Bisogna ringraziare i capitalisti mafiosi ebreamericani Rotchild,Rockfeller,Shiff,Soros,Geates e company che hanno voluto distruggere CON IL PRETESTO DDI LIBERTÀ i principi biblici per renderci SCHIAVI loro e fargli fare palate di miliardi
Che cultura, che eloquio, che precisione assoluta. Prima di giudicare qualcuno come Pasolini bisognerebbe aver studiato tanto quanto lui, se non di più. In un mondo di Grande Fratello e veline, possiamo quindi solo tacere e ascoltare.
Non occorre aver studiato quanto lui, ammesso l'abbia fatto nel modo classico, come diceva anche lui stesso e non solo io, e una cosa che odiava e odio è l'uomo che tace.
Totò era innanzitutto un principe nell' animo, nel senso che aveva una reale nobiltà d'animo e non solo una sfilza di titoli. Come artista fu una autentica maschera vivente della Commedia dell' Arte, unico, irripetibile ! La descrizione che ne fa Pasolini, pur corretta e particolareggiata non rendono la grandezza e la profondità di un autentico genio quale fu Totò.
2 месяца назад
sono d'accordo, anche il modo in cui ne parla (i gesti) mi sembra un po riduttivo.
Sono d'accordissimo. In più, con una certa prospettiva storica, Pasolini sembra cadere in una sorta di snobbismo, preda di tutta una serie di concetti politici di moda in quei tempi che non fanno che descrivere Totó in modo poco preciso e forse pure ingiusto. Io forse pecco pure perché il cinema di Pasolini mi sembra veramente orrendo (non così i suoi scritti che reputo meravigliosi).
Condivido in pieno e aggiungendo la mia direi che lo trovo poco sensibile e anche un po' arrogantello nei confronti di un animo nobile come il principe ANTONIO DE CURTIS al contrario non ho mai sentito il principe ANTONIO DE CURTIS attenzione non TOTÒ IL PRINCIPE esprimersi con poca sensibilità o indelicatezza nei confronti di nessuno anche quando avrebbe potuto o dovuto quindi non rimane che aggiungere SIGNORI SI NASCE
Claudio r mi permetta metterei tanti pollici su per la bella e dolce espressione che a sottolineato nella figura di questo uomo poeta morto così orribilmente un vero peccato ne nasce uno ogni morte di papa come si dice a Roma buona serata a lei e famiglia
@@donni1276 Pasolini lo sapeva e lo sappiamo anche noi: la massa non può rispondere, non ha le idee...ha solo bisogno o di padroni o di miti, e allora lasciamoli lì, io non credo possano migliorarsi, né io né Pasolini lo credeva...la massa sarà sempre una moltitudini di uomini che delegheranno agli altri la responsabilità della propria esistenza. Dante ci parlava degli IGNAVI. Non hanno la grazia di accogliere l'Altro e confrontarsi perché prima dovrebbero accogliere e confrontarsi con sé stessi e non lo hanno mai fatto né mai lo faranno
@@fabiobisoglio5667: Qualifiche trite e ritrite della sinistra a tutt'oggi (!) fulminata da Marx e seguaci , persino ancora dopo oltre un secolo e mezzo. Aggiornarsi!
Contrariamente a quanto leggo in alcuni commenti, non si tratta di una critica a Totó. Pasolini asserisce che la bonarietá e l'ingenuità di Totó personaggio non possano essere correttamente inquadrate e concepite se non in relazione ad una particolare realtà sottoprloetaria napoletana, e che sia dunque impensabile astrarre la sua comicità da questa dimensione socioeconomica.
Più che nulla direi nulla di nuovo, non è un intervento che propone un nuovo spunto, più che altro ribadisce come i fenomeni strutturali influenzino vari ambiti della nostra vita tra cui l'arte e l'intrattenimento, che è una cosa assodata.
@@lorenzomagazzeni5425 la questione delle mance é una metafora. Intendeva dire che si abbassa al livello del popolo a differenza di molti principi che si elevano rispetto ad esso
@@cavoff Ma questa è una considerazione piuttosto vuota, e velatamente (nemmeno troppo) classista. L'avesse detta chiunque non fosse Pasolini lo si sarebbe preso (giustamente) a pernacchie.
@@AntonioTurturiello Solo per becero campanilismo partenopeo, noto e stucchevole. Non è né vuota né classista come considerazione, bensì acuta e molto dotta.
Pasolini un gigante del pensiero, uomo di immenso spessore artistico, politico, filosofico. Sarebbe così necessario averlo fra noi oggi per indicarci la via.
Rendiamoci conto di chi erano i personaggi pubblici della cultura di 50 anni fa e confrontiamoli con la desolazione di oggi... E' spaventosa la regressione che è avvenuta in questi anni.
Senz ` altro , un uso della lingua italiana ammirevole , serena , dotta ed aulica. A leggere gli aberranti geroglifici\sms attuali , i berci assortiti e le sonore gare di rutti e flautolenze che imperversano su ogni piattaforma , torna al mio pensiero una nostalgia immane per il tempo che fu. Inutile dire che adesso funziona tutto meglio di prima e che bisogna guardare sempre avanti. A sommesso parere solo e soltanto mio , c ` e` necessita` di apprendere dal passato. E tanto , pure.
In pratica ha detto che Totò è stato una maschera, eccellente nel suo, sebbene limitato, campo d'azione. Che analisi candida wow, peccato essere nato così lontano dai suoi tempi.
La maggior parte legge il commento di Pasolini su Totò in negativo perché non ha la più pallida idea di cosa significhino per Pasolini parole quali "sottoproletariato" (al quale dedico praticamente tutto ciò che ha fatto), realismo (si veda "in morte del realismo")... poi probabilmente è sfuggito un aspetto: Totò è stato attore in Uccellacci e Uccellini di Pasolini, perché avrebbe dovuto farlo se "invidioso"?! l'odio e il disprezzo perenne per quest'uomo, ancora oggi, forse danno ragione a questo artista, e alle molteplici critiche fatte alla società italiana di allora, non molto dissimile da quella di oggi...
Io credo che la grande maggioranza di noi capisca perfettamente cosa intendesse Pasolini per sottoproletariato. In fondo cosa intendesse ce l'ha mostrato direttamente e in modo molto esplicito. Ma lei lo sa quanti ex bambini "sottoproletari" potrebbero spiegale che ci faceva lui col sottoproletariato? Vada, vada nei dintorni di Roma... Sa quanti ne trova?
Probabilmente non era un santo. Anzi è risaputo che andava a letto con ragazzini a pagamento, lo si può vedere anche nelle sue opere che hanno tracce autobiografiche (Petrolio per citarne uno). Ma noi giudichiamolo come pensatore, come intellettuale, e non gli si può dire nulla. Era 50 anni avanti veramente. Una persona umile, con una testa da genio.
Soprattutto grande onestà intellettuale di Pasolini. Così leale ed essenziale nello scindere Totò uomo, piccolo borghese con media cultura, ma per dato di fatto, non per giudizio personale, da Totò come attore.
Sicuramente ma puftroppo anche una figura molto scomoda x la destra e ancor piu x la sinistra. Questa é la vera causa della sua morte. Era troppo logico e obiettivo un puro nell animo e la verita' fa' sempre male
Che televisione ragazzi! Quando trasmetteva interviste come questa, salvava migliaia di persone dalla mancanza di sensibilità! Adesso gli intellettuali sono Volo, Mughini, Saviano e Murgia. Capite perché ci stiamo estinguendo!?!
Tutti a elogiare Pasolini , io vado contro corrente ; sicuramente un uomo di uno spessore culturale non indifferente, non ha parlato male di Totò per carità ,semplicemente non aveva idea di chi fosse realmente, ha fatto un’analisi completamente sbagliata sia sull’attore che sull’uomo , chiaramente non ha capito chi aveva davanti e non mi meraviglia la cosa , non è stato l’unico . Totò era semplicemente un genio incompreso all’epoca ma pur sempre un genio , un artista completo che avrebbe potuto recitare qualsiasi ruolo là dove gli si fosse data la possibilità di metterci del suo , cosa che non fece Pasolini quando chiamo Totò a recitare , doveva attenersi esclusivamente al copione ( lo disse Totò in un’intervista ) ... difatti i film che fece con lui non hanno avuto seguito
Questa smania di classificare in modo così serrato gli artisti, soprattutto se parliamo di personalità del genere, non riesco a capirla: Totò era tante cose, era troppe cose, come uomo e come artista. Cercare di definirlo equivale a sminuirlo. Neanche Totò capì completamente sé stesso e la sua arte, tanto era fuori del suo tempo e fuori da ogni schema.
Tante cose invece non è sminuirlo? "Tante cose" mi sa di "tutto e niente". Un uomo che è capace di definire una persona è un uomo sano, piuttosto che criticarlo per pura invidia.
Per carità, Pasolini uno straordinario dicitore, padrone come pochi della lingua italiana, incantatore che irretiva chiunque. Ma di Totò non ci aveva capito niente
Personalmente vedo un Totò, non solo al di fuori di Napoli, posizione di partenza e di pressoché continuo riferimento, certo, non lo nega nessuno; arrivando a includere tutta la questione meridionale che è in parte anche quella italiana in generale, ma anche nella condizione esistenzialista di un uomo del suo tempo: rinascita economica ma con, ancora storicamente presenti dall'immediato passato della nazione di allora, difficoltà sociali per un benessere che comunque non era ancora inflazionato e negativamente sublimato come invece è il malessere di oggi, che da esso deriva. E quindi, credo, si possa superare, almeno in parte, il concetto di classe.
Infatti non lo critica! Quando Pasolini usa il termine "sottoproletario" non lo fa di certo in senso disperegiativo, anzi! Il problema è che molti italiani ormai vedono in Pasolini lo stereotipo dell'intellettualoide di sinistra che "disprezza il popolo", e non si prendono neanche la briga di capire cosa sta dicendo.
