La cosa che non sopporto dei commessi che parlano delle cose loro mentre un cliente aspetta,x me è cattiva educazione forse sono esagerata, ma quando si lavora non bisogna parlare delle proprie cose avanti ai clienti
Sono stato in Giappone l'anno scorso, posso dire che la gentilezza dei commessi era tale che mi sono sentito in imbarazzo, avevo paura di non essere abbastanza educato e di offenderli. Grazie Eriko, ora so che non lo ero.
se ti parlo da cliente, quale spesso sono, ti posso dire che difficilmente trovo commessi scortesi e sai perché? perché mi rivolgo a chi lavora con cortesia e sorridendo, salutando quando arrivo e ringraziando quando vado via. da commessa di supermercato quale sono, posso dire purtroppo che la maggioranza dei clienti non si comporta con cortesia ma con sgarbatezza e mancanza di rispetto. forse è questo che porta i commessi a volte a non essere gentili. se vogliamo gentilezza bisogna offrirla per primi
Parole sante!! È una questione di rispetto reciproco, se ti poni con gentilezza, difficilmente verrai bistrattato. Da noi c'era solo un negozio famoso per le commesse desaparecide 😂, giuro, le ho viste coi miei occhi imbucarsi in magazzino appena mi hanno vista entrare...mi ha dato conferma anche una ex dipendente (ora mia maestra di taglio&cucito), a quanto pare avevano sviluppato un'allergia ai clienti 😅, lasciavano da sola una a far cassa...
Se dipendesse da me mi troverei a disagio ovunque ma generalmente non ho motivo di lamentarmi.Sono un viaggiatore con una buona esperienza. Mi sono trovato bene anche in Francia a dispetto dei resoconti critici di molti connazionali. In Italia vengo trattato in modo accettabile ma non sempre ed in Liguria ,mia terra natia, spesso incontro scortesia ingiustificata, specialmente da parte del personale femminile , anche in Sardegna il personale è piuttosto arrogante. In Spagna ho avuto problemi una sola volta e nel resto del mondo mai. I comici che mettono alla berlina l' ospitalità ligure sono pienamente giustificati.
Sono d' accordo con te solo in parte.anch'io ha fatto la commessa ed è molto difficile essere gentili con clienti scortesi ma ahimè,fa parte del nostro lavoro, siamo pagati (poco!)anche per questo, quindi,la scortesia lasciamola agli altri, è nostro dovere essere gentili, ahimè,anche per finta!
Non mi sono mai sentito trattato "male" da ragazzo, semplicemente si tende a dare confidenza a un giovane (per esempio il "tu"), usando magari un tono più schietto, e rimanere più formali con persone mature. Ma non è esattamente una mancanza di rispetto, più una linea di demarcazione che, in altri contesti, è molto presente anche nella cultura giapponese. I commessi veramente scorbutici lo sono tanto coi giovani che con i più anziani.
Io ho avuto uno shock quando dopo i 30 i commessi dei negozi hanno cambiato completamente atteggiamento nei miei confronti solo perché ero adulto. Fino ai 30 ho sempre trovato atteggiamenti molto amichevoli (anche troppo a volte, dandomi sempre del tu e salutando col ciao), dopo i 30 vedere un distacco del genere con l’uso del Lei e atteggiamenti bruschi e asettici mi ha colpito molto. Figurati uno straniero...
@@mattonthemoon225 Quindi i commessi hanno la facoltà di capire l'età di una persona appena la vedono entrare? Il vostro pianeta è meraviglioso... o forse no.
Video estremamente istruttivo, come sempre. ❤Io penso che la cosa giusta sarebbe stare nel mezzo... bisogna cercare di essere cortesi, ma non esagerati e finti. Io ho fatto la cameriera 2 anni, il tuo ruolo è quello di essere gentile, ma anche non perdere troppo tempo e servire alla stessa misura tutti i clienti, specie nelle ore più affollate. La giornata "no" capita a tutti, ma bisogna cercare di farlo trapelare il meno possibile. Bisogna inoltre usare il buon senso, a seconda del cliente... in Italia, c'è il cliente espansivo, che vuole chiacchierare: un po' va assecondato, altrimenti si può apparire scortesi. Al contrario, se il cliente è una persona che ama farsi i fatti suoi e limitarsi a comprare ciò che gli piace/serve, chiacchierare troppo potrebbe infastidirlo. Trovo sia più giusto un rapporto "alla pari" tra commessi e clienti, se il commesso deve finire velocemente quello che sta facendo e poi arriva alla cassa in pochi minuti, non è un problema. Quanto a far formare la coda, perché di 2 commesse alla cassa solo una lavora, e tutte e due chiacchierano dei fatti propri, ecco, questo non va bene in nessun caso, specie se la cosa dura a lungo. E trovo che non ci sarebbe niente di strano, se i clienti glielo facessero notare. Anche perché solo in quel modo, le commesse potrebbero rendersi conto (ma non è detto!) che non si sono comportate in modo adeguato.
In effetti i commessi dei combini nelle grandi città in giappone sembravano dei robot, un pochino tristi. Ho provato a scambiare due parole veloci in leggerezza mentre ero alla cassa, ma la reazione era sempre la stessa: silenzio, sguardo nel vuoto, parola di cortesia standard. Invece nelle occasioni in cui ho avuto la fortuna di andare in giro per paesini piccoli e piuttosto isolati, ho trovato molta voglia di chiaccherare, e tra due parole in giapponese, due in inglese, e qualche traduzione automatica su google ci siamo anche fatti due risate.
Lavoro al supermercato Rewe in Germania, quando torno a Rimini per le ferie e vado a fare la spesa, noto sempre la differenza delle casse. Da noi quando i clienti in attesa iniziano ad essere 4-5 bisogna chiamare subito la seconda cassa! Invece in Italia, in moltissimi supermercati, ho notato che aprono la seconda cassa dopo che la fila si è fatta lunghissima! 😑
@@ERIKOTTEROesatto, altro errore del personale che prima di aprire la seconda cassa dovrebbe prendere i clienti più prossimi alla prima cassa e portarli alla seconda. Per fortuna si stanno diffondendo le casse con fila unica così si risolve il problema di dover scegliere la cassa "giusta" che tanto finisci sempre per scegliere quella sbagliata dove finiscono il rotolo degli scontrini o pagano con i buoni! 😂
Questo è un problemone della vita proprio. Da non dormirci la notte. Quando si va a fare spesa, si mette un conto anche il minimo di tempo di attesa alle casse. Tutta gente in affari abbiamo, nessuno che può aspettare 5' alle casse.
Lavoro al supermercato netto in Germania,se non ci sono 10 o più clienti col piffero che chiamo la seconda cassa ,al Rewe una insalata iceberg la paghi 1.99 euro ,al netto 0.69 centesimi. Il servizio è proporzionale al prezzo che paghi ,se vuoi risparmiare e ci sono solo 2 persone nel punto vendita,uno alla cassa e un'altro che fa tutto il resto è normale avere meno servizio. Se invece vuoi più servizi li devi pagare . Insomma ,non puoi andare al discount e pretendere un servizio al top , perché tu non paghi il top . Poi ci sono anche fattori culturali,in giappone cercheranno di darti sempre un servizio più alto che in Italia o in Germania perché è nella loro cultura (e anche perché c'è davvero troppa competitività in Giappone a scapito del singolo lavoratore purtroppo) Ma generalmente vedo troppa gente che non capisce la differenza tra un discount e un supermercato e pretendono al discount lo stesso servizio anche se per l'appunto i commessi non sono neanche attrezzati per darlo.
Buongiorno Eriko, molto interessante questo “confronto”. Io trovo giusto che ci sia un rapporto naturale e paritario tra commesso e cliente, ma alla base ci deve essere sempre l’educazione e il rispetto da entrambi le parti. Quando lavori e stai offrendo un servizio dovresti fare il tuo mestiere al meglio, con cortesia e naturalezza, ci può essere la giornata “negativa”, ma la maleducazione non può essere la regola, e questo vale anche per il cliente. Ho viaggiato spesso in Asia e personalmente amo l’educazione l’efficienza e la gentilezza che ho ricevuto, e che noi abbiamo perso qui in Italia e in Europa. Ti faccio tantissimi complimenti, per il modo sempre attento di esporre i tuoi contenuti. Gian ❤
ti racconto la mia esperienza Eriko, ad aprile andai in Giappone a fare il giro Tokyo-Kyoto e visitare principalmente i santuari, e ricordo che a Kyoto ci fermammo a un konbini per fare uno spuntino, commesse giovani e cordiali, paghiamo iniziamo a mangiare ma con la coda dell'occhio vidi una commessa che si stava vicinando a noi, guardandola capii che era curiosa se trovavamo delizioso quello che stavamo mangiando, e spontaneamente le risposi oishii desu. La commessa rimase sbalordita che le risposi in giapponese e voleva sapere se sapevo parlare giapponese, e le risposi che guardando anime e leggendo manga, avevo memorizzato diverse parole che si trovano spesso negli anime e manga
Poi ci sono io che do del lei pure ai bambini 😂 la cosa che apprezzo di più del mio lavoro è rendermi utile soprattutto agli anziani. Li vedi che son felici se li ascolti e li aiuti❤
A volte mi sono sentita trattata come una bambina e dimostravo un po' meno della mia età (e poi si tende a volte a "infantilizzare" le persone disabili e io cammino con le stampelle); ma per fortuna ora che ho quasi trentasei anni spesso mi chiamano signora e mi sento molto più rispettata. Non sono stata in Giappone, ma la maggior parte dei commessi dei negozi cinesi sono educati con tutti. Ci tengo molto ad essere educata con le persone.
Sinceramente, non ho mai vissuto esperienze cosi' estreme come ho letto. Viaggio parecchio per lavoro e mi sono accorta che ogni paese ha i suoi pregi e i suoi difetti Italia e Giappone compresi. Per accorgerti di queste cose, in quel paese ci devi vivere e lavorare almeno qualche anno. Dopo impari che l'Italia non è una mosca bianca. Baci Eriko e complimenti perché i tuoi video sono sempre coinvolgenti ❤❤
La gentilezza non è solo un obbligo verso i clienti ma è un dovere civile e morale verso l'essere umano, purtroppo oggi si sta verificando l'effetto in contrario in qualsiasi parte del mondo che vai, la differenza si nota nelle persone che amano il proprio lavoro che fanno e sono responsabili del loro incarico, oggi quello che manca è una grande dose d'amore, ma chi non ama se stesso come può amare il prossimo???? Morale della favola dipende sempre che persona hai davanti ma principalmente come tu ti comporti verso le persone
Durante gli studi da ragazzo ho fatto per diverse stagioni il cameriere, peccato per le paghe basse e che ti scordi le feste ma l'interazione coi clienti era la parte più soddisfacente del mestiere. Sembra di no ma servire pasti è qualcosa di molto intimo ed ancestrale.
Sai Eriko penso che in Giappone come tu dici ci sia una grande efficienza che in Italia manca.. per mia esperienza personale in Giappone però oltre ai commessi "robot" ho trovato ad esempio un autista di autobus che invece di darci indicazioni ci ha accompagnato a piedi ( ed era molto lontano) al nostro autobus che stavamo cercando.. penso che si ci siano ordini aziendali però poi questo a volte instilla gentilezza nei giapponesi
Ti seguo da un po' e trovo utilissimi quanto estremamente interessanti i tuoi video. Ci fai conoscere meglio la società giapponese e devo dire che siete un popolo fantastico... Spero di poter visitare il Giappone, un giorno. E magari passarci qualche tempo. Non so, vi vedo molto affini a noi... E quindi, grazie per tutte queste informazioni!
Buona domenica Eriko. Quello che hai detto sui commessi italiani è vero, ti giudicano in base all età e per me nn e giusto. Dall altra parte invece mi dispiace per i commessi giapponesi che sono visti come dei robot. Matane Eriko 😊
Bhè non bisogna confondere l'approccio 'friendly', amichevole, un po confidenziale, come se ci si rivolge ad un amico, come se fosse una mancanza di rispetto. E' invece un modo per far sentire la persona, nella sua 'confort zone'. Con persone di una certa età, abituate al 'Lei' ed in alcuni casi, ancora al 'Voi', permane la distanza in segno di rispetto. Questo perchè la loro 'confort zone' era nella distanza interpersonale, oltre che del linguaggio. Una volta anche in Italia, si usava tenere la distanza interpersonale, utilizzando i pronomi: Lei, Voi. Persino in famiglia, si usava dare al proprio padre del 'Voi'. Erano altre epoche. Oggi si preferisce un approccio che faccia sentire il cliente come 'a casa'. In tal modo la persona ritorna con più frequenza e facilità in quel luogo, perchè lo sente parte della propria 'confort zone'. "Servire è un arte. Dio è il primo servitore..." - cit. da 'La vita è bella'. Cito questa frase, perchè molti hanno il pregiudizio che 'servire' sia da persone umili o che si arrangiano per vivere. Nulla di più sbagliato. Servire non è una subordinazione o di sottomissione, ma è un atto di aiuto, di supporto. In Giappone come viene inteso nella cultura il 'servire'?
