Seguitemi anche sul mio secondo canale, dove pubblico ogni giorno alle 21:00 un podcast sui temi più vari (psicologia, società, relazioni, sessualità, morale, filosofia, scuola, ecc.): bit.ly/MarcoCrepaldi Se preferite potete ascoltarli direttamente anche su Spotify: bit.ly/Marco_Crepaldi
Una cosa che mi dispiace riguardo l'università è proprio di non aver conosciuto nessuno con cui studiare insieme, andare a lezione insieme e con cui condividere il percorso, anche solo in parte. Anche se ho parlato con alcune persone non si è mai sviluppata un'amicizia e da parte mia mancava proprio il desiderio di coltivare rapporti con altre persone, frequentazioni all'interno dell'università ma anche uscite insieme, andare al bar e cose così, mi sono preclusa del tutto possibilità del genere isolandomi giorno per giorno, non so il motivo di ciò, probabilmente per timore del confronto, inadeguatezza e simili, però è andata così. Sicuramente andare avanti da soli è molto più dura perché la motivazione per continuare deve essere ferrea, e a me mancando anche quella alla fine ho lasciato perdere il percorso di studi che si stava prolungando troppo e inutilmente.
Poi ci sono gli idioti like me che ne seguono uno che scoprono odiare e non lo cambiano per paura sia tardi... Vero anche che più che la facoltà, non mi piace il mio indirizzo e la città in cui frequento....ma avrei preferito fare altro Idiota (a me)
Oppure a volte ti obbligano a fare l’università e basta, ti dicono “scegli una facoltà, basta che prendi la laurea”, convinti che tra tutte le facoltà ci sia per forza qualcosa che piaccia. Non capiscono davvero che cosa creano nei figli...
Il fatto è che poi ci si rende conto che è il mercato del lavoro a condizionare tale scelta anche se in tempi odierni è di moda dire "tu ti crei il mercato"
Il discorso dell'università mi sta molto vicino in questo momento. Io sono uno di quelli che si è bloccato di fronte a tanta decisione. Una cosa secondo me molto dannosa del nostro modo di pensare italiano, è quello di indirizzare i ragazzi al percorso della scuola superiore in base al voto della terza media. Uscito con 6? Vai professionale; uscito dall'8 in su e/o sei figlio di dottore/avvocato/ingegnere etc.? Vai al liceo. è vero che con la passione si possono superare molti ostacoli, ma decisioni prese in adolescenza sia per mancanza di una certa maturità intellettuale che per pressioni familiari, possono avere forte impatto sul futuro. Io sono uno di quelli finiti in un alberghiero quasi esclusivamente per i motivi citati sopra, e ripensando alla scelta delle superiori a 21 anni, avrei sicuramente optato per un liceo classico. Non avendo avuto proprio una bella esperienza nel periodo superiore e non essendo uscito da una scuola che prepara ad uno studio più sui libri che pratico, ho un po' un vuoto mentale quando penso all'università, haha. Mio fratello si è preso la triennale di Economia proprio a stento, in quanto ha avuto un sacco di problemi a causa di professori stronzi (uno poi cacciato) che lo hanno traumatizzato e gli hanno fatto passare la voglia di continuare. Sto pensando seriamente di fare qualche percorso di formazione più pratico proprio per cercare di evitare ciò che per me potrebbe essere un probabile "incubo universitario", ma è allo stesso tempo è abbastanza palpabile quella pressione della società a "prendere il pezzo di carta"...
Grazie Marco per questo video! Non commento mai però l'argomento università mi tocca particolarmente da vicino quindi mi farebbe piacere sentirtene parlare ancora. Purtroppo mi sembra che sia un topic molto trascurato, mentre trovo che sia importantissimo parlarne.
Secondo me avere dei coinquilini aiuta (ovviamente se si tratta di persone civili, con cui si può condividere una bella convivenza). Se si è timidi o non troppo bravi ad individuare le persone più compatibili a se stessi, avere dei buoni coinquilini può rappresentare la salvezza! Significa tonare a casa e trovare qualcuno che ti chiede com'è andata la giornata o ti versa uno shottino se sei triste. A volte ci si strozzerebbe (come magari tra fratelli), ma a me ha salvato la vita.
Nonostante io abbia cambiato università dopo un anno e mezzo (stesso corso ma struttura in un altro luogo), adesso sono al primo anno fuori corso della triennale al corso di fisica (mai saltate lezioni neanche un giorno); sono riuscito a dare solo le materie del primo anno in maniera molto tirata (mi accontento di qualsiasi voto e non sono molto alti), adesso con la sessione estiva che si avvicina mi sento alla deriva nonostante il programma che mi ero imposto delle materie che avevo deciso di seguire. Quello che mi deprime di più è che in ogni ordine scolastico precedente ero considerato quello "intelligente" con nessun problema nei voti, mentre adesso mi sento il più scemo tra i miei pari e anche tra i più giovani. Ormai i miei genitori e i miei parenti non ci credono più (infatti spingono sul tentare la strada dei concorsi pubblici) e onestamente ho smesso anche io di crederci già da un po', ormai è la routine che mi fa sedere davanti ai libri e anzi negli ultimi tempi non riesco più ad assimilare durante le lezioni e neanche davanti ai libri. Inoltre sì, sono stato il tipo solitario bullizzato alle superiori e mi viene difficile stringere rapporti con le altre persone e nel mantenerli. C'è da dire che la scelta del corso non mi è stata imposta e anzi gli argomenti possono essere interessanti, finchè lo si riesce a capire ovviamente credo. Scusate per il walltext sconnesso, non ho nessuno con cui parlare e mi sento sull'orlo di una crisi di pianto.