Assolutamente, è solo intellettualmente leale e non si lascia certo andare ad adulazioni perché si parla di Totò. Semplicmente, è come sEmpre dovrebbe essere, scinde la sua visione di Totò uomo, piccolo borghese con media cultura per dato di fatto, dal giudizio che esprime su Totò come artista. Ripeto, è lealtà; la maggior parte delle persone quando parlano di artisti famosi tndono spesso a tessere lodi su tutto, Pasolini no... troppo leale.
Infatti non lo critica; è la gente che deve per forza criticare tutto. I social hanno avuto e hanno questo enorme difetto, dare parola ai repressi che sentono il bisogno di dare contro a tutto senza pensare.
Non so se si tratta di critica ma di parla di qualcuno solo per spiegare la propria teoresi . Interpreta, non Ascolta il personaggio Totò e l' Uomo. Per fortuna Totò...è stato ed è Personaggio talmente vasto e "disarticolato" sì alle interpretazioni da rimane saldamente godibile. Immortale. Da Lui sì c' è sempre, da imparare, felicemente : con arguzia mai sprezzante. Irriverente, mai sprezzante. Questo fa una SONORA differenza.
Giulia … "borghese di media cultura" non è proprio un complimento, soprattutto considerato che negli anni 60/70 il termine borghese veniva sempre (o quasi) usato in modo dispregiativo
@@Alex-gn9px Pasolini ha riferito queste parole a Totò come persona, mentre dice che con le sue opere ha rappresentato la realtà del sotto-proletariato. Ma visto che non si considera la bravura di un artista secondo la sua vita ma secondo le opere, non è un particolare rilevante.
@@federicoclaps5099 certo Paolini stimava Totò come artista altrimenti non lo avrebbe certo scelto come protagonista di un suo film. E scegliere un attore comico per un ruolo drammatico fu un azzardo. Resta il fatto che il termine "piccolo borghese" viene usato in maniera dispregiativa. Pasolini era un genio, ma come tutti gli uomini non era perfetto e talvolta sbagliava. Per esempio nel giudicare le persone in base alla classe sociale. Buona serata
Una mente come quella di Pasolini meritava l'eternita'. Oggi nessuno e' piu' in grado di commentare e 'spiegarci' il contemporaneo con altrettanta lucida - e spesso spietata - esattezza. Qui tra le righe c'e' la stima e l'affetto che ha per Toto' (che ha voluto in 3 film), ma l'effetto puo' sembrare opposto. Il suo 'guaio' e' stato di essere stato sempre troppo serio ed attento nello spiegarsi. Va puntualmente riascoltato. In anni insospettabili ha avuto il coraggio di staccarsi da certa sinistra, che allora comandava molto piu' di oggi. La critica ai fatti di Villa Giulia e' di una crudezza impressionante...
Pasolini ammetto di non conoscerlo come ho visto tanti che scrivono però traspare un eleganza nell esporre le proprie idee e l intelligenza si capisce nella chiarezza delle sue affermazioni una persona intelligente rende capibili a tutti il proprio pensiero
La tragi-commedia di Totò, e infatti Pasolini lo dice nel video che Totò sposava le sue storie ma Totò nel dramma dava spazio fino alla chiusura al giocoso, meno drammatico...la situazione era drammatica, non lui.
@@jo.pavone esempio nel finale guardie e ladri, dove Totò si arrende alla guardia Fabrizi che lo conduce in carcere lasciando una famiglia povera, credo che sia ultracommovente, almeno è l'effetto che fa a me. ruclips.net/video/v5mfjqIRqPw/видео.html&ab_channel=FrancescoCirac%C3%AC
@@TERRADEICECI assolutamente, la tragedia ma finisce con la battuta del Totò calcio o forse totip o come si chiamano, non ricordo bene ma comunque c'era una battuta che alleggerisce la commedia
Francesco Laurana concordo una volta in tv c’erano persone formate e ben preparate... oggi chiunque puó aprire bocca e ragliare , non parliamo poi dei social...
Persona Pasolini in ricerca come ognuno di noi.non condivido sempre il suo pensiero ma mi ha dato lo spunto x pensare.in fondo se ci pensiamo l'arroganza di chi vuole avere ragione ci disturba invece il coraggio di chi si propone ci fa riflettere.la vita gli ha risposto in un modo amaro.amo alla follia chi non ha paura di mettersi in gioco rischiando....penso che l'uomo nella sua finitezza abbia dentro un senso di eterno.
La forza di un intellettuale e' di essere comprensibile ai piu'..Pasolini era sicuramente dotato di grande cultura, ma non aveva il dono della chiarezza nei concetti espressi.Cosa che piace tanto agli pseudo acculturati,che meno capiscono e piu' apprezzano. Un po come accade nei film di fellini, giusto per fare un esempio.
Che interpretazione cervellotica, da anni 70. Era un grande attore che ebbe a dire " Charlie Chaplin è il Maestro di tutti noi comici " e che con Pasolini dimostrò anche la parte drammatica.
Pasolini grande intellettuale lungimirante e di grandissima cultura. Totò uno dei più grandi comici a livello mondiale, un artista al di fuori del suo tempo. La differenza tra la cultura alta e la cultura bassa che deriva dal teatro, dalla strada, dal cabaret rappresentava una distanza enorme per la critica e gli intellettuali dell'epoca. Una distanza che viene solo ribadita. Un gigante della commedia dell'arte, un profilo comico internazionale, difficile comprendere un genio come Totò. La critica non l'ho ha mai compreso, così come gli intellettuali. Anche il grande Pasolini, semplicemente non è riuscito a comprendere la vera natura artistica. Personalmente ritengo che nei suoi film la figura di totò appare snaturata, soffocata. Ci vuole una grande sensibilità artistica e non intellettuale per parlare di Totò, cercare di definire un genio equivale a sminuirlo.
Hai praticamente detto il contrario di quello che è realmente stato. Totò è stato giustamente compreso dalla critica come una maschera napoletana, che lo soffocava. Solo con Pasolini è venuto fuori il Totò comico e tragico allo stesso tempo. Mi dispiace, ma nella storia del cinema Totò è entrato solo grazie a Pasolini.
@Giuseppe Quaranta non mi dire! Quindi mettere soldi in mano solo ai colti, giammai agli ignoranti? Mi chiedo quanti soldi tu meriti, profeta, per questa perla di saggezza che ci hai propinato. E mi chiedo soprattutto:saresti capace di rileggere, riga per riga e con estrema attenzione e senso critico quello che hai scritto? Cosa ne ricavi? Detto in altre parole: che cazzo vuoi affermare sostenendo che : " se metti i soldi in mano a degli ignoranti va a finire che si crea una societá dei consumi..etc, etc" ? Perché io sono tanto ignorante da non capire ASSOLUTAMENTE ció che tu, genio sociologo e psicologo vuoi dire? Viva la libertá di espressione! Ma espressatevi!
@Giuseppe Quaranta Io ammiro Pasolini ma anche lui non era da meno in quanto a consumismo (basta guardare le auto che aveva). Bisognava nascere all'epoca, quando una certa classe sociale non aveva nulla di nulla e si limitava ad invidiare chi aveva più di lei. Secondo me il consumismo, al netto di tutte le sue aberrazioni attuali, ha saputo avvicinare un pochino le classi sociali. Un povero aveva anch'esso un'auto, che prima era solo un oggetto per ricchi. Il povero poteva sentirsi in qualche modo simile ad'un ricco solo per il fatto che possedeva le sue stesse cose. Certo, un ricco poteva permettersi macchine ed oggetti migliori ovviamente
Pasolini era un genio perché aveva previsto la potenza dei mass media soprattutto della televisione e allora c'erano solo 2 canali RAI in bianco e nero e aveva previsto che la società dei consumi ci avrebbe trasformati tutti in "bravi consumatori" Infatti adesso dipendiamo da centri commerciali, che ci vendono solo i prodotti delle multinazionali che compriamo cl bancomat che fa guadagnare le banche. Poi, non essendo perfetto, come tutti gli uomini ha anche sbagliato. Adesso, di fronte ai disastri economici e sociali provocati dal potere dei mass media, delle multinazionali, dell'alta finanza delle banche, Pasolinisi scuserebbe con i "piccolo borghesi" cioè i piccoli negozianti, gli alimentari, le piccole ditte che ha tanto disprezzato
@@Alex-gn9px discorsi da marxisti che erano falliti 60 anni fa quanto ora, l'Italia ha i suoi problemi perché sta diventando un deserto di imprese, mancano le grandi soprattutto che oggi producono i beni più all'avanguardia che tutti usiamo, non certo perché ne siamo pieni, al punto che migliaia di migranti italiani italiani fuggono da sempre in Svizzera, Germania, Inghilterra.. Paesi ultra liberisti dove grandi imprese creano le condizioni per redditi e ricchezza, non le fandonie di questo svitato. Fare impresa qui è impossibile per trilioni di motivi che per conoscere bisogna stare sul campo o aver studiato. Nonostante ciò sto paese cialtrone lo campano quelle imprese che fanno export record e bilancio commerciale in attivo per 500 mld, che andrebbero ringraziate, ed esprimono più creatività, capacità e ingegno di tanti finti intellettuali da sofà. Lagnarsi delle multinazionali da you tube, su uno smartphone è ridicolo. È grazie a concorrenza e pubblicità che i social(Google, fb, you tube..) sono gratis e che le tariffe telefoniche sono 20 volte più economiche di vent'anni fa e passa, o che possiamo avere beni tecnologici a basso prezzo. Pasolini è la retorica in persona. Il consumismo si condanna sempre quando a consumare sono gli altri, come fosse una colpa comprare una moto, chi lo decide che immorale o segno di scarsa intelligenza? Facendo una legge che dice cosa comprare? Rendendoci tutti uguali? Che meraviglia! Mi sembra il trionfo di pregiudizi isterici e totalitari. Non valgono però se è il critico a farsi i cazzi suoi coi soldi meritatamente guadagnati. Un pensiero perdente e anti umano.
