Grazie Flavio, è sempre un piacere ascoltarti! 🔝 Sono andato a vedere il video di Franco Forte e, tra le risposte che lui dà a chi commenta, leggo: "Non credo sia compito mio o di Mondadori investire soldi e lavoro per promuovere autori italiani di SF." 😑 Se la mentalità è questa credo ci sia poco da suggerire...
@brokenstories Come sempre ottimo video. Come vincitore di un Urania Short condivido questo stato della fantascienza italiana. Come scrittore più sperimentale mi reputo super fortunato a essere uscito ben 3 volte sulla famosa collana. Pensavo che ciò fosse un'apertura verso un nuovo mondo. Invece, Franco Forte ci ha fatto capire il contrario. Non siamo andati da nessuna parte. E la SF non vende. Però come me tanti meriterebbero di essere letti, ma la base dei lettori non lo permette. Inoltre il premio Urania (sia romanzi che racconti) è una BARRIERA. Non faccio giri di parole come te. Ormai è visto come un ostacolo. Tanti gladiatori che si scannano per quell'unico posto per uscire. Non va bene. E i lettori non leggono. Non si fida degli autori italiani! E comunque è vero, gli autori che spingono la SF non scrivono SF. E danno l'esempio, difatti sto andando per altri lidi...
Video interessantissimo, grazie Flavio. C'è una domanda che continua a ronzarmi in testa: chi compra ancora libri in edicola? Io e pochi altri "disperati" come me. In un'epoca storica in cui, tra l'altro, le edicole sono ben indirizzate sulla via dell'estinzione. Ma siamo davvero sicuri che sia Urania la vetrina giusta per uno scrittore italiano di fantascienza? Urania è nata per portare da questa parte dell'Oceano le novità, la passioni e i sogni dell'altra (e anche la cultura), per portare autori che erano già famosi e vivevano già di scrittura da un pezzo. Urania esiste per mantenere viva una passione che è sempre stata e sempre sarà (in Italia) per pochi eletti. Oggi per un italiano pubblicare su Urania fa indubbiamente curriculum, ma dopo un po', se hai solo quello su cui riporre le tue speranze, cadi nel dimenticatoio, perché Urania è soprattutto un tritacarne di autori. Ha più senso, a mio avviso, partecipare ogni anno al RiLL. Mi sembra come se il mondo Urania, nel suo ricambio continuo e vertiginoso di autori, si stia scontrando con il desiderio del pubblico italiano di trovare un punto fermo, di avere la sua continuità, la sua serialità, di affezionarsi a un autore che gli dia sempre lo stesso tipo di storie, ma con i modi e i tempi giusti. E si stia scontrando, soprattutto, con i tempi che cambiano e con una comunicazione che la realtà di un''edicola neanche sa più cos'è.
Io ebbi dei racconti pubblicati su Millemondi negli anni 80, poi sono uscita un po' dal giro. La fantascienza scritta da italiani era stata molto ostacolata dai predecessori di Forte, e lui ha almeno tentato di proporre qualcosa. Ma io so che un tempo gli scrittori italiani dovevano pubblicare con pseudonimo straniero, altrimenti nessuno se li filava, soprattutto se erano donne.
Bel video, si sente il tuo cuore Flavio. Per aggiungere solo un altro punto: ma la distribuzione nelle edicole? Nel 2024? Ho l’età per ricordare l’epoca in cui in edicola ci si andava tutti i giorni o quasi e ci si perdeva tra le proposte in esposizione… però di anni ne sono passati
Gli editori del mondo anglosassone non si sognano di considerare la fantascienza superiore al fantastico in senso lato. Lavorano sulla sostanza, per tanti motivi, alcuni dei quali tu li hai citati. Non sono immuni alle tendenze di mercato (YA / Grimdark), perché devono fare cassa, ma continuano a spaziare e sperimentare e fare scouting per davvero. In ogni possibile direzione. Non è un caso che gli anglosassoni abbiano avuto un’autrice come Ursula Le Guin, che scrisse fantascienza E fantasy al massimo livello (è soltanto il primo esempio che mi sovviene; ce ne sono altri). La snobbarono soltanto perché scriveva fantasy? Non mi risulta. La aiutarono ad affermarsi. Perché? Perché anzitutto considerarono la scrittrice; non, cioè, il genere che scriveva - buono soltanto per gli scaffali delle librerie. (Nota a latere: Ursula Le Guin pubblicò fino alla fine dei suoi giorni coi piccoli editori - per scelta, non perché i grandi non la volessero. A ognuno le proprie conclusioni.) Noi abbiamo avuto come apice qualitativo alla curatela di Urania Giuseppe Lippi. Per Lippi avevo la massima stima. Purtroppo, come ebbi modo di scoprire dialogando con lui di ritorno da Fiuggi, pure Lippi ghettizzava il fantastico, fermamente convinto della superiorità della fantascienza sugli altri generi. Sebbene i suoi discorsi fossero argomentati (non ero d'accordo per svariate ragioni, ma a ventinove anni ascolti e poni domande; cerchi d'imparare qualcosa), dubito che con una simile mentalità si possa fare editoria a livello degli anglosassoni. Chiarisco meglio: chiunque ragioni in base al genere, anziché in base alla scrittura e allo spessore del contenuto, qualsiasi veste gli si dia, non farà altro che danni. Dovrebbero confrontarsi in diretta con chi li critica. Magari ne uscirebbe qualcosa di buono. Da un lato i curatori di collana che parlano di come funziona da dentro in modo trasparente, dall'altro le istanze di chi è molto critico: scrittori esperti e lettori forti. Magari ne uscirebbe qualcosa di buono.
E' una questione che si trascina da lungo tempo da quando Fruttero e Lucentini scrissero che un disco volante non poteva atterrare a Lucca. Poi ricordo come un autore francese come Brussolo ,pubblicato regolarmente da Urania, veniva gurdato con sospetto dai lettori in quanto pensavano si trattasse di uno scrittore italiano. Gli italiani fantascientisti sono sempre stati visti con diffidenza Evangelisti a parte questa e' la realta'. Per quanto non manchino nomi validi la tendenza mi sembra non sia cambiata . E comunque non e' che in passato ci fossero scrittori meno bravi di quelli di adesso penso a Lino Aldani, Vittorio Curtoni, Vittorio Catani. Nel weird e' gia' diverso ma solo in parte. Ma per quanto ne so anche gli scrittori non anglofoni fanno molta fatica.
Dire che negli ultimi anni si Urania venga proposta solo fantascienza hard denota che non seguì la collana e , perdonami , non dovresti parlarne o dare consigli . Ci sono varie linee mensili, speciali e romanzi integrali che spaziano tra vari tipi di autori , anni , provenienza e stili con varie contaminazioni . Tra l altro pure molte autrici donne. Quindi etichettare urania come monostilistica è falso. Poi , purtroppo, il problema è culturale e di idee. In Italia si legge molto young adulti. E di idee buone in genere , da parte di scrittori italiani ( aldilá dei generi) ne vedo poche. Ho 37 anni , non mi ritengo vecchio, compro urania assiduamente anche su eBay.
Io penso che i consigli di Flavio siano invece i benvenuti. Possono essere consigli fuori fuoco per certi versi, se come tu dici, Urania pubblica anche altri generi, ad esempio. Ma mi sembra che Flavio abbia detto più volte "posso sbagliare". In altre parole ha accolto l'appello di Franco Forte e ha detto la sua senza arroganza. Dire: "non dovresti parlarne o dare consigli", lo trovo, al contrario, un atteggiamento un po' arrogante.
Urania è una collana da edicola e giustamente i suoi lettori più appassionati sono quelli storici. A questi aggiungici i nuovi autori italiani di fantascienza che cercano di pubblicare su Urania (è un ottimo step sul curriculum). È vero che Franco Forte pubblica romanzi storici ma scrive fantascienza da tanto tempo, ricordo che c'era il suo nome ai tempi del Premio Courmayeur quando partecipavo anche io. Le dinamiche interne in una casa editrice sono complesse, lui è anche in Delos quindi non possiamo sapere quali siano i possibili conflitti di interesse e gli accordi che ha con Mondadori. Non verterei su questo un discorso. Diciamo piuttosto che non è un problema solo della fantascienza. Nell' horror è anche peggio, nel fantasy si salvano i filoni romance e forse altri nuovi filoni giovanili. E ai grandi marchi frega cazzi di spingere ciò che non vende quando possono semplicemente offrire ciò che la domanda vuole.
Salve. Io sono uno wannabe scrittore wannabe di fantascienza, ma l'ultima volta che ho mandato un racconto a Urania è stato nel 1991. Questo per anticipare che probabilmente sono uno di quelli che parla per invidia dei pubblicati :) Leggo Urania dall'83, in maniera discontinua e prediligendo i numeri "vecchi". La faccia di Urania, per tanti, è quella storica. Non solo per "noi vecchi", ma anche per chi, senza un contatto social di riferimento (come dici, è una mancanza clamorosa) e con pochissima presenza fisica (gli urania si trovano più facilmente sui banchi dell'usato che in edicola), si deve rifare, appunto, a quello che era due, cinque, dieci anni fa. Mi trovo io stesso a leggere numeri degli anni '80 che non differiscono da quelli del 2024 se non per le firme. Riconoscibilità, come per le bottiglie delle bibite. Quindi la "rivoluzione" andrebbe fatta come si fanno gli ammodernamenti delle abitazioni ("okay, tolgo un divisorio, sistemo l'impianto elettrico e attacco la fibra", non "lo faccio diventare un velodromo rococò"). Insomma: sì ad altri generi, ma non tana libera tutti; chi vuole il fantasy non lo cerca su Urania, e quindi anche se ci fosse... I lettori di Urania non vogliono Fantasy se non adeguatamente miscelato in science fantasy o spacciato per planetary romance, tollerano qualche horror (Urania ha pubblicato King/Bachman, Koontz, per non citare i classici Lovecraft e co.), non sono aperti agli sconvolgimenti: ricordo cosa successe quando provarono a cambiare la veste grafica. Non trovo una buona idea neppure prendere gente che non scrive fantascienza e fargliela scrivere: l'ultima volta che ci hanno provato (in Nathan Never, ma anche in diversi racconti) sono venuti fuori noir con i laser al posto delle pistole. Gli italiani (quelli che ho letto) sono bravissimi nel planetary, nel creare società e pianeti lontanissimi attraverso i quali parlare di tematiche universali, che però all'estero non è esattamente una corrente in crescita, per quel che vedo. Su Urania ci stanno, e bene, ma non credo che possano attrarre lettori nuovi/giovani. Vogliamo allargare il pubblico di Urania senza sdegnare lo zoccolo duro? IMHO ci sono scrittori di Hard Sci-Fi, Weird e Horror più che validi, ANCHE E SOPRATTUTTO italiani, che sarebbero più "in linea" con il corso storico di quanto lo siano "una scienza abbastanza avanzata è indistinguibile dalla magia" di, per esempio, "il Giglio Nero" di Bradley e co.
Sulla salute dell'editoria scifi americana qualche dubbio ce l'ho, sono stato ad un Worldcon (con l'occasione che si teneva in Irlanda) ed è stato uno shock, utile ma uno shock, il livello di ossessione per serie televisive, identity politics, "quelli che hanno fatto i soldi" (George) era ampiamente oltre, oltre il pettegolezzo. Qualsiasi talk ad un certo punto si inerpicava in infinite spaccature del capello in quattro su tematiche del tutto marginali, anche l'introduzione di aspetti identitari viene declinata in termini di visibilità (o empowerment), il che è cheerleading fine a sé stesso. E voglio dire i risultati sono evidenti. Poi certo c'è il grande bestseller internazionale che spacca tutto, ma siamo sicuri che abbia un valore durevole? Urania lo leggono i vecchi, lo leggevano i vecchi quando ero fringuello io :) direi che è l'ultimo posto in cui uno andrebbe a cercare novità made in Italy.
Secondo me (come sottolinei nella seconda parte del video) un punto fondamentale è che Mondadori pensa di portare avanti una collana avanti per inerzia, senza lavorare sulla comunicazione e senza cercare nuovi lettori. Urania attualmente ha solo un blog (un blog!) pure fatto male. Niente social, niente sito web vero e proprio, niente pubblicità da nessuna parte. È ovvio che continuano a vendere solo i grandi classiconi, Asimov, Simmons, Clarke, eccetera. A comprare tutti i romanzi (3 al mese) saranno solo gli affezionati da sempre. Piano piano muoiono e la collana chiude.
Un'altra cosa che, secondo me, andrebbe fatta su Urania per far capire cos'è stata (e cosa potrebbe essere ancora) la sf italiana sarebbe anche una collana di riproposta storica, riproponendo romanzi ormai da tempo fuori dai radar ma importantissimi, come quelli di Roberta Rambelli, Ugo Malaguti, Renato Pestriniero, Luigi Naviglio, Gilda Musa...eccetera.
Scusa se ti riempio di commenti ma mi sovviene una altra domanda: prendiamo il caso dell “amica geniale” o il romanzo giallo (tipo poliziesco scandinavo) pubblicato di recente da un scrittore italiano (uno importante pare) con lo pseudonimo di Arwin Seaman. Ma perché in Italia se facciamo qualcosa di buono (o di coraggioso) sembra che ce ne dobbiamo vergognare e usare pseudonimi?
