dei più belli.
Bradbury nel suo "Paese d'ottobre" ha dei racconti veramente inquietanti, il colore venuto dallo spazio di Lovecraft e alcuni momenti cult nell'ombra dello scorpione di Stefano re😅
Ho letto la corrispondenza di Lovecraft, e mi sono commosso per l'umiltà dell'uomo. Nutriva dubbi sulla bontà del proprio lavoro e, in alcuni passaggi scrive che cercherà di fare di meglio, in futuro.
Penso che le storie che mi hanno trasmesso più ansia nella letteratura siano state "la stella" di Wells e "gli uccisori" di Hemingway. Totale senso di impotenza di fronte alla crudeltà e la morte.
Premetto che ero appena adolescente e a distanza di 30 anni ricordo ancora lo stato d’animo che mi provocarono: Pet Sematary (2 scene in particolare, che non descrivo per non spoilerare) e Macelleria mobile di mezzanotte (allucinante, a proposito a quanto una bella recensione?). Inoltre, molti anni dopo, la lettura di Elric di Melnibonè, vera e propria tragedia fantasy.
Macelleria mobile di mezzanotte è un fottuto capolavoro. E anche Elric. Quante recensioni, e quanto poco tempo...
Il crollo della casa degli Usher di Poe mi è rimasto impresso
Poe si imprime tutto.
le storie piu' agghiaccianti le raccontano i telegiornali...cosa c'e' di piu' agghiacciante che lobotomizzare le masse? grande Flavio,ti seguo da poco ma tutti i gg guardo almeno un tuo video,ti faccio i piu' sinceri complimenti e ti auguro grande successo. un abbraccio.
Grazie e buona visione!
La casa sull abisso di W.H. Hodgson angosciante
dovrei rileggerlo.
Studiata per letteratura anglo-americana insieme a Charlotte Perkins Gilman con il suo The Yellow Wallpaper (anche quello inquietante!)👍
Grande! Lessi questa raccolta un paio di anni fa su indicazione di un amico. Prima non conoscevo l'autrice ed, effettivamente, molti dei suoi racconti mi lasciarono notevole inquietudine (ovviamente anche quello da te citato), forse perche sono cosi credibili e vicini alla realtà che circondava l'autrice e, per certi versi, anche noi.
Andando off topic, invece, volevo chiederti: che ne pensi di David Gemell?
Sono storie vicine a tutti noi. Storie che riguardano la condizione umana.
A me ha agghiacciato veramente Dark Demonia di Isabella Santacroce, è assolutamente pazzesco, mette i brividi e ti fa stare male, se lo legge una persona molto empatica, ci resta secca ahaha😂
A parere mio ha la stessa intensita' di Cormac McCarthy nel romanzo non e un paese per vecchi
Siamo in quella zona, sì.
Credo di essere banale dicendo che Carrie di Stephen King è quello che mi ha lasciato maggior mente basito
Nessuna banalità, ognuno è permeabile a diversi elementi. E comunque è un gran romanzo.
VERAMENTE UN PO TROPPO MANIERISTA NEL RACCONTARE
Una prosa molto ricercata, ma personale, dunque "manierista" non direi, perché non si rifà ad alcuna maniera,
Uno dei più angoscianti racconti che ho letto è La tana di Franz Kafka. Ti sembra di soffocare.
AIUTO!
Perdonami. Sicuro fosse Cattolica e non protestante. Nella bibble belt. Noi Cattolici non siamo visti molto bene
Cattolica, vero.
Ps il libro più inquietante da me letto. È io sono leggenda. E angosciante vedere la morte di un mondo visto dagli occhi del suo ultimo rappresentante
agghiacciante? Forse lei non ha letto l'Iliade. Quanto al soprannaturale lei non ha letto neppure Cristina Campo che parla della violenza del visibile sull'invisibile.
Ho visto i film.
La prof di inglese ci fece leggere un libro della O'Connor al liceo (parlaimao della seconda metà degli anni '90) il volume era "La schiena di Parker e altri racconti", della collana "I libri dello spirito cristiano" della BUR. L'unico racconto che mi è rimasto impresso era proprio questo. Non mi ha terrorizzato, però ci sono rimasto male.
Non terrorizza, annichilisce.