Cioè, a prescindere da Pasolini o altri, immaginatevi oggi un intervistatore che fa delle domande del genere e un intervistato che risponde così. Verrebbero presi per pazzi dopo 2 minuti. Madonna quanto siamo regrediti in 50 anni.
Intervistatori così ce ne sono ancora, ma non pongono queste domande in tv, perché il pubblico non capirebbe niente. Si limitano a chiedere se un comico "arriva" al pubblico o no, se parla "alla pancia", se è seguito sui social o su youtube. Non è che nel 1971 il pubblico televisivo capisse le domande del giornalista e le risposte di Pasolini, ma la tv e la radio avevano ancora la speranza di "educare" il pubblico ascoltatore alla cultura e alla complessità. Non ci sono mai riusciti. E poi negli anni 80 sono arrivate le tv private e Berlusconi e la comicità del Drive In e i film dei Vanzina. .
mmm il genere di Totò una volta era considerato la sottocultura del proletariato e dei proletari,qualcosa di bassa qualità artistica per un popolo di bassa cultura e di scala sociale inferiore,oggi la commedia popolare è stata rivalutata dai critici e Totò era un principe perché si comportava in modo regale e parlava con un tono principesco dimostrando una cultura acquisita nel corso degli anni,il suo recitare film comici era un modo per fare capire proprio questo,Pasolini era affascinato dal mondo proletario ma veniva da una classe differente,privilegiata e per lui vi erano differenze sostanziali tra le classi sociali,Totò come qualsiasi altra persona libera che veniva da una classe sociale non privilegiata (acquisì titoli nobiliari dopo i 30 anni di età) sapeva bene che non esisteva nessuna sottocultura ma solo gente ignorante e colta a prescindere dal suo stato di nascita.Pasolini interpreta la commedia di Totò come uno stereotipo di vita del Totò comico che conosciamo ma si basa sulla sua idea (di Pasolini) di classe sociale,oggi l'idea di status sociale e cambiata,abbiamo combattuto per un idea democratica e sebbene sappiamo che si sono e ci saranno sempre i privilegiati possiamo fare distinzione tra raccomandati e artisti valutando le opere,la bravura di un artista non è da amputare alla sua classe sociale ma dalla sua crescita professionale e il contesto sociale dove è vissuto Totò è servito proprio a dare quell'impronta culturale e quel suo modo di fare principesco cresciuto negli anni della sua carriera,Pasolini dice che i principi sono molto taccagni ma in realtà le persone agiate e che vivono nel lusso non hanno proprio idea di cosa voglia dire soffrire la fame,non sono taccagni,non capiscono un mondo fatto di persone che lavorano faticosamente per sopravvivere e probabilmente nemmeno Pasolini può capirlo fino in fondo perché nato in un contesto differente rispetto a Totò che ha vissuto la sua giovinezza in quel contesto che racconta nelle sue commedie,il vero nobile di cuore è proprio Totò che conosce bene il valore di una mancia e cosa significa guadagnarsi il pane quotidiano con il sudore della fronte.
@@marilynkandiski6791 difatti ho scritto che non sono taccagni ma non capiscono un certo contesto di vita,un problema attualissimo e se ascolti i discorsi di Pasolini ti rendi conto che interpreta a modo suo secondo i suoi canoni di vita,la figura del giullare per esempio raccontata da Dario Fo su un racconto del 1800: un uomo a cui vengono tolti tutti i suoi beni e costretto a vedere la moglie violentata davanti ai figli mentre dice al marito di non reagire,un uomo che non reagisce per non perdere davanti al suo padrone i suoi averi ma che poi capisce di perdere qualcosa di piu importante e diventa un giullare,pensa ai clown con la faccia triste,Totò è il comico che conosce cosa significa la povertà e cosa significa diventare nobili.
Amo'Totò più di ogni altra cosa. Qui Pasolini dice qualcosa di vero ma facendolo sembrare cosa enorme. Mancia è Totò fosse un poveretto provinciale proletario. Allora però gli intellettuali avevano questo modo di vedere e dire le cose. In fondo pure lui l'ha giudicato da vivo e da vivo nessuno ci aveva capito un emerito..... Le 20 mila lire erano di un cuore enorme e di una generosità incredibile. Il vero principe era lui nonq uelli pidocchiosi. Li che ha detto una cazzata. Grandissimo uomo ma parte di un epoca un po' troppo snob.....
secondo me l'atteggiamento di sufficienza che pasolini ha verso totò deriva dal ruolo principale che lui assegna all'arte: la denuncia, la riflessione forzata, la satira sulla realtà. una sua visione personale, rispettabile, ma tranquillamente non condivisibile. i due aspetti dell'arte si complementano senza ostacoli, non c'è bisogno di contrapposizione. quella di totò era una "poesia di intrattenimento" sulla realtà, che permetteva al popolo di lenire la sensazione, financo la certezza, che quella triste realtà purtroppo non la si poteva mai cambiare. e totò è stato uno di del popolo. uno che ha avuto materialmente la fama ed il successo, ma che non ha mai dimenticato umanamente le sue origini. infatti proverbiale fu la sua cultura del fare beneficenza e donare i suoi guadagni a chi ne avesse bisogno. indubbiamente la comicità come intrattenimento è se vogliamo una forma meno alta di arte rispetto alla denuncia esplicita, ma nella sostanza totò ha fatto milioni di volte più BENE CONCRETAMENTE alle persone di quanto sia riuscito a fare pasolini con tutto il suo intelletto e la sua elaborazione artistica. infine, vorrei ricordare che quello di tòtò non era solo un ridere per ridere. dietro i sorrisi c'era un ritratto di umanità, che non di rado spingeva a riflettere stimolando i lati più empatici e generosi dell'animo umano. poco raffinati, ma certamente veri e autentici. pasolini è inevitabilmente vittima della sua enorme cultura, che gli impedisce di essere ciò di cui parla. per quanto possa parlare di sotto-proletariato, è distante da esso anni luce, come arte, come ceto sociale, come studi. totò uomo di grande umanità e cultura, grazie alla sua arte diventa ciò di cui parla: forse pasolini sotto sotto gli invidiava questa capacità di fondersi con l'arte stessa, che lui ovviamente non aveva per via del suo approccio troppo freddo e intellettualoide.
La grandezza di Pasolini sta nell'aver affrontato alle radici - come intellettuale - il disastro del capitalismo e del consumismo, e nell'averlo denunciato con forza, prevedendo con largo anticipo dove avrebbe condotto: a mio avviso, qui ha manifestato la sua genialità. Questo lo ha fatto con lo scritto e con il cinema, lasciando però a desiderare in quanto a qualità artistiche nei rispettivi campi. Sia come scrittore (di prosa e di poesia), e ancora più come regista, è da considerarsi un mediocre.
non sono uno studioso della sua biografia; di quel poco che so di pasolini ammiro il coraggio delle sue idee. il famoso "IO SO, MA NON HO LE PROVE" che probabilmente gli costò la vita. come intellettuale antisistema dava il meglio, come artista in senso stretto forse un pò meno, ma io non sono nessuno per giudicare. parlo di miei gusti soggettivi. amo la provocazione che lui usa solo fino a un certo punto. come ho già scritto non condivido l'aria di sufficienza che usa per totò, quasi fosse un'improvvisato piegato al consumismo borghese più basso: invece con totò siamo nel teatro più alto, si ride e si riflette pur restando popolari, che secondo me è il massimo traguardo per un artista che lavora nel settore della comunicazione col grande pubblico.
Per valutare Totò non basta essere intellettuali, ci vuole grande sensibilità artistica e una visione a 360° dell'arte, oltre che una preparazione in merito, che Pasolini non aveva. In effetti Totò è stato molto di più di una maschera clownesca, è stato un genio dell'arte comica, e come tutti i geni non viene compreso che dopo morto.
Vero. analisi condivisibile...infatti pierpaolo lo ammette , toto un uomo "realistico" neppure "neorealistco" e quindi capace di quell` espressione totale e veritiera invidiata da pasolini .....toto` poi dava mancie a tutti (vedasi sofia loren/ e le famose 100 mila lire), era un vero signore in tutto e pertutto , prediligendo i cani agli uomini... disse del cane manfredi un giorno incontrando l`attore nino manfredi, il cane che mi hai dato est morto ma tu che non sei un cane sei ancora vivo......fantastiko ! altro ke kultura mediocre borghese. ce ne fossero oggi di toto` , un gigante dlla commedia dell`arte che ha le sure origini in goldoni...mentre oggi -perdonate- sono solo coglioni !
Andrea Grieco Pasolini regista "mediocre"? Ha realizzato capolavori che hanno influenzato tanti registi successivi, film che tutt'oggi si studiano alle accademie e nelle università. Ormai su internet si legge davvero di tutto.
Totò si è capito dopo....lui dice la verità assolutamente però chi critica dovrebbe avere una pulizia dentro assoluta. Totò era allora considerato in maniera diversa. Ecco perché qualcuno si agita. Lui l'ha descritto perfettamente per come era visto allora. Poi si sono a chiedere milel sfaccettature di Totò e oggi sarebbe considerato in maniera diversa.
Già, molto accurato nel cercare di classificare Totò come individuo... Non credo però che nella nostra società, come in quella di allora ci siano delle spaccature nette tra ceti sociali.