Perché siamo autorazzisti con noi stessi e siamo un popolo che si odia e che ci prova gusto ad autodenigrarsi. Figuriamoci se i francesi o i tedeschi sono oicofobici. Questa tendenza deriva in parte dalla storia d’Italia, assoggettata ai barbari dopo la caduta dell’Impero romano e poi a Normanni, Spagnoli, Arabi, Angioni, Austriaci (da qui il nostro complesso d’inferiorità) e in parte dalla storia recente. Per allontanare l’accusa di fascismo si preferisce buttare il bambino con tutta l’acqua sporca e dire che siamo un paese di merda. Così si allontana qualunque sospetto di amor patrio e dunque, per una falla logica assurda che non ha senso, di fascismo
I racconti che Urania mi ha pubblicato sono sempre stati pagati. Non in maniera stratosferica ma nemmeno male. Comunque, gli scrittori già famosi, sono legati alle case editrici che li pubblicano, non possono andare qua e là solo seguendo i soldi. Comunque mi piacerebbe sentire il parere di Nicolazzini.
Probabilmente, come dici, il problema principale è proprio la mancanza di comunicazione. Tantissimi in Italia ancora considerano Fantasy e Fantascienza dei generi per bambini (ovviamente l'offerta di questi generi copre ogni categoria d'età e rispetto ad altri generi si presta meglio a un pubblico giovane, per questo l'offerta è più ricca per i più piccoli rispetto ai thriller, per fare un esempio banale, ma ciò non vuol dire che non offra romanzi complessi e pregni di significato rivolti agli adulti). Una miglior comunicazione da parte di Urania e Mondadori potrebbe fare miracoli per cambiare questa percezione andando a influire positivamente sull'intero mercato.
Compro ogni urania in edicola da oltre 25 anni. Ogni collana. E ne leggo forse il 25% in modo completo. Gli altri li mollo. In generale scende il livello totale non singolo o italico. Fatico con italiani perché sono vecchio dentro e vedo il genere anglofono non italico. Ma detto questo la collana va sistemata. Dal prezzo alla reperibilità al parallelismo con le info online sulle pubblicazioni cartacee. Detto ciò continuerò a spendere i soldi lasciando a voi che avete idee di farmi una sorpresa.
Amen. E aggiungo una piccola informazione: nella collana Urania 70 anni di futuro, che ho acquistato per 'nostalgia', terminata da non troppo e che usciva con Corriere o Gazzetta, su 45 uscite ci sono solo 4 libri di autori italiani. Magari sarebbe stata l'opportunità giusta per spingere autori italiani.
Evangelisti… non mi ha mai conquistato più di tanto, però sono d’accordo sull’importanza di personaggi che sappiano diventare iconici e punti di riferimento per i lettori, ma questo vale solo per i cicli e le saghe
E' difficile trovare una soluzione ; i gialli di Agatha Christie continuano ad essere letti perché sono ben scritti e ben ideati, forse perché di un'altra epoca ma poi una "boiata pazzesca" come Harry Potter primeggia, nonostante sia infantile, perché le masse sono infantili, sempre di più.
ok.... sto seguendo i commenti....alla fine questo video suscita molto interesse...... vedo tanti commenti che suggeriscono (sulla falsariga dei suggerimenti di Flavio) la colonizzazione delle librerie, l'estensione a grande scala di Urania al weird.................................. .......................................... io mi limito a far presente due cose, e forse la prima è sfuggita alla maggior parte dei follower di questo canale, che statisticamente praticano per loro ammissione solo episodicamente la fantascienza: >Urania *è* una collana di fantascienza e qui fate voi, io vengo in pace ma mi rendo conto che sarà una provocazione >ma con tutta la cagnara che le tribù del weird hanno fatto non appena un editore non "allertato e avvezzo" ha fatto una proposta, ma vi pare che una collana storica di fantascienza, in lieve ma costante declino, si dia in pasto alle tribù fameliche e rancorose del weird come atto di rinnovamento? seppuku
Il discorso sui contratti e i pagamenti è sicuramente giusto. Se non fosse però che le stesse condizioni sono applicate a Segretissimo collana che da tempo ormai prosegue bene con SOLO scrittori italiani.
L'ibridazione con il genere Fantasy & Horror è stato il motivo principe per cui la sci-fi in Italia è vista come genere secondario se non terziario (per osmosi e anche imbecillità dell'utenza anche gli autori), nelle librerie ed E-store, qualunque essi siano, le sezioni Fantascienza e Fantasy sono messe sempre assieme, il che porta alla totale confusione di chi poi ne fruirà. Urania stessa aveva aperto dapprima una costola Horror della collana e successivamente fantasy, ambedue deragliate. Per il resto il tuo discorso ci sta tutto epurato ovviamente quanto di cui sopra. Vero, verissimo, ci vuole più coraggio, essere cool, più politici, non robe oscure e settarie.
Anch’io concordo che sia meglio puntare su opere di fantascienza sociologica che ritraggano l’Italia con le sue problematiche (ed eventuali soluzioni). D’accordissimo su personaggi ben costruiti che catturino subito l’attenzione. Se l’autore spicca per tematiche e stile, suggerirei che Franco Forte pubblicizzasse queste opera anche all’estero, per esempio in Francia.
Ne discutevamo con alcuni appassionati e scrittori ( un paio di quelli italiani bravi) lo scorso week end, sapendo che ci sarebbe stato intervento di FRANCO FORTE e su URANIA siamo giunti alle stesse conclusioni. La conventiucola rappresenta un peso tale che uno scrittore si butta sul giallo e sul fantastico se va bene. EVANGELISTI era fuori da quella gabbia , anche se ha vinto il premio.
Ciao Flavio, ma alla Mondadori Urania non ci avevano già provato anni fa con Urania Fantasy, poi Fantasy Urania dalla fine degli anni ottanta agli inizi del 2008?🤔
Temo che il direttore di una collana come urania abbia molte più responsabilità di quello che molto onestamente hai esposto in questo video. abbiamo bisogno di discorsi franchi come quelli che hai fatto
In Italia manca un editore che si occupi seriamente di horror e fantascienza. Ho sempre sognato una situazione tipo i paperback americani anni 90 qui in Italia.
@@brokenstories le seguo sempre e compro sempre independent legions, alcatraz, hypnos, ma in America dei vari campbell, koontz, laymon etc trovi una quindicina di libri per ognuno. E qui invece.....
Potresti pubblicare il video sul gruppo Romanzi di Fantascienza sul quale ho visto altri tuoi interventi in passato. Ne nascerebbe una bella discussione anche perché sono presenti molti che lavorano o hanno lavorato nella fantascienza. Comunque sono d'accordo su tutto quello che hai detto, anche snaturare un po' la collana e guardare ad altri generi, d'altronde se anche il premio Hugo non è più solo fantascienza lo può fare anche Urania. E te lo dice uno che proprio ieri ha preso un cosmo oro in una bancarella dell'usato.
Sono d'accordo con la mancanza social della collana. Ho notato un altro problema, la distribuzione. Le edicole stanno chiudendo tutte o non sono vestite adeguatamente. Le due cose insieme portano al collasso.
Questo è verissimo. Dovrebbero dedicare una pagina Instagram o in generale marketing alla collana. Non dovrebbe essere difficile essendo sotto mondadori
Leggendo i commenti si notano pareri diversi e che probabilmente gran parti di essi son fatti da chi non legge fantascienza ne tantomeno urania. Questo è il problema dell editoria italiana. Lettori che si schierano pro o contro i vari generi. Io , parlando con altri appassionati di fantascienza , non ho MAI sentito sminuire o denigrare il fantasy. Anzi , la sf deve tutto al fantasy dal quale deriva tra l altro . Io per primo non saprei resistere a qualsiasi libro della fantacollana nord. O ai vari giochi tipo Warhammer 40k anche per quanto siano sf son iniziati dall ambientazione fantasy. Poi, la gestione frutteto e lucentini era la peggiore, loro si che odiavano la sf tanto è vero che tagliavano i romanzi. Ripeto ,la gestione attuale è molto più varia , equa e valida. Il problema è il mercato in generale. Dubito molto che ,se si facesse una collana fantasy da edicola con tre uscite mensili più speciali , avrebbe problemi diversi da quella dell urania odierna . Anzi penso che farebbero ancora più fatica a trovare fantasy moderno , italiano valido. Quindi schierarsi non serve a niente se adesso c'è , in libreria , solo la volontà di cose semplici e ripetitive con gli young adult o certi manga . Vende quello e quello ripropongono .
Oltre a Carofiglio uno scrittore “Mainstreet” potrebbe essere Enrico Brizzi che con il libro L'inattesa piega degli eventi aveva appunto. Scritto un ucronia!😊
Un mio amico editore ebbe a dire: vende più uno straniero brocco che un italiano straordinario. Detto questo, ultimamente la sf italiana (a pari merito con quella cinese) mi piace molto ma molto di più di quella straniera, che ormai è tutta uguale: a un passo dalle serie tv. Comunque un'apertura a tutto il fantastico io la vedrei benissimo!
Nel mio piccolo, la penso allo stesso modo. Sarò pure "misero", ma a me anche l'aria di vecchiume tiene lontano dal pensare di leggere qualcosa di Urania. Chissà, magari una collana parallela con un diverso brand e una diversa filosofia potrebbe funzionare...
Purtroppo Urania è costretta ad andare incontro ai gusti del suo pubblico, del suo zoccolo duro, perché non credo che, nonostante tutto, Urania abbia la forza di allargarlo, nemmeno facendo quello che dici tu. Perché quella è la sua immagine, quello che si porta dietro. Vorrei uno studio statistico per sapere la distribuzione anagrafica dei lettori di Urania. Probabilmente sarebbe molto spostata sull'over 60. Diciamocelo: Urania è "roba vecchia", quasi "nostalgica", già solo per il fatto che nasce nelle (e per le) edicole e quelle stanno sparendo e tra pochissimo saranno sparite. Le nuove generazioni cercano cose diverse, tramite canali/editori diversi. Che poi il mercato sia piccolo, questo è vero ed è un altro problema. Ed è questo il motivo per cui Urania pubblica quello che pubblica. Pubblica quello che i suoi lettori vogliono leggere, per sopravvivere (certamente in Mondadori comandano i rendiconti). Almeno finché quello zoccolo duro ci sarà. Poi sarà, inevitabilmente, la sua fine. Non credo, in fin dei conti, che si possa giudicare lo stato della fantascienza italiana dal solo osservatorio-Urania e non credo che Urania possa mai essere la "salvezza" della fantascienza italiana. La faccenda è molto più complessa e variegata di così. Magari ne parliamo a Stranimondi. ;-)
Urania non pubblica solo i grandi classici del passato ma anche romanzi più recenti o contemporanei. Di fatto esce con tre proposte mensili fisse (4 nel periodo della celebrazione del settantennio). Pubblica romanzi e antologie di racconti che trattano la SciFi nelle sue differenti declinazioni. Qui il problema non è, mi pare di capire, che Urania non sia profittevole, ma piuttosto che vada in rosso il mese che pubblica opere a firma italiana. Questo, di fatto, a parità di marketing e comunicazione, è una conseguenza delle scelte dei lettori. In generale, essendo un lettore “forte” di fantascienza, e semplificando all’estremo, credo sia da imputare a un sense of wonder superiore nei classici o negli scrittori anglosassoni che è mediamente superiore a quello percepibile nelle opere italiane, per lo meno quelle proposte da Urania. Che sia, come dice Troisi, causa della maggiore attitudine professionale degli scrittori dei grandi mercati esteri? O che in effetti manca una SciFi propriamente italica perché si lavora più di emulazione? Non saprei.
Hai detto un sacco di cose giustissime. Forse non pubblicherei altri generi dentro Urania, ma si potrebbe pensare di prendere quella parte di fantascienza che riguarda distopie, ucronie, i punk... insomma, restare sotto il cappello sci-fi, ma prendendolo come un termine ombrello che raccoglie CENTINAIA di sottogeneri. Ma tanto è già tardi e parliamo di nulla, perché non pubblicheranno più italiani. Urania è destinata a rimanere materiale da edicola e morire 🤷🏻♀️
Che ne pensi delle opere del catalogo Acheron Books? ( o Vaporteppa, che è sempre di Acheron) Conosci? Si tratta di fantastico/fantascientifico italiano ambientato in Italia. Io non ho mai letto niente di questo editore, e volevo un parere autorevole. 🙂 Ah! nel frattempo, Franco ha risposto a un mio commento nel quale avanzavo più o meno le tue stesse perplessità, e la sua risposta -cito- è stata la seguente: "Non hai capito quello che volevo dire. Il problema non è Urania, non mi lamento di Urania o del fatto che Urania non venda, anzi, Urania va benissimo, le vendite aumentano, ci stiamo espandendo con il marchio anche in libreria. Il problema quindi non è Urania, per quanto possa essere percepita da qualcuno come dici." Quindi tutto a Posto. Urania Yeah! 😀
Non penso si possa dare un parare su tutta la produzione di una casa editrice. Conosco Acheron e penso che abbia titoli per tutti i gusti, tutto sta nel trovare quelli più adatti ai propri.
Franco Forte non dice che Urania è in crisi, anzi ha detto che va molto bene, tranne con gli autori italiani. Quindi non deve rinnovarsi, dato che funziona come collana. Il problema riguarda gli italiani di SF. Che non funzionano in Urania ma non funzionano neanche altrove. Anche per il giallo gli americani dovrebbero essere più forti in quanto più promossi, in un mercato più grande ecc. E invece gli italiani vendono. È solo per Camilleri?
