Ciao, interessantissimo video come sempre. Se riuscissimo a verificare intereferenza dell'elettrone con se stesso separando le "scatole" di una distanza minima, questo non indicherebbe fortemente che lo stesso succeda a qulunque distanza a meno delle nostre capacità teconologiche?
Mi chiedo: se in qualche modo le due funzioni d'onda devono rimanere "legate" per poter mantenere la coerenza quantistica, non è che proprio porre lo specchio tra le due scatole, in modo da poterle "separare", rompa la coerenza? Vedendo la cosa in un altro modo, immagino un interferometro come quello dell'esperimento sufficientemente grande in modo che si possa rimuovere il primo specchio semiriflettente dopo il passaggio del fotone, ma prima che questo abbia raggiunto il secondo specchio. La domanda è: il sistema mantiene la coerenza? Oppure la rimozione del primo specchio rompe quel legame tra le due "semionde" e quindi la coerenza? Non so se sono stato chiaro nella domanda
grandissimo gabri lascio un comento sotto questo video per chiedere se un giorno farai main un video su random matrix theory nel contesto della gravità quantistica ed altri approcci promettenti.
Come dicevo anche l'altra volta, se avessimo accesso ad un tempo ed una lunghezza di misura di Planck suppongo che potremmo effettivamente misurare le interferenze su una sovrapposizione di stato quantistico. Però se ci pensi, sempre come dissi già anche l'altra volta, se poniamo lo stesso ragionamento sullo stato entangled, dove sappiamo esserci di certo invece uno stato di sovrapposizione, come ad esempio sul valore di spin normalmente proprio e specifico di ogni singolo elettrone, e dove pertanto, dato che in entangled questo valore risulta invece sovrapposto in una correlazione di tipo probabilistico, e cioè inerente alla correlazione di entrambi i valori di spin, e quindi in uno stato di sovrapposizione di fatto, sappiamo anche però che, al collasso dello stato entangled, questi due valori collassano anch'essi istantaneamente in due valori definiti e propri, a, e su, lo stato precedentemente presente in correlazione quantistica, e questo a prescindere e indipendentemente dalla locazione spaziotemporale relativa dei due sistemi in esame. Quindi a mio parere l'unica soluzione logica è che precedentemente al collasso ogni sistema quantistico, ma azzarderei anche un sicuramente, se in stato entangled, sia sempre almeno gravitazionalmente in uno stato di sovrapposizione. Lo spaziotempo e pertanto ogni tipo di interazione, ogni informazione quantistica inerente e annessa ad ogni sistema quantizzato, sarebbe quindi almeno gravitazionalmente sempre in uno stato di sovrapposizione fino ad un eventuale collasso della propria e specifica funzione d'onda. Ma purtroppo fintanto che non avremmo accesso ad una misura di una lunghezza o tempo di Planck inevitabilmente tutto questo ragionamento resta solo di tipo metafisico.
Grazie per rendere fruibili questi contenuti gratis qui su internet, spero che continuerai a pubblicare. Like e iscrizione. Mi permetto un piccolo feedback: troppo parole, sembra di ascoltare un articolo di Aranzulla.
effettivemente spostare una scatola in un'altra galassia e sperare che durante il viaggio rimanga lo stato quantistico del suo elettrone (poi verificarne lo stato, confrontarlo ed eventualmente comunicarlo a terzi) rimane un gioco verbale senza alcuna corrispondenza col mondo reale
Premetto la mia pressoché totale incompetenza in materia, ho fatto studi umanistici ma sono di natura estremamente curioso! In modo astratto capisco la superposizione ed il concetto di misura che fa collassare la funzione d'onda psi, ma nel momento in cui si divide in due la scatola non vedo differenza tra un elettrone ed un qualunque oggetto fisico. Anche se prendo una semplice scatola di scarpe, ci metto un dado (in onore di Einstein!) di piombo e dopo la chiusura agito la scatola, tramite una valvola la riempio di cemento per "congelare ogni movimento" ed infine la sego in due: alla fine avrò due cubi di cemento ed il dado potrebbe essere in uno o nell'altro. Finché non faccio una radiografia il dado è "probabilisticamente" in entrambi i cubi, a qualunque distanza essi siano! Mi perdo qualche step logico? Dal titolo pensavo più ad una sorta di entanglement tra due diversi elettroni in due scatole poi mandate in galassie diverse.