Mia nonna conobbe Totò fuori dal set quando era giovane e mi disse sempre che non era certa della sua appartenenza all’aristocrazia , ma che “principe” lo era “de facto”, per modi, garbo, gentilezza ed eleganza . Poi ognuno ha le proprie idee ... media cultura dice Pasolini. Beh, non tutti i nobili sono intellettuali, anzi... ;)
Totò principe lo era veramente; adottato dal Marchese Gagliardi Focas ereditò da questo numerosi titoli nobiliari e se ne fece riconoscere altri (ufficialmente, si intende) in virtù della convenzione di appartenere ad un ramo decaduto della famiglia De Curtis, della quale prese poi ufficialmente il cognome insieme ad un'altra sequela di cognomi e titoli nobiliari, tant'è che il suo nome completo sarebbe Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardis De Curtis di Bisanzio ed i suoi titoli nobiliari riconosciuti sono circa una decina.
Comunque io dico che amo poco i film tipici italiani, ma i film di Toto' li amo tantissimo, qui parliamo di film comici, che in Italia oggi scomparsi o quasi. Es: Miseria e falsa nobiltà e sarebbe lungo l'elenco. Di Pasolini pur essendo un grande pensatore non ho apprezzato i suoi film, gusti. Riflettete. Di Leo Diana
È pure vero che il valore del significato delle parole pronunciate nel video sono diverse rispetto ad oggi. Sottoproletariato oggi può sembrare un offesa mentre in quegli anni aveva un significato neutro che classificava una certa cultura popolare...
Quindi o il sottoproletariato non esiste piu' oppure ha perso la coscienza di esserlo. Un po' tutte e due secondo me. Ma... . A volte ritornano. Di questi tempi...
secondo me pasolini aveva ragione, voleva semplicemente dire che totò quando recitava si muoveva in margini molto ristretti, non potendo appunto derogare molto dal clichè della marionetta che tanto successo gli aveva dato, diventando a tratti la caricatura di sè stesso, anche quando faceva ruoli non prettamente comici. Non è una critica ma un dato di fatto, d'altronde tutti i comici di grande successo faticano ad uscire dal loro clichè-ruolo
Concordo..vedasi caso Chaplin-Charlot.A conferma di quanto fatto presente da te vi è una intervista di Peppino De Filippo in cui si evince lo stesso concetto.
Pasolini è stato, uno che negli anni 60 già parlava del consumismo come uno dei nostri mali maggiori insieme a tutta la democrazia cristiana. Aveva descritto per filo e per segno il futuro della nostra Italia , la fine del proletariato per inseguire il "sogno" della piccola borghesia . Regista , poeta , giornalista , sceneggiatore , scrittore , attore , drammaturgo , pittore , traduttore , saggista ,romanziere e linguista . Ha dedicato la sua vita a sputtanare quei politici che hanno venduto il nostro paese , facendo nomi e cognomi . Un individuo scomodo , un uomo da fare stare zitto , da imbavagliare a tutti i costi . Poi non vorrei dirlo , ma noi italiani scopriamo le persone e i loro talenti soltanto dopo morti , Totò per primo , ma anche Pasolini . Quando successe quel brutto fatto di cronaca all'Idroscalo di Ostia io ero piccolo , ma sentivo tutti e ripeto tutti che dicevano : se l'è cercata , era un pederasta , andava con i ragazzini , era frocio ecc. ecc. mentre oggi tutti che ne parlano bene , siamo sempre insoliti ipocriti . Pasolini dovrebbe stare sul vocabolario come sinonimo di cultura .
Amo Totò, oltre per quello che ha fatto anche perché di media cultura come me, magari per via del mestiere certamente più di me ma comunque sempre di media cultura
si esprimeva con il linguaggio della sua epoca, quando le parole proletario e proletariato , importanti nella cultura marxista erano usate così spesse volte nel linguaggio da sembrare a sproposito ma che erano largamente in uso nella sottocultura politico-comunista italiana. Pasolini era un GRANDE diremo oggi!
Secondo me da questo filmato emerge un limite di Pasolini, ovvero quello di provare a tutti i costi a classificare l'umano all'interno dei limiti schematici e rigidi di un'ideologia. A mio avviso è limitante descrivere, risolvere, il personaggio e la persona di Totò in questo modo. Lo trovo riduttivo.
Una considerazione letta da qualche parte: San Pasolini il grande intellettuale e profeta italiano da giovane consegnò un compagno di scuola alla polizia fascista. Passò poi con i comunisti che gli avevano trucidato il fratello, fu il primo che si scagliò contro la cultura di massa - disprezzo' i Beatles e la televisione- stando sempre in televisione. Riusci' a fare l apologia del comunismo in Russia negli anni 70, quando anche le pietre sapevano che shifezza era. Si scagliò contro il consumismo girando in Ferrari e indossando il total Gucci. Oggi molte scuole gli sono dedicate, egli infatti amava molto i ragazzini.. Pasolini, ildifensore dei poveri e degli oppressi poi la sera, a predica conclusa, com è arcinoto se ne andava a inchiappettarsi poveri ragazzi di borgata che preferiva minorenni.
Mi vengono i brividi se penso a come ci esprimiamo ora. Siamo scimmie a confronto
Mi viene da scoreggiare
@@Arbalino SIMPATICO. LANCIATI NEL FIUME.
@@Arbalino prrrrrrr
Parla per te
Bisogna ringraziare i capitalisti mafiosi ebreamericani Rotchild,Rockfeller,Shiff,Soros,Geates e company che hanno voluto distruggere CON IL PRETESTO DDI LIBERTÀ i principi biblici per renderci SCHIAVI loro e fargli fare palate di miliardi
Che cultura, che eloquio, che precisione assoluta. Prima di giudicare qualcuno come Pasolini bisognerebbe aver studiato tanto quanto lui, se non di più. In un mondo di Grande Fratello e veline, possiamo quindi solo tacere e ascoltare.
Non occorre aver studiato quanto lui, ammesso l'abbia fatto nel modo classico, come diceva anche lui stesso e non solo io, e una cosa che odiava e odio è l'uomo che tace.
Credo che non basterebbe.
e i giovani non sanno neanche chi sia
Esagerato Esagerato Esagerato. Sempre così con Pasolini, sopravvalutazioni a tutto spiano
@@paolodanese9888 Neanche gli adulti spesso lo conoscono.
Che educazione e che delicatezza nel parlare ...che bei tempi mi mancano tanto
Totò era innanzitutto un principe nell' animo, nel senso che aveva una reale nobiltà d'animo e non solo una sfilza di titoli. Come artista fu una autentica maschera vivente della Commedia dell' Arte, unico, irripetibile ! La descrizione che ne fa Pasolini, pur corretta e particolareggiata non rendono la grandezza e la profondità di un autentico genio quale fu Totò.
sono d'accordo, anche il modo in cui ne parla (i gesti) mi sembra un po riduttivo.
Sono d'accordissimo. In più, con una certa prospettiva storica, Pasolini sembra cadere in una sorta di snobbismo, preda di tutta una serie di concetti politici di moda in quei tempi che non fanno che descrivere Totó in modo poco preciso e forse pure ingiusto. Io forse pecco pure perché il cinema di Pasolini mi sembra veramente orrendo (non così i suoi scritti che reputo meravigliosi).
Condivido in pieno e aggiungendo la mia direi che lo trovo poco sensibile e anche un po' arrogantello nei confronti di un animo nobile come il principe ANTONIO DE CURTIS al contrario non ho mai sentito il principe ANTONIO DE CURTIS attenzione non TOTÒ IL PRINCIPE esprimersi con poca sensibilità o indelicatezza nei confronti di nessuno anche quando avrebbe potuto o dovuto quindi non rimane che aggiungere SIGNORI SI NASCE
Un uomo come Pasolini manca molto oggi
Ma quanto è bello sentire parlare Pasolini, traspare un enorme carico di cultura coniugata con un genio raffinato e brillante
Claudio r mi permetta metterei tanti pollici su per la bella e dolce espressione che a sottolineato nella figura di questo uomo poeta morto così orribilmente un vero peccato ne nasce uno ogni morte di papa come si dice a Roma buona serata a lei e famiglia
Che bella espressione pulita e naturale. Soffro di malinconia vedendo l'ignoranza e aggressione verbale di oggi.
Un genio che analizza socialmente e culturalmente un altro genio...
@@paologalliani4172 si vede che non capisci assolutamente nulla
@@paologalliani4172 dai paolo taci
ahah
@@paologalliani4172 onestamente sono due geni ai poli opposti... Due geni a modo loro! Due grandi!
Un genio Totò?? 🤣😂🤣😂🤣😂🤣😂🤣😂🤣😂🤣😂🤣😂🤣😂🤣😂🤣😂🤣
Un genio Pasolini? 😂
Ormai sono tutti geni oggi 🤦
@@CantoNotturno ecco l'altro scemo
ao di musica te ne intendi ma di cinema stay a zero zi
ahaha
Ogni volta che ascolto Pasolini mi sento un ignorante
Klaus Kinski si succede esattamente questo. E così bella sarebbe stata la sua ispirazione oggi.
Ma ha detto anche molte imbecillità.. lo scambiare per Fascista qualsiasi cosa non fosse di sinistra...
@@YenaPrinskin già, peccato che non abbia mai detto una cosa del genere...
Pure quando scrivi Immagino 🙄
@@lacasadipavlov Ah si? Sugli Scritti Corsari allora ho avuto una visione..
Pasolini...uno dei pochi che all'epoca aveva capito e valorizzato Totò.....
E c'è gente nei commenti che insulta Pasolini riguardo a Totò 😂
L'unico che non aveva relegato Totò alla solita macchietta.
Ah ma perche' scusa intendi forse nel senso che magari era stato bullizzato dal jetset? Dico Toto'...
come sempre di una lucidità impressionante. Si può solo imparare
@@donni1276 inutile chiederlo su youtube, leggiti i suoi libri, guarda i suoi film e giudica tu...