Ma tanti anni fa, Uranoa non aveva pubblicato una raccolta di scrittori che si ispiravabo a Lovrcraft? Moore, Gaimsn (quelli che mi vengomo inebte ma ve n'erano altri ancora)... E Lovecrsft non è fabtasvienza pura. Anzi. E poi, sempre in passato, c'erano molti autori che messcolavano un certo fantasy con la fantasvienza... Pochi, credo, ma c'erano.
credo che sia frutto più di un pregiudizio che di una vera diversità di qualità. in questi anni ho letto molti bei racconti, intere antologie gli autori italiani e la qualità media era buona, con qualche perla
D'accordo con l'idea di lavorare sul personaggio e sul fatto che occorre considerare l'aspetto professionale con un certo rispetto. Mi piace anche l'idea di "tradire" il lettore abituale, ma non tanto con fantasy e horror (benché la storia di Urania sia costellata di autori fantasy e horror), bensì con autori che in Italia sono completamente sconosciuti. Il che li allineerebbe con gli italiani, ma probabilmente farebbe anche calare le vendite. L'idea di "arruolare" autori famosi invece mi pare impraticabile, una sorta di colonizzazione che non porta da nessuna parte perché non fa crescere gli autori ma cerca autori già cresciuti. Senza contare che spesso autori famosi non hanno idee adeguate per un genere e finiscono per cadere malamente nei luoghi comuni, facendo così più danni che altro. Vendi di più una volta con lo specchietto per le allodole, ma ti fermi lì.
il vero problema dell'italia adesso sono aumentati gli scrittori e diminuiti i lettori , ho sempre odiato i libri scritti da i italiani perfino evangelisti era bravo come romanzo storico ma la parte della fantascienza era tremenda
Molto interessante. Ma mi permetterei anche di affermare che, il genere fantascientifico, non ha tradizione nel nostro Paese. In Inghilterra,ad esempio, come sappiamo, la fantascienza fa parte della letteratura di quella Terra, pensiamo solo a H.G.Wells, che ha aperto un po' la strada a tutti quegli I autori che dal '900 ad oggi hanno creato un genere, che ha dignità di essere pubblicato e venduto in libreria, non relegato in edicola su una collana di nicchia. Quindi per me è anche proprio una questione di storia della nostra letteratura.
Ciao, il tuo video mi interessava molto ma al 19esimo minuto ho dovuto desistere per le continue interruzioni pubblicitarie, non so se questo fatto dipenda da te ma è un problema, e non credo solo per me
Il problema di Urania a mio avviso è piuttosto semplice, e non è il fatto che sia poco aperta ad altri filoni del fantastico e troppo basata sulla scienza (non lo è: di hard sci-fi italiana nella collana se ne trova ben poca). Il problema è che si tratta di una pubblicazione da edicola, e le edicole stanno sparendo rapidamente. L'ebook sopperisce in parte, ma tanti lettori attempati non ne vogliono sapere del formato elettronico. L'unico modo perché la collana sopravviva è trovare altri canali distributivi, ma anche sperimentare aperture a stili meno asciutti del "traduttese" menzionato nel video (facile, trasparente, a volte didascalico) e andare in cerca di opere con personaggi carismatici, complessi e intriganti, in grado di avvicinare nuovi lettori alla collana.
Applausi. I lettori storici di Urania non li scuoti e non li cambi, anche per ragioni anagrafiche. Dunque i tuoi suggerimenti devono sposarsi con la creazione di un nuovo pubblico, magari giovane, magari anche al costo di sacrificare quello tradizionale. Riguardo la necessità di abbracciare altri generi del fantastico capisco il tuo discorso un po' meno. In tal modo eludi il problema invece di affrontarlo. Per me la fantascienza ha qualcosa di speciale: essa racconta il futuro. La fantascienza è un atto politico più di qualsiasi scrittura. I temi ricorrenti che sembra avere sono dovuti ai limiti degli autori, non credo siano limiti strutturali.
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Le sue considerazioni sono impeccabili e sicuramente fanno parte del quadro. Però anche Urania non ha tutti i torti. La Fantascienza già di suo è una nicchia. Inoltre in Italia si leggono pochi libri e si leggono solo quelli famosi o che, per ignoranza, vengono considerati "in grado di insegnare qualcosa", di qui le maggiori vendite del romanzo storico e del fantasy che ha una filmografia più ampia. E si capisce la lamentela sugli autori famosi. Poi c'è da aggiungere che Urania è un periodico, cosa che rende il farsi pubblicità più difficile che preparare l'uscita di un solo libro. Come ti presenteresti ad una fiera ? Parlando di un solo volume ? E se si introducono nuovi generi temo diventi ancora più complesso. C'è anche da considerare che un periodico dovrebbe essere un trampolino di lancio per libri che, dato un riscontro di pubblico, saranno poi ristampati dalla casa madre. Cosa accaduta rarissimamente purtroppo. Comunque sono d'accordo che Urania abbia una gestione antiquata, cosa che mi suona paradossale per un periodico di fantascienza. Per esempio sarebbe grandioso riversare tutti i numeri passati in formato per lettore, ci sono opere che ormai sono introvabili. P.S.: Urania è già uscita anche in versione fantasy, la prima uscita fu il gioco del trono in versione integrale, certo era una collana separata, ma comunque non si può dire che mancasse il coraggio uscendo con un tomo di più di mille pagine quando ancora nessuno conosceva Martin. Poi é arrivata la Mondadori e ne ha frantumò i libri. probabilmente vedendo il fallimento della serie Grandi saghe di Urania. Poi ci sarebbero anche Urania fumetti e Urania horror. Naturalmente sono tutte andate peggio della fantascienza.
Ho seguito il video e letto diversi commenti. A mio giudizio c'è un fraintendimento di base. Franco Forte ha detto che Urania vende tutto sommato bene tranne quando pubblica autori italiani al di fuori del premio Urania. Poi come collana può non piacere, ci mancherebbe, ma teniamo presente che alcuni anni fa un tentativo di ampliare l'orizzonte del genere fu fatto con la collana Epix chiusa per le poche vendite. Noto che in diversi commenti si ammette di aver acquistato fascicoli di autori italiani ma di non averli letti in quanto gli stranieri sono migliori. Ma se non li hai letti come fai a saperlo?
Io credo che le tue riflessioni siano state ricche di spunti utili e interessanti. Personalmente le ho trovate abbastanza condivisibili. In effetti la collana, nello specifico delle proposte italiane, è "ingessata" sia a livello di scrittura e linguaggio che come contenuti. Ed è per questo che molti lettori rivolgono altrove le proprie attenzioni e scelte, forse. Un plauso per il termine "traduttese", infine, è d'obbligo perché hai spiegato in una sola parola tante cose. Forse ci vorrebbe più coraggio a livello di scelte stilistiche, hai ragione. E un legame più esplicito e forte magari con il contesto storico e ambientale italiano. Diciamo che gli esempi Evangelisti e Camilleri possano essere utili per una riflessione in tal senso.
Grazie, "traduttese" è un vocabolo che ho sentito usare dallo scrittore Cristiano Demicheli, e l'ho preso in prestito. Non so se sia di suo conio, di sicuro è geniale.
Scusate ma forse ho capito male io...ma il discorso di Forte non era: "Il lettore medio (non quelli di nicchia) se legge sullo scaffale il nome dell'autore italiano non lo compra mentre se legge il nome straniero (inglese magari) lo compra"? Non mi sembra abbia detto che non ci si affida a scrittori italiani bravi, anzi.
Non vedo come un autore debba scrivere fantascienza, dove un successo è la vendita di 2/3 mila copie; venendo poi schiacciato da un libro romantasy da 700 mila copie.😂
Buongiorno, io ho l'intera collezione di Urania e dei suoi derivati (speciali, classici, Jumbo, Millemondi; e ho tutta la Nord), quindi compro e ho comprato anche gli italiani. Però, a parte qualche eccezione (es. Tonani o Evangelisti, che hai citato), non li leggo. Il fatto è che: leggo fumetti, tutto il fantastico, seguo Cinema, film e serie TV e il tempo è poco; quindi, concentro le mie letture sugli autori e le opere veramente di livello superiore.. e sono quasi tutte anglosassoni perché, come hai detto, la selezione è maggiore lì e i migliori, in quell'agone, sono veramente i migliori. Non discuto che ci siano italiani bravi, ma ve ne sono pochissimi bravissimi e io, per esigenze di tempo, leggo solo i bravissimi che sono quasi tutti anglosassoni (es. P.F Hamilton, Bamks, mi vengono in mente adesso su due piedi; ma anche Ken Liu o Cixin Liu) o i cicli che mi piacciono o le selezioni di racconti (anglosassoni, non italiane); tra l'altro, ne vorrei di più di racconti, i vari Best of annuali che non ci sono più per il fantasy o l'horror. Quindi, la soluzione secondo me non esiste. Non ci potrà mai essere un mercato in Italia che farà emergere tanti bravissimi come all'estero; qualcuno sì emergerà come eccezionale, ma pochissimi; ecco perché compro tutto, il sostegno io lo do, ma perché economicamente posso darlo. Chi non può si concentra su ciò che ama di più e gli autori bravissimi ed eccezionali saranno quasi sempre in quel novero estero che conosciamo. Purtroppo è così. È come l'NBA rispetto al campionato di pallacanestro neanche di A italiano ma di A2! Quali cestisti saranno all'altezza dell'NBA: pochissimi! A presto e complimenti per tutti i video!
Purtroppo è specificato anche nel bando del premio che non sono ammesse contaminazioni con altri generi del fantastico. Urania quello è e, apparentemente, quello deve rimanere. Ho partecipato più volte e l'ho sempre scontata, infatti :-). Ma non credo si tratti di commistioni, come fosse un peccato. Adoro la sf perché l'ho sempre intesa come un genere molto elastico e aperto, e così l'ho sempre scritta. Di mio penso esistano vari tipi di sf. Vero è che se da una vita la collana è appesa al filo delle vendite, forse cercare di conservare lo status quo è la soluzione più istintiva. Ma è anche vero che se qualcosa non va non risolvi proponendone di più e sempre uguale, ma cambiandone il volto. Può essere un azzardo? Sì, poi bisogna vedere se l'editore ti concede l'azzardo. Insomma, buttarla sempre sui lettori mi sembra riduttivo.
Leggendo molto materiale tradotto, spesso mi pongo la questione inerente le differenze tra ciò che leggo e la sua versione originale. Tu individui un tratto stilistico d'unione nei libri tradotti? Mi riferisco al "traduttese" che nomini ad inizio video. In alcuni casi ho addirittura trovate migliorate certe espressioni in italiano rispetto alle loro controparti originali. Non è sempre così, ma di casi c'è ne sono, e mi riferisco anche a certa letteratura "alta", non solo a quella di genere.
Le cause della mancanza di opere di spicco nella fantascienza italiana sono varie….se prendiamo il caso di Camilleri c’è da dire che è stata la TV a moltiplicare la celebrità del personaggio e quindi a favorire la diffusione dell opera, mentre la fantascienza e il fantastico non sono per nulla considerati dai media mainstream. Se avessero fatto una miniserie ben realizzata su quel ciclo di Lanfranco Fabiani di spy-story (vincitore premio Urania) ambientata negli anni 30 con i servizi segreti di varie nazioni che si occupano di viaggi nel tempo magari avremmo davanti un altro quadro d insieme. In Italia c’è anche chi sa scrivere sono pochi ma ci sono….solo che per qualche motivo non vengono premiati dai media mainsteream e quindi per motivi altrettanto oscuri si assiste a una darwiniana “selezione naturale” al ribasso in termini di qualità. Sto virando verso il verboso. Bonaser!
Per il solito problema tecnico ti rispondo qua. Ho apprezzato la tua ultima giustificazione, e siccome a questo punto ti considero moralmente innocente 😇 mi iscrivo al tuo canale, non sarò un assiduo frequentatore ma ci sono, ciao e a presto!
Bé, se Forte mi desse 3000 euro per il romanzo con cui arrivai in finale al Premio Urania, glielo lascio volentieri. Anzi gli dò pure la versione ampliata e corretta.
Scusami se scrivo qui e non direttamente al tuo commento ma ho alcune limitazioni dovute a un ipad piuttosto obsoleto. In genere non partecipo mai a conversazioni pubbliche, penso sia la prima volta che interagisco su questa piattaforma. Allora, il mio non era un intervento polemico fine a se stesso solo per rompere le balle - così tanto per fare, perchè ho tempo da buttare - ma l'espressione di un disappunto circa la pubblicità che ogni 5 minuti, ripeto, ogni 5 MINUTI, interrompeva il tuo video, al quale ho dovuto rinunciare dopo 19 minuti (non so come ho resistito tanto, forse perchè ero interessato all'argomento). Tu mi dici, in maniera lievemente piccata:" RUclips campa di pubblicità e di abbonamenti. Se trovi il modo di avere tutti i contenuti che vuoi a gratis e senza pubblicità, fammelo sapere, mi interessa". Bene, stando al senso delle tue parole ti potrei rispondere che a me non interessa affatto di come youtube sbarchi il lunario, (tradotto in francese: per me il Signor RUclips può andare a prenderlo in culo e la cosa proprio non mi tocca), ciò nonostante io ne fruisco "A GRATIS" (come dici tu) esattamente come la maggior parte della popolazione mondiale, dall'Alaska alla terra del fuoco, ne più ne meno e in maniera perfettamente legale, in questo non mi sento affatto emarginato o "strano". Se invece il tuo commento si riferiva al fatto che "VOI youtuber" guadagnate con pubblicità e abbonamenti, bè, anche in questo caso non sono affari miei, ce l'avrai pure un lavoro, no? Se i canali a cui sono iscritto applicassero la tua logica commerciale, molto semplicemente, li eviterei. Io seguo spesso Ric Dufer, Victorlazlo, Ivan Grieco, Yasmina Pani e tantissimi altri, per fare degli esempi, ma nessuno mi massacra con così tanti spot pubblicitari sparati a raffica. Sono una brutta persona, lo so, però ti saluto cordialmente e ti auguro un buon lavoro
Preciso solo che non sono io a decidere quanta pubblicità verrà inserita nei miei video e che penso dipenda dai profili personali di ciascuno e che cambi da caso a caso.