Ormai all' università i prof danno del tu agli studenti mentre un tempo si dava solo del lei. Anche ai genitori si dava del voi. I tempi, inevitabilmente, cambiano. Quanto ai camerieri o ai commessi, si cerca di evitare un eccessivo formalismo nei confronti dei più giovani, perché può risultare scostante o imbarazzante. Al contrario, la società giapponese (più di quella occidentale) mi sembra (da quelle che sono le descrizioni della stessa Eriko) sia ancora fortemente legata ad un rigido formalismo, al quale sono abituati anche i più giovani.
"Nulla di più sbagliato. Servire non è una subordinazione o di sottomissione, ma è un atto di aiuto, di supporto. " Concordo al 100%. Non solo: è un lavoro dignitosissimo che come tale deve essere rispettato. Vediamo di evitare subito l'associazione tipicamente americana dei dipendenti "flip burgers", per cui i camerieri ed i cuochi sono facilmente sostituibili. Col cavolo. Io dopo 25 anni in informatica, non sarei in grado di essere bravo e professionale come loro.
Il fatto del comportamento differente tra ragazzi ed anziani, è perchè il rispetto culturalmente parte in Italia dai più giovani: sono loro a dover salutare prima (e non ciao, ma buongiorno/buonasera). Il fatto che fondamentalmente in Giappone venga detto meccanicamente いらしゃいませ! lo trovo del tutto spersonalizzante: il cliente diventa un prodotto, non è più una persona. Sia chiaro: io adoro questo atteggiamento giapponese, ma è snaturalizzante. Quest'anno sarò ancora per un mese e mezzo ad Osaka, e l'anno scorso la mia "goofyness" mi ha permesso di conoscere un impiegato del konbini in cui andavo di notte (perchè lavoravo da "casa" in Giappone per un'azienda italiana), e lui è uscito dal guscio del meccanismo "irashaimase!"" avendo un briciolo di curiosità verso questo straniero che si presentava sempre all'una di notte. E lì ho scoperto che lui lavorava part time mentre studiava Scienze Sociali ed altre cose... Io credo che molti giapponesi odino di fatto il dover essere così accondiscendenti verso veri e propri st**nzi
Cara Eriko, hai ragione in senso generale dei commessi/camerieri italiani. C'è di tutto, di simpatici, di antipatici, di disponibili, di "ruvidi", ma nel complesso sono gentili. Al Sud, specialmente a Napoli sono persone eccezionali, ho trovato nei miei viaggi a Napoli persone allegre, gentili, disponibili, pronti a soddisfare anche richieste strane. Ho sentito parlare in dialetto napoletano e passare subito ad un buon inglese con un turista, accompagnato da un sorriso che stava per "Welcome". Un'ultima cosa, Eriko... hai delle belle mani.
I commessi cambiano molto anche a seconda che tu sia al nord o al sud, in campagna o in città, se ti conoscono già o no. Non ci sono regole precise come in giappone 😊
Io sono commessa da sempre! Ho lavorato per una catena di negozi in cui avevo tutte le frasi da dire obbligatoriamente all'ingresso ecc., dare sempre del lei... devo dire che era abbastanza comodo e facile, chiunque avrebbe saputo farlo 😅. Però a me piace molto di più essere spontanea e se è un ragazzo o ragazza giovane trattarlo diversamente, dando del tu, invece con un signore o signora più anziani o di mezza età, dare del lei... insomma essere gentili ma in modo naturale... io da ragazzina entrare in un negozio e sentirmi dare del lei mi avrebbe messo a disagio e probabilmente sarei fuggita senza comprare nulla 😅. Secondo me è giusto cambiare atteggiamento a seconda del cliente sempre senza essere scortesi. Mi dispiace che tu ti sia sentita a disagio all'inizio ❤
Adoro il Giappone è bello vedere le differenze notate tra una persona di un'altra nazione. Complimenti il tuo italiano è migliore di tanti italiani brava!!!
Non ci crederete perchè se non fosse stato per il video che ho visto fatto lì non ci avrei creduto , ma in una pizzeria a Cremona, vicino a Piazza Marconi , hanno mangiato la pizza mia figlia ed altre sue amiche , hanno fatto portare una torta ( perchè due delle amiche di mia figlia compievano gli anni ) , la cameriera con la torta arrivata dice : " Chi c@220 compie gli anni !! " , l'età media della tavolata era di 15/16 anni... e mi fermo quì.
Verissimo...lavoro nel settore ristorazione e la differenza è abisalle. Tra l'altro sono stato a Tokyo in marzo per un piccola vacanza. Il rispetto e l'educazione che ho trovato è veramente altissimo...forse anche troppo 😅 Ho notato soprattutto che i clienti nipponici non danno quasi mai risposta ai commessi...io e altri miei amici tentavano quantomeno di rispondere ed essere altrettanto educati...ma alla fine restiamo sempre dei baka gaigin perché non sapevamo una parola di giapponese 😂😂😂😂
È bene che ci sia spontaneità ma in Italia secondo me la cultura del rispetto del cliente e dell’utente in negozi e uffici è insufficiente. Si arriva al limite dell’arroganza e della strafottenza soprattutto negli uffici pubblici. È tutto lasciato al buon cuore del singolo commesso ma non è giusto, prima di tutto nei confronti proprio dei commessi gentili, che non ci sia spesso una minima politica aziendale che guidi il comportamento degli inservienti, o che questa venga regolarmente disattesa senza conseguenze
Ciao Eriko, dovresti provare a fare la fila in farmacia causata dai clienti che si soffermano a chiedere mille cose al farmacista e fregandosene delle altre persone in coda.
Concordo con te e preferirei una via di mezzo..più professionalità da parte dei commessi italiani (e che siano pagati anche meglio però) e più spontaneità da parte dei commessi giapponesi😅
Non pensare che sia il classico commento.....ma tu sei giovane e carina e non puoi fare altro che suscitare comportamenti positivi, empatici. Noi siamo fatti così e la sincerità e spontaneità non riusciamo a contenerla (anche se siamo antipatici lo siamo sinceramente). Vorrei che i giapponesi potessero -liberarsi" dalle catene sociali che ne offuscano l'emotività sociale. Comunque brava, le tue considerazioni sulle differenze che abbiamo mii piacciono molto
😂 😂 ,faccio la commessa da 18 anni e ti assicuro che anche in Italia capita che al mio buongiorno, il cliente nemmeno risponda 😂😂. Ovvio ,é una battutta ,ho tante persone che ormai sono di casa e con le quali é davvero un piacere interagire. Per non parlare di commesse che invece non salutano nemmeno quando entri, ecco loro partono prima ,cosi "mo ti frego io"😂
Purtroppo hai ragione su tante cose ,io faccio la commessa e adoro questo lavoro.io soffro quando i clienti aspettano e faccio il possibile per evitarlo.sei davvero simpatica😊
Bellissimo questo confronto culturale, mi sono rivista nella situazione “sembro giovane quindi mi tratti diversamente da altri clienti” 😅 tantissime volte e lo detesto! E nella parte dell’attesa di essere considerati da qualcuno quando magari il tuo intento è di dargli dei soldi 🤷🏻♀️ questa cosa non la comprendo proprio! Grazie Eriko 🖤
in Italia trovi un po' di tutto, dal commesso super gentile e super disponibile al commesso infastidito e svogliato, da quello che chiacchera volentieri a quello taciturno, da quello che ti viene vicno e ti chiede se hai bisogno di qualcosa quasi pressandoti a quello che ti lascia guardare con calma e interviene solo se hai bisogno e chiedi informazioni io sinceramente non ho una preferenza assoluta, sicuramente il commesso che ti gira intorno come un avvoltoio non mi piace tanto perchè sembra metterti fretta o che controlli se sei lì per rubare qualcosa ho visto vari video dove i commessi giapponesi ripetono all'infinito le stesse frasi ogni volta che entra un cliente, se fossi cliente sentire per 100 volte le stesse frasi magari dette da tutti i commessi insieme darebbe un po' fastidio ma magari i clienti giapponesi sono abituati e non ci fanno nemmeno più caso
Io personalmente non ho trovato particolari differenze. Quando entravo da qualche parte che non fosse sovraffollato ricambiavo il saluto ( in qualche modo 😂😂😂) e l'inchino. L'esperienza più divertente è stata dalla parrucchiera in Osaka Era abbastanza evidente che non aveva avuto troppo a che fare con stranieri. Ma ad un momento era abbastanza chiaro che si stavano divertendo. Sono uscito con i capelli in stile anamichi sakuragi 🤣🤣🤣🤣 Altra grande differenza che c'è in Giappone sono i ristoranti in tutti i piani di un edificio. Quindi ci sono le varie relazioni pubbliche che offrono i volantini e poi ti accompagnano nel ristorante e ti portano direttamente al tavolo. Altra differenza sostanziale In Giappone ricevere mance è offensivo mentre in Italia sono tirchi 😂😂😂
Super interessante! A me personalmente piace scambiare due battute con chi mi sta servendo, ma capisco che dall’altra parte magari la persona sia stanca o abbia per la testa qualche pensiero o preoccupazione e preferisca starsene tranquilla. Secondo me è meglio che la persona si senta a proprio agio e che, se non se la sente di sorridere e parlare, che possa non farlo. Grazie per istruirci sempre! 👋🏻
Ciao,dal mio punto di vista e sulla base della mia esperienza in Italia c'è da distinguere il commesso addetto alla vendita(gestione utenti)e il cassiere ,sono due ruoli diversi, il commesso deve piacere all' utente conquistarlo il cassiere non necessariamente, di fatto "tutto il mondo è paese " i maleducati e gli educati sono ovunque, ( utenti/commessi)ma chi lascia il segno è sempre chi lavora con il cuore ,con amore anche se sembra finta la gentilezza vince sempre ❤
Al supermercato la scelta di aprire o meno la cassa dipende dalle direttive, non lo decide la cassiera che magari è stata incaricata di far altro per un certo lasso di tempo. Se la cassa era chiusa non è stato per sua decisione. L' altra cassiera invece stava lavorando, pur scambiando due parole, anche se in linea di massima non si dovrebbe, per rispetto al cliente ovviamente, però non era ferma. La coda alla cassa non è "colpa" della cassiera, semmai dell' organizzazione del supermercato. Diciamo anche che un lavoratore è comunque una persona e spesso nei supermercati, come in altri posti di lavoro, i diritti del lavoratore vengono meno. Ad esempio pochi sanno che se una cassiera deve andare in toilette, deve prima chiamare col telefono interno, chiedere il permesso di andare ed aspettare che le venga dato, cosa che non avviene praticamente mai nell' immediato a meno che non ci sia una qualche congiunzione astrale favorevole. 😁 Quindi a volte è il cassiere che deve aspettare che tutti i clienti della fila siano stati serviti prima di poter andare in bagno. E non è piacevole. Ho fatto tanti lavori e li rispetto tutti. Il cliente va rispettato perché paga un servizio ma il lavoratore va rispettato perché sta lavorando. Bisogna aver pazienza sia come lavoratori che come clienti perché prima di qualsiasi cosa, di diritti, direttive e regolamenti, c'è il lato umano e questo andrebbe tenuto in considerazione sempre, a prescindere.
Ciao Eriko, il mio è sicuramente un commento off topic ma volevo solo sapere come stai? Hai risolto il tuo fastidioso problema di salute che ci avevi raccontato un po' di tempo fa? Si trattava sicuramente di reflusso gastroesofageo, problema diffuso soprattutto tra persone molto stressate. Spero che tu lo abbia superato. Anche se non ci conosciamo di persona ti dò un abbraccione a distanza!😃
Ciao Erico, ho fatto la cassiera di supermercato per più di 20 anni. Mi è stato insegnato, sin da bambina, che l'educazione è importante ed è quello che ho sempre fatto sia sul lavoro che no. Purtroppo in tutti questi anni sono stati pochi i giorni in cui venivo trattata con educazione. Tante volte mi hanno offesa molto pesantemente (non sto a dire cosa mi hanno detto, ma puoi immaginarlo). Volevo sapere se anche in Giappone ci sono clienti che offendono in maniera molto cattiva. Grazie
Mi ritrovo tantissimo nel punto 1. Dimostro molto meno degli anni che ho e, molto spesso, capita di essere trattata da cliente di serie b. Appena scoprono l'età che ho, cambiano radicalmente atteggiamento. Un' altra cosa è l'essere controllata a vista come se fossi una ladra
Un giorno ho accompagnato mia moglie a ritirare l'auto in officina. L'addetto l'ha fatta aspettare venti minuti mentre chiacchierava con un amico dei fatti loro. Tornati a casa ho segnalato il comportamento alla direzione con un form sul sito. Mia moglie ha ricevuto la telefonata del tizio che le chiedeva di cancellare il reclamo perchè poteva avere un rimprovero dai superiori. Ovviamente la segnalazione non è stata cancellata 😉
Ciao Eriko, è da qualche giorno che guardo i tuoi video, sono interessanti, per quanto riguarda i commessi anche a me è capitato una cosa simile a te sempre da Coin(a Milano),a me ha dato molto fastidio che le commesse chiacchieravano tra loro quando c'era una lunga coda, secondo me è mancanza di rispetto verso i clienti dai non sei vecchia per me hai più o meno la mia età, ho 30 anni.