Pasolini fu un mostro sacro per la sinistra italiana caviar/champagne e radical-chic intellettualoide
@@donni1276 Pasolini lo sapeva e lo sappiamo anche noi: la massa non può rispondere, non ha le idee...ha solo bisogno o di padroni o di miti, e allora lasciamoli lì, io non credo possano migliorarsi, né io né Pasolini lo credeva...la massa sarà sempre una moltitudini di uomini che delegheranno agli altri la responsabilità della propria esistenza. Dante ci parlava degli IGNAVI. Non hanno la grazia di accogliere l'Altro e confrontarsi perché prima dovrebbero accogliere e confrontarsi con sé stessi e non lo hanno mai fatto né mai lo faranno
@@marcob4630 Classiche frasi fatte nazionalpopuliste sovraniste.
@@fabiobisoglio5667: Qualifiche trite e ritrite della sinistra a tutt'oggi (!) fulminata da Marx e seguaci , persino ancora dopo oltre un secolo e mezzo. Aggiornarsi!
Buone, dolce , napoletano, bonario, crepuscolare un poco.
Poche parole, quelle giuste.
Grande Totò e grande Pasolini.
Per fortuna RUclips ci permette di migliorarci con la condivisione di tanta cultura
Aveva una dialettica ed una complessità/lucidità di pensiero incredibili.
ascolterei queste interviste tutto il giorno
Persona profonda ed estremamente intelligente.
Questa intervista non mi stanco mai di rivederla.
Contrariamente a quanto leggo in alcuni commenti, non si tratta di una critica a Totó. Pasolini asserisce che la bonarietá e l'ingenuità di Totó personaggio non possano essere correttamente inquadrate e concepite se non in relazione ad una particolare realtà sottoprloetaria napoletana, e che sia dunque impensabile astrarre la sua comicità da questa dimensione socioeconomica.
Che un principe non lasci mance generose e' una sua personalissima opinione. Infatti esiste addirittura la definizione "mancia pincipesca"...
Ma significa nulla in concreto, eh. Belle parole per dire completamente nulla
Più che nulla direi nulla di nuovo, non è un intervento che propone un nuovo spunto, più che altro ribadisce come i fenomeni strutturali influenzino vari ambiti della nostra vita tra cui l'arte e l'intrattenimento, che è una cosa assodata.
@@lorenzomagazzeni5425 la questione delle mance é una metafora. Intendeva dire che si abbassa al livello del popolo a differenza di molti principi che si elevano rispetto ad esso
È chiaro ed ha senso il ragionamento di Pasolini...non è inteso come "sprezzante giudizio" ma analista della realtà...lucidamente
La descrizione che Pasolini fa di Totò, va circoscritta a quella precisa epoca storica. Oggi Totò è considerato patrimonio universale.
Non è circoscritto a nulla, è validissimo ora e in eterno. Ciò non toglie che Totò sia patrimonio universale.
@@cavoff È un'idea figlia di quel tempo e quella società
@@AntonioTurturiello Come ogni idea della storia. E' un'ovvietà. Ma le grandi idee travalicano il contesto storico di origine.
@@cavoff Ma questa è una considerazione piuttosto vuota, e velatamente (nemmeno troppo) classista. L'avesse detta chiunque non fosse Pasolini lo si sarebbe preso (giustamente) a pernacchie.
@@AntonioTurturiello Solo per becero campanilismo partenopeo, noto e stucchevole. Non è né vuota né classista come considerazione, bensì acuta e molto dotta.
senza parole ... solo una lezione da ascoltare e di cui meditare ogni passaggio , ogni parola
Pasolini ....avrei difficoltà a parlare con lui solo per la sua grande cultura che si ergeva al di sopra di tutti.!!!!!!! Un Genio!!!!!
Di certo non avrebbe gradito un uso così scriteriato e inutilmente enfatico della punteggiatura.
Unico semplice fantastico... difficile trovare oggi tanta bellezza
Pasolini un gigante del pensiero, uomo di immenso spessore artistico, politico, filosofico. Sarebbe così necessario averlo fra noi oggi per indicarci la via.
Rendiamoci conto di chi erano i personaggi pubblici della cultura di 50 anni fa e confrontiamoli con la desolazione di oggi... E' spaventosa la regressione che è avvenuta in questi anni.
Non c'è ne siamo neanche accorti 😢😢😢😢
1968: l'anno in cui anche i somari conseguivano il diploma o la laurea. Da lì in poi il lassismo della scuola ha fatto il resto.
Pasolini lucidissimo e sincero, mi manca questa trasparenza oggigiorno
Senz ` altro , un uso della lingua italiana ammirevole , serena , dotta ed aulica. A leggere gli aberranti geroglifici\sms attuali , i berci assortiti e le sonore gare di rutti e flautolenze che imperversano su ogni piattaforma , torna al mio pensiero una nostalgia immane per il tempo che fu. Inutile dire che adesso funziona tutto meglio di prima e che bisogna guardare sempre avanti. A sommesso parere solo e soltanto mio , c ` e` necessita` di apprendere dal passato. E tanto , pure.
Pasolini un gigante per cultura,e più ancora per intelletto
Un genio a tutti gli effetti. E il genio viene ammazzati quando non si fa comprare..
In pratica ha detto che Totò è stato una maschera, eccellente nel suo, sebbene limitato, campo d'azione.
Che analisi candida wow, peccato essere nato così lontano dai suoi tempi.
La maggior parte legge il commento di Pasolini su Totò in negativo perché non ha la più pallida idea di cosa significhino per Pasolini parole quali "sottoproletariato" (al quale dedico praticamente tutto ciò che ha fatto), realismo (si veda "in morte del realismo")... poi probabilmente è sfuggito un aspetto: Totò è stato attore in Uccellacci e Uccellini di Pasolini, perché avrebbe dovuto farlo se "invidioso"?! l'odio e il disprezzo perenne per quest'uomo, ancora oggi, forse danno ragione a questo artista, e alle molteplici critiche fatte alla società italiana di allora, non molto dissimile da quella di oggi...
Io credo che la grande maggioranza di noi capisca perfettamente cosa intendesse Pasolini per sottoproletariato. In fondo cosa intendesse ce l'ha mostrato direttamente e in modo molto esplicito. Ma lei lo sa quanti ex bambini "sottoproletari" potrebbero spiegale che ci faceva lui col sottoproletariato? Vada, vada nei dintorni di Roma... Sa quanti ne trova?
Hai ragione su tutto, ma è una battaglia persa.
Probabilmente non era un santo. Anzi è risaputo che andava a letto con ragazzini a pagamento, lo si può vedere anche nelle sue opere che hanno tracce autobiografiche (Petrolio per citarne uno). Ma noi giudichiamolo come pensatore, come intellettuale, e non gli si può dire nulla. Era 50 anni avanti veramente. Una persona umile, con una testa da genio.
Soprattutto grande onestà intellettuale di Pasolini. Così leale ed essenziale nello scindere Totò uomo, piccolo borghese con media cultura, ma per dato di fatto, non per giudizio personale, da Totò come attore.
@@bluemax0137 ci voleva LEI
Pasolini è stata una delle menti più brillanti, poliedriche, geniali e profetiche degli ultimi secoli in Italia.
Sicuramente ma puftroppo anche una figura molto scomoda x la destra e ancor piu x la sinistra. Questa é la vera causa della sua morte. Era troppo logico e obiettivo un puro nell animo e la verita' fa' sempre male
Pasolini un grande di una semplicita' e intellettualita' cristallina
Che piacere sentirlo.
👍👍👍
Che televisione ragazzi! Quando trasmetteva interviste come questa, salvava migliaia di persone dalla mancanza di sensibilità! Adesso gli intellettuali sono Volo, Mughini, Saviano e Murgia. Capite perché ci stiamo estinguendo!?!
Ti sei dimenticato di quella capra di sgarbi
Non penso che Saviano o la Murgia si autodefinirebbero intellettuali
@@buiattiantonio evidentemente tu tu oltre ad essere una capra come il tuo amico Sgarbi sei anche infinite te più stronzo di lui ,(pezzu i babbu )
Volo anche no ma chi è volo ?? Di una antipatia mostruosa .....
Alé Al anche Saviano!
Ascolterei Pasolini per ore….
Tutti a elogiare Pasolini , io vado contro corrente ; sicuramente un uomo di uno spessore culturale non indifferente, non ha parlato male di Totò per carità ,semplicemente non aveva idea di chi fosse realmente, ha fatto un’analisi completamente sbagliata sia sull’attore che sull’uomo , chiaramente non ha capito chi aveva davanti e non mi meraviglia la cosa , non è stato l’unico . Totò era semplicemente un genio incompreso all’epoca ma pur sempre un genio , un artista completo che avrebbe potuto recitare qualsiasi ruolo là dove gli si fosse data la possibilità di metterci del suo , cosa che non fece Pasolini quando chiamo Totò a recitare , doveva attenersi esclusivamente al copione ( lo disse Totò in un’intervista ) ... difatti i film che fece con lui non hanno avuto seguito
Grande Pasolini e grande Totò !👏💖
Questa smania di classificare in modo così serrato gli artisti, soprattutto se parliamo di personalità del genere, non riesco a capirla: Totò era tante cose, era troppe cose, come uomo e come artista. Cercare di definirlo equivale a sminuirlo. Neanche Totò capì completamente sé stesso e la sua arte, tanto era fuori del suo tempo e fuori da ogni schema.
Chapeau
@nu wave
Tempo sprecato.....difficile per persone prive di elasticità ed intelligenza capire le parole di Pasolini.
nu wave La sua opinione... sbagliata
Tante cose invece non è sminuirlo? "Tante cose" mi sa di "tutto e niente". Un uomo che è capace di definire una persona è un uomo sano, piuttosto che criticarlo per pura invidia.
Non ha fatto una critica ma ha detto quello che era giusto su Totò, da uomo sincero . Anche se Totò resta un grande della comicità.
La coscienza di questo paese🌈👍👏👏👏
Vedo apprezzi l' arte di Pasolini e Del PRINCIPE ANTONIO DE CURTIS
Per carità, Pasolini uno straordinario dicitore, padrone come pochi della lingua italiana, incantatore che irretiva chiunque. Ma di Totò non ci aveva capito niente
Che analisi lucida e geneticamente perpiscua
Persone come Pasolini avanti di due secoli.