Ciao, capisco il punto di vista, ma in meccanica quantistica è effettivamente possibile "separare" un elettrone in due, però non usando una scatola. Ad esempio si può costruire un percorso chiamato "guida d'onda" in cui un elettrone può effettivamente propagarsi sotto forma di onda e tale onda può dirigersi in due (o più) zone diverse fra loro. In tal caso l'onda che costituisce l'elettrone esiste effettivamente in punti distanti e sarà solo una misurazione della sua posizione a farlo comparire come corpuscolo in una delle diverse zone.
Faccio una domanda molto banale, ispirara dall' argomento. Se prendiamo una scatola internamente tutta rivestita di specchi, e al suo interno accendiamo una lampadina o altra fonte luminosa, i fotoni non dovrebbero continuare a riflettersi all' infinito? (Possiamo anche immaginare un singolo fotone). Mentre, nella realtà, come spengo la sorgente luminosa arriva subito il buio. 🤔
Piu che separare la funzione d'onda mi viene da pensare che sarebbe sufficiente aggiungere all'elettrone qualcosa che lo renda facilmente distinguibile dagli altri, dopodiché verificare che lo stesso elettrone, con questo marker esista nella scatola 1 per X tempo e nella scatola 2 per X tempo. Se non è possibile isolare un elettrone in un dato momento, ma solo la probabilità che esso sia presente...mi sembra l'unico modo
propongo una variante dell'esperimento: facciamo che la nostra scatola divisa venga spartita in due laboratori che si trovano nel medesimo istituto di fisica: facciamo che le due scatole vengano aperte nello stesso istante .... domanda: cosa osserviamo?
Il problema è uguale, come si fa a sapere se prima di aprire (misurare) c’era un singolo elettrone in sovrapposizione quantistica nelle due mezze scatole, o se classicamente stava solo in una delle due.
Molto bello . A proposito di esperimenti mentali , supponiamo di avere a disposizione una scala , di lunghezza indeterminata , appoggiata a terra e puntata verso il cielo . Se inizio a scalarla , piano piano , usciro' dalla gravita' terrestre, alla faccia della velocita' di fuga , o no?
Ma non è x caso che il problema attenga non alla Fisica, bensi alla Grammatica...... ? L'affermazione secondo cui l'elettrone, prima della misurazione potrebbe essere in entrambe le scatole, è forse nel senso che esso sia in una o nell'altra scatola ? Alternativamente quindi, non cumulativamente. Idem x il povero Gatto di Schrödinger, che potrebbe essere al contempo non vivo E morto, bensì vivo O morto. E quindi in conclusione, il Paradosso non è forse quello di parlare un po' a schiovere 🙂 a vanvera ?
Una domanda: Supponiamo che ci sia effettivamente la sovrapposizione quantistica, con la massa come la mettiamo? Se pesassi le due scatole dove sarebbe la massa dell’elettrone?
Anche senza l'atto del peso, in ogni caso, allora, il.collasso dovrebbe essere istantaneo, siccome le due scatole dovrebbero comunque interagire con il campo gravitazionale Eppure sembra che a livello microscopico la gravità sia quasi "ignorata"
Se capisco bene, la risposta è: non lo sappiamo. Non possiamo saperlo finché non lo facciamo. Ma a livello teorico non possiamo dire quale sarebbe il risultato di questo esperimento mentale? Non possiamo fare una previsione di cosa dice la meccanica quantistica, che poi potrà essere verificata se mai avremo le tecnologie per farlo?
Io direi che non possiamo dirlo se non specifichiamo attraverso quale sistema vengono allontanate le due scatole, o più precisamente attraverso quale sistema venga divisa in due la funzione d'onda. Dire solo "allontaniamo le scatole" non è una descrizione quantistica, bensì è fatta solo in termini di meccanica classica. E i grossi interrogativi arrivano proprio quando passiamo dalla meccanica quantistica al mondo della fisica classica.
@@RandomPhysics quindi prendendo i dovuti accorgimenti, possiamo pensare di allontanare le scatole in modo tale che l'elettrone rimanga teoricamente in sovrapposizione?
Sempre molto affascinante la fisica :) ... grazie!
Ciao, interessantissimo video come sempre.
Se riuscissimo a verificare intereferenza dell'elettrone con se stesso separando le "scatole" di una distanza minima, questo non indicherebbe fortemente che lo stesso succeda a qulunque distanza a meno delle nostre capacità teconologiche?