Grazie per il video molto interessante. Questo tema è uno di quelli in cui, soppesando pro e contro, preferisco lo stile "italiano". Sono stato alcune volte in Giappone per lavoro, e ricordo benissimo quanto mi sentivo a disagio ad esempio nel camminare nei centri commerciali sentendo questi continui echi di "irasshaimase" pronunciati da commessi/e nel raggio di diversi metri dal mio passaggio, che appunto come dei robot ripetevano a pappagallo questa parola fino a svuotarla di qualsiasi significato, con tanto di inchini nevrotici ad accompagnare. Allo stesso modo, frequentando molto i combini, mi sono reso conto di quanto "disumanizzati" fossero quei poveri commessi/e. Una volta, in piena notte, mi sono permesso di uscire dicendo "buonanotte", non ricordo che termine avevo usato ma l'avevo studiato appositamente per usarlo in una di quelle occasioni. Mi guardarono stranissimo, come se avessero visto un alieno, non mi permisi più di farlo. Le volte successive mantenni il mutismo come facevano tutti gli altri clienti, pur non piacendomi assolutamente. In generale, il classismo esistente tra commessi e clienti in ogni ambito è una delle cose che meno mi è piaciuta del Giappone. Sicuramente in Italia spesso potremmo usare più educazione e rispetto, e avere più professionalità nel fare i nostri lavori a contatto con estranei, ma non penso che l'alternativa possa essere diventare degli automi che ripetono parole "cortesi" senza pensarle e avere clienti che si sentono divinità quando entrano in un negozio.
Personalmente preferisco la finta cordialità alla genuina maleducazione. Non devo certo diventare il miglior amico del commesso, perciò ben venga il servizio di qualità come in Giappone anche se è poco sentito. La mia esperienza in Giappone è stata generalmente ottima con tutti i tipi di commessi/impiegati ma devo dire che anche in Svizzera dove vivo generalmente sono molto cordiali. In Italia ho avuto tante brutte esperienze, soprattutto nelle città dove c’è tanto turismo e il personale di servizio se ne frega, sapendo che tanto se te ne vai tu c’è quello dopo in coda.
Ma se provi a organizzare una forma di protesta o boicottaggio verso quel negozio, scommetto che sono cavoli amari e qualcuno si sveglia all'improvviso
Nemmeno il commesso deve diventare tuo amico, ma se entri in un negozio e ti comporti in maniera maleducata va da se che non solo è giusto che tu non venga servito "bene", ma che possibilmente sia messo nella condizione di non tornare più in modo da non arrecare fastidio al personale che lavora. Purtroppo 9 volte su 10 il problema è proprio la clientela stessa che è "genuinamente" maleducata, e da per scontate cose che non devono esserlo.
Bearsko i clienti si comportano bene se ci sono persone stupide è diverso voi siete maleducati Se siete stanchi della gente ci sono i negozi online rimarrete da soli nei negozi
No i clienti si comportano da idioti 1 volta su 3,e nonostante questo chi lavora nei supermercati è quasi sempre disponibilissimo...MA non è una cosa da dare per scontata,nessus commesso o impiegato è tenuto a sopportare certe puttanate,ci vuole rispetto. O cominciate a cambiare mentalità e comportavi in modo educato verso il prossimo oppure per l'appunto statevene a casa, ordinate online e PAGATE per farvi mandare quello che vi serve. La gente intelligente continuerà a venire lo stesso. @@tonyauriux1011
Ciao, complimenti, se tu sei vecchia allora io sono una mummia egiziana,però io in vacanza ho conosciuto tanti Giapponesi che fanno foto a qualsiasi cosa e li ho sempre trovati gentili e sorridenti,una volta alla stazione del treno 3 ragazze Giapponesi mi hanno chiesto un'informazione su una strada e continuavano a ridere ad ogni mia parola.
Ho lavorato alcuni anni come cassiera in un supermercato e personalmente l'interazione con i clienti era l'aspetto che più apprezzavo di quel lavoro. C'erano clienti che venivano in cassa dicendo : "vengo da lei perché è simpatica!" Ricordo un simpatico episodio in cui un cliente che veniva quasi ogni giorno, notò che avevo messo il rossetto (cosa che non era mia abitudine fare al lavoro) e salutandomi allegramente mi disse : "Ma come è carina questa mattina!" Ovviamente ci vuole professionalità e rispetto per le persone da entrambe le parti. Non condivido fare aspettare i clienti senza motivo soprattutto per chiacchierare con colleghi o altri clienti ma scambiare due parole può migliorare l'umore e la giornata a tutti. Video interessante e molto carino. Grazie Eriko per i tuoi contenuti! 👍 😊 ❤️
La prima voltq che visitai il Giappone fu nel 2014 e tornato in Italia la sensazione fu di essere un astronauto tornato da un altro pianeta. Ho sempre apprezzato la gentilezza diffusa nel paese, a volte mi sono sentito lusingato, ma il fattore fake mi ha sempre fatto riflettere.
Credo che l'enorme gentilezza giapponese sia il risultato di tanta paura, paura di perdere il lavoro innanzitutto. E se la gentilezza è causata dalla paura allora non è più gentilezza.
io faccio il benzinaio, quando una partita iva mi chiede la fattura devo farla, quindi faccio aspettare i clienti per di più con il cell in mano a fare la fattura. generalmente non si arrabbia mai nessuno. solo una volta una signora mi ha detto: guarda che sto aspettando! io le risposi: ho l'obbligo di erogazione della fattura... e lei si è zittita
Maria che ansia mi fa venire questa "cultura del cliente" che diventa servilismo falso... I sorrisi forzati mi fanno pensare solo a una cosa: i protagonisti dei film dell' ortore prima di iniziare la carneficina
Io lavoro non come cameriera, ma col pubblico e sinceramente uso il 'lei' anche coi ragazzi di 18 anni... È questione di professionalità. E 'resto nel mio', senza entrare nella conversazione col cliente. A meno che non arrivi un cliente con il cane e allora saluto il cane con una coccola a fine servizio e in genere faccio conversazione solo se si parla di gatti 😹ma altrimenti resto nel mio ruolo di cassiera.
Ciao carissima Eriko... Ad oggi si è perso dare del Lei...ma comunque per esperienza estera (germania) dove il "Lei" è basilare, con gli stranieri danno del tu solo per non creare problemi linguistici. Io ho imparato a rispondere comunque del Lei e di solito la conversazione cambia.... di solito😅. Se sono commessi giovani...rimane il tu... A volte seguendo i tuoi commenti penso non sia un problema italiano ma europeo 😂 Tra l'asia e l'europa c'è un abisso culturale. Ma la cultura è qualcosa che non può essere criticata. In asia sono molto accondiscendenti in Europa sono più....liberali🤔? Non credo sia la parola più corretta ma penso colga nel segno. Un bacio😁
Anche se in Italia quella di far aspettare i clienti è un 'usanza ancora in voga, questa è comunque considerata da chiunque una cosa disdicevole, e quindi sempre meno accettata dai clienti; infatti da parte dei negozianti stà sempre più prendendo piede l'atteggiamento di presentarsi subito alla cassa per far pagare il cliente. Se ci si pensa, sarebbe anche una cosa stupida non farlo, poichè siccome è il cliente che ti porta il guadagno, se questo pensa che il suo acquisto non sia importante per quel negozio, spesso non si ripresenta più).
Quando sono stato in giappone ho notato molto questa "falsità" (passami il termine) dei commessi ma non solo. Sorridenti e gentili, disponibili, ma spesso si sente che si stanno sforzando molto o comunque che si comportano così per dovere. In italia (in occidente?) si cerca di essere più sé stessi e trovare un rapporto paritario tra due individui, due persone (alla fine, sono comunque due persone uguali). Capisco molto bene come il metodo giappo sia più efficace, non penso serva spiegare di nuovo perché, ma lo trovo un po' fastidioso e triste. Per rispondere alla domanda preferisco uno che sinceramente mi manda a cagare rispetto a chi ti tratta con tutti i crismi per obbligo ma magari ti sta detestando. Poi anche in Italia si fa di tutto per non farsi mandare a cagare ovviamente (di solito......)
Ma che discorso è? Guarda che i dipendenti sono pagati per servirti, mica per essere tuoi amici e formare connessioni profonde😂 Devono trattarti bene a prescindere. È come dire che preferisci un chirurgo che si emozioni e pianga piuttosto che uno freddo e cinico che fa il suo lavoro in modo distaccato, non ha alcun senso logico. Stiamo parlando di lavoro e il loro lavoro è servire il cliente, non portare i loro problemi personali o le loro antipatie sul posto di lavoro
@@orfeoassiti6669 ma ho detto che deve essere così come dico io o che il commesso deve raccontarmi la sua vita per forza invece di darmi il resto? Non mi pare. Ho detto che tra le due IO preferisco il commesso che non mi dia l'impressione di essere un robot che si annulla al 100% per il cliente. Me ne frega un cazzo se il suo dovere è servirmi, quello lo fa comunque, lo sto dando per scontato. Mi va meglio il commesso che scambia mezza chiacchiera con la vecchietta sola, e magari mi fa aspettare 3 minuti in più ma non si limita a essere un automa, rispetto apputo a dei robot che fan quel che devono e guai a fare un commento in più che ostacoli gli altri clienti. Ma le mezze misure esistono, si può essere un po' più aperti e restare abbastanza professionali da non far incazzare gli altri. Tra le due, meglio vivo e incazzato che robot falsamente allegro.
La questione della seconda cassa non è come pensano i clienti. Non sempre si può aprire la seconda cassa per vari motivi e leggi aziendali. Se le ragazze stavano chiacchierando vuol dire che potevano farlo, magari erano di cambio turno e avevano già finito. Questo lo dico perché so come funziona ma i clienti parlano senza sapere come funziona
I clienti(quale sono)parlano perché non hanno la benché minima idea dello stress che devono subire i commessi dei negozi. Quando entrano in un negozio si sentono tutti Paperon De Paperoni.
In Italia generalmente i commessi sembra che ti stanno facendo un favore, quando non capiscono che fa parte del loro lavoro almeno salutare e chiedere se possono aiutare. È nel loro interesse che la gente spenda soldi nel loro negozio. Non ci arrivano
Magari i clienti italiani sono più stronzi che negli altri paesi, magari proprio perché pensano quello che stai dicendo tu. Magari in altri paesi nessuno pretende nessun tipo di comportamento particolare da un commesso né positivo né negativo
Considerate che in Italia praticamente nessuno vuole fare il commesso (in generale i lavori non qualificati), quindi loro hanno un grande potere contrattuale (guadagnano quasi come un lavoro da laureato e sono difficilmente licenziabili), andate negli USA e un commesso come i nostri verrebbe cacciato a calci in un paio d'ore.
@@marcofelicani9816 Perdonami, su quale base vanti tale pensiero? È vero , è un lavoro che non ti qualifica ma posso garantirti che per essere all altezza, dipende dove poi fai il " commesso " serve una preparazione, in particolare tanta psicologia verso voi ,empatia, capire dinamiche di vendita e psicologia del cliente. Conoscenza del prodotto che si propone e tute le sue caratteristiche.ecc ecc Improntate rapporto fiducia. Siete un pò "ignoranti " in materia. Anche fare' i commessi" come dite voi che poi si dice venditori...ci vuole ...non basta la laurea. E lo stipendio, ti posso garantire, che è più che meritato per tutte le ore , la preparazione che chiede questo " lavoro" e la sopportazione di gente priva di empatia
@@fridakahlo4443 la base del pensiero è il gap salariale più basso dell’Occidente e i contratti di lavoro del settore, oltre a tutti gli studi che hanno fatto circa quanto un mestiere può essere attrattivo. Con tutta onestà, questa empatia e conoscenza del prodotto scarsamente l’ho trovata da parte del personale dei negozi (nella grande distribuzione oserei dire che non esiste proprio) e non credo di essere l’unico, dato che conosco centinaia di persone con un giudizio simile e basta farsi un giro nei commenti per vedere com’è messa la reputazione dei commessi (o venditori chiamateli come vi pare) italiani.