Che cultura!!!!! Modo di esprimersi!!!!!
Colpisce, in Pasolini, il candore, l'onestà nel giudizio.
Che bello poterlo ascoltare oggi
Sentire la tua voce nel giorno di oggi, mi ha dato un grande senso di famiglia e di sicurezza, chissà cosa dirai da lassù
Personalmente vedo un Totò, non solo al di fuori di Napoli, posizione di partenza e di pressoché continuo riferimento, certo, non lo nega nessuno; arrivando a includere tutta la questione meridionale che è in parte anche quella italiana in generale, ma anche nella condizione esistenzialista di un uomo del suo tempo: rinascita economica ma con, ancora storicamente presenti dall'immediato passato della nazione di allora, difficoltà sociali per un benessere che comunque non era ancora inflazionato e negativamente sublimato come invece è il malessere di oggi, che da esso deriva. E quindi, credo, si possa superare, almeno in parte, il concetto di classe.
A me non sembra critichi totò come ho letto in molti commenti
Infatti non lo critica!
Quando Pasolini usa il termine "sottoproletario" non lo fa di certo in senso disperegiativo, anzi!
Il problema è che molti italiani ormai vedono in Pasolini lo stereotipo dell'intellettualoide di sinistra che "disprezza il popolo", e non si prendono neanche la briga di capire cosa sta dicendo.
Infatti ....fa solo un analisi condivisibile o non
Assolutamente, è solo intellettualmente leale e non si lascia certo andare ad adulazioni perché si parla di Totò. Semplicmente, è come sEmpre dovrebbe essere, scinde la sua visione di Totò uomo, piccolo borghese con media cultura per dato di fatto, dal giudizio che esprime su Totò come artista. Ripeto, è lealtà; la maggior parte delle persone quando parlano di artisti famosi tndono spesso a tessere lodi su tutto, Pasolini no... troppo leale.
Infatti non lo critica; è la gente che deve per forza criticare tutto. I social hanno avuto e hanno questo enorme difetto, dare parola ai repressi che sentono il bisogno di dare contro a tutto senza pensare.
Non so se si tratta di critica ma di parla di qualcuno solo per spiegare la propria teoresi . Interpreta, non Ascolta il personaggio Totò e l' Uomo. Per fortuna Totò...è stato ed è Personaggio talmente vasto e "disarticolato" sì alle interpretazioni da rimane saldamente godibile. Immortale. Da Lui sì c' è sempre, da imparare, felicemente : con arguzia mai sprezzante. Irriverente, mai sprezzante. Questo fa una SONORA differenza.
Un genio assoluto ke ha pagato con la vita alcune sue debolezze comportamentali ed esistenziali.
Quando parla Pasolini c'è solo da imparare
Sempre interessante ascoltarlo
Ma non è un commento negativo su Totò, anzi!!!!
È difficile spiegarlo a chi scrive a caso senza pensare
Giulia … "borghese di media cultura" non è proprio un complimento, soprattutto considerato che negli anni 60/70 il termine borghese veniva sempre (o quasi) usato in modo dispregiativo
@@Alex-gn9px riascoltati il video che è meglio, non c'è nessun concetto offensivo né dispregiativo né di sottovalutazione su Totò
@@Alex-gn9px Pasolini ha riferito queste parole a Totò come persona, mentre dice che con le sue opere ha rappresentato la realtà del sotto-proletariato. Ma visto che non si considera la bravura di un artista secondo la sua vita ma secondo le opere, non è un particolare rilevante.
@@federicoclaps5099 certo Paolini stimava Totò come artista altrimenti non lo avrebbe certo scelto come protagonista di un suo film. E scegliere un attore comico per un ruolo drammatico fu un azzardo. Resta il fatto che il termine "piccolo borghese" viene usato in maniera dispregiativa. Pasolini era un genio, ma come tutti gli uomini non era perfetto e talvolta sbagliava. Per esempio nel giudicare le persone in base alla classe sociale. Buona serata
Una persona estremamente intelligente e onesta
era un PEDOFILO PERVERTITO .... altro che genio, poeta e regista !!!
Una mente come quella di Pasolini meritava l'eternita'. Oggi nessuno e' piu' in grado di commentare e 'spiegarci' il contemporaneo con altrettanta lucida - e spesso spietata - esattezza. Qui tra le righe c'e' la stima e l'affetto che ha per Toto' (che ha voluto in 3 film), ma l'effetto puo' sembrare opposto. Il suo 'guaio' e' stato di essere stato sempre troppo serio ed attento nello spiegarsi. Va puntualmente riascoltato. In anni insospettabili ha avuto il coraggio di staccarsi da certa sinistra, che allora comandava molto piu' di oggi. La critica ai fatti di Villa Giulia e' di una crudezza impressionante...
mooolto piu di oggi???? ahhaha
Pasolini ammetto di non conoscerlo come ho visto tanti che scrivono però traspare un eleganza nell esporre le proprie idee e l intelligenza si capisce nella chiarezza delle sue affermazioni una persona intelligente rende capibili a tutti il proprio pensiero
Totò a parte la sua maschera unica al mondo e i racconti di vita che solo lui sapeva fare, era anche un Grande attore drammatico
La tragi-commedia di Totò, e infatti Pasolini lo dice nel video che Totò sposava le sue storie ma Totò nel dramma dava spazio fino alla chiusura al giocoso, meno drammatico...la situazione era drammatica, non lui.
@@jo.pavone esempio nel finale guardie e ladri, dove Totò si arrende alla guardia Fabrizi che lo conduce in carcere lasciando una famiglia povera, credo che sia ultracommovente, almeno è l'effetto che fa a me.
ruclips.net/video/v5mfjqIRqPw/видео.html&ab_channel=FrancescoCirac%C3%AC
@@TERRADEICECI assolutamente, la tragedia ma finisce con la battuta del Totò calcio o forse totip o come si chiamano, non ricordo bene ma comunque c'era una battuta che alleggerisce la commedia
Mi sono confusa con i tartassati...li invece finiva con le cartoline da scrivere alla famiglia come se lui fosse a lavorare all'estero
Formidabile Pier Paolo Pasolini
Senza esagerare è stato certo un grande intellettuale. Totò un grande artista... Ognuno ha le sue preferenze 🙂
Tanta roba
Grande ❤️❤️❤️❤️Pier Paolo Pasolini ❤️❤️❤️
Questo italiano e questa dizione, anche dell'intervistatore, sono andati completamente perduti
Francesco Laurana concordo una volta in tv c’erano persone formate e ben preparate... oggi chiunque puó aprire bocca e ragliare , non parliamo poi dei social...
Persona Pasolini in ricerca come ognuno di noi.non condivido sempre il suo pensiero ma mi ha dato lo spunto x pensare.in fondo se ci pensiamo l'arroganza di chi vuole avere ragione ci disturba invece il coraggio di chi si propone ci fa riflettere.la vita gli ha risposto in un modo amaro.amo alla follia chi non ha paura di mettersi in gioco rischiando....penso che l'uomo nella sua finitezza abbia dentro un senso di eterno.
Quello che dice sull'uscire dal proprio cliché vale oggi per Checco Zalone quando prova ad allontanarsi da quel ruolo per cui lo amano di più
I veri uomini di una volta
TOTO'
La forza di un intellettuale e' di essere comprensibile ai piu'..Pasolini era sicuramente dotato di grande cultura, ma non aveva il dono della chiarezza nei concetti espressi.Cosa che piace tanto agli pseudo acculturati,che meno capiscono e piu' apprezzano.
Un po come accade nei film di fellini, giusto per fare un esempio.
Che bello ascoltare Pasolini
Totò un Gigante, Pasolini un Grande intellettuale
Totò un uomo nobile d' animo.
Che interpretazione cervellotica, da anni 70. Era un grande attore che ebbe a dire " Charlie Chaplin è il Maestro di tutti noi comici " e che con Pasolini dimostrò anche la parte drammatica.
Pasolini grande intellettuale lungimirante e di grandissima cultura.
Totò uno dei più grandi comici a livello mondiale, un artista al di fuori del suo tempo.
La differenza tra la cultura alta e la cultura bassa che deriva dal teatro, dalla strada, dal cabaret rappresentava una distanza enorme per la critica e gli intellettuali dell'epoca. Una distanza che viene solo ribadita.
Un gigante della commedia dell'arte, un profilo comico internazionale, difficile comprendere un genio come Totò. La critica non l'ho ha mai compreso, così come gli intellettuali. Anche il grande Pasolini, semplicemente non è riuscito a comprendere la vera natura artistica. Personalmente ritengo che nei suoi film la figura di totò appare snaturata, soffocata.
Ci vuole una grande sensibilità artistica e non intellettuale per parlare di Totò, cercare di definire un genio equivale a sminuirlo.
Hai praticamente detto il contrario di quello che è realmente stato. Totò è stato giustamente compreso dalla critica come una maschera napoletana, che lo soffocava. Solo con Pasolini è venuto fuori il Totò comico e tragico allo stesso tempo. Mi dispiace, ma nella storia del cinema Totò è entrato solo grazie a Pasolini.
Per Pasolini i problemi sono iniziati quando i giovani sottoproletari si son comprati la moto, come disse Moravia.
@Giuseppe Quaranta non mi dire! Quindi mettere soldi in mano solo ai colti, giammai agli ignoranti? Mi chiedo quanti soldi tu meriti, profeta, per questa perla di saggezza che ci hai propinato. E mi chiedo soprattutto:saresti capace di rileggere, riga per riga e con estrema attenzione e senso critico quello che hai scritto? Cosa ne ricavi? Detto in altre parole: che cazzo vuoi affermare sostenendo che : " se metti i soldi in mano a degli ignoranti va a finire che si crea una societá dei consumi..etc, etc" ? Perché io sono tanto ignorante da non capire ASSOLUTAMENTE ció che tu, genio sociologo e psicologo vuoi dire?