Mi chiedo: se in qualche modo le due funzioni d'onda devono rimanere "legate" per poter mantenere la coerenza quantistica, non è che proprio porre lo specchio tra le due scatole, in modo da poterle "separare", rompa la coerenza? Vedendo la cosa in un altro modo, immagino un interferometro come quello dell'esperimento sufficientemente grande in modo che si possa rimuovere il primo specchio semiriflettente dopo il passaggio del fotone, ma prima che questo abbia raggiunto il secondo specchio. La domanda è: il sistema mantiene la coerenza? Oppure la rimozione del primo specchio rompe quel legame tra le due "semionde" e quindi la coerenza? Non so se sono stato chiaro nella domanda
grandissimo gabri
lascio un comento sotto questo video per chiedere se un giorno farai main un video su random matrix theory nel contesto della gravità quantistica ed altri approcci promettenti.
Bravissimo !!!
Come dicevo anche l'altra volta, se avessimo accesso ad un tempo ed una lunghezza di misura di Planck suppongo che potremmo effettivamente misurare le interferenze su una sovrapposizione di stato quantistico. Però se ci pensi, sempre come dissi già anche l'altra volta, se poniamo lo stesso ragionamento sullo stato entangled, dove sappiamo esserci di certo invece uno stato di sovrapposizione, come ad esempio sul valore di spin normalmente proprio e specifico di ogni singolo elettrone, e dove pertanto, dato che in entangled questo valore risulta invece sovrapposto in una correlazione di tipo probabilistico, e cioè inerente alla correlazione di entrambi i valori di spin, e quindi in uno stato di sovrapposizione di fatto, sappiamo anche però che, al collasso dello stato entangled, questi due valori collassano anch'essi istantaneamente in due valori definiti e propri, a, e su, lo stato precedentemente presente in correlazione quantistica, e questo a prescindere e indipendentemente dalla locazione spaziotemporale relativa dei due sistemi in esame. Quindi a mio parere l'unica soluzione logica è che precedentemente al collasso ogni sistema quantistico, ma azzarderei anche un sicuramente, se in stato entangled, sia sempre almeno gravitazionalmente in uno stato di sovrapposizione. Lo spaziotempo e pertanto ogni tipo di interazione, ogni informazione quantistica inerente e annessa ad ogni sistema quantizzato, sarebbe quindi almeno gravitazionalmente sempre in uno stato di sovrapposizione fino ad un eventuale collasso della propria e specifica funzione d'onda. Ma purtroppo fintanto che non avremmo accesso ad una misura di una lunghezza o tempo di Planck inevitabilmente tutto questo ragionamento resta solo di tipo metafisico.
Grazie per rendere fruibili questi contenuti gratis qui su internet, spero che continuerai a pubblicare. Like e iscrizione. Mi permetto un piccolo feedback: troppo parole, sembra di ascoltare un articolo di Aranzulla.
effettivemente spostare una scatola in un'altra galassia e sperare che durante il viaggio rimanga lo stato quantistico del suo elettrone (poi verificarne lo stato, confrontarlo ed eventualmente comunicarlo a terzi) rimane un gioco verbale senza alcuna corrispondenza col mondo reale
Premetto la mia pressoché totale incompetenza in materia, ho fatto studi umanistici ma sono di natura estremamente curioso! In modo astratto capisco la superposizione ed il concetto di misura che fa collassare la funzione d'onda psi, ma nel momento in cui si divide in due la scatola non vedo differenza tra un elettrone ed un qualunque oggetto fisico. Anche se prendo una semplice scatola di scarpe, ci metto un dado (in onore di Einstein!) di piombo e dopo la chiusura agito la scatola, tramite una valvola la riempio di cemento per "congelare ogni movimento" ed infine la sego in due: alla fine avrò due cubi di cemento ed il dado potrebbe essere in uno o nell'altro. Finché non faccio una radiografia il dado è "probabilisticamente" in entrambi i cubi, a qualunque distanza essi siano! Mi perdo qualche step logico?
Dal titolo pensavo più ad una sorta di entanglement tra due diversi elettroni in due scatole poi mandate in galassie diverse.
Ciao, capisco il punto di vista, ma in meccanica quantistica è effettivamente possibile "separare" un elettrone in due, però non usando una scatola. Ad esempio si può costruire un percorso chiamato "guida d'onda" in cui un elettrone può effettivamente propagarsi sotto forma di onda e tale onda può dirigersi in due (o più) zone diverse fra loro. In tal caso l'onda che costituisce l'elettrone esiste effettivamente in punti distanti e sarà solo una misurazione della sua posizione a farlo comparire come corpuscolo in una delle diverse zone.