mi spiace dirlo ma Urania è una pubblicazione che sa di vecchio. Zero comunicazione al di fuori del "blog" e alle note stampa date a pochi siti specializzati, distribuita solo nelle edicole che stanno scomparendo, ristampe "mascherate", volumi che all'estero sono unici pubblicati in due parti, autori che sono spesso i soliti... un rilancio potrebbe avvenire iniziando a distribuirla anche nelle librerie, magari edizione pocket con una veste grafica diversa... ho qualche perplessità solo a se deve aprirsi a tutto il fantastico... potrebbe iniziare sperimentando con un romanzo "diverso ogni 3/4 uscite e vedere che effetto fa
@@andreadilavanzo653 è ovvio che se porti in libreria lo stesso prodotto Urania che esce nelle edicole non funzionerebbe. Come dice anche Flavio nel video, bisogna allargare l'universo di generi letterari che si propongono... affiancare alle gia presenti collane Oscar Fantastica in libreria una Urania che abbraccia tutto il weird a prezzo da edicola, con grafica rinnovata. Ricomincerei a comprarla anche domani
Ti faccio i miei complimenti, non era facile fare un video di 40 minuti dove dici tutte cose sbagliate. Ho sperato fino all'ultimo secondo che dicessi una cosa giusta, anche solo per sbaglio, ma niente. È evidente che non conosci la storia di Urania, che non leggi regolarmente fantascienza italiana e neanche fantascienza in generale. Dici che sei un professionista della scrittura, ne prendo atto, ma quando dici che 3mila euro per un romanzo non sono sufficienti, mi venono parecchi dubbi sulla tua professionalità. Nella mia esperienza professionale ho pagato mille euro in più (4mila) autori che vanno regolarmente in classifica nei primi dieci posti dei libri più letti in Italia. Parlo di anticipo. Poi la cifra restava quella perché la casa editrice era piccola e le vendite non andavano mai oltre la cifra dell'anticipo. Non puoi fare un video e parlare di un settore di cui non sai niente di niente, ripeto neanche la storia della collana. Urania ha avuto versioni horror e fantasy, per non parlare della collana Epix che era dedicata al weird e costruita anche sugli autori italiani. Alla faccia della sperimentazione e dei romanzi avanguardistici. Tutte chiuse, per mancanza di lettori (vendite, se preferisci). Te lo dico con rispetto, ci mancherebbe...
Quali "autori che vanno regolarmente in classifica dei primi dieci posti dei libri più letti in Italia" hai pagato 4mila euro e per cosa, per curiosità? Te lo chiedo perché la mia agenzia ha in portfolio autori che hanno preso anticipi da 10 a 30mila euro e non sono certamente nella top 10 italiana (ma neanche nella top 20 o 30 o 40).
@@lorenzocrescentini7476 scusa se tengo riservata l' informazione, capirai. Forse i tempi sono cambiati rispetto a 5 o 7 anni fa, ma una piccola casa editrice per recuperare un anticipo di anche solo 10 Mila euro deve vendere almeno 10 Mila copie. Comunque posso dirti che ho lavorato con grossi nomi e con agenzie come Nicolazzini, Santa chiara, grandi e associati
@@lorenzocrescentini7476 temo che si riferisca (aspetto smentite) all'acquisizione dei diritti esteri di un'opera già pubblicata (e quindi pagata) da altri. Una cosa è acquisire i diritti di pubblicazione di un'opera già edita in un altro mercato, altra cosa dovrebbe essere, almeno in teoria, sovvenzionare da zero l'opera di un artista autoctono.
@@lorenzocrescentini7476mah, quando Lindau mi ha pubblicato "La maledizione del Faraone" mi hanno dato 350 euro di anticipo e poi non ho saputo più nulla. Per me era anche colpa del titolo che hanno cambiato, l'originale era "L'occhio sinistro di Horus" era un po' più accattivante. E c'era dentro tanto esoterismo e personaggi storici, da Aleister Crowley a Lawrence d'Arabia.
19:00 ma perchè secondo te quanto prende uno sceneggiatore bonelli ? O un disegnatore? Gran parte avranno un secondo lavoro. Poi sull autoproduzione: Se fosse cosi semplice e immediato allora autopublicatevi tutti . Se siete fermamente convinti del vostro lavoro fatelo. Ma dubito che sia cosi semplice come lo è invece arrivare in tutte le edicole con urania ..
Sono abbastanza sicuro che Montalbano sia Montalbano _nonostante_ la scrittura avanguardistica, checché ne dicano i parrucconi per cui la semplicità è limite.
Alcune delle tue critiche riguardano Urania come collana, per esempio La comunicazione. La collana però va bene, come dice Forte. Tu dici che con una maggior comunicazione venderebbero di più gli italiani su Urania rispetto agli stranieri?
@@brokenstoriesCredo che avrebbe più risultato nell'attirare lettori mainstream. Che però poi leggererebero più stranieri che italiani. Non credo che il pregiudizio anti italiano esista solo nei lettori Urania... Perché è questo di cui si parla, un pregiudizio. Perché quasi nessuno delle centinaia di scrittori che partecipano al concorso Urania short non leggono SF italiana?
@@brokenstoriesIl problema che esponeva Forte era: come mai chi legge SF non legge gli italiani? Addirittura gli italiani che scrivono SF non leggo o gli italiani.
Se non ricordo male Urania pubblicò horror e fantasy, una sorta di sottocollane. Vendite malissimo, mi sembra. Certo, poi bisogna vedere cosa pubblichi.
hai ragione a proporre di ampliare gli orizzonti di urania. Ai tempi dell'urania di fruttero e lucentini, su urania si pubblicava di tutto anche lovecraft.
Si e non pubblicavano niente di italiano e tagliavano i romanzi per star dentro al formato. Ma dai . Almeno ora hanno la decenza di dividerli o fare direttamente i jumbo
@@teogriff866 quel che dici è verissimo, sul tema dei tagli. ma F&L erano dei talebani e avrebbero tagliato, per loro stesso ammissione, pure il don chisciotte.
Puro vangelo!. Basta vedere i numeri: su 140 numeri (1601-1740) solo 12 titoli di italiani pubblicati (compresi i premi urania)...sui 60 Urania Jumbo solo 3 sono di italiani....dove sono gli immani sforzi dell'editor ? E in libreria non va meglio: su 88 libri Mondadori di genere solo 5 romanzi SF di italiani. Inoltre nessuno di questi autori non è un vero scrittore, cioè uno che trae il proprio sostentamento dalla scrittura. E questo perchè chi scrive per le collane da edicola Mondadori non paga neanche le bollette del mese con i soldi che gli vengono dati.
Faccio una piccola ma doverosa premessa :il futuro appartiene agli scrittori italiani.Dico questa cosa perché penso che la base dei lettori italiani (non solo di fantascienza)negli ultimi anni si è molto allargata.Di conseguenza ci saranno sempre più scrittori (speriamo bravi). uno scrittore è per prima cosa un lettore.Ma adesso non è cosi, tanto che l'hai detto anche tu a metà video :gli altri sono più bravi.E perché io lettore dovrei scegliere un libro scritto da un mio connazionale se il libro dell'autore cinese ad esempio è molto meglio? Ricordo anche che nel campo della letteratura, l'Italia non è mai stata nelle prime posizioni ,i libri italiani piu venduti se non ricordo male sono : "Pinocchio"e" il nome della rosa" . Cioè a livello internazionale l'Italia non è vista come il paese di grandi scrittori (ultimamente c'e stata la Ferrante,ok). Ps da Urania ho letto:"il popolo dell' autunno" e "la lunga marcia"non proprio fantascienza
Secondo me 10:00 questo è il primo problema 13:37 questo il secondo. Io sono dell'88 e non ho mai acquistato Urania in edicola. Solo qualche sparuto numero usato che mi interessava nello specifico. L'ho sempre considerata una cosa del passato che interessa a persone strane. E lo dico da lettore (non accanito) di fantascienza. Secondo me una pubblicazione come Urania è anacronistica da decenni. Dovrebbero cambiare tutto per attirare nuovo pubblico ma non lo fanno perché sanno che tanto non vende. E allora preferiscono spenderci il meno possibile perché tanto lo zoccolo duro c'è e si riduce molto lentamente. Ovviamente arriverà il momento in cui il cambiamento sarà l'unica alternativa alla chiusura. Mi auguro che facciano davvero come suggerisci tu, Flavio. Sarebbe interessante.
Caro Flavio Troisi, sarebbe lungo ed articolato allora te la metto giù brevemente. Per risolvere la questione della letteratura di fantascienza in Italia, scritta o meno da italiani, svecchiando contemporaneamente la demografia dei lettori (appassionati?) di genere e aumentare di molto la qualità di quello che viene scritto, c'è un unica soluzione: CHE URANIA CHIUDA - che non si distribuisca NESSUN tipo di narrativa fantascientifica in edicola con romanzi ed antologie in una collana periodica numerata e con lo stesso impianto grafico per qualsiasi titolo ed autore e pure con lo stesso prezzo, dalla ciofeca al capolavoro. Che TUTTA la fantascienza, italiana ed estera presente sul mercato italiano torni all'agone del mercato librario VERO, (e non quello drogato e monopolista della collana periodica edicolare) riportando anche il libro di fantascienza alla sua vera dimensione che non sia simile a quella di un qualsiasi altro prodotto seriale da edicola fatto in economia anche dal punto di vista della edizione e dei materiali. Allora sì che gli autori anche italiani si sbattono per arrivare a pubblicare con Mondadori - che poi per forza paga il giusto a quel punto - e che i lettori ed appassionati, anche quelli più attempati, se non anche quelli giovani, si trovano costretti, se vogliono continuare al leggere il loro "genere preferito" (o a sperimentare un genere mai letto) dovendo per forza prendersi la responsabilità di SCEGLIERE personalmente il titolo da acquistare (stavolta a prezzi ben diversi), invece di affidarsi acriticamente alle scelte del curatore Mondadori di turno, il quale a sua volta sceglie i titoli pubblicare durante l'anno, secondo probabilmente un budget fisso di spesa che deve corrispondere alla resa media annua della collana, mettendo qualche autore importante in mezzo a titoli, magari simpatici e di intrattenimento scritti da onesti mestieranti e un certo numero di ciofeche per fare numero. La questione sarebbe più complessa ma questi in breve sono i concetti informatori. Firmato: Luca Oleastri - Edizioni Scudo
Mai comprato Urania se non sulle bancarelle dell' usato. Se si aprisse allo science-fantasy (o altra commistione di generi) farei l'abbonamento all'istante. Ma mi rendo conto che non capiterà mai, finché la gestione resta ancorata a un modus operandi che è ormai vecchio.
@@ciroiuliano1903 sì ma, a confermare ciò che diceva Flavio sullo "zoccolo duro", ti porto la mia esperienza. Trovai il volume usato "i draghi del ferro e del fuoco" di Swanwick. Dopo averlo preso, andai a cercarmi i commenti in rete e molti utenti di Urania criticarono la scelta di quella (bellissima) pubblicazione perché , a loro giudizio, non era la science fiction che volevano. Suppongo che il problema stia anche lì, come ha giustamente argomentato Flavio.
@@vincenzodesimone1266 ciò che dice Flavio è giustissimo e condivido a pieno. Mancano i personaggi di punta in Italia, qualcosa a cui il lettore si possa affezzinare, dico ad esempio un Conan, un Harry Potter, per fare un esempio fuori dalla fantascienza. Le buone penne ci sono, ne ho lette di ottime, sicuramente , secondo me è proprio il pubblico che manca .
Grazie Flavio, è sempre un piacere ascoltarti! 🔝 Sono andato a vedere il video di Franco Forte e, tra le risposte che lui dà a chi commenta, leggo: "Non credo sia compito mio o di Mondadori investire soldi e lavoro per promuovere autori italiani di SF." 😑 Se la mentalità è questa credo ci sia poco da suggerire...
Grazie infinite, Luca!
Forse avevo frainteso io il suo video.
@@brokenstories grazie a te! Continua così 👍🏼
Analisi impeccabile e molto acuta, con argomenti che possono valere anche oltre il caso di Urania.
…Un discorso che andava fatto. Un leale e schietto spunto di riflessione. Complimenti!
Si, dovrebbero pubblicare autori più mainstream. Vedremo il prossimo premio Urania che valutazioni farà Franco Forte.
Grazie per avere implementato la discussione. Tutti temi da trattare
@brokenstories Come sempre ottimo video. Come vincitore di un Urania Short condivido questo stato della fantascienza italiana. Come scrittore più sperimentale mi reputo super fortunato a essere uscito ben 3 volte sulla famosa collana. Pensavo che ciò fosse un'apertura verso un nuovo mondo. Invece, Franco Forte ci ha fatto capire il contrario. Non siamo andati da nessuna parte. E la SF non vende. Però come me tanti meriterebbero di essere letti, ma la base dei lettori non lo permette. Inoltre il premio Urania (sia romanzi che racconti) è una BARRIERA. Non faccio giri di parole come te. Ormai è visto come un ostacolo. Tanti gladiatori che si scannano per quell'unico posto per uscire.
Non va bene. E i lettori non leggono. Non si fida degli autori italiani!
E comunque è vero, gli autori che spingono la SF non scrivono SF. E danno l'esempio, difatti sto andando per altri lidi...
@brokenstories
Video interessantissimo, grazie Flavio. C'è una domanda che continua a ronzarmi in testa: chi compra ancora libri in edicola? Io e pochi altri "disperati" come me. In un'epoca storica in cui, tra l'altro, le edicole sono ben indirizzate sulla via dell'estinzione. Ma siamo davvero sicuri che sia Urania la vetrina giusta per uno scrittore italiano di fantascienza? Urania è nata per portare da questa parte dell'Oceano le novità, la passioni e i sogni dell'altra (e anche la cultura), per portare autori che erano già famosi e vivevano già di scrittura da un pezzo. Urania esiste per mantenere viva una passione che è sempre stata e sempre sarà (in Italia) per pochi eletti.