Viva la libertá di espressione! Ma espressatevi!
@Giuseppe Quaranta Io ammiro Pasolini ma anche lui non era da meno in quanto a consumismo (basta guardare le auto che aveva). Bisognava nascere all'epoca, quando una certa classe sociale non aveva nulla di nulla e si limitava ad invidiare chi aveva più di lei. Secondo me il consumismo, al netto di tutte le sue aberrazioni attuali, ha saputo avvicinare un pochino le classi sociali. Un povero aveva anch'esso un'auto, che prima era solo un oggetto per ricchi. Il povero poteva sentirsi in qualche modo simile ad'un ricco solo per il fatto che possedeva le sue stesse cose. Certo, un ricco poteva permettersi macchine ed oggetti migliori ovviamente
Quella volevano comprarsi.
Pasolini era un genio perché aveva previsto la potenza dei mass media soprattutto della televisione e allora c'erano solo 2 canali RAI in bianco e nero e aveva previsto che la società dei consumi ci avrebbe trasformati tutti in "bravi consumatori" Infatti adesso dipendiamo da centri commerciali, che ci vendono solo i prodotti delle multinazionali che compriamo cl bancomat che fa guadagnare le banche. Poi, non essendo perfetto, come tutti gli uomini ha anche sbagliato. Adesso, di fronte ai disastri economici e sociali provocati dal potere dei mass media, delle multinazionali, dell'alta finanza delle banche, Pasolinisi scuserebbe con i "piccolo borghesi" cioè i piccoli negozianti, gli alimentari, le piccole ditte che ha tanto disprezzato
@@Alex-gn9px discorsi da marxisti che erano falliti 60 anni fa quanto ora, l'Italia ha i suoi problemi perché sta diventando un deserto di imprese, mancano le grandi soprattutto che oggi producono i beni più all'avanguardia che tutti usiamo, non certo perché ne siamo pieni, al punto che migliaia di migranti italiani italiani fuggono da sempre in Svizzera, Germania, Inghilterra.. Paesi ultra liberisti dove grandi imprese creano le condizioni per redditi e ricchezza, non le fandonie di questo svitato. Fare impresa qui è impossibile per trilioni di motivi che per conoscere bisogna stare sul campo o aver studiato. Nonostante ciò sto paese cialtrone lo campano quelle imprese che fanno export record e bilancio commerciale in attivo per 500 mld, che andrebbero ringraziate, ed esprimono più creatività, capacità e ingegno di tanti finti intellettuali da sofà. Lagnarsi delle multinazionali da you tube, su uno smartphone è ridicolo. È grazie a concorrenza e pubblicità che i social(Google, fb, you tube..) sono gratis e che le tariffe telefoniche sono 20 volte più economiche di vent'anni fa e passa, o che possiamo avere beni tecnologici a basso prezzo. Pasolini è la retorica in persona. Il consumismo si condanna sempre quando a consumare sono gli altri, come fosse una colpa comprare una moto, chi lo decide che immorale o segno di scarsa intelligenza? Facendo una legge che dice cosa comprare? Rendendoci tutti uguali? Che meraviglia! Mi sembra il trionfo di pregiudizi isterici e totalitari. Non valgono però se è il critico a farsi i cazzi suoi coi soldi meritatamente guadagnati. Un pensiero perdente e anti umano.
Grande Pier Paolo ovviamente totale mon capiva nulla dei tuoi film
?
Cioè, a prescindere da Pasolini o altri, immaginatevi oggi un intervistatore che fa delle domande del genere e un intervistato che risponde così. Verrebbero presi per pazzi dopo 2 minuti. Madonna quanto siamo regrediti in 50 anni.
Intervistatori così ce ne sono ancora, ma non pongono queste domande in tv, perché il pubblico non capirebbe niente. Si limitano a chiedere se un comico "arriva" al pubblico o no, se parla "alla pancia", se è seguito sui social o su youtube. Non è che nel 1971 il pubblico televisivo capisse le domande del giornalista e le risposte di Pasolini, ma la tv e la radio avevano ancora la speranza di "educare" il pubblico ascoltatore alla cultura e alla complessità. Non ci sono mai riusciti. E poi negli anni 80 sono arrivate le tv private e Berlusconi e la comicità del Drive In e i film dei Vanzina. .
5000 anni...
La dialettica attuale è da bar. Non esiste la precisione basta dare l'immagine. Inesistenza di contenuto con un' apparenza piacevole!🙏🙏
mmm il genere di Totò una volta era considerato la sottocultura del proletariato e dei proletari,qualcosa di bassa qualità artistica per un popolo di bassa cultura e di scala sociale inferiore,oggi la commedia popolare è stata rivalutata dai critici e Totò era un principe perché si comportava in modo regale e parlava con un tono principesco dimostrando una cultura acquisita nel corso degli anni,il suo recitare film comici era un modo per fare capire proprio questo,Pasolini era affascinato dal mondo proletario ma veniva da una classe differente,privilegiata e per lui vi erano differenze sostanziali tra le classi sociali,Totò come qualsiasi altra persona libera che veniva da una classe sociale non privilegiata (acquisì titoli nobiliari dopo i 30 anni di età) sapeva bene che non esisteva nessuna sottocultura ma solo gente ignorante e colta a prescindere dal suo stato di nascita.Pasolini interpreta la commedia di Totò come uno stereotipo di vita del Totò comico che conosciamo ma si basa sulla sua idea (di Pasolini) di classe sociale,oggi l'idea di status sociale e cambiata,abbiamo combattuto per un idea democratica e sebbene sappiamo che si sono e ci saranno sempre i privilegiati possiamo fare distinzione tra raccomandati e artisti valutando le opere,la bravura di un artista non è da amputare alla sua classe sociale ma dalla sua crescita professionale e il contesto sociale dove è vissuto Totò è servito proprio a dare quell'impronta culturale e quel suo modo di fare principesco cresciuto negli anni della sua carriera,Pasolini dice che i principi sono molto taccagni ma in realtà le persone agiate e che vivono nel lusso non hanno proprio idea di cosa voglia dire soffrire la fame,non sono taccagni,non capiscono un mondo fatto di persone che lavorano faticosamente per sopravvivere e probabilmente nemmeno Pasolini può capirlo fino in fondo perché nato in un contesto differente rispetto a Totò che ha vissuto la sua giovinezza in quel contesto che racconta nelle sue commedie,il vero nobile di cuore è proprio Totò che conosce bene il valore di una mancia e cosa significa guadagnarsi il pane quotidiano con il sudore della fronte.
Ci vedo un pó di pregiuduzi nel classificare taccagna la nobiltà
@@marilynkandiski6791 difatti ho scritto che non sono taccagni ma non capiscono un certo contesto di vita,un problema attualissimo e se ascolti i discorsi di Pasolini ti rendi conto che interpreta a modo suo secondo i suoi canoni di vita,la figura del giullare per esempio raccontata da Dario Fo su un racconto del 1800: un uomo a cui vengono tolti tutti i suoi beni e costretto a vedere la moglie violentata davanti ai figli mentre dice al marito di non reagire,un uomo che non reagisce per non perdere davanti al suo padrone i suoi averi ma che poi capisce di perdere qualcosa di piu importante e diventa un giullare,pensa ai clown con la faccia triste,Totò è il comico che conosce cosa significa la povertà e cosa significa diventare nobili.
Un uomo ucciso dallo stato
Amo'Totò più di ogni altra cosa. Qui Pasolini dice qualcosa di vero ma facendolo sembrare cosa enorme. Mancia è Totò fosse un poveretto provinciale proletario. Allora però gli intellettuali avevano questo modo di vedere e dire le cose. In fondo pure lui l'ha giudicato da vivo e da vivo nessuno ci aveva capito un emerito.....
Le 20 mila lire erano di un cuore enorme e di una generosità incredibile. Il vero principe era lui nonq uelli pidocchiosi. Li che ha detto una cazzata. Grandissimo uomo ma parte di un epoca un po' troppo snob.....
secondo me l'atteggiamento di sufficienza che pasolini ha verso totò deriva dal ruolo principale che lui assegna all'arte: la denuncia, la riflessione forzata, la satira sulla realtà. una sua visione personale, rispettabile, ma tranquillamente non condivisibile. i due aspetti dell'arte si complementano senza ostacoli, non c'è bisogno di contrapposizione.
quella di totò era una "poesia di intrattenimento" sulla realtà, che permetteva al popolo di lenire la sensazione, financo la certezza, che quella triste realtà purtroppo non la si poteva mai cambiare. e totò è stato uno di del popolo. uno che ha avuto materialmente la fama ed il successo, ma che non ha mai dimenticato umanamente le sue origini. infatti proverbiale fu la sua cultura del fare beneficenza e donare i suoi guadagni a chi ne avesse bisogno.
indubbiamente la comicità come intrattenimento è se vogliamo una forma meno alta di arte rispetto alla denuncia esplicita, ma nella sostanza totò ha fatto milioni di volte più BENE CONCRETAMENTE alle persone di quanto sia riuscito a fare pasolini con tutto il suo intelletto e la sua elaborazione artistica.
infine, vorrei ricordare che quello di tòtò non era solo un ridere per ridere.
dietro i sorrisi c'era un ritratto di umanità, che non di rado spingeva a riflettere stimolando i lati più empatici e generosi dell'animo umano. poco raffinati, ma certamente veri e autentici.
pasolini è inevitabilmente vittima della sua enorme cultura, che gli impedisce di essere ciò di cui parla.
per quanto possa parlare di sotto-proletariato, è distante da esso anni luce, come arte, come ceto sociale, come studi.
totò uomo di grande umanità e cultura, grazie alla sua arte diventa ciò di cui parla: forse pasolini sotto sotto gli invidiava questa capacità di fondersi con l'arte stessa, che lui ovviamente non aveva per via del suo approccio troppo freddo e intellettualoide.