Siii è vero è non ti dico quando lavorano di Domenica è vai a comprare perché è l'unico giorno che sei a casa è ti guardano male perché te vai proprio di Domenica a comprare 😂😂😂 non ho parole, solo perché loro sono a lavoro è te nò ti guardano male almeno qui dove abito io sono usciti anche sui giornali perché lavoravano Tutta la settimana...mha cmq si danno i turni è vanno a rotazione,mha si sà l'essere umano è un brontolone!!! Poi non c'è lavoro è brontolano! Almeno l'oro si svegliano tardi i centri commerciali qua aprono alle 9...9.30! Io vado a lavoro alle 4 di mattina è faccio pure 13 ore di lavoro...mha sono viva😂😂😂😂😂
Ciao erikottero quando vado a fare la spesa ad annone veneto c'è una fila lunga di gente che aspetta il turno per mettere la spesa nel carello e quando si aspetta si chiacchera e quando viene il turno si fa il conto della spesa e la stessa cosa che hai detto nel video adesso la differenza tra l Italia e Giappone una differenza culturale e lavorativo è stato un video bello e interessante ciao buona giornata
Il vostro essere sempre cordiali con il cliente é forse dovuto da un forte senso del dovere che avete nei confronti del vostro lavoro a prescindere dallo stipendio, in Italia si pensa spesso: “ non mi pagano abbastanza per essere sempre sorridente e servizievole”. Credo che come in ogni cosa ci debba essere una via di mezzo: non troppo robot, ma neanche totalmente in balía dei propri stati emotivi della giornata poiché stai pur sempre offrendo un servizio che necessita di professionalità
la professionalità si paga (minimo 9 euro nette l'ora). se un dipendente viene sottopagato non si può pretendere la professionalità. Il senso del dovere ci deve essere ma deve essere pagato il giusto e bisogna che il luogo di lavoro sia un luogo sereno che permetta di reggere lo stress (anche in caso di stress molto spesso eccessivo e un luogo di lavoro dove ti fanno lavorare male sono altri 2 motivi per i quale non si può pretendere professionalità a prescindere)
@@bertidesigner mi riferivo a stati emotivi dovuti a situazioni personali che non hanno nulla a che fare con l'ambiente lavorativo (es. hai litigato con tuo marito e allora arrivi al lavoro già con un umore pessimo). Se si parla di ambiente tossico sul lavoro che influenza il proprio stato emotivo, quello è un altro discorso, ma anche lí bisognerebbe cercare di cambiare, per quanto possibile, le condizioni proprio per evitare di offrire un servizio pessimo al cliente.
@@Luma382 si mi riferisco a un ambiente tossico e spessissimo sia il datore di lavoro in primis che i clienti in secundis contribuiscono alla tossicità dell'ambiente di lavoro.
Preferisco un commesso gentile "per finta" che uno antipatico "per davvero". Credo che quella che noi chiamiamo "finzione" altro non sia che l'educazione, cosa che sinceramente vedo sempre meno in Italia. In generale nella mia esperienza di vita posso dire che gli italiani sono molto maleducati. Loro chiamano questa maleducazione "sincerità", ma è un modo carino per nascondere il fatto che se anche volessero non saprebbero comportarsi in maniera civile e rispettosa, e lo si vede dalla sporcizia per strada o sulle spiagge, dai mezzi pubblici/edifici/monumenti che vengono imbrattati, dalla scortesia e inefficienza degli impiegati alle poste. Sono solo piccoli esempi di come all'italiano medio non interessi assolutamente nulla del prossimo, ma ognuno bada esclusivamente a sé stesso. Se comportarsi bene con gli altri, usando un linguaggio più rispettoso, osservando le regole, avendo rispetto dei beni pubblici... se tutto questo significa essere falsi, beh allora vorrei un popolo di persone false.
Sinceramente una cosa del genere non mi è mai capitata, in genere sia da cliente che da lavoratore mi capita di trovare gente stressata che non riesce appunto a smaltire lo stress e tratta clienti in maniera fredda ma senza distinzione di età! La differenza di età viene fatta notare tra colleghi per la stupida regola del “devi rispettarmi perché sono più grande di te” a prescindere dal trattamento ricevuto! Io personalmente quando lavoro con il pubblico non riesco a trattare tutti alla stessa maniera, se vedo le tipiche persone che vogliono tutto e subito manco li fosse dovuto rispondo con freddezza e alla gentilezza rispondo sempre con la gentilezza.
I amo commessi e camerieri giapponesi. Vivo a Milano e quando ci torno dal Giappone sono sempre stupefatta quanta maleducazione ci sia tra i negozianti milanesi. Non saprei nominarti un commesso milanese educato. Gli unici simpatici in questa città sono fruttivendoli pachistani che ho scoperto durante il covid 😂😂😂😂😂😂
Io quando mi davano il benvenuto rispondevo grazie e sorridevo e le commesse rimanevano stupite . E poi parliamo del fatto che dopo aver impacchettato gli acquisti ti accompagnano alla porta per la consegna dei sacchetti dello shopping ❤️❤️❤️❤️
Quando sono andata in Giappone, abituata all'Italia e sapendo che i commessi in Giappone devono essere reverenziali, entravo salutando sempre e sorridendo (avevo anche sempre paura di sbagliare a comportarmi) ma loro a quel punto erano contenti, sorridevano e si rianimavano, per cui anche nei conbini mi sono sempre trovata benissimo in Giappone!
A me, ottantenne, dà fastidio sentirmi dare del tu da un un ventennte.. trentenne... ma chi czz sei? Ringiovanisco? Per ringiovanire sei tu che mi togli gli anni? Tu fai il tuo lavoro, rispettabile certo, ma tu rispetta la mia età.!!!
La mia esperienza da emigrata all 'estero é che qui i commessi/camerieri ti trattano sempre male, non fanno mai un sorriso e non sono mai gentili, ma se sto con un altra persona italiana e quindi ci sentono parlare italiano, allora si che si lasciano andare ad un sorriso, credo che qui esistono emigrati di serie a e di serie b
Mi dispiace ovviamente per la tua esperienza, io posso dirti da esperta del settore che il Customer Care italiano nell'ambito del lusso viene considerato tra i migliori al mondo. Per certo adesso ci sarà chi dirà si e chi no ecc. ma io non parlo per singole esperienze, ma da professionista da oltre 20 anni di questo ambito lavorativo: nel creare i vari Customer Journey dei brand di lusso di tutto il mondo ci si ispira molto alla vendita tipo che si effettua in Italia. Il presupposto di dire a tutti la stessa frase, va bene come impostazione di un training ai venditori, ma poi si lascia sempre un ampio margine all'empatia e alla capacità di vendere di ogni singolo assistente alla vendita. E sempre in ambito italiano posso affermare con certezza che i migliori venditori in assoluto sono statisticamente pugliesi e napoletani (io non sono di queste due regioni quindi il mio giudizio è oggettivo), per la loro spiccata simpatia e capacità di saper comprendere i desideri del cliente. Ho visto ottimi venditori di queste regioni tenere testa alle risorse etniche presenti nelle boutique di vari marchi (soprattutto prima della pandemia, quando ormai quasi tutti avevano diversi Chinese o Russian speaker all'interno delle boutique). Con questo però aggiungo anche che i clienti giapponesi sono in genere molto amati dai venditori italiani, non abbiamo in genere mai l'impressione che ci trattino con atteggiamenti altezzosi, anzi...😊, sono pazienti, educati, non toccano mai niente senza chiedere, aspettano il loro turno, salutano all'entrata e all'uscita, sono a dire il vero i clienti ideali.
Io invece sono rimasta shoccata dalla Germania. Qui i commessi, soprattutto nei negozi di abbigliamento neanche li vedi col binocolo, sembra che si nascondino, se hai una domanda sul prodotto cascano dalle nuvole e fai prima a cercarti le informazioni su internet. Sembra che il loro compito sia solo riordinare gli scaffali. Invece quando vai in Italia, ho trovato molto spesso commessi gentili che ti chiedono se ti serve aiuto, a volte ti cercano anche i capi di abbigliamento della tua taglia e ti danno dei consigli. In Germania zero!!
Ho trovato interessante la parte del video in cui si parla della cortesia e della spontaneità, in questo caso sono più a favore della spontaneità, ma non sono a favore della troppa attesa da parte del cliente, bisogna sempre trovare un certo equilibrio. Per l'età dei giapponesi tu, sembra che hai venti anni, allora dovresti averne venticinque. Buona domenica Eriko, bel video, ciao.
Eriko, io ogni giorbo che vedo i tuoi video, mi rendo conto di essere più giaponese che italiana 😅 laviro da tanti anni col pubblico, il cliente è sempre la mia precedenza, però come un'italiana, capisco che se il cliente vuole chiacchierare con me, chiacchiero con lui/lei!
Posso confermare per le file ai supermercati! In Italia ci vuole taaaaaaanta pazienza per fare qualunque cosa. La cosa che mi fa davvero perdere pazienza è quando un tizio o tizia deve prima sistemare tutta la sua roba nei sacchetti, poi quelli nel carrello e poi con calma tira fuori il portafoglio e paga, intanto ha rubato un bel po di tempo alla gente che aspetta in fila ad essere serviti. Tutto con calma come se il giorno durasse un'eternità! 😂
Tra l'altro non è sempre possibile, per motivi di tempo e di opportunità, diventare sempre "amiconi" con ogni commesso/a o addetto/a di ogni negozio che si visita e anche per chi ci lavora può essere difficile e problematico e bisogna investire a livello emotivo per poter essere "spontanei" con degli sconosciuti... molto meglio una buona dose di "grande cortesia e disponibilità fredda e standard", piuttosto che comportarsi a caso, spinti dalle emozioni... bisogna restare professionali!
Per i miei gusti non va bene far aspettare. È vero che in Italia magari se trovi un sorriso è un sorriso sincero però quando trovi il commesso scortese in quel negozio poi non ci torni piu. A questo punto per il bene dell'esercizio commerciale non è male come fanno i giapponesi. Almeno non si rischia di perdere il cliente!! Fra aspettare qualcuno perchè stai chiacchierando anche peggio,se non si tratta di qualcosa che trovo solo lì,lascio tutto e vado in un altro negozio!!
La cosa che non sopporto dei commessi che parlano delle cose loro mentre un cliente aspetta,x me è cattiva educazione forse sono esagerata, ma quando si lavora non bisogna parlare delle proprie cose avanti ai clienti
O stare al cellulare
Sono stato in Giappone l'anno scorso, posso dire che la gentilezza dei commessi era tale che mi sono sentito in imbarazzo, avevo paura di non essere abbastanza educato e di offenderli.
Grazie Eriko, ora so che non lo ero.
Per il mio carattere preferisco lo stile giapponese!
se ti parlo da cliente, quale spesso sono, ti posso dire che difficilmente trovo commessi scortesi e sai perché? perché mi rivolgo a chi lavora con cortesia e sorridendo, salutando quando arrivo e ringraziando quando vado via.
da commessa di supermercato quale sono, posso dire purtroppo che la maggioranza dei clienti non si comporta con cortesia ma con sgarbatezza e mancanza di rispetto. forse è questo che porta i commessi a volte a non essere gentili.
se vogliamo gentilezza bisogna offrirla per primi
Grandissima❤❤❤❤❤❤❤
Parole sante!!
È una questione di rispetto reciproco, se ti poni con gentilezza, difficilmente verrai bistrattato.
Da noi c'era solo un negozio famoso per le commesse desaparecide 😂, giuro, le ho viste coi miei occhi imbucarsi in magazzino appena mi hanno vista entrare...mi ha dato conferma anche una ex dipendente (ora mia maestra di taglio&cucito), a quanto pare avevano sviluppato un'allergia ai clienti 😅, lasciavano da sola una a far cassa...
non sempre basta essere gentili con commessi e baristi. A volte hanno un brutto atteggiamento comunque
Se dipendesse da me mi troverei a disagio ovunque ma generalmente non ho motivo di lamentarmi.Sono un viaggiatore con una buona esperienza. Mi sono trovato bene anche in Francia a dispetto dei resoconti critici di molti connazionali. In Italia vengo trattato in modo accettabile ma non sempre ed in Liguria ,mia terra natia, spesso incontro scortesia ingiustificata, specialmente da parte del personale femminile , anche in Sardegna il personale è piuttosto arrogante. In Spagna ho avuto problemi una sola volta e nel resto del mondo mai. I comici che mettono alla berlina l' ospitalità ligure sono pienamente giustificati.