Oggi per un italiano pubblicare su Urania fa indubbiamente curriculum, ma dopo un po', se hai solo quello su cui riporre le tue speranze, cadi nel dimenticatoio, perché Urania è soprattutto un tritacarne di autori. Ha più senso, a mio avviso, partecipare ogni anno al RiLL.
Mi sembra come se il mondo Urania, nel suo ricambio continuo e vertiginoso di autori, si stia scontrando con il desiderio del pubblico italiano di trovare un punto fermo, di avere la sua continuità, la sua serialità, di affezionarsi a un autore che gli dia sempre lo stesso tipo di storie, ma con i modi e i tempi giusti. E si stia scontrando, soprattutto, con i tempi che cambiano e con una comunicazione che la realtà di un''edicola neanche sa più cos'è.
Io ebbi dei racconti pubblicati su Millemondi negli anni 80, poi sono uscita un po' dal giro. La fantascienza scritta da italiani era stata molto ostacolata dai predecessori di Forte, e lui ha almeno tentato di proporre qualcosa. Ma io so che un tempo gli scrittori italiani dovevano pubblicare con pseudonimo straniero, altrimenti nessuno se li filava, soprattutto se erano donne.
Ti ha risposto Franco?
Bel video, si sente il tuo cuore Flavio. Per aggiungere solo un altro punto: ma la distribuzione nelle edicole? Nel 2024? Ho l’età per ricordare l’epoca in cui in edicola ci si andava tutti i giorni o quasi e ci si perdeva tra le proposte in esposizione… però di anni ne sono passati
Gli editori del mondo anglosassone non si sognano di considerare la fantascienza superiore al fantastico in senso lato. Lavorano sulla sostanza, per tanti motivi, alcuni dei quali tu li hai citati. Non sono immuni alle tendenze di mercato (YA / Grimdark), perché devono fare cassa, ma continuano a spaziare e sperimentare e fare scouting per davvero. In ogni possibile direzione.
Non è un caso che gli anglosassoni abbiano avuto un’autrice come Ursula Le Guin, che scrisse fantascienza E fantasy al massimo livello (è soltanto il primo esempio che mi sovviene; ce ne sono altri). La snobbarono soltanto perché scriveva fantasy? Non mi risulta. La aiutarono ad affermarsi. Perché? Perché anzitutto considerarono la scrittrice; non, cioè, il genere che scriveva - buono soltanto per gli scaffali delle librerie.
(Nota a latere: Ursula Le Guin pubblicò fino alla fine dei suoi giorni coi piccoli editori - per scelta, non perché i grandi non la volessero. A ognuno le proprie conclusioni.)
Noi abbiamo avuto come apice qualitativo alla curatela di Urania Giuseppe Lippi. Per Lippi avevo la massima stima. Purtroppo, come ebbi modo di scoprire dialogando con lui di ritorno da Fiuggi, pure Lippi ghettizzava il fantastico, fermamente convinto della superiorità della fantascienza sugli altri generi. Sebbene i suoi discorsi fossero argomentati (non ero d'accordo per svariate ragioni, ma a ventinove anni ascolti e poni domande; cerchi d'imparare qualcosa), dubito che con una simile mentalità si possa fare editoria a livello degli anglosassoni.
Chiarisco meglio: chiunque ragioni in base al genere, anziché in base alla scrittura e allo spessore del contenuto, qualsiasi veste gli si dia, non farà altro che danni.
Dovrebbero confrontarsi in diretta con chi li critica. Magari ne uscirebbe qualcosa di buono.
Da un lato i curatori di collana che parlano di come funziona da dentro in modo trasparente, dall'altro le istanze di chi è molto critico: scrittori esperti e lettori forti.
Magari ne uscirebbe qualcosa di buono.
Infatti, Lippi era un amico, e una volta si fece dare un mio romanzo... Ma alla fine non lo lesse mai.
E' una questione che si trascina da lungo tempo da quando Fruttero e Lucentini scrissero che un disco volante non poteva atterrare a Lucca. Poi ricordo come un autore francese come Brussolo ,pubblicato regolarmente da Urania, veniva gurdato con sospetto dai lettori in quanto pensavano si trattasse di uno scrittore italiano. Gli italiani fantascientisti sono sempre stati visti con diffidenza Evangelisti a parte questa e' la realta'. Per quanto non manchino nomi validi la tendenza mi sembra non sia cambiata . E comunque non e' che in passato ci fossero scrittori meno bravi di quelli di adesso penso a Lino Aldani, Vittorio Curtoni, Vittorio Catani. Nel weird e' gia' diverso ma solo in parte. Ma per quanto ne so anche gli scrittori non anglofoni fanno molta fatica.
Uhm, mi pare che la storia del disco volante a Lucca fosse di Valla.
Dire che negli ultimi anni si Urania venga proposta solo fantascienza hard denota che non seguì la collana e , perdonami , non dovresti parlarne o dare consigli . Ci sono varie linee mensili, speciali e romanzi integrali che spaziano tra vari tipi di autori , anni , provenienza e stili con varie contaminazioni . Tra l altro pure molte autrici donne. Quindi etichettare urania come monostilistica è falso. Poi , purtroppo, il problema è culturale e di idee. In Italia si legge molto young adulti. E di idee buone in genere , da parte di scrittori italiani ( aldilá dei generi) ne vedo poche. Ho 37 anni , non mi ritengo vecchio, compro urania assiduamente anche su eBay.
Io penso che i consigli di Flavio siano invece i benvenuti. Possono essere consigli fuori fuoco per certi versi, se come tu dici, Urania pubblica anche altri generi, ad esempio. Ma mi sembra che Flavio abbia detto più volte "posso sbagliare". In altre parole ha accolto l'appello di Franco Forte e ha detto la sua senza arroganza. Dire: "non dovresti parlarne o dare consigli", lo trovo, al contrario, un atteggiamento un po' arrogante.
Urania è una collana da edicola e giustamente i suoi lettori più appassionati sono quelli storici. A questi aggiungici i nuovi autori italiani di fantascienza che cercano di pubblicare su Urania (è un ottimo step sul curriculum). È vero che Franco Forte pubblica romanzi storici ma scrive fantascienza da tanto tempo, ricordo che c'era il suo nome ai tempi del Premio Courmayeur quando partecipavo anche io. Le dinamiche interne in una casa editrice sono complesse, lui è anche in Delos quindi non possiamo sapere quali siano i possibili conflitti di interesse e gli accordi che ha con Mondadori. Non verterei su questo un discorso. Diciamo piuttosto che non è un problema solo della fantascienza. Nell' horror è anche peggio, nel fantasy si salvano i filoni romance e forse altri nuovi filoni giovanili. E ai grandi marchi frega cazzi di spingere ciò che non vende quando possono semplicemente offrire ciò che la domanda vuole.
Salve.
Io sono uno wannabe scrittore wannabe di fantascienza, ma l'ultima volta che ho mandato un racconto a Urania è stato nel 1991.
Questo per anticipare che probabilmente sono uno di quelli che parla per invidia dei pubblicati :)
Leggo Urania dall'83, in maniera discontinua e prediligendo i numeri "vecchi".
La faccia di Urania, per tanti, è quella storica. Non solo per "noi vecchi", ma anche per chi, senza un contatto social di riferimento (come dici, è una mancanza clamorosa) e con pochissima presenza fisica (gli urania si trovano più facilmente sui banchi dell'usato che in edicola), si deve rifare, appunto, a quello che era due, cinque, dieci anni fa. Mi trovo io stesso a leggere numeri degli anni '80 che non differiscono da quelli del 2024 se non per le firme. Riconoscibilità, come per le bottiglie delle bibite.
Quindi la "rivoluzione" andrebbe fatta come si fanno gli ammodernamenti delle abitazioni ("okay, tolgo un divisorio, sistemo l'impianto elettrico e attacco la fibra", non "lo faccio diventare un velodromo rococò"). Insomma: sì ad altri generi, ma non tana libera tutti; chi vuole il fantasy non lo cerca su Urania, e quindi anche se ci fosse...
I lettori di Urania non vogliono Fantasy se non adeguatamente miscelato in science fantasy o spacciato per planetary romance, tollerano qualche horror (Urania ha pubblicato King/Bachman, Koontz, per non citare i classici Lovecraft e co.), non sono aperti agli sconvolgimenti: ricordo cosa successe quando provarono a cambiare la veste grafica.
Non trovo una buona idea neppure prendere gente che non scrive fantascienza e fargliela scrivere: l'ultima volta che ci hanno provato (in Nathan Never, ma anche in diversi racconti) sono venuti fuori noir con i laser al posto delle pistole.
Gli italiani (quelli che ho letto) sono bravissimi nel planetary, nel creare società e pianeti lontanissimi attraverso i quali parlare di tematiche universali, che però all'estero non è esattamente una corrente in crescita, per quel che vedo. Su Urania ci stanno, e bene, ma non credo che possano attrarre lettori nuovi/giovani.
Vogliamo allargare il pubblico di Urania senza sdegnare lo zoccolo duro?
IMHO ci sono scrittori di Hard Sci-Fi, Weird e Horror più che validi, ANCHE E SOPRATTUTTO italiani, che sarebbero più "in linea" con il corso storico di quanto lo siano "una scienza abbastanza avanzata è indistinguibile dalla magia" di, per esempio, "il Giglio Nero" di Bradley e co.
Sulla salute dell'editoria scifi americana qualche dubbio ce l'ho, sono stato ad un Worldcon (con l'occasione che si teneva in Irlanda) ed è stato uno shock, utile ma uno shock, il livello di ossessione per serie televisive, identity politics, "quelli che hanno fatto i soldi" (George) era ampiamente oltre, oltre il pettegolezzo. Qualsiasi talk ad un certo punto si inerpicava in infinite spaccature del capello in quattro su tematiche del tutto marginali, anche l'introduzione di aspetti identitari viene declinata in termini di visibilità (o empowerment), il che è cheerleading fine a sé stesso. E voglio dire i risultati sono evidenti. Poi certo c'è il grande bestseller internazionale che spacca tutto, ma siamo sicuri che abbia un valore durevole?
Urania lo leggono i vecchi, lo leggevano i vecchi quando ero fringuello io :) direi che è l'ultimo posto in cui uno andrebbe a cercare novità made in Italy.
Secondo me (come sottolinei nella seconda parte del video) un punto fondamentale è che Mondadori pensa di portare avanti una collana avanti per inerzia, senza lavorare sulla comunicazione e senza cercare nuovi lettori. Urania attualmente ha solo un blog (un blog!) pure fatto male. Niente social, niente sito web vero e proprio, niente pubblicità da nessuna parte. È ovvio che continuano a vendere solo i grandi classiconi, Asimov, Simmons, Clarke, eccetera. A comprare tutti i romanzi (3 al mese) saranno solo gli affezionati da sempre. Piano piano muoiono e la collana chiude.
Un'altra cosa che, secondo me, andrebbe fatta su Urania per far capire cos'è stata (e cosa potrebbe essere ancora) la sf italiana sarebbe anche una collana di riproposta storica, riproponendo romanzi ormai da tempo fuori dai radar ma importantissimi, come quelli di Roberta Rambelli, Ugo Malaguti, Renato Pestriniero, Luigi Naviglio, Gilda Musa...eccetera.
Che bella la thumbnail! Video molto interessante
Da lettore di fantascienza, personalmente odio la fantascienza che spazia nel fantasy.
Grazie per il video e grazie per le informazioni che dai
Scusa se ti riempio di commenti ma mi sovviene una altra domanda: prendiamo il caso dell “amica geniale” o il romanzo giallo (tipo poliziesco scandinavo) pubblicato di recente da un scrittore italiano (uno importante pare) con lo pseudonimo di Arwin Seaman. Ma perché in Italia se facciamo qualcosa di buono (o di coraggioso) sembra che ce ne dobbiamo vergognare e usare pseudonimi?
Siamo gente complicata, a dir poco.
Perché siamo autorazzisti con noi stessi e siamo un popolo che si odia e che ci prova gusto ad autodenigrarsi. Figuriamoci se i francesi o i tedeschi sono oicofobici. Questa tendenza deriva in parte dalla storia d’Italia, assoggettata ai barbari dopo la caduta dell’Impero romano e poi a Normanni, Spagnoli, Arabi, Angioni, Austriaci (da qui il nostro complesso d’inferiorità) e in parte dalla storia recente. Per allontanare l’accusa di fascismo si preferisce buttare il bambino con tutta l’acqua sporca e dire che siamo un paese di merda. Così si allontana qualunque sospetto di amor patrio e dunque, per una falla logica assurda che non ha senso, di fascismo
I racconti che Urania mi ha pubblicato sono sempre stati pagati. Non in maniera stratosferica ma nemmeno male. Comunque, gli scrittori già famosi, sono legati alle case editrici che li pubblicano, non possono andare qua e là solo seguendo i soldi. Comunque mi piacerebbe sentire il parere di Nicolazzini.
Probabilmente, come dici, il problema principale è proprio la mancanza di comunicazione. Tantissimi in Italia ancora considerano Fantasy e Fantascienza dei generi per bambini (ovviamente l'offerta di questi generi copre ogni categoria d'età e rispetto ad altri generi si presta meglio a un pubblico giovane, per questo l'offerta è più ricca per i più piccoli rispetto ai thriller, per fare un esempio banale, ma ciò non vuol dire che non offra romanzi complessi e pregni di significato rivolti agli adulti). Una miglior comunicazione da parte di Urania e Mondadori potrebbe fare miracoli per cambiare questa percezione andando a influire positivamente sull'intero mercato.
bravissimo Flavio condivido tutto.