@@gabriellamariabolognini2823 Periodicamente capita che io ne parli con i miei parenti e che quando raggiungo il colmo scoppio in una crisi di pianto (c'è quando sono ben disposti ad ascoltare ma anche quando usano parole taglienti e offensive per zittirmi), però il problema va avanti da così tanto tempo che ormai mi sto cominciando a stancare io stesso di parlarne e preferisco soffrire in silenzio perchè non so cosa fare di concreto; ho già pensato a qualunque altra possibilità ma non so DAVVERO cosa fare
@@ingp95 sono solo al primo anno della triennale in fisica ed è tosta, quindi in parte ti capisco. Sono moltissimi ad andare fuori corso, non ti scoraggiare e soprattutto non isolarti. Parla e sfogati il più possibile, non per forza devono essere familiari, soprattutto se questi non ti risultano d'aiuto ma al contrario ti buttano giù. Ti direi di non mollare, puoi farcela, ma devi decidere tu cosa fare, cosa è meglio per te e per la tua salute mentale sopratutto. Mi dispiace moltissimo per quello che stai passando, anch'io mi sono sentita in questo modo, sono passata dall'essere fra i migliori nell'ambito scolastico ad essere mediocre all'università. Mi sono rivalutata in negativo e ho perso fiducia in me stessa, puntando al ribasso qualche volta perché pensavo di non potercela fare, perché non ben predisposta. Spero tutto si risolva, ti auguro il meglio.
Non sei il solo, per la maggioranza è così. Se ti manca tanto per finire, ti consiglio ritirati subito, trova un mestiere che ti piace impararlo e sarai felice. Lascia perdere il mondo universitario che è marcio dalla a alla z
l'ingresso all'università è un periodo in cui bisogna trovare la motivazione dopo che per anni ce l'hanno tolta, trovare uno stimolo dopo che nessuno ci ha sedotto con i saperi del mondo per i quali la maggior parte delle persone prova il totale disinteresse, un periodo in cui viene il nostro turno di trovare noi stessi dopo che nessuno ci ha insegnato a farlo. Credo che questo riescano a farlo solo i più forti, quelli che hanno avuto tanto supporto in famiglia e che avevano già trovato sè stessi grazie ad essa. Gli altri purtroppo, non per colpa loro, sono pecorelle smarrite e c'è da augurarsi che riscoprano presto ciò che amano, prima di finire mangiati dalla logica del mercato.
Molte persone (20enni e i loro genitori) non capiscono che l'università è uno "strumento" che ha i suoi vantaggi e svantaggi e queste due caratteristiche dipendono anche dalla facoltà che si va a scegliere. Per certi contesti l'Università è indispensabile perché non puoi improvvisarti un chirurgo con un tutorial su RUclips e cose di questo genere. Per certe altre casistiche è molto meglio non incominciarla proprio. Poi ovviamente dipende anche dalle passioni e dalle volontà dell'individuo cosa si può andare a fare. In ogni caso noto che molti genitori e ragazzi confondono il termine Università con la parola "Agenzia Interinale" pensando che andare all'università sia come andare a fare un colloquio presso Randstad, il che non è vero. Poi c'è molta gente che non va lì per imparare ma appunto o perché non sa cosa fare nella propria vita (ed a 20 anni circa può essere normale) o perché vuole solo trovare lavoro, un po' per imposizioni dei genitori o altro. È brutto dirlo in maniera così cinica ma quando andavo a lavorare con i mezzi e vedevo la gente che andava all'Università vedevo praticamente una banda di "cazzeggiatori seriali" e non gente interessata a studiare. Di fatto mi sorge il dubbio che loro andassero all'università solo per fare festa e baldoria. È plausibile.
L'università è altamente distruttiva. Non lavori, inizi ad avere una certa età e gli esami continui mettono ansia e depressione. Gli esami non ci dovrebbero essere, ma solo test svolti di volta in volta durante il corso, come avviene per tutti i corsi che si fanno nell'ambito lavorativo.
In ogni caso il mondo del lavoro è più brutale, pirtroppo alcune persone non riescono ad avere la forza e gli strumenti sufficienti per affrontare tanto stress continuo
d'accordissimo sulla storia della libertà, io volevo lavorare da freelance e sono caduta in depressione... ora lavoro in ufficio e sono felicissima. A volte devi proprio ottenere quello che vuoi per capire che non è quello di cui hai bisogno
Io ricordo che nel 2017 finita la maturità voleva fare l'accademia di Brera perchè mi piaceva il disegno e la grafica, avevo però una specie di malessere interiore, una vocina che mi diceva "che cosa vai a fare Brera che rimarrai disoccupata a vita" e le opinioni negative degli ex studenti (tanti diventati precari) e l'open day mi avevano abbassato la motivazione, ma non sapevo altrimenti dove andare cosa fare dopo il liceo. Passo l'estate a studiare per il test d'ingresso a "Nuove tecnologie dell'arte", ma ogni volta che aprivo il libro pensavo "ma a cosa serve sta roba che tanto non troverò mai lavoro". Un'estate passata con l'ansia e la tristezza e i miei famigliari poveretti cercavano pure di tirarmi su il morale, ma era qualcosa di più intrinseco in me. Arriva settembre faccio il test e lo passo, ambiente giocoso e faccio pure amicizia con una mia coetanea (con cui mi sento tuttora), le lezioni mi paiono il nulla cosmico (a parte quelle di 3D), ma la paura del futuro inizia a passare fino a quando arrivano le vacanze di Natale. Durante questa pausa rifletto senza troppo peso su ciò che sto facendo a Brera finchè mi dico "Ma io che cavolo ci faccio qui? Non è neanche quello che vorrei fare in futuro", avevo capito di non essere così appassionata di disegno e 3D come pensavo e andare in accademia diventava ogni giorno una sofferenza. Dissi ai miei di voler mollare e la presero bene perchè nemmeno loro erano così fiduciosi per quell'accademia, così da Maggio fino a Giugno iniziai a fare dei corsi di digital marketing e incotrai docenti e studenti che mi aiutarono a vedere l'approccio al futuro in un altro modo e a settembre 2018 ho iniziato la triennale in Comunicazione e ora mi sento molto più sicura e tranquilla di quello che voglio fare e imparare. Questo per dire che non bisogna avere paura di ammettere di aver sbagliato percorso perchè è meglio perdere un anno e poi cambiare per ciò che vi piace che perdere 3 anni, a volte 5, per avere una laurea in cui neanche voi ci credete e sopratutto non abbiate paura di sbagliare: il fatto di aver "sbagliato" la scelta iniziale mi ha fatto crescere e capire cosa voglio veramente fare o almeno in che settore voglio lavorare, se non l'avessi fatta sarei ancora in balia dell'ansia
Rimarrai disoccupata a vita? In effetti con i presupposti di diventare un artista "impegnato" è altamente probabile (non certo, ma probabile). Mentre non hai colto le vere potenzialità. Il futuro è la stampa 3D e la produzione di armi sempre più sofisticate. Perciò avresti potuto percorrere questa strada e diventare come Rembrandt ma con un Kalashnikov in mano. Invece hai scelto quello che sceglie la massa (cioè il digital marketing) e alla fine ti ritroverai ad avere un "titolo" che altre 812964378163487 persone hanno. Impara a distinguerti, non a confonderti. Rembrandt con un Kalashnikov in mano... suona bene!