Sono d' accordo con te solo in parte.anch'io ha fatto la commessa ed è molto difficile essere gentili con clienti scortesi ma ahimè,fa parte del nostro lavoro, siamo pagati (poco!)anche per questo, quindi,la scortesia lasciamola agli altri, è nostro dovere essere gentili, ahimè,anche per finta!
Non mi sono mai sentito trattato "male" da ragazzo, semplicemente si tende a dare confidenza a un giovane (per esempio il "tu"), usando magari un tono più schietto, e rimanere più formali con persone mature. Ma non è esattamente una mancanza di rispetto, più una linea di demarcazione che, in altri contesti, è molto presente anche nella cultura giapponese.
I commessi veramente scorbutici lo sono tanto coi giovani che con i più anziani.
anzi il fatto che ti trattino così è un modo che da noi indica essere amichevoli
Io ho avuto uno shock quando dopo i 30 i commessi dei negozi hanno cambiato completamente atteggiamento nei miei confronti solo perché ero adulto. Fino ai 30 ho sempre trovato atteggiamenti molto amichevoli (anche troppo a volte, dandomi sempre del tu e salutando col ciao), dopo i 30 vedere un distacco del genere con l’uso del Lei e atteggiamenti bruschi e asettici mi ha colpito molto. Figurati uno straniero...
@@mynameisgiovannigiorgio1027 Bella osservazione e vero.
Ecco perché la maleducazione è aumentata a dismisura
@@mattonthemoon225
Quindi i commessi hanno la facoltà di capire l'età di una persona appena la vedono entrare?
Il vostro pianeta è meraviglioso... o forse no.
Video estremamente istruttivo, come sempre. ❤Io penso che la cosa giusta sarebbe stare nel mezzo... bisogna cercare di essere cortesi, ma non esagerati e finti. Io ho fatto la cameriera 2 anni, il tuo ruolo è quello di essere gentile, ma anche non perdere troppo tempo e servire alla stessa misura tutti i clienti, specie nelle ore più affollate. La giornata "no" capita a tutti, ma bisogna cercare di farlo trapelare il meno possibile. Bisogna inoltre usare il buon senso, a seconda del cliente... in Italia, c'è il cliente espansivo, che vuole chiacchierare: un po' va assecondato, altrimenti si può apparire scortesi. Al contrario, se il cliente è una persona che ama farsi i fatti suoi e limitarsi a comprare ciò che gli piace/serve, chiacchierare troppo potrebbe infastidirlo. Trovo sia più giusto un rapporto "alla pari" tra commessi e clienti, se il commesso deve finire velocemente quello che sta facendo e poi arriva alla cassa in pochi minuti, non è un problema. Quanto a far formare la coda, perché di 2 commesse alla cassa solo una lavora, e tutte e due chiacchierano dei fatti propri, ecco, questo non va bene in nessun caso, specie se la cosa dura a lungo. E trovo che non ci sarebbe niente di strano, se i clienti glielo facessero notare. Anche perché solo in quel modo, le commesse potrebbero rendersi conto (ma non è detto!) che non si sono comportate in modo adeguato.
In effetti i commessi dei combini nelle grandi città in giappone sembravano dei robot, un pochino tristi. Ho provato a scambiare due parole veloci in leggerezza mentre ero alla cassa, ma la reazione era sempre la stessa: silenzio, sguardo nel vuoto, parola di cortesia standard. Invece nelle occasioni in cui ho avuto la fortuna di andare in giro per paesini piccoli e piuttosto isolati, ho trovato molta voglia di chiaccherare, e tra due parole in giapponese, due in inglese, e qualche traduzione automatica su google ci siamo anche fatti due risate.
Lavoro al supermercato Rewe in Germania, quando torno a Rimini per le ferie e vado a fare la spesa, noto sempre la differenza delle casse. Da noi quando i clienti in attesa iniziano ad essere 4-5 bisogna chiamare subito la seconda cassa! Invece in Italia, in moltissimi supermercati, ho notato che aprono la seconda cassa dopo che la fila si è fatta lunghissima! 😑
E poi quando aprono la seconda cassa i clienti dietro di te corrono lì e fanno prima di te🥲
@@ERIKOTTEROesatto, altro errore del personale che prima di aprire la seconda cassa dovrebbe prendere i clienti più prossimi alla prima cassa e portarli alla seconda.
Per fortuna si stanno diffondendo le casse con fila unica così si risolve il problema di dover scegliere la cassa "giusta" che tanto finisci sempre per scegliere quella sbagliata dove finiscono il rotolo degli scontrini o pagano con i buoni! 😂
Questo è un problemone della vita proprio.
Da non dormirci la notte.
Quando si va a fare spesa, si mette un conto anche il minimo di tempo di attesa alle casse.
Tutta gente in affari abbiamo, nessuno che può aspettare 5' alle casse.
Forse perché in Germania hanno più personale.
Lavoro al supermercato netto in Germania,se non ci sono 10 o più clienti col piffero che chiamo la seconda cassa ,al Rewe una insalata iceberg la paghi 1.99 euro ,al netto 0.69 centesimi.
Il servizio è proporzionale al prezzo che paghi ,se vuoi risparmiare e ci sono solo 2 persone nel punto vendita,uno alla cassa e un'altro che fa tutto il resto è normale avere meno servizio.
Se invece vuoi più servizi li devi pagare .
Insomma ,non puoi andare al discount e pretendere un servizio al top , perché tu non paghi il top .
Poi ci sono anche fattori culturali,in giappone cercheranno di darti sempre un servizio più alto che in Italia o in Germania perché è nella loro cultura (e anche perché c'è davvero troppa competitività in Giappone a scapito del singolo lavoratore purtroppo)
Ma generalmente vedo troppa gente che non capisce la differenza tra un discount e un supermercato e pretendono al discount lo stesso servizio anche se per l'appunto i commessi non sono neanche attrezzati per darlo.
Buongiorno Eriko, molto interessante questo “confronto”. Io trovo giusto che ci sia un rapporto naturale e paritario tra commesso e cliente, ma alla base ci deve essere sempre l’educazione e il rispetto da entrambi le parti. Quando lavori e stai offrendo un servizio dovresti fare il tuo mestiere al meglio, con cortesia e naturalezza, ci può essere la giornata “negativa”, ma la maleducazione non può essere la regola, e questo vale anche per il cliente. Ho viaggiato spesso in Asia e personalmente amo l’educazione l’efficienza e la gentilezza che ho ricevuto, e che noi abbiamo perso qui in Italia e in Europa.
Ti faccio tantissimi complimenti, per il modo sempre attento di esporre i tuoi contenuti. Gian ❤
ti racconto la mia esperienza Eriko, ad aprile andai in Giappone a fare il giro Tokyo-Kyoto e visitare principalmente i santuari, e ricordo che a Kyoto ci fermammo a un konbini per fare uno spuntino, commesse giovani e cordiali, paghiamo iniziamo a mangiare ma con la coda dell'occhio vidi una commessa che si stava vicinando a noi, guardandola capii che era curiosa se trovavamo delizioso quello che stavamo mangiando, e spontaneamente le risposi oishii desu. La commessa rimase sbalordita che le risposi in giapponese e voleva sapere se sapevo parlare giapponese, e le risposi che guardando anime e leggendo manga, avevo memorizzato diverse parole che si trovano spesso negli anime e manga
Poi ci sono io che do del lei pure ai bambini 😂 la cosa che apprezzo di più del mio lavoro è rendermi utile soprattutto agli anziani. Li vedi che son felici se li ascolti e li aiuti❤
A volte mi sono sentita trattata come una bambina e dimostravo un po' meno della mia età (e poi si tende a volte a "infantilizzare" le persone disabili e io cammino con le stampelle); ma per fortuna ora che ho quasi trentasei anni spesso mi chiamano signora e mi sento molto più rispettata. Non sono stata in Giappone, ma la maggior parte dei commessi dei negozi cinesi sono educati con tutti. Ci tengo molto ad essere educata con le persone.
Sinceramente, non ho mai vissuto esperienze cosi' estreme come ho letto. Viaggio parecchio per lavoro e mi sono accorta che ogni paese ha i suoi pregi e i suoi difetti Italia e Giappone compresi. Per accorgerti di queste cose, in quel paese ci devi vivere e lavorare almeno qualche anno. Dopo impari che l'Italia non è una mosca bianca. Baci Eriko e complimenti perché i tuoi video sono sempre coinvolgenti ❤❤
Le poste italiane😂 5 sportelli di cui solo due aperti e una delle due sta facendo una pausa
Non solo in Italia ...😂 lo stesso in Belgio
Alle poste è sempre così, nelle banche completamente differente, nessuno che chiacchiera...
Anche a Limbiate su addirittura 7 sportelli solo 2 aperti .
Rispetto ed educazione sono sempre importanti 👍👍
La gentilezza non è solo un obbligo verso i clienti ma è un dovere civile e morale verso l'essere umano, purtroppo oggi si sta verificando l'effetto in contrario in qualsiasi parte del mondo che vai, la differenza si nota nelle persone che amano il proprio lavoro che fanno e sono responsabili del loro incarico, oggi quello che manca è una grande dose d'amore, ma chi non ama se stesso come può amare il prossimo???? Morale della favola dipende sempre che persona hai davanti ma principalmente come tu ti comporti verso le persone
Durante gli studi da ragazzo ho fatto per diverse stagioni il cameriere, peccato per le paghe basse e che ti scordi le feste ma l'interazione coi clienti era la parte più soddisfacente del mestiere. Sembra di no ma servire pasti è qualcosa di molto intimo ed ancestrale.
"Servire è l'arte suprema, Dio è il primo servitore"
@@lomaggiorcorno "la vita è bella"
Sai Eriko penso che in Giappone come tu dici ci sia una grande efficienza che in Italia manca.. per mia esperienza personale in Giappone però oltre ai commessi "robot" ho trovato ad esempio un autista di autobus che invece di darci indicazioni ci ha accompagnato a piedi ( ed era molto lontano) al nostro autobus che stavamo cercando.. penso che si ci siano ordini aziendali però poi questo a volte instilla gentilezza nei giapponesi
Ti seguo da un po' e trovo utilissimi quanto estremamente interessanti i tuoi video. Ci fai conoscere meglio la società giapponese e devo dire che siete un popolo fantastico... Spero di poter visitare il Giappone, un giorno. E magari passarci qualche tempo. Non so, vi vedo molto affini a noi...
E quindi, grazie per tutte queste informazioni!
Buona domenica Eriko. Quello che hai detto sui commessi italiani è vero, ti giudicano in base all età e per me nn e giusto. Dall altra parte invece mi dispiace per i commessi giapponesi che sono visti come dei robot. Matane Eriko 😊
Bhè non bisogna confondere l'approccio 'friendly', amichevole, un po confidenziale, come se ci si rivolge ad un amico, come se fosse una mancanza di rispetto. E' invece un modo per far sentire la persona, nella sua 'confort zone'. Con persone di una certa età, abituate al 'Lei' ed in alcuni casi, ancora al 'Voi', permane la distanza in segno di rispetto. Questo perchè la loro 'confort zone' era nella distanza interpersonale, oltre che del linguaggio.
Una volta anche in Italia, si usava tenere la distanza interpersonale, utilizzando i pronomi: Lei, Voi. Persino in famiglia, si usava dare al proprio padre del 'Voi'. Erano altre epoche.
Oggi si preferisce un approccio che faccia sentire il cliente come 'a casa'. In tal modo la persona ritorna con più frequenza e facilità in quel luogo, perchè lo sente parte della propria 'confort zone'.
"Servire è un arte. Dio è il primo servitore..." - cit. da 'La vita è bella'. Cito questa frase, perchè molti hanno il pregiudizio che 'servire' sia da persone umili o che si arrangiano per vivere.
Nulla di più sbagliato. Servire non è una subordinazione o di sottomissione, ma è un atto di aiuto, di supporto.
In Giappone come viene inteso nella cultura il 'servire'?
Ormai all' università i prof danno del tu agli studenti mentre un tempo si dava solo del lei. Anche ai genitori si dava del voi. I tempi, inevitabilmente, cambiano.
Quanto ai camerieri o ai commessi, si cerca di evitare un eccessivo formalismo nei confronti dei più giovani, perché può risultare scostante o imbarazzante. Al contrario, la società giapponese (più di quella occidentale) mi sembra (da quelle che sono le descrizioni della stessa Eriko) sia ancora fortemente legata ad un rigido formalismo, al quale sono abituati anche i più giovani.
"Nulla di più sbagliato. Servire non è una subordinazione o di sottomissione, ma è un atto di aiuto, di supporto. " Concordo al 100%. Non solo: è un lavoro dignitosissimo che come tale deve essere rispettato. Vediamo di evitare subito l'associazione tipicamente americana dei dipendenti "flip burgers", per cui i camerieri ed i cuochi sono facilmente sostituibili. Col cavolo. Io dopo 25 anni in informatica, non sarei in grado di essere bravo e professionale come loro.
Il fatto del comportamento differente tra ragazzi ed anziani, è perchè il rispetto culturalmente parte in Italia dai più giovani: sono loro a dover salutare prima (e non ciao, ma buongiorno/buonasera). Il fatto che fondamentalmente in Giappone venga detto meccanicamente いらしゃいませ! lo trovo del tutto spersonalizzante: il cliente diventa un prodotto, non è più una persona. Sia chiaro: io adoro questo atteggiamento giapponese, ma è snaturalizzante.
Quest'anno sarò ancora per un mese e mezzo ad Osaka, e l'anno scorso la mia "goofyness" mi ha permesso di conoscere un impiegato del konbini in cui andavo di notte (perchè lavoravo da "casa" in Giappone per un'azienda italiana), e lui è uscito dal guscio del meccanismo "irashaimase!"" avendo un briciolo di curiosità verso questo straniero che si presentava sempre all'una di notte. E lì ho scoperto che lui lavorava part time mentre studiava Scienze Sociali ed altre cose... Io credo che molti giapponesi odino di fatto il dover essere così accondiscendenti verso veri e propri st**nzi
Cara Eriko, hai ragione in senso generale dei commessi/camerieri italiani. C'è di tutto, di simpatici, di antipatici, di disponibili, di "ruvidi", ma nel complesso sono gentili. Al Sud, specialmente a Napoli sono persone eccezionali, ho trovato nei miei viaggi a Napoli persone allegre, gentili, disponibili, pronti a soddisfare anche richieste strane. Ho sentito parlare in dialetto napoletano e passare subito ad un buon inglese con un turista, accompagnato da un sorriso che stava per "Welcome". Un'ultima cosa, Eriko... hai delle belle mani.
I commessi cambiano molto anche a seconda che tu sia al nord o al sud, in campagna o in città, se ti conoscono già o no. Non ci sono regole precise come in giappone 😊
Io sono commessa da sempre! Ho lavorato per una catena di negozi in cui avevo tutte le frasi da dire obbligatoriamente all'ingresso ecc., dare sempre del lei... devo dire che era abbastanza comodo e facile, chiunque avrebbe saputo farlo 😅. Però a me piace molto di più essere spontanea e se è un ragazzo o ragazza giovane trattarlo diversamente, dando del tu, invece con un signore o signora più anziani o di mezza età, dare del lei... insomma essere gentili ma in modo naturale... io da ragazzina entrare in un negozio e sentirmi dare del lei mi avrebbe messo a disagio e probabilmente sarei fuggita senza comprare nulla 😅. Secondo me è giusto cambiare atteggiamento a seconda del cliente sempre senza essere scortesi. Mi dispiace che tu ti sia sentita a disagio all'inizio ❤
Adoro il Giappone è bello vedere le differenze notate tra una persona di un'altra nazione. Complimenti il tuo italiano è migliore di tanti italiani brava!!!
Meglio un sorriso finto di un commesso che sembra che ti faccia un piacere anche solo ad accorgersi che esisti…
Non ci crederete perchè se non fosse stato per il video che ho visto fatto lì non ci avrei creduto , ma in una pizzeria a Cremona, vicino a Piazza Marconi , hanno mangiato la pizza mia figlia ed altre sue amiche , hanno fatto portare una torta ( perchè due delle amiche di mia figlia compievano gli anni ) , la cameriera con la torta arrivata dice : " Chi c@220 compie gli anni !! " , l'età media della tavolata era di 15/16 anni... e mi fermo quì.
Verissimo...lavoro nel settore ristorazione e la differenza è abisalle. Tra l'altro sono stato a Tokyo in marzo per un piccola vacanza. Il rispetto e l'educazione che ho trovato è veramente altissimo...forse anche troppo 😅
Ho notato soprattutto che i clienti nipponici non danno quasi mai risposta ai commessi...io e altri miei amici tentavano quantomeno di rispondere ed essere altrettanto educati...ma alla fine restiamo sempre dei baka gaigin perché non sapevamo una parola di giapponese 😂😂😂😂
È bene che ci sia spontaneità ma in Italia secondo me la cultura del rispetto del cliente e dell’utente in negozi e uffici è insufficiente. Si arriva al limite dell’arroganza e della strafottenza soprattutto negli uffici pubblici. È tutto lasciato al buon cuore del singolo commesso ma non è giusto, prima di tutto nei confronti proprio dei commessi gentili, che non ci sia spesso una minima politica aziendale che guidi il comportamento degli inservienti, o che questa venga regolarmente disattesa senza conseguenze
Ciao Eriko, dovresti provare a fare la fila in farmacia causata dai clienti che si soffermano a chiedere mille cose al farmacista e fregandosene delle altre persone in coda.
Concordo con te e preferirei una via di mezzo..più professionalità da parte dei commessi italiani (e che siano pagati anche meglio però) e più spontaneità da parte dei commessi giapponesi😅
è bello vedere le varie differenze! sto studiando giapponese e mi fa sempre piacere guardare i tuoi video ^^
Non pensare che sia il classico commento.....ma tu sei giovane e carina e non puoi fare altro che suscitare comportamenti positivi, empatici.
Noi siamo fatti così e la sincerità e spontaneità non riusciamo a contenerla (anche se siamo antipatici lo siamo sinceramente).
Vorrei che i giapponesi potessero -liberarsi" dalle catene sociali che ne offuscano l'emotività sociale. Comunque brava, le tue considerazioni sulle differenze che abbiamo mii piacciono molto
Non è così gli italiani sanno spesso essere apparentemente simpaticoni e amiconi solo per falsità.
Grazie per la spiegazione, bravissima come sempre.
😂 😂 ,faccio la commessa da 18 anni e ti assicuro che anche in Italia capita che al mio buongiorno, il cliente nemmeno risponda 😂😂. Ovvio ,é una battutta ,ho tante persone che ormai sono di casa e con le quali é davvero un piacere interagire.
Per non parlare di commesse che invece non salutano nemmeno quando entri, ecco loro partono prima ,cosi "mo ti frego io"😂
Purtroppo hai ragione su tante cose ,io faccio la commessa e adoro questo lavoro.io soffro quando i clienti aspettano e faccio il possibile per evitarlo.sei davvero simpatica😊
Bellissimo questo confronto culturale, mi sono rivista nella situazione “sembro giovane quindi mi tratti diversamente da altri clienti” 😅 tantissime volte e lo detesto! E nella parte dell’attesa di essere considerati da qualcuno quando magari il tuo intento è di dargli dei soldi 🤷🏻♀️ questa cosa non la comprendo proprio!
Grazie Eriko 🖤
in Italia trovi un po' di tutto, dal commesso super gentile e super disponibile al commesso infastidito e svogliato, da quello che chiacchera volentieri a quello taciturno, da quello che ti viene vicno e ti chiede se hai bisogno di qualcosa quasi pressandoti a quello che ti lascia guardare con calma e interviene solo se hai bisogno e chiedi informazioni
io sinceramente non ho una preferenza assoluta, sicuramente il commesso che ti gira intorno come un avvoltoio non mi piace tanto perchè sembra metterti fretta o che controlli se sei lì per rubare qualcosa
ho visto vari video dove i commessi giapponesi ripetono all'infinito le stesse frasi ogni volta che entra un cliente, se fossi cliente sentire per 100 volte le stesse frasi magari dette da tutti i commessi insieme darebbe un po' fastidio ma magari i clienti giapponesi sono abituati e non ci fanno nemmeno più caso
Io personalmente non ho trovato particolari differenze.
Quando entravo da qualche parte che non fosse sovraffollato ricambiavo il saluto ( in qualche modo 😂😂😂) e l'inchino.
L'esperienza più divertente è stata dalla parrucchiera in Osaka
Era abbastanza evidente che non aveva avuto troppo a che fare con stranieri.
Ma ad un momento era abbastanza chiaro che si stavano divertendo.
Sono uscito con i capelli in stile anamichi sakuragi 🤣🤣🤣🤣
Altra grande differenza che c'è in Giappone sono i ristoranti in tutti i piani di un edificio.
Quindi ci sono le varie relazioni pubbliche che offrono i volantini e poi ti accompagnano nel ristorante e ti portano direttamente al tavolo.
Altra differenza sostanziale
In Giappone ricevere mance è offensivo mentre in Italia sono tirchi 😂😂😂
Super interessante! A me personalmente piace scambiare due battute con chi mi sta servendo, ma capisco che dall’altra parte magari la persona sia stanca o abbia per la testa qualche pensiero o preoccupazione e preferisca starsene tranquilla. Secondo me è meglio che la persona si senta a proprio agio e che, se non se la sente di sorridere e parlare, che possa non farlo. Grazie per istruirci sempre! 👋🏻
Ciao,dal mio punto di vista e sulla base della mia esperienza in Italia c'è da distinguere il commesso addetto alla vendita(gestione utenti)e il cassiere ,sono due ruoli diversi, il commesso deve piacere all' utente conquistarlo il cassiere non necessariamente, di fatto "tutto il mondo è paese " i maleducati e gli educati sono ovunque, ( utenti/commessi)ma chi lascia il segno è sempre chi lavora con il cuore ,con amore anche se sembra finta la gentilezza vince sempre ❤
Al supermercato la scelta di aprire o meno la cassa dipende dalle direttive, non lo decide la cassiera che magari è stata incaricata di far altro per un certo lasso di tempo. Se la cassa era chiusa non è stato per sua decisione. L' altra cassiera invece stava lavorando, pur scambiando due parole, anche se in linea di massima non si dovrebbe, per rispetto al cliente ovviamente, però non era ferma. La coda alla cassa non è "colpa" della cassiera, semmai dell' organizzazione del supermercato.
Diciamo anche che un lavoratore è comunque una persona e spesso nei supermercati, come in altri posti di lavoro, i diritti del lavoratore vengono meno. Ad esempio pochi sanno che se una cassiera deve andare in toilette, deve prima chiamare col telefono interno, chiedere il permesso di andare ed aspettare che le venga dato, cosa che non avviene praticamente mai nell' immediato a meno che non ci sia una qualche congiunzione astrale favorevole. 😁 Quindi a volte è il cassiere che deve aspettare che tutti i clienti della fila siano stati serviti prima di poter andare in bagno. E non è piacevole.
Ho fatto tanti lavori e li rispetto tutti. Il cliente va rispettato perché paga un servizio ma il lavoratore va rispettato perché sta lavorando.
Bisogna aver pazienza sia come lavoratori che come clienti perché prima di qualsiasi cosa, di diritti, direttive e regolamenti, c'è il lato umano e questo andrebbe tenuto in considerazione sempre, a prescindere.
Ciao Eriko, il mio è sicuramente un commento off topic ma volevo solo sapere come stai? Hai risolto il tuo fastidioso problema di salute che ci avevi raccontato un po' di tempo fa? Si trattava sicuramente di reflusso gastroesofageo, problema diffuso soprattutto tra persone molto stressate. Spero che tu lo abbia superato. Anche se non ci conosciamo di persona ti dò un abbraccione a distanza!😃
bravissima eriko trovo i tuoi argomenti molto ben dettagliati e veri. una domanda: in giappone ti sei mai interessata di sumo?
diciamo che mi aspettavo un altro tipo di riflessione e sono rimasto positivamente sorpreso dalle tue argomentazioni
😀Sei bravissima e bellissima! Grazie per il video!
Ciao Erico, ho fatto la cassiera di supermercato per più di 20 anni. Mi è stato insegnato, sin da bambina, che l'educazione è importante ed è quello che ho sempre fatto sia sul lavoro che no. Purtroppo in tutti questi anni sono stati pochi i giorni in cui venivo trattata con educazione. Tante volte mi hanno offesa molto pesantemente (non sto a dire cosa mi hanno detto, ma puoi immaginarlo). Volevo sapere se anche in Giappone ci sono clienti che offendono in maniera molto cattiva.
Grazie
buongiorno ✨ purtroppo i maleducati ci sono ovunque spiace se hai avuto esperienze del genere com'è sempre sei fantastica un gioiello ✨✨✨✨✨✨✨✨✨✨✨✨✨✨👋👋
Mi ritrovo tantissimo nel punto 1. Dimostro molto meno degli anni che ho e, molto spesso, capita di essere trattata da cliente di serie b. Appena scoprono l'età che ho, cambiano radicalmente atteggiamento. Un' altra cosa è l'essere controllata a vista come se fossi una ladra
Ti capisco benissimo!!!!