Faccio una domanda molto banale, ispirara dall' argomento. Se prendiamo una scatola internamente tutta rivestita di specchi, e al suo interno accendiamo una lampadina o altra fonte luminosa, i fotoni non dovrebbero continuare a riflettersi all' infinito? (Possiamo anche immaginare un singolo fotone). Mentre, nella realtà, come spengo la sorgente luminosa arriva subito il buio. 🤔
Grazie mille😊😊😊
Video spettacolare al pari della maglia.
Piu che separare la funzione d'onda mi viene da pensare che sarebbe sufficiente aggiungere all'elettrone qualcosa che lo renda facilmente distinguibile dagli altri, dopodiché verificare che lo stesso elettrone, con questo marker esista nella scatola 1 per X tempo e nella scatola 2 per X tempo.
Se non è possibile isolare un elettrone in un dato momento, ma solo la probabilità che esso sia presente...mi sembra l'unico modo
propongo una variante dell'esperimento:
facciamo che la nostra scatola divisa venga spartita in due laboratori che si trovano nel medesimo istituto di fisica:
facciamo che le due scatole vengano aperte nello stesso istante .... domanda: cosa osserviamo?
Il problema è uguale, come si fa a sapere se prima di aprire (misurare) c’era un singolo elettrone in sovrapposizione quantistica nelle due mezze scatole, o se classicamente stava solo in una delle due.
Molto bello . A proposito di esperimenti mentali , supponiamo di avere a disposizione una scala , di lunghezza indeterminata , appoggiata a terra e puntata verso il cielo . Se inizio a scalarla , piano piano , usciro' dalla gravita' terrestre, alla faccia della velocita' di fuga , o no?
Per la maglietta! 👍
Ip! Ip!
Ma non è x caso che il problema attenga non alla Fisica, bensi alla Grammatica...... ?
L'affermazione secondo cui l'elettrone, prima della misurazione potrebbe essere in entrambe le scatole, è forse nel senso che esso sia in una o nell'altra scatola ? Alternativamente quindi, non cumulativamente.
Idem x il povero Gatto di Schrödinger, che potrebbe essere al contempo non vivo E morto, bensì vivo O morto.
E quindi in conclusione, il Paradosso non è forse quello di parlare un po' a schiovere 🙂 a vanvera ?
Una domanda:
Supponiamo che ci sia effettivamente la sovrapposizione quantistica, con la massa come la mettiamo?
Se pesassi le due scatole dove sarebbe la massa dell’elettrone?
"pesare" equivale a misurare, quindi all'atto della misurazione distruggi la cosiddetta sovrapposizione quantistica.
@@biomax1864 beh certo… che stupida domanda in effetti.
Comunque grazie.
Anche senza l'atto del peso, in ogni caso, allora, il.collasso dovrebbe essere istantaneo, siccome le due scatole dovrebbero comunque interagire con il campo gravitazionale
Eppure sembra che a livello microscopico la gravità sia quasi "ignorata"
Le copertine dei video le fai con midjourney? Sono bellissime e vorrei riuscire a riprodurle, ma non so quale AI hai usato
Ciao, adesso uso DALL-E 2
Se capisco bene, la risposta è: non lo sappiamo. Non possiamo saperlo finché non lo facciamo.
Ma a livello teorico non possiamo dire quale sarebbe il risultato di questo esperimento mentale?
Non possiamo fare una previsione di cosa dice la meccanica quantistica, che poi potrà essere verificata se mai avremo le tecnologie per farlo?
Io direi che non possiamo dirlo se non specifichiamo attraverso quale sistema vengono allontanate le due scatole, o più precisamente attraverso quale sistema venga divisa in due la funzione d'onda. Dire solo "allontaniamo le scatole" non è una descrizione quantistica, bensì è fatta solo in termini di meccanica classica. E i grossi interrogativi arrivano proprio quando passiamo dalla meccanica quantistica al mondo della fisica classica.
@@RandomPhysics quindi prendendo i dovuti accorgimenti, possiamo pensare di allontanare le scatole in modo tale che l'elettrone rimanga teoricamente in sovrapposizione?
Rimane solo una probabilità