La mia crisi è iniziata proprio con un gruppo di studio, ho avuto la conferma di essere più stupida di loro, pur essendo quella che ci lavorava di più ero quella che ci capiva meno....
Erika Spacesara tante persone con cui ho avuto a che fare mi hanno ammesso “mi sento di essere stupido confronto agli altri”, ci lavoravo insieme ed erano molto intelligenti secondo me. L’unica cosa è che ognuno di noi si conosce talmente bene che naturalmente quello che sappiamo fare ci pare scontato, dove invece non è scontato per gli altri.
Sono al primo anno di magistrale, durante la triennale avevo un gruppo di amiche (in tutto eravamo in 5) con cui seguire le lezioni, aiutarci e sfogare le nostre ansie. Detto questo, abitavamo tutte distanti e perciò ognuna di noi studiava da sola, ci sentivamo su WhatsApp e basta. Ma a me questa situazione non è mai pesata, da brava figlia unica sono sempre stata abituata a studiare da sola e mi ci trovo bene
La cosa più triste è che alla gente serve una laurea per dare un senso alla propria vita. Certe volte sento gente di 40/50 anni dire "ahh se mi fossi laureato/a la mia vita sarebbe totalmente diversa".Dalla serie della vita non ciò capito un ca**o... Se la tua vita fa schifo è perché sei tu che la rendi tale con laurea o meno.
L'attuale sistema educativo è un vero e proprio lager per la mente. La mia soluzione è stata fare un percorso autonomo di crescita personale, cominciato a 25 anni. Fosse stato per me lo avrei cominciato a 14 anni, ma a causa del lavaggio del cervello che mi è stato fatto al tempo, purtroppo è andata così. Ho tanti rimpianti. Poi ho scelto male il corso universitario e ho perso due anni della mia vita prima di fuggire. Il sistema educativo è orrendo, ma chi lo ha ideato ti vuole far credere che se non riesci a fare bene è principalmente colpa tua. Sono solo dei mascalzoni. Chi sta al potere non vuole cittadini svegli: ecco perché non vogliono un sistema educativo efficiente.
Che il modello scolastico in generale e l’Università presentino falle è la realtà ma ci sono anche aspetti positivi che si devono riuscire a cogliere; la definizione lager della mente mi pare un tantino esagerata...
L'università in particolare, per me, è proprio il posto migliore per avere una crescita personale. Esiste un grande fraintendimento: "l'università costringe me a fare questo e questo ". Questo è falso! L'università è uno strumento che puoi utilizzare MOLTO liberamente (in confronto alle superiori) per migliorarti. Sta a noi fare quello che vogliamo. Sbaglia chi fa i corsi e studia solo per fare l'esame, poi non deve lamentarsi della "gabbia" costruita. Per fortuna ogni corso universitario è davvero molto vasto rispetto alle nozioni d'esame e ciò permette libertà nel COME affrontare una certa materia. Bisogna ribaltare la concezione: l'università NON è un apprendimento passivo, siamo NOI che attivamente determiniamo la NOSTRA università.
@Kameleot _ Naturalmente il tuo punto di vista è completamente condivisibile. Io ho fatto ingegneria meccanica e conosco esattamente la sensazione "non riesco a fare tutto" e soprattutto "sono esaurito" 😂 anche se alla fine del percorso è stata una bella soddisfazione. Ora però dirò una cosa estremamente impopolare (non riguarda te ovviamente, solo discorso generale): se non riesci a fare un corso di studi NON FARLO! Nessuno costringe nessuno ad impazzire e stare male. La tendenza che noto ultimamente nelle università (non voglio generalizzare ma queste cose sono troppo frequenti): 1) gente fancazzista che non vuole impegnarsi; 2) gente oggettivamente non all'altezza che fa corsi non adatti; e di conseguenza: 3) i professori sono sempre più permissivi facendo così perdere il "valore" della laurea e rallentando quella parte di studenti (non piccola) che è in grado di superare brillantemente le difficoltà. So di essere "stronzo" :-) ma l'università non è obbligatoria, se non si è in grado di va a fare altro. PS: ripeto per sicurezza che quanto scritto è un discorso GENERALE che nulla ha a che vedere con te e quindi non sentirti tirato in causa, era solo per spiegare il mio punto di vista quando sento persone dire "faccio ingegneria e faccio fatica" - BISOGNA far fatica! 💪 hihi la fatica alla nostra età fortifica!
@Kameleot _ scusami ma la notifica mi era sfuggita. Sono d'accordo con te in realtà, è ovvio che il discorso del mio commento è molto estremizzato per far passare il messaggio. Concordo sul non mollare, sull'impegnarsi anche se le difficoltà sembrano insormontabili e così via. Il tuo discorso lo condivido praticamente in tutto. Ritornando all'inizio della discussione e schematizzando quello che volevo dire: università - > più libertà nello studio - > più possibilità di scegliere la PROPRIA crescita. Poi tu giustamente hai sottolineato un qualcoaa tipo "in realtà i corsi sono stringenti e lo spazio di ampliare ciò che ci interessa è minimo se non nullo". Solo a questo punto io aggiungo allo schema precedente: università - > NON è per tutti e bisogna essere in grado di sfruttarla. Cioè, ricapitolando, l'università ha sicuramente tanti difetti ma se la paragoniamo con il resto dei percorsi formativi permette una formazione non solo valida ma anche molto soddisfacente (per me piacevole). Occorre però essere in grado (non è un demerito, semplicemente secondo me non per forza tutti dobbiamo essere in grado di fare tuttk) di sfruttare al meglio questo percorso. Per fare un altro esempio: io suono il piano, da quando ho 5 anni (ora ne ho 25). È chiaro che se una persona qualsiasi mi vede suonare si vede che mi godo ciò che suono, le mani van da sole e sembra tutto facile. Poi la persona potrebbe pensare di volere imparare e si scontra contro un muro, difficoltà una dietro altra. Uno magari studia tantissimo ma non riesce, suona male e non capisce. Il punto è che "ricevere" tutto il buono da una attività non è facile e richiede una certa predisposizione. Non è un problema nom saprre suonare il piano, chissene frega :) così anche per l'ingegneria (o per ogni università).
