Ahi Costantin - La Donazione di Costantino e Dante

Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre,
non la tua conversion, ma quella dote
che da te prese il primo ricco patre!
[Inferno XIX, 115-117]
Siamo nell’Ottavo Cerchio de lo Inferno, quello dei Fraudolenti, Terza Bolgia, quella dei Simoniaci. I Simoniaci erano gli uomini di chiesa che nel Medioevo facevano mercato delle cose sacre, soprattuto indulgenze e cariche ecclesiastiche. Dante scaglia con forza la sua potente invettiva contro Costantino, l’Imperatore Romano che aveva, col suo Editto datato 30 marzo 305 d.C., concesso il potere temporale alla Chiesa.
Costantino, tramite un documento ufficiale, dona a Papa Silvestro la sovranità della Chiesa su tutte le chiese del mondo, la sovranità del pontefice su tutti i sacerdoti, la sovranità del potere papale su quello imperiale, la possibilità di amministrare la giustizia, oltre a delle vere e proprie donazioni materiali, come immobili e proprietà terriere. Da quel momento in pratica la Chiesa diventa un vero e proprio Stato che può amministrare il potere nei confronti delle popolazioni dominate. Dante individua in quell’atto l’inizio della corruzione e della decadenza della Chiesa. Infatti l’inferno dantesco è pieno di preti, vescovi e perfino papi. Quello che non sapeva Dante, che scriveva nel 1300, è che quel documento, la Donazione di Costantino, era un falso creato ad hoc dalla Chiesa per giustificare il suo potere. Se ne accorse il Filologo Lorenzo Valla nel 1440. Dimostrò in modo inequivocabile, tramite studi linguistici e storici, che la donazione era un falso. Infatti prima di tutto il documento era stato scritto in un latino più tardo rispetto a quello che era in uso nel 305. Secondo poi il documento riportava numerosi errori storici anche banali, come ad esempio il fatto che citasse la città di Costantinopoli, che ancora non era stata neppure fondata nel 305. Questa vicenda, oltre a raccontarci la grande modernità di Dante, ci insegna che le fake news sono sempre esistite e che il potere le ha spesso usate per trarre vantaggi.
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