Aggiungo che negli editori piccoli ci sono autori che parlano del nostro paese in chiave SCI FI
non so prima, ma il weird su urania c'è dagli anni '90... e Swankwick era il piu sano
Compro ogni urania in edicola da oltre 25 anni. Ogni collana. E ne leggo forse il 25% in modo completo. Gli altri li mollo. In generale scende il livello totale non singolo o italico. Fatico con italiani perché sono vecchio dentro e vedo il genere anglofono non italico. Ma detto questo la collana va sistemata. Dal prezzo alla reperibilità al parallelismo con le info online sulle pubblicazioni cartacee. Detto ciò continuerò a spendere i soldi lasciando a voi che avete idee di farmi una sorpresa.
Amen. E aggiungo una piccola informazione: nella collana Urania 70 anni di futuro, che ho acquistato per 'nostalgia', terminata da non troppo e che usciva con Corriere o Gazzetta, su 45 uscite ci sono solo 4 libri di autori italiani. Magari sarebbe stata l'opportunità giusta per spingere autori italiani.
Evangelisti… non mi ha mai conquistato più di tanto, però sono d’accordo sull’importanza di personaggi che sappiano diventare iconici e punti di riferimento per i lettori, ma questo vale solo per i cicli e le saghe
E' difficile trovare una soluzione ; i gialli di Agatha Christie continuano ad essere letti perché sono ben scritti e ben ideati, forse perché di un'altra epoca ma poi una "boiata pazzesca" come Harry Potter primeggia, nonostante sia infantile, perché le masse sono infantili, sempre di più.
Al di là che si parla di fantascienza e non si capisce che c’entra, definire harry potter una boiata è semplicemente un giudizio infantile appunto
Molto ben detto.
ok.... sto seguendo i commenti....alla fine questo video suscita molto interesse......
vedo tanti commenti che suggeriscono (sulla falsariga dei suggerimenti di Flavio) la colonizzazione delle librerie, l'estensione a grande scala di Urania al weird..................................
..........................................
io mi limito a far presente due cose, e forse la prima è sfuggita alla maggior parte dei follower di questo canale, che statisticamente praticano per loro ammissione solo episodicamente la fantascienza:
>Urania *è* una collana di fantascienza
e qui fate voi, io vengo in pace ma mi rendo conto che sarà una provocazione
>ma con tutta la cagnara che le tribù del weird hanno fatto non appena un editore non "allertato e avvezzo" ha fatto una proposta, ma vi pare che una collana storica di fantascienza, in lieve ma costante declino, si dia in pasto alle tribù fameliche e rancorose del weird come atto di rinnovamento? seppuku
Quanto vendono gli SF italiani fuori da Urania? 2000 o 3000 copie? Davvero?
Il raccoltone estivo non è male, ne sono usciti almeno un paio veramente belli.
Il discorso sui contratti e i pagamenti è sicuramente giusto. Se non fosse però che le stesse condizioni sono applicate a Segretissimo collana che da tempo ormai prosegue bene con SOLO scrittori italiani.
L'ibridazione con il genere Fantasy & Horror è stato il motivo principe per cui la sci-fi in Italia è vista come genere secondario se non terziario (per osmosi e anche imbecillità dell'utenza anche gli autori), nelle librerie ed E-store, qualunque essi siano, le sezioni Fantascienza e Fantasy sono messe sempre assieme, il che porta alla totale confusione di chi poi ne fruirà. Urania stessa aveva aperto dapprima una costola Horror della collana e successivamente fantasy, ambedue deragliate. Per il resto il tuo discorso ci sta tutto epurato ovviamente quanto di cui sopra. Vero, verissimo, ci vuole più coraggio, essere cool, più politici, non robe oscure e settarie.
Anch’io concordo che sia meglio puntare su opere di fantascienza sociologica che ritraggano l’Italia con le sue problematiche (ed eventuali soluzioni).
D’accordissimo su personaggi ben costruiti che catturino subito l’attenzione.
Se l’autore spicca per tematiche e stile, suggerirei che Franco Forte pubblicizzasse queste opera anche all’estero, per esempio in Francia.
Ne discutevamo con alcuni appassionati e scrittori ( un paio di quelli italiani bravi) lo scorso week end, sapendo che ci sarebbe stato intervento di FRANCO FORTE e su URANIA siamo giunti alle stesse conclusioni. La conventiucola rappresenta un peso tale che uno scrittore si butta sul giallo e sul fantastico se va bene. EVANGELISTI era fuori da quella gabbia , anche se ha vinto il premio.
Ciao Flavio, ma alla Mondadori Urania non ci avevano già provato anni fa con Urania Fantasy, poi Fantasy Urania dalla fine degli anni ottanta agli inizi del 2008?🤔
Sì, ma secondo me non dovrebbero nemmeno distinguere. Urania come testata madre del fantastico tutto.
Temo che il direttore di una collana come urania abbia molte più responsabilità di quello che molto onestamente hai esposto in questo video. abbiamo bisogno di discorsi franchi come quelli che hai fatto
In Italia manca un editore che si occupi seriamente di horror e fantascienza. Ho sempre sognato una situazione tipo i paperback americani anni 90 qui in Italia.
Ma no, ci sono diversi editori validi. Ti invito a scorrere le mie recensioni.
@@brokenstories le seguo sempre e compro sempre independent legions, alcatraz, hypnos, ma in America dei vari campbell, koontz, laymon etc trovi una quindicina di libri per ognuno. E qui invece.....
Potresti pubblicare il video sul gruppo Romanzi di Fantascienza sul quale ho visto altri tuoi interventi in passato. Ne nascerebbe una bella discussione anche perché sono presenti molti che lavorano o hanno lavorato nella fantascienza. Comunque sono d'accordo su tutto quello che hai detto, anche snaturare un po' la collana e guardare ad altri generi, d'altronde se anche il premio Hugo non è più solo fantascienza lo può fare anche Urania. E te lo dice uno che proprio ieri ha preso un cosmo oro in una bancarella dell'usato.
Tutti possono condividere il video, se vogliono (e io ringrazio).
@@brokenstoriesl'ho condiviso.
Sono d'accordo con la mancanza social della collana. Ho notato un altro problema, la distribuzione. Le edicole stanno chiudendo tutte o non sono vestite adeguatamente. Le due cose insieme portano al collasso.
Questo è verissimo. Dovrebbero dedicare una pagina Instagram o in generale marketing alla collana. Non dovrebbe essere difficile essendo sotto mondadori
Vero, nel mio paese c'erano 4 edicole, ne è rimasta una sola.
Leggendo i commenti si notano pareri diversi e che probabilmente gran parti di essi son fatti da chi non legge fantascienza ne tantomeno urania. Questo è il problema dell editoria italiana. Lettori che si schierano pro o contro i vari generi. Io , parlando con altri appassionati di fantascienza , non ho MAI sentito sminuire o denigrare il fantasy. Anzi , la sf deve tutto al fantasy dal quale deriva tra l altro . Io per primo non saprei resistere a qualsiasi libro della fantacollana nord. O ai vari giochi tipo Warhammer 40k anche per quanto siano sf son iniziati dall ambientazione fantasy. Poi, la gestione frutteto e lucentini era la peggiore, loro si che odiavano la sf tanto è vero che tagliavano i romanzi. Ripeto ,la gestione attuale è molto più varia , equa e valida. Il problema è il mercato in generale. Dubito molto che ,se si facesse una collana fantasy da edicola con tre uscite mensili più speciali , avrebbe problemi diversi da quella dell urania odierna . Anzi penso che farebbero ancora più fatica a trovare fantasy moderno , italiano valido. Quindi schierarsi non serve a niente se adesso c'è , in libreria , solo la volontà di cose semplici e ripetitive con gli young adult o certi manga . Vende quello e quello ripropongono .
Oltre a Carofiglio uno scrittore “Mainstreet” potrebbe essere Enrico Brizzi che con il libro L'inattesa piega degli eventi aveva appunto. Scritto un ucronia!😊
92 minuti di applausi
Un mio amico editore ebbe a dire: vende più uno straniero brocco che un italiano straordinario. Detto questo, ultimamente la sf italiana (a pari merito con quella cinese) mi piace molto ma molto di più di quella straniera, che ormai è tutta uguale: a un passo dalle serie tv. Comunque un'apertura a tutto il fantastico io la vedrei benissimo!
Ciao mi consiglieresti qualcosa di fantascienza italiana?
Sono d'accordo. Urania si deve sbattere. Urania si deve mettere al passo coi tempi
Nel mio piccolo, la penso allo stesso modo.
Sarò pure "misero", ma a me anche l'aria di vecchiume tiene lontano dal pensare di leggere qualcosa di Urania.
Chissà, magari una collana parallela con un diverso brand e una diversa filosofia potrebbe funzionare...
Purtroppo Urania è costretta ad andare incontro ai gusti del suo pubblico, del suo zoccolo duro, perché non credo che, nonostante tutto, Urania abbia la forza di allargarlo, nemmeno facendo quello che dici tu. Perché quella è la sua immagine, quello che si porta dietro. Vorrei uno studio statistico per sapere la distribuzione anagrafica dei lettori di Urania. Probabilmente sarebbe molto spostata sull'over 60. Diciamocelo: Urania è "roba vecchia", quasi "nostalgica", già solo per il fatto che nasce nelle (e per le) edicole e quelle stanno sparendo e tra pochissimo saranno sparite. Le nuove generazioni cercano cose diverse, tramite canali/editori diversi. Che poi il mercato sia piccolo, questo è vero ed è un altro problema. Ed è questo il motivo per cui Urania pubblica quello che pubblica. Pubblica quello che i suoi lettori vogliono leggere, per sopravvivere (certamente in Mondadori comandano i rendiconti). Almeno finché quello zoccolo duro ci sarà. Poi sarà, inevitabilmente, la sua fine. Non credo, in fin dei conti, che si possa giudicare lo stato della fantascienza italiana dal solo osservatorio-Urania e non credo che Urania possa mai essere la "salvezza" della fantascienza italiana. La faccenda è molto più complessa e variegata di così. Magari ne parliamo a Stranimondi. ;-)
Sarebbe da fare un panel straordinario sull'argomento!
l'uscita di settembre di Urania è Hiperion di Dan Simmons..romanzo di 30 anni fa...ho detto tutto...
Urania non pubblica solo i grandi classici del passato ma anche romanzi più recenti o contemporanei. Di fatto esce con tre proposte mensili fisse (4 nel periodo della celebrazione del settantennio). Pubblica romanzi e antologie di racconti che trattano la SciFi nelle sue differenti declinazioni. Qui il problema non è, mi pare di capire, che Urania non sia profittevole, ma piuttosto che vada in rosso il mese che pubblica opere a firma italiana. Questo, di fatto, a parità di marketing e comunicazione, è una conseguenza delle scelte dei lettori. In generale, essendo un lettore “forte” di fantascienza, e semplificando all’estremo, credo sia da imputare a un sense of wonder superiore nei classici o negli scrittori anglosassoni che è mediamente superiore a quello percepibile nelle opere italiane, per lo meno quelle proposte da Urania. Che sia, come dice Troisi, causa della maggiore attitudine professionale degli scrittori dei grandi mercati esteri? O che in effetti manca una SciFi propriamente italica perché si lavora più di emulazione? Non saprei.
Hai detto un sacco di cose giustissime. Forse non pubblicherei altri generi dentro Urania, ma si potrebbe pensare di prendere quella parte di fantascienza che riguarda distopie, ucronie, i punk... insomma, restare sotto il cappello sci-fi, ma prendendolo come un termine ombrello che raccoglie CENTINAIA di sottogeneri. Ma tanto è già tardi e parliamo di nulla, perché non pubblicheranno più italiani. Urania è destinata a rimanere materiale da edicola e morire 🤷🏻♀️
Che ne pensi delle opere del catalogo Acheron Books? ( o Vaporteppa, che è sempre di Acheron) Conosci? Si tratta di fantastico/fantascientifico italiano ambientato in Italia. Io non ho mai letto niente di questo editore, e volevo un parere autorevole. 🙂
Ah! nel frattempo, Franco ha risposto a un mio commento nel quale avanzavo più o meno le tue stesse perplessità, e la sua risposta -cito- è stata la seguente: "Non hai capito quello che volevo dire. Il problema non è Urania, non mi lamento di Urania o del fatto che Urania non venda, anzi, Urania va benissimo, le vendite aumentano, ci stiamo espandendo con il marchio anche in libreria. Il problema quindi non è Urania, per quanto possa essere percepita da qualcuno come dici."
Quindi tutto a Posto. Urania Yeah! 😀
Non penso si possa dare un parare su tutta la produzione di una casa editrice. Conosco Acheron e penso che abbia titoli per tutti i gusti, tutto sta nel trovare quelli più adatti ai propri.
Franco Forte non dice che Urania è in crisi, anzi ha detto che va molto bene, tranne con gli autori italiani. Quindi non deve rinnovarsi, dato che funziona come collana. Il problema riguarda gli italiani di SF. Che non funzionano in Urania ma non funzionano neanche altrove. Anche per il giallo gli americani dovrebbero essere più forti in quanto più promossi, in un mercato più grande ecc. E invece gli italiani vendono. È solo per Camilleri?
Ma tanti anni fa, Uranoa non aveva pubblicato una raccolta di scrittori che si ispiravabo a Lovrcraft?
Moore, Gaimsn (quelli che mi vengomo inebte ma ve n'erano altri ancora)... E Lovecrsft non è fabtasvienza pura. Anzi.
E poi, sempre in passato, c'erano molti autori che messcolavano un certo fantasy con la fantasvienza... Pochi, credo, ma c'erano.
credo che sia frutto più di un pregiudizio che di una vera diversità di qualità. in questi anni ho letto molti bei racconti, intere antologie gli autori italiani e la qualità media era buona, con qualche perla
D'accordo con l'idea di lavorare sul personaggio e sul fatto che occorre considerare l'aspetto professionale con un certo rispetto. Mi piace anche l'idea di "tradire" il lettore abituale, ma non tanto con fantasy e horror (benché la storia di Urania sia costellata di autori fantasy e horror), bensì con autori che in Italia sono completamente sconosciuti. Il che li allineerebbe con gli italiani, ma probabilmente farebbe anche calare le vendite. L'idea di "arruolare" autori famosi invece mi pare impraticabile, una sorta di colonizzazione che non porta da nessuna parte perché non fa crescere gli autori ma cerca autori già cresciuti. Senza contare che spesso autori famosi non hanno idee adeguate per un genere e finiscono per cadere malamente nei luoghi comuni, facendo così più danni che altro. Vendi di più una volta con lo specchietto per le allodole, ma ti fermi lì.
Concordo.
il vero problema dell'italia adesso sono aumentati gli scrittori e diminuiti i lettori , ho sempre odiato i libri scritti da i italiani perfino evangelisti era bravo come romanzo storico ma la parte della fantascienza era tremenda
Molto interessante. Ma mi permetterei anche di affermare che, il genere fantascientifico, non ha tradizione nel nostro Paese. In Inghilterra,ad esempio, come sappiamo, la fantascienza fa parte della letteratura di quella Terra, pensiamo solo a H.G.Wells, che ha aperto un po' la strada a tutti quegli
I autori che dal '900 ad oggi hanno creato un genere, che ha dignità di essere pubblicato e venduto in libreria, non relegato in edicola su una collana di nicchia. Quindi per me è anche proprio una questione di storia della nostra letteratura.
grande!!!!
Ciao, il tuo video mi interessava molto ma al 19esimo minuto ho dovuto desistere per le continue interruzioni pubblicitarie, non so se questo fatto dipenda da te ma è un problema, e non credo solo per me
Esiste la possibilità di pagare un abbonamento a RUclips per avere tutti i contenuti sempre gratis ma esenti da pubblicità.
Il problema di Urania a mio avviso è piuttosto semplice, e non è il fatto che sia poco aperta ad altri filoni del fantastico e troppo basata sulla scienza (non lo è: di hard sci-fi italiana nella collana se ne trova ben poca). Il problema è che si tratta di una pubblicazione da edicola, e le edicole stanno sparendo rapidamente. L'ebook sopperisce in parte, ma tanti lettori attempati non ne vogliono sapere del formato elettronico. L'unico modo perché la collana sopravviva è trovare altri canali distributivi, ma anche sperimentare aperture a stili meno asciutti del "traduttese" menzionato nel video (facile, trasparente, a volte didascalico) e andare in cerca di opere con personaggi carismatici, complessi e intriganti, in grado di avvicinare nuovi lettori alla collana.
Applausi. I lettori storici di Urania non li scuoti e non li cambi, anche per ragioni anagrafiche. Dunque i tuoi suggerimenti devono sposarsi con la creazione di un nuovo pubblico, magari giovane, magari anche al costo di sacrificare quello tradizionale. Riguardo la necessità di abbracciare altri generi del fantastico capisco il tuo discorso un po' meno. In tal modo eludi il problema invece di affrontarlo. Per me la fantascienza ha qualcosa di speciale: essa racconta il futuro. La fantascienza è un atto politico più di qualsiasi scrittura. I temi ricorrenti che sembra avere sono dovuti ai limiti degli autori, non credo siano limiti strutturali.
Concordo su tutto.
Certo come no, diciamo che pagherò il canone a youtube quando me lo metteranno in bolletta
@@TOPAZIO09 hai risposto al commento sbagliato mi sa.
RUclips campa di pubblicità o di abbonamenti. Se trovi il modo di avere tutti i contenuti che vuoi a gratis e senza pubblicità, fammelo sapere, mi interessa.
Le sue considerazioni sono impeccabili e sicuramente fanno parte del quadro.
Però anche Urania non ha tutti i torti.
La Fantascienza già di suo è una nicchia. Inoltre in Italia si leggono pochi libri e si leggono solo quelli famosi o che, per ignoranza, vengono considerati "in grado di insegnare qualcosa", di qui le maggiori vendite del romanzo storico e del fantasy che ha una filmografia più ampia. E si capisce la lamentela sugli autori famosi.
Poi c'è da aggiungere che Urania è un periodico, cosa che rende il farsi pubblicità più difficile che preparare l'uscita di un solo libro. Come ti presenteresti ad una fiera ? Parlando di un solo volume ? E se si introducono nuovi generi temo diventi ancora più complesso.
C'è anche da considerare che un periodico dovrebbe essere un trampolino di lancio per libri che, dato un riscontro di pubblico, saranno poi ristampati dalla casa madre. Cosa accaduta rarissimamente purtroppo.
Comunque sono d'accordo che Urania abbia una gestione antiquata, cosa che mi suona paradossale per un periodico di fantascienza. Per esempio sarebbe grandioso riversare tutti i numeri passati in formato per lettore, ci sono opere che ormai sono introvabili.
P.S.: Urania è già uscita anche in versione fantasy, la prima uscita fu il gioco del trono in versione integrale, certo era una collana separata, ma comunque non si può dire che mancasse il coraggio uscendo con un tomo di più di mille pagine quando ancora nessuno conosceva Martin. Poi é arrivata la Mondadori e ne ha frantumò i libri. probabilmente vedendo il fallimento della serie Grandi saghe di Urania.
Poi ci sarebbero anche Urania fumetti e Urania horror. Naturalmente sono tutte andate peggio della fantascienza.
Ho seguito il video e letto diversi commenti. A mio giudizio c'è un fraintendimento di base. Franco Forte ha detto che Urania vende tutto sommato bene tranne quando pubblica autori italiani al di fuori del premio Urania. Poi come collana può non piacere, ci mancherebbe, ma teniamo presente che alcuni anni fa un tentativo di ampliare l'orizzonte del genere fu fatto con la collana Epix chiusa per le poche vendite. Noto che in diversi commenti si ammette di aver acquistato fascicoli di autori italiani ma di non averli letti in quanto gli stranieri sono migliori. Ma se non li hai letti come fai a saperlo?
Io credo che le tue riflessioni siano state ricche di spunti utili e interessanti. Personalmente le ho trovate abbastanza condivisibili. In effetti la collana, nello specifico delle proposte italiane, è "ingessata" sia a livello di scrittura e linguaggio che come contenuti. Ed è per questo che molti lettori rivolgono altrove le proprie attenzioni e scelte, forse. Un plauso per il termine "traduttese", infine, è d'obbligo perché hai spiegato in una sola parola tante cose. Forse ci vorrebbe più coraggio a livello di scelte stilistiche, hai ragione. E un legame più esplicito e forte magari con il contesto storico e ambientale italiano. Diciamo che gli esempi Evangelisti e Camilleri possano essere utili per una riflessione in tal senso.
Grazie, "traduttese" è un vocabolo che ho sentito usare dallo scrittore Cristiano Demicheli, e l'ho preso in prestito. Non so se sia di suo conio, di sicuro è geniale.
Scusate ma forse ho capito male io...ma il discorso di Forte non era: "Il lettore medio (non quelli di nicchia) se legge sullo scaffale il nome dell'autore italiano non lo compra mentre se legge il nome straniero (inglese magari) lo compra"? Non mi sembra abbia detto che non ci si affida a scrittori italiani bravi, anzi.
Non vedo come un autore debba scrivere fantascienza, dove un successo è la vendita di 2/3 mila copie; venendo poi schiacciato da un libro romantasy da 700 mila copie.😂
Ciao Flavio!parlerai di lyonesse che vedo in libreria?
occhio d'aquila ha colpito ancora!😆
Buongiorno, io ho l'intera collezione di Urania e dei suoi derivati (speciali, classici, Jumbo, Millemondi; e ho tutta la Nord), quindi compro e ho comprato anche gli italiani.
Però, a parte qualche eccezione (es. Tonani o Evangelisti, che hai citato), non li leggo.
Il fatto è che: leggo fumetti, tutto il fantastico, seguo Cinema, film e serie TV e il tempo è poco; quindi, concentro le mie letture sugli autori e le opere veramente di livello superiore.. e sono quasi tutte anglosassoni perché, come hai detto, la selezione è maggiore lì e i migliori, in quell'agone, sono veramente i migliori.
Non discuto che ci siano italiani bravi, ma ve ne sono pochissimi bravissimi e io, per esigenze di tempo, leggo solo i bravissimi che sono quasi tutti anglosassoni (es. P.F Hamilton, Bamks, mi vengono in mente adesso su due piedi; ma anche Ken Liu o Cixin Liu) o i cicli che mi piacciono o le selezioni di racconti (anglosassoni, non italiane); tra l'altro, ne vorrei di più di racconti, i vari Best of annuali che non ci sono più per il fantasy o l'horror.
Quindi, la soluzione secondo me non esiste.
Non ci potrà mai essere un mercato in Italia che farà emergere tanti bravissimi come all'estero; qualcuno sì emergerà come eccezionale, ma pochissimi; ecco perché compro tutto, il sostegno io lo do, ma perché economicamente posso darlo.
Chi non può si concentra su ciò che ama di più e gli autori bravissimi ed eccezionali saranno quasi sempre in quel novero estero che conosciamo.
Purtroppo è così.
È come l'NBA rispetto al campionato di pallacanestro neanche di A italiano ma di A2!
Quali cestisti saranno all'altezza dell'NBA: pochissimi!
A presto e complimenti per tutti i video!
ps: se qualcuno mi da del "vetusto" allora fate Urania-young, datelo ai tiktoker, metteteci lo xenoromance e 👋
Purtroppo è specificato anche nel bando del premio che non sono ammesse contaminazioni con altri generi del fantastico. Urania quello è e, apparentemente, quello deve rimanere. Ho partecipato più volte e l'ho sempre scontata, infatti :-). Ma non credo si tratti di commistioni, come fosse un peccato. Adoro la sf perché l'ho sempre intesa come un genere molto elastico e aperto, e così l'ho sempre scritta. Di mio penso esistano vari tipi di sf. Vero è che se da una vita la collana è appesa al filo delle vendite, forse cercare di conservare lo status quo è la soluzione più istintiva. Ma è anche vero che se qualcosa non va non risolvi proponendone di più e sempre uguale, ma cambiandone il volto. Può essere un azzardo? Sì, poi bisogna vedere se l'editore ti concede l'azzardo. Insomma, buttarla sempre sui lettori mi sembra riduttivo.
Da ragazzino lessi il libro pubblicato da Urania di Alien, rimasi folgorato da fan del franchise. Non conosco il panorama italiano,mea culpa.
Leggendo molto materiale tradotto, spesso mi pongo la questione inerente le differenze tra ciò che leggo e la sua versione originale. Tu individui un tratto stilistico d'unione nei libri tradotti? Mi riferisco al "traduttese" che nomini ad inizio video. In alcuni casi ho addirittura trovate migliorate certe espressioni in italiano rispetto alle loro controparti originali. Non è sempre così, ma di casi c'è ne sono, e mi riferisco anche a certa letteratura "alta", non solo a quella di genere.
video della madonna. L'ho ascoltato con passione condividendo anche i sospiri. Complimenti. Racconta alla perfezione le lacune del sistema
Le cause della mancanza di opere di spicco nella fantascienza italiana sono varie….se prendiamo il caso di Camilleri c’è da dire che è stata la TV a moltiplicare la celebrità del personaggio e quindi a favorire la diffusione dell opera, mentre la fantascienza e il fantastico non sono per nulla considerati dai media mainstream.
Se avessero fatto una miniserie ben realizzata su quel ciclo di Lanfranco Fabiani di spy-story (vincitore premio Urania) ambientata negli anni 30 con i servizi segreti di varie nazioni che si occupano di viaggi nel tempo magari avremmo davanti un altro quadro d insieme.
In Italia c’è anche chi sa scrivere sono pochi ma ci sono….solo che per qualche motivo non vengono premiati dai media mainsteream e quindi per motivi altrettanto oscuri si assiste a una darwiniana “selezione naturale” al ribasso in termini di qualità.
Sto virando verso il verboso.
Bonaser!
Per il solito problema tecnico ti rispondo qua. Ho apprezzato la tua ultima giustificazione, e siccome a questo punto ti considero moralmente innocente 😇 mi iscrivo al tuo canale, non sarò un assiduo frequentatore ma ci sono, ciao e a presto!
Lieto che ci siamo chiariti. Benvenuto
Bé, se Forte mi desse 3000 euro per il romanzo con cui arrivai in finale al Premio Urania, glielo lascio volentieri. Anzi gli dò pure la versione ampliata e corretta.
Commento Tattico
Scusami se scrivo qui e non direttamente al tuo commento ma ho alcune limitazioni dovute a un ipad piuttosto obsoleto. In genere non partecipo mai a conversazioni pubbliche, penso sia la prima volta che interagisco su questa piattaforma. Allora, il mio non era un intervento polemico fine a se stesso solo per rompere le balle - così tanto per fare, perchè ho tempo da buttare - ma l'espressione di un disappunto circa la pubblicità che ogni 5 minuti, ripeto, ogni 5 MINUTI, interrompeva il tuo video, al quale ho dovuto rinunciare dopo 19 minuti (non so come ho resistito tanto, forse perchè ero interessato all'argomento).