Un giorno ho accompagnato mia moglie a ritirare l'auto in officina. L'addetto l'ha fatta aspettare venti minuti mentre chiacchierava con un amico dei fatti loro. Tornati a casa ho segnalato il comportamento alla direzione con un form sul sito. Mia moglie ha ricevuto la telefonata del tizio che le chiedeva di cancellare il reclamo perchè poteva avere un rimprovero dai superiori. Ovviamente la segnalazione non è stata cancellata 😉
Ciao Eriko, è da qualche giorno che guardo i tuoi video, sono interessanti, per quanto riguarda i commessi anche a me è capitato una cosa simile a te sempre da Coin(a Milano),a me ha dato molto fastidio che le commesse chiacchieravano tra loro quando c'era una lunga coda, secondo me è mancanza di rispetto verso i clienti dai non sei vecchia per me hai più o meno la mia età, ho 30 anni.
Grazie per il video molto interessante.
Questo tema è uno di quelli in cui, soppesando pro e contro, preferisco lo stile "italiano". Sono stato alcune volte in Giappone per lavoro, e ricordo benissimo quanto mi sentivo a disagio ad esempio nel camminare nei centri commerciali sentendo questi continui echi di "irasshaimase" pronunciati da commessi/e nel raggio di diversi metri dal mio passaggio, che appunto come dei robot ripetevano a pappagallo questa parola fino a svuotarla di qualsiasi significato, con tanto di inchini nevrotici ad accompagnare.
Allo stesso modo, frequentando molto i combini, mi sono reso conto di quanto "disumanizzati" fossero quei poveri commessi/e. Una volta, in piena notte, mi sono permesso di uscire dicendo "buonanotte", non ricordo che termine avevo usato ma l'avevo studiato appositamente per usarlo in una di quelle occasioni. Mi guardarono stranissimo, come se avessero visto un alieno, non mi permisi più di farlo. Le volte successive mantenni il mutismo come facevano tutti gli altri clienti, pur non piacendomi assolutamente.
In generale, il classismo esistente tra commessi e clienti in ogni ambito è una delle cose che meno mi è piaciuta del Giappone. Sicuramente in Italia spesso potremmo usare più educazione e rispetto, e avere più professionalità nel fare i nostri lavori a contatto con estranei, ma non penso che l'alternativa possa essere diventare degli automi che ripetono parole "cortesi" senza pensarle e avere clienti che si sentono divinità quando entrano in un negozio.
Personalmente preferisco la finta cordialità alla genuina maleducazione. Non devo certo diventare il miglior amico del commesso, perciò ben venga il servizio di qualità come in Giappone anche se è poco sentito. La mia esperienza in Giappone è stata generalmente ottima con tutti i tipi di commessi/impiegati ma devo dire che anche in Svizzera dove vivo generalmente sono molto cordiali. In Italia ho avuto tante brutte esperienze, soprattutto nelle città dove c’è tanto turismo e il personale di servizio se ne frega, sapendo che tanto se te ne vai tu c’è quello dopo in coda.
Ma se provi a organizzare una forma di protesta o boicottaggio verso quel negozio, scommetto che sono cavoli amari e qualcuno si sveglia all'improvviso
Nemmeno il commesso deve diventare tuo amico, ma se entri in un negozio e ti comporti in maniera maleducata va da se che non solo è giusto che tu non venga servito "bene", ma che possibilmente sia messo nella condizione di non tornare più in modo da non arrecare fastidio al personale che lavora. Purtroppo 9 volte su 10 il problema è proprio la clientela stessa che è "genuinamente" maleducata, e da per scontate cose che non devono esserlo.
Bearsko i clienti si comportano bene se ci sono persone stupide è diverso voi siete maleducati
Se siete stanchi della gente ci sono i negozi online rimarrete da soli nei negozi
No i clienti si comportano da idioti 1 volta su 3,e nonostante questo chi lavora nei supermercati è quasi sempre disponibilissimo...MA non è una cosa da dare per scontata,nessus commesso o impiegato è tenuto a sopportare certe puttanate,ci vuole rispetto. O cominciate a cambiare mentalità e comportavi in modo educato verso il prossimo oppure per l'appunto statevene a casa, ordinate online e PAGATE per farvi mandare quello che vi serve. La gente intelligente continuerà a venire lo stesso. @@tonyauriux1011
Video molto interessante, grazie Eriko.
Ciao, complimenti, se tu sei vecchia allora io sono una mummia egiziana,però io in vacanza ho conosciuto tanti Giapponesi che fanno foto a qualsiasi cosa e li ho sempre trovati gentili e sorridenti,una volta alla stazione del treno 3 ragazze Giapponesi mi hanno chiesto un'informazione su una strada e continuavano a ridere ad ogni mia parola.
Ho lavorato alcuni anni come cassiera in un supermercato e personalmente l'interazione con i clienti era l'aspetto che più apprezzavo di quel lavoro.
C'erano clienti che venivano in cassa dicendo : "vengo da lei perché è simpatica!"
Ricordo un simpatico episodio in cui un cliente che veniva quasi ogni giorno, notò che avevo messo il rossetto (cosa che non era mia abitudine fare al lavoro) e salutandomi allegramente mi disse : "Ma come è carina questa mattina!"
Ovviamente ci vuole professionalità e rispetto per le persone da entrambe le parti.
Non condivido fare aspettare i clienti senza motivo soprattutto per chiacchierare con colleghi o altri clienti ma scambiare due parole può migliorare l'umore e la giornata a tutti.
Video interessante e molto carino.
Grazie Eriko per i tuoi contenuti! 👍 😊 ❤️
Sempre molto interessanti i tuoi video , sei sempre bravissima e dolcissima quando spieghi
La prima voltq che visitai il Giappone fu nel 2014 e tornato in Italia la sensazione fu di essere un astronauto tornato da un altro pianeta. Ho sempre apprezzato la gentilezza diffusa nel paese, a volte mi sono sentito lusingato, ma il fattore fake mi ha sempre fatto riflettere.
Credo che l'enorme gentilezza giapponese sia il risultato di tanta paura, paura di perdere il lavoro innanzitutto. E se la gentilezza è causata dalla paura allora non è più gentilezza.
io faccio il benzinaio, quando una partita iva mi chiede la fattura devo farla, quindi faccio aspettare i clienti per di più con il cell in mano a fare la fattura. generalmente non si arrabbia mai nessuno. solo una volta una signora mi ha detto: guarda che sto aspettando! io le risposi: ho l'obbligo di erogazione della fattura... e lei si è zittita
Maria che ansia mi fa venire questa "cultura del cliente" che diventa servilismo falso... I sorrisi forzati mi fanno pensare solo a una cosa: i protagonisti dei film dell' ortore prima di iniziare la carneficina
Ciao Eriko questo e' il bello la diversita' delle persone con reazioni non automatiche
Io lavoro non come cameriera, ma col pubblico e sinceramente uso il 'lei' anche coi ragazzi di 18 anni... È questione di professionalità. E 'resto nel mio', senza entrare nella conversazione col cliente. A meno che non arrivi un cliente con il cane e allora saluto il cane con una coccola a fine servizio e in genere faccio conversazione solo se si parla di gatti 😹ma altrimenti resto nel mio ruolo di cassiera.
A me dicono tutti ciao, cosa ti porto? 😊😂Ho 31 anni ma mi scambiano per minorenne, però non me la prendo piú di tanto
Ciao carissima Eriko... Ad oggi si è perso dare del Lei...ma comunque per esperienza estera (germania) dove il "Lei" è basilare, con gli stranieri danno del tu solo per non creare problemi linguistici. Io ho imparato a rispondere comunque del Lei e di solito la conversazione cambia.... di solito😅.
Se sono commessi giovani...rimane il tu...
A volte seguendo i tuoi commenti penso non sia un problema italiano ma europeo 😂
Tra l'asia e l'europa c'è un abisso culturale. Ma la cultura è qualcosa che non può essere criticata. In asia sono molto accondiscendenti in Europa sono più....liberali🤔? Non credo sia la parola più corretta ma penso colga nel segno. Un bacio😁
Anche se in Italia quella di far aspettare i clienti è un 'usanza ancora in voga, questa è comunque considerata da chiunque una cosa disdicevole, e quindi sempre meno accettata dai clienti; infatti da parte dei negozianti stà sempre più prendendo piede l'atteggiamento di presentarsi subito alla cassa per far pagare il cliente. Se ci si pensa, sarebbe anche una cosa stupida non farlo, poichè siccome è il cliente che ti porta il guadagno, se questo pensa che il suo acquisto non sia importante per quel negozio, spesso non si ripresenta più).
Quando sono stato in giappone ho notato molto questa "falsità" (passami il termine) dei commessi ma non solo. Sorridenti e gentili, disponibili, ma spesso si sente che si stanno sforzando molto o comunque che si comportano così per dovere. In italia (in occidente?) si cerca di essere più sé stessi e trovare un rapporto paritario tra due individui, due persone (alla fine, sono comunque due persone uguali). Capisco molto bene come il metodo giappo sia più efficace, non penso serva spiegare di nuovo perché, ma lo trovo un po' fastidioso e triste. Per rispondere alla domanda preferisco uno che sinceramente mi manda a cagare rispetto a chi ti tratta con tutti i crismi per obbligo ma magari ti sta detestando.
Poi anche in Italia si fa di tutto per non farsi mandare a cagare ovviamente (di solito......)
Sono pagati per sforzarsi, mica per socializzare o per dedicarsi al sadomaso o altre parafilie con i clienti.
Ma che discorso è? Guarda che i dipendenti sono pagati per servirti, mica per essere tuoi amici e formare connessioni profonde😂 Devono trattarti bene a prescindere. È come dire che preferisci un chirurgo che si emozioni e pianga piuttosto che uno freddo e cinico che fa il suo lavoro in modo distaccato, non ha alcun senso logico. Stiamo parlando di lavoro e il loro lavoro è servire il cliente, non portare i loro problemi personali o le loro antipatie sul posto di lavoro
@@orfeoassiti6669 ma ho detto che deve essere così come dico io o che il commesso deve raccontarmi la sua vita per forza invece di darmi il resto? Non mi pare. Ho detto che tra le due IO preferisco il commesso che non mi dia l'impressione di essere un robot che si annulla al 100% per il cliente. Me ne frega un cazzo se il suo dovere è servirmi, quello lo fa comunque, lo sto dando per scontato. Mi va meglio il commesso che scambia mezza chiacchiera con la vecchietta sola, e magari mi fa aspettare 3 minuti in più ma non si limita a essere un automa, rispetto apputo a dei robot che fan quel che devono e guai a fare un commento in più che ostacoli gli altri clienti. Ma le mezze misure esistono, si può essere un po' più aperti e restare abbastanza professionali da non far incazzare gli altri. Tra le due, meglio vivo e incazzato che robot falsamente allegro.
La questione della seconda cassa non è come pensano i clienti. Non sempre si può aprire la seconda cassa per vari motivi e leggi aziendali. Se le ragazze stavano chiacchierando vuol dire che potevano farlo, magari erano di cambio turno e avevano già finito. Questo lo dico perché so come funziona ma i clienti parlano senza sapere come funziona
I clienti(quale sono)parlano perché non hanno la benché minima idea dello stress che devono subire i commessi dei negozi.
Quando entrano in un negozio si sentono tutti Paperon De Paperoni.
Bravissima signora Eriko , bisogna dare del lei alla gente, w il lei
Molto interessante tutte les differenze
Bravo per il tuo italiano 👍🏼
Ciao Cara Eriko 🌹 immaginavo che i giapponesi guardassero così i nostri commessi 😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂
In Italia generalmente i commessi sembra che ti stanno facendo un favore, quando non capiscono che fa parte del loro lavoro almeno salutare e chiedere se possono aiutare. È nel loro interesse che la gente spenda soldi nel loro negozio. Non ci arrivano
Magari i clienti italiani sono più stronzi che negli altri paesi, magari proprio perché pensano quello che stai dicendo tu. Magari in altri paesi nessuno pretende nessun tipo di comportamento particolare da un commesso né positivo né negativo
Considerate che in Italia praticamente nessuno vuole fare il commesso (in generale i lavori non qualificati), quindi loro hanno un grande potere contrattuale (guadagnano quasi come un lavoro da laureato e sono difficilmente licenziabili), andate negli USA e un commesso come i nostri verrebbe cacciato a calci in un paio d'ore.
@@marcofelicani9816 Perdonami, su quale base vanti tale pensiero?
È vero , è un lavoro che non ti qualifica ma posso garantirti che per essere all altezza, dipende dove poi fai il " commesso " serve una preparazione, in particolare tanta psicologia verso voi ,empatia, capire dinamiche di vendita e psicologia del cliente. Conoscenza del prodotto che si propone e tute le sue caratteristiche.ecc ecc Improntate rapporto fiducia. Siete un pò "ignoranti " in materia. Anche fare' i commessi" come dite voi che poi si dice venditori...ci vuole ...non basta la laurea. E lo stipendio, ti posso garantire, che è più che meritato per tutte le ore , la preparazione che chiede questo " lavoro" e la sopportazione di gente priva di empatia
@@fridakahlo4443 la base del pensiero è il gap salariale più basso dell’Occidente e i contratti di lavoro del settore, oltre a tutti gli studi che hanno fatto circa quanto un mestiere può essere attrattivo. Con tutta onestà, questa empatia e conoscenza del prodotto scarsamente l’ho trovata da parte del personale dei negozi (nella grande distribuzione oserei dire che non esiste proprio) e non credo di essere l’unico, dato che conosco centinaia di persone con un giudizio simile e basta farsi un giro nei commenti per vedere com’è messa la reputazione dei commessi (o venditori chiamateli come vi pare) italiani.
Siii è vero è non ti dico quando lavorano di Domenica è vai a comprare perché è l'unico giorno che sei a casa è ti guardano male perché te vai proprio di Domenica a comprare 😂😂😂 non ho parole, solo perché loro sono a lavoro è te nò ti guardano male almeno qui dove abito io sono usciti anche sui giornali perché lavoravano Tutta la settimana...mha cmq si danno i turni è vanno a rotazione,mha si sà l'essere umano è un brontolone!!! Poi non c'è lavoro è brontolano! Almeno l'oro si svegliano tardi i centri commerciali qua aprono alle 9...9.30! Io vado a lavoro alle 4 di mattina è faccio pure 13 ore di lavoro...mha sono viva😂😂😂😂😂
La cosa che a me dà fastidio dei giovani commessi italiani è che si rivolgono dandoti del tu quando palesemente il cliente è molto più grande.
Sempre bellissimo video 💚💚 ti adoroooooo🤍🤍
buona domenica erikottero❤ un bacio
Ciao erikottero quando vado a fare la spesa ad annone veneto c'è una fila lunga di gente che aspetta il turno per mettere la spesa nel carello e quando si aspetta si chiacchera e quando viene il turno si fa il conto della spesa e la stessa cosa che hai detto nel video adesso la differenza tra l Italia e Giappone una differenza culturale e lavorativo è stato un video bello e interessante ciao buona giornata
Il vostro essere sempre cordiali con il cliente é forse dovuto da un forte senso del dovere che avete nei confronti del vostro lavoro a prescindere dallo stipendio, in Italia si pensa spesso: “ non mi pagano abbastanza per essere sempre sorridente e servizievole”. Credo che come in ogni cosa ci debba essere una via di mezzo: non troppo robot, ma neanche totalmente in balía dei propri stati emotivi della giornata poiché stai pur sempre offrendo un servizio che necessita di professionalità
la professionalità si paga (minimo 9 euro nette l'ora). se un dipendente viene sottopagato non si può pretendere la professionalità. Il senso del dovere ci deve essere ma deve essere pagato il giusto e bisogna che il luogo di lavoro sia un luogo sereno che permetta di reggere lo stress (anche in caso di stress molto spesso eccessivo e un luogo di lavoro dove ti fanno lavorare male sono altri 2 motivi per i quale non si può pretendere professionalità a prescindere)
@@bertidesigner mi riferivo a stati emotivi dovuti a situazioni personali che non hanno nulla a che fare con l'ambiente lavorativo (es. hai litigato con tuo marito e allora arrivi al lavoro già con un umore pessimo). Se si parla di ambiente tossico sul lavoro che influenza il proprio stato emotivo, quello è un altro discorso, ma anche lí bisognerebbe cercare di cambiare, per quanto possibile, le condizioni proprio per evitare di offrire un servizio pessimo al cliente.
@@Luma382 si mi riferisco a un ambiente tossico e spessissimo sia il datore di lavoro in primis che i clienti in secundis contribuiscono alla tossicità dell'ambiente di lavoro.
Preferisco un commesso gentile "per finta" che uno antipatico "per davvero". Credo che quella che noi chiamiamo "finzione" altro non sia che l'educazione, cosa che sinceramente vedo sempre meno in Italia. In generale nella mia esperienza di vita posso dire che gli italiani sono molto maleducati. Loro chiamano questa maleducazione "sincerità", ma è un modo carino per nascondere il fatto che se anche volessero non saprebbero comportarsi in maniera civile e rispettosa, e lo si vede dalla sporcizia per strada o sulle spiagge, dai mezzi pubblici/edifici/monumenti che vengono imbrattati, dalla scortesia e inefficienza degli impiegati alle poste. Sono solo piccoli esempi di come all'italiano medio non interessi assolutamente nulla del prossimo, ma ognuno bada esclusivamente a sé stesso. Se comportarsi bene con gli altri, usando un linguaggio più rispettoso, osservando le regole, avendo rispetto dei beni pubblici... se tutto questo significa essere falsi, beh allora vorrei un popolo di persone false.
Buongiorno Eriko, benvenuta sul mio smartphone.
Grazie Eriko molto interessante.
Cara eriko, una parola sola, rilassatevi un pelino, siete troppo ansiosi. Spero che paghino bene i commessi in giappone per lo stress che subiscono
Bravissima, simpaticissima e carinissima ! 🎉
Sinceramente una cosa del genere non mi è mai capitata, in genere sia da cliente che da lavoratore mi capita di trovare gente stressata che non riesce appunto a smaltire lo stress e tratta clienti in maniera fredda ma senza distinzione di età! La differenza di età viene fatta notare tra colleghi per la stupida regola del “devi rispettarmi perché sono più grande di te” a prescindere dal trattamento ricevuto! Io personalmente quando lavoro con il pubblico non riesco a trattare tutti alla stessa maniera, se vedo le tipiche persone che vogliono tutto e subito manco li fosse dovuto rispondo con freddezza e alla gentilezza rispondo sempre con la gentilezza.
I amo commessi e camerieri giapponesi. Vivo a Milano e quando ci torno dal Giappone sono sempre stupefatta quanta maleducazione ci sia tra i negozianti milanesi. Non saprei nominarti un commesso milanese educato. Gli unici simpatici in questa città sono fruttivendoli pachistani che ho scoperto durante il covid 😂😂😂😂😂😂
Io quando mi davano il benvenuto rispondevo grazie e sorridevo e le commesse rimanevano stupite . E poi parliamo del fatto che dopo aver impacchettato gli acquisti ti accompagnano alla porta per la consegna dei sacchetti dello shopping ❤️❤️❤️❤️
Interessante, grazie! :D
Mi piacerebbe visitare il Giappone ma non so quando ci potrò andare,speriamo!
Quando sono andata in Giappone, abituata all'Italia e sapendo che i commessi in Giappone devono essere reverenziali, entravo salutando sempre e sorridendo (avevo anche sempre paura di sbagliare a comportarmi) ma loro a quel punto erano contenti, sorridevano e si rianimavano, per cui anche nei conbini mi sono sempre trovata benissimo in Giappone!
Il trauma del darmi dal "lei" al posto del "tu" da parte dei commessi non l'ho mai superato 🤣
A me ringiovanisce😂
A me, ottantenne, dà fastidio sentirmi dare del tu da un un ventennte.. trentenne... ma chi czz sei? Ringiovanisco? Per ringiovanire sei tu che mi togli gli anni? Tu fai il tuo lavoro, rispettabile certo, ma tu rispetta la mia età.!!!
A me invece fa piacere, mi fa tornare giovane 😂😂
Personalmente noto più l’atteggiamento che le formalità.
Ho visto persone insultare dando del “Lei” mentre altre molto educate dando del “Tu”
Se non conosco la persona (o il commesso) Io do' del lei e, visto che ho una eta ', mi Aspetto lo stesso. Si' chiama educazione.
La mia esperienza da emigrata all 'estero é che qui i commessi/camerieri ti trattano sempre male, non fanno mai un sorriso e non sono mai gentili, ma se sto con un altra persona italiana e quindi ci sentono parlare italiano, allora si che si lasciano andare ad un sorriso, credo che qui esistono emigrati di serie a e di serie b
Viva la naturalezza e la spontaneità.
Brava e grazie
Mi dispiace ovviamente per la tua esperienza, io posso dirti da esperta del settore che il Customer Care italiano nell'ambito del lusso viene considerato tra i migliori al mondo. Per certo adesso ci sarà chi dirà si e chi no ecc. ma io non parlo per singole esperienze, ma da professionista da oltre 20 anni di questo ambito lavorativo: nel creare i vari Customer Journey dei brand di lusso di tutto il mondo ci si ispira molto alla vendita tipo che si effettua in Italia. Il presupposto di dire a tutti la stessa frase, va bene come impostazione di un training ai venditori, ma poi si lascia sempre un ampio margine all'empatia e alla capacità di vendere di ogni singolo assistente alla vendita.
E sempre in ambito italiano posso affermare con certezza che i migliori venditori in assoluto sono statisticamente pugliesi e napoletani (io non sono di queste due regioni quindi il mio giudizio è oggettivo), per la loro spiccata simpatia e capacità di saper comprendere i desideri del cliente. Ho visto ottimi venditori di queste regioni tenere testa alle risorse etniche presenti nelle boutique di vari marchi (soprattutto prima della pandemia, quando ormai quasi tutti avevano diversi Chinese o Russian speaker all'interno delle boutique).
Con questo però aggiungo anche che i clienti giapponesi sono in genere molto amati dai venditori italiani, non abbiamo in genere mai l'impressione che ci trattino con atteggiamenti altezzosi, anzi...😊, sono pazienti, educati, non toccano mai niente senza chiedere, aspettano il loro turno, salutano all'entrata e all'uscita, sono a dire il vero i clienti ideali.
Io invece sono rimasta shoccata dalla Germania. Qui i commessi, soprattutto nei negozi di abbigliamento neanche li vedi col binocolo, sembra che si nascondino, se hai una domanda sul prodotto cascano dalle nuvole e fai prima a cercarti le informazioni su internet. Sembra che il loro compito sia solo riordinare gli scaffali. Invece quando vai in Italia, ho trovato molto spesso commessi gentili che ti chiedono se ti serve aiuto, a volte ti cercano anche i capi di abbigliamento della tua taglia e ti danno dei consigli. In Germania zero!!
Non lo sapevo😮
Ho trovato interessante la parte del video in cui si parla della cortesia e della spontaneità, in questo caso sono più a favore della spontaneità, ma non sono a favore della troppa attesa da parte del cliente, bisogna sempre trovare un certo equilibrio. Per l'età dei giapponesi tu, sembra che hai venti anni, allora dovresti averne venticinque. Buona domenica Eriko, bel video, ciao.
Eriko, io ogni giorbo che vedo i tuoi video, mi rendo conto di essere più giaponese che italiana 😅 laviro da tanti anni col pubblico, il cliente è sempre la mia precedenza, però come un'italiana, capisco che se il cliente vuole chiacchierare con me, chiacchiero con lui/lei!
Posso confermare per le file ai supermercati! In Italia ci vuole taaaaaaanta pazienza per fare qualunque cosa. La cosa che mi fa davvero perdere pazienza è quando un tizio o tizia deve prima sistemare tutta la sua roba nei sacchetti, poi quelli nel carrello e poi con calma tira fuori il portafoglio e paga, intanto ha rubato un bel po di tempo alla gente che aspetta in fila ad essere serviti. Tutto con calma come se il giorno durasse un'eternità! 😂
Quando in Giappone nei negozi e ristoranti rispondevo buongiorno al personale che diceva benvenuto gli si illuminava il viso 😊😊
Tra l'altro non è sempre possibile, per motivi di tempo e di opportunità, diventare sempre "amiconi" con ogni commesso/a o addetto/a di ogni negozio che si visita e anche per chi ci lavora può essere difficile e problematico e bisogna investire a livello emotivo per poter essere "spontanei" con degli sconosciuti... molto meglio una buona dose di "grande cortesia e disponibilità fredda e standard", piuttosto che comportarsi a caso, spinti dalle emozioni... bisogna restare professionali!
Per i miei gusti non va bene far aspettare. È vero che in Italia magari se trovi un sorriso è un sorriso sincero però quando trovi il commesso scortese in quel negozio poi non ci torni piu. A questo punto per il bene dell'esercizio commerciale non è male come fanno i giapponesi. Almeno non si rischia di perdere il cliente!! Fra aspettare qualcuno perchè stai chiacchierando anche peggio,se non si tratta di qualcosa che trovo solo lì,lascio tutto e vado in un altro negozio!!
Buon giorno a Padova sono un po' ragazzisti