La grandezza di Pasolini sta nell'aver affrontato alle radici - come intellettuale - il disastro del capitalismo e del consumismo, e nell'averlo denunciato con forza, prevedendo con largo anticipo dove avrebbe condotto: a mio avviso, qui ha manifestato la sua genialità. Questo lo ha fatto con lo scritto e con il cinema, lasciando però a desiderare in quanto a qualità artistiche nei rispettivi campi. Sia come scrittore (di prosa e di poesia), e ancora più come regista, è da considerarsi un mediocre.
non sono uno studioso della sua biografia; di quel poco che so di pasolini ammiro il coraggio delle sue idee. il famoso "IO SO, MA NON HO LE PROVE" che probabilmente gli costò la vita.
come intellettuale antisistema dava il meglio, come artista in senso stretto forse un pò meno, ma io non sono nessuno per giudicare. parlo di miei gusti soggettivi.
amo la provocazione che lui usa solo fino a un certo punto.
come ho già scritto non condivido l'aria di sufficienza che usa per totò, quasi fosse un'improvvisato piegato al consumismo borghese più basso: invece con totò siamo nel teatro più alto, si ride e si riflette pur restando popolari, che secondo me è il massimo traguardo per un artista che lavora nel settore della comunicazione col grande pubblico.
Per valutare Totò non basta essere intellettuali, ci vuole grande sensibilità artistica e una visione a 360° dell'arte, oltre che una preparazione in merito, che Pasolini non aveva. In effetti Totò è stato molto di più di una maschera clownesca, è stato un genio dell'arte comica, e come tutti i geni non viene compreso che dopo morto.
Vero. analisi condivisibile...infatti pierpaolo lo ammette , toto un uomo "realistico" neppure "neorealistco" e quindi capace di quell` espressione totale e veritiera invidiata da pasolini .....toto` poi dava mancie a tutti (vedasi sofia loren/ e le famose 100 mila lire), era un vero signore in tutto e pertutto , prediligendo i cani agli uomini... disse del cane manfredi un giorno incontrando l`attore nino manfredi, il cane che mi hai dato est morto ma tu che non sei un cane sei ancora vivo......fantastiko ! altro ke kultura mediocre borghese. ce ne fossero oggi di toto` , un gigante dlla commedia dell`arte che ha le sure origini in goldoni...mentre oggi -perdonate- sono solo coglioni !
Andrea Grieco Pasolini regista "mediocre"? Ha realizzato capolavori che hanno influenzato tanti registi successivi, film che tutt'oggi si studiano alle accademie e nelle università. Ormai su internet si legge davvero di tutto.
Immenso pasolini.
Totò si è capito dopo....lui dice la verità assolutamente però chi critica dovrebbe avere una pulizia dentro assoluta. Totò era allora considerato in maniera diversa. Ecco perché qualcuno si agita. Lui l'ha descritto perfettamente per come era visto allora. Poi si sono a chiedere milel sfaccettature di Totò e oggi sarebbe considerato in maniera diversa.
Grande Massimo Ranieri ti seguo da quando avevi accento napoletano
Penso che Pasolini sia così colto che se lo incontrassii sarei in serie difficoltà ad avere un dialogo
Oggi come oggi pochi riuscirebbero ad averci un dialogo, temo.. Non è sicuramente un problema solo tuo o mio
non era colto, era intelligente e profondo
Appartiene ad un epoca in cui il livello era molto più alto e non parlo di conoscenze o tecnologia ma parlo di spessore culturale e umano
@@MegaRobertino giusto
Anche io.
Già, molto accurato nel cercare di classificare Totò come individuo... Non credo però che nella nostra società, come in quella di allora ci siano delle spaccature nette tra ceti sociali.
Mia nonna conobbe Totò fuori dal set quando era giovane e mi disse sempre che non era certa della sua appartenenza all’aristocrazia , ma che “principe” lo era “de facto”, per modi, garbo, gentilezza ed eleganza . Poi ognuno ha le proprie idee ... media cultura dice Pasolini. Beh, non tutti i nobili sono intellettuali, anzi... ;)
Totò principe lo era veramente; adottato dal Marchese Gagliardi Focas ereditò da questo numerosi titoli nobiliari e se ne fece riconoscere altri (ufficialmente, si intende) in virtù della convenzione di appartenere ad un ramo decaduto della famiglia De Curtis, della quale prese poi ufficialmente il cognome insieme ad un'altra sequela di cognomi e titoli nobiliari, tant'è che il suo nome completo sarebbe Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardis De Curtis di Bisanzio ed i suoi titoli nobiliari riconosciuti sono circa una decina.
E infatti Pasolini mica sta negando quello che dici😅
Comunque io dico che amo poco i film tipici italiani, ma i film di
Toto' li amo tantissimo, qui parliamo di film comici, che in
Italia oggi scomparsi o quasi. Es:
Miseria e falsa nobiltà e sarebbe lungo l'elenco. Di
Pasolini pur essendo un grande pensatore non ho apprezzato i suoi film, gusti. Riflettete. Di Leo Diana
Toto era unico.
È pure vero che il valore del significato delle parole pronunciate nel video sono diverse rispetto ad oggi. Sottoproletariato oggi può sembrare un offesa mentre in quegli anni aveva un significato neutro che classificava una certa cultura popolare...
Quindi o il sottoproletariato non esiste piu' oppure ha perso la coscienza di esserlo.
Un po' tutte e due secondo me.
Ma... . A volte ritornano. Di questi tempi...
secondo me pasolini aveva ragione, voleva semplicemente dire che totò quando recitava si muoveva in margini molto ristretti, non potendo appunto derogare molto dal clichè della marionetta che tanto successo gli aveva dato, diventando a tratti la caricatura di sè stesso, anche quando faceva ruoli non prettamente comici. Non è una critica ma un dato di fatto, d'altronde tutti i comici di grande successo faticano ad uscire dal loro clichè-ruolo
Concordo..vedasi caso Chaplin-Charlot.A conferma di quanto fatto presente da te vi è una intervista di Peppino De Filippo in cui si evince lo stesso concetto.
Siamo passati da questo a Barbara D'Urso
Pasolini è stato, uno che negli anni 60 già parlava del consumismo come uno dei nostri mali maggiori insieme a tutta la democrazia cristiana. Aveva descritto per filo e per segno il futuro della nostra Italia , la fine del proletariato per inseguire il "sogno" della piccola borghesia .
Regista , poeta , giornalista , sceneggiatore , scrittore , attore , drammaturgo , pittore , traduttore , saggista ,romanziere e linguista .
Ha dedicato la sua vita a sputtanare quei politici che hanno venduto il nostro paese , facendo nomi e cognomi .
Un individuo scomodo , un uomo da fare stare zitto , da imbavagliare a tutti i costi .
Poi non vorrei dirlo , ma noi italiani scopriamo le persone e i loro talenti soltanto dopo morti , Totò per primo , ma anche Pasolini . Quando successe quel brutto fatto di cronaca all'Idroscalo di Ostia io ero piccolo , ma sentivo tutti e ripeto tutti che dicevano : se l'è cercata , era un pederasta , andava con i ragazzini , era frocio ecc. ecc. mentre oggi tutti che ne parlano bene , siamo sempre insoliti ipocriti .
Pasolini dovrebbe stare sul vocabolario come sinonimo di cultura .
Bello Pasolini che parla di Totò
grande pasolini
Un uomo di media coltura.
Totò era una marionetta????
Italiano perfetto.
Complimenti.
Amo Totò, oltre per quello che ha fatto anche perché di media cultura come me, magari per via del mestiere certamente più di me ma comunque sempre di media cultura
si esprimeva con il linguaggio della sua epoca, quando le parole proletario e proletariato , importanti nella cultura marxista erano usate così spesse volte nel linguaggio da sembrare a sproposito ma che erano largamente in uso nella sottocultura politico-comunista italiana. Pasolini era un GRANDE diremo oggi!
Secondo me da questo filmato emerge un limite di Pasolini, ovvero quello di provare a tutti i costi a classificare l'umano all'interno dei limiti schematici e rigidi di un'ideologia. A mio avviso è limitante descrivere, risolvere, il personaggio e la persona di Totò in questo modo. Lo trovo riduttivo.
Ma è ovvio! Ma allora (e, per qualcuno, anche oggi) era impossibile uscire da certe rigide etichettature marxiste...
Una considerazione letta da qualche parte: San Pasolini il grande intellettuale e profeta italiano da giovane consegnò un compagno di scuola alla polizia fascista. Passò poi con i comunisti che gli avevano trucidato il fratello, fu il primo che si scagliò contro la cultura di massa - disprezzo' i Beatles e la televisione- stando sempre in televisione. Riusci' a fare l apologia del comunismo in Russia negli anni 70, quando anche le pietre sapevano che shifezza era. Si scagliò contro il consumismo girando in Ferrari e indossando il total Gucci. Oggi molte scuole gli sono dedicate, egli infatti amava molto i ragazzini.. Pasolini, ildifensore dei poveri e degli oppressi poi la sera, a predica conclusa, com è arcinoto se ne andava a inchiappettarsi poveri ragazzi di borgata che preferiva minorenni.
Ha scritto una grande verità Ferraro!
estremamente saccente!
Come tutti gli "intellettuali" di sinistra...
Un'analisi intelligente che può sembrare una critica negativa mentre è un distaccato apprezzamento in quanto fatto da intellettuale quale era PPP
A me mi sa che tu Totò non l hai mai conosciuto................
Un regista non è che deve conoscere privatamente un attore. Parla di Totò attore e di come lo vedeva lui. Ma che problemi avete?
Infatti ogni regista frequenta privatamente tutti gli attori che dirige...
Ma mi faccia il piacere!!