Tu mi dici, in maniera lievemente piccata:" RUclips campa di pubblicità e di abbonamenti. Se trovi il modo di avere tutti i contenuti che vuoi a gratis e senza pubblicità, fammelo sapere, mi interessa". Bene, stando al senso delle tue parole ti potrei rispondere che a me non interessa affatto di come youtube sbarchi il lunario, (tradotto in francese: per me il Signor RUclips può andare a prenderlo in culo e la cosa proprio non mi tocca), ciò nonostante io ne fruisco "A GRATIS" (come dici tu) esattamente come la maggior parte della popolazione mondiale, dall'Alaska alla terra del fuoco, ne più ne meno e in maniera perfettamente legale, in questo non mi sento affatto emarginato o "strano". Se invece il tuo commento si riferiva al fatto che "VOI youtuber" guadagnate con pubblicità e abbonamenti, bè, anche in questo caso non sono affari miei, ce l'avrai pure un lavoro, no? Se i canali a cui sono iscritto applicassero la tua logica commerciale, molto semplicemente, li eviterei. Io seguo spesso Ric Dufer, Victorlazlo, Ivan Grieco, Yasmina Pani e tantissimi altri, per fare degli esempi, ma nessuno mi massacra con così tanti spot pubblicitari sparati a raffica.
Sono una brutta persona, lo so, però ti saluto cordialmente e ti auguro un buon lavoro
Preciso solo che non sono io a decidere quanta pubblicità verrà inserita nei miei video e che penso dipenda dai profili personali di ciascuno e che cambi da caso a caso.
mi spiace dirlo ma Urania è una pubblicazione che sa di vecchio. Zero comunicazione al di fuori del "blog" e alle note stampa date a pochi siti specializzati, distribuita solo nelle edicole che stanno scomparendo, ristampe "mascherate", volumi che all'estero sono unici pubblicati in due parti, autori che sono spesso i soliti... un rilancio potrebbe avvenire iniziando a distribuirla anche nelle librerie, magari edizione pocket con una veste grafica diversa... ho qualche perplessità solo a se deve aprirsi a tutto il fantastico... potrebbe iniziare sperimentando con un romanzo "diverso ogni 3/4 uscite e vedere che effetto fa
ci provò negli anni 90....andò malissimo......
anche "Solaria" collana della Fanucci tentò la doppia strada.....chiuse
@@andreadilavanzo653 è ovvio che se porti in libreria lo stesso prodotto Urania che esce nelle edicole non funzionerebbe. Come dice anche Flavio nel video, bisogna allargare l'universo di generi letterari che si propongono... affiancare alle gia presenti collane Oscar Fantastica in libreria una Urania che abbraccia tutto il weird a prezzo da edicola, con grafica rinnovata. Ricomincerei a comprarla anche domani
Ti faccio i miei complimenti, non era facile fare un video di 40 minuti dove dici tutte cose sbagliate. Ho sperato fino all'ultimo secondo che dicessi una cosa giusta, anche solo per sbaglio, ma niente. È evidente che non conosci la storia di Urania, che non leggi regolarmente fantascienza italiana e neanche fantascienza in generale. Dici che sei un professionista della scrittura, ne prendo atto, ma quando dici che 3mila euro per un romanzo non sono sufficienti, mi venono parecchi dubbi sulla tua professionalità. Nella mia esperienza professionale ho pagato mille euro in più (4mila) autori che vanno regolarmente in classifica nei primi dieci posti dei libri più letti in Italia. Parlo di anticipo. Poi la cifra restava quella perché la casa editrice era piccola e le vendite non andavano mai oltre la cifra dell'anticipo. Non puoi fare un video e parlare di un settore di cui non sai niente di niente, ripeto neanche la storia della collana. Urania ha avuto versioni horror e fantasy, per non parlare della collana Epix che era dedicata al weird e costruita anche sugli autori italiani. Alla faccia della sperimentazione e dei romanzi avanguardistici. Tutte chiuse, per mancanza di lettori (vendite, se preferisci). Te lo dico con rispetto, ci mancherebbe...
Conosco Epix e Urania fantasy che ho comprato. Ricambio i complimenti.
Quali "autori che vanno regolarmente in classifica dei primi dieci posti dei libri più letti in Italia" hai pagato 4mila euro e per cosa, per curiosità? Te lo chiedo perché la mia agenzia ha in portfolio autori che hanno preso anticipi da 10 a 30mila euro e non sono certamente nella top 10 italiana (ma neanche nella top 20 o 30 o 40).
@@lorenzocrescentini7476 scusa se tengo riservata l' informazione, capirai. Forse i tempi sono cambiati rispetto a 5 o 7 anni fa, ma una piccola casa editrice per recuperare un anticipo di anche solo 10 Mila euro deve vendere almeno 10 Mila copie. Comunque posso dirti che ho lavorato con grossi nomi e con agenzie come Nicolazzini, Santa chiara, grandi e associati
@@lorenzocrescentini7476 temo che si riferisca (aspetto smentite) all'acquisizione dei diritti esteri di un'opera già pubblicata (e quindi pagata) da altri. Una cosa è acquisire i diritti di pubblicazione di un'opera già edita in un altro mercato, altra cosa dovrebbe essere, almeno in teoria, sovvenzionare da zero l'opera di un artista autoctono.
@@lorenzocrescentini7476mah, quando Lindau mi ha pubblicato "La maledizione del Faraone" mi hanno dato 350 euro di anticipo e poi non ho saputo più nulla. Per me era anche colpa del titolo che hanno cambiato, l'originale era "L'occhio sinistro di Horus" era un po' più accattivante. E c'era dentro tanto esoterismo e personaggi storici, da Aleister Crowley a Lawrence d'Arabia.
19:00 ma perchè secondo te quanto prende uno sceneggiatore bonelli ? O un disegnatore? Gran parte avranno un secondo lavoro.
Poi sull autoproduzione:
Se fosse cosi semplice e immediato allora autopublicatevi tutti . Se siete fermamente convinti del vostro lavoro fatelo. Ma dubito che sia cosi semplice come lo è invece arrivare in tutte le edicole con urania ..
Sono abbastanza sicuro che Montalbano sia Montalbano _nonostante_ la scrittura avanguardistica, checché ne dicano i parrucconi per cui la semplicità è limite.
Alcune delle tue critiche riguardano Urania come collana, per esempio La comunicazione. La collana però va bene, come dice Forte. Tu dici che con una maggior comunicazione venderebbero di più gli italiani su Urania rispetto agli stranieri?
Una maggiore comunicazione sugli italiani? Tu dici di no?
@@brokenstoriesCredo che avrebbe più risultato nell'attirare lettori mainstream. Che però poi leggererebero più stranieri che italiani. Non credo che il pregiudizio anti italiano esista solo nei lettori Urania... Perché è questo di cui si parla, un pregiudizio. Perché quasi nessuno delle centinaia di scrittori che partecipano al concorso Urania short non leggono SF italiana?
@@steverizzo77ecco, più lettori mainstream, esatto. Che era il focus del video di Forte.
@@brokenstoriesIl problema che esponeva Forte era: come mai chi legge SF non legge gli italiani? Addirittura gli italiani che scrivono SF non leggo o gli italiani.
@@steverizzo77 Il problema che esponeva Forte mi ha dato lo spunto per parlare di quello che voglio sul mio canale, cosa di cui ho piena facoltà.
Se non ricordo male Urania pubblicò horror e fantasy, una sorta di sottocollane. Vendite malissimo, mi sembra. Certo, poi bisogna vedere cosa pubblichi.
Lasciamo stare le collane collaterali. Tutto sotto Urania.
hai ragione a proporre di ampliare gli orizzonti di urania. Ai tempi dell'urania di fruttero e lucentini, su urania si pubblicava di tutto anche lovecraft.
Si e non pubblicavano niente di italiano e tagliavano i romanzi per star dentro al formato. Ma dai . Almeno ora hanno la decenza di dividerli o fare direttamente i jumbo
@@teogriff866 quel che dici è verissimo, sul tema dei tagli. ma F&L erano dei talebani e avrebbero tagliato, per loro stesso ammissione, pure il don chisciotte.
La torre d'Avorio... Hai perfettamente ragione.
Puro vangelo!. Basta vedere i numeri: su 140 numeri (1601-1740) solo 12 titoli di italiani pubblicati (compresi i premi urania)...sui 60 Urania Jumbo solo 3 sono di italiani....dove sono gli immani sforzi dell'editor ? E in libreria non va meglio: su 88 libri Mondadori di genere solo 5 romanzi SF di italiani. Inoltre nessuno di questi autori non è un vero scrittore, cioè uno che trae il proprio sostentamento dalla scrittura. E questo perchè chi scrive per le collane da edicola Mondadori non paga neanche le bollette del mese con i soldi che gli vengono dati.
Faccio una piccola ma doverosa premessa :il futuro appartiene agli scrittori italiani.Dico questa cosa perché penso che la base dei lettori italiani (non solo di fantascienza)negli ultimi anni si è molto allargata.Di conseguenza ci saranno sempre più scrittori (speriamo bravi). uno scrittore è per prima cosa un lettore.Ma adesso non è cosi, tanto che l'hai detto anche tu a metà video :gli altri sono più bravi.E perché io lettore dovrei scegliere un libro scritto da un mio connazionale se il libro dell'autore cinese ad esempio è molto meglio?
Ricordo anche che nel campo della letteratura, l'Italia non è mai stata nelle prime posizioni ,i libri italiani piu venduti se non ricordo male sono : "Pinocchio"e" il nome della rosa" . Cioè a livello internazionale l'Italia non è vista come il paese di grandi scrittori (ultimamente c'e stata la Ferrante,ok).
Ps da Urania ho letto:"il popolo dell' autunno" e "la lunga marcia"non proprio fantascienza
Ecco, gli scrittori italiani possono scrivere anche cose simili, no?
Secondo me
10:00 questo è il primo problema
13:37 questo il secondo.
Io sono dell'88 e non ho mai acquistato Urania in edicola. Solo qualche sparuto numero usato che mi interessava nello specifico.
L'ho sempre considerata una cosa del passato che interessa a persone strane. E lo dico da lettore (non accanito) di fantascienza.
Secondo me una pubblicazione come Urania è anacronistica da decenni.
Dovrebbero cambiare tutto per attirare nuovo pubblico ma non lo fanno perché sanno che tanto non vende. E allora preferiscono spenderci il meno possibile perché tanto lo zoccolo duro c'è e si riduce molto lentamente.
Ovviamente arriverà il momento in cui il cambiamento sarà l'unica alternativa alla chiusura.
Mi auguro che facciano davvero come suggerisci tu, Flavio. Sarebbe interessante.
40 minuti per dire cose che si potrebbero dire in 5...
Mandami le tue istruzioni e vedrò di attenermici alla lettera la prossima volta.
@@brokenstories scrivi l'elenco di ciò che hai da dire e lo leggi, durata 5’
@@fabriziooldrini6888 mi atterrò sicuramente e con rigore spartano!
@@brokenstories non è necessario essere spartani, puoi anche sgarrare di un paio di minuti
@@fabriziooldrini6888 grazie, capo 😊
Caro Flavio Troisi, sarebbe lungo ed articolato allora te la metto giù brevemente. Per risolvere la questione della letteratura di fantascienza in Italia, scritta o meno da italiani, svecchiando contemporaneamente la demografia dei lettori (appassionati?) di genere e aumentare di molto la qualità di quello che viene scritto, c'è un unica soluzione: CHE URANIA CHIUDA - che non si distribuisca NESSUN tipo di narrativa fantascientifica in edicola con romanzi ed antologie in una collana periodica numerata e con lo stesso impianto grafico per qualsiasi titolo ed autore e pure con lo stesso prezzo, dalla ciofeca al capolavoro.
Che TUTTA la fantascienza, italiana ed estera presente sul mercato italiano torni all'agone del mercato librario VERO, (e non quello drogato e monopolista della collana periodica edicolare) riportando anche il libro di fantascienza alla sua vera dimensione che non sia simile a quella di un qualsiasi altro prodotto seriale da edicola fatto in economia anche dal punto di vista della edizione e dei materiali.
Allora sì che gli autori anche italiani si sbattono per arrivare a pubblicare con Mondadori - che poi per forza paga il giusto a quel punto - e che i lettori ed appassionati, anche quelli più attempati, se non anche quelli giovani, si trovano costretti, se vogliono continuare al leggere il loro "genere preferito" (o a sperimentare un genere mai letto) dovendo per forza prendersi la responsabilità di SCEGLIERE personalmente il titolo da acquistare (stavolta a prezzi ben diversi), invece di affidarsi acriticamente alle scelte del curatore Mondadori di turno, il quale a sua volta sceglie i titoli pubblicare durante l'anno, secondo probabilmente un budget fisso di spesa che deve corrispondere alla resa media annua della collana, mettendo qualche autore importante in mezzo a titoli, magari simpatici e di intrattenimento scritti da onesti mestieranti e un certo numero di ciofeche per fare numero.
La questione sarebbe più complessa ma questi in breve sono i concetti informatori.
Firmato: Luca Oleastri - Edizioni Scudo
Mai comprato Urania se non sulle bancarelle dell' usato.
Se si aprisse allo science-fantasy (o altra commistione di generi) farei l'abbonamento all'istante. Ma mi rendo conto che non capiterà mai, finché la gestione resta ancorata a un modus operandi che è ormai vecchio.
Urania comprende tutta la fantascienza, e in passato esisteva Urania Fantasy, publicava horror.
@@ciroiuliano1903 sì ma, a confermare ciò che diceva Flavio sullo "zoccolo duro", ti porto la mia esperienza. Trovai il volume usato "i draghi del ferro e del fuoco" di Swanwick. Dopo averlo preso, andai a cercarmi i commenti in rete e molti utenti di Urania criticarono la scelta di quella (bellissima) pubblicazione perché , a loro giudizio, non era la science fiction che volevano. Suppongo che il problema stia anche lì, come ha giustamente argomentato Flavio.
@@vincenzodesimone1266 ciò che dice Flavio è giustissimo e condivido a pieno. Mancano i personaggi di punta in Italia, qualcosa a cui il lettore si possa affezzinare, dico ad esempio un Conan, un Harry Potter, per fare un esempio fuori dalla fantascienza. Le buone penne ci sono, ne ho lette di ottime, sicuramente , secondo me è proprio il pubblico che manca .