Cosa ne pensi mollare il lavoro per studiare l'università a 29 anni? È troppo tardi? Io mi sveglio sempre per lavorare e mi sento un macigno addosso, non voglio fare il lavoro in fabbrica per il resto della mia vita. Non vengo da una famiglia benestante quindi userei i miei risparmi per questo percorso di studi. Ho paura di farlo e fallire, ma anche di ritrovarmi a 50 anni con il rimorso di non averci provato.
L'università non serve a niente se non hai uno scopo per il dopo. L'università è fatta male e i professori ripetono a pappagallo quello che trovano scritto sui libri
Mi piacerebbe molto che ci fosse più meritocrazia... Lo vedo con mio zio, una persona capace e studiosa con buone capacità ma che non ha la laurea. Adesso sta facendo carriera, è rispettato per le sue capacità, viaggia molto per lavoro, ma deve studiare e fare corsi in continuazione (letteralmente) e comunque non è allo stesso livello degli ingegneri dell'azienda (pur essendo più capace e dovendo dirgli come attuare). Avendo passato i 50 è molto difficile cambiare azienda e/o lavoro...
Ciao Marco, parli di temi molto importanti! Potresti dare voce anche agli universitari, che in uno stato di emergenza, hanno avuto ancora di più problematiche? La mia esperienza è di chi ha perso l'occasione di essere un universitaria, e di aver perso troppe materie nel tragitto (avendo intrapreso una triennale nel 2019). Ho avuto molti dubbi sulla mia facoltà, ho dovuto estremizzare il mio amore per la materia, solo perché mi sono sentita sola e senza strumenti per continuare in modo SANO lo studio. Forse la scelta giusta era bloccare anche la mia vita universitaria, ma ahimè ho sperato tanto (come del resto tutti) di poter ripartire. Spero che tutti quelli come me non abbiano mollato per sfinimento... Un saluto
Difficile che esista la meritocrazia nelle aziende private. Dopo 6 mesi di tirocinio non retribuito, il titolare non mi ha detto nulla e non mi hanno richiamato. Adesso sto facendo colloqui nelle agenzie ma tutti mi dicono che non ho esperienza oppure il voto del diploma é basso. Preciso che mi sono diplomato all' ITIS 5 anni in elettrotecnica con 60 ed ho fatto 2 anni di corso di meccatronica uscito con 65. Veramente deludente il corso che ho fatto, laboratori vecchi di 40 anni, al tirocinio lavoravo come operaio e non come tecnico. Tutto era sbagliato, dovevo mollare il corso dopo il primo giorno di lezione. Il bello é che avevo il 90% di possibilità di essere assunto dopo il tirocinio. Tutte balle
@@stefano4726 si sto parlando del diploma del 5 livello ma te lo sconsiglio a meno che tu non voglia trasferirti in un altro paese Europeo che è riconosciuto ma devi sapere parlare nella loro lingua madre
@@SpiffyGolfTV mi sembra veramente strano, tutti i miei amici che hanno frequentato i corsi ITS (soprattutto nel ramo meccanica e automazione) sono stati subito assunti dalle aziende. Come si chiama l'Its che hai frequentato e dove?
@@stefano4726 ITS Meccattronica in Veneto, a me hanno trovato l'azienda tramite agenzia perchè tutte le altre che sono a conoscenza del corso avevano già preso gli studenti già prima che iniziassimo la scuola
@@SpiffyGolfTV Scusa ma mi sembra impossibile. L'occupabilitá degli ITS è superiore al 90%, in particolare nel Veneto e in Emilia Romagna ( fonte INDIRE) Come è possibile che tutti fossero in azienda fin dal primo giorno? Sicuro di starmi raccontando la verità? Come è possibile che non ti sia arrivata almeno uno straccio di chiamata?
Io credo proprio che in un’azienda se devono scegliere tra uno che ha le “skills” anche senza pezzo di carta e una che fa bene i ciuccioni optano assolutamente per la seconda...
Ciao Marco. Vorrei che tu approfondissi il concetto di meritocrazia, considerando i risvolti negativi e soprattutto dandoci le tue opinioni a riguardo che personalmente trovo sempre molto equilibrate.
Io sono molto triste perché di tutti gli esami ma non prendo per nulla voti alti pero dall’altra parte non voglio farla durare più del dovuto quindi non so che fare proprio
Ahahaha ma durante il. Tragitto universitario non ti compravi niente in giro? Non parlavi con un barista per esempio? 😂 A me non succede anche perché spesso parlo anche da solo ahahah
Seguitemi anche sul mio secondo canale, dove pubblico ogni giorno alle 21:00 un podcast sui temi più vari (psicologia, società, relazioni, sessualità, morale, filosofia, scuola, ecc.): bit.ly/MarcoCrepaldi
Se preferite potete ascoltarli direttamente anche su Spotify: bit.ly/Marco_Crepaldi
Una cosa che mi dispiace riguardo l'università è proprio di non aver conosciuto nessuno con cui studiare insieme, andare a lezione insieme e con cui condividere il percorso, anche solo in parte. Anche se ho parlato con alcune persone non si è mai sviluppata un'amicizia e da parte mia mancava proprio il desiderio di coltivare rapporti con altre persone, frequentazioni all'interno dell'università ma anche uscite insieme, andare al bar e cose così, mi sono preclusa del tutto possibilità del genere isolandomi giorno per giorno, non so il motivo di ciò, probabilmente per timore del confronto, inadeguatezza e simili, però è andata così. Sicuramente andare avanti da soli è molto più dura perché la motivazione per continuare deve essere ferrea, e a me mancando anche quella alla fine ho lasciato perdere il percorso di studi che si stava prolungando troppo e inutilmente.
Purtroppo ci sono molti ragazzi “obbligati”dai genitori a scegliere un certo indirizzo universitario , causando gravi problemi alla persona ..
che sfiga posso capire...
Poi ci sono gli idioti like me che ne seguono uno che scoprono odiare e non lo cambiano per paura sia tardi...
Vero anche che più che la facoltà, non mi piace il mio indirizzo e la città in cui frequento....ma avrei preferito fare altro
Idiota (a me)
Jean d e Marco crepaldi cazzo che bello
Oppure a volte ti obbligano a fare l’università e basta, ti dicono “scegli una facoltà, basta che prendi la laurea”, convinti che tra tutte le facoltà ci sia per forza qualcosa che piaccia. Non capiscono davvero che cosa creano nei figli...
Il fatto è che poi ci si rende conto che è il mercato del lavoro a condizionare tale scelta anche se in tempi odierni è di moda dire "tu ti crei il mercato"
Il discorso dell'università mi sta molto vicino in questo momento. Io sono uno di quelli che si è bloccato di fronte a tanta decisione. Una cosa secondo me molto dannosa del nostro modo di pensare italiano, è quello di indirizzare i ragazzi al percorso della scuola superiore in base al voto della terza media. Uscito con 6? Vai professionale; uscito dall'8 in su e/o sei figlio di dottore/avvocato/ingegnere etc.? Vai al liceo. è vero che con la passione si possono superare molti ostacoli, ma decisioni prese in adolescenza sia per mancanza di una certa maturità intellettuale che per pressioni familiari, possono avere forte impatto sul futuro. Io sono uno di quelli finiti in un alberghiero quasi esclusivamente per i motivi citati sopra, e ripensando alla scelta delle superiori a 21 anni, avrei sicuramente optato per un liceo classico. Non avendo avuto proprio una bella esperienza nel periodo superiore e non essendo uscito da una scuola che prepara ad uno studio più sui libri che pratico, ho un po' un vuoto mentale quando penso all'università, haha. Mio fratello si è preso la triennale di Economia proprio a stento, in quanto ha avuto un sacco di problemi a causa di professori stronzi (uno poi cacciato) che lo hanno traumatizzato e gli hanno fatto passare la voglia di continuare. Sto pensando seriamente di fare qualche percorso di formazione più pratico proprio per cercare di evitare ciò che per me potrebbe essere un probabile "incubo universitario", ma è allo stesso tempo è abbastanza palpabile quella pressione della società a "prendere il pezzo di carta"...
Ma
ANcora ci sono genitori che fanno questo su figli ? Ma sono pazzi ? La Costituzione parla di scelta vadano affanculo
Grazie Marco per questo video! Non commento mai però l'argomento università mi tocca particolarmente da vicino quindi mi farebbe piacere sentirtene parlare ancora.
Purtroppo mi sembra che sia un topic molto trascurato, mentre trovo che sia importantissimo parlarne.
È facile perdersi nel sistema universitario e poi abbandonare
Secondo me avere dei coinquilini aiuta (ovviamente se si tratta di persone civili, con cui si può condividere una bella convivenza). Se si è timidi o non troppo bravi ad individuare le persone più compatibili a se stessi, avere dei buoni coinquilini può rappresentare la salvezza! Significa tonare a casa e trovare qualcuno che ti chiede com'è andata la giornata o ti versa uno shottino se sei triste. A volte ci si strozzerebbe (come magari tra fratelli), ma a me ha salvato la vita.
Vero! Avere Qualcuno a casa aiuta tantissimo!
Nonostante io abbia cambiato università dopo un anno e mezzo (stesso corso ma struttura in un altro luogo), adesso sono al primo anno fuori corso della triennale al corso di fisica (mai saltate lezioni neanche un giorno); sono riuscito a dare solo le materie del primo anno in maniera molto tirata (mi accontento di qualsiasi voto e non sono molto alti), adesso con la sessione estiva che si avvicina mi sento alla deriva nonostante il programma che mi ero imposto delle materie che avevo deciso di seguire. Quello che mi deprime di più è che in ogni ordine scolastico precedente ero considerato quello "intelligente" con nessun problema nei voti, mentre adesso mi sento il più scemo tra i miei pari e anche tra i più giovani. Ormai i miei genitori e i miei parenti non ci credono più (infatti spingono sul tentare la strada dei concorsi pubblici) e onestamente ho smesso anche io di crederci già da un po', ormai è la routine che mi fa sedere davanti ai libri e anzi negli ultimi tempi non riesco più ad assimilare durante le lezioni e neanche davanti ai libri. Inoltre sì, sono stato il tipo solitario bullizzato alle superiori e mi viene difficile stringere rapporti con le altre persone e nel mantenerli. C'è da dire che la scelta del corso non mi è stata imposta e anzi gli argomenti possono essere interessanti, finchè lo si riesce a capire ovviamente credo.
Scusate per il walltext sconnesso, non ho nessuno con cui parlare e mi sento sull'orlo di una crisi di pianto.
Dovresti farti coraggio e parlarne con qualcuno che ti possa aiutare , o
anche solo per sfogarti ...
@@gabriellamariabolognini2823 Periodicamente capita che io ne parli con i miei parenti e che quando raggiungo il colmo scoppio in una crisi di pianto (c'è quando sono ben disposti ad ascoltare ma anche quando usano parole taglienti e offensive per zittirmi), però il problema va avanti da così tanto tempo che ormai mi sto cominciando a stancare io stesso di parlarne e preferisco soffrire in silenzio perchè non so cosa fare di concreto; ho già pensato a qualunque altra possibilità ma non so DAVVERO cosa fare
@@ingp95 sono solo al primo anno della triennale in fisica ed è tosta, quindi in parte ti capisco. Sono moltissimi ad andare fuori corso, non ti scoraggiare e soprattutto non isolarti. Parla e sfogati il più possibile, non per forza devono essere familiari, soprattutto se questi non ti risultano d'aiuto ma al contrario ti buttano giù. Ti direi di non mollare, puoi farcela, ma devi decidere tu cosa fare, cosa è meglio per te e per la tua salute mentale sopratutto. Mi dispiace moltissimo per quello che stai passando, anch'io mi sono sentita in questo modo, sono passata dall'essere fra i migliori nell'ambito scolastico ad essere mediocre all'università. Mi sono rivalutata in negativo e ho perso fiducia in me stessa, puntando al ribasso qualche volta perché pensavo di non potercela fare, perché non ben predisposta. Spero tutto si risolva, ti auguro il meglio.
Non sei il solo, per la maggioranza è così. Se ti manca tanto per finire, ti consiglio ritirati subito, trova un mestiere che ti piace impararlo e sarai felice. Lascia perdere il mondo universitario che è marcio dalla a alla z
@Ignazio Pirrotta Scusa se te lo chiedo, ma ad oggi hai mollato oppure hai proseguito? Anch'io mi ritrovo in una pessima situazione
l'ingresso all'università è un periodo in cui bisogna trovare la motivazione dopo che per anni ce l'hanno tolta, trovare uno stimolo dopo che nessuno ci ha sedotto con i saperi del mondo per i quali la maggior parte delle persone prova il totale disinteresse, un periodo in cui viene il nostro turno di trovare noi stessi dopo che nessuno ci ha insegnato a farlo. Credo che questo riescano a farlo solo i più forti, quelli che hanno avuto tanto supporto in famiglia e che avevano già trovato sè stessi grazie ad essa. Gli altri purtroppo, non per colpa loro, sono pecorelle smarrite e c'è da augurarsi che riscoprano presto ciò che amano, prima di finire mangiati dalla logica del mercato.
Molte persone (20enni e i loro genitori) non capiscono che l'università è uno "strumento" che ha i suoi vantaggi e svantaggi e queste due caratteristiche dipendono anche dalla facoltà che si va a scegliere. Per certi contesti l'Università è indispensabile perché non puoi improvvisarti un chirurgo con un tutorial su RUclips e cose di questo genere. Per certe altre casistiche è molto meglio non incominciarla proprio. Poi ovviamente dipende anche dalle passioni e dalle volontà dell'individuo cosa si può andare a fare. In ogni caso noto che molti genitori e ragazzi confondono il termine Università con la parola "Agenzia Interinale" pensando che andare all'università sia come andare a fare un colloquio presso Randstad, il che non è vero. Poi c'è molta gente che non va lì per imparare ma appunto o perché non sa cosa fare nella propria vita (ed a 20 anni circa può essere normale) o perché vuole solo trovare lavoro, un po' per imposizioni dei genitori o altro. È brutto dirlo in maniera così cinica ma quando andavo a lavorare con i mezzi e vedevo la gente che andava all'Università vedevo praticamente una banda di "cazzeggiatori seriali" e non gente interessata a studiare. Di fatto mi sorge il dubbio che loro andassero all'università solo per fare festa e baldoria. È plausibile.
Esattamente quello che ho sempre detto io. Complimenti!
Meno male che ci sei te rappresenti l’Italia del fare! Mica come quei borghesi privilegiati fascisti populisti complottisti omofobi!
@@giuliodelpapa5282 Ah ah ah ah.
L'università è altamente distruttiva. Non lavori, inizi ad avere una certa età e gli esami continui mettono ansia e depressione. Gli esami non ci dovrebbero essere, ma solo test svolti di volta in volta durante il corso, come avviene per tutti i corsi che si fanno nell'ambito lavorativo.
Concordo pienamente, maledetta ansia e depressione
In ogni caso il mondo del lavoro è più brutale, pirtroppo alcune persone non riescono ad avere la forza e gli strumenti sufficienti per affrontare tanto stress continuo
d'accordissimo sulla storia della libertà, io volevo lavorare da freelance e sono caduta in depressione... ora lavoro in ufficio e sono felicissima. A volte devi proprio ottenere quello che vuoi per capire che non è quello di cui hai bisogno
Io ricordo che nel 2017 finita la maturità voleva fare l'accademia di Brera perchè mi piaceva il disegno e la grafica, avevo però una specie di malessere interiore, una vocina che mi diceva "che cosa vai a fare Brera che rimarrai disoccupata a vita" e le opinioni negative degli ex studenti (tanti diventati precari) e l'open day mi avevano abbassato la motivazione, ma non sapevo altrimenti dove andare cosa fare dopo il liceo. Passo l'estate a studiare per il test d'ingresso a "Nuove tecnologie dell'arte", ma ogni volta che aprivo il libro pensavo "ma a cosa serve sta roba che tanto non troverò mai lavoro". Un'estate passata con l'ansia e la tristezza e i miei famigliari poveretti cercavano pure di tirarmi su il morale, ma era qualcosa di più intrinseco in me. Arriva settembre faccio il test e lo passo, ambiente giocoso e faccio pure amicizia con una mia coetanea (con cui mi sento tuttora), le lezioni mi paiono il nulla cosmico (a parte quelle di 3D), ma la paura del futuro inizia a passare fino a quando arrivano le vacanze di Natale. Durante questa pausa rifletto senza troppo peso su ciò che sto facendo a Brera finchè mi dico "Ma io che cavolo ci faccio qui? Non è neanche quello che vorrei fare in futuro", avevo capito di non essere così appassionata di disegno e 3D come pensavo e andare in accademia diventava ogni giorno una sofferenza. Dissi ai miei di voler mollare e la presero bene perchè nemmeno loro erano così fiduciosi per quell'accademia, così da Maggio fino a Giugno iniziai a fare dei corsi di digital marketing e incotrai docenti e studenti che mi aiutarono a vedere l'approccio al futuro in un altro modo e a settembre 2018 ho iniziato la triennale in Comunicazione e ora mi sento molto più sicura e tranquilla di quello che voglio fare e imparare. Questo per dire che non bisogna avere paura di ammettere di aver sbagliato percorso perchè è meglio perdere un anno e poi cambiare per ciò che vi piace che perdere 3 anni, a volte 5, per avere una laurea in cui neanche voi ci credete e sopratutto non abbiate paura di sbagliare: il fatto di aver "sbagliato" la scelta iniziale mi ha fatto crescere e capire cosa voglio veramente fare o almeno in che settore voglio lavorare, se non l'avessi fatta sarei ancora in balia dell'ansia
Rimarrai disoccupata a vita? In effetti con i presupposti di diventare un artista "impegnato" è altamente probabile (non certo, ma probabile). Mentre non hai colto le vere potenzialità. Il futuro è la stampa 3D e la produzione di armi sempre più sofisticate. Perciò avresti potuto percorrere questa strada e diventare come Rembrandt ma con un Kalashnikov in mano. Invece hai scelto quello che sceglie la massa (cioè il digital marketing) e alla fine ti ritroverai ad avere un "titolo" che altre 812964378163487 persone hanno. Impara a distinguerti, non a confonderti. Rembrandt con un Kalashnikov in mano... suona bene!
La mia crisi è iniziata proprio con un gruppo di studio, ho avuto la conferma di essere più stupida di loro, pur essendo quella che ci lavorava di più ero quella che ci capiva meno....
Erika Spacesara tante persone con cui ho avuto a che fare mi hanno ammesso “mi sento di essere stupido confronto agli altri”, ci lavoravo insieme ed erano molto intelligenti secondo me. L’unica cosa è che ognuno di noi si conosce talmente bene che naturalmente quello che sappiamo fare ci pare scontato, dove invece non è scontato per gli altri.
Sono al primo anno di magistrale, durante la triennale avevo un gruppo di amiche (in tutto eravamo in 5) con cui seguire le lezioni, aiutarci e sfogare le nostre ansie. Detto questo, abitavamo tutte distanti e perciò ognuna di noi studiava da sola, ci sentivamo su WhatsApp e basta. Ma a me questa situazione non è mai pesata, da brava figlia unica sono sempre stata abituata a studiare da sola e mi ci trovo bene
La cosa più triste è che alla gente serve una laurea per dare un senso alla propria vita. Certe volte sento gente di 40/50 anni dire "ahh se mi fossi laureato/a la mia vita sarebbe totalmente diversa".Dalla serie della vita non ciò capito un ca**o... Se la tua vita fa schifo è perché sei tu che la rendi tale con laurea o meno.
Mio nonno se si fosse laureato avrebbe avuto una vita migliore, e anche noi
io invece non sono riuscita a fare amicizia per paura di togliere del tempo allo studio
Sad 💔
L'attuale sistema educativo è un vero e proprio lager per la mente. La mia soluzione è stata fare un percorso autonomo di crescita personale, cominciato a 25 anni. Fosse stato per me lo avrei cominciato a 14 anni, ma a causa del lavaggio del cervello che mi è stato fatto al tempo, purtroppo è andata così. Ho tanti rimpianti. Poi ho scelto male il corso universitario e ho perso due anni della mia vita prima di fuggire. Il sistema educativo è orrendo, ma chi lo ha ideato ti vuole far credere che se non riesci a fare bene è principalmente colpa tua. Sono solo dei mascalzoni. Chi sta al potere non vuole cittadini svegli: ecco perché non vogliono un sistema educativo efficiente.
Alex Outcome In cosa consiste il tuo percorso?
Che il modello scolastico in generale e l’Università presentino falle è la realtà ma ci sono anche aspetti positivi che si devono riuscire a cogliere; la definizione lager della mente mi pare un tantino esagerata...
L'università in particolare, per me, è proprio il posto migliore per avere una crescita personale. Esiste un grande fraintendimento: "l'università costringe me a fare questo e questo ". Questo è falso! L'università è uno strumento che puoi utilizzare MOLTO liberamente (in confronto alle superiori) per migliorarti. Sta a noi fare quello che vogliamo. Sbaglia chi fa i corsi e studia solo per fare l'esame, poi non deve lamentarsi della "gabbia" costruita. Per fortuna ogni corso universitario è davvero molto vasto rispetto alle nozioni d'esame e ciò permette libertà nel COME affrontare una certa materia. Bisogna ribaltare la concezione: l'università NON è un apprendimento passivo, siamo NOI che attivamente determiniamo la NOSTRA università.
@Kameleot _ Naturalmente il tuo punto di vista è completamente condivisibile. Io ho fatto ingegneria meccanica e conosco esattamente la sensazione "non riesco a fare tutto" e soprattutto "sono esaurito" 😂 anche se alla fine del percorso è stata una bella soddisfazione.
Ora però dirò una cosa estremamente impopolare (non riguarda te ovviamente, solo discorso generale):
se non riesci a fare un corso di studi NON FARLO! Nessuno costringe nessuno ad impazzire e stare male.
La tendenza che noto ultimamente nelle università (non voglio generalizzare ma queste cose sono troppo frequenti):
1) gente fancazzista che non vuole impegnarsi;
2) gente oggettivamente non all'altezza che fa corsi non adatti;
e di conseguenza:
3) i professori sono sempre più permissivi facendo così perdere il "valore" della laurea e rallentando quella parte di studenti (non piccola) che è in grado di superare brillantemente le difficoltà.
So di essere "stronzo" :-) ma l'università non è obbligatoria, se non si è in grado di va a fare altro.
PS: ripeto per sicurezza che quanto scritto è un discorso GENERALE che nulla ha a che vedere con te e quindi non sentirti tirato in causa, era solo per spiegare il mio punto di vista quando sento persone dire "faccio ingegneria e faccio fatica" - BISOGNA far fatica! 💪 hihi la fatica alla nostra età fortifica!
@Kameleot _ scusami ma la notifica mi era sfuggita. Sono d'accordo con te in realtà, è ovvio che il discorso del mio commento è molto estremizzato per far passare il messaggio. Concordo sul non mollare, sull'impegnarsi anche se le difficoltà sembrano insormontabili e così via. Il tuo discorso lo condivido praticamente in tutto.
Ritornando all'inizio della discussione e schematizzando quello che volevo dire:
università - > più libertà nello studio - > più possibilità di scegliere la PROPRIA crescita.
Poi tu giustamente hai sottolineato un qualcoaa tipo "in realtà i corsi sono stringenti e lo spazio di ampliare ciò che ci interessa è minimo se non nullo". Solo a questo punto io aggiungo allo schema precedente:
università - > NON è per tutti e bisogna essere in grado di sfruttarla.
Cioè, ricapitolando, l'università ha sicuramente tanti difetti ma se la paragoniamo con il resto dei percorsi formativi permette una formazione non solo valida ma anche molto soddisfacente (per me piacevole). Occorre però essere in grado (non è un demerito, semplicemente secondo me non per forza tutti dobbiamo essere in grado di fare tuttk) di sfruttare al meglio questo percorso.
Per fare un altro esempio: io suono il piano, da quando ho 5 anni (ora ne ho 25). È chiaro che se una persona qualsiasi mi vede suonare si vede che mi godo ciò che suono, le mani van da sole e sembra tutto facile. Poi la persona potrebbe pensare di volere imparare e si scontra contro un muro, difficoltà una dietro altra. Uno magari studia tantissimo ma non riesce, suona male e non capisce. Il punto è che "ricevere" tutto il buono da una attività non è facile e richiede una certa predisposizione. Non è un problema nom saprre suonare il piano, chissene frega :) così anche per l'ingegneria (o per ogni università).
Cosa ne pensi mollare il lavoro per studiare l'università a 29 anni? È troppo tardi? Io mi sveglio sempre per lavorare e mi sento un macigno addosso, non voglio fare il lavoro in fabbrica per il resto della mia vita. Non vengo da una famiglia benestante quindi userei i miei risparmi per questo percorso di studi. Ho paura di farlo e fallire, ma anche di ritrovarmi a 50 anni con il rimorso di non averci provato.
L'università non serve a niente se non hai uno scopo per il dopo. L'università è fatta male e i professori ripetono a pappagallo quello che trovano scritto sui libri
Concordo al 200%
Mi piacerebbe molto che ci fosse più meritocrazia... Lo vedo con mio zio, una persona capace e studiosa con buone capacità ma che non ha la laurea. Adesso sta facendo carriera, è rispettato per le sue capacità, viaggia molto per lavoro, ma deve studiare e fare corsi in continuazione (letteralmente) e comunque non è allo stesso livello degli ingegneri dell'azienda (pur essendo più capace e dovendo dirgli come attuare). Avendo passato i 50 è molto difficile cambiare azienda e/o lavoro...
Perché non si è laureato?
Ciao Marco, parli di temi molto importanti! Potresti dare voce anche agli universitari, che in uno stato di emergenza, hanno avuto ancora di più problematiche? La mia esperienza è di chi ha perso l'occasione di essere un universitaria, e di aver perso troppe materie nel tragitto (avendo intrapreso una triennale nel 2019). Ho avuto molti dubbi sulla mia facoltà, ho dovuto estremizzare il mio amore per la materia, solo perché mi sono sentita sola e senza strumenti per continuare in modo SANO lo studio. Forse la scelta giusta era bloccare anche la mia vita universitaria, ma ahimè ho sperato tanto (come del resto tutti) di poter ripartire. Spero che tutti quelli come me non abbiano mollato per sfinimento... Un saluto
Difficile che esista la meritocrazia nelle aziende private. Dopo 6 mesi di tirocinio non retribuito, il titolare non mi ha detto nulla e non mi hanno richiamato. Adesso sto facendo colloqui nelle agenzie ma tutti mi dicono che non ho esperienza oppure il voto del diploma é basso.
Preciso che mi sono diplomato all' ITIS 5 anni in elettrotecnica con 60 ed ho fatto 2 anni di corso di meccatronica uscito con 65. Veramente deludente il corso che ho fatto, laboratori vecchi di 40 anni, al tirocinio lavoravo come operaio e non come tecnico. Tutto era sbagliato, dovevo mollare il corso dopo il primo giorno di lezione. Il bello é che avevo il 90% di possibilità di essere assunto dopo il tirocinio. Tutte balle
Aspetta ma stai parlando dei corsi biennali Its che ti rilasciano un diploma di 5 livello? Se si dove lo hai svolto?
@@stefano4726 si sto parlando del diploma del 5 livello ma te lo sconsiglio a meno che tu non voglia trasferirti in un altro paese Europeo che è riconosciuto ma devi sapere parlare nella loro lingua madre
@@SpiffyGolfTV mi sembra veramente strano, tutti i miei amici che hanno frequentato i corsi ITS (soprattutto nel ramo meccanica e automazione) sono stati subito assunti dalle aziende. Come si chiama l'Its che hai frequentato e dove?
@@stefano4726 ITS Meccattronica in Veneto, a me hanno trovato l'azienda tramite agenzia perchè tutte le altre che sono a conoscenza del corso avevano già preso gli studenti già prima che iniziassimo la scuola
@@SpiffyGolfTV Scusa ma mi sembra impossibile. L'occupabilitá degli ITS è superiore al 90%, in particolare nel Veneto e in Emilia Romagna ( fonte INDIRE) Come è possibile che tutti fossero in azienda fin dal primo giorno? Sicuro di starmi raccontando la verità? Come è possibile che non ti sia arrivata almeno uno straccio di chiamata?
Io credo proprio che in un’azienda se devono scegliere tra uno che ha le “skills” anche senza pezzo di carta e una che fa bene i ciuccioni optano assolutamente per la seconda...
Ciao Marco. Vorrei che tu approfondissi il concetto di meritocrazia, considerando i risvolti negativi e soprattutto dandoci le tue opinioni a riguardo che personalmente trovo sempre molto equilibrate.
Hai qualche testo da consigliarmi sulla depressione?
Capire cos'è e le sue cause
Grazie
Ciao a tutti
2:16 quanto è vero questa cosa...
Io non ce l'ho fatta, ho mollato.
Ora che lavoro fai
?
Ho la 104
Video interessante~
L'università è stato per me il periodo più bello della mia vita. Poi ho iniziato a cercare lavoro ed è iniziato il peggior periodo della mia vita
Io sono molto triste perché di tutti gli esami ma non prendo per nulla voti alti pero dall’altra parte non voglio farla durare più del dovuto quindi non so che fare proprio
Che computer usi?
Ahahaha ma durante il. Tragitto universitario non ti compravi niente in giro? Non parlavi con un barista per esempio? 😂 A me non succede anche perché spesso parlo anche da